Forze armate mondiali dal secondo dopoguerra al XXI secolo/Unione sovietica-91
Gli inizi della caccia sovietica a reazione
modifica24 aprile 1946. Pilotato da A.N. Grinchik, decollò per la prima volta il MiG-9, che era un potente caccia per l'epoca, battendo per un mero lancio di monetina lo Yak-15, che del resto era solo un derivato economico dello Yak-3 a struttura lignea. Onestamente, il MiG se lo meritava. Benché vi fu la perdita di un MiG-9 e del suo collaudatore, la nuova macchina da caccia aveva due motori simili a quelli del Me.262 e nonostante l'ala diritta aveva una velocità di mach 0,79, pur essendo pesantemente armata con due cannoni da 23 mm e uno da 37 mm, proprio come il successivo MiG-15 a cui somigliava nell'impostazione della fusoliera (ma la larghezza del MiG sarebbe stata sfruttata per un unico motore centrifugo). Gli altri caccia di prima generazione erano lo Yak-15 e il La-150, quest'ultimo rimasto prototipico. I primi jet da caccia non erano certo velivoli da combattimento di formidabili capacità: i motori, per esempio, avevano una vita tra le revisioni di ben 25 ore e consumavano molto, tanto che per entrambe le ragioni era meglio spegnerli appena si toccava la pista. Per avviarli bisognava che un meccanico tirasse una corda come nei motori fuoribordo, che accendeva il motorino d'avviamento ausiliario. Inoltre bisognava rilasciare gradualmente i freni se non si voleva che il MiG battesse sulla pista con la coda.
La tattica aerea era ancora da stabilire. Gli assi tedeschi avrebbero potuto essere utili per studiare l'addestramento aria-aria dei sovietici, ma vennero piuttosto processati come criminali di guerra (vedi Hartmann, che subì 10 anni di campi di concentramento e poi tornò nella Germania Occidentale..), poi c'era il problema degli ..aerei. I Sovietici usavano per i loro caccia e bombardieri materiali economici, durante la guerra non avevano molte scelte, del resto. Ma le macchine fatte in legno non duravano molto, e durante il dopoguerra decine di migliaia di aerei dovevano essere sostituiti se si voleva garantire un'attività aerea costante e abbondante. Del resto, non bisogna dimenticare che A- l'URSS era retta dal dittatore Stalin, e B- che la perdita di 20 milioni di vite umane era un colpo devastante anche per l'immensa nazione sovietica. Per rinnovare la flotta vennero soprattutto usati i modelli metallici dei precedenti a struttura mista: Il-10 anziché Il-2, Yak-9P anziché gli U, La-9 al posto dei La-7. E poi il poderoso bombardiere Tu-2, copia realizzata in pochissimo tempo del B-29, di cui almeno 3 atterrarono nel territorio nazionale dopo le incursioni in Giappone, e che non vennero mai restituiti.
La missione di modernizzare la caccia era stata affidata ad un concorso che prevedeva tangenze superiori a 10 mila metri e un'autonomia di un'ora almeno. Parteciparono progetti Yak, La- e MiG, e quest'ultimo, il MiG-15, decollò il 30 dicembre del '47. Si dice che fosse una specie di copia del Ta-183, caccia di Kurt Tank, ma quest'ultimo sarebbe stato realizzato poi come Pulqui II in Argentina, e si dimostrò inferiore all'aereo sovietico, che gli somigliava solo marginalmente.
Nel frattempo, mentre questo eccellente aereo stava venendo collaudato, i migliori assi sovietici erano ad insegnare, pur tra comandanti conservatori, le loro esperienze di combattimento ai nuovi piloti: Kuzedub, Pokryshkin, Rechkalov. Insegnarono le loro tattiche di combattimento, che erano per certi versi assai differenti, ma ebbero modo di contribuire a scrivere finalmente dei manuali moderni di caccia. Non era mica facile: Rechkalov era per esempio un solitario, che ottenne numerose delle sue vittorie usando i P-39 a bassa quota, aereo che ai Sovietici piaceva molto a differenza degli occidentali, anche per via delle missioni volate a bassa quota. I suoi compagni non erano certo validi quanto lui, e per seguirlo spesso soccombevano. Lui cambiò idea sulla necessità di avere cacciatori ben coordinati, e giunse persino ad affermare che la migliore qualità dei caccia sovietici avrebbe dovuto essere una radio affidabile. Le formazioni dei caccia sovietici divennero standardizzate sui 'para', ovvero le coppie, e le zveno, le doppie coppie, ovvero l'equivalente di quello che i Tedeschi avevano già adottato da anni.
A difesa di Shangai
modificaDopo tante trasformazioni, la V-VS era pronta per l'era dei jet, e proprio a quel punto arrivò la prima missione all'estero, la difesa di Shangai in Cina. Era uno dei primi risultati dell'accordo con Mosca e il regime comunista di Beijing. Due divisioni da caccia erano state così inviate, con tre unità a livello di reggimento: una con i MiG-15 come intercettori di bombardieri, l'altra con l'ultimo dei caccia a pistoni sovietici, il La-11, capace di volare anche di notte, e infine il reggimento d'attacco con i poderosi Il-10 e i Tu-2, i migliori bombardieri medi sovietici. I Sovietici protessero i Comunisti dalla minaccia dei Nazionalisti, perdendo un MiG e un La- per incidenti. Ma ottennero, in questa prima assoluta della V-VS 'a reazione', anche le prime vittorie. I La-11 abbatterono due B-25, e i MiG-15 abbatterono un P-38 il 28 aprile 1950, molto prima della sua apparizione in Corea. L'abbattitore era il cap. Kalinikov. Poi distrussero un B-24. Addestrarono per circa 2.600 ore i Cinesi, e dall'agosto del '50 cominciarono ad andarsene da Shangai.
