Forze armate mondiali dal secondo dopoguerra al XXI secolo/Vietnam-1

Indice del libro

I corazzati francesi in Indocina[1]

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In Asia i corazzati francesi comparvero dal dicembre 1919 con un plotone di 4 FT-17 che, nonostante il calore e l'umidità vennero giudicati positivamente e usati dal 9° RIC, un reggimento della fanteria coloniale. Ma questi carri ebbero problemi dati dalla carenza di ponti atti a sostenerne il peso. Nel 1922 venne creato anche un plotone di blindo Peugeot Mod 1915, anch'esse armate o con mitragliatrici o cannoni da 37 mm, ma usate soprattutto per ordine pubblico. In seguito arrivarono altri plotoni di carri e veicoli di autoprotetti Mod 1918 4x4, basati su autocarri americani White da 2 t e ne vennero costruiti ben 230 in zona con cannoni Mod 1916 da 37 mm e 198 colpi, e una torretta da 8 mm con 5.500 colpi, mentre la velocità era di circa 46 kmh e fino a 20 fuori strada.

Nel 1938 tutti i corazzati francesi erano stati raggruppati in due Distaccamenti Motorizzati e uno blindo. Fino a verso la fine degli anni '30 c'erano una quarantina di corazzati di cui la metà erano FT-17 e alcuni semicingolati P-104, suddivisi in varie unità- I carri vennero corazzati con piastre aggiuntive del vecchio incrociatore ausiliario Aramis, in disarmo dal 1941. I distaccamenti formati avevano un plotone carri, uno blindo e uno fanti meccanizzati; erano presenti anche le cingolette Renault UE con una mitragliatrice leggera da 7,5 mm, usate dalla fanteria. Dal 1940 si scontrarono spesso con i Siamesi, ovvero la Thailandia, che tra l'altro aveva circa 10 carri Vickers con cannone da 47 mm e 26 semoventi con mitragliera da 40 mm Vickers, 60 cingolette inglesi e vari altri tipi leggeri, tra cui alcuni dei Vickers anfibi. I Francesi avevano anche costruito anche due treni blindati per controllare i disordini interni, uno in Cambogia e uno nel Tonchino (o Tonkino). Il governatore francese Catroux chiese un centinaio di altri carri ma nel giugno 1940 era impossibile.

I Francesi alla fine del '45 mandarono una dozzina di AMX ordinati già nel 1940 ma non prima consegnati, oltre ai carri giapponesi mod. 89 e 95, e cingolette UE2 destinate alla Cina nel periodo prebellico, più altri mezzi giapponesi leggeri catturati a Burma dagli Alleati e poi ceduti dagli Alleati. Non ce n'erano molti, una decina attorno al '46. La 20ima divisione britannica lasciò 78 Humber Scout Car Mk-1 che andarono in buona parte al 5° Reggimento corazzieri e poi al 1° REC (Reggimento cavalleria legione straniera), armati di una torretta (prima ne erano privi) di costruzione francese e rimasero in servizio fino al '51, quando le blindo americane li sostituirono. Dal '49 infatti giunsero carri M5A1 e dal '50 presto sostituiti a loro volta dagli M24 e M4. Non mancarono nel 47-48 anche circa 20 carri leggeri H-39 per il 1° REC e poi vari altri mezzi, come i semoventi da 75 mm, semoventi M-32 da 81 mm, M36 Jackson, semicingolati M2 e M3, Carrier britanniche, Panhard 178B con un cannone da 47 mm, costruite dal '44 dalla Renault; varie blindo inglesi con il pezzo da 40 mm per il 5° Reggimento Corazzieri, e infine varie jeep blindate.

Le Panhard 178B erano valide come robustezza e affidabilità, e ben armate, ma la loro corazza non era molto spessa: resistevano al 7,5 mm francese, ma i Viet Minh usavano il Mauser da 7,92 mm con proiettili perforanti e più potenti, per questo poi gli americani fornirono blindati M3 White, M8 e M20. Infine compravero con la 2a divisione blindata i semoventi Bofors da 40 mm su scocca blindata ricavata dall'autocarro GMC da 2,5 mm.

Infine non mancarono gli LVT- Alligator anfibi, alcuni armati con il 40 mm Bofors, e i treni blindati come quello armato con un Bofors da 40 mm e una Oerlikon da 20 mm, che notare bene, aveva un sistema di puntamento notturno con proiettore IR, più mitragliatrici binate da 7,5 mm e mortaio da 81 mm.

