Forze armate mondiali dal secondo dopoguerra al XXI secolo/Iran-2

Indice del libro

2008 modifica

Le F.A. iraniane attualmente spendono 6,3 mld di dollari (2007) per le proprie esigenze, e sono comandate formalmente dall'Ayatollah Ali Khamenei, con comandante di Stato maggiore Gen. Salehi. Le spese sono pari al 2,5% del PIL, effettivamente non molto per una nazione così apparentemente bellicosa: i problemi sociali dati da una popolazione giovane e in continua crescita evidentemente 'drenano' gran parte delle risorse. Si pensi, per paragone, a nazioni come l'URSS, che a suo tempo spendeva oltre il 10% del proprio PIL: ma anche gli USA, 25 anni fa, arrivavano agevolmente al 6%, GB, Germania, Francia, Australia oscillavano attorno al 3%, mentre a tutt'oggi vi sono nazioni 'guerriere' come l'Eritrea e la Corea del Nord che hanno percentuali di spesa pubblica per gli armamenti tali da lasciare alla fame e alle carestie i loro abitanti. Addirittura, i nuovi programmi d'armamento dell'Irak (che, notizia recente -2010- potrebbe comprare fino a 90 F-16 nda) sono tali da superare in valore quelli iraniani, anche se va detto che Baghdad deve praticamente ricostruire da zero le proprie F.A..

Le industrie locali sono molto sviluppate, concentrate per lo più nel DIO, Defense Industries Organization, ma di questo abbiamo già parlato. In tutto sono circa 945.000 elementi più la polizia e la riserva. Le F.A. sono numerose, consistendo nell'Aviazione, marina, Esercito, e i Pasdaran, con le relative branche. In tutto vi sarebbero circa 820 mila effettivi nelle forze regolari, di cui 650.000 nell'esercito. La Marina della Repubblica islamica ha 70 mila effettivi e 100.000 sono nell'aviazione, da cui è stata filiata recentemente la Difesa aerea come unità indipentente e in stile sovietico. A questo si aggiungono circa 125 mila guardie rivoluzionarie (Pasdaran), che sono relativamente poche, ma che controllano i volontari delle milizie Basij, un numero sterminato di persone (anche donne) che in caso di guerra totale formerebbero addirittura 2.500 battaglioni. Si tratta delle forze paramilitari più grandi del mondo e nell'insieme l'Iran è la nazione definita (dagli USA, precisamente dal gen. Abizaid) come la nazione più potente dell'area, inclusa la pur armatissima Arabia Saudita w:en:Military of Iran.

 

Un risultato di tutto rispetto visto che fino all'era Pahlavi la Persia quasi non aveva u nesercito, formato poi rapidamente con l'aiuto occidentale. Furono poi britannici e sovietici ad invadere, senza quasi sforzo, la nazione nel '41, per i timori che potesse dare appoggio alle mire dell'Asse (dopo la rivolta irakena, la cosa era tutt'altro che improbabile, e i bersagli sarebbero stati i campi di petrolio del Caucaso). Nel dopoguerra, circa 1.500 iraniani supportarono l'Oman contro la ribellione del Dhofar (anni '60-70), vi furono missioni come quelle ONU in Congo e Golan, e poi il confronto sempre più aspro con l'Irak, culminato poi nella Prima guerra del Golfo. Attualmente l'Iran cerca di mantenersi con armi sia proprie che di fornitura orientale, per esempio 29 sistemi Tor-M1 (SA-15) recentemente comprati. Nel mentre, restano in alto mare altre importanti commesse, come gli S-300 (SA-10) che potrebbero difendere le installazioni strategiche (nucleari in particolare) dell'Iran, e per i quali ancora oggi (2010 nda) non c'è stata autorizzazione, date le fortissime pressioni americane e israeliane, il che fa presagire il concreto rischio di un'incursione aerea e missilistica contro l'Iran, oramai paventata da anni a questa parte.

Il budget non è così elevato, tanto che si parla di circa 91 dollari per abitante dedicati ogni anno alla Difesa, meno di qualunque altra nazione del Golfo, ma alta in termini assoluti data la popolazione complessiva. Il PIL è sacrificato in maniera marginale, tanto da essere tale valore (2,5%) superiore solo a quello dedicato dagli EAU alla Difesa, tra tutti gli Stati della regione. L'industria della Difesa contribuisce a far fruttare questi soldi spesi (quest'anno pare che l'Irak spenderà più denari dell'Iran per il settore militare, per esempio), anche nel settore tecnologico e commerciale. Già nel '73 nacque la IEI, Iran Electronics Industries, e ben presto vennero fuori altri importanti realtà per supportare l'ammontare di armi disponibili e produrne delle altre. Tra le iniziative della prima fase, la copiatura di BM-21, SA-7 ed RPG-7, tutte armi orientali ma diffuse ed apprezzate anche nell'occidentalizzato Iran. Prima, negli anni '70, gli affari iraniani erano stati soprattutto con l'Occidente, tanto che i soli acquisti negli USA arrivarono a 8 mld e molto di più era previsto in futuro, tanto da allarmare il Congresso americano che rinforzò una legge sull'export del '68 ridenominandola Arms Export COntrol Act, ma non fermò totalmente la marea di armi americane che le industrie erano ben felici di riuscire a piazzare, per non dire di quelle europee. Per esempio la Grumman era riuscita nell'impresa di piazzare il proprio F-14, aereo costosissimo per l'epoca, battendo la MDD con l'F-15 e conquistando un po' di ossigeno, a maggior ragione necessario dopo la frenata delle spese militari post-Vietnam. Negli anni della guerra, supportato solo da pochi (Cina, Libia, Corea del Nord), l'Iran si è degradato notevolmente quanto a capacità, ma ha fatto di necessità virtù e dagli anni '90 ha cominciato a fabbricare anche armi e sistemi importanti, come radar e carri armati. Per non parlare dei missili, una proliferazione impressionante di tipi, dai razzi d'artiglieria e controcarri a quelli balistici a medio raggio. Ora vi sono anche gli UAV, uno dei quali usato (venne abbattuto) anche su Israele, e un altro, nel 2006, spiò senza essere avvistato la potente portaerei USS R.Reagan per 25 minuti, prima di ritornare alla base. I programmi missilistici iraniani sono un continuo allarme per l'Occidente, soprattutto quando nel novembre 2006, durante le esercitazioni di quell'anno, vennero tirati tra l'altro missili Shahab-2 e 3, e sebbene queste armi non superino i 1.400 km di portata, e non abbiano testate più pericole di quelle a submunizioni, pare che vi siano programmi per lanciare anche missili intercontinentali, come il progetto Ghadr-110 da circa 3.000 km. Del resto, avendo l'Iran la capacità di lanciare satelliti (progetto IRIS) la possibilità di un 'doppio uso' dei vettori è praticamente implicita.

Quanto alle armi speciali, ovvero le WMD, nonostante le varie accuse, soprattutto israeliane, sul loro sviluppo, nel 2006 la IAEA non trovò evidenza dello sviluppo di ordigni nucleari da parte delle pur consistenti infrastrutture nucleari iraniane. Del resto Israele non permette a nessuno di visitare le proprie ed è noto per possedere un ammontare non dichiarato di ordigni atomici e resta per ora l'unica potenza nucleare della regione. Le armi chimiche sono state dichiarate inammissibili almeno con la convenzione firmata nel 1997, e gli Iraniani non hanno nessuna simpatia per tali armi che a loro causarono innumerevoli perdite e sofferenze, tanto che, contrariamente a tante altre nazioni che invece sono interessate a sviluppare le capacità nel settore, si sono dichiarati apertamente contrari al loro uso e produzione e non sono noti utilizzi o anche produzioni iraniane. Del resto, vi sono ancora oggi circa 30 mila iraniani che hanno le conseguenze, spesso con esiti letali, delle armi chimiche usate dagli irakeni per arrestare le 'ondate umane' di iraniani. I medici iraniani sono con ogni probabilità i più esperti nel settore, specie con le conseguenze del 'gas mostarda' ampiamente usato dagli irakeni, a loro volta forzati a queste soluzioni data l'inferiorità numerica (l'Iran è 3 volte più popoloso dell'Irak). Quanto alle armi biologiche, queste vennero messe fuori legge già ne 73 mentre al contempo sono presenti dei programmi avanzati per la produzione dei vaccini, anche destinati all'export, per controllare eventuali problemi di questo tipo. Naturalmente è estremamente pericoloso lavorare con i bacilli e si fa presto a sviluppare armi biologiche, anche in maniera inconsapevole, con il loro maneggio. In tal senso le armi biologiche sono forse e di gran lunga le più pericolose, capaci di sviluppare infezioni anche letali e persino pandemiche (vi sono state molte voci, per esempio, sull'origine dell'AIDS/HIV). Se non altro, sono anche le più difficili da realizzare, a meno che non si disponga già degli organismi patogeni. Pare che nei mesi scorsi, terroristi islamici in Algeria sono rimasti uccisi da un'infezione a cui stavano lavorando in un laboratorio, forse la peste. Questo per dire come sia possibile a tutt'oggi lavorare su bacilli altamente patogeni e contagiosi in ogni angolo della Terra, e di come sia difficile contrastare tale minaccia.


Aviazione (IRIAF)[1] modifica

La Persia ebbe nel 1923 eletto come primo ministro Reza Khan, nel '34 cambiò nome in Iran e durant la II GM venne invasa da britannici e sovietici subito dopo la rivolta irakena. Khan fu mandato in esilio in Sud Africa, ma il figlio, Ariamehr Mohamerd Reza Paklavi divenne il successore del padre e un convinto sostenitore dell'Ovest. Nel '51 però venne eletto Mohammad Mossadeq, democraticamente eletto, ma dato che voleva il controllo delle risorse petrolifere nazionali, a scapito delle 'potenze' esterne, queste pensarono bene di organizzare un colpo di stato rovesciandolo 27 mesi dopo, agosto 1953, mandando il fedele Reza nuovamente al potere. Questi divenne Shah e pensò di costruire una potenza militare senza paragoni nell'area, ma nel '79 venne cacciato via da una folla sempre più esasperata e violenta, contraria alla sua autocrazia e agli abusi della sua Savak, la temuta polizia segreta. I manifestanti erano felici di avere cacciato via lo Shah, che se ne andò con una serie di Boeing di cui uno pilotato da lui stesso, sebbene fosse già gravemente malato. L'occidentalizzazione sotto la sua influenza non durò più di lui: i rivoltosi erano entusiasti ma non erano organizzati, tranne il clero, che con il ritorno di Khomeini prese decisamente il potere, trasformando l'Iran in una nazione teocratica. Forse non sarebbe durato a lungo, ma l'attacco degli irakeni, a loro volta in difficoltà per i continui scontri al confine, compattò l'opinione pubblica contro l'invasore esterno, mandato dal 'Grande Satana' americano. Così, anche scomparso i l4 giugno 1989 Khomeini, poco dopo la fine della I Guerra del Golfo (e l'odiato nemico Saddam Hussein, il 'piccolo Satana'), il regime è rimasto, e soprattutto l'Iran è rimasto uno 'Stato canaglia', specialmente temuto per la probabile minaccia che eventualmente porrebbe ad Israele (che peraltro è già una nazione nucleare e missilistica). In questo ambiente, l'amministrazione Bush non è stata d'aiuto nello 'smorzare gli animi', esasperati ancora di più dalla battaglia di Gaza con cui praticamente si è inaugurata la presidenza Obama. Attualmente le cose sembrano andare meglio, e forse le peggiori previsioni, tra cui un attacco israeliano diretto ai reattori iraniani, non si verificheranno grazie alla manifesta opposizione di Obama (ricordata anche recentemente a Nyetanyhau). Staremo a vedere se l'attuale presidente Ahmajad riuscirà ad essere sufficientemente diplomatico ed evitare una guerra che nessuno sembra desiderare seriamente.

Le denominazioni delle F.A. persiane:

  • IIAF -Imperial Iranian Air Force (anni '20-feb '79)
  • IIAA - Imperial Iranian Army Aviation, IIAA
  • IIN - Imperial Iranian Navy

Iran post-rivoluzionario:

  • IRIAF - Islamic Republic of Iran Air Force
  • IRIAA - Islamic Republic of Iran Army Aviation
  • IRINA - Islamic Republic of Iranian Navy Aviation
  • IRGCAF - Iranian Revolutionary Guard Corps Air Force (Pasdaran-e Inqilab)
  • IRGCN - Iranian Revolutionary Guard Corps Navy

Per quello che se ne sa, l'aviazione iraniana iniziò negli anni '20 con aerei DH-82 Tiger Moths, e altri tipi successivi, come i veloci Hind e Fury, negli anni '30. Nel '55 la IIAF, ora indipendente dalla sua precedente condizione di aviazione dell'esercito, ebbe invece grandi quantità di aerei, di cui sopra si è già parlato, tra cui 140 F-5E e 28 F-5F, più i meno recenti F-5A e B e naturalmente i vari F-4, F-14, C-130, AH-1, e gli inusuali Bell 214.

Dopo l'inizio della guerra vi furono varie consegne occidentali, come 35 Pilatus PC-7 (da cui lo 'scandalo Pilatus', perché gli Svizzeri non erano autorizzati a fornire armi all'Iran in guerra e questi aerei potevano essere armati, sia pure leggermente), 15 PC-6 e 15 EMB-312, il tutto tra il 1983 e il 1990, ma a parte questo vi furono importanti forniture americane (che pare riguardarono anche fino a 23 cellule di F-4E) poi esplose con lo scandalo 'Irangate', che quasi mandò sotto inchiesta anche Reagan. I Cinesi ebbero meno problemi e fornirono tra l'altro F-7, HQ-2, missili antinave Silkworm e altro ancora, mentre dopo la guerra i Sovietici vendettero An-74, Su-24, MiG-29 e Il-76. Poi arrivarono oltre 100 aerei irakeni in fuga dall'Irak sotto bombardamento, di cui Mirage F.1, Su-24, MiG-29 e Su-25 sono stati messi in servizio, così come anche aerei come gli Il-76.

Mentre durante la guerra venne già appurato che gli iraniani erano riusciti a produrre parti di ricambio per gli F-14, per mantenerne alcuni in efficienza, e così è stato fino ad oggi. Gli americani si accorsero della 'persistenza' in servizio degli F-14 già negli anni '80, quando sospettavano un mercato illegale di parti di ricambio verso di questi (evidentemente tra i suoi aiuti non erano compresi i pezzi per gli F-14 e tantomeno le loro armi). Nel 2002, alla manifestazione aerea di Khoramshahr vennero rivelati nuovi mezzi, prodotti soprattutto dalla IAMI e dalle Guardie Rivoluzionarie:

  • Il Simorgh, ovvero un F-5A e B convertito ad Isfahan
  • Lo Shafagh, un addestratore avanzato biposto e da attacco, una specie di Yak-130 prodotto in loco, che alla fine verrà prodotto in una versione biposto d'addestramento avanzato e due d'attacco monoposto.
  • Il Parastu, ovvero la copia del Beech F33 Bonanza
  • Azarakhsh (Lightning), una copia dell'F-5E
  • JT2-2 Tazarv, un altro addestratore avanzato
  • LO Shahed 274, una sorta di elicottero leggero basato sul Bell 206
  • Lo Shavabiz 75, copia del Bell 214C
  • Project 2061, una copia del Bell 206
  • Project 2091, un AH-1J aggiornato
  • Iran-140, ovvero l'An-140 prodotto su licenza

Più tanti altri programmi, come l'esperimento dei missili HAWK dagli F-14. Nel 2003 vari Su-25 vennero consegnati all'IRGCAF ma non si sa dove vennero reperiti, quel che è certo è che ce n'era bisogno visto che dall'Irak ne erano giunti solo circa 5 esemplari, troppo pochi per una squadriglia.