Scoppia la guerra di Corea
modificaIn compenso, nel frattempo era scoppiata la guerra in Corea. In Estremo Oriente la FEAF americana era costituita dalla 5a, 13a e 20a Forza Aerea, rispettivamente basate in Giappone, Filippine e Okinawa. Ma solo la prima era apparentemente destinata ad affrontare questo compito direttamente. In tutto la FEAF aveva 1172 aerei di cui quasi la metà erano F-80, per il resto c'erano 47 F-51, 42 F-82, 73 B-26, 27 B-29, 179 trasporti, 48 ricognitori e 252 altri tipi minori, dai T-33 ai T-6 e così via. La 5a aveva 657 apparecchi inclusi tutti i tipi. Inoltre c'è da dire che si trattava di una forza eminentemente difensiva, dalle capacità d'attacco piuttosto modeste. Inizialmente fecero soprattutto CAP difensive, ma i velivoli nordcoreani iniziarono inevitabilmente ad interessarsi di loro, secondo l'articolo ACIG addirittura il 25 giugno e non il 26 come afferma Sgarlato. Il combattimento del 27 fu, sempre secondo l'articolo ACIG, contro degli Yak-9, ma questo non spiega affatto come potesse Frazer ricordare che l'aereo fosse biposto, il che fa pensare che potesse essere solo uno Yak-11. Inoltre l'articolo ACIG afferma che l'aereo abbattitore fu un F-82E, il 46-401, con gli stessi piloti già noti nelle altre opere, e non un F-82 dei tipi radarizzati.
Interessanti e più consoni ad altri dati già disponibili, invece, le informazioni sui caccia F-80, che affrontarono nello stesso giorno gli Il-10. Questi ultimi erano otto e attaccarono Kimpo, distruggendo 7 aerei leggeri Sudisti, ripetendo quello che una coppia di Yak-9 fece già il 25 con il C-54 americano a Seul. Gli Il-10 vennero dunque usati, senza scorta, per un attacco di contraviazione che distrusse metà degli aerei sudisti, ma poi subirono la reazione dei caccia F-80, e il pilota R.E. Wayne si fece notare perché ottenne una doppietta ai loro danni. I Nordisti risposero il 29, incuranti di chi avevano a che fare, attaccando Suwon e distruggendo un Twin Mustang e un B-26 da parte di due coppie di 'caccia pesanti' Yak-9, e altre 3 coppie attaccarono poi lo stesso aeroporto distruggendo un C-54. Il terzo attacco della giornata, stavolta fatto con una formazione composita, venne respinto da F-51 del 35th e 36th FBS e da F-80 dell'80th FBS, dichiarando in tutto ben 3 altri Il-10, un La-9 e due Yak-9 abbattuti. Nemmeno questo bastò ad impedire che uno Yak-9 distruggesse al suolo un altro C-54 il 30 di giugno, ma il 3 luglio anche l'USN si fece vedere e i Panther abbatterono due Yak-9 (o alcuni dicono, Yak-3). Nemmeno questo ebbe modo di far terminare l'offensiva aerea Nordista, attacchi si verificarono contro delle navi come la corvetta HMS Black Swan, mentre 4 Yak-9 con bombe a frammentazione uccisero 68 soldati coreani vicino a Kimpo.
Nonostante tutto, i Nordisti continuarono ad avanzare, ma trovarono alla fine un ostacolo invalicabile nel supporto aereo alleato, che determinò la sconfitta nella battaglia di Naktong, decisiva per tenere Pusan. Le comunicazioni erano piuttosto difficili tra l’USAF e le truppe a terra. Per consentire un'adeguata aerocooperazione, venne istituita una serie di pattuglie su jeep e soprattutto vennero usati aerei leggeri da osservazione. Ma ancor più di questi, vennero utilizzati i T-6 Texan, dalle prestazioni superiori. Le macchine più leggere spesso lanciavano granate fumogene sulle posizioni nemiche e alle volte anche bombe a mano, ma il loro ruolo di bombardieri improvvisati gli dava più danni che utili, essendo così leggeri e vulnerabili.
Per rendere possibile la resistenza delle truppe Sudiste, molto prima dell'istituzione del perimetro di Pusan, vennero mandati anche i bombardieri B-29 del 19th BW, normalmente a Guam, ma spostati a Kadena. Già il 29 giugno vennero utilizzati per una prima azione d'attacco contro i Nordisti. I controllori di volo chiesero informazioni su questa prima formazione di aerei credendola di caccia-bombardieri e vennero sorpresi dal sentire che ogni aereo possedeva 48 bombe. Il 19th era l'unico Wing di B-29 che non era sotto il controllo del SAC, ma di fatto dell'Army. Arrivarono poi anche il 22 e il 29nd BW, precisamente il 13 luglio. L'America stava scivolando rapida nella palude della guerra, quasi senza rendersene conto. Il 12 luglio un B-29 venne affrontato da uno Yak-9P: l'aereo coreano aveva un cannone nel muso da 37 mm di cui fece buon uso incendiando un motore del superbombardiere americano, che cadde poco dopo in fiamme. Inoltre, altri due Yak abbatterono un L-4 leggero, altri ebbero l'impudenza di attaccare addirittura gli F-80, e il 15 luglio un B-26 venne danneggiato gravemente da altri due combattivi Yak-9.
I B-29 erano piuttosto impacciati volando su bersagli tattici, con radar poco efficaci nel trovare bersagli piccoli e mappe imprecise della Corea. Anche dopo che arrivarono due ulteriori wing di B-29, il 98th e il 307th, la forza dei B-29 era ancora piuttosto modesta, ma cominciarono anche a bombardare i pochi bersagli validi che offriva la Corea del Nord. Magari gli americani volevano distruggere anche le città coreane come avevano fatto con quelle giapponesi, ma prima bisognava fare qualcosa per acquisire le informazioni sui singoli bersagli, cosa che venne fatto soprattutto con la ricognizione. E per l'inizio di settembre, le industrie Nordiste erano state distrutte, 37 dei 44 ponti attaccati vennero distrutti e gli altri danneggiati gravemente, poi vennero bombardate le truppe nemiche nella zona di Naktong, con pochi risultati, e per la fine di ottobre i Wing 22 e 92 ritornarono negli USA.
Per quando le forze ONU erano arrivate a conquistare Pyongyang, il 7 ottobre, tutti gli aerei nordisti erano stati distrutti eccetto 22. Inoltre non si può dire che i 'gentlemen' dell'ONU facessero complimenti. I B-29 bombardarono accidentalmente Anting, anche se erano diretti a Sinuiju, colpendo quindi il territorio cinese. Anche peggio, l'8 ottobre 4 F-80C del 49th FBW non trovarono di meglio, dopo un errore di navigazione, che colpire un aeroporto vicino a Vladivostok, trovandolo 'stranamente' pieno di aerei identificati come P-39 o P-63.