Le unità militari francesi che giunsero in Indocina cominciarono con il 1° Commando o cp A del 5° RIC, con 120 effettivi, che arrivò a Saigon quando essa era occupata, il 29 agosto 1945, dai Viet e presidiata dai Giapponesi che erano ancora in armi. All'epoca la situazione era oltremodo confusa e pericolosa, sopra il 16° Parallelo in particolare, dove i Cinesi spingevano già per la sollevazione antifrancese e vari giapponesi che diventavano da oppressori a istruttori delle milizie popolari. Per giunta gli Americani impedivano missioni di commandos francesi in tale area. A Saigon, che già aveva oltre un milione di abitanti, vennero da questa unità liberati 3.000 francesi di cui 1.500 ancora in buone condizioni e quindi prontamente riarmati dopo essere stati liberati dalla caserma in cui erano stati rinchiusi dai Giapponesi. Il Gruppo di Marcia nascerà da loro, con 3 btg fucilieri e uno di fucilieri di Marina, iniziando la notte del 23-24 settembre ad occupare i punti chiave della città con l'11°RIC e la compagnia A, a cui segue la reazione dei guerriglieri-patrioti mentre i pochi britannici non intervennero ma ordinano ai giapponesi di fare la guardia di alcuni ponti. Battaglie per il loro possesso si svolgono il 26 settembre e poi fino al 30. Dopo di allora, dal 3 ottobre, arrivarono vari reparti francesi e infine il 5 Leclerc, seguito il 19 dai primi reparti della 2a Divisione blindata e già il 25 avviene l'Operazione Moussac con vari reparti, tra cui i carri del 501° Reggimento carri, che era suddiviso nelle classiche 4 cp da 17 carri l'una, di cui 3 con gli Sherman e una con gli M5. Obiettivo dell'operazione la riconquista di Mytho, tenuta da 4-5 guerriglieri. Nel frattempo la RICHELIEU sbarcò i fanti della sua forza da sbarco con tre mezzi navali giapponesi (come era anche l'equipaggio) per occupare Go-Cong. Seguirono varie operazioni contro vietminh, giapponesi non arresisi, collaborazionisti locali (chiamati Giappo-Viet).

Sbarcano altri mezzi e reparti, mentre il movimento dei corazzati sui deboli ponti era fortemente impedito. Tra i reparti c'era il RICM, il Reggimento di fanteria coloniale del Marocco, costituito a Rabat nel '14 e diventato il più decorato dei reggimenti francesi, costituì da 7 squadroni di cui uno carri (esiste ancora con tale struttura, ma con 110 AMX-10RC) e partecipò presto alla riconquista del Sud Annan, con l'Operazione GAUR, poi vi fu l'OMEGA e altri ancora. Difficile seguire tutti gli eventi, tra questi importante fu l'Operazione LEA per distruggere le forze di Giap e catturarne i capi. Il reggimento scorterà molti convogli e dal '52 assumerà circa il 50% di personale locale, che contrariamente a tante altre unità si dimostrerà all'altezza della situazione. Nel dicembre del '53 10 carri M24 verranno mandati a Dien Bien Phu. Il 17-18 luglio 1954 i corazzati francesi respinsero l'uattacco a Tien-Khe della 320a divisione vietminh, che perse oltre 200 soldati.

Tra le unità sbarcate in Vietnam vi furono il 501° reggimento carri, il 1° Reggimento cacciatori a cavallo che costituì il gruppo blindato Tonkino e partecipò alla repressione dell'insurrezione Vietminh del 19 dicembre, poi ricevette blindati anfibi e mezzi M29C Weasel, mentre poi coprirà la ritirata dei francesi dal Tonchino dopo gli accordi di pace di Ginevra. Il 1° REC (Regiment Etranger de Cavalerie) sbarcò a Tourane (Da Nang) il 4 gennaio 1947. Seguì la formazione di numerose unità anche locali di ricognizione come il 1° Gruppo squadroni scorta vietnamiti (poi dragoni vietnamiti), e varie unità cambogiane e laotiane. Il 1° REC ebbe anche il 1° Gruppo squadroni con mezzi anfibi quali i Weasel armati con mitragliatrice o mortaio da 60 o cannone SR da 57 mm, mentre dal '50 arrivarono i ben più capaci LVT-4, di cui alcuni per l'appunto con il 40 mm Bofors, sistemati in plotoni da 8 unità. Seguono innumerevoli operazioni ed evoluzioni dell'organico, rinforzi e così via, anche con le jeep blindate.