Tra gli aerei iraniani, vi è anche almeno un Il-76MD 'Simorgh' che è il tipo AEW, prima chiamato Adnan-1 in Irak, da dove scappò nel 1991. Questo fa dell'IRIAF una delle poche forze aeree a tutt'oggi con una loro componente AEW.


Le basi sono queste (denominazione occidentale):

  • 1st Tactical Air Base, Tehran Mehrabad (OIII)
  • 2nd Tactical Air Base, Tabriz (OITT)
  • 3rd Tactical Air Base, Nojeh/Hamadan (OIHH)
  • 4th Tactical Air Base, Vahdati/Dezful (OIAD)
  • 5th Tactical Air Base, Shahid Ardestani/Omidiyeh (OIAJ)
  • 6th Tactical Air Base, Bushehr (OIBB)
  • 7th Tactical Air Base, Shahid Dastghaib/Shiraz (OISS)
  • 8th Tactical Air Base, Shahid Beheshti/Esfahan (OIFM)
  • 9th Tactical Air Base, Bandar Abbas (OIKB)
  • 10th Tactical Air Base, Kangan/Chah Bahar (OIZC)
  • 12th Tactical Air Base, Shahid Asyaee/Masjed Suleyman (OIAI)
  • 13th Tactical Air Base, Gayem al-Mohammad (OIxx)
  • 14th Tactical Air Base, Hashemi Nejad/Mashhad (OIMM)
  • Tehran-Ghale-Morghi (OIIG)
  • Shahid Ashrafi Esfahani(Bakhtaran e Kermanshah) (OICC)
  • Tehran-Doshan/Tappeh (OIID)
  • Zahedan (OIZH)
  • Masjed Suleyman (OIAI) (Shahid Asyaee)
  • Aghajari (OIAG)
  • Kerman (OIKK)
  • Mahabad (OI??)
  • Ahwaz (OIAW)
  • Khorramshahr (OI??)
  • Khark Island (OIBQ)
  • Nou Shahr (OINN) (Noshahr)
  • Abamusa Island (OIBA)
  • Badr (OIFP) (Sepah Air Base)

Accanto all'IRIAF vi sono anche la IRIAA, l'aviazione dell'esercito rivoluzionario, che negli anni '70 era arrivata ad un numero enorme di mezzi, tra cui ben 300 Bell 14, oltre 200 AH-1, e un lotto di elicotteri italiani (grazie ai 'buoni uffici' dei Savoia, amici dei 'Reali' persiani), ben 185 AB 206, 100 AB205 e 66 CH-47C, sicuramente la maggiore commessa mai ottenuta dall'Agusta. Poi c'erano aerei che andavano dai Cessna O-2 e 185 ai 310, e infine ai Falcon 20E, Aerocommander e F-27; in seguito, dopo la rivoluzione, sono anche arrivati degli Y-12 cinesi.

L'IRINA, la Islamic Republic of Iran Navy Aviation ebbe anch'essa una massa di elicotteri italo-americani, con vari AB212ASW e circa 20 SH-3D, più vari elicotteri pesanti RH-53D, e anche qui, AB-205 e 206. Per il resto vi sono Falcon 20E e F27-400M.

The Islamic Republic of Iran Navy Aviation (IRINA) The principal attack and ASW role of the IRINA is executed by its 20 or so SH-3D Sea Kings, supported by a number of AB212ASWs. It also has some heavy-lift RH-53Ds and for liaison purposes it has Agusta built AB205As and AB206As. The Navy Patrol Squadron is equipped with Dassault Falcon 20Es and Fokker F27-400M.

 
Un acquisto relativamente recente, l'An-74T

Comando Aereo Occidentale

  • Tehran-Mehrabad (OIII), 3962 ft slm: 1st Tactical Air Base.
11 TFS, MiG-29A (10),MiG-29UB (4)
Saeghe Station, F-5E Saeghe (3)
Base flight/SAR sq Bell 214B (7)
Transport Wing
11 TAS, C-130E (4) e C-130H (7)
Transport sq, B707-3J9C Tanker (1),

B747-131 Tanker (2), B747-131 (2), B747-270 (1)

11 Helicopter Transport sq, CH-47C (2)
Support sq, Falcon 20F (3), F27-400M (3), F27-600 (1)
VIP sq, B707-386C (1),B707-3J9C (1),Falcon 50 (2)L-1329 (1),AB212 (3),Bell 412 (2)
Recce sq, B707-3J9C (Elint) (1),RC-130H (1)

La base è anche la principale officina per le riparazioni degli F-14A grazie alle Iranian Aircraft Industries (IACI) e all'IHSMC, ovvero Iranian Helicopter Support and Manufacturing Company.


  • Tabriz (OITT)/2nd Tactical Air Base, 4459 ft slm:
21 TFS, F-5E (18) e F-5F (4)
23 TFS, MiG-29A (8) e MiG-29UB (3)
Base flight/SAR sq, Bell 214

È il QG del Comando elicotteri settentrionale e del supporto logistico per gli UAV.


  • Hamadan (OIHH)/Nojheh, Shahrokhi, 3rd Tactical Air Base, 5.524 ft slm
31 TRS, RF-4E (4)
31 TFS, F-4E (14)
Base flight/SAR sq, Bell 214

In questa base sono anche conservati circa 15 Su-20 e 22 scappati nel '91 dall'Irak. Gli F-4 sono anche talvolta indicati come parte del 32 TRS.

  • Dezful (OIAD)/Vahdati/4th Tactical Air Base, 500 ft slm.
41 TFS F-5E (10)
43 TFS F-5F (11)
Base flight/SAR sq Bell 214
  • Omidiyeh (OIAJ)/Shahid Ardestani, 5th Tactical Air Base, 85 m slm:
51 TFS, F-7M/FT-7N
52 TFS, F-7M/FT-7N
53 TFS, F-7M/FT-7N

La base ha la particolarità di essere operata interamente sotto il controllo delle Guardie rivoluzionarie iraniane (IRGCAF) dal 2008, con il trasferimento dei caccia F-7 prima ad Esfahan e poi ancora, nel 2009, ad Omidiyeh.

  • Shiraz (OISS)/ Shahid Dastghaib (Siraãz), 7th Tactical Air Base e 4.920 ft slm:
72 TFS, Su-24MK (~25)
Training sq, PC-6/B2-H2 (8)
Base flight/SAR sq Bell 214 (2)
Transport Wing
71 TAS, C-130E (6) e C-130H (5)
72 TAS C-130E (6) e C-130H (5)
73 TAS Il-76TD (6) e Il-76 i/a (1)
71 ASW sq, P-3F (4)

I C-130H, ospitati in una ex-base da caccia come questa, formano qui lo stormo trasporti che è la base del trasporto dell'IRIAF.


  • Esfahãn (OIFM)/Shahid Beheshti, 8th Tactical Air Base, 5.072 ft slm:
81 TFS, F-14A (~17)
82 TFS, F-14A (~17)
85 TFS, F-5A (3) e F-5B (8), più alcuni FT-7N
Training sq, PC-7 (~35)
Base flight/SAR sq, Bell 214


Comando aereo meridionale:

  • Bushehr (OIBB)/6th Tactical Air Base, 112 ft slm:
61 TFS, F-4E (~10)
62 TFS, F-4E (~10)
Base flight/SAR sq Bell 214
  • Bandar Abbas (OIKB)/9th Tactical Air Base, 22 ft slm:
91 TFS, F-4E (~6)
  • Chahbahar (OIZC)/Kangan, 10th Tactical Air Base, 24 ft slm
101, TFS F-4D (5), aggiornati dalla IACI nel 2008

Comando aereo orientale:

  • Birjand (OIMB)/Gayem al-Mohammad, 13th Tactical Air Base. 5.041 ft slm
  • Mashhad (OIMM)/Hashemi Nejad, Imam Reza; 14th Tactical Air Base, 3.270 ft slm:
141 TFS, Mirage F-1EQ/BQ (12), F-5E (3), F-5F (3)
Infrastrutture di riparazione
  • Zahedan (OIZH)/11th Tactical Air Base, 4.520 ft
  • Kooshk-e-Nosrat (OIIC), 2.900 ft slm.
  • Training sq, Beech F33A/C


Iranian Revolutionary Guard Corps Air Force (IRGCAF)

  • Tehran Mehrabad (OIII)/1st Tactical Air Base, 3.962 ft slm
Transport sq, An-74T-200 (7), An-74TK-200 (4), Il-76MD/TD (3), VIP sq Falcon 20E (1),
Support sq, Y-12-II (1)
Helicopter Transport sq, Mi-17/171 (1)
  • Mashhad (OIMM)/Hashemi Nejad, Imam Reza/14th Tactical Air Base, 3.270 ft slm:
Transport sq (det.), An-74T-200, An-74TK-200,Il-76MD/TD
  • Shiraz (OISS)/Shahid Dastghaib (Siraãz)/7th Tactical Air Base, 4920 ft slm:
Fighter sq, Su-25K (7),Su-25UBK (3)
Training sq, EMB312A (~10)
Support sq, Y-12-II (7)
Helicopter sq, Mi-17/171 (2), AB206A (~5)

È la principale base dell'IRGCAF.

  • Fath (OIIF)/Faraj
Helicopter Transport sq, Mi-17/171 (11), Bell 214A (1), AB205A (5)
Attack Helicopter sq, AH-1J TOW Tiztak 2091 (~12), AH-1J TOW (1), AH-1J (2)
Training & Recce Helicopter sq, AB206B (~5),Shahed 274 (1),Shahed 278 (3),Schweizer 300 (5)
  • Badr (OIFP)
Training sq, O-2A (~2), EMB312A
  • Nasr (OIFK)
Training sq, MFI-17 Mushshak (8)
  • Bandar Abbas (OIKB)/9th Tactical Air Base, 22 ft slm
Support sq (det.) Y-12-II (~1)
  • Bushehr (OIBB)/6th Tactical Air Base, 112 ft slm
Support sq (det.), Y-12-II
  • Ahwaz (OIAW), 64 ft slm
Helicopter sq (det.) Mi-17/171
  • Fajr, centro d'addestramento per l'IRGCAF


Islamic Republic of Iran Army Aviation (IRIAA)

  • Tehran Mehrabad (OIII)/1st Tactical Air Base, 3962 ft slm:
Transport sq, F27-400M (1), F27-600 (1),
VIP sq, Falcon 20F (1)
Support sq, RC690
  • Tehran Ghale-Morghi (OIIG), 3.750 ft slm
Transport sq, Bell 214A (7)
  • Badr (OIFP)/
1 Transport sq, CH-47C (~20)
4 Assault sq. Bell 214A
1 Attack sq, AH-1J, AH-1J(TOW)
1Training sq, AB205A,AB206,AH-1J
  • Shahid Vatanpoor/Esfahãn Helifield, 5310 ft slm
Central Training School
2 Training/Reconnaissance sq, AB205A e AB206
2 Training/Transport sq, CH-47C (~5)
  • Kermanshah (OICC)/Shahid Ashrafi Esfahani/Bakhtaran, 4.307 ft slm, 1st Support & Assault Group
2 Assault sq, Bell 214A/B
1 Attack sq, AH-1J, AH-1J(TOW) (~15)
1 Reconnaissance sq, AB206


  • Masjed Suleyman (OIAI)/Shahid Asyaee/12th Tactical Air Base, 1187 ft slm, 2nd Support & Assault Group
1Assault sq ,(~10) Bell 214A
1 Attack sq AH-1J, AH-1J(TOW) (~10)
1 Reconnaissance sq, AB206 (~5)
  • Kerman (OIKK)/5.736 ft slm, 3rd Support & Assault Group
2 Assault sq, Bell 214A (~30)
1 Attack sq, AH-1J, AH-1J(TOW) (~10)
1 Reconnaissance sq, AB206 (~13)
  • Mashhad (OIMM)/Hashemi Nejad, Imam Reza, 14th Tactical Air Base, 3.270 ft slm : 5th Support & Assault Group
1 Assault sq Bell 214A (10)
1 Attack sq AH-1J (5)
1 Reconnaissance sq AB206 (5)
  • Zahedan (OIZH)/11th Tactical Air Base, 4.520 ft
Assault sq, Bell 214A (~3)
Attack sq, AH-1J (~3)
Reconnaissance sq, AB206 (~1)


Islamic Republic of Iranian Navy Aviation (IRINA)

  • Bushehr Heliport
Helicopter Transport & SAR sq, RH-53D (2), AB212ASW (~6)
  • Bandar Abbas Navy field
Transport & Navy Patrol Squadron, F27-400M (1), F27-600 (1), ASW sq SH-3D (12), Helicopter Transport & SAR sq RH-53D (1), AS-61A-4 (1), AB212ASW (~6)


Iranian Revolutionary Guard Corps Navy Aviation (IRGCNA)

  • Bandar Abbas Navy field
  • Helicopter Transport sq Mi-171 (5)



Islamic Republic of Iran Police Aviation (IRIPA) e Islamic Republic of Iran Defence Forces Aviation (IRIDFA)

Basate per lo più a Ghale-Morghi, vicino a Teheran, ha complessivamente 6 Mi-171, 1 U-17, 4 RC690, 1 CE 310L, 4 Bell 214, 15 AB 205, 9 AB206, 4 AB212.

I tentativi russi di fornire un buon numero di aerei sono andati a vuoto per larga misura, per esempio MiG-27, 31, Su-27, e nel 2006 si è persino sentito dire che i 21 F-16 venezuelani sarebbero stati offerti all'Iran; anche stavolta gli USA, che già si erano opposti pesantemente alle vendite russe, si sono opposti anche a questo eventuale contratto. Nel 2000-2006, peraltro, la Russia ha già venduto 6 Su-25UBK, 12 Mi-171Sh, 21 Mi-171, 3 Mi-17B e un programma di 700 mln di dollari per modernizzare al meglio possibile MiG-29 e Su-24.

Dopo il 1979 l'IRIAF non è cambiata molto, per lo più sciogliendo alcuni squadroni e spostandone altri, talvolta formandone altri, con il concentrarsi degli F-4D a Shiraz, mentre due squadroni di F-4E mossero da lì a Hamedan, e uno di F-14 a Merhabad. Negli anni '90 non si sono registrate modifiche, anche se, con la maggior parte degli aerei ultratrentenni, la possibilità che molti di essi restino efficienti è dubbia. Gli F-4D, i quali stranamente continuano ad essere in servizio (eppure, erano solo 32 contro 177 F-4E), sarebbero ridotti ad appena 5 aerei efficienti. Pochi gli aerei cinesi, russi e irakeni per quella che una volta era una delle più potenti e moderne aviazioni mondiali. Per aggiornare la flotta si sono prese le strade più diverse, a parte risollevare l'antico sogno di possedere degli F-16 grazie all'offerta (provocatoria?) di Chavez, poi finita nel nulla. Israele fa propaganda in ogni modo contro l'Iran e il Jerusalem Post si è spinto ad ipotizzare la compera di ben 250 Su-30MKM e 20 Il-78, un contratto che ben difficilmente sarebbe adatto ad essere esercitato da una qualunque nazione dato il valore astronomico (dell'ordine delle decine di mld di dollari) e i tempi di consegna (presumibilmente oltre 10 anni). Si è persino supposto che il primo aereo venne consegnato per la fine del 2007, ma iraniani e Russi negano tutto. È interessante anche la produzione cinese, per aerei senz'altro meno capaci (a parte l'accusa russa alla Cina di avergli clonato i Su-27/J-11, ma questa è un'altra storia), ma meno costosi; si dice che sarebbe pronto un contratto per due squadroni e 24 J-10 (1 mld di dollari), stando ad alcuni lanci di stampa, ma anche qui vi è stata una netta negazione; idem per i leggeri e modesti JF-17 Thunder, ovvero l'FC-1, un velivolo tutto sommato semplice e non certo 'minaccioso' per Israele (fosse anche solo per il raggio d'azione), ma anche qui non ci sono conferme di forniture.

Ecco la stima dei caccia iraniani (efficienti):

  • 20 F-14A Tomcat
  • 40 MiG 29A/UB (35+5)
  • 47 F-4D/E Phantom II
  • 11 Dassault Mirage F1
  • 50 F-5A/B/E/F
  • 24 Sukhoi Su-24
  • 13 Sukhoi Su-25
  • 24 F-7M Airguard

La lista completa:

  • 20 Beech Bonanza F33C
  • 10 B.707-3, vari nelle versioni aerocisterna
  • 5 B747, alcuni versione cisterna
  • 4 Dassault Falcon 20 (1) e 50 (3)
  • 15 EMB-312 Tucano
  • ? Fajr-3 F.3
  • 14 Fokker F27-400 e 600M
  • 8 Harbin Y-12
  • ? (25) DOrna Tazarv
  • 12 IAMI Parastoo
  • HESA Simorgh
  • 17 Il-76 (2 del tipo AEW, ma non più operativi come tali)
  • 15 C-130
  • 1 JestStar II
  • 3 P-F Orion
  • 5 T-33
  • 12 PC-6
  • 20 PC-7
  • 4 Rockwell Commander 690A
  • 23 PAC Mushshak
  • 18 F-6
  • 26 Socata TB
  • 14 Xian Y-7
  • 3 AB206A
  • ? Panha Shabviz 2061
  • 5 AB212
  • 2 AS-61A4
  • 25 Bell 214C
  • 4 CH-47C
  • 8 Kaman HH-43 Huskie
  • 4 Mi-8


AIM-7 Sparrow, AIM-9 Sidewinder ,AIM-54 Phoenix ,Vympel R-27 ,Vympel R-73;

TL-10 (cinese equivalente dell'AS-15TT),TL-6 ,C-704 ,C-701, AGM-65 Maverick , BGM-71 TOW, più un sistema indigeno provato nel 2008 con un raggio di oltre 110 km;

Raytheon MIM-23 Hawk, Tor, S-200, S-300 (S-300PMU-1 e S-300PMU-2), Misagh-1, Misagh-2, RBS-70, SA-7 Grail, SA-16 Gimlet, SA-18 Grouse



Esercito e forze di terra modifica

L'esercito Iraniano, ovvero l'Esercito Islamico della Repubblica dell'Iran o Artesh (Esercito), che nel 2007 aveva una forza stimata di 650.000 effettivi, e piuttosto stranamente, nonostante questa taglia solo 220.000 sono coscritti, mentre i riservisti sono solo 300.000 circa, non molti comparati rispetto alla forza di prima linea. Il servizio è di 18 mesi ma i compiti dei coscritti paiono essere relativamente limitati. L'Esercito si suddivide, dai tempi della Rivoluzione, in quello regolare e quello dei Guardiani della Rivoluzione o Pasdaran (IRGC).

Erede dei quasi 3.000 anni di storia dai tempi dei Persiani, con la dinastia Pahlavi (dagli anni '20) era arrivato ad essere la 5a forza di terra mondiale, specie durante gli anni '70, quando arrivò a 285.000 soldati suddivisi in 3 Corpi con QG a Teheran, Shiraz e Kermanshah (vicino l'Irak), con un quarto in formazione a Chah Bahar.

In tutto c'erano 3 divisioni corazzate e un'altra in formazione a Sistan Baluchestan, ognuna con sei battaglioni corazzati e 5 meccanizzati. Un'altra era in formazione per il quarto Corpo d'Armata. Vi erano anche 3 divisioni di fanteria, 2 della Guardia Imperiale e 4 brigate indipendenti, ovvero 1 corazzata, 1 di fanteria, una aviotrasportata e una di Forze speciali. Il comando dell'aviazione dell'esercito aveva oltre 200 elicotteri. L'operatività di queste forze era stimata all'85%, ovvero molto elevata.

Con la Rivoluzione le cose cambiarono drammaticamente, e molti ufficiali vennero epurati, spesso fucilati. Alle volte cercati ed uccisi in Paesi stranieri. Per un destino beffardo, l'ultimo capo dell'Esercito imperiale iraniano, il Gen. Gholam Ali Oveissi, fu ucciso da terroristi islamici a Parigi, nel 1984. Proprio la città in cui per tanto tempo poté stare indenne e al sicuro Khomeini dalla repressione dell'Impero. Il suo successore era il Gen. Gharebaghi, che di fatto contribuì con gli islamici, a sfasciare l'esercito. La rivoluzione iraniana fu un evento popolare e partecipato, ma lo Sha aveva distrutto tutte le opposizioni organizzate, specie con la sua famigerata Savak, la polizia segreta. Così le redini nel periodo post-rivoluzione furono prese dall'unica forza che esisteva in alternativa al governo, ovvero i religiosi, rimasti potenti anche nell'Iran laico e presto riorganizzatisi con quella capillare diffusione delle strutture religiose proprie dell'Islam. Per questo il Paese, da laico che era (almeno nelle città) scivolò rapidamente in un'esistenza di teocrazia, celebrando il ritorno di Khomeini dall'esilio come una grande vittoria. Come l'URSS nei primi anni '40, quando l'Iran fu invaso dall'Irak nel 1980 non c'erano rimasti molti ufficiali di valore a comandare. Peraltro gli scontri di frontiera esistevano da settimane e gli Irakeni non furono affatto 'sleali' in questo contesto, in cui semplicemente pensarono di dare all'Iran una punizione sufficiente con un'offensiva rapida e che li salvasse dalle perdite di una lunga guerra di confine. Molti ufficiali dell'aviazione e dell'esercito vennero scarcerati o salvati dalla fucilazione o dall'esilio per combattere contro gli irakeni, cosa che fecero con grande abnegazione ed efficacia, salvando il loro Paese dal potente esercito di Saddam. In realtà, sarebbe stato difficile che l'intero Iran fosse conquistato dal novello Alessandro, mentre il nuovo regime religioso era tutt'altro che popolare e rischiava entro qualche anno di fare una fine non molto gloriosa. Come spesso accade, certe azioni risultarono in effetti contrari alle speranze e così l'Iran si compattò attorno al suo regime e non esitò a combattere accanitamente una lunga e distruttiva guerra, che si trascinerà per 8 anni, combattuti per lo più in posizioni statiche e limitate offensive, in stile più da Prima guerra mondiale che da guerre moderne. Infatti dopo la prima offensiva irakena e qualche controffensiva iraniana, i due contendenti non avevano più le forze per schiacciarsi a vicenda in maniera risolutiva.

Nel 1987 c'erano in attività 3 divisioni meccanizzate (3 battaglioni corazzati e sei meccanizzati, il tutto suddiviso in 3 brigate, che evidentemente avevano uno dei primi e due dei secondi per ciascuna); 7 di fanteria, una di Forze speciali (4 brigate), una brigata aeromobile, il comando di supporto aereo e varie unità indipendenti, anche corazzate, di fanteria e costiere.

Dopo la guerra l'esercito iraniano ha conosciuto una forte ristrutturazione e poi ha cominciato a crescere nuovamente di numero, sebbene non abbia riconquistato la posizione di eccellenza che aveva prima del conflitto.

Attualmente non si sa bene come sia strutturato l'esercito iraniano, ma la confusione è tanta che varie unità non si conosce se siano brigate o divisioni, dato che nel periodo bellico nuove divisioni sono nate da brigate, e nel dopoguerra forse si è verificato il fenomeno opposto.

Attualmente, secondo l'almanacco Jane's, vi sono sempre tre QG d'Armata, e questi comandano 12 divisioni; altre fonti danno 5 comandi regionali con 4 divisioni corazzate e sei di fanteria, più brigate corazzate, meccanizzate, (1) forze speciali, 2 divisioni commando e varie unità indipendenti a livello di brigata, nonché una brigata paracadutisti o aerotrasportata. Infine, tra le unità di supporto vi è un totale di sei gruppi d'artiglieria indipendenti e le forze dell'aviazione dell'esercito. Tra le unità note, le divisioni 23a (forze speciali), nata dopo il 1993, e la 55a divisione parà (o brigata?). La prima delle due è una delle migliori dell'esercito, con circa 5.000 soldati tutti professionisti. Un'altra divisione nota è la 92a corazzata. Tutte le divisioni 'regolari' (fanteria e corazzate) sono suddivise in tre brigate. Tra le unità di supporto, vi è una brigata logistica indipendente, una aviotrasportata, e le forze speciali organizzate in brigate (Takavar), più 5 reggimenti di artiglieria e unità di difesa costiera e gruppi di difesa aerea, circa 4-6 unità dell'aviazione dell'esercito, e un crescente numero di unità di supporto logistico. Secondo alcune fonti il Gruppo Forze aeromobili sarebbe stato creato dopo la guerra e include sia la 29a che la 55a divisione, mentre i commandos dell'esercito e delle Guardie Rivoluzionarie (Pasdaran) sarebbero in un corpo unico di 30 mila elementi supportati da elicotteri, con un centro d'addestramento a Shiraz.


L'equipaggiamento comprende tra l'altro circa 100 carri Zulfiquar, 480 T-72S, 150 M60A1, 75+ T-62, 400 Chieftain Mk 3 e 5, 540 T-54/59, 168 M-47 e 48, 50 AH-1 cobra, parte dei quali aggiornati allo standard Panha 2091 e altri mezzi di spicco.

Tra le unità dell'esercito, pare che l'unica realmente considerabile, per forza ed organizzazione una divisione corazzata sia la 92a, già protagonista con le sue tre brigate corazzate con gli Chieftain, della resistenza agli irakeni. Le brigate erano la prima di Khorramshahr, la seconda a Dezful, la 3a di Ahvaz. Altre battaglie furono combattute poi, durante la guerra contro l'Irak. attualmente la divisione è equipaggiata proprio con i T-72, parenti dei migliori carri usati dagli Irakeni. Attualmente è nel settore Sud-occidentale e basata ad Ahvaz, in Khuzestan.


Armi leggere: S.5 da 5,56 mm, Kahybar 2002 da 5,56 mm, pistole PC-9 (SiG-226), cannoni SR SPG-9 da 73 mm, AKM, Type 56 (KL-7), G3, MG3, MP-5 (Tondar), Dragunov, Steyr HS 12,7 mm, maschere antigas, giubbotti antiproiettile ecc.

Corazzati: carri Zulfiqar 1/3 (100+), Chieftain (400?), Scorpion (80), M47 e 48 (168), M60A1 (150), T-62 (75), T-72S (480), T-72Z, Type 59 e 69 (540), Tosan (FV101 clonato); Cobra BMT-2, Boragh (140+), M113 (200), EE-9 (35), BTR-50 e 60 (300), 210 BMP-1 e Type 86, 400 BMP-2.

Artiglieria: trainata da 105 mm, D-30 da 122 mm (600), Type 54 da 152 mm, D-20 da 152 mm, da 155 mm WAC-21, GHN-45, M114, Soltam M-71, G-5; da 203 mm M-115; semoventi 2S1 (210), Raad 1, Raad 2, M109 (390), da 170 mm (?) M197, da 175 mm M107, da 203 mm M110,

Missili SSM e ASM (sotto il comando delle Guardie Rivoluzionarie): 18 missili mobili da 3.200-4.000 km Musudan (R-27 sovietici con gittata migliorata), AS-15 (?, pare comprati dall'Ucraina); Fajr-2, 3, 5, Tondar-69, Oghab, Shahin-II, Naze'at, Zelzal, Fateh-110; razzi Type 69, missili Toophan (TOW clonati), AT-3, 4, 5, Towsan-1, Saegheh, RPG-7, RPG-29, MILAN.

SAM: MIM-23 Hawk, SM-1, Shahab Saqueb (FM-90), Saqb, Sayyad-1 (HQ-2), Ghareh (SA-5 con gittata di 250 km); SA-6. SA-10. SA-15, SA-22; SAM portatili Misagh-1 e 2 (QW-1 e 2), RBS-70, SA-7, 16, 18.

Sistemi radar: Gamma, Kasta, Kolchuga, JY-14

Aviazione: 188 aerei e 527 elicotteri teorici, non è chiaro quanti sono attuali operativi. Aero Commander (4), Bell 205 e Shabaviz (100), Bell 206 (40?), AH-1 (150), CH-47, Cessna 185 (10), Dassault Falcon 20 (1), F-27 (14). Altri mezzi in riserva o radiati di recente: Bell 204, H-300C. UAV Ababil, Mohajer I/IV, Sahand, Faraz I e II, Sabokbal.



Il contraltare dell'esercito regolare è la forza delle Guardie rivoluzionarie islamiche o Pasdaran, che è solo uno dei vari nomi e denominazioni con cui sono conosciute. L'attuale comandante è Mohammed Ali Jafari e tra i suoi membri c'è stato anche l'attuale presidente Ahmadinejad, nella milizia Basij, che è una specie di branca dei Pasdaran. I Pasdaran sono circa 120.000 e hanno un loro ministero, unità navali e aeree e il controllo dei volontari della forza Basij. La forza di queste milizie popolari è molto consistente, numericamente parlando. In tutto sarebbero presenti circa 90.000 Basij più 300.000 riservisti e 11 milioni potenziali; la forza della marina dei Pasdaran è di circa 20 mila, le forze di terra sarebbero circa 125 mila (le stime sono piuttosto differenti tra le varie fonti) e non si sa bene quanto quelle navali. Tra le unità sono presenti fino a 20 divisioni (di mobilitazione), alcune brigate indipendenti e una di esse, in particolare, è un'unità aviotrasportata. Della Marina Pasdaran fanno parte anche circa 5 mila marine di una brigata, forti di 3 o 4 battaglioni e soprattutto usati per la difesa costiera (artiglierie e missili) ma anche con circa 50 mezzi navali d'attacco veloce e pattugliamento. L'aviazione dei Pasdaran ha anche il controllo dei missili balistici, con un totale di una brigata di Shahab-1 e 2 (18 lanciatori), e una di Shahab-3 (6 lanciatori con 4 missili di riserva l'uno). La forza missilistica è quindi nelle mani dei Pasdaran, e costituisce una grossa preoccupazione per le sue possibilità offensive con missili sempre più potenti. Importante è anche la Ghods Force, come è nota in occidente, una specie di successore delle Guardie imperiali, con circa 2-5 mila effettivi. Tra i compiti dei Pasdaran vi è anche quello della lotta ai narcotrafficanti locali (la droga è un problema molto serio in Iran) e il controllo dello stretto di Hormuz. I Pasdaran, formati da Khomeini nel '79, erano intesi come una specie di milizia personale, ma poi con la guerra divennero una forza campale che, soprattutto con i Basij, divenne nota per le sue tattiche di attacco con ondate umane, che risultavano usualmente in gravissime perdite contro gli irakeni, specie in occasioni come l'Operazione Ramadam, ovvero l'attacco contro la città irakena di Basrah. Noti anche per avere addestrato combattenti in Libano dopo l'invasione israeliana del 1982, presenza che non tutti apprezzavano, specie le milizie della destra cristiana (che sono poi quelle responsabili dei massacri di Sabra e Chatila). L'Iran ha continuato ad influenzare pesantemente l'area, dato che vede Israele come un bastione dell'ostile influenza dell'Occidente e degli USA in particolare. I Pasdaran, molto influenti in Iran, hanno visto anche molti futuri politici come l'attuale presidente Ahmadinejad, che vi prese servizio nel 1985 in Kurdistan, per poi essere trasferito nei servizi logistici. Quasi un terzo dei politici iraniani eletti nel 2004 avevano un passato da Pasdaran, così la cosa non stupisce più di tanto. Del resto, in Iran c'è poco spazio per altre strade, Pasdaran e clero sono le forze preponderanti nella società civile. E non solo per ragioni ideologiche: circa un terzo dell'economica del Paese è nelle loro mani, sotto forma di circa 100 compagnie e 12 mld di affari, inclusi ovviamente quelli relativi al petrolio. Dato che l'Iran è un Paese con forti problemi sia di corruzione che di libertà civili, i Pasdaran, così presenti nella sua vita quotidiana, non sfuggono certo ad una parte delle responsabilità di questa situazione.

Nel 2006 un Falcon dei Pasdaran è precipitato con la morte dei 15 occupanti, tra cui 12 comandanti. Questo disastro ha portato via anche la vita del gen. Ahmad Kazemi, il comandante delle foze di terra dei Pasdaran.

La forza navale è composta di circa 20 mila uomini e i mezzi sono circa 1.500 considerando i vari motoscafi e lance disponibili. Pare che abbia anche una forza di elicotteri. Le installazioni principali sono l'Isola di Farsi, Sirri, e altre. Furono queste forze che nel 2004 catturarono 8 Royal Marines inglesi e poi si ripeterono nel 2007 catturandone altri 15. Nel 2008 5 mezzi dei Pasdaran si confrontarono con le navi americane assumendo atteggiamenti 'minacciosi' e avvicinandosi a 180 metri dalle unità USA, suscitando il timore di attacchi diretti con barchini esplosivi.

E veniamo quindi ai Basij, che significano letteralmente 'Modernizzazione', vennero istituiti nel novembre del '79 da Khomeini e sono un'organizzazione studentesca di tipo paramilitare. Attualmente si vedono molto in giro per le strade, ora che è in campo (giugno 2009) la contestazione ai risultati delle elezioni che hanno riconfermato il leader uscente. Erano in origine ragazzi troppo giovani o troppo 'vecchi' per il servizio militare regolare, si sono distinti per i massacri a cui sono stati sottoposti nelle azioni di guerra contro l'Irak. Del resto Khomeini disse che una nazione con 20 milioni di guiovani deve evere 20 milioni di fucilieri, così non sarà mai distrutta. L'età era tra i 18 e i 45 anni. Vennero spesso letteralmente sacrificati per aprire varchi nei campi minati e diventare 'martiti di Allah', arrivando a 2,4 milioni di effettivi addestrati già entro la primavera del 1983. Questo spiega lo sconcerto degli irakeni, anche se solo 450 mila di questi andarono al fronte, sufficienti però per impedire una vittoria totale all'esercito nemico. Ora hanno molti compiti ausiliari tra cui il controllo dell'ordine pubblico e hanno basi e organizzazioni un po' ovunque nelle città iraniane. Comandati attualmente da tale Hasan Taeb, hanno organizzazione decentralizzata e varie denominazioni degli affiliati, a seconda dell'età. I battaglioni sarebbero 2.500 chiamati Al-Zahra (donne) e Ashura (uomini), ciascuno è monosex con 300-350 elementi. Circa il 30% di questo esercito popolare sarebbe armato con armi relativamente pesanti. L'organizzazione è talmente capillare che le unità basiche di combattimento (cellule) sarebbero circa 30.000 con 15-20 elementi l'una. I Basij vennero usati spesso come forza di controllo interno con molti posti di blocco, calati parecchio dopo la guerra del 1988, ma mai spariti del tutto. Sono spesso protagonisti di arresti alle donne per avere violato le norme sui vestiti, o i giovani per i party misti (cioè donne e uomini) e altri reati indecenti, inclusa la proprietà di antenne satellitari. Pur essendo una forza su base volontaria e studentesca, hanno anche represso gli stessi movimenti di protesta studentechi, ma almeno si dimostrano meno propensi della polizia 'normale' nel percuotere i dimostranti, che come sempre, sono soggetti alle maniere forti delle forze di sicurezza. Fanno parte anche della 'protezione civile' locale, per esempio con i terremoti. Sebbene i Basij siano nati come forza di sicurezza contro le ingerenze delle grandi Potenze, nel tempo, diventando un elemento di pubblica sicurezza contro le proteste giovanili, il loro morale e prestigio sembra calato. Se i Basij cantavano le canzoni del martirio mentre assaltavano le truppe del 'Piccolo Satana' irakene, i loro figli adesso combattono contestatori che osano mettersi in abbigliamenti occidentali. Dato però che attualmente l'Iran è comandato da un presidente (non così popolare, malgrado i risultati delle elezioni), i Basij hanno avuto un certo revival di popolarità. È in questo contesto che nel settembre 2005, sono stati annunciati 2.000 battaglioni Ashura, che mirano però al controllo antisommossa. Quanti siano in realtà questi elementi non è chiaro, ufficialmente si parla di 12,6 mln di cui 5 mln donne. Ma si parla anche di soli 3 mln, uno o 400.000 in totale. Nel 2005 gli americani hanno stimato la loro forza in 90.000 a pieno servizio e 300.000 riservisti, eventualmente un altro milione potrebbe essere mobilitato ma in casi eccezionali, tipo un'altra invasione straniera. Visto che potenzialmente si parla di uomini e anche donne sopra i 12 anni, e che sono spesso ex-militari o che possono aderire alla milizia per ridurre di diversi mesi il servizio di leva successivo (21 mesi), è chiaro che la base di reclutamento è enorme, anche per l'accesso facilitato alle università di costoro. Nondimeno, quanto a forza armata, pare che alla maggior parte di loro sia proibito aver armi, per lo più limitate agli AK-47. Come diritti umani, i Basij, spesso fanatici aderenti al Corano, sono spesso accusati di violarli, con check point e talvolta si parla anche di prigioni non autorizzate o clandestine, mentre aumentano i casi di repressione ai danni dei dissidenti. E' persino successo che un Basij abbia accoltellato a morte un ragazzo all'università perché osava parlare con la sua ragazza in un luogo pubblico. L'assassino si è giustificato dicendo che questo era in accordo con il suo credo religioso. Attualmente vi sono state delle vittime nelle proteste a Teheran e tra i sospetti autori vi sono per l'appunto i Basij, che sciamano con i loro scooter e fucili attorno alle manifestazioni di piazza.


Marina modifica

Attualmente ha 13.400 uomini, 2.600 sono Marines e 2.000 per l'aviazion navale. Il comando è del contrammiraglio Habibollah Sayyari. Dagli anni '90 l'Iran ha comprato navi cinesi e russe, e anche tenuto esercitazioni navali con India e Pakistan. I suoi 3 vecchi caccia oramai sono in riserva a Bushehr e non ci sono navi 'ammiraglie', dato che le unità principali sono 5 fregate e 3 corvette, tutte armate con missili antinave. Delle fregate ve ne sono 3 di costruzione Vosper (Mk 5), aggiornate con i missili C-802, le altre sono di costruzione indigena e basate apparentemente su queste. Le tre corvette hanno oltre 30 anni e addirittura una di essere era lo yacht reale (la Hamzeh), però ha cambiato impiego e adesso ha missili C-802 antinave. Però va anche notato che è dislocata sul Mar Caspio. Oltre a questo vi sono i famosi e temuti 3 sottomarini 'Kilo', che tante preoccupazioni suscitarono negli anni '90 per la loro minaccia teorica., più le classi di mini-sottomarini Ghadir e Nahang. A livello più basso vi sono le navi d'attacco cinesi, francesi e iraniane, tra cui 5 cinesi Cat-14, dei catamarani d'attacco veloce, capaci di 50 nodi e armati di missili antinave. Infine vi sono circa 250 piccole navi e battelli di pattugliamento.

Nel frattempo, sono stati anche progettati mini-sottomarini e corvette, o almeno così è stato riportato. Certamente la Marina iraniana è in grosse difficoltà a mantenersi efficienti, data la difficoltà di comprare navi moderne. I sottomarini iraniani hanno un dislocamento ridotto e 15 m di lunghezza, almeno nel primo (Al-Sabiha), ma dal 2005 vengono costruiti anche i 'Ghadir' e poi i 'Nahang' dal 2006. Nel frattempo l'Aviazione navale ha ottenuto alcuni Mi-8AMT o Mi-171 per trasporto e attacco, un totale appartenente al contratto per 21 velivoli consegnati all'Iran dopo l'accordo del 1999. Le consegne sono state completate nel 2001.

Inoltre, dal 2002 si sa che la AIO e la COSIC (cinese) stavano lavorando per un missile antinave (l'ennesimo per i cinesi) 'comune', il Noor (per gli Iraniani) che dovrebbe rimpiazzare sia il C-701 (a razzo) che il C-802 (a reazione); il raggio dovrebbe essere di almeno 120 km. A inizio del 2004, l'Iran ha reso noto il missile 'Raad' (tuono) che è un grosso HY-2 (o CSSC-3) antinave modificato. Dato l'ampio spazio disponibile internamente, è facile migliorare un tale progetto con tecnologia moderna. Dal 2003 è anche in produzione la classe Sina (ovvero la Kaman copiata), con la Paykan entrata in servizio sul Mar Caspio e il 22 settembre venne annunciato anche l'ordine per la Johsan, una nuova unità missilistica, ovviamente riprendente il nome della nave affondata dagli americani nel 1988.

Sempre in quegli anni, attorno al 2002, venne anche annunciata la costruzione di un cacciatorpediniere (di fatto è una fregata), il Moudge I, lo sviluppo della 'Saam', completato e in servizio nel 2006, seguito il 23 febbraio 2007 dall'annuncio della costruzione di un'altra nave, la Moudge II, ancora in costruzione e con capacità SAM, antinave e elicotteristica.

Il 24 novembre 2007 è stato poi annunciato dall'amm. Sayyari che l'Iran avrebbe lanciato un cacciatorpediniere vero e proprio, e i minisottomarini Ghadir e Jamaran, l'anno dopo vi fu anche l'annuncio della produzione di 74 cannoniere in servizio, con tanto di missili Thaqeb e siluri a supercavitazione.

Ammiragli:


  • Admiral Gholamali Bayandor, 5-11-1932, 25-8-1941
  • Admiral Abdollah Zelli, 1947-1952
  • Admiral Gholamhossein Bayandor 1952-1954
  • Admiral Habibollah Shahin 1954-1961
  • Admiral Farajollah Rasai 1961-1972
  • Admiral Ramzi Attaie 1972-1975
  • Admiral Kamal Habibollahi dic 1975- 11 feb 1979
  • Admiral Ahmad Madani 1979-1979
  • Captain Bahram Afzali 1980-1983
  • Captain Esfandiar Hosseini
  • Admiral Mohammad Hossein Malekzadegan, 1989
  • Admiral Ali Shamkhani 1989-1997
  • Admiral Abbas Mohtaj 1997
  • Admiral Sajjad Kouchaki
  • Rear Admiral Habibollah Sayyari

Basi: fino al 1977, a Khoramshahr era il grosso della Marina, poi venne spostata a Bandar-Abbas; l'altra grossa base era Bhshehr, per il resto anche diverse altre infrastrutture sono note, tra cui, pare una in costruzione sul mare di Oman. La base di Bandar Beheshti sul Golfo di Oman era in costruzione negli anni '70 ma ancora al 1987 non era stata completata. Naturalmente vi sono anche basi nello Stretto di Hormuz, dove vi sono anche le batterie di missili antinave costieri.

In tutto vi sono: Abu Musa , Al-Farsiyah , Bandar Beheshti (Chah Bahar) , Bandar-e Abbas , Bandar-e Anzali , Bandar-e Khomeini , Bandar-e Mahshahr , Bushehr , Halul, Jask , Khark , Khorramshahr , Larak , Noshahr , Qeshm , Shahid Rajaie , Sirri

L'aviazione ha ancora 4 Aero Commander, 5 AB 205, 2 AB 206, 20 AB 212ASW, 20 Dassault Falcon, 22 F-27, 25 Mi-171Sh, 12 Sea King SH-3D, 26 RH-53D (ma queste cifre sono con ogni probabilità più quelle basate sulle vendite che sui mezzi rimasti in servizio, specie per gli elicotteri).

Le navi:

SSK Classe Kilo:

  • Dislocamento: 4.000 t
  • Dimensioni: 74 x 9.9 x 6.5 m
  • Propulsione: 2 x 1000 kW Diesel, 1 x 5.500-6.800 shp, 25 nodi, autonomia 7.500 nm
    • Equipaggio: 52
    • Armamento: 6 x 553 mm, 18 siluri, 24 mine

Navi: 901 Tareq (del 1992), 902 Noor (1993), 903 Yunes (1997), tutti a Bandar Abbas

SSK 'Quaem'

SKK 'Nahang'

Classe Ghadir:

  • Dislocamento: 120-150 t standard
  • Dimensioni: 20 x 3 x 2.5 m
  • Propulsione: Diesel
  • Armamento: 2 tls

Navi: Ghadir e altre due, tutti nel 2007-8

4 classe Yugo:

  • dislocamento: 25 t
  • Dimensioni: 20 x 2 x 1.6 m
  • Propulsione: Diesel-elettrico, 4 nodi
  • Equipaggio: 2 + 6-7 swimmers
  • Armamento: 2 tls

Cacciatorpediniere: Classe damavand (Battle), Badr (Allen M. Sumner), Jamaran

Sono il D5 Damavand, del '66; il D7 Badr del '73, D9 Palang del '72, Jamaran del 2007, l'unico in servizio

Fregate tipo Alvand (Saam):

  • Dislocamento: 1.540 t
  • Dimensioni: 94.5 x 11.07 x 3.25 m
  • Propulsione: 2 diesel e 2 TM-3A, 39 nodi
  • Equipaggio: 135
  • Radar: AWS-1 e 2 RTN-10X
  • Sonar: Type 174
  • EW: RDL-2AC
  • Armamento: 4 C-802/Noor, 1 114 mm DP, 1x2 da 35 mm AA, 4 da 20 mm, 2 da 12,7 mm MG, 1 Limbo ASW

Navi: 71 Alvand ex Saam, del 1971; 72 Alborz, ex-Zaal, del '71, 73 Salaban ex-Rastam, del '72

Classe Moudge:

  • Dislocamento: 1.420 t
  • Dimensioni: 94 x 10 x 3,1 m
  • Propulsione: 2 diesels; 28 nodi
  • Equipaggio: 120-140
  • Armamento:4 C-802 o 803, o HY-2, più 1 da 76 mm (Fajr-7, la copia iraniana del 76 mm OTO), 1 doppio da 37 mm, 4-8 HQ-7

Navi: Moudge 1 (376) del 2006, in servizio dal 2007; Moudge 2 (377), non ancora in linea.

Corvette classe Bayandor (PF 103):

    • Dislocamento: 1.135 t
    • Dimensioni: 83,82 x 10,06 x 3,05 m
    • Propulsione: 4 diesel, 20 nodi
    • Equipaggio: 133
    • Radar: SPS-6 2-D
    • Armamento: 2 76/50 mm DP, 1 doppio da 40 mm, 1x2 20 mm, 2x12,7 mm

Navi: 81 Bayador, del '64; e 82 Naghdi, del '64

Classe Hamzeh. 802 Hamzeh

  • Dislocamento: 580 t
  • Dimensioni: 54 x 7,65 x 3,25 m
  • Equipaggio: ??
  • velocità: 15 nodi
    • Powerplant: 2 da 1.300 diesel
    • Armament: 4 C-802 1 x 20 mm, 2 x 12,7 mm

Venne costruita dagli olandesi nel lontano 1936. È infatti lo yacht imperiale modificato come corvetta e forse relegato solo all'addestramento.

Navi missilistiche: Le Type 21 Houndong

    • Dislocamento: 171 t standard, 205 t p.c.
    • Dimensioni: 38,6 x 6,8 x 2,7 m
    • Propulsione: 3 diesel, 3 shafts, 35 nodi
    • Equipaggio: 28
    • Armament: 4 C-802, 2 x 30 mm, 2x23 mm

Navi: P313-1 Fath, 1994; P313-2 Nasr, P313-3 Saf, P313-Ra'ad, P313-5 Fajr, tutte del '94; P313-6 Shams, 1996; P313-6 Shams 1996; P313-7 Me'raj, 1996; P313-8 Falaq, 1996; P313-9 Hadid, 1996; P313-10 Qadir 1996


Classe Kaman (Combattante IIA):

  • Dislocamento: 275 tons full load
  • Dimensioni: 47 x 7,1 x 1,9 m
  • Propulsione: 4 diesels da 14.400 hp, 35 nodi
  • Equipaggio: 31
  • Armamento: 2-4 C802, 1 da 76 mm uno da 40 mm

I C-802 hanno sostituito gli Harpoon, due sono andate perse in guerra (la Paykan e la Joshan).

Navi: P221 Kaman, 1977 (classe Kaman) P222 Xoubin, 1977; P223 Khadangk, 1978; P224 Paykank, 2003; P225 Joshank, 2006; P226 Falakhonk, 1978; P227 Shamshirk, 1978; P228 Gorzk, 1978; P229 Gardounehk ,1978; P230 Khanjark, 1981; P231 Neyzehk, 1981; P232 Tabarzink ,1981; P233 Derafshk, 2008; P234 Kalatk, 2008

Le P224, 225, 233 e 234 sono della nuova classe 'Sina' pesantemente aggiornata.

Pattugliatori: la classe Parvin:

  • Dislocamento: 98 t standard, 148 t pc
  • Dimensioni: 30,8 x 6,5 x 2,5 m
  • Propulsione: 8 GM6-71 diesel, 22 nodi
  • Equipaggio: 20
  • Armamento: 1 da 40 mm, 2x20 mm, 2x12,7 mm

Navi: 211 Parvin ex-USS PGM 103, 212 Bahram ex-USS PGM 112 ,213 Nahid ex-USS PGM 122

Classe Kaivan:

  • Dislocamento: 98 tons standard, 148 t pc
  • Dimensioni: 28,9 x 6,2 x 2 m
  • Propulsione: 24 NYHMS-1200 diesel(?), 21 nodi
  • Equipaggio: 15
  • Armamento: 1x40 mm, 2x23 mm,2 x12,7 mm

Navi: 202 Azadi e 203 Mehran

Classe Bavar:

  • Equipaggio: 3


Pattugliatori costieri classe Zafar:

  • Dislocamento: 70-82 t
  • Dimesioni: 85’3”x19’x6’6”
    • Machinery: Diesels,
    • Max Velocità: 40kts
    • Equipaggio: 17
    • Armamento: x1 BM-21 MLRS, 1 ZU-23 23mm gun

Cat-14:

  • Dislocamento: 20 tons
  • Dimensioni: 23 x 4,8 x 1 m
  • Equipaggio: 10
  • raggio: 300 nm
  • Velocità: 55kt
  • Motore: 2 x 1150 hp
  • Armamento: 4 x TL-10 o C-701 Kowsar 1 x 20 mm

PBF (55)

  • MIG-S-2600 (6)
    • Dislocamento: 70 tons standard, 82 tons full
    • Dimensioni: 85’3”x19’x6’6”
    • Motore: Diesels
    • Max Velocità: 40kts
    • Equipaggio: 17
    • Armamento: 1 BM-21 MLRS 2 ZU-23
  • Mk III Class (9)
    • Dislocamento: 28 t standard, 36 t pc
    • Dimensioni: L: 19,78 m x 5,50 m x 1,80
    • Velocità: 26kt
    • Armamento: 20-mm
  • MIG-G-1900 (10)
  • MIG-S-1800 (20)
    • Dislocamento: 22 t standard
    • Dimensioni: 56’1 x 15’1 x 4 ft
    • Equipaggio: 7
    • Velocità: 18kt
    • Armamento: 1x 12,7 mm

PTF (20)

  • IPS-16 (10)
    • Dislocamento: 13,75 t
    • Dimensioni: L 16,3 x 3,75 x 0,67 m
    • Equipaggio: 3
    • raggio: 320 nm
    • Velocità: 52kt
    • Motore: 2 x 1.200 hp
    • Armamento: 2 x 324 mm
  • IPS-18 (10)
  • Dislocamento: 28,16 tons
  • Dimensioni: L 21,12 x 5,77 m, x 0,87 m
  • Equipaggio: 6
    • raggio: 450 nm
    • Velocità: 52kt
    • 3 x 1200 hp
      • Armamento: 2 x 533 mm 1 x 12,7 mm HMG
  • Hovercraft (14)
  • Battelli semi-sommergibili (3?)
  • Kajami 1?
  • Gahjea 2?
  • Peykaap class Fast attack craft (74)
    • Armamento: 2x Kowsar, tls
  • piccoli battelli (200+)

Cacciamine: 2 classe Hejaz

Unità MCM: Tipo Shahrokh (1), 2 292, 2 Riazi

Navi anfibie: 4 LST 'Hengam'

  • 3 Hormuz 24
  • 3 Hormuz 21
  • 3 LSL Fouque
  • 6 LCT
  • 6 BH 7 Mk 4 (ACV)
  • SRN-6

Navi supporto:

  • 1 classe 'Kharg'
    • Dislocamento: 33.014 t
    • Dimensioni: 207,15 x 25,5 x 9,14 m
    • Propulsione: turbine a vapore, 21 nodi
    • Equipaggio: approx, 250
    • Armamento: 1 76 mm OTO DP, 6 2- 23 mm AA

La Kharg venne costruita nel 1976-78 e consegnata nel 1984


  • Bandar Abbas (2)
    • Dislocamento: 4.673 t
    • Dimensioni: 108 x 16,6 x 4,5 m
    • Propulsione: 2 diesel, 20 nodi
    • Equipaggio: 60
    • Armamento: 2 doppi 23 mm AA, 2 20 mm AA

421 Bandar Abbas, 1973 e 422 Booshehr ,1974

7 classe Delvar (trasporti-posamine):

    • Dislocamento: 1.300 t
    • Dimensioni: 63,45 x 11 x 3,03 m
    • Propulsione: 2 diesels, 2 eliche, 9-11 knots
    • Equipaggio: 20
    • Armamento: 1 2-23 mm AA

Delvar, Charak, Chiroo ,Souru, Silim, Sirjan, Dayer

Tender multiuso classe Hendijan (13): Hendijan, Konarak, Sirik, Geno, Kalat, Genaveh, Savatar, Mogam, Rostani, Mayband, Maqam, Khoramshahr, Bamregan


Classe Kanghan (cisterne d'acqua, ora usate anche come pattugliatori):

    • Dislocamento: 12.000 tons full load
    • Dimensioni: 147,95 x 21,5 x 5 m
    • Propulsione: 1 diesel, 12 nodi
    • Equipaggio: 20
    • Cargo: 9.000 m3
    • Armamento: 1 2x23 mm AA, 2 12,7 mm MG

Navi: 411 Kangan, 1979; 412 Teheri, 1979, Majani, 179, Amir, 1979

3 navi d'addestramento


Armi, aggiornamento modifica

L'Industria della difesa iraniana è nata essenzialmente ai tempi dello Shah. Attualmente esporta ufficialmente circa 100 mln di dollari di armi (dati 2003) e offre una notevole varietà di prodotti, che al 2006 avevano trovato 57 nazioni tra i clienti. Nel '73 nacque la IEI per l'elettronica e l'assemblaggio di armi straniere, ma fu soprattutto dopo la Rivoluzione e le sanzioni economiche degli americani, e poi l'attacco irakeno, che venne organizzata un'industria che potesse produrre quanto necessario in casa propria, soprattutto per merito dei Pasdaran. Nel 2007 l'export militare iraniano è stato ufficialmente proibito da un'apposita sanzione ONU. I timori sono evidentemente politici, ma mentre con questa manovra si mira a togliere armi ad Hezbollah, dall'altra parte non si è convenientemente agito per ridurre le forniture di armi ad Israele, che invece è libero di comprare quanto gli interessa. Ufficialmente, in ogni caso, l'embargo sulle esportazioni di armi iraniane è motivato dalla ripresa dei programmi nucleari iraniani, peraltro non necessariamente miranti all'impiego militare.


Aerei:

  • Azarakhsh - versione modificata dell'F-5 da caccia leggera, addestramento e attacco
  • Saegheh 80 - versione del precedente con doppia deriva, a similitudine del vecchio YF-17 Cobra americano
  • Shafaq - aereo da attacco leggero e addestramento avanzato, in sviluppo e simile alle linee di macchine come lo Yak-130
  • IR.An-140, versione su licenza dell'An-140
  • Parastoo, aereo ad elica clone del Beech F33 Bonanza
  • Dorna: aereo d'addestramento
  • JT2-2 Tazarve: evoluzioen del precedente, attualmente è un prototipo
  • Simorgh: altro aereo d'addestramento
  • Fajr F.3: aereo da addestramento di concezione nazionale
  • Panha 2091: AH-1 aggiornati
  • Shabaviz 2061 e 275: rispettivamente aggiornamenti dei Bell 206 e 205
  • Bell 214 clonati
  • HESA Shahed 278: sviluppo del Bell 206
  • HESA Shahed 285: un nuovo elicottero d'attacco

UAV:

  • Arabil e Mohajer I-IV

Altro: parti di ricambio per i caccia USA e avionica, simulatori per elicotteri AH-1 e Bell 206, nonché F-4


http://en.wikipedia.org/wiki/List_of_military_equipment_manufactured_in_Iran


Tra i nuovi velivoli vanno citati senz'altro l'HEASA Azarakhsh, attualmente in servizio, sia pure in appena 11 esemplari prodotti (per giunta 6 di prima generazione, 4 di seconda e 1 di terza). Si tratta di un miglioramento dell'F-5E Tiger II e il suo nome in persiano sta per 'fulmine'. È un cccia leggero annunciato nel 1997 come primo successo iraniano nel settore. Tuttavia la produzione in serie non è ancora partita nel senso più letterale del termine, anche se è almeno dal 2000 che vengono annunciati in produzione di massa imminente. si tratta di un aereo semplice, ma di circa il 15-20% più grande del suo antenato diretto. Soprattutto, esso avrebbe il radar N-019 Topaz degli ultimi tipi di MiG-29.

Il suo successore, come si è detto sopra, è il Saeqeh, pare che sia entrato in servizio dal 2007 ma non si sa in quanti esemplari. Gli iraniani lo dichiarano comparabile all'F-18, ma se basti davvero dotare il disegno dell' F-15 di due derive anziché una per farne un Hornet è tutto da vedere. Al più potrebbe essere considerabile paragonabile all'YF-17, ma meno potente dato che i motori restano sempre grossomodo gli stessi. Attualmente dovrebbero essercene almeno 6 esemplari, ma certo la produzione dovrebbe aumentare parecchio per riequipaggiare l'aviazione iraniana. Il nome significa 'tuono' e vola dal luglio 2004. Non è chiaro nemmeno se entrò in servizio nel tardo 2007 oppure già l'anno prima, quando partecipò ad una grossa esercitazione iraniana.


Lo Shafaq è invece un addestratore che per ora è stato realizzato in appena 3 esemplari, e quest'aereo ('Alba') è destinato a missioni simili allo Yak-130, AEM-346 e a qualche altro tipo orientale. Avrebbe soprattutto tecnologia russa e in parte indigena, e si parla anche di un rivestimento di materiale RAM. Il motore è però singolo, a differenza degli altri addestratori moderni che si rifanno alla scuola 'Alpha Jet', si tratta semplicemente del Klimov RD-33 con circa 5.100 kgs, in quanto privo di postbruciatore, adattato direttamente dal tipo usato dal MiG-29. Questo dovrebbe dare circa 16.800 m di tangenza e 1.150 kmh di velocità massima, con salita a un massimo di 110 m.sec. Naturalmente sarebbe previsto anche un cospicuo armamento, dato che dopotutto si tratta di un aereo potente quanto un AMX in termini propulsivi.


Il Dorna è un altro aereo da a ddestramento, che è stato reso noto già nel 1999. Non se ne sa molto, ma è un aereo a reazione leggero, qualcosa tipo l'S-211, prodotto per ora in pochi esemplari.


Quanto all'HEAS IrAn-140, è modello ucraino An-140 prodotto su licenza, con un primo volo il 17 settembre 1997, e attualmente costruito in appena 8 esemplari, malgrado il contenuto costo di 8 mln di dollari. Si tratta di un biturboelica per 52 passeggeri, e con un'autonomia di quasi 3.000 km, nonché la capacità di andare ad operare anche su campi non preparati. È sia un aereo passeggeri che cargo. Si parla attualmente di una capacità di costruire 13 aerei l'anno e l'interesse per quest'aereo è che ne esistono anche versioni da pattugliamento marittimo, o almeno ne sono previste. Il governo iraniano vorrebbe costruire, per le esigenze del suo enorme territorio, circa 100 aerei in 8-9 anni. Uno di essi tuttavia è caduto all'inizio del 2009 vicino Isfahan, uccidendo 5 persone. A parte questo, si tratta di un biturboelica da 22,6x24,505 m, pesante 12,8-19,1 t, con due motori da 2.466 shp Klimov TW3-11, che non sono altro che l'adattamento di quelli della famiglia degli elicotteri Hind e Hip più recenti, oppure i PW127 della DHC da 2.500 shp. Le prestazioni: 575 kmh max, crociera 460 kmh, autonomia 1.380 km a pieno carico, oltre 3.600 max, tangenza 7.200 m, salita circa 400 m.min.


Tra i missili balistici vi è anche il Fajr-3, ch sarebbe un ordigno in servizio dal 2006. La sua caratteristica è di una gittata pari a 2.000 km accoppiata però a moderne caratteristiche, come la capacità di 'evitare la scoperta radar' e più ancora, la presenza di 3 MIRV, ovvero testate a rientro indipendente. Il missile venne svelato durante le esercitazioni 'Santo Profeta' del marzo 2006, quando un primo ordigno venne lanciato. Tuttavia vi sono incertezze se quest'arma esista davvero oppure sia un bluff, anche perché ben difficilmente le piccole testate MIRV potrebbero ospitare un carico utile sufficiente, a meno che non si ricorra a cariche nucleari o comunque non convenzionali.


Ben più noto è lo Shahab-3. L'Iran, fino alla guerra con il vicino, non pose molta attenzione ai programmi missilistici balistici, ma durante il conflitto, per tenere sotto pressione le installazioni nemiche, ovvero a causa della scarsa precisione, bersagli delle dimensioni di una città, entrambi i contendenti si procurarono parecchi Scud e impararono a produrli. L'Iran li ebbe dalla Corea del Nord e dalla Libia. Le generazioni di questi missili si sono succedute con un percorso non dissimile da quello che portò dallo 'Scud' all'SS-3, 4 e magari SS-5. Lo Shahab-3 ha diametro di 1,2 m e testata di 990 kg, che può essere a grappolo con attacco indipendente su diversi bersagli, ciascuno da colpire con un ordigno da circa 280 kg. Il motore è alimentato a propellenti liquidi e il raggio è di 2.100 km, con una velocità massima di almeno 5.500 kmh. Le prime versioni erano capaci solo di 1.300 km, ma allungare i serbatoi di un missile a propellente liquido è facile e così la gittaa è poi aumentata. I test sono avvenuti tra il 1998 e il 2003, in servizio dal luglio di quell'anno, quando venne anche citato dall'Ayatollah Khamenei. Gli ultimi tipi hanno anche motori a propellente solido, sono quelli prodotti dopo il 2006. Quest'arma discende dagli Shahab-1 e 2, ed è stata costruita dalla Sanan Industrial Group (parte del DIO), con aiuti provenienti da almeno 3 imprese russe. Il primo modello è stato presto seguito dallo Shahab-3B, con sistema di guida migliorato e così la struttura, incluso un veicolo di rientro che ha un sistema di guida terminale con capacità di manovra per assicurare la massima precisione. Il peso della testata è però ridotto da 1.000 a 700 kg circa. Il controllo della direzione è assicurato da un razzo nella sommità della testata che vettora, con i suoi getti, la direzione, il che serve anche per ridurre la vulnerabilità ai sistemi di difesa, che ovviamente si trovano meglio se devono intercettare un bersaglio sì veloce, ma senza capacità di cambiare traiettoria. Data la velocità dell'arma, la precisione dell'INS è agevolata perché il tempo di volo totale è ridotto, e assieme al sistema di acquisizione finale, forse basato su di un radar, è possibile ridurre il CEP ad appena 30-50 metri, ma ovviamente non vi sono certezze in merito, sia per la scarsità di dati, che per la difficoltà di predirre con certezza la precisione di un'arma balistica, che è influenzabile da cause esterne variabili, come i venti in quota. Evolvendosi in un'arma di precisione, lo Shahab ha così potuto diventare un ordigno ben più temibile dei precedenti, e meno facilmente intercettabile, capace di colpire centri di comando e controllo e altri bersagli di valore.

I modelli C e D hanno ulteriori miglioramenti in precisione e raggio utile e pare che l'Iran ne potrebbe produrre fino a 70 l'anno.

Quanto alla storia operativa, il missile venne visto per la prima volta nel settembre 1998 durante una parata nella capitale iraniana, seguirono almeno sei lanci, di cui alcuni finirono con un'esplosione durante il tragitto. In ogni caso, fu sufficiente per dichiarare l'arma abile all'impiego e già il 9 novembre 2004 venne dichiarata la possibilità di costruirla in serie. Il 2 novembre 2006 iniziò un'importante esercitazione con il lancio di numerosi missili, tra cui anche lo Shahab-3, di cui fu dichiarata la capacità di portare testate cluster con 1.400 bomblets. Era un'esercitazione in risposta a quella tenutasi nell'ottobre precedente dagli USA nel Golfo Persico.


Un'altra versione apparve in cielo l'8 luglio 2008, durante l'esercitazione 'Grande Profeta III', che seguiva le esercitazioni svolte da Israele poche settimane prima. Tra i missili usati vi erano anche i Fateh-110 e gli Zelzal. Lo scopo era di dimostrare l'abilità iraniana a reagire ad eventuali attacchi esterni. Vennero tirati anche missili nel Golfo Persico come dimostrazione della capacità di bloccarlo in caso di crisi. Questa nuova versione dello Shahab-3 tuttavia è stata contestata come un bluff da parte iraniana. Questo test, fatto l'8 luglio, fu molto criticato in ambito internazionale come segnale di un'indesiderata escalation militare. I Pasdaran annunciarono la loro capacità di colpire Israele e l'USN se attacchi preventivi fossero lanciati contro l'Iran e le sue installazioni nucleari.

In tutto non è chiaro nemmeno quale sia la famiglia Shahab: il primo modello è apparso in servizio nel 1988, ed era grossomodo uno Scud modificato. Pare che si sia arrivati nel frattempo fino al modello 6, ma non ci sono conferme precise nemmeno del modello 4 della famiglia. A questo si aggiungono i progetti come il Koussar, Fajr-3, Ashoura, Ghadr-110, Sajjil.


Il Ghadr-110, per esempio, è un missile MRBM a due stadi, con un raggio stimato di 2.500-3.000 km. Sarebbe uno Shahab-3A migliorato con maggiore gittata, manovrabilità e minore tempo di preparazione al lancio, che cala da diverse ore a soli 30 minuti. È costruito al Complesso missilistico di Hemmat.



Dati i problemi di approvvigionamento di armi moderne da parte dell'Iran post-1979, ci si è dovuti arrangiare, come si è detto sopra. Attualmente i programmi sono comunque innumerevoli, spesso con tecnologia russa, cinese e occidentale clonata. Ecco una carrellata aggiornata di quanto è attualmente stato sviluppato, e spesso ampiamente esportato in certe aree del mondo:


Elettronica: EW, radar, sistemi elettrottici

Missili:

  • Armi a medio raggio (1.000-3.000 km): Shahab 3A, B e C, con portate tra 1.200 e 2.100 km
  • Ghadr-110, da 1.800 km
  • Ashoura o Sajjil-2, MRBM con un raggio di 2.000 km
  • Testate MIRV del tipo Fajir-3

Shahab-1, 350 km (SS-1 clonato)

  • Shahab 2, 750 km (SS-1D migliorato)
  • Zathe-110: 200 km
  • Zelzal 1/2/3: 200-400 km
  • Fajr 3 e 5: razzi a lungo raggio

Armi controcarri e SAM:

  • Missili c.c. RAAD (AT-3), RPG-7, RPG-29, Saegheh (RPG-7 migliorato), Toophpan 1 e 2 (TOW), Towsan (AT-5)
  • SAM Misagh 1 e 2 (SA-2/QW-1 aggiornati); Shahab Saqeb (HQ-7/FM-80), HAWK clonati, SM-1 clonati, Sayyad-1 (HQ-2/SA-2 migliorati, il 1A ha guida IR); Fajr-8 (il potente S-200/SA-5 clonato). Il nuovo Shahin da 40 km di portata
  • Armi c.c.: Samavat da 35 mm (Oerlikon), Fajr-27 (OTO da 76 ), Fath (da 40 mm Bofors)
  • Bombe: molti tipi tra cui la Qadr, da 907 kg a guida elettro-ottica, la similare Zoobin da 750 lb e la Qased da 2.000 lbs
  • AAM: Fatter (AIM-9), Sedjil (HAWK in versione AAM), Sattar 1/4 (derivati dai precedenti), AIM-54 clonati
  • Missili navali: RAAD (HY-2 migliorato), Noor (C-802 migliorato), Tondar (C-801, 50 km), Thaqeb (Noor per lancio da sottomarini), Kowsar 1/3 (C-701, TL-10 e C-704 rielaborati), Nasr (TL-6B copiato), Fajer Darya (Sea Killer II copiato).
  • Siluri: Hoot, siluro a supercavitazione tipo il VA-111 Shkval russo

Corazzati:

  • carro Zulfiquar, T-72Z Safir 74 (T-55 aggiornati), Morabez (Chieftain aggiornato), T-72S prodotto su licenza, Tosan (FV-101 Scorpion), Cobra BMT-2 (Boragh co cannoni da 23 mm binati a.a.), Boragh (BMP-1), Rakhsh (BRDM), Sepher, Safir, Tondar (gli ultimi tre non protetti)
  • Artiglieria: Raad 1 (WZ 501/3 con cannoni da 122 mm), Raad 2 (semovente simile all'M109)
  • Armi leggere: MPT-9 Tondar (mitra copia dell'MP-5), KH-2002 da 5,56 mm (M-16 modificato), S-5.56 (Norinco CQ, a sua volta clone dell'M16), KL-7,62 (AKM), G3A6 (G3), MGA3 (MG3), PC-9 (SIG P226), PKM-T80 (PKM), MGD-12,7 mm (DShK), Nakhjir (SVD Dragunov)
  • Mezzi navali: classe Sina (Combattante II migliorata), 2 navi; Classe Moudge (Saam modificata), 2 navi, navi d'attacco leggero, hovercraft da sei passeggeri, sottomarini Quaaem, Nahang e Ghadir.


http://en.wikipedia.org/wiki/List_of_military_equipment_manufactured_in_Iran




Armi leggere: S.5 da 5,56 mm, Kahybar 2002 da 5,56 mm, pistole PC-9 (SiG-226), cannoni SR SPG-9 da 73 mm, AKM, Type 56 (KL-7), G3, MG3, MP-5 (Tondar), Dragunov, Steyr HS 12,7 mm, maschere antigas, giubbotti antiproiettile ecc.

Corazzati: carri Zulfiqar 1/3 (100+), Chieftain (400?), Scorpion (80), M47 e 48 (168), M60A1 (150), T-62 (75), T-72S (480), T-72Z, Type 59 e 69 (540), Tosan (FV101 clonato); Cobra BMT-2, Boragh (140+), M113 (200), EE-9 (35), BTR-50 e 60 (300), 210 BMP-1 e Type 86, 400 BMP-2.

Artiglieria: trainata da 105 mm, D-30 da 122 mm (600), Type 54 da 152 mm, D-20 da 152 mm, da 155 mm WAC-21, GHN-45, M114, Soltam M-71, G-5; da 203 mm M-115; semoventi 2S1 (210), Raad 1, Raad 2, M109 (390), da 170 mm (?) M197, da 175 mm M107, da 203 mm M110,

Missili SSM e ASM (sotto il comando delle Guardie Rivoluzionarie): 18 missili mobili da 3.200-4.000 km Musudan (R-27 sovietici con gittata migliorata), AS-15 (?, pare comprati dall'Ucraina); Fajr-2, 3, 5, Tondar-69, Oghab, Shahin-II, Naze'at, Zelzal, Fateh-110; razzi Type 69, missili Toophan (TOW clonati), AT-3, 4, 5, Towsan-1, Saegheh, RPG-7, RPG-29, MILAN.

SAM: MIM-23 Hawk, SM-1, Shahab Saqueb (FM-90), Saqb, Sayyad-1 (HQ-2), Ghareh (SA-5 con gittata di 250 km); SA-6. SA-10. SA-15, SA-22; SAM portatili Misagh-1 e 2 (QW-1 e 2), RBS-70, SA-7, 16, 18.

Sistemi radar: Gamma, Kasta, Kolchuga, JY-14

Aviazione: 188 aerei e 527 elicotteri teorici, non è chiaro quanti sono attuali operativi. Aero Commander (4), Bell 205 e Shabaviz (100), Bell 206 (40?), AH-1 (150), CH-47, Cessna 185 (10), Dassault Falcon 20 (1), F-27 (14). Altri mezzi in riserva o radiati di recente: Bell 204, H-300C. UAV Ababil, Mohajer I/IV, Sahand, Faraz I e II, Sabokbal.


Tra le industrie Iraniane vi è la Iran Aircraft Manufacturing Industrial Company o HESA, costituita nel 1976 ed assieme alla IAIO, a cui fa riferimento, ovvero la Iran Aviation Industries Organization. E' basata a Shahin Shahr di Isfahan con grandi installazioni per almeno 250 mila mq, costruita a suo tempo della Textron per produrre il Bell 214, nell'ambito di un enorme contratto per il loro acquisto, tanto che la Bell-Textron dovette fondare una specifica divisione per l'evenienza. Dopo la Rivoluzione è stato bloccato tutto. Tuttavia la realtà è ritornata attiva nei nuovi programmi, con il Simorgh, Shahed-278, Azarakhsh, Saequeh, Shafaq e altri tipi.

Lo Shahed 278 ha volato per la prima volta nel 2009 e deriva dal modello 2061 e dal Bell 206. È in produzione sia in un tipo da attacco e ricognizione, e un tipo da pattugliamento e lotta antinave. Nondimeno è pesante appena 682 kg a vuoto, ma può arrivare a 230 kmh e a 6.400 m di quota. Da notare che è stato disegnato dagli stessi Pasdaran. Il motore è ancora non ben chiaro. Quello che si sa è che sono stati valutati diversi tipi occidentali e russi. La capacità di carburante è di circa 287 litri, e il peso massimo 1.451 kg.


L'elicottero Panha 2091 è l'aggiornamento del Cobra, che ha tra l'altro pannelli blindati per l'abitacolo, nuovo tettuccio, avionica di nuova generazione. Un progetto derivato dal Bell 206 è invece il Panha Shabaviz 2061, stavolta di nuova produzione.

L'Ababil è invece un prodotto della Ghods Aviation Industries. È un UAV leggero, lungo 2,9 m, pesante 83 kg e fino a 45 di carico pagante. La velocità è di 300 kmh e il raggio di 240 km. Chiamato 'rondine' nel linguaggio farsi, ha varie versioni tra cui il modello 5 per la ricognizione e i tipi da attacco T, ed infine i modelli B e S.

È un mezzo dotato di un motore con un'elica a due pale nella parte posteriore e alette canard per migliorare le capacità di resistere allo stallo e manovrabilità. È lanciabile da una rotaia montata su di un autocarro con la possibilità di essere tirato anche da navi grazie a booster a razzo, e sistema a paracadute per ridurre la discesa a 4 m.sec. La tangenza arriva a circa 4.200 m, può portare mezzi come camere digitali e sistmi di comunicazione, oppure una carica HE per attacco 'suicida', forse associato a sistemi di visione o radar passivi. Secondo Israele, almeno 12 sono andati ad Hezbollah prima del 2006, e tre sono stati anche lanciati per colpire bersagli a terra (o forse per azioni di ricognizione), ma sono stati abbattuti prima di arrivare sull'obiettivo. Gli USA ne avrebbero abbattuto uno il 16 marzo 2009 lungo il confine con l'Irak, cadendo 12 miglia dentro il territorio irakeno.

Il Mohajer-1 o Mirsad-1 è un altro drone da 2,9 m, con la velocità di 120 kmh. Non avrebbe capacità di attacco diretto, ma potrebbe usare munizioni laser-guidate sui bersagli. L'Iran ha assunto in questi ultimi 20 anni una notevole esperienza in questo settore. Uno dei tipi avanzati, il mod. 4, è tato usato nel 2004 da Hezobollah per sorvolare il territorio israeliano per circa 5 minuti a 300 m circa, poi è caduto in mare. Fa parte di un totale di 8 esemplari venduti dall'Iran. Questo tipo di UAV sono in servizio grossomodo dal 2002.

Il Mirsad-1 è un altro piccolo drone da osservazione, noto per l'uso da parte di Hezbollah, non è chiaro se possa anche essere usato per attacco né precisamente quale sia il suo filone evolutivo, da quale modello sia stato estrapolato. Hezbollah parla di carico di esplosivo di 40-50 kg per attaccare anche obiettivi in profondità in Israele. La prima penetrazione nel territorio israeliano ebbe luogo nel novembre 2004 e durò per circa 30 minuti, volando a bassa quota. Le dimensioni sono 2,9 m di lunghezza, 3 di apertura alare, 120 kmh e quota di 2 mila metri e motore da 10 hp.



I missili balistici ASHOURA sono armi dichiarate in servizio dal 28 novembre 2007. Sono armi da 2.000 e passa km di portata, con diametro del corpo di 1,2 m. È stato rivelato nel novembre 2007. Arma forse derivata dagli Shahab-3 di portata inferiore (fino a 2.100 km a seconda delle fonti), è stato sviluppato dallo SBIG parte del DIO. Esso è un'arma bistadio e per la prima volta, a propellente solido, più difficile da costruire e meno energico, ma con maggiore prontezza operativa. Contemporaneamente il Pakistan sviluppava il similare Shaheen, ma non è chiaro se vi siano stati scambi di tecnologia tra i due Paesi.



Il missile Toophan (Tifone) è la copia del TOW, missile con cui l'Iran è antico utente, tanto da averlo importato già nel 1971, quando era ancora un ordigno appena introdotto in servizio. Per assicurarne la manutenzione nacque la IEI (Iran Electronics Industries) grazie alla Emerson Energy Systems e la Hughes Missile Systems, utilizzata anche per l'assistenza ai missili Dragon a corto raggio. Nel 1975 caddero le ipotesi degli accordi per coprodurre il Maverick per ragioni di prezzi, 25 mln di dollari. Il TOW costava di meno, con una licenza di 20 mln. Sembra poco considerando i mld di dollari spesi dall'Iran, ma nemmeno questo venne a buon fine. Ma negli anni scorsi è stato possibile riprodurre questa copia del TOW. Il Toophan ha una testata di 3,6 kg capace di perforare 550 mm di acciaio, il raggio è di 3.850 m, la velocità max di 310 m.sec e il costruttore è la Aerospace Industries Organization, creata nel 2000. Il Toophan è stato usato anche nel 2006 in Libano contro i carri israeliani.

Il razzo Saegheh è un ordigno derivato dal razzo RPG-7, con testata HEAT in tandem. Il razzo pesa appena 1,4 kg ma la testata è di 1,1 kg, la lunghezza è di 590 mm per il razzo, v.iniziale di 150 m.sec, raggio di 1.800 m.

Il Misagh 1 è in servizio dal 1993 e pesa 16,9 kg, lunghezza 1,477 kg, diametro 71 mm, con una testata da 1,42 kg. La portata è di 5 km, la quota max di 4 km, la velocità di 700 m.sec. È stato disegnato dallo Shahid Kazemi Industrial Complex di Teheran, un sistema di scoperta passivo IR e una discendenza dal QW-1 Vanguard cinese, ovvero un discendente dell'SA-7. Ne è sviluppata la versione migliorata Misagh-2, in servizio dal 2005. Pesa 12,74 kg con prestazioni leggermente migliori (880 m.sec, quota 5 km e portata analoga). È stato annunciato in produzione dal 2006.

Il cannone Fajr-27 è la clonazione dell'OTO da 76 mm, con analoghe prestazioni, svelato per la prima volta nel settembre 2006. È il risultato della presenza di questi cannoni nelle navi d'attacco leggere iraniane dell'epoca imperiale.

Le munizioni guidate ASM sono le Qadr e Qased. Il primo è un ordigno da 2.000 lb a guida TV ricavato dalla bomba Mk 84. Come le bombe americane, sono designate GBU (mod 67). Vi è un tipo simile, il Zobin. Le Qased sono di peso analogo, ma a guida laser (dichiarata, apparentemente è invece un'altra arma a guida televisiva). Pare che sia in servizio con gli F-4 Phantom.

I missili Raad sono il clone degli AT-3 Sagger. Pare che in tutto ne sono stati costruiti tra tutte le versioni 2.250 esemplari entro il 2004 e sono stati usati spesso in Libano. Il peso è di 11,78 kg e 23 pr i lsistema di guida. Le dimensioni sono 982 mm di lunghezza, la velocità 120 m.sec, portata 400-3.000 m. È un'arma prodotta dal 1996, con piani fatti dal 1994 con assistenza cinese e nordocoreana. L'arma venne svelata nel 1997, nel 1998 iniziò la produzione del tipo Raad-I, con testata in tandem e sistema di guida SACLOS anziché la vecchia MCLOS.

Il missile Noor è un'evoluzione del C-802 cinese, non si sa molto di esso a parte la presenza di un turbogetto da 3,7 kN a 29.500 giri al minuto, con un raggio di 200 km.

Pasdaran e forze missilistiche modifica

Le Forze di terra dei Pasdaran sono circa 100.000 effettivi. L'aviazione, che in ambito internazionale è nota come Air Force of the Army of the Guardians of the Islamic Revolution (AFAGIR), continuando così il parallelismo tra le Guardie e le forze armate convenzionali, utilizza le stesse infrastrutture dell'IRIAF, ma non le stesse risorse. In particolare, nel 2005 era stimata la presenza di almeno 10 Su-25, parte dei quali ex-irakeni (7 per la precisione), vari F-7M e circa 40 EMB-312 Tucano, nonché un gran numero di aerei da trasporto: 15 Il-76, 12 An-74TK-200, ben 30 trasporti tra Y-12 e Falcon 20, addestratori MFI-17 pakistani e UAV Ababil e Mohajer. Non mancano nemmeno gli elicotteri, con circa 20 Mi-171. Vi sarebbero persino Il-76 in versione AEW, ex-irakeni, anche se pare con il radar non più funzionante. Questi mezzi sarebbero: i Su-24, An-13, An-75 a Mehrabad, gli F-7M a Zahedan e gli Il-76 a Shiraz. Un certo numero (sconosciuto) di Su-25 è stato consegnato nel 2003.

Questo almeno secondo le descrizioni degli anni scorsi, ma vi sono anche valutazioni che non fanno menzione dei Su-25 e Il-76, e di gran pare degli altri tipi. Il fatto è che vi è una notevole confusione tra l'aviazione dei Pasdaran e quella "regolare". Tanto che alla fine, il IISS Military Balance 2007 non ha fatto nemmeno menzione di aerei di qualsiasi sorta, ma solo dei missili Shahab-1, 2 e 3.

Quanto alla forza missilistica, questa offre maggiori sicurezze in merito. Si tratterebbe di un gran numero di vettori, dell'ordine delle migliaia, che probabilmente comprendono anche armi a corto raggio come gli Oghab e Shahin-II. L'Iran ha avuto bisogno dell'aiuto estero, tra cui quello cinese, ma oramai è da lungo tempo indipendente ed è arrivato persino a lanciare vettori spaziali.

Il primo missile domestico fu lo Shahab-1, uno Scud-B copiato, lo Shahab-2 era una variante dello Scud-C, poi è arrivato lo Shahab-3 che potrebbe essere definito una sorta di SS-3 modernizzato. Lo Shahab-4 sarebbe stata una prevista variante successiva, mentre i modelli 5 e 6 sono derivati dei missili Taepodong, almeno così vengono valutati. Tra le notizie non esattamente chiare in merito, pare che lo Shahab-4 (Meteora-4) è stata usata anche per realizzare il razzo vettore Kavoshgar-1. Non è chiaro se lo S.6 sia stato mai realizzato, mentre Israele dichiara che si tratta di armi da 3-5.000 km di portata.


Il Fajr-3 è l'arma di maggiore livello tecnologico con tanto di testate MIRV e lunga gittata, mentre lo Shahab-3 ha una distribuzione (al 2006) su circa 6 brigate, oppure, a seconda delle fonti, solo 3 unità di lancio. Il Ghadr-110 è un'arma da 1.800-2.000 km e forse deriva dallo Shahab-3. L'Ashoura è stato annunciato nel 2007 come arma da 2.000 km (l'ennesima), stavolta con motore a razzo con propellenti solidi, sempre ripartito in due stadi. Infine il Sajjil, altro ordigno da circa 2.000 km, con sistemi migliorati e maggiore carico utile. Avrebbe avuto una prima versione con questa gittata, lanciata per la prima volta con successo il 12 novembre 2008, e tosto è apparsa anche la versione migliorata Sejjil-2, con portata forse di 2.500 km e tirata la prima volta il 20 maggio 2009, anche se pare che un primo test si sia avuto già 8 mesi prima.

Assieme ai cloni degli Scud originali, ai missili Tondar-69, Fateh-110, razzi Samid, Shahin-II, Zelzal-1, 2 e 3 fanno parte delle grosse risorse disponibili in questo settore. Tra i razzi d'artiglieria, il più potente è lo Zelzal-1, in servizio dal 1990 e con una portata di circa 150 km.


WMD modifica

Nonostante le molte accuse e i timori, l'Iran non ha armi di distruzione di massa e al contrario ha firmato varie convenzioni come quella per le armi chimiche e quella per quelle biologiche. Piuttosto, l'Iran ha subito le conseguenze delle armi chimiche irakene su oltre 100.000 persone, tra militari e anche civili. Anche le autorità religiose si sono dichiarate contrarie alla creazione di WMD. Gli USA hanno stimato con la loro agenzia NIE che l'Iran ha fermato un programma militare nucleare nell'autunno del 2003 e così è rimasto fino almeno a metà 2007. Si stimerebbe attualmente che l'Iran potrebbe produrre abbastanza uranio arricchito per una bomba nel periodo tra il 2010 e il 2015, ma la cosa non è certa e l'Iran sostiene che il suo programma nucleare è per scopi pacifici. In effetti, costruire centrali nucleari per l'Iran sarebbe vantaggioso, perché offrirebbe la possibilità di esportare maggiori quantità di petrolio. Al momento, mancano le evidenze della volontà iraniana di procurarsi armi nucleari. Ma per sicurezza vi è stata la richiesta di fermare il programma di arricchimento dell'uranio. Ahmadinejad ha commentato che tale richiesta è illegale e arrogante, mandando avanti il programma in maniera legittima. Dall'altra parte vi sono le fortissime pressioni dell'asse USA-Israele (entrambe potenze nucleari, la seconda senza nemmeno dichiararsi come tale), e l'Europa molto indecisa sul da farsi, ma tendenzialmente allineatasi con Washington.

In realtà il programma nucleare iraniano iniziò molto tempo prima, tanto che già il 1 luglio 1968 lo shah ratificò il tratto di non proliferazione nucleare, confermato anche con il governo rivoluzionario. La IAEA (l'organizzazione per l'energia atomica) ha continuato a monitorare l'Iran e a lavorare ed ispezionare i suoi impianti, ma non ha trovato evidenze di programmi nucleari, a parte dei fantomatici Progetti 110 e 111 per possibili testate, che però non paiono essere altro che ipotesi o quanto meno, sistemi abbandonati.

L'Iran dal canto suo continua ad esigere l'attività delle sue centrali, dichiarando contro i suoi principi religiosi l'uso di armi nucleari, mentre invece la sua popolazione, raddoppiata in meno di 20 anni, avrebbe bisogno di un maggiore sviluppo industriale ed energetico. Anche se l'Iran esporta molto petrolio, poi deve importare molto carburante raffinato con spese non indifferenti. Inoltre prima o poi il petrolio finirà e allora sarebbe meglio differenziare le fonti di energia per non trovarsi totalmente privi di energia. Bruciare petrolio per ricavare energia elettrica è uno spreco, insomma, mentre sarebbe ben più sensato esportarlo. ma per questo serve l'appoggio delle centrali nucleari. E mentre l'Iran è d'accordo con il trattato di non proliferazione (NPT), dall'altro canto accusa l'UE di non essere indipendente nel giudizio sulla questione, e soprattutto chiama Israele a sottoscrivere l'NPT e a concedere quello che all'Iran è praticamente imposto, ovvero l'ispezione negli impianti nucleari. Anzi, l'Iran ha dichiarato la sua volontà di supportare una zona libera da armi nucleari in tutto il Medio Oriente. Insomma, nucleare sì, ma per produrre energia e non bombe. L'11 aprile 2006 Ahmadinejad ha annunciato che l'Iran è riuscito ad arricchire l'Uranio del 3,5 % raggiungendo il gruppo di nazioni con capacità di produrre energia nucleare. E ha rilanciato durante la crisi del 2007: il 21 febbraio ha detto che sì, se l'Iran dovesse chiudere le sue industrie nucleari sarebbe disponibile a farlo, ma le nazioni che intavolano i dialoghi con l'Iran dovrebbero fare lo stesso. Ovviamente, gli USA non hanno accettato l'offerta, definendola 'falsa', ma chiedere ad una nazione di chiudere i propri impianti da parte di Paesi già nuclearizzati è stata ovviamente presa come un'azione arrogante e unidirezionale.

Russia e Cina si sono date molto da fare in termini diplomatici, pur ricordando che l'Iran ha firmato l'NPT. I Francesi, altra potenza nucleare, hanno avuto da affermare nel febbraio 2006 (da parte del ministro degli esteri) che non ci sono programmi nucleari civili che possano spiegare quello militare iraniano, per giunta clandestino. Chirac ha smorzato gli animi nel gennaio 2007 dichiarando che se anche l'iran avesse una bomba atomica, non potrebbe usarla, perché se lo facesse, 'la bomba non andrebbe 200 m fuori dall'atmosfera senza che la capitale Teheran venisse rasa al suolo', alludendo al non dichiarato arsenale nucleare israeliano.

Israle, per l'appunto, non ha mai firmato l'NPT e al converso, spaventato dall'eventualità di un Iran nucleare, ha previsto da lungo tempo un attacco aereo contro l'Iran. Come accadde con l'Irak, solo che lì si trattava di colpire un singolo impianto, qui ve ne sono parecchi e ben difesi. Non sarebbe molto facile. El Baradei, il capo dell'AIEA ha poi detto che se gli israeliani avessero tali intenzioni trasformerebbero il Medio Oriente in una 'palla di fuoco'. Israele sarebbe sicuramente contrattaccato dall'Iran in tal caso, anche se l'attacco lo sferrassero gli USA. Ancora nel 2007 Israele ha detto che avrebbe continuato a dare addosso al programma nucleare iraniano nonostante che gli USA abbiano verificato l'arresto del programma (non confermato) militare fin dal 2003. Fino alla fine del mandato Bush, Israele ha premuto per attaccare l'Iran, si è persino esercitata con le difese di Cipro (armate con gli SA-10) per penetrare quelle iraniane. Nel frattempo ha attaccato una installazione sospetta in Siria e alla fine si è giocata il bonus, scegliendo di attaccare la Palestina (Piombo Fuso) piuttosto che l'Iran. Oramai il vento era cambiato e Obama non avrebbe gradito, già non è stato affatto contento di trovarsi ad entrare in carica con una guerra in atto in medio Oriente e la questione palestinese più drammatica che mai. Nel frattempo la Russia ha detto che l'Iran ha il diritto di sviluppare energia nucleare per scopi pacifici, mentre l'UK ha chiesto di sospendere i progammi d'arricchimento per precauzione contro eventuali sviluppi bellici.

I governi arabi sono piuttosto preoccupati, ma non così la popolazione, che il larga parte vede come diritto iraniano quello di ottenere eventualmente armi nucleari, per bilanciare l'egemonia israeliana e occidentale. Anche il Paese islamico più popoloso del mondo, l'Indonesia, ha dichiarato ufficialmente che il programma iraniano è pacifico. I Palestinesi appaiono favorevoli ad un Iran nucleare, e in generale i musulmani sono largamente convinti che sia altamente discrimatorio che USA e Israele impongano alle nazioni islamiche il divieto di possedere armi nucleari. Il Qatar, come rappresentante degli Stati del Golfo ha anche votato contro la risoluzione ONU (passata con 14:1 voti) che rinforzava le sanzioni contro l'Iran. Gli Stati non allineati protestano a loro volta contro il monopolio delle armi nucleari detenuto da pochi e in alternativa propongono il disarmo nucleare totale e non le sanzioni per chi tenta di procurarsi armi del genere, che è in natura altamente discriminatorio, specie quando chi lo impone è già una potenza atomica.

I report sulle armi chimiche e biologiche iraniane sono altamente speculativi. Tra le poche cose sicure è che l'Iran ha prodotto gas mostarda negli anni '80, ma poi ha distrutto i suoi stock. Gli USA sostengono invece che anche recentemente tali armi sono state realizzate.

I mezzi di lancio sarebbero in particolare tra 25 e 100 Shahab-3, mentre pare che il successivo -4 è solo un vettore spaziale, ma al converso vi sono voci che vogliono il successivo Shahab-5 con un raggio di 10.000 km e quindi un ICBM. Vi sono poi 12 missili russi X-55 comprati dall'Ucraina nel 2001 e co un raggio di almeno 2.500 km (sono simili ai 'Tomawhak'). Poi vi sono gli aerei come i Su-24 e F-4.

La questione nucleare modifica

Il programma nucleare iraniano non è nulla di nuovo. Iniziò già negli anni '50, con il supporto degli USA in quanto era parte del programma 'Atomo per la Pace'. Questa era un'iniziativa che seguì la defenestrazione del primo ministro Mossadeq nel '53, democraticamente eletto ma deposto con un colpo di stato organizzato dalla CIA. Cosa che gli Iraniani non dimenticarono, iniziando da qui a serbare un ben comprensibile rancore per chi si era permesso di intromettersi nei propri affari interni in maniera tanto sfacciata, per mettere poi al potere Reza Pahlavi, che non tardò a dimostrarsi un tiranno con ambizioni megalomani di potenza e di repressione del dissenso interno. Nel '67 l'Iran si dotò del Centro di ricerca nucleare di Teheran (TNRC), sotto la guida dell'organizzazione per l'energia atomica dell'Iran o AEOI. All'epoca, del resto, era normale per moltissime nazioni costruire reattori nucleari e l'Iran intendeva restare al passo dei tempi anche qui. Ebbe anche un piccolo reattore di ricerca capace di 5 MW, diventato operativo nel 1967. L'anno dopo l'Iran firmò il NPT (Nuclear non Proliferation Treaty, in italiano la sigla diventa TNP), ratificandolo nel 1970, per cui sembrava che non vi fossero problemi in tal senso, con le verifiche che avrebbe fatto la IAEA dell'uso degli impianti. Lo Shah approvavò un piano, che al solito, non celava le sue ambizioni: costruire ben 23 centrali nucleari con l'aiuto occidentale entro il 2000. Anche perché nel 1974, con la crisi energetica, dichiarò -comprensibilmente- che 'Il petrolio è un materiale nobile, troppo prezioso per essere bruciato (per produrre energia elettrica)'. L'obiettivo era di costruire centrali per 23 GW complessivi. Le compagnie europee, già in ricchi affari per altri settori (come quello militare) si diedero molto da fare per ottenere contratti. Bushehr doveva essere il primo dei 23 impianti, destinato ad alimentare Shiraz. Nel '75 la Kraftwerk Union AG, formata da Siemens e AEG Telefunken, firmò un primo contratto per realizzare reattori nucleari, con un prezzo di 4-6 mld di dollari. La costruzione dei due primi reattori, peraltro, era stata poi subappaltata alla Thyssen-Krupp, da completare entro il 1981. Nel frattempo c'era anche da pensare all'Uranio, con una compagnia chiamata Eurodif, che gestiva un impianto di arricchimento in Francia e venne formata nel '73 da Francia, Belgio, Spagna e Svezia. La Cogéma (impresa governativa francese) con il governo iraniano formò poi la Sofidif per l'arricchimento dell'Uranio per diffusione gassosa, con una ripartizione rispettivamente del 60 e del 40% e l'acquisto da parte di questa joint-venture, del 25% della Eurodif, il che risultò quindi nel possesso iraniano del 10% della stessa. Per ottenere i diritti di comprare il 10% dell'impianto Eurodif, gli Iraniani pagarono 1,18 mld di dollari entro il 1977. Anche gli USA ritornarono in campo, con il presidente Ford che offrì all'Iran di comprare un intero impianto di riprocessamento ed estrazione per ottenere plutonio, per completare il 'ciclo del combustibile nucleare'. All'epoca già erano in carica sia Dick Cheney che Donald Rumsfield (Segretario della Difesa). Dal punto di vista di Ford, questo avrebbe aiutato l'Iran ad ottimizzare il consumo di energia per aiutare l'Iran e la sua economia in crescita e liberare le riserve di petrolio dallo scopo di alimentare le centrali elettriche. Da notare che tutto questo è ripetuto anche oggi dagli Iraniani, ma evidentemente, senza essere creduti. Da notare anche che il plutonio non necessita di arricchimento alcuno per diventare direttamente il nocciolo di una bomba nucleare, ma nessuno si pose seriamente il problema della proliferazione nucleare all'epoca. Eppure, malgrado quello che ne pensavano i politici, la CIA concluse già nel '74 che se lo Shah fosse stato vivo negli anni '80, l'Iran avrebbe senz'altro proceduto a costruire armi nucleari sulla spinta dei vicini pakistani e indiani. Inoltre, lo Shah non si faceva mancare nulla nemmeno in termini di differenziazione delle fonti, tanto che prese un accordo anche con il Sudafrica, finanziando con i suoi proventi del petrolio la tecnologia nucleare sudafricana: i sudafricani, in cambio, gli avrebbero fornito l'Uranio arricchito.

Tuttavia, gli impianti nucleari non sono diventati operativi prima della caduta dello Shah e tutto si è congelato per decenni. Nondimeno, l'Iran era convinto di riattivare il programma nucleare con combustibile arricchito in loco, e persino pagò gli USA per la consegna di nuovo combustibile e l'aggiornamento dei suoi impianti, ma gli americani non fecero nulla di questo, e naturalmente nemmeno rimandarono indietro i soldi presi (scena poi ripetutasi con la vicenda degli F-16 pakistani). I tedeschi fermarono i lavori già nel gennaio 1978, quando un reattore era completo al 50% e l'altro all'85%, per poi ritirarsi totalmente nel luglio 1979. Per questo non risultato l'Iran aveva già pagato in tutto 2,5 mld di dollari. Anche la Francia, nel '79, rifiutò di dare altro carburante arricchito e l'Iran sospese i pagamenti, richiedendo indietro i soldi spesi per l'investimento, e usando anche le maniere forti, come i cittadini francesi presi in ostaggio, per esempio dagli Hezbollah. Del resto, la missione militare francese in Libano, finita a colpi di camion-bomba, era forse un altro effetto della rabbia iraniana per il disimpegno francese (con tanto di cassa). Il ritiro tedesco era stato motivato ufficialmente dal mancato pagamento iraniano di 450 mln di dollari, mentre nel 1982 il presidente Mitterrand rifiutò definitivamente di dare altro combustibile all'Iran, che avanzava un credito di 1 mld di dollari dai Francesi. I Tedeschi tentarono di far ripartire i lavori nel 1984, ma i pericoli della guerra che continuava li consigliarono a non riprovarci. L'anno prima l'AIEA aveva previsto di aiutare l'Iran a produrre uranio arricchito, ovviamente per scopi pacifici, ma davvero non erano maturi i tempi per questo sviluppo e gli USA suggerirono all'Agenzia di terminare i suoi tentativi di supportare gli iraniani nella produzione, anche se nel 1984 conclusero che gli impianti disponibili in futuro non sarebbero stati comunque particolarmente buoni per costruire armi nucleari, né che l'Iran sembrava intenzionato a dotarsene. Nel 1987 l'Iran ebbe a che fare anche con l'Argentina, che a sua volta era una nazione nucleare (in termini civili), dal 1974 (reattore Atucha I, poi 10 anni dopo, l'Embalse) in maniera da ottenere uranio arricchito al 20% (per scopi pacifici). Vennero siglati ben 3 accordi nell'arco di un anno, e nonostante la pressione americana per interromperli, non vennero totalmente cancellati.

Quanto all'impianto di Bushehr, questo venne lasciato abbandonato e poi danneggiato più volte dagli attacchi aerei iraniani. Tutto si fermò, fino a ripartire negli anni '90 con l'aiuto dei Russi (con una organizzazione di ricerca congiunta chiamata Persepolis). In particolare, nel 1995 l'Iran ha firmato per ottenere un impianto nucleare per 915 MW, anche se inizialmente gli altri sono stati omessi dal sito nucleare più importante dell'Iran. Gli USA isolarono anche l'Iran dalla Cina l'anno dopo (1996),dato che c'era in ballo la costruzione di un impianto nucleare. Nel frattempo, era stato risolto anche il problema con i francesi: nel 1991 la Francia accettò di pagare 1 mld di dollari all'Iran, che restava un azionista di Eurodif via Sofidif, ma senza chiedere in cambio il combustibile nucleare, che era il suo obiettivo primario. Nondimeno, vi sono numerosi impianti per l'estrazione dell'Uranio (di cui l'Iran è ricco), impianti di arricchimento, laboratori di ricerca ecc. Nel tempo, si pensa di arrivare a costruire ben 19 impianti nucleari, per esempio uno da 360 MW è attualmente in sviluppo, e pare che in effetti sarebbero più graditi impianti di media potenza piuttosto che di alta potenza come Bushehr.

Naturalmente tutto questo ha sollevato delle proteste internazionali, anche se l'Iran ha ammesso di non avere arricchito l'Uranio a percentuali superiori al 5%, ovvero non in qualità 'bomba'. Al contrario, nazioni come Egitto e Sud Corea sono note per essere arrivate ad arricchire l'Uranio, ma non hanno avuto conseguenze pratiche per ragioni che stanno più nella politica che nella tecnica. Già nel 1992 Hans Blix, dell'AIEA, riportava che le ricerche iraniane erano compatibili con la dichiarata volontà di costruire impianti per scopi pacifici, mentre nello stesso anno l'Argentina aveva cancellato una vendita di materiale per 18 mln di dollari, sempre grazie alla mano 'invisibile' degli USA, a quel punto particolarmente agguerriti contro l'Iran. L'Argentina finì presto di essere un partner nucleare dell'Iran per via di questo 'mobbing'.

Il resto della storia è più che altro, attualità. La IAEA ha chiesto la visita dei vari siti iraniani anche se con impegni rilassati per vari aspetti, fino ad arrivare, grazie anche alle principali potenze europee (UK, Francia e Germania) all'accordo di Teheran dell'ottobre 2003, di cooperazione e con la forma iraniana di un ulteriore protocollo di controlli. Vi sono stati anche problemi come la mancata comunicazione iraniana dell'importazione di Uranio dalla Cina, ma non erano state rilevate evidenze di un programma nucleare segreto di cui molti sembravano ipotizzare l'esistenza. Nel giugno 2004, infine, è stata cominciata la costruzione del piccolo reattore IR-40 da 40 MW. Il novembre successivo l'Iran annunciò una sospensione temporanea e volontaria del suo programma di arricchimento dell'Uranio. Dato che i mediatori europei non riuscivano ad ottenere un miglioramento delle trattative, l'Iran appena eletto Ahmadinejad rimosse i sigilli alle infrastrutture per la produzione di uranio arricchito. Così da un lato all'Iran si richiedeva di terminare il processo di arricchimento dell'Uranio, in violazione di precedenti accordi, dall'altra lo si accusava di avere violato i suddetti riaprendo gli impianti. Il nuovo presidente annunciò che l'Iran era riuscito ad arricchire l'Uranio (11 aprile 2006), anche se solo del 3,5% con l'uso di 100 e passa centrifughe. È un uranio in qualità civile, non 'bomba', ma già il 13 aprile Condi Rice disse che il Consiglio di Sicurezza ONU stava considerando forti passi per cambiare le ambizioni nucleari iraniane, al che però vi fu il netto rifiuto iraniano di cessare le attività in questo senso, e di rifiutare in particolare chi nega la necessità iraniana di costruire un nucleare civile. Il 31 luglio, però, sotto la spinta implacabile dell'amministrazione Bush e di altre nazioni europee, il Consiglio di Sicurezza approvò la risoluzione 1696 per richiedere all'Iran di cessare i processi di arriccimento, e nel dicembre (il giorno dopo natale) impose anche una serie di sanzioni con la R.1737, ma grazie alla posizione cinese e russa, con un testo meno duro di quanto sarebbe stato altrimenti, per volontà americana. Dato che l'Iran non ha cooperato con richieste ingiuste (almeno dal suo punto di vista), nel marzo 2008 è scattata un'altra risoluzione, la 1803 con effetti anche finanziari, sui viaggi delle persone ed export di armi.

Oramai si gioca sporco: il 10 maggio 2007 l'Iran e la IAEA si sono ritrovati concordi nel negare veementemente che vi siano stati blocchi nell'attività degli ispettori dell'Agenzia, nell'ottobre 2007 El Baradei negò ogni evidenza del programma iraniano di armi nucleari. Nel febbraio 2009 El Baradei ha negato che vi sia una qualche necessità di attacchi aerei sull'Iran, mentre Hans Blix, già ridicolizzato dall'Amministrazione Bush quando (giustamente) dichiarava che l'Iran non aveva WMD, si è rifatto vivo dopo anni di silenzio per criticare l'inefficace approccio occidentale con l'Iran, che invece tra l'altro dovrebbe essere basato sull'assicurazione di evitare attacchi dall'esterno o attività sovversive dall'interno del Paese, per distendere invece che tendere una situazione potenzialmente critica.

Dall'altro canto, gli Iraniani si sentono non solo particolarmente sotto pressione da 30 anni a questa parte, mentre molti loro vicini si sono 'nuclearizzati', ma vedono come omertoso il comportamento tenuto verso Israele. Il 90% degli Iraniani pensa che sia importante un programma nucleare civile e molti Paesi arabi la pensano allo stesso modo. Non così gli USA, allorché il 31 agosto 2006 mr.Bush ha detto, come presidente, che ci sarebbero state 'conseguenze' per la sfida iraniana alla richiesta di cessare l'arricchimento, e che il mondo stava andando incontro ad una 'grave minaccia' per via del regime radicale iraniano e del supporto dato da questo ad Hezbollah. Visto che quest'ultimo è stato il nemico di Israele in quell'estate di guerra, il cerchio si chiude: il problema sembra non tanto che l'Iran sia un giorno una nazione nucleare, ma la politica e in particolare l'ostilità verso Israele. D'altro canto gli USA non hanno problemi ad essere amici di Israele, nazione nucleare (militare, circa 1 testata atomica ogni 100 km2 di superficie in termini di media, che è senz'altro la più alta del mondo), il Pakistan e l'India, né hanno da ridire sulla compera saudita (apparentemente inesplicabile) di 72 missili a medio raggio cinesi già nei primi anni '90 (ufficialmente 'senza testate'). Per fortuna del mondo, con l'amministrazione Obama le cose sembrano andare, lentamente, meglio, con una maggiore apertura verso il mondo arabo e musulmano, e verso i tradizionali nemici, Iran incluso. La situazione è talmente cambiata, che l'amministrazione Obama stenta a prendere una posizione anche di fronte alle proteste oceaniche che nel giugno 2009 hanno sconvolto la vita politica iraniana, dopo le accuse di brogli alle elezioni. Attualmente, la parola d'ordine sembra 'prudenza' e 'multilaralità', con riconoscimenti (vedi il discorso del Cairo fatto da Obama) sia dell'alleanza con Israele, che dei diritti degli arabi e dei palestinesi in particolare. Del resto gli USA di Obama sono ben allertati del fatto che, dando troppo credito alle notizie 'sicure' dei servizi israeliani, si sia trovato d'invadere l'Irak per inesistenti WMD, sui cui rischi invece si giustificava l'atto di forza contro Saddam. Stavolta non solo gli USA non interverranno attivamente, ma neanche sono intenzionati ad autorizzare o a far passare impunita un'eventuale replica dell'attacco ad Osirak (Irak) del 1981. Anche perché, data la difesa dei siti nucleari iraniani e