I Sovietici erano decisi a fermare la campagna aerea americana, anche per via delle immagini e dei commenti che tendevano a considerare i bombardamenti sulle città coreane come se fossero paragonabili a quelli sull'Inghilterra o sulla stessa Germania. Così i tecnici e i piloti già presenti in a Shangai vennero mandati vicino al confine coreano, e vennero poi rinforzati da altri arrivi. le unità base erano il 29 GvIAP e il 351 IAP notturno. I piloti e tecnici 'volontari' vennero mandati con la Transiberiana e vestiti da civili, e i MiG vennero 'desovietizzati' dalle scritte esterne e le insegne. Arrivarono a Porth Arthur nell'ottobre 1950, in un clima freddo e ventoso, poi proseguirono con un vecchio treno ex-giapponese. Alla fine arrivarono in Manciuria sul campo d'aviazione Mudken 7 ex- giapponese. Mentre si allenavano con i nuovi MiG in maniera ben diversa e più completa di prima, la loro missione era stabilita come proteggere i centri coreani da ricognitori e bombardieri nemici, oltre alla protezione delle zone di confine sovietiche e cinesi, e i ponti sul fiume Yalu. Le divisioni 28 e 151, con due reggimenti l'una, vennero posizionate sugli aeroporti, mentre il quartier generale delle operazioni era a Mudken, Ashan e An-tung. I campi di volo usati erano persino peggiori di quelli del Sud, eccetto An-tung che aveva una pista abbastanza larga. Per decollare e atterrare ci si impiegava molto tempo, il che dava molte difficoltà a rientrare alla base o a salire in quota in tempi utili per affrontare il nemico. La rete radar comprendeva i sistemi P-3, esistevano inoltre ben due divisioni contraeree con cannoni da 57 (o 37?) e 85 mm. Per evitare di essere troppo 'appariscenti' i piloti sovietici ebbero uniformi cinesi e anche soprannomi cinesi, e fu vietato loro di passare sotto la linea Wonsan-Pyongyang, e di parlare in russo. Dovevano parlare coreano. Questo significava che avevano due tabelle di frasi standard, una per capire gli ordini e una per parlare loro stessi. Questo era un sistema macchinoso nel piccolo abitacolo del MiG ma non c'era tempo per i corsi di coreano; in seguito la limitazione venne eliminata. Nel frattempo i cinesi, il 14 ottobre, avevano cominciato ad entrare in Corea del Nord.
Iniziano le battaglie aeree
modificaE così ecco il primo giorno di battaglia aerea. Due F-51, il primo novembre del '50, vennero attaccati da jet che apparvero a gran velocità da oltre il confine cinese e fecero un passaggio sparando una raffica, per poi tornare indietro da dove erano venuti. Era un allarmante sviluppo della guerra, e stranamente gli occidentali non sembravano saperne nulla, nemmeno dello spiegamento dei caccia sovietici a Shangai. Altri 5 MiG del 151 IAD attaccarono 10 F-80 attorno ai 4.500 m e dichiararono di averne abbattuto uno da parte di S.L. Khominich. Si trattava di un caccia del 16th FIS (pilota F.v. Sikle) ma ufficialmente si disse che era stato abbattuto dalla contraerea durante un attacco sull'aeroporto di Sinuiju, dove un RF-80 aveva notato la presenza di alcuni Yak-9. Siccome la missione d'attacco iniziò attorno alle 11 (ora sovietica) ma l'abbattimento avvenne secondo i caccia sovietici alle 13.20 è in verità piuttosto improbabile che siano stati davvero i MiG ad abbattere questo caccia.
Mc Arthur nel frattempo, allarmato dall'arrivo dei Cinesi, ordinò due settimane di bombardamenti sulla riva meridionale dello Yalu, per fare terra bruciata di ogni infrastruttura a loro utile.
I giorni successivi si ebbero altri incontri con i MiG; il 7 novembre due F-51 dichiararono l'abbattimento di altrettanti MiG, ma soprattutto lo dichiarò l'F-80 del tenente Russel Brown, 16th FIS. Ma la sua presunta vittiam, il MiG-15 di Kharitonov, riuscì a scappare e solo i serbatoi sotto le ali vennero rilasciati ed esplosero al suolo. Il giorno dopo i sovietici ebbero la loro prima perdita, quando un F9F del VF-111, quello di W.T.Amen, abbatté un MiG del 151IAD, sorpreso mentre tentava di attaccare gli Skyrider e Corsair mandati contro i ponti dello Yalu. Lo stesso giorno due aerei della stessa unità, ma del 139imo reggimento colpirono un RB-29, che poi si fracassò al ritorno, uccidendo 5 aviatori.
Questa e altre perdite resero necessario richiamare in zona gli F-86A del 4 FIW, appena entrati in servizio, e gli F-84E del 27 Fighter Escort Wing. Nel frattempo, il 10 novembre una formazione di 5 MiG del 67.IAP distrusse un B-29A del 371st BS, e altri abbatterono due F-51, che dall'USAF risultano invece persi uno per incidente e l'altro distrutto dallo scoppio delle proprie bombe. Un altro F-80 fu forse abbattuto l'11, ma un MiG venne a sua volta distrutto.
14 novembre, altro combattimento con due B-29 gravemente danneggiati, e uno si fracassò al suolo al'atterraggio, sulla pista di Kadena, la più vicina tra quelle capaci di ospitare i B-29. Dopo questi attacchi nacque la zona detta 'MiG Alley', e gli Americani da allora erano ben attenti a entrarci. Oltre tutto i piloti di questi MiG erano un mistero: non potevano essere coreani, volavano troppo bene rispetto a loro; allora, erano forse Cinesi; o magari erano Sovietici? Era un grosso dilemma per gli Americani, carico di conseguenze. La TF-77 attaccò fino al 18 novembre i ponti sullo Yalu, ma solo il 18 novembre combatté contro i MiG, dichiarandone due, uno dei quali confermato dai sovietici.
Così si arrivò alla fine di novembre, quando il 151 la 28 IAD, e la 50IAD vennero unite nel 64IAK; istruttori del 28.IAD vennero mandati a Chindao subito dopo, ad istruire i Cinesi. Nel frattempo cominciava ad arrivare il MiG-15Bis, con il nuovo motore VK-1, che inizialmente gli fece guadagnare il nome di MiG-17, poi spostato al 'vero' MiG-17 con ala a 45 gradi. Nel frattempo,nonostante gli attacchi sui ponti dello Yalu, questi erano rimasti per lo più in piedi, essendo costruiti in solido acciaio. I Cinesi usarono anche i pontoni mobili, e i B-29 finirono per essere del tutto inutili tanto che vennero fermati il 5 dicembre. Due giorni prima Pyongyang venne ripresa con l'offensiva cinese, mandando indietro anche il X Allied Corps, che comprendeva la 1a Divisione Marines, la 7a dell'US Army e la Divisione Capitale sudcoreana.
I MiG-15bis dovettero essere arrestati nel loro servizio, per sostituire i piani di coda che tendevano a deformarsi o a distruggersi in aria durante le manovre e le picchiate in combattimento; non è chiaro quando i MiG-15bis sarebbero stati introdotti in servizio, ma l'articolo ACIG suggerisce che questo accadde già nel '50, mentre le altre fonti dicono che avvenne l'anno successivo, a primavera o in autunno.
Nel frattempo, il 4 dicembre 1950, i Sovietici abbatterono un RB-45 Tornado, uno dei soli 3 aerei di questo tipo presenti in zona, del 84th BS in missione sopra la Manciuria: nemmeno la sua elevata velocità lo salvò dal MiG di A.F. Andrianov; l'unico dei superstiti morì poi in prigionia.
Vittorie vennero dichiarate contro gli F-80 il 4 dicembre, il 5, il 12, anche se un MiG venne abbattuto e uno si fracassò all'atterraggio. In tutto risultavano 11 vittorie dichiarate contro aerei USAF e 5 MiG abbattuti a metà del mese.
Gli americani fecero fronte facendo atterrare i primi 7 F-86A già il 13 dicembre a Kimpo, provenienti dal 336th FIS del 4 FIW. Erano comandati dal col. Bruce Hinton che aveva già visto in azione i MiG e ne aveva tratto debita nota. I piloti di Sabre erano oramai ben più maturi ed esperti dei loro colleghi di qualche anno prima, con un'età media di 29 anni e mezzo, e un'esperienza media di 1.100 ore di volo. Era necessario per dominare un velivolo che era ssai più esigente di quelli di qualche anno prima e l'esperienza indubbiamente pagava. Poi il 17 dicembre, dopo due giorni dalla prima missione di ambientamento e una forte nevicata, i Sabre si scontrarono con i MiG. Si finsero F-80 e i MiG rimasero sorpresi quando, a 8000 m, mille più in alto di loro, videro che si trattava di un tipo di aereo ben diverso. Dei MiG, due vennero danneggiati da Hinton, e il MiG (qui è definito un -bis, ma come è possibile, così presto?) di Yefromenko andò perduto. Il pilota si lanciò con il sedile eiettabile, e pare che fu il primo sovietico che ne fece uso: quindi gli altri abbattuti finirono uccisi? Il 22 dicembre 4 MiG si scontrarono con altrettanti Sabre ad 11 mila metri. I MiG abbatterono il Sabre di Bach, ma il combattimento durò ben 20 minuti. Alla fine, scesi a circa 900 m, i Sabre, che erano in vantaggio sotto gli 8.000 m in virata, abbatterono due MiG, con la perdita di un pilota e il ferimento di un altro. Autori degli abbattimenti erano Eagleston e Meyer, che erano assi della Seconda guerra mondiale. Insomma, fu un 1:2 per loro. Ma non fu facile, combattere per 20 minuti e scendere a furia di manovre di oltre 10 mila metri dà l'idea di come i Sovietici fossero capaci di stare allo stesso livello degli americani: alla fine questi ultimi la spuntarono perché a bassa quota il Sabre era capace di una migliore maneggevolezza.
Il 24 dicembre, in due combattimenti diversi tale Naumanenko dichiarò due altri Sabre diventando il primo asso su MiG-15, abbattuti, mentre tre giorni prima un altro pilota russo aveva pure dichiarato un Sabre. Il 30 un altro pilota russo dichiarò un Sabre ma il suo aereo venne duramente colpito. Due F-80 vennero abbattuti il 27 e il 29 dicembre, pare che stavolta si tratti di una cosa confermata anche dagli americani.
Durante l'inverno i duelli con i Sabre vennero sospesi: non tanto per le cattive condizioni meteo, ma perché Kimpo, da cui gli F-86 operavano (era praticamente l'unico campo d'aviazione disponibile in Corea del Sud in cui questi jet potevano 'vivere') era minacciato dai Cinesi, tanto che i Sabre dovettero trasferirsi in Giappone. I MiG non avevano battuto i Sabre, ma erano riusciti a fermare le incursioni a lungo raggio della FEAF nella zona dello Yalu, riuscendo quindi ad agevolare l'afflusso dell'armata cinese. Ora questo si dimostrò fondamentale: il 2 gennaio i Comunisti presero i sobborghi di Seul, e lo stesso giorno se ne andarono dalla Corea. La capitale Sudista cadde il 4 gennaio 1951 nuovamente nelle mani dei Comunisti, e in aria, nelle missioni che si potevano fare in quel freddo inverno, i MiG trovarono solo F-80 e F-84, visto che anche la Marina aveva smesso per il momento le sue azioni di tipo strategico. La cosa sarebbe durata fino alla prima metà di marzo. Per esempio, il 21 gennaio 1 RF-80 con 4 F-80C di scorta venne attaccato da una mezza dozzina di MiG-15 del 29th gvIAP/50 IAD e il capitano Grechko avrebbe abbattuto il ricognitore (che però potrebbe essere anche stato colpito dalla flak), mentre un altro MiG abbatté un caccia americano. I tre superstiti tornarono dicendo di essere stati aggrediti da una dozzina di MiG, ma per loro fortuna non fu così. Lo stesso giorno toccò agli F-84E affrontare i MiG, ma le loro prestazioni erano appena migliori di quelle degli Shooting Star, e per giunta erano spesso usati, in alternativa alle missioni di scorta a lungo raggio, soprattutto come cacciambombardieri, caricando anche 2,7 t di armi nelle missioni a corto raggio (almeno nelle ultime versioni dei Thunderjet). Uno degli 8 inviati contro un ponte sul fiume Chongchan incontrò il suo destino da parte di un MiG-15 del 117 IAP. Gli Americani tentarono di attaccare gli aeroporti di Pyongyang e di Sinuiju, iniziando con 40 F-80C del 49th FBW per sopprimere le difese aeree del primo, e 33 F-84E del 27th FEW sul secondo obiettivo, ma qui si scontrarono con 20 MiG del 29 GvIAP e poi 13 del 177 IAP, assieme ad altri 8 del 7° Reggimento da caccia Cinese. La battaglia aerea vide al solito un'esagerata dichiarazione di vittorie da una parte e dall'altra. I Sovietici dichiararono 5 vittorie, gli americani 4; pare chi in effetti i MiG ebbero la peggio perdendo un aereo sovietico, e forse due cinesi che vennero perduti in quel periodo ma non necessariamente quel giorno preciso. A quel punto la situazione era stabilizzata: le basi aeree coreane erano state colpite, vi erano state non meno di tre perdite subite nel solo 21 gennaio, il fiume Yalu era ghiacciato per cui non c'era modo di fermare la marcia dei Cinesi anche colpendo i ponti. A quel punto la FEAF non ebbe molto da fare se non rischiare perdite, e il mese di febbraio rimase piuttosto tranquillo.
Tirando le somme
modificaAnzitutto parliamo delle 'lessons learned' da parte dei Sovietici. In genere si parla sempre di come gli Occidentali hanno visto questo o quell'evento; ma studi più recenti ci mostrano anche come 'loro' vedevano le questioni, là dall'altra parte della Cortina di ferro. I sovietici considerarono pregi e difetti dei loro nuovi e formidabili, ma non invincibili, caccia MiG. Ecco quanto ne dedussero:
Velocità: il MiG e il Sabre si equivalevano, ma non sempre e non in ogni condizione. In salita, il MiG era veloce e grazie all'accelerazione data dal rapporto potenza: peso di circa 1:2 poteva staccare nettamente il più grosso e pesante Sabre. Di fatto i commenti dei piloti americani erano spesso qualcosa come 'ci hanno lasciati lì come seduti', osservando stupiti con quale facilità i caccia sovietici potessero puntare il muso in alto e risalire di quota. In picchiata, invece, il Sabre era più veloce e poteva arrivare a velocità di almeno mach 0,97, anche se con qualche problema di stabilità. I caccia sovietici erano limitati a mach 0,93, con apertura degli aerofreni a 0,92. Ma in combattimento questo sistema automatico veniva apparentemte disattivato: nessun sovietico azionava gli aerofreni se si trovava in coda un F-86! Di fatto, almeno con i caccia MiG-15Bis era possibile avvicinarsi alla velocità del suono, ma la resistenza aerodinamica era tale da impedire di superarla o di raggiungerla. In salita il MiG riusciva a fare i 12 mila metri in poco oltre 6 minuti, il Sabre impiegava almeno 10 minuti, una differenza davvero notevole. Sempre considerando la picchiata, il Sabre era piuttosto instabile in regime transonico, addirittura meno del MiG a certe velocità di punta e di sicuro meno del Mystere o dell'Hunter, aerei ancora da venire nel '50.
Tangenza: nettamente favorito il MiG-15. Era un fatto di sicura importanza: sebbene meno veloci in picchiata, i MiG erano nella condizione, durante le battaglie in quota, di fare quello che volevano: potevano salire a circa 15 mila metri, mentre gli F-86 stavano molto più sotto, in genere non oltre i 12 mila. Quindi i MiG potevano disporre di un vantaggio di quota molto consistente, e usarlo per attaccare i Sabre. Poi potevano risalire sfruttando il loro rapporto potenza-peso, con una cabrata decisa, ritornando a quote in cui erano intangibili. Inoltre picchiando la loro batteria di cannoni ne beneficiava riducendo la deflessione imposta dalla gravità ai lenti proiettili delle armi di bordo, e quindi migliorando la precisione. Il MiG poteva quindi impostare un'azione verticale con picchiata e cabrata colpendo duro il Sabre e restando quasi intangibile per gli americani. Almeno in teoria. Venne quindi studiata una tattica per cui pattuglie di MiG stavano in attesa in quota, e oltre a mettere sotto schiaffo i Sabre, erano in grado di approfittare tutte le volte che gli F-86 commettessero un errore o rompessero la formazione. Peggio che mai, erano in grado di scaglionare gli attacchi con aerei attaccanti in picchiata e aerei che sparavano in cabrata al tempo stesso.
Agilità: i MiG erano capaci di virare, ad alta quota, in maniera molto più stretta degli F-86A, tanto che solo gli F riuscirono ad equivalerli negli scontri sopra i 10 mila metri. Il MiG era indubbiamente ottimizzato come caccia intercettore d'alta quota. I suoi bersagli, dopo tutto, erano soprattutto i bombardieri del SAC che erano capaci di volare molto in alto. Per affrontarli, il MiG aveva tangenza, potenza di fuoco e velocità di salita ottimali. La salita è un vantaggio tattico per un intercettore, ma non per un caccia, dove conta di più la velocità di picchiata. Questo perché è difficile staccare un inseguitore solo perché si vola 10 metri al secondo più rapidi: poco se si considera la possibilità di staccarlo in picchiata magari di 30-50 m/s. Non è un caso che gli Zero giapponesi fossero più rapidi in salita della maggior parte dei caccia americani, ma che questi fossero in grado di imporsi e disimpegnarsi con azioni in velocissime picchiate. Ergo, se lo Zero arrivava a 6 mila metri in 7 minuti invece che 8 era ottimo per azioni di intercettazione; se in uno scontro aereo se la vedeva con caccia capaci di picchiare a 900 km/h anziché 700 erano guai. Anche i CR.32, per esempio, erano più lenti in salita degli I-15 ma avevano una velocità di picchiata superiore e questo aiutava i disimpegni, a maggior ragione perché erano anche capaci di maggiore tangenza.
Ma se a quote superiori agli 8 mila metri il MiG era superiore in agilità al Sabre, sotto questa quota il vantaggio passava progressivamente all'F-86. Questo significava che i combattimenti manovrati erano vantaggiosi solo se ad alta quota e quindi di breve durata: fatalmente, tutti i duelli aerei prolungati finiscono a pelo d'alberi, proprio dove i Sabre avevano vantaggi. I Sabre quindi dovevano evitare di essere abbattuti o sorpresi dai MiG in quota, e possibilmente scendere a 6-7 mila metri con una rapida picchiata. I piloti dei Sabre erano forniti di tute anti-g, avevano un caschetto anti-urto anziché la classica 'testa di cuoio', avevano un radar ACM-1 telemetrico e possedevano un armamento più leggero, meno potente. Ma era anche più preciso di quello dei MiG, e con una traiettoria veloce e piatta era ben servito dal sistema di controllo del tiro. I MiG potevano sparare da distanze maggiori: ma preferivano serrare a circa 200 m, anche perché il loro armamento, composito come nel caso dei Bf-109 e degli Zero, era caratterizzato da traiettorie diverse. Il pod di armi, rapidamente cambiabile, sotto il muso, era infatti un mix definito ottimale, di due cannoni da 23 e uno da 37 mm. Questo dava flessibilità d'impiego, ma se si sparava da distanza i piloti potevano notare i traccianti di un tipo passare sopra il caccia bersaglio, e quelli di un altro tipo passargli sotto! Non c'era né precisione né traiettoria omogenea. Domanda da un milione di dollari: ma perché i Sovietici non hanno mai pensato a sostituire l'armamento di almeno alcuni MiG con 4 ottimi cannoni B-20 da 20 mm, o 3-4 da 23 mm (come fatto con gli ultimi MiG-17)? Eppure il 20 mm dei caccia USN e RAF era un connubio ottimale: per i caccia sovietici, che erano armati pesantemente (la metà di ciascun pod di armamento poteva avere un pezzo da 37 o 2 da 23 mm), sarebbe stato molto semplice e molto più efficace adottare una tale soluzione d'armamento, ben più adatta ai duelli aerei (o anche 6 armi da 12,7 mm, di cui i sovietici avevano eccellenti modelli). Possibile che la burocrazia o la paura dei B-29 abbiano limitato le idee in tal senso? L'unica vera soluzione sarebbe stata quella dei razzi da 57 mm, non ancora disponibili, ricavati dagli R4M tedeschi calibro 55 mm. I Me-262 erano meglio armati nell'insieme. Un confronto con i MiG dimostra che i caccia tedeschi con i loro 4 cannoni da 30 mm con 360 colpi erano meglio armati e sebbene con minore velocità iniziale, le loro armi avevano una balistica omogenea, con la possibilità di sparare circa 35 colpi al secondo da 360 gr contro 4 da 725 e 18-28 da 200 gr. Insomma, è strano come i MiG avessero quest'armamento bicalibro che era palesemente inadatto per ottimizzare i risultati con i duelli aerei: non serve a molto arrivare in posizione giusta e sparare se poi manchi il bersaglio.
Gli Americani avevano una migliore visuale rispetto ai Sovietici, grazie al tettuccio derivato da quello del Mustang. I Russi avevano un tettuccio a goccia, ma era più piccolo. Soprattutto, il MiG era molto più piccolo e la fusoliera aveva una struttura lineare, per cui l'abitacolo era praticamente 'dentro' la fusoliera. Gli americani avevano un caccia più grosso e con l'abitacolo più alto, 'sopra' la fusoliera, tanto che i Sovietici chiamavano il Sabre come 'Il gobbo'. Inoltre i Sabre avevano un sistema più efficace di controllo del tiro, anche se i primi F-86 talvolta avevano ancora un collimatore solo ottico. I MiG-15, comunque, introdussero una soluzione tecnica: dietro la loro fusoliera c'era una predisposizione per un motore a razzo ausiliario mai usato (del resto non era questo il problema maggiore dei MiG, anzi...) per i decolli rapidi. I MiG, che tra l'altro riuscivano ad operare da campi d'aviazione davvero primitivi e di piccole dimensioni, ebbero così il primo RWR sovietico. La sua antenna, installata in coda, era pensata per 'sentire' d'essere inquadrati da un caccia americano col collimatore radar. Il raggio utile era largamente eccedente il bisogno, diversi km, e il segnale in cuffia diventava più forte e basso con l'avvicinarsi della fonte. Questo rendeva possibile non farsi sorprendere dal Sabre che avesse attaccato nel settore di coda, e assieme agli specchietti retrovisori aiutava a compiere una rapida manovra evasiva. I MiG si dimostravano anche dei buoni incassatori, spesso ritornando a casa con dozzine di buchi da 12,7 mm.
Overclaming: entrambe le parti, per motivi propagandistici, erano propense (specie i Sovietici) a dare 'buone notizie' ai loro capi, ovvero a rivendicare più successi di quelli avuti nella realtà. Inoltre, specialmente gli americani, tendevano ad aumentare il numero dei caccia nemici con cui combattevano. Chiaramente, se si abbatte un caccia di 30 (contro altrettanti dei propri) è un conto, se si dichiarano 3 vittorie contro 50 caccia suona del tutto diverso.
Altri aerei: i sovietici usarono anche vari altri jets, dei quali poco è noto, come del resto poco è noto di eventuali MiG del Patto di Varsavia, la cui presenza (spesso caratterizzata da colori diversi da quello metallico, tipo il blu chiaro) è stata appurata almeno per sommi capi. Ma di fatto è ancora un capitolo misterioso, come anche i risultati e le perdite. I Sovietici apparentemente portarono anche caccia Yak-15 o 17, ma non è affatto chiaro chi li usò. Gli Yak-23 e i La-15, che arrivarono in ritardo rispetto ai MiG, volando solo nel '48, erano talmente buoni che guadagnarono comunque un'ordinazione di 500 esemplari. Erano molto manovrieri e capaci di prestazioni brillanti e un reggimento di 22 apparecchi venne mandato in Corea. Anche se armati di due soli cannoni da 23 mm (se non altro erano aerei 'monocalibro'...) si dimostrarono degli avversari molto temibili negli scontri manovrati. Ma avevano un problema: i loro carrelli erano piuttosto delicati e sui campi comunisti là disponibili avevano, differentemente dai MiG, grosse difficoltà. Per questo adesso non si parla di come i La-15 abbiano messo KO i Sabre e dominato lo spazio aereo coreano. Continuarono la loro carriera nella V-VS mantenendo una notevole popolarità, ma alla fine la loro memoria si è perduta: benché più numerosi dei 454 Mystere IVA, per esempio, sono stati poca cosa rispetto ai 20 mila MiG-15 e 15 UTI.
Battaglie e cambiamenti in primavera
modificaIl 50 IAD fu rimpatriato, anche se lasciò i MiG-15 ad An-tung, assegnati alla 151 IAD; questi MiG erano, dice l'articolo, del tipo Bis, mentre il 151 aveva i tipi base, passati ai cinesi. I due reggimenti del 151 IAD erano entrambi della guardia: 28 e 72 GvIAP.
Nel frattempo le forze ONU decisero che dovevano assolutamente fermare l'avanzata cinese entro il 37° parallelo e quando i Cinesi si mossero a Sud, in effetti si trovarono in una zona non coperta dai MiG; i Cinesi a quel punto vennero colpiti da pesanti attacchi aerei e per giunta tutte le ferrovie e le strade vennero colpite in maniera tale da non lasciarne parti più lunghe di 48 km integre.
Dopo una perdita subita dai sovietici con Gordeev il 23 febbraio contro gli F-80 (che tuttavia non dichiararono vittorie quel giorno..), l'offensiva ricominciò a livello strategico con un attacco di 18 B-29 sul ponte di Chongju, ma questi vennero separati dal forte vento rispetto ai loro caccia di protezione, semplicemente inabili a rallentare come velocità relativa quanto i B-29. Arrivarono i MiG del 28 GvIAP e colpirono ben 10 dei B-29, tre dei quali si fracassarono tentando di atterrare a Taegu. Il12 marzo due MiG-15 ebbero la sfortuna, sempre della stessa unità da caccia, di entrare in collisione tra di loro durante una battaglia aerea contro un F-80 del 36th FBS; un'altra collisione fu quella tra un MiG e un F-80C il 17 marzo, ed entrambi i piloti morirono nell'impatto. Era evidente che i Sovietici non potessero fare errori del genere in cambio di ben pochi risultati, e a quel punto il 28 e il 72 GvIAP vennero considerati di essere rimpiazzati con unità meglio addestrate per non incorrere in tali errori di manovra.
A maggior ragione perché nel marzo del '51 tornarono i Sabre del 4 FIW a Suwon e Taegu, che erano state appositamente preparate per riceverli, rispettivamente con il 334 e il 336 th FIS. Erano basi ancora piuttosto spartane e anche pericolose su cui operare, mentre i piloti erano stati addestrati in Giappone al meglio per affrontare i MiG-15 in base alle esperienze pregresse, tanto che in pochi giorni abbatterono 2 MiG, uno dei quali considerato probabile ma di fatto confermato dai documenti sovietici ai danni del 72 GvIAP. Questo ovviamente non faceva piacere ai sovietici, che temevano di perdere la superiorità faticosamente acquisita quell'inverno. Così in marzo giunse la 324 IAD in Manciuria. Questa era comandata da Kozhedub, tre volte 'Eroe dell'Unione Sovietica'. Un tipo in gamba, che conosceva il mestiere del cacciatore, anche se poi non l'avrebbero mandato di persona a combattere. C'erano altri assi della guerra, come Popkov con 41 vittorie e abbattitore, pare, dell'asso W.Batz tedesco, sesto nella classifica degli Assi. Ma era soprattutto Kozhedub che meritava ammirazione: aveva abbattuto forse l'unico jet tedesco distrutto dalla V-VS in battaglia, e non aveva avuto problemi ad abbattere due P-51 Mustang che lo aggredirono scambiandolo per un FW-190, anche se la cosa venne tenuta segreta. Inoltre lui dichiarò oltre 100 vittorie contro la Luftwaffe ma, considerando le due 'segrete' ai danni degli Americani, ebbe tante vittorie quante quelle di Saburo Sakai, il maggiore asso giapponese (tra quelli sopravvissuti alla guerra). La nuova divisione aveva il 176GvIAP comandato da Vishnyakov e il 196 IAP comandato da Pepelyaev, forse il migliore di tutti i piloti russi e alleati su aerei a reazione di quel conflitto.
La nuova divisione aerea iniziò i combattimenti il primo aprile, e 2 giorni dopo si scontrò con gli F-86 del 334 FIS, solo che ebbe la peggio perdendo due aerei contro l'F-86 del maggiore R.Shirlaw, costretto ad un atterraggio forzato in territorio nemico. Non fu un inizio del tutto soddisfacente, a maggior ragione quando il giorno dopo un altro MiG cadde contro un aereo el 336th FIS. A quel punto i Sovietici si spazientirono: basta con il linguaggio coreano per comunicare alla radio! I reggimenti scioperarono e Pepelyaev dichiarò al suo comandante I.Belov che se non gli piaceva lo sciopero andasse lui a combattere gli americani. Belov voleva mandare alla corte marziale Pepelyaev ma Kozhedub intervenne supportando la decisione dei suoi due comandanti di reggimento e spiegando che aveva già scritto a Stalin sulla stupidità del divieto di parlare russo via radio, e siccome l'Asso sovietico era una vera star, a quel punto non ebbe da fare altro che accettare il suggerimento di togliere il divieto di parlare russo..
I risultati non mancarono: il 6 aprile un MiG-15Bis del 196 IAP costrinse all'atterraggio l'F-86 di Crown, tanto che si tentò di portarlo via con i camion, ma un attacco di cacciabombardieri lo distrusse. Potrebbe essere anche un errore, perché risulta un F-86 pilotato da William Crone, investito da un MiG-15 il 18 giugno 1951 e ucciso nell'impatto.
Nel frattempo i ghiacci dello Yalu stavano cominciando a fondere, quindi i ponti ritornavano bersagli d'elevata importanza. Non si poteva bombardare una strada di ghiaccio, ma un ponte d'acciaio sì e così ritornarono in scena i B-29 nelle aree di Sinuiju e Uiju. Il 7 aprile i B-29 del 98 e 307th BG, scortati da ben 48 F-84E del 27th FEW (Fighter Escort Wing) attaccarono i ponti sullo Yalu, ma vennero contrastati da circa 30 MiG del 176 GvIAP che passarono la pur numerosa forza di caccia abbattendo da parte di I.V. Suchkov uno dei B-29. Il prezzo fu quello di un MIG abbattuto dagli F-84. Il 9 aprile O'Connor del 336th FIS abbatté con il suo F-86 il caccia di Slabkin del 176 GvIAP, ma due B-26B del 452nd BW vennero gravemente danneggiati, non è chiaro se abbattuto o sopravvissuti, o magari messi fuori servizio dopo il rientro alla base, erano i 44-34447 e 44-34547.
Ma la missione più importante fu quella del 12 aprile 1951, quando il 324 IAD affrontò 48 B-29 del 19 e 307th BW, scortati da almeno 34 F-84 del 27th FEW e 18 F-86A del 334th FIS, sempre diretti sullo Yalu, in particolare a Sinuiju, per attaccare uno o più ponti. Gli americani inviarono gli F-84 soprattutto come volontà di LeMay, che voleva dimostrare che anch'essi fossero in grado di scortare i bombardieri contro i MiG, contrariamente al gen Stratemeyer che voleva solo gli F-86. La cosa è anche più strana se si pensa che la FEAF non era alle dipendenze del SAC (di LeMay), e questo valeva anche per i bombardieri. Sperando che i caccoa del 334th fossero sufficienti, Stratemeyer lanciò l'attacco: dopo tutto c'erano almeno 52 caccia di scorta ai B-29. Ma non fu sufficiente. Alle 9.37 i radar sovietici di Antung scoprirono una grossa e lenta formazione. Kozedub prese il comando della situazione nel KP (il quartier generale della caccia), temendo che si trattasse di F-86 che simulavano di essere bombardieri. Per sincerarsi di non cadere in una trappola mandò 6 MiG per riconoscerla visivamente, mentre il resto dei piloti rimase a bordo degli aerei aspettando. Visto che i 'ricognitori' notarono che erano davvero B-29, altri 38 caccia almeno vennero fatti decollare da parte dei reggimenti 176 e 196. Siccome gli F-84 per stare assieme ai bombardieri dovevano rallentare e zig-zagare a 700 km/h e 7 mila metri, sorpassarli sarebbe stato possibile con una decisa picchiata a 900 km/h da 10 mila metri da parte dei due terzi dei piloti, mentre gli altri avrebbero affrontato i caccia di scorta coprendo i compagni impegnati nell'attacco ai bombardieri. La battaglia consentì a circa 30 MiG di affrontare i B-29, abbattendone 3 da parte dei piloti Obratsov e Subbotin del 176 IAP e Sheabanov e Kochegarov del 196 IAP, altri sei aerei o forse sette vennero danneggiati, e almeno uno radiato dal servizio dopo essersi fracassato al suolo in Giappone. L'overclaiming fu comunque elevato da ambo le parti: i sovietici in un primo momento almeno dichiararono 12 B-29, più o meno quelli colpiti, 2 F-80 e 1 F-86; gli americani, che ritennero gli attaccanti essere ben 75-80, dichiararono 4 vittorie tra cui quelle di Hinton e Jabara, mentre i bombardieri dichiararono 7 o 9 vittorie. Ma solo un MiG venne abbattuto, forse da un bombardiere o forse da Jabara, anche se altri vennero danneggiati, ma grazie alla loro robusta costruzione, sopravvissero.
Per gli americani fu un brutto colpo, e per il momento le incursioni vennero fermate, almeno quelle diurne dei vecchi B-29. E i ponti da abbattere rimasero ancora in piedi.
Le missioni FEAF continuarono a sud della MiG Alley contro le basi aeree nordiste. Le tattiche di combattimento dovettero comunque essere riviste: il problema era che i MiG spesso attaccavano gli F-86 in un'azione micidiale: alcuni MiG attaccavano i Sabre in picchiata, altri in salita, di continuo e senza dar loro requie. Gli americani, che seguivano tattiche superata dall'avvento dei veloci jets, si impegnarono a cambiarle con la tattica basica che al posto della formazione di 4 soli caccia (due coppie) ricorreva alla vecchia formazione inglese di 6, che funzionò quando il 22 aprile 6 Sabre vennero attaccati da 36 MiG del 196 IAP. Arrivarono 6 Sabre di rinforzo. La tattica era che di queste formazioni basiche 4 aerei dovessero attaccare i MiG in salita e 2 quelli in picchiata, difendendosi dall'attacco a tenaglia altrimenti da subire. Vennero dichiarati 4 MiG quel giorno, tra cui il solito James Jabara del 334th FIS, ma solo uno venne realmente abbattuto. Due giorni dopo un altro F-86 abbatté il caccia di Murashev, del 176 GvIAP.
La battaglia successiva di una qualche importanza avvenne il 20 maggio tra 28 Sabre del 335th FIS e 30 MiG del 196 IAP, tra i primi c'era anche il solito Jabara in 'prestito' alla nuova unità perché il 334th era stato sostituito ma lui rimase. Jabara abbatté il caccia di Nazarkin nonostante avesse un serbatoio sotto un'ala non ancora scaricato, poi dichiarò un altro MiG ma venne danneggiato dai colpi da 23 mm di Alfeyev. Fu tanto danneggiato da queste raffiche di colpi da 200 gr, che stava per soccombere, ma fu salvato da Holley, a sua volta danneggiato da Shabanov, comprare di Alfeyev. Il Sabre di Jabara venne dichiarato fuori uso, ma il suo pilota era adesso accreditato di 6 vittorie ottenendo la qualifica di 'Asso' su jet, il primo americano. Peccato che secondo gli archivi sovietici al massimo ne aveva quattro, anche se venne mandato in America come ricompensa. Sarebbe diventato, anche per gli archivi comunisti, asso solo nel '53, con il secondo 'tour' in Corea. Dei 3 MiG dichiarati abbattuti quel giorno, solo uno, quello di Nazarikin venne abbattuto. I 4 piloti che dichiararono altrettanti Sabre ottennero solo un paio di danneggiati, ma Pepelyaev venne accreditato di una vittoria visto che i Cinesi catturarono a terra un pilota USA, non si sa bene chi fosse. In ogni modo, Jabara, che terminò la guerra con ben 15 vittorie accreditate, e Alfeyev, il suo danneggiatore (e macellaio del suo caccia), con 7 vittorie, erano entrambi destinati a diventare assi. Anche Alfeyev tornò con il suo caccia danneggiato abbastanza da metterlo fuori servizio.
Le statistiche per il periodo 1 novembre-20 maggio 1951, videro i seguenti risultati: 26 MiG persi, di cui uno abbattuto da un B-29 e gli altri dai caccia, oltre a 2-3 caccia cinesi analoghi; non è chiaro quanti MiG siano andati fuori servizio per incidenti o per i danni subiti in combattimento. I sovietici riuscirono a dichiarare 35 aerei ONU in cambio. Di questi, l'ONU ammette 16 apparecchi di cui 9 B-29, 4 F-80, 1 F-84, 1 F-86, 1 RB-45. Altri 7 aerei persi 'potrebbero essere stati abbattuti' dai MiG di cui 2 F-80, 2 F-51, 2 B-29, 1 F-86. Altri 12, invece, tra cui 8 B-29, 3 D-80 e 2 F-86, non sono stati ammessi dall'USAF nemmeno come perdite per una qualche causa. Un bilancio tra luci e ombre, con gli F-86 che in ogni caso ebbero una loro superiorità anche considerando le perdite reali, ed inferiori, contro i MiG. Questi riuscirono a mettere in gravi difficoltà l'aviazione dell'ONU e a fermare di fatto gli attacchi dei B-29. Non un risultato di poco conto data la loro pericolosità. Contro gli F-86 ebbero comunque una sola vittoria confermata, quella del 21 dicembre, oltre ad altre 3 rivendicate ma non confermate dagli americani, almeno come causa data dai MiG.
Ma per il resto, anche secondo le fonti sovietiche, vennero persi almeno 10 MiG contro i Sabre. Non un grande risultato, ma per i MiG era importante soprattutto fermare i bombardieri, e così sono riusciti, almeno di giorno, ad ottenere. Le limitazioni politiche erano pure importanti per non causare uno scontro pericoloso anche a livello politico tra le superpotenze.
Note
modifica
Battaglie aeree in Corea, articolo Acig di J.Brennan, D.Zampini