Non tutte le operazioni però andavano bene. Novembre del '52, due sottogruppi blindati, il 1° Rgt Cacciatori a cavallo e l'8° Spahis marocchini, ebbero parte nell'operazione LORRAINE. L'11 novembre cercarono di accerchiare i Viet Minh a Phu Doan, assieme a 2.350 parà. Ma le cose non andarono bene e dovettero invece ritirarsi, tanto che poi il 15 e il 20 novembre ebbero verie imboscate con armi pesanti perdendo molti blindati e subendo in tutto 1.200 morti e feriti.

Il Groupement Mobile 100 venne invece costituito nel novembre 1953 per attaccare la zona di 350x70 km controllata, nell'Annam, dai Viet-Minh con 12 battaglioni. Per questo iniziò l'Operazione ATLANTE dal 20 gennaio 1953 senza grossi successi, così che venne ritentata con successo nel febbraio 1954, distruggendo quasi per intero il reggimento 803 dei Viet-minh. Poi venne costituito un campo trincerato ad Ankhé ma da lì non giunsero aiuti a Dien Bien Phu che cadde poco più tardi. Con l'Operazione EGLANTINE si decise allora di evacuare il campo dal 24 giugno, senza sostegno aereo nonostante vi fossero in zona i reggimenti 96, 120, 803, 810 più altri reparti minori, per un totale di 15.000 combattenti e 25.000 ausiliari. Con gli sbarramenti sulla strada RC 19 il lungo convoglio venne rallentato, ma poi entrarono in azione 16 mortai da 81 mm e vari cannoni SR da 57 mm dal km PK 12 al PK 15, con un'imboscata a cui seguì l'assalto dei viet-minh ad ondate. Fu un massacro. Alla fine, a causa di un uragano di pioggia i francesi riuscirono a ritirarsi e a sganciarsi dalle 17.30. Era stato un disastro, con i mezzi comando colpiti per primi, e circa 1.000 uomini messi fuori combattimento del solo GM 100, mentre le milizie locali erano scappate. Solo il 25 giugno si riuscì a salvare la colonna, grazie all'appoggio dei caccia Hellcat dell'ARROMANCHES, e i combattenti viet ebbero oltre 3.000 perdite, rinunciando all'attacco finale. Il GM 100 continuò poi a combattere fino al 20 luglio, data dell'armistizio, che comunque a Pleiku, dove erano stati costretti a rifugiarsi, entrò in vigore solo il 1 agosto 1954.

Corazzati a Dien Bien Phu

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Nel dicembre del '53 entrarono in azione i soldati francesi della guarnigione di Diem Bien Phu, in tutto 12 battaglioni di cui 2.969 della Legione, su di una zona circondata da colline e montagne tra i 700 e i 1.200 metri. Riceveranno altri 7 battaglioni parà di rinforzo per un totale di 4.291 effettivi del 1, 2 BEP, 1, 6 e 8 BPC, II/1 RCP, 5 BPVN. Il dicembre del '53 il comandante del Castries chiese gli M24 che dovettero essere trasportati smontati con 5 voli di C-47 e 2 dei Freighter della Air Vietnam, smontati ad Hanoi in 180 pezzi diversi, poi rimontati dalla 2a Cp Riparazione mezzi blindati della Legione e dalla 5a Cp Mobile di riparazione materiali che li mantenne in efficienza. Il primo plotone era di 3 mezzi, il secondo il 29 dicembre di altrettanti, e poi vennero richiesti altri carri per un terzo plotone e quindi una compagnia, lo Squadrone di Marcia del 1° Rgt Cacciatori a Cavallo del cap. Hervoulet. I 'Bisonti', come i carri venivano chiamati, pesavano in realtà solo 18 t, ma proprio per questo erano utili per l'aerotrasporto con i mezzi disponibili per l'epoca. Ognuno aveva un nome proprio (Mulhouse, Bazeilles, Douaumont, Smolensk, Posen, Ettlingen, Ratisbonne, Neumach, Auerstadt e il carro comando Conti) e rinforzarono la zona principale e 3 di essi, Isabelle. Cominciarono a combattere già il 1 febbraio in scontri limitati. Alle 5.30 del 15 marzo cominciarono i contrattacchi francesi per spezzare l'assedio di Gabrielle, con una cp di parà del 1 BEP e i parà sudvietnamiti del 5° BPVN, ma vennero attaccati da un battaglione ad un guado e la maggior parte dei sudvietnamiti vennero bloccati. I Viet-minh avevano anche armi controcarri come bazooka da 60 mm (?) e cannoni SR da 57 mm, tanto che il carro comando del plotone venne colpito uccidendone il comandante. In seguito interverranno per scortare i parà appena arrivati il 16 marzo, il 21 per rompere un blocco stradale vicino a Isabelle, il 22 durante un'altra battaglia similare, il 25 e in generale entro il 28 marzo, fino all'esaurimento fisico dei carristi, stretti in 5 in quella scatoletta di latta che era l'M24. Il 22 marzo, sempre nell'ambito delle azioni per tenere aperta la strada per Isabelle, tutti i carri entrano in azione, per la prima e unica volta, respingendo l'attacco nemico e provocando nell'insieme 175 morti e la perdita di 41 armi d'appoggio, non è chiaro di che tipo.

