Forze armate mondiali dal secondo dopoguerra al XXI secolo/Taiwan-2

Indice del libro

Anni '90[1] modifica

Taiwan, stato-isola non dichiaratamente tale (nel senso che rivendicava anche la Cina continentale) proseguì con determinazione il suo programma di aggiornamenti. Mentre i carri armati e i blindati venivano aggiornati secondo quanto già raccontato, mentre si aspettava l'arrivo dei nuovi caccia IDF, si cercò nondimeno di aumentare la forza della Marina, e in questo si ebbero degli aiuti, come del resto con i programmi aeronautici, che fino a pochi anni prima erano quasi impensabili.

Nel marzo 1996, in occasione delle nuove elezioni di Taiwan, la Cina non ha mancato di farsi 'sentire' con una imponente esercitazione. Questa ha portato ad impiegare 100.000 uomini e i nuovi missili DONG FENG-15, noti anche come M-9 o CSS-6, alcuni dei quali sono stati lanciati in maniera tale da cadere innanzi ai 2 porti principali di Taiwan, mancandoli appositamente di alcune decine di km. Il messaggio politico era chiaro: Taiwan non sarebbe mai diventata indipendente, e la Cina si sarebbe riservata di influenzarne la vita politica. Nondimeno, il presidente Lee Teng-Hui vinse ancora, con una percentuale del 54%. Passata la crisi del marzo 1996, la Cina nazionalista e la PRC hanno ricominciato il lavoro della diplomazia, ma Taipei rimase convinta di dover tenere alta la guardia, le minacce nemmeno tanto velate della Cina continentale non potevano essere dimenticate. Uno dei motivi per cui Taiwan poteva essere vista con crescente nervosismo era il fatto di aver rotto l'embargo militare in cui era stretta dalla diplomazia di Pechino, cosa che le aveva consentito di sviluppare armi proprie e di comprare prodotti finiti da parte di Paesi esteri, in particolare con la novità della Francia quale fornitore alternativo ai 'soliti' Stati Uniti. La situazione, dopo anni di sostanziale stagnazione, vedeva un momentaneo vantaggio da parte di Taiwan, anche perché Pechino era invischiata nei problemi conseguenti alla rivolta di Tien-Ammen.

1992: Marina[2] modifica

Questa forza armata aveva, al 1992, una forza di ben 68.000 uomini, dei quali 39.000 erano marines. Il gran numero di fanti di marina e di vecchie unità di combattimento sovraffollate era la ragione delle dimensioni di questo servizio. Le sole forze dei marines erano di due divisioni attive e una di riserva.

Le basi navali maggiori erano quelle di Makung (Isole Pescadores), Tsoying (Taiwan meridionale), e Chung Ching (Nel nord-Est) e tutto questo serviva un totale di circa 180 navi, con una stazza tra le maggiori del mondo, ovvero circa 200.000 tonnellate, maggiore per esempio di quella delle navi di tutta la Marina Italiana militare. Per la precisione, Taiwan era all'epoca settima, dietro USA, CSI, Giappone, Cina, GB e Francia, e davanti a India,Italia e Germania, che chiudeva il gruppo delle prime 10 marine del mondo. La forza di 36 cacciatorpediniere e fregate era però obsoleta, come già spiegato: mentre per esempio il Giappone era capace di dotarsi di un numero consistente di navi ben equipaggiate e moderne, costruendo un sottomarino l'anno assieme ad un paio di cacciatorpediniere e a varie altre navi, Taiwan era costretta ad arrangiarsi. Proprio attorno al 1993 la Marina giapponese mise in servizio il primo, poderoso caccia classe Kongo, unità AEGIS con sistema VLS e cannone OTO da 127 mm, mentre nel caso della marina taiwanese non vera di meglio dei caccia FRAM aggiornati alla fase WUGIN III. La situazione, oltre che con la Cina, non era delle più tranquille nemmeno con il Giappone, in disputa per il controllo delle isole Tiaoytai, che i giapponesi chiamavano Senkaku. Alcune isole del Mar Cinese meridionale erano invece disputate con la Malesia e le Filippine, nonostante i rapporti generalmente piuttosto buoni.

Ma, ancora una volta, la principale minaccia era posta dalla Cina, che era in possesso di una marina di 356.000 uomini con 1.900.000 t di naviglio, che per quanto obsoleto superava di 10:1 quella di Taiwan. La flotta cinese era ripartita in 4 Flotte principali, ovvero Del Nod, Mar Giallo, Mar Cinese Meridionale, Est. Questa era basata nella zona del Fukian e disponeva di 800 navi ed oltre, sia pure di piccole dimensioni. La forza di questa flotta, aumentata soprattutto dal 1986 e nonostante una certa distensione tra le coste dello Stretto. La forza della flotta cinese dell'Est, con grande capacità di assalto anfibio, 400 aerei, dieci reggimenti di missili antinave. La Cina avrebbe potuto attaccare sistematicamente le isole di Taiwan, iniziando soprattutto con le isolette di Quemoy e Matsu, vicinissime (circa 10 km) alla costa cinese e più pericolose per la Cina che un baluardo di difesa per Taiwan. Un'altra azione era l'assalto diretto del territorio dell'isola principale. In entrambe le situazioni vi sarebbe stato un massacro, ma 'l'opzione 3' era quella di dichiarare una zona di mare interdetta al traffico navale, prendendo letteralmente Taiwan per fame e per crisi economica nell'arco di settimane, sempre che la Marina americana non decidesse di entrare massicciamente in azione con un ponte aeronavale. La Marina americana non aveva però una efficace capacità antimine, che d'altra parte non aveva nemmeno la marina taiwanese. Questa avrebbe potuto essere la chiave della crisi, ma in ogni caso Taiwan era bisognosa di rinnovare i vecchi cacciatorpediniere americani, entrati in servizio dopo essere stati ceduti dagli USA negli anni '70 spesso al puro prezzo di rottame metallico. La cosa era stata necessaria per le allora scarse disponibilità taiwanesi in moneta, ma negli anni '90 erano le navi il vero problema, nel senso che i venditori disposti a sfidare la Cina erano quasi inesistenti.

 
Anche se aggiornati, i 'Gearing/Yang necessitavano di una rapida sostituzione

Navi maggiori: la sostituzione dei 16 caccia YANG rimodernati e di quelli ancora rimasti senza i programmi WUGIN (I, con 3 unità, 2 con 13 navi, III, con 7 unità, ma pare che in pratica il numero complessivo sia stato solo di 16 e non di 23 vascelli rimodernati, forse perché alcuni aggiornamenti sono stati eseguiti sulle stesse navi e quindi conteggiati due volte?) sarebbe stata possibile con i nuovi programmi KWANGHWA 1 e 2. Il primo era per le fregate Perry modificate, come sopra accennato. Esso doveva essere svolto in ben tre fasi, con la prima simile alle ultime navi 'Perry' più l'aggiunta dei missili H.F. II. in due lanciatori quadrupli. La dotazione di sensori era stabilita in: radar di scoperta AN/SPS-49 e 55, radar illuminatore STIR, ECM Raytheon SLQ-32, sonar di chiglia SQQ-56 e possibilmente, anche uno trainato AN/SQR-18, il tutto coordinato da computer UYK-44, trasmettitori UD-401 e CORT dell'apparato di comando e controllo Unisys Mk 92 Mod 6, praticamente lo standard delle ultime navi militari americane.

Il 5 ottobre 1991 la prima nave, la CHENG KUNG ovvero la PFG-1101 venne varata nel cantiere Kaoshiung della CSBC, ovvero la Chinese Shipbuildin Corporation. Avrebbero seguito altre 5 navi fino alla PFG-1108, portanti i nomi di eroi della tradizione cinese. L'entrata in servizio avvenne attorno al 1993 per la capoclasse, e negli anni successivi anche le altre sarebbero seguite.

 
La fase 'due' avrebbe dato un nuovo sistema di combattimento con capacità AEGIS alle 'Perry' taiwanesi

La Fase Due del programma prevedeva altre 5 navi equipaggiate con un sistema d'arma antiaereo ben superiore, perché se le Perry erano già molto meglio dei vecchi WUGIN III, erano nondimeno manchevoli verso attacchi aerei di saturazione. Un sistema AEGIS miniaturizzato s'imponeva come necessario e così la Marina ottenne 5 navi con il G.E./RCA ADAR-2N, prescelto rispetto al C-MAR della Raytheon perché la versione terrestre era già prevista per i missili TIEN KUNG a lungo raggio. Ovviamente, per navi da circa 3500 tonnellate non vi poteva essere un sistema AEGIS prestante come quello dei caccia BURKE, ma assai miniaturizzato:nondimeno, operando in banda S con computer ad alta velocità di nuova generazione l'ADAR-N poteva seguire 300 bersagli in simultanea, e attaccarne anche 16 con la guida di 10 missili, il tutto in un raggio di 180 km. Il sistema di comando e controllo Hughes/Raytheon era l'MCS-2000 e 32 lanciatori Mk 41 VLS avrebbero ospitato altrettanti SM-2MR oppure T.K.I/II, se la versione imbarcata di tale missile fosse stata realizzata. La dotazione per il resto comprendeva missili H.F.II (8), cannone da 76, CIWS Phalanx, i due elicotteri e due lanciasiluri. Il nome della prima unità prevista era la TIEN TAN (PFG-1110).

La Fase tre era ancora più sofisticata per altre 4 navi, ma a parte la generica indicazione di una maggiore 'potenza di fuoco' e di maggiore sofisticazione, non v'era nulla di stabilito. E nulla fu mai stabilito nemmeno dopo, come si vedrà. In tutto le tre fasi del programma KANGHWA erano mirate per dare una flotta di 16 moderne fregate antiaeree includenti alcune con il sistema AEGIS, di cui Taiwan era il terzo utente mondiale, alla marina della Cina Nazionalista. Ma le cose non si sarebbero dimostrate così semplici come la loro programmazione suggeriva.

 
Il programma delle K.2 aveva nelle 'La Fayette' il punto di riferimento: avrebbe avuto anche i maggiori problemi nel creare una forza da combattimento credibile

L'altro programma era le KANGHWA 2, con l'intenzione di realizzare 16 altre navi ASW e multiruolo. Vi era l'intenzione di costruire fino a 16 navi, comprandone 6 dai cantieri della DCN e 10 costruite nei propri. Il modello di nave scelto era la nuovissima F-3000 La Fayette, che era il vanto dell'industria navale transalpina. La situazione di potenziale conflitto con la Cina non era stata però totalmente risolta, e così le navi sarebbero state consegnate con i sensori e i motori, ma senza armamento, installato poi a Taiwan, per esempio con missili S.Sparrow e cannoni da 76mm. Un altro importantissimo programma, sia pure come soluzione 'tappabuchi' era quello relativo alla sostituzione delle 9 obsolete fregate SHAN e dei 3 pattugliatori KUAN (dragamine americani classe AUK modificati a Taiwan). Questa soluzione era apparentemente più semplice e lineare: l'US Navy era in fase di forte contrazione e poteva disfarsi della totalità delle sue 46 ‘Knox’, fregate abbastanza rispettabili, con un cannone Mk 42 alleggerito da 127mm, lanciamissili ASROC, missili S.Sparrow o CIWS, elicottero medio. Fino a 12-18 esemplari sarebbero state cedute a Taiwan 'in prestito', anche se la Marina avrebbe preferito una cessione definitiva, di fatto non si sarebbe trattato di null'altro che di una cessione pressoché gratuita. L'arrivo, un poco dilazionato nel tempo rispetto ai programmi, era previsto a far tempo dal 1993.

Corvette e pattugliatori: le navi minori di Taiwan erano anch'esse in fase di aggiornamento, con un contratto per 10-16 unità che avrebbero potuto essere le MEKO 14 o 200 tedesche, e 12 pattugliatori missilistici da 500 t. realizzati localmente, con 4 missili H.F e cannone da 76mm.

Sottomarini: per quello che era diventato a tutti gli effetti una 'neverendin Story' ovvero i tentativi taiwanesi di comperare altri sottomarini moderni, la situazione internazionale era talmente sfavorevole che non vi fu modo di ottenere nemmeno una parvenza di successo. Quello che accadde era che, avendo uno strumento subacqueo puramente simbolico di due ottimi sottomarini olandesi ZAARDWIS migliorati e due GUPPY, Taiwan avrebbe avuto bisogno di altre unità per contrastare la marina cinese e portare offesa ai suoi traffici marittimi. La situazione era però compromessa dalla politica. La domanda, al riguardo dei sottomarini è sempre stata: quale è il migliore modo di scovarli e di affondarli? I Cinesi, nel loro pragmatismo, hanno ben pensato che il miglior modo sia quello di 'affondarli' prima ancora dell'impostazione. È quello che hanno constatato i taiwanesi: sono andati a far visita ai cantieri olandesi per comprare 4 nuovi sottomarini MORAY da 1800 t, ottime imbarcazioni subacquee, ma la Cina ha fatto forti pressioni che hanno convinto il Governo olandese a fermare l'accordo. I lavoratori dei cantieri hanno scioperato, ma senza esito. La Cina, con molto senso pratico, ha offerto in cambio un incremento dei rapporti bilaterali e una commessa alla Fokker, storica ma indebitata casa produttrice olandese, per 7 F.100 passeggeri per un totale di 250 milioni di dollari. Anche il viaggio in Germania per comperare eventualmente 4-6 Type 209 da 1200 t, i battelli che per le loro caratteristiche di economia erano i più ricercati dai taiwanesi non ebbero esito pratico.

Aviazione navale: Taiwan aveva comperato, oltre ai piccoli MD 500 ASW anche un primo lotto di 12 S-70C, la versione civile del Sea Hawk americano, ma si trattava di macchine che in pratica erano addirittura superiori al modello della US Navy: radar Telephonics AN/APS-143(v)3 ad alta risoluzione con impulsi compressi, sonar Bendix AN/ASQ-18(v)3 (previsto, non chiaro se consegnato), sistema Roborspatch AN/AR-84 a 99 canali per ricevere i segnali delle boe sonore, sistema elaboratore UYS-1 PRoteus della IBM, boe lanciabili internamente dall'elicottero anziché da tubi esterni come sulle macchine americane, con il vantaggio di essere in grado di settarle agevolmente prima del lancio e non prima del decollo. Non sono peraltro disponibili le boe passive a lunga portata LOFAR, mentre è presente il sistema tattico Teledyne ASN-150, con databus MIL-STD 1553 con la possibilità di passare i dati ad altre unità o a terra, oppure ai Grumman S-2 Tracker aggiornati con lo stesso sistema nel modello T.

I Grumman S-2 ricevuti negli anni in oltre 40 macchine erano stati programmati per essere modificati in 32 esemplari allo standard S-2T Turbo-Tracker, nelle versioni più recenti E e G, mentre i vecchi A non lo sarebbero stati. Un programma ambizioso che comprendeva la sostituzione dei vecchi motori a pistoni con le turboeliche Garrett TPE-331-12 da 1.645Shp, più leggere, potenti, parche nei consumi e affidabili. La dotazione avionica era abbastanza vecchia anche nella programmata versione T, ma nondimeno comprendeva apparati adeguati alla minaccia e al solito per queste macchine, molto numerosi: radar Litton AN/APS-504(v)5, MAD CAT AN/ASW-504(v), calcolatore tattico Teledyne AN/ASN-150 e databus digitale MIL-ST 1553, elaboratore segnali acustici Rospatch AN/ARR-84, 32 sonoboe AN/SSQ-36, 41B, 47B, 53B, FLIR (al posto del proiettore a luce bianca)Northrop AN/AAS-40, ESM Litton AN/ALR-606(v)2. Le armi ASW erano siluri Mk 44, Mk 46 delle prime versioni ma in fase di sostituzione con l'Mk 46 Mod 5.

Un'altra pedina del programma ASW era dato da motoscafi civetta con cariche di profondità e sistemi sonar capaci di confondere il sonar del sottomarino con falsi echi, costringendolo presumibilmente ad emergere a quota periscopica per capire cosa avesse incontrato sul suo cammino.

Mine: introdotte le nuove mine da fondo, magnetiche, di concezione nazionale: esse erano destinate a sostituire le obsolete Mk 6 americane, e erano al WSM 110 paracadutabile e la WSM 210. Nel campo delle contromisure mine si cercava di sostituire la dozzina di vecchi dragamine USA in servizio. Una delle vie fu il programma CHING HAI, 'mare tranquillo' con avvio nel 1984: si trattava di comprare 4 navi da 500t con scafo in legno adeguatamente robusto per resistere allo scoppio di mine nelle vicinanze. La compera venne effettuata in Germania, ma il sospetto-certezza era che dietro la definizione di navi civili tipo battelli antincendio off-shore o altre definizioni via via inventate, i cantieri tedeschi A&R abbiano consegnato alla compagnia China Petroleum Corporation dei veri cacciamine, seppure privi di attrezzature specifiche, da completarsi con quanto necessario da parte della Marina taiwanese. Va da sé che queste navi, fossero state anche eccellenti esemplari, non erano minimamente in grado da sole di parare la minaccia di migliaia di mine paracadutabili o lanciabili da navi e sottomarini che i cinesi erano ben pronti a usare in caso di blocco navale contro Taiwan, mentre al solito i programmi per almeno altre 6-8 unità erano fermi per mancanza di venditori, nonostante i contatti con numerosi cantieri europei.

Varie: le navi classe TZU CHANG d'attacco veloce erano usate anche come navi ASW (se appositamente modificate) o come navi 'aggressor' per simulare le navi cinesi similari, le batterie di missili H.F. II erano oramai operative, specialmente sulle isolette di Tong Yin, i vecchi Trasporti d'attacco (anfibio) ex-US. NAVy erano stati modificati con aria condizionata e rotaie posamine, tre rimorchiatori americani sono stati comprati e tramite cannibalizzazione, hanno dato origine a due nuove unità, la nave WU YI (AOE-530) era la prima delle navi di rifornimento mai realizzate in Taiwan, capace di rifornire fino a 4 navi in simultanea e supportare fino a dieci fregate e caccia in missione. Essa aveva un lanciamissili Sea Chaparral e un ponte di volo per elicotteri pesanti.

Marines: hanno ricevuto agli inizi degli anni '90 110 carri M60A3 ex-US Army e alcuni obici M109A2, oltre ad un nuovo cacciacarri con missili TOW e scafo del blindato CM-21.

Al dunque, la Marina di Taiwan programmava una forza gigantesca di navi maggiori con 32 unità moderne e fino a 18 'usate di qualità'. Questa forza avrebbe potuto 'competere' con la Marina giapponese e cinese. Entrambe queste marine avevano una forza di circa 50 fregate e caccia, nel caso della marina giapponese si trattava di circa 40 cacciatorpediniere e 20 fregate.

Quello in cui non v'era molto su cui competere erano invece i sottomarini, con i giapponesi dotati di circa 20 navi contro le 4 vecchiotte unità taiwanesi, e i cinesi con quasi 100 battelli, anche se ancora più vecchi di quelli taiwanesi. L'aviazione navale era in fase di aggiornamento a Taiwan ma ancora non v'era modo di competere con quella giapponese, che al posto dei primi di 32 S-2T e di 12 S-70CM aveva circa 80-100 P-3C Orion e quasi altrettanti SH-3 e 60 Seahawk. Nondimeno, il programma taiwanese era ambizioso e se realizzato, avrebbe potuto almeno entro certi aspetti competere con le altre maggiori marine del Pacifico.

1996[3] modifica

Aeronautica modifica

F-16 modifica

Tra i programmi dell'aviazione, uno dei principali era senz'altro quello dei caccia F-16. Conosciuto come FUNG HUANG (Fenice), siglato con l'Amministrazione Bush nel settembre 1992, verteva su di una massiva fornitura di ben 150 F-16. Questi erano delle versioni A e B, ma la cosa, come spesso accade nel settore dei progressi tecnologici, non deve ingannare: si trattava infatti delle macchine allo standard Block 40, quindi equivalenti grossomodo agli F-16MLU europei. In buona sostanza, la definizione di F-16A/B nascondeva macchine che erano allo standard C e D. La cifra pagata era considerevole: ciascuno dei 130 A costava 28,65 milioni di dollari, e ciascuno dei 20 B arrivava a 30,63. In tutto, dunque, si trattava di un programma da 4,2 miliardi di dollari.

 
L'F-16 era certamente il programma più costoso della RoCAF, ma anche quello cui si sarebbero basati 3 stormi dei 6 da caccia e attacco al suolo

Questa cifra era dovuta anche agli accessori 'extra', con non meno di 58 'voci aggiuntive' ovvero: 40 motori di riserva, 500.000 colpi di cannone da 20 mm Vulcan M61, e soprattutto qualcosa come 900 missili AIM-7M Sparrow a medio raggio, e 600 AIM-9M Sidewinder a corta gittata. Una tale riserva di missili, 10 per aereo, era conseguente rispetto alla grande quantità di aerei cinesi che costituivano gli avversari diretti: e Taiwan, nel suo complesso, non difettava certo di armi sufficienti anche per tale bisogno, specie considerando che la maggior parte delle macchine cinesi era semplicemente troppo vecchia ed inefficiente per venire davvero usata in prima linea (per esempio, gli oltre 2000 J-6).

Il contratto prevedeva anche 40 opzioni, due anni di parti di ricambio e un offset (ritorno) del 10% comprendente la costruzione in Taiwan di sette parti di ricambio, come i portelli, le pinne ventrali e piloni ausiliari etc.) e alcune attrezzature per la manutenzione fino al quarto livello. Tecnicamente, i nuovi F-16 erano compatibili con gli AMRAAM, ma questi non vennero comprati per motivi 'politici': piuttosto si utilizzò l'illuminatore radar approntato a suo tempo per gli F-16ADF, in quanto com'è noto, l'F-16 nacque senza alcun tipo di missile a medio raggio radarguidato. Il motore installato era il P&W F100-PW-220E con 6,660 kgs a secco e 10.820 a piena potenza, non il più prestante dei motori disponibili per gli F-16 di nuova generazione.

La dotazione radar comprendeva l'AN/APG-66V3, simile e persino leggermente più avanzato dell'APG-66V2A degli MLU europei. Al solito per i caccia americani, questo non è che l'elemento 'di punta' del sistema avionico: altri erano : il computer modulare MMC, che rimpiazzava 3 unità precedenti (HUD, gestione armamento, direzione tiro), con processore a 32-bit. Esso era ancora da installare, per esempio, sugli F-16 dell'USAF e permetteva una precisione, con bombe normali, di 3 metri sul bersaglio. Vi erano anche: Digital Terrain System (DTS) per la navigazione di precisione, sistema FBW migliorato con una nuova CPU centrale a 32 bit, piattaforma inerziale laser Honeywell LINS H-423, con giroscopio laser Litton LN-39, predisposizione per un GPS (ufficialmente gli USA non hanno voluto supportare questa possibilità, che implica l'utilizzo dei loro satelliti per una eventuale guerra), RWR Loral ALR-56M, un totale di 82 pod ECM ALQ-184(V)2, predisposto per un eventuale sistema d'allarme anche nel settore IR con il MAW Cincinnati Electronics AAR-44(V), lancia-chaff Tracor ALE-47 e altri sistemi sviluppati localmente. La possibilità di essere modificati per l'uso dei missili Magic 2 e soprattutto, dei MICA non è stata confermata, ma potrebbe essere stata presa in considerazione seriamente. Nonostante la richiesta di sistemi di combattimento notturni Lora NITE HAWK, gli USA si sono dichiarati contrari a quello che sarebbe un sistema 'troppo' chiaramente offensivo. La scelta potrebbe essere stata allora per il LITENING della Rafael israeliana.

I simulatori di volo, complessivamente 8, sono stati forniti dalla Hughes. Da rilevare che i primi piloti taiwanesi erano già stati abilitati al volo negli USA per l'F-16, tanto per ridurre i tempi per raggiungere l'operatività. La fornitura dell'F-16 a Taiwan sarebbe stata completata in tempi estremamente rapidi: tra il 1996 e il 1999. I piccoli F-1 sono sempre stati un gioiello di tecnologia, con il sistema FWB, i motori turbofan ad altissima potenza, struttura leggera, radar con capacità LD/SD, HOTAS, tettuccio a visibilità totale, 9 punti di aggancio per oltre 5 tonnellate di armi, capacità di volare fino a 26 gradi di AOA e virare con accelerazione anche di 9 g, e ancora, mantenere una autonomia straordinaria per una macchina di questo tipo, incrementabile con il rifornimento in volo e con serbatoi ausiliari. A tutti gli effetti, un degno successore degli F-86 che sconfissero i MiG cinesi nel 1958.

Con questa versione migliorata si mostrava appieno il progresso che l'elettronica aveva compiuto dagli anni '70 ai '90, con un miglioramento in tutti i campi, dall'HUD al sistema di navigazione, alle ECM di ultima generazione. Nonostante questo, i caccia avevano principalmente una funzione di aerei da difesa aerea, in quanto elementi come le bombe LGB, missili Maverick, Harpoon, HARM e gli AMRAAM non sembra che fossero integrati, o quantomeno forniti, assieme a tali apparecchi, altrimenti avrebbero sviluppato capacità ancora superiori, specie in attacco. Non v'é dubbio che tale commessa abbia rappresentato una minaccia considerevole per la Cina continentale, impedendole di ottenere una superiorità schiacciante con i suoi nuovi Su-27. D'altro canto, si trattava di un affare da 4,5 miliardi di dollari, che solo pochi clienti erano in grado di concludere senza difficoltà e rinvii. Taiwan non aveva certo il problema della liquidità, e ora che aveva trovato il venditore, non esitò a comprare ingenti quantità di aerei con tutti i gadget possibili. La sostituzione dei vecchi F-5 con gli F-16 e i Chung Kuo era una moltiplicazione di forze formidabile per Taiwan, ma non era la sola.

Mirage[4][5] modifica

I Mirage 2000 erano un altro affare. Anche se in seguito la Francia non avrebbe mancato di subire le ire di Pechino per avere infranto l'embargo contro la 'provincia ribelle', di fatto, sempre nel 1992, ad agosto, venne firmato l'accordo per ben 60 Mirage 2000, 54 monoposto e 6 appena biposto. Si trattava della versione 2000-5, la più avanzata disponibile, comperata nel tentativo di differenziare le fonti d'approvvigionamento, ma anche perché si trattava effettivamente di un mezzo di eccellenti capacità. La notizia della firma del contratto venne rimandata fino alle elezioni americane, arrivando il 17 novembre 1992. Secondo Aerei giugno 1999, invece, il contratto era da ben 3,8 mld di dollari e riguardava 48 Ei monoposto, e 12 Di. I missili per i Mirage sembra che fossero in effetti 400 Magic 2 e 960 MICA di tutti i tipi IR e radar e non 1.440 solo del tipo MICA (effettivamente, un quantitativo abnorme per soli 60 caccia).

Naturalmente anche questo programma aveva un nome: FEI LUNG (Dragone volante). La Dassault pare che abbia offerto la macchina a condizioni vantaggiose: 20% di sconto e un offset del 20%. Questo fatto non era legato a pura generosità: dopo le sconfitte commerciali contro l'F-18, il prodotto di punta della Dassault era rimasto invenduto per 4 anni e adesso che era disponibile finalmente la seconda generazione 2000-5, si riuscì a piazzarlo (con la successiva e umiliante 'rappresaglia' diplomatica cinese) praticando uno sconto sui 54 milioni di dollari inizialmente stabiliti per aereo, ovvero 3,240 miliardi di dollari che vennero ridotti a 'solo' 2,6, incluse parti di ricambio ed assistenza per 25 anni. In ogni caso si trattava di un costo unitario per esemplare ben superiore a quello dell'F-16, e vicino piuttosto a quello dell'F-18, ma la nuova versione meritava in effetti attenzione, specie per chi non era autorizzato a comprare missili AMRAAM.

Il motore della nuova versione era uno SMECMA M53-P20 da 6.830/10.000 kgs, quasi pari ai meno potenti PW F100, che imprime una velocità massima di 2,3 mach a 11.000 metri. Rispetto all'F-16 ha pro e contro: è leggermente inferiore in accelerazione, rapporto potenza-peso, velocità di salita a bassa quota, ma con il suo motore, quasi un turbogetto puro passa in vantaggio ad alta quota, dove più veloce, sale meglio e ha una superiore quota di tangenza (18 contro 15 km). L'avionica di intercettazione è però il suo elemento vincente: essa comporta un radar RDY con capacità di seguire fino a 36 bersagli e ingaggiarne 8 in simultanea, con un processore dotato di una velocità 30 volte maggiore di quella del radar dell'APG-70 americano.

Questo dato la dice lunga sul progresso dell'avionica: nonostante sia un caccia leggero, il Mirage 2000-5 era così in possesso di una capacità molto superiore a quella di una macchina pesante come l'F-15E dotato dell'ultimo di una genia di radar multimodali a lungo raggio. L'abbinamento era con i missili MICA, per la prima volta esportati fuori dalla Francia, era favorito dal numero di queste armi ordinate: non è ben chiaro, ma pare che ne siano state ordinate ben 480 nella sola versione IR e 960 in quella radar, ma forse si tratta in realtà dei missili Magic 2 e del totale dei MICA, in quanto entrambi sono stati ordinati in quantità enormi (questo è il dato di RiD 1996, ma probabilmente all'epoca le notizie non erano così precise come quelle riportate da Aerei nel 1999). IL carico standard sarebbe di 2 R.550 Magic e 4 MICA. La serie di attrezzature avioniche di bordo comprendeva anche il sistema di autoprotezione Thomson-CSF ICMS 2000, uno dei più avanzati mai sistemati a bordo di un caccia leggero, operante su bande dalla D alla J (1-20Ghz) abbinato a sistemi sia interni che esterni del tipo RWR Serval, ECM SPIRALE e SERVAL. I sistemi ECM sono comunque senz'altro impressionanti, con due antenne alle estremità alari nel bordo d'attacco, due antenne RWR sulla deriva, due antenne ECM sul bordo anteriore della stessa, e uno in quello posteriore. Non è ben chiaro se il contratto comprendesse anche armi offensive e sistemi da ricognizione: missili ARMAT, Exocet, dispenser Apache, pod fotografici HAROLD, FLIR RUBIS, ECM CAIMAN, ELINT ASTAC, mentre non pare che la sonda di rifornimento in volo era consegnata con gli aerei. La loro carriera sarebbe stata quella di sostituire soprattutto gli F-104 per le missioni alle quote più alte, dove le prestazioni e il consumo del Mirage 2000 sono migliori. Tuttavia, la richiesta di ottenere un lotto di 20 aerei in 'leasing' per o venduti di seconda mano, non ha trovato parere favorevole da parte del governo francese, malgrado fosse appoggiata dal ministro della Difesa

In termini cronologici, il primo aereo venne consegnato ufficialmente alla RoCAF il 7 maggio 1996 a Bordeaux (dov'era lo stabilimento di produzione), e i primi 5 esemplari vennero consegnati con il mezzo più sicuro, via mare, il 5 maggio 1997 con scalo al porto di Hualien, da lì vennero trasportati con autocarri all'aeroporto locale, rimontati e due settimane dopo, infine, destinati al No.41 e 42 Sqn del 2th Fighter Wing. Era davvero l'ora, perché il 2th era ridotto talmente male con i suoi superstiti F-104 che su 3 squadroni solo il 42 era attivo, mentre il 41 e il 48 erano in riserva e i pochi F-104 efficienti tenuti in buona parte anch'essi in riserva: questo spiega bene la situazione che si stava venendo a creare per la RoCAF prima dello 'sblocco' degli anni '90. Il secondo lotto arrivò pure in nave, e per il primo dicembre 1997 finalmente il primo reparto venne dichiarato operativo (12 monoposto e otto biposto); in tutto, all'epoca circa la metà dei 60 aerei erano consegnati; questo era possibile grazie all'addestramento che fin dal 1996 i taiwanesi ebbero su di una base francese in cui venivano appositamente addestrati i piloti esteri dei Mirage 2000 (era il reparto EC 85/330 di Mount Marsan). Léotard. A quel punto, in breve tempo tutti e 5 gli Stormi della RoCAF hanno avuto materiale moderno: Mirage per lo Stormo basato a Hsinchu, F-16 per Chiayi e Hualien, e gli IDF per gli stormi di Ching Quan Kang e Tainan.

Ma i Cinesi, specie nel 1995-96 protestarono pesantemente per questa vendita, e i Francesi, malgrado l'appetibilità dei contratti possibili, si videro costretti a negare altri Mirage. I Taiwanesi, a quel punto, erano costretti a rivolgersi ad altre fonti per il loro futuro caccia di quinta generazione, ma chi glielo avrebbe fornito, questo era un mistero. Forse sarebbe stata una versione export dell'F-22, difficilmente sarebbe stato un tipo europeo. L'IDF è stato un aereo dalle difficoltà forse sopravvalutate, ma il costo è stato decisamente troppo alto per competere con i caccia leggeri esteri come gli F-16. Un rebus, insomma, probabilmente insolubile di fronte all'influenza dei 'cugini' del continente. Nel frattempo, i Mirage avrebbero operato in basi assieme ad una vecchia conoscenza: gli F-100D, residui dei decenni trascorsi, ch'erano usati come 'civette' per confondere gli attacchi aerei nemici.

IDF modifica

 
Il caccia indigeno Ching Kuo

La terza macchina per importanza era il Ching Kuo, altro programma per un caccia, originariamente avviato per dare un successore soprattutto agli F-5, con quella che si potrebbe definire una loro versione moderna, simile per molti aspetti all'F-20 ma anche all'F-17 e F-16. La sua programmazione, come macchina indigena, non certo priva di limitazioni riguardanti la velocità massima che all'origine non superava mach 1,8 (come l'F-18 del resto) e il raggi d'azione. Visto che la Francia e gli USA avevano acconsentito a fornire nuove, numerose macchine (210 in tutto) il programma è stato riveduto 'al ribasso': in verità, se non avesse già raggiunto un livello di pre-produzione, il caccia sarebbe stato probabilmente cancellato.

La quantità ordinata era scesa, comunque, da 250 a 130 apparecchi, inclusi i 10 di pre-serie. Non casualmente, questo coincideva con l'aver già ordinato più di 250 motori Garrett TFE 1042-70, mentre la ricerca per motori più potenti venne interrotta pertanto modelli come i Garrett TFE-1088 o addirittura i G.E. F404 non hanno avuto seguito. Bisogna spendere qualche parola sul motore per il 'mini caccia' taiwanese: si tratta di una unità turbofan estremamente compatta e assai potente, capace di rappresentare la tecnologia degli anni '80 alla pari delle migliori realizzazioni dell'epoca nei settori medi e pesanti. Si tratta di un turbofan modulare (8 moduli) bialbero, a basso rapporto di diluizione (0.31), postbruciatore totalmente modulabile, adatto per caccia ad alta agilità e accelerazioni anche di 10 g. La struttura è bialbero, con ventola a bassa pressione su tre stadi, e compressore caratteristico: a 4 stadi assiali ne segue un quinto centrifugo, similmente al suo 'cugino' civile, il TFE 731.

Questo consente di risparmiare altri due-tre stadi assiali, perché quello centrifugo permette di innalzare il rapporto di compressione e quindi di efficienza in maniera marcata, permettendo con soli 8 stadi di arrivare a 22,5:1. La camera di combustione è di tipo anulare a flusso assiale diretto, gli ugelli degli spruzzatori si trovano a valle sia del flusso primario che di quello secondario, facendo partecipare entrambi alla combustione, ed infine l'ugello è a geometria variabile con tre pistoni mossi dalla pressione del carburante. Dimensioni: appena 782x2880 mm, con un peso di 670 kg e un rapporto potenza peso di 4,5:1 a secco, 7:1 a piena potenza, con un consumo specifico relativamente alto (essendo un turbofan a basso rapporto di diluizione) di 0.84:1. Si tratta dunque di un motore che in miniatura offriva capacità analoghe a quelle di sistemi medi o pesanti, e che nella versione di serie del caccia leggero permette di arrivare a mach 1.8/2, cosa possibile per la riduzione dei pesi grazie all'adozione di materiali compositi, che ha portato vicino a 1:1 il rapporto spinta/peso. Nonostante questo, il carburante nei serbatoi interni è aumentato in maniera notevole, con lo sfruttamento di ogni parte libera della piccola cellula, con annesse perdite di cherosene.

Le caratteristiche base dell'IDF sono: qualità STOL per usare piste secondarie o spezzoni di quelle primarie, ottime doti in combattimento manovrato con oltre 9 g di accelerazione sostenibile (i suoi piloti sono addestrati per sopportare 6 g per 30 secondi, 7 per 2 e 8-9 per 15). Un'altra qualità era la capacità di combattere con armi a medio raggio BVR, e per questo sono stati allestiti i missili THIEN CHIEN 2 a guida radar attiva. Un primo lotto di 40 missili di pre-serie aveva dato ottimi risultati, e un lotto di 400 armi ulteriori era stato ordinato anche per integrarlo sugli F-16 (in competizione con il MICA?).

Altre armi erano previste con missili Maverick, CBU Rockeye, missili antinave H.F e i nuovi AGM-84 E SLAM per l'attacco a bersagli di superficie, anche terrestri. Quest'arma è stata autorizzata dagli USA solo dopo che Taiwan ha sviluppato gli HSIUNG FENG. Anche le bombe antipista CSIST RACM-F-19 erano nell'inventario. La dotazione elettronica era basata sul radar multifunzione APG-67, RWR Litton ALR-85(V)1, lanciatori Tracor ALE-47, pod ECM ALQ-184. Incontentabili, i taiwanesi volevano l'ALQ-165 dalle capacità ancora superiori: ma dovettero desistere quando esso venne abbandonato a causa dei costi troppo elevati nello sviluppo. La prima serie di circa 60 IDF era già in linea, con il risultato di sostituire gli F-104 di uno stormo. Tuttavia, il sostituto designato era piuttosto il Mirage 2000 dopo che il contratto venne siglato e così è possibile che gli IDF sarebbero stati girati a squadroni di cacciabombardieri.

In tutto, Taiwan si trovava improvvisamente in vantaggio: anche se erano in servizio solo una sessantina di IDF, entro la fine del 1996 dovevano arrivare sia i primi Mirage che i primi F-16. La forza complessiva, dopo anni di agonia, dei reparti da caccia di Taiwan sarebbe stata quindi rimpolpata da ben 340 caccia di tre tipi diversi, da consegnarsi nel periodo, grossomodo, 1995-2000. Tale rafforzamento così condensato non aveva semplicemente eguali in tutto il mondo durante gli anni '90. Inoltre, la presenza di due tipi di missili a guida radar attiva, con la possibilità di cessione di un terzo tipo se le cose si fossero 'messe male' (l'AIM-120 AMRAAM) faceva della ROCAF una forza aerea con una varietà di AAM senza eguali al mondo: MICA, T.CHIEN 1 e 2, AIM-7 Sparrow, AIM-9, R.550 Magic 2, per giunta presenti in un complesso di migliaia di esemplari tra quelli in servizio (ancora solo qualche T.C. 2, i T.C. 1 e i Sidewinder di varie versioni) e quelli in arrivo (non meno di 3300 esemplari, tutti ad alta probabilità di distruzione del malcapitato bersaglio).

Per quello che riguarda i caccia di vecchio tipo, non è che essi fossero spariti di punto in bianco. Gli F-104 mostravano però la corda, e delle circa 200 unità ricevute molte, tra cui i caccia ex-giapponesi, erano state ritirate dal servizio. La loro operatività era scesa talmente che molti aerei erano tenuti a terra per essere usati solo in caso di guerra, per non consumarli letteralmente in attività operative. La forza operativa era scesa al 1996 su appena 4 squadroni, che dalle originarie 20 macchine erano scesi a 12, anche meno per lo squadrone destinato a missioni 'speciali': il che portava a circa 45 apparecchi in carico complessivamente ai reparti, obsoleti e di dubbia efficienza bellica. Per questi aerei non si erano programmati aggiornamenti di rilievo, e anche la notizia dell'update allo standard ASA si rivelò a suo tempo priva di fondamento.

Gli F-5 Tiger erano anch'essi al limite della loro capacità operativa, e il programma di aggiornamento rimase vittima dell'arrivo dei nuovi caccia, che consisteva in una spesa di circa 8-10 miliardi di dollari a dire il minimo, mentre il senso del loro eventuale aggiornamento era oggettivamente decaduto con tali nuovi apparecchi da combattimento disponibili. L'età strutturale era inoltre elevata, per via dell'attività di volo estremamente intensa che questi aerei avevano subito. La ricostruzione dei longheroni dorsali su di un centinaio di aerei ha permesso di allungarne la vita operativa, con una previsione di circa una novantina disponibili per attacco al suolo per la fine del XX secolo, equipaggiati tra l'altro di un non meglio specificato tipo di pod da navigazione notturna e attacco, di per sé un notevole aggiornamento.

Da segnalare anche novità per le macchine di seconda linea: l'arrivo di 8 nuovi C-130H, e l'aggiornamento di alcuni dei vecchi C-119. Inizialmente, il kit di 'cannoniera volante' non ha dato risultati positivi, ma senza rassegnarsi, i taiwanesi hanno poi programmato la modifica di alcuni di questi apparecchi in ben due tipi di aerei d'attacco: una cannoniere volante armata come un AC-130(!) nonostante la carenza di potenza, con cannoni da 20, 40 e addirittura uno o due obici da 105mm, chiamati AC-119G, e l'altro come bombardiere a lungo raggio BC-119G con missili Rafael Popeye. Non si sa se e come questi ambiziosi programmi siano riusciti ad andare avanti. Un altro aereo importante era il AT-3A/B da ricognizione e attacco leggero: alcuni di questi modesti jet sarebbero stati trasformati in aerei d'attacco con radar APG-66 e missili antinave.

Per quello che riguarda lo squadrone speciale con gli F-104, essenzialmente dedicato alla ricognizione ( o forse anche all'attacco nucleare?), si programmava di sostituirne gli RF-104 Stargazer con versioni speciali di altri aerei, per esempio 10 RF-16, forse anche Mirage e IDF. Come soluzione iniziale, 10 F-5 Tiger II erano stati modificati in RF-5 ‘Tigereye’ con fotocamera obliqua KS-87D1, una panoramica KS-56E e una KS-147LOROP o una RS-710 all'infrarosso per operazioni notturne.

Difesa aerea modifica

Anzitutto il sistema radar venne aggiornato in maniera sostanziale secondo il programma CHANG WUANG che significa rete rinforzata, e tale rinforzo è stato volto a migliorare il TADGE (Taiwan Air Defence Ground Envirovement). La rete di comando, basata su sistemi C3I avanzati ha avuto, tramite reti di comunicazione interrate, il collegamento con unità dell'Esercito, della marina e dell'aviazione. Ma nonostante la sua modernità questo sistema mancava ancora di un sistema efficace per guardare oltre l'orizzonte. Gli USA vendettero gli E-2 Hawkeye. Si parlava originariamente di un lotto di aerei del modello B, con un radar AN/APS-96, radar vecchiotto ma capace di rilevare anche navi di piccole dimensioni in mare, come aerei in volo a tutte le quote nel raggio di qualche centinaio di km, anche se, essendo un radar specifico per aerei navali, vi era un'efficienza relativa sulla terraferma. In ogni caso si trattava di un radar buono abbastanza...per un bluff. Infatti, in realtà di ben altro si trattò. Dopo defaticanti discussioni, i Taiwanesi si sono fatti consegnare gli E-2T, dove T sta per Taiwan. Ma non si tratta di vecchi B riadattati: sono invece gli E-2C Hawkeye Group II, dotati di un radar molto più potente. Infatti, dopo l'APS-96 arrivò, con i primi lotti di E-2C, l'AN/APS-125 capace di migliori prestazioni anche sulla terraferma. Non bastando ancora, arrivarono l'AN/APS-139 (quasi ad 'interim') e subito dopo, l'AN/APS-145, capace di un raggio strumentale di scoperta di circa 450-500 km e di funzionare molto meglio degli altri. L'E-2C può dirigere anche 20-30 intercettazioni contemporaneamente e inseguire diverse centinaia di bersagli aerei in simultanea. Questo apparecchio è, nonostante le ridotte dimensioni, un vero moltiplicatore di forze, che permette la difesa anche se l'intera rete di radar terrestri fosse stata messa KO o disturbata, e anche ben oltre l'orizzonte terrestre. A parte questo, i velivoli hanno i motori Allison nella nuova versione T56A-427 che estendono l'autonomia di pattugliamento da 4 a 6 ore a 370 km dalla base. A ciò si aggiunga un sistema ESM per la raccolta di informazioni elettroniche, che non esisteva nemmeno nella prima generazione di E-3 Sentry. Tutto questo ha dato una splendida dimostrazione di ipocrisia da parte americana: infatti secondo gli accordi con Pechino del 1982 gli USA si sono impegnati a fornire a Taiwan sistemi d'arma che non fossero dei più moderni in circolazione. Per seguire tale accordo nella forma, ma certo non nella sostanza, si è semplicemente ricorso al seguente trucco: gli aerei sono stati costruiti nuovi e con gli standard più recenti, tranne la sezione di coda, che è stata prelevata da vecchi E-2 conservati nella Davis Muntain, il grande deposito nel deserto. Probabilmente si è così ottenuto anche un costo minore per queste macchine, ulteriore beffa per i cinesi (la sezione di coda, uguale da decenni, è del tutto irrilevante per il grado di 'modernità' dell'aereo in parola). A questi 4 aerei (come nel caso dello stormo imbarcato su portaerei americane), entrati in servizio da qualche tempo prima del 1996, si aggiungevano un EC-130H per compiti ESM, similarmente a 4 Beechcraft EB-1900C. Se si pensa che con gli E-2 è possibile mantenere almeno un aereo in volo su 24 ore e vedere da 9000 m bersagli in volo a basse quote fino a 370 km e oltre con macchine ad alta quota, dirigendo una grossa fetta degli aerei da difesa di Taiwan, dando l'allarme all'antiaerea, guidando le navi e gli aerei contro mezzi navali ostili, seguendo centinaia di tracce contemporaneamente e così via si capisce che differenza c'era con la situazione presente anche solo pochi anni prima.

Missili SAM modifica

Visto che i missili contraerei sono generalmente meno costosi dei caccia, e che gli F-104 erano oramai pochi e superati, i Taiwanesi si erano impegnati a fondo per i nuovi missili antiaerei TIEN KUNG di cui si è già parlato. La loro portata utile di 70 km, ma arriva a circa il doppio con i TIEN KUNG 2. Definiti come stretti parenti del Patriot (non casualmente), i T.K. dovevano essere schierati in due battaglioni per rimpiazzare i NIKE Hercules,che tra l'altro hanno una capacità superficie-superficie fino a 180 km circa (con testate nucleari come tipico carico). I piani sono stati 'ridotti' a soltanto uno, ma solo perché Taiwan ha potuto disporre dei missili Patriot della più recente versione PAC-2+(MADS). Per la cronaca, i missili T.K. sono ripartiti nel loro battaglione tipico, di: 6 batterie di fuoco, ciascuna su un veicolo generatore elettrico, un centro operativo, il radar CSIST CHANG BAI del tipo Phased array, due radar di illuminazione CSIST SPG-24, e non meno di 8 lanciamissili di cui 4 quadrupli T.K. 1 e 4 singoli T.K. 2. Completano la dotazione numerosi sistemi di comunicazione. Il missile T.K.1 può contare su due radar diversi, come nel caso dell'AEGIS piuttosto che del Patriot o dell'SA-10. Il CHANG BAI è direttamente derivato dall'americano G.E. ADR-HP, ovvero un sistema radar a schiera da difesa aerea, ad alta potenza. La sigla è indubbiamente meritata, perché questi radar possono contare su una potenza di picco combinata per i loro vari dipoli in fase, di ben 1 megawatt. Può vedere su di un settore di 120 gradi (+/-60°) con elevazione di 90°, insegue diverse centinaia di bersagli e li classifica e identifica. La sua capacità è difficilmente definibile come 'tattica' avendo una portata di 450 km, questo spiega il numero di bersagli inseguibili in simultanea, ma va detto che sono necessari tre radar per una sorveglianza di 360 gradi, come del resto che la minaccia arriverebbe prevalentemente da una direzione. Entrò in servizio nel 1989 assieme ai primissimi T.K. Non tutto andò bene, in quanto nonostante la moderna tecnologia, i guasti a cui era soggetto erano frequenti, forse per la difficoltà di maneggiare una tale potenza di picco. Nel 1996 si considerava superata la maggior parte dei problemi. Gli illuminatori separati erano necessari per i missili in fase di guida finale, ma prima era sempre il TIEN KUNG che esercitava tale funzione, con un massimo di 24 missili guidabili in simultanea (e fors'anche più). I missili erano i T.K.1 ha una tangenza tra 100 e 24.000 metri (quindi in teoria non sono del tutto adatti verso bersagli a volo radente, i Patriot hanno una tangenza minima di 60 m, gli HAWK di 30 e i SA-10 di 25, almeno queste sono le cifre dichiarate). La versione a guida radar semiattiva era integrata anche da una versione IR, che non necessitava di guida finale radar, era immune dalle ECM e quindi un potenziale pericolo mortale per qualunque aereo fosse sotto tiro da parte del CHANG BAI. La seconda versione T.K. 2 era più grande, con un booster per accelerarlo di più e dargli migliori prestazioni in generale, giusto come il Terrier nei confronti del Tartar (o l'SM-2ER rispetto all'SM-2MR). La velocità del missile, già superiore a mach 4 (dato ufficiale classificato) viene ulteriormente aumentata e la portata arriva a 140 km e 30.000 m di tangenza, come nel caso dell'Hercules. Addirittura (come nel caso dell'SM-2, del resto, che inizialmente era incompatibile col sistema AEGIS nella versione ER) le versioni più recenti erano state compattate per entrare nelle celle di lancio dei missili T.K.1. Quanto allo spiegamento, una prima batteria era a quel punto schierata vicino a Taipei, la seconda proteggeva il centro industriale di Kaoshiung, e la terza era Tongyn offrendo un ombrello protettivo per Matsu e quindi persino una minaccia per lo spazio aereo cinese (appena 10 km oltre). Le altre tre dovrebbero essere state poi schierate ancora a difesa della capitale, delle isole Pescadores, di Pingtung. Da notare che tutte queste batterie sono schierate verso la Cina, nessuna normalmente lo è verso il Pacifico. Con le 6 batterie completate e 120 missili T.K. 1/2 disponibili, la piccola Taiwan avrebbe avuto uno spazio aereo molto ben difeso dagli aerei, ma questi sistemi ufficialmente non hanno capacità specifiche antimissili (anche se la versione 2 ha indubbiamente le prestazioni per questo compito, del resto persino gli HAWK sono stati adattati al ruolo antibalistico, e persino i vecchi Hercules nel 1960 dimostrarono di colpire altri missili).

I Patriot sono stati chiaramente pensati per la difesa antiaerea ma soprattutto antimissile. Essi sono stati ancora una volta un'elusione del trattato cino-americano del 1982 di cui sopra. I più recenti sistemi missilistici americani sono stati venduti in maniera non ufficiale, con gli USA semplicemente nella posizione di smentire questo sistema, affermando di avere venduto piuttosto il MADS, Modified Air Defence System. Almeno 3 batterie di PAC 2+ vennero fornite con la sezione posteriore del missile prodotta a Taiwan assieme alla testata la sezione di controllo, ma nonostante questo ne ebbe molto beneficio anche l'industria americana Raytheon che ebbe oltre 12.000 anni/uomo di lavoro per questa commessa.

Non bastando il semplice possesso di batterie SAM per combattere i missili, Taiwan avrebbe avuto bisogno anche di un sistema satellitare che non aveva, quindi è probabile che gli USA avrebbero, discretamente e senza clamore, accettato in caso di necessità di passare informazioni satellitari sull'eventuale lancio dei missili balistici cinesi, tra cui sistemi moderni e temibili come gli M-9 e M-11. Per il resto ci si 'arrangiava' con immagini satellitari prese dai satelliti commerciali francesi SPOT e americano ERS. Quanto ai missili, originariamente dovevano essere consegnati già nel 1995, ma la commessa venne posposta per includere nell'accordo altri PAC 2+ e soprattutto i PAC-3 ERINT, che sono missili ad impatto diretto, molto piccoli m efficaci contro i missili balistici più del normale Patriot, oltre che sistemabili in 4 esemplari per ciascuna cella di lancio, tanto che una batteria tipica con 8 lanciamissili potrebbe avere, per esempio, 32 missili PAC-3 e 24 PAC-2. In tutto poteva essere ordinata una quantità di 11 batterie Patriot. Nel frattempo gli USA premevano perché varie nazioni partecipassero al sistema antimissile THAAD (Theater High Altitude Area Defence) con una partecipazione estesa anche a Taiwan, sempre con buona pace per l'accordo del 1982.

 
I missili MIM-23 HAWK sono la spina dorsale della difesa aerea di Taiwan da decenni, aggiornati fino a dargli capacità limitate antimissili

I missili HAWK erano, nonostante la potenza dei missili T.K (schierati all'epoca in sole tre batterie) ancora i più diffusi ed importanti SAM. Si trattava di armi rinomate per la loro efficacia, e soprattutto, maggiormente utili per ingaggiare bersagli a bassa quota rispetto ad altri tipi ,stando alla bassa quota minima, mentre un elemento importante era senza dubbio la copertura, per ciascuna batteria, sui 360 gradi dell'orizzonte. La versione di HAWK era tra le più recenti, e non bastasse, si era in fase di aggiornamento allo standard PIP-3, ovvero la quinta versione di questa fortunata arma, capace di essere utilizzabile anche contro missili balistici a corto raggio e con una serie di aggiornamenti importanti all'elettronica. In termini quantitativi non meno di 6 battaglioni erano disponibili, ciascuno su 5 batterie, e la loro dislocazione geografica era di 2 nel settore Sud, 3 a Nord, uno ad Est, tutti nell'isola principale. La dotazione in tutto era quindi di non meno di 30 batterie: per capire questo numero, basti dire che in Italia, paese 10 volte più grande, erano disponibili 22 batterie, che erano comunque molte rispetto alle 12 che proteggevano la Francia (che non aveva nemmeno i gruppi NIKE con 96 rampe). Le 30 batterie I-HAWK erano quindi presenti 540 missili pronti al lancio: chissà quanti degli oltre 40.000 HAWK prodotti erano stati consegnati a Taiwan, forse qualche migliaio e ciascuno dei quali con alte probabilità di colpire anche bersagli difficili.

I missili MIM-72 Chaparral erano relativamente secondari, ma nondimeno la loro capacità di intervento tra i 15 e i 3000 metri era apprezzata, con l'acquisto di oltre 50 semoventi del tipo M548, comprati dal 1985 assieme ad un congruo numero di missili, oltre 1000. Questi ordigni sono semplicemente versioni poco modificate dei Sidewinder. Inizialmente il Chaparral era visto come un mezzo di poco valore, un rimedio dopo la cancellazione del Mauler e il fallimento del programma Roland. L'introduzione dello standard MIM-72G/J ha migliorato la situazione con i missili del livello tecnologico paragonabile all'AIM-9L, con un FLIR della T.I. e un sistema NTCR per riconoscere i bersagli dalla traccia radar. I missili hanno avuto una testata riprogrammabile AN/DAW-2 al posto della -1. Un radar di batteria Lockheed Sanders LAADS in banda D permette di localizzare fino a 64 bersagli su un raggio di 60 km e permette di controllare fino a 12 sistemi SAM o di artiglieria. Altri MIM-72 erano in fase di consegna. Il Chaparral, utilizzato anche per le navi come SAM a corto raggio si apprestava quindi a diventare un sistema significativo per la difesa del territorio e delle unità mobili.

Visto che gli USA si sono rifiutati di fornire, per motivi difficilmente comprensibili essendo un sistema relativamente modesto, il semovente M163 Vulcan, la CSIST ha cercato di installare il cannone dei vecchi F-104 radiati su affusti adattati al veicolo M113. Altri cannoni da caccia utilizzati per la difesa antiaerea erano gli M39 da 20 mm monocanna, ma capaci di 1500 colpi al minuto (come applicazione aerea). La fabbrica 205 sempre dell'infaticabile CSIST li usava come armi per l'affuto binato a traino meccanico Type 75, utilizzabile anche sui gipponi Hummer e navi. I sistemi SKYGUARD sono stati comprati per la difesa delle basi aeree con un contratto che tuttavia ha visto tali irregolarità e corruzioni da interromperlo per decisione del parlamento taiwanese dopo 'solo' tre battaglioni equipaggiati con sistemi quadrupli Sparrow e binati GDF da 35 mm. Altri cannoni da 40 e 127 mm erano usati, dopo la radiazione delle loro navi o l'aggiornamento con altri sistemi, per la difesa aerea e costiera dei porti.

Un sistema manca ancora da menzionare: i SAM portatili. Si sà che in qualche modo arrivarono alcuni RBS-70 svedesi in Taiwan, ma questi non sono certo gli unici sistemi d'arma comprati. Gli USA hanno rifiutato per anni di cedere il noto missile Stinger, e il motivo non è scontato: si temeva infatti che i reparti incursori taiwanesi li utilizzassero durante le loro incursioni sul territorio cinese, con il rischio di 'incidenti' diplomatici. Questo particolare svela un aspetto ben poco conosciuto delle forze combattenti taiwanesi, ovvero la loro campagna di operazioni speciali che svolgono, presumibilmente partendo dalle Matsu e Quemoy che sono appena 10 km dalla costa. Questo dà un'idea di come le cose si svolgano al di là della politica e delle dichiarazioni di facciata. Dopo la crisi dei missili della primavera del 1996 gli USA hanno 'rimosso' il problema (come se gli Stinger servano per la difesa ..antimissile) e hanno accettato di fornire non solo i sistemi veicolari ma anche quelli portatili e già che c'erano, anche gli Stinger per elicotteri, per un notale di diverse migliaia di armi (quantità classificata, ma vedesi successivi dati). La consegna degli AVENGER, tra 46 e 100 sistemi quadrupli è uno degli aspetti: un'altra è quella dei sistemi portatili . Gli Avenger sono stati destinati alla protezione dei reparti mobili. Infine, da rilevare che i 26 elicotteri OH-58D armati con sistema di visione sopra il rotore avrebbero avuto lo Stinger nella versione elilanciabile. Il tutto avrebbe certamente assommato a qualche migliaio di armi e diverse centinaia di lanciatori, il tutto delle versioni più moderne, ancora contro gli accordi con i cinesi del 1982. Taiwan ha comprato, prima ancora dello Stinger, 100 lanciatori Mistral, più potenti e più pesanti (non sono sistemi spalleggiabili) del missile americano, per un totale non propriamente trascurabile di 180 postazioni di lancio ed 'oltre' 550 missili. per sei plotoni indipendenti ciascuno per una delle divisioni, i Marines, i paracadutisti, le unità di difesa aerea delle installazioni più importanti e anche la difesa di unità navali.

In termini di programmi, l'Aeronautica pensava di usare un sistema chiamato ROADRUNNER XM-1074 con 4 lanciamissili Chaparral e 4 lanciamissili su scafo blindato 8x8 con due lanciarazzi a 7 colpi per razzi da 70 mm iperveloci HYDRA e 2 missili Hellfire.

Marina modifica

Mentre all'Aeronautica sembrava che andasse 'tutto bene', in questa fase storica alla Marina le cose stavano andando molto diversamente rispetto ai programmi; ma a differenza delle 'sorprese' per l'Aeronautica, si trattava di eventi negativi e penalizzanti, anche perché l'improvvisa apertura dei fornitori occidentali per l'aeronautica taiwanese aveva consentito di comprare molti equipaggiamenti necessari, ma anche di drenare molte risorse economiche verso questi, lasciando piuttosto poco al di fuori dei programmi aerei e missilistici che le altre forze armate potessero utilizzare.

Sottomarini modifica

Nessun progresso era stato marcato nel campo delle unità subaquee, per le solite ragioni: non c'erano le nazioni capaci di affrontare le ire politiche della Cina in caso di vendita di simili battelli che avrebbero comportato un problema di sicurezza ben maggiore di quello della vendita di navi da guerra. Gli USA non cedevano sottomarini nucleari a nessuno, e non costruivano da decenni battelli convenzionali. La Ingalls avrebbe potuto nei suoi cantieri costruirne (Type 209 su licenza) ma il governo USA non era convinto di questa operazione, cosicché solo i due battelli Hai lung olandesi restavano utilizzabili in prima linea. Questo a parte i sottomarini da addestramento e quelli per incursori subaquei.

Fregate modifica

 
Un elicottero S-60 sorvola una fregata Perry

Le 'KWANGHWA-1' ovvero le Perry modificate erano in fase di costruzione, con il primo lotto quasi ultimato. La linea comprendeva la CHENG KUNG (PFG-1101) seguita da altre 4 sorelle che erano già in servizio all'inizio del 1996(CHENG HO -PFG-1103, CHI KUANG PFG-1105, YEUH FEI PFG.1106 e TZU-I -PFG-1107); altre due unità erano in fase di allestimento, e avrebbero avuto il radar SPS-49A e il sonar DE1160P al posto dell'SQS-56. Ancora non era stato stabilito il nome da dare all'ultima di queste due unità. L'ottava da realizzare era la TIEN TAN, ma venne cancellata e questo lasciò senza 'acquirente' il cannone Mk 45 e il lanciamissili verticale Mk 41VLS già comperati. L'ottava unità era infatti una versione evoluta, dotata di un nuovo radar di tipo 'Phased array' che tuttavia si ritrovò senza finanziamenti sufficienti, specie considerando la difficoltà obiettiva di installare tali sistemi su navi di poco oltre le 3.000 tonnellate. Così finiva, con risultati relativamente modesti il programma 1 di aggiornamento: ricordiamo che inizialmente si parlava di un lotto di 7 navi, uno di 5 con capacità migliorate e uno di 4 con capacità 'ulteriormente' migliorate. Nei fatti, di 16 navi ne vennero completate appena 7, e tutte erano di fatto della prima versione, con dei miglioramenti di poco conto rispetto alle 'Perry', ovvero i lanciamissili antinave H.F. e 2 cannoni da 40 mm, oltre ad aggiornamenti per l'elettronica.

Le 'KWANGHWA-2' erano un altro programma plagato da eccessivo ottimismo iniziale. La costruzione delle 6 navi a Lorient era proceduta bene, ma inizialmente solo la prima doveva essere costruita in Francia e le altre a Taiwan con componenti assemblate colà inviate. Ma il programma per costruirne altre 10 era naufragato definitivamente e le KANG DING costruite si limitarono a 6: un ben misero totale, quindi, se si considera che le fregate franco-americane avrebbero dovuto essere in tutto ben 32 e invece si ridussero a 13, passando cioè da un numero molto consistente ad uno di 'medio' livello, da potenza medio-piccola piuttosto che medio-grande tipo il Giappone. E i 24-27 cacciatorpediniere e qualche vecchia fregata non sarebbero mai stati rimpiazzati con un analogo numero di navi moderne. Per giunta la prima fregata KAG TING era appena in fase di consegna e non sarebbe entrata in servizio prima del 1997. La serie avrebbe visto le SI NING FF-1203, WU CHANG FF-1205, TI HUA FF_1026, KUM MING FF-1027 e CHENG TU FF-1209. Da notare che i numeri di identificazione con il 4 o che hanno come somma il 4 non sono usati nella ROCN, perché per tradizione il 4 è un numero che in Asia porta sfortuna. E forse, la Marina (basti pensare alla cerimonia di varo) è ancora il settore più sensibile a queste cose. La classe di nave consegnate, poi, ha un problema fondamentale relativo agli equipaggiamenti: consegnate 'nude' erano da riequipaggiare con sistemi, non necessariamente all'altezza degli originali. In ogni caso esiste un mack (complesso integrato fumaiolo-albero) più corto che ospita alla sua sommità il radar in banda L Thomson-CSF Jupiter II, ovvero il DRBV-26C migliorato. Si tratta di un sistema di scoperta a lungo raggio, differentemente dal Tiger che è un sistema a 'medio' raggio. L'antenna è la stessa dell'olandese LW 08 della Signaal. Per il resto vi è un completo set di sensori tra cui un altro apparato T./CSF, il Triton-G a medio raggio in banda C e i Castor 2B in banda X per il controllo del tiro. Differentemente dalle Lafayette francesi, vi è un sistema di guerra ASW con un sonoar Spherion di scafo a corto raggio e un ATAS a sensore rimorchiato, mentre per tutte le esigenze di coordinamento vi è un sistema Thomson CSF TACITAC 2000 con consolle ad alta risoluzione VISTA. Per ragioni di standardizzazione con gli equipaggiamenti già presenti, alle armi francesi sono stati preferiti sistemi già disponibili in altre unità taiwanesi, forse anche di 'seconda mano'. Si tratta di un cannone Mk 75 da 76,2 mm a prua, un CIWS Phalanx Mod.11 da 20 mm sopra l'hangar (in prospettiva da rimpiazzare con due lanciamissiil RAM con 10 missili l'uno e spostare sopra la plancia), due canoni L70 da 40 mm ai lati dell'hangar, 2 cannoni da 20 mm Type 75, 2 lanciasiluri tripli Mk 32, e in termini di missili 2 impianti quadrupli H.F. 2 a lungo raggio e un Sea Chaparral a prua, dietro il cannone.

Nell'insieme si trattava di un armamento potente, con un sistema missilistico a lungo raggio antinave, un cannone, un CIWS, un sistema missilistico (in futuro 3) e 4 cannoni per la difesa ravvicinata. Inoltre vi era un sistema di combattimento completo con due radar di cui 1 a lungo raggio e due sonar di cui uno trainato a lungo raggio con sistemi attivi (i sonar trainati originari avevano solo sistemi passivi d'ascolto) e un elicottero da scegliersi tra un S-60C e un AS-365N Dauphin. A tutti gli effetti, il vero punto debole era l'armamento contraereo eccetto che per motivi di autodifesa. In seguito, il problema sarebbe stato anche più sentito con la scoperta dell'ennesimo scandalo di corruzioni e tangenti della storia di Taiwan al riguardo di queste navi.

 
Le Knox sono state un discreto appoggio alla ROCN

Un parziale compenso a queste difficoltà venne dato dall'ottobre 1993 con 6 fregate di seconda mano KNOX, noleggiate per 5 anni per poi essere eventualmente vendute a Taiwan. Con i nomi di CHIH YANG (FF-932), FENG YANG (FF-933), FEN YANG (FF-934), LAN YANG (FF-935), HAI YANG (FF-936), HUAI YANG (FF-937). Esse sono state assegnate alla lotta ASW e scorta convogli, operando con un apposito squadrone. Da notare che esse erano programmate come. in origine, 12-18 navi. Queste unità hanno il sonar di scafo SQS-26CX e rimorciato AN/SQR-18 nonché missili HARPOON che a questo punto sono ufficialmente in servizio con la marina Taiwanese. I missili RAM erano programmati ma non poi non ebbero seguito, mentre per gli elicotteri si pensava al Sasprite G piuttosto che sul più vecchio F che inizialmente gli americani offrirono in una dozzina d'esemplari.

Navi minori e MCM modifica

Per integrare questa forza che a conti fatti, da un massimo di 48 navi si è ridotta a 19, la ROCN ha comunque ordinato ben 24 pattugliatori da 500 t KWANGHWA-3, che sono noti anche come classe CHIN KIANG o quantomeno, questa era la prima nave che entrò in servizio nel 1994. Esso è stato costruito dai cantieri privati Leun Ho dopo la progettazione da parte del CSDC. Queste navi da guerra sono le prime non costruite da cantieri statali taiwanesi ovvero dai CSBC. Con motori MTU 12V1163 diesel, sistema di combattimento H930 Mod 2 della Honeywell, radar di ricerca Marconi LN-66, di tiro HR-76C5, un sensore Rafael SEA EYE, un piccolo sonar di chiglia. Hanno un cannone da 40 mm, 4 missili H.F.1 cannone Type 75, mitragliatrici da 12,7mm, missili MISTRAL. Le navi sarebbero state usate nel Mar cinese meridionale e per il pattugliamento costiero.

La guerra di mine ebbe altri aggiornamenti con l'aggiornamento di 8 dei 14 dragamine costieri classe ADJUNTATN con il programma FU YUNG. Questo comportò la compera di un certo numero di sonar cacciamine Simrad SA-950 che rimpiazzarono i 4 AN/UQZ-1D e gli QCU-2. Altri cacciamine entrarono in servizio con i 4 MWW-50 della Abeking&Rasmussen per impieghi costieri e ancora di più importanti erano gli AGGRESSIVE americani, 4 esemplari ex-US Navy ceduti. Come previsto, i primi 4 di questi mezzi navali hanno avuto una denominazione solo di facciata come 'navi di supporto offshore' e sono entrati in servizio con un sonar Thomson Sintra TSN-2022, sistema IBIS-V e un ROV STN Pinguin o PLUTO, mentre le cariche di controminamento sono di fornitura sudafricana. Gli YUNG FENG, questo il nome della capoclasse sono con la sigla MHC-1301,2, 3 e 5. I 4 ex-americani sono gli YUNG YANG (MSO-1306, 7, 8 e 9), tuttavia le loro sistemazioni antimine più specializzate come il sistema di comando e controllo e il ROV sono stati rimossi, lasciando solo il sonar SQQ-14. Ovviamente programmi moderni per l'aggiornamento erano previsti anche per queste unità in legno di grandi dimensioni.

Infine la nave TAKUAN AGS-1601 è stata ordinata alla Fincantieri e somiglia molto alla nave di sorveglianza oceanica ALLIANCE per la NATO, uno dei più misteriosi tipi di navi militari, e che svolge in realtà compiti duali civili e militari, ma soprattutto registra le caratteristiche dei fondali e registra i suoni dei sottomarini, mentre può essere utilizzata anche per soccorso ai sottomarini

Un nuovo capitolo della marina era quello relativo alle navi ad effetto suolo, con la HAI TIEN 1 che è stato sviluppato congiuntamente dalla CSIST al 60% e dallo TsaGi russo. Il motore Mercedes Bens M-119 garantiva una velocità di crociera di 200 km/h, e il futuro modello 2 avrebbe dovuto arrivare a 400 km/h.

Pattugliatori marittimi modifica

Guai invece per l'aviazione di marina, dove l'ambizioso programma S-3T Tracker si arenò in una bolgia di corruzione e scandali. I primi apparecchi erano stati approntati alla Grumman, poi erano stati subappaltati alla Tracor e qui iniziarono i guai che videro ritardi e aumenti dei costi giudicati 'spaventosi', cosicché la modifica dei 32 apparecchi E ,F e G vennero modificati solo in piccola parte. I Tracker erano in servizio con la ROCAF ma operavano per la Marina.

Marines modifica

Questa forza da combattimento era sempre più orientata alla difesa dell'isola piuttosto che a improbabili operazioni di invasione della Cina continentale. In ogni caso hanno visto l'aggiornamento delle loro capacità operative materiali con la cessione di ben 3 LST Newport News ex-US Navy. Stranamente, mentre questa cessione ha avuto luogo, quella dei LVTP-7 non ha avuto seguito, eppure essi sarebbero stati necessari per sostituire gli enormi e vecchi LVTP-5 che se non altro sono stati modificati con un motore diesel da 750hp e una nuova trasmissione. In ogni caso, la linea di produzione degli LVTP-7 è cessata, cosicché il divieto, una volta caduto ha trovato l'indisponibilità da parte americana a vendere tali mezzi perché solo un grosso ordinativo avrebbe potuto riaprire le linee della United Defense (che produce per la cronaca anche il Bradley). La cessione di veicoli dei Marines americani potrebbe essere stata praticabile, ma solo quando questi avrebbero avuto gli AAV-7 di nuova generazione. La sostituzione con mezzi a cuscino d'aria aveva delle buone possibilità di successo in termini di tecnica, ma in pratica, costi elevati. sono stati comprati comunque 5 LCAC, forse per sostituire o integrare i LARC-5 e 60 già in servizio. Infine, i marines hanno integrato gli M-41 leggeri con gli M-48H, semoventi M109 da 155 mm aggiornati allo standard A1B, A2 o forse anche all'A5 (mai entrato in servizio negli USA, soppiantato dagli A6). Mezzi speciali sono stati comprati in Gran Bretagna del tipo EXCALIBUR 180 per nuotatori speciali, canotti speciali e alianti a motore per missioni speciali di realizzazione nazionale.

Esercito modifica

Anzitutto le forze corazzate: per le due divisioni corazzate e le 6 brigate corazzate indipendenti attive nel 1993 si stimava la necessità di 850 carri, contando solo quelli medi. Gli M-48H, chiamati CM-11 dall'Esercito taiwanese si prevedeva arrivassero a 550 esemplari, da aggiungere ai 300 CM-12, ovvero M48A5 ex-americani. Tale necessità venne cambiata qualche anno dopo in 450 M48H, 100 M-48A5 e 300 M60A3 TTS (Tank Thermal Sight, che venne utilizzato sugli M60A3 più recenti e che si dice, abbia una definizione migliore dello stesso TIS dell'M1, tanto che si pensò ad un certo punto anche di usare il TTS dei vecchi carri al posto del TIS, cosa vanificata dall'impossibilità di sistemarlo all'interno della torre dell'M1). La cessione (a sorpresa) degli M60A3 TTS ha comportato un deciso potenziamento della linea carri taiwanese. Le corazze reattive sarebbero state installate su carri e corazzati vari dopo che la CSIST ne avrebbe intrapreso la produzione in grande serie.

I carri leggeri erano invece un problema. Gli enormi quantitativi di M41 disponibili erano stati aggiornati, ma le loro prestazioni in generale avrebbero richiesto kit ancora più aggiornati, così tanto valeva costruire un nuovo carro: ma quale? L'M8 americano della United Defense, il CV90-105, l'ASCOD 105mm, il MARS 15 C105 erano i finalisti, ma i costi erano troppo elevati per quello che questi mezzi valevano: per fare un esempio, l'XM-8 americano è stato offerto per una serie cospicua di 300 mezzi che tuttavia non ha impedito un costo unitario di 8 milioni di dollari al pezzo. Questo a parte l'evidente alto costo in termini assoluti, è da relativizzare con il costo di un altro mezzo: il Leclerc francese, pure offerto dalla GIAT ad un costo unitario di 6,4 milioni di dollari al pezzo, il 20% in meno di un carro leggero da 15 t! Il guaio è che i carri leggeri potevano fare un diverso tipo di lavoro di esplorazione così via, che un mezzo da 60 t non era il più indicato per fare. La questione era ancora incerta sul come sviluppare gli aggiornamenti del programma.

Quanto ai mezzi blindati, vi erano 900/1.100 M113, un numero imprecisato di CM-21 loro diretti derivati 'locali', i CM-22 portamortaio da 107 mm, i CM-23 portamortaio da 81, CM-24 portamunizioni, CM-25 cacciacarri con missili TOW, CM-26 posto comando. L'aggiornamento previsto nel 1996 era un nuovo motore (e corazze ERA) per tutti i mezzi, un diesel da 275 hp 6V53T. Per i veicoli corazzati ruotati no v'era stata ancora decisione, essendo questi mezzi troppo costosi e di mobilità insufficiente per l'orografia taiwanese, e questo può essere a dire il minimo sorprendente se si considera che tra i candidati v'era anche il PANDUR austriaco.

Quanto all'artiglieria, una serie di nuovi sistemi sono stati presentati nell'arco di pochi anni. Ai lanciarazzi KUNG FENG (Ape operaia) del tipo 4 e 6 sono seguiti i 7, che sono guardacaso, da 227 mm di calibro, magari pienamente compatibili con le munizioni dell'MLRS americano e con lo stesso numero di 12 tubi di lancio. La disponibilità americana a vendere direttamente 'l'originale' ha messo in dubbio il programma di compera per questo sistema, che in un certo senso incorpora anche i dettami della scuola sovietica, impiegando un autocarro come chassis (in effetti l'MLRS è l'unico lanciarazzi moderno con scafo cingolato) e privilegiando la gittata, che arriva a 45 km anziché 32. A parte questi sistemi, da notare la presenza di prototipi in valutazione per i cannoni XT-69 da 155/45 mm, che negli ultimi esemplari hanno un APU per muoversi su strada fino a 20 km/h. La gittata tuttavia appare poco interessante, con 22 e 29 km per munizioni normali e speciali. Il requisito era per 40-50 armi, onde rimpiazzare i vecchi M59 Long Tom. Nel frattempo, date le lungaggini dello sviluppo da parte della CS locale, l'Esercito ha comprato in Francia alcuni TR F1. Nel frattempo sono stati fatti piani per modernizzare gli M114 con le canne da 155/39 mm per maggiore gittata, sono stati ordinati 28 M109A5 con il cannone da 155/39 capace di un raggio di 30 km e dotati di GPS. La modifica allo standard A5 avrebbe compreso tutti i 300 M 109 già presenti, mentre i radar meteorologici finlandesi MW-12 su autocarro Mercedes e i radar meteorologici campali MWS200 su Cherokee 4x4.

L'aviazione dell'esercito ha nel frattempo ottenuto nuovi mezzi tra cui meritano nota i nuovi AH-1W Supercobra, con un battaglione comprendente 21 AH-1 e 28 OH-58D armati. I missili Hellfire sono stati comprati in oltre 1000 esemplari e gli AH-1 erano equipaggiabili anche con Sidewinder e Tien Chien 1. Un aggiornamento per i 100 UH-1H con nuova trasmissione e motore del 212 gli avrebbero dato una vita utile fino al 2010 almeno, con un tempo di revisione aumentato da 2000 a 6000 ore e alcuni ebbero anche il sistema posamine del programma LEI-YU.

I velivoli teleguidati erano ancora relativamente, nonostante l'aggiornamento continuo, poco utilizzati nell'esercito ma nondimeno almeno un tipo ad elica della CSIST era utilizzato a livello dei 3 comandi di Corpo d'Armata.

Le armi leggere, incluse quelle controcarri erano pure in aggiornamento. Per rimpiazzare i razzi M72 LAW con un sistema più potente erano stati valutati l'APILAS della Giat, Il Bofors AT-4 e altri tipi. Lanciagranate da 40 mm automatici vennero ordinati in Sud Africa o Singapore, il fucile d'assalto della CS, il Type 85 da 5,56 mm era invece in sviluppo per sostituire il precedente Type 65. Però le armi leggere non erano il punto di forza della CSIST tanto che per le mitragliatrici leggere sono stati ordinati 1000 FN MINIMI belghe: la CSIST aveva prodotto il loro clone sotto forma della Type 75, ma i dubbi sulla sua affidabilità non sono stati fugati e allora si è scelto 'l'originale'. Tra le armi controcarri da segnalare la necessità di sostituire i TOW, il che ha portato ad adottare il più potente e pericoloso elemento della famiglia, il TOW-2B, ma sono stati proposti anche l'HOT-3 e l'Hellfire. Questi missili sono a livello di battaglione, mentre a livello di compagnia i marines hanno già il MILAN-3 che veniva proposto all'epoca anche all'Esercito.

Ultime note sui comandi e le specialità 'meno note': il comando combinato unità speciali venne costituito nel 1995 in risposta ad un analogo strumento messo in atto dalla Cina: costituito da due brigate con elicotteri d'attacco e osservazione, fanteria leggera aviotrasportabile e unità di artiglieria semovente che provenivano dalle 6 brigate corazzate indipendenti e dalle due divisioni meccanizzate. Queste brigate erano basate a nord e a Sud dell'Isola con apprestamenti in fase di realizzazione anche al Centro. I marines avrebbero contribuito con due battaglioni aviotrasportati provenienti dalla regione centrale. Infine le comunicazioni e guerra elettronica. I sistemi GE anche di tipo terrestre sono diventati fondamentali e allora le unità a livello di Corpo d'armata avrebbero avuto un gruppo EW, lo stesso per le divisioni. Le brigate indipendenti di fanteria che stavano venendo costituite avevano addirittura un battaglione GE. Tra i sistemi usati, l'obsoleto apparato di disturbo radio AN/GLO-3A e molti sistemi segreti più recenti (e quindi, senza particolari disponibili), sistemi ELINT probabilmente forniti dalla Litton e altro ancora. Come sistemi di comunicazione e coordinamento integrati l'interesse per il sistema francese RITA era forte, ma comunque vi erano già in servizio sistemi più vecchi: i Marconi di un certo modello, i sistemi FM-200 e CTM-218. Da sottolineare che anche la ROCN e la ROCAF erano interessate a formare unità specializzate nella guerra elettronica.

Al 1995 e 1998 modifica

Nel 1995, sedono l'US General Accounting Office (GAO), vi era una forza complessiva di:

442.000 uomini, 1.400 carri armati, 460 aerei da combattimento di cui 10 (IDF) avanzati, 38 navi principali di cui 11 moderne, 4 sottomarini di cui 4 moderni (sbagliato, in quanto i due GUPPY sono navi che per quanto aggiornate, sono unità che già all'epoca erano sulla via dei 50 anni. Solo i due 'Zaardwis migliorati' degli anni '80 erano definibili come moderni).

In tutto, attorno al 1998 vi erano, per Taiwan, un esercito di 220.000 uomini su 12 divisioni. Ma non era solo questa la Forza armata di grandi dimensioni: la Marina aveva 380 unità navali, mentre i Marines erano 30.000. L'aviazione possedeva approssimativamente 430 aerei da combattimento tra IDF, F-16, Mirage 2000-5, F-5 con una forza complessiva di ben 72.000 uomini.

Fonti modifica

  1. , Leung, Antony: Speciale RiD dicembre 1990
  2. Leung, Antony: La politica navale di Taiwan, RiD agosto 1992, pagg. 76-84
  3. Leung, Antony: Taiwan: dopo la crisi, la Fortezza si rinforza, RID giugno 1996, pagg. 20-33
  4. RiD, Giugno 1996
  5. Steinemann, Peter: I Mirage 2000 di Taiwan, Aerei Giu. 1999