Quando il 28 marzo il magg Bigeard attaccò le postazioni contraeree a Ban Ban e Ban Ong Pet partecipò l'artiglieria e un plotone carri, due dei quali leggermente danneggiati dai bazooka (curioso che con una tale limitata corazza fossero solo 'leggermente' danneggiati), e alla fine i Viet minh si ritirarono lasciando 350 morti e 5 armi da 20, più 12 da 12,7 mm. Il 31 marzo, per difendere Eliane altri M24 entrano in azione di cui uno colpito da pezzi SR da 57 mm per 2 volte e un altro per ben 6, ma nonostante questo senza restare fuori uso, fino a che la mattina del 1 aprile uno dei mezzi venne colpito da un Bazooka e stavolta esplose, con il ferimento di due dei carristi, era il Bazeilles; un altro mezzo venne danneggiato da un razzo, ma sopravvisse. Il 3 aprile un plotone di M24 costrinse alla fuga gli attaccanti della posizione H.6. Vennero paracadutati una quarantina di carristi per rinforzare il plotone con il personale oramai stremato, mentre i 3 carri di Isabelle sono in un bunker sotterraneo per proteggere la posizione. Il 5 il carro comando Conti saltò su di una mina, un secondo mezzo venne colpito da bazooka ma continuò a combattere; l'11 aprile uno dei due carri che cercavano di salvare H1 venne colpito da vari razzi di bazooka e il 21 aprile oramai solo 4 mezzi erano ancora funzionanti. I capisaldi sono ancora in pericolo, e il 29 aprile, per salvare il Wieme, il soccorso francese portò in azione anche tre carri, ma i nemici avevano stavolta i cannoni SR da 75 mm che colpirono ripetutamente uno di essi e stavolta lo misero KO. Il 29 aprile il 'Duarumont' venne colpito mentre sparava su Dominique, venne centrato da una granata da 105 mm che lo squarciò e in seguito la sua carcasse venne usata come bunker. L'ultimo carro, l'Auerstadt, appoggiò un tentativo di riconquista per H.6, fatto il 4 maggio da 100 paracadutisti contro 2.000 nemici asserragliati. La carcassa dell'M24 'Bezeilles' divenne un centro di resistenza con la 12,7 mm rimessa in efficienza per difendere E2, e sparò fino alle 4.40 quando la posizione cadde. L'Auerstaedt era ancora efficiente ma il motore venne fatto grippare e l'otturatore seppellito. Alla fine il carro assemblato dai Vietminh con i pezzi catturati risultò privo di otturatore, ma funzionale per la propaganda. Isabelle fece saltare l'ultimo dei suoi tre carri alle 19, ma il col Lalande tentò la ritirata dalla valle, ma la ritirata completa non fu possibile. Tuttavia un centinaio scarsi di soldati riuscirono in tale impresa, quella di ricongiungersi con le truppe francesi presenti non molto lontano, fino a che l'8 maggio gli ultimi francesi che non scapparono vennero catturati. Le perdite erano state elevate anche per i carristi, tanto che il 1° plotone ebbe 5 vittime e tutti gli altri risultarono feriti e in tutto vi furono 16 caduti tra i carristi. Ma la loro piccola forza fu davvero importante per consentire la resistenza della piazzaforte. D'altro canto gli M24 erano poco protetti e in Corea non piacevano ai carristi. Non è chiaro come mai i razzi e i cannoni SR da 57 non riuscissero a fermarli in maniera affidabile, quando i bazooka in Europa erano riusciti a distruggere spesso anche i supercarri tedeschi. Del resto in Corea non riuscivano a fare lo stesso con i T-34, forse era un problema collegato all'inclinazione delle corazze o all'obsolescenza delle munizioni disponibili.

Le navi blindate

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I Francesi ebbero anche delle unità navali corazzate. A parte la Richelieu e altre grosse navi, ampiamente usate al largo e con devastanti bombardamenti costieri, abbondarono le vedette fluviali blindate, iniziando con i circa 50 autocarri anfibi DKW americani consegnati nel '48 e poi con 8 LCM comprati nel '51, ma le vere e proprie operazioni di combattimento iniziarono con mezzi appositi, cominciando nel '49 con una vedetta chiamata FOM, da 8 metri, scafo in ferro, 9 t di peso e protetta da corazze, con motore Renault da 70 hp, due armi da 7,5 e una da 12,7 mm, più due MAS 1936 modificati per tirare granate da fucile con gittata di 200 m, e un equipaggio di 5-6 persone. Arrivò poi il modello da 11 metri con due motori da 70 hp, e due M2 con torri binate e altre armi, tra cui se necessario un mortaio da 60 mm o un pezzo SR da 75. In tutto c'erano 3 vedette in Laos, 7 in Cambogia da 8 m e altre 6 da 11 per il 5° Reggimento Sphais; il Vietnam del Nord ebbe 24 vedette, il sud altre 20 per un totale di 89 di cui 45 da 11 m e alcune barche corazzate da 7 metri e con un'arma da 7,5 mm, motore da 16 hp e protezione limitata. I gruppi di vedette erano chiamati PVB di sei unità l'uno e operavano in formazioni di 2 navi, mai da soli. Tra le varie unità c'era il PVB del 4° Squadrone del 1° REC, formato nel dicembre 1953, che pattugliava due fiumi e aveva in tutto 42 legionari con 2 vedette da 11 m e 4 da 8 m, con armi come un pezzo SR da 75, uno da 57 mm, un mortaio da 60 mm e varie armi minori da 7,5 e 12,7 mm. Eseguiva circa 45 sortite al mese sul Quang Tri e il Song Benh Hai. Dal primo marzo ebbe anche un gruppo da sbarco di 25 elementi per lo più vietnamiti ben esperti della regione. Con una barca in legno a motore era possibile eseguire sbarchi di commandos molto silenziosamente in caso di necessità. Venivano anche usati dei sampan, con gruppetti di 5-15 commandos vestiti e armati come Vietminh, che penetravano nelle linee nemiche tendendo agguati e generando confusione. Il 4° Squadrone non ebbe problemi con i nativi, ma il 6° ebbe un autentico dramma quando verso la fine della guerra, stando ad Hué, catturò i legionari occidentali e li uccise tutti, per poi scomparire senza lasciare tracce, dopo avere distrutto le vedette e fatti prigionieri i locali che non erano passati ai Vietminh.

I vietnamiti avevano anche 12 vedette VV con arma da 12,7 mm, ma soprattutto, al di là delle operazioni delle forze terrestri, la Marina francese schierò un gran numero di unità di pattugliamento, tra cui 11 LSIL, 8 LCU, 11 LSM, 180 LCVP e altri mezzi ancora, più i reparti da sbarco veri e propri con vedette giapponesi riattate e chiatte danesi armate con due mitragliere da 25 mm giapponesi e tante altre unità minori. Il 1 gennaio 1947 venne fondata la FAMIC, la Forza anfibia della Marina in Indocina, poi vennero da questa due gruppi navali, i gruppi navali d'assalto, o Dinassaut, con presenza in genere ad Haipong, e formati da 6 mezzi l'uno, spesso armati con 3 MG 151 tedesche tranne una quindicina armati come monitori, più pesantemente, con torrette di autoblindo; l'uno e l'altro erano LCM trasformati. Altri mezzi ancora erano gli LCVP di cui 150 erano stati protetti e armati con armi da 20 mm. L'ANV vietnamita ebbe 9 squadroni di vedette blindate e i Cambogiani un'altra flottiglia analoga.


  1. Caiti Pierangelo, I corazzati francesi in Indocina, Agosto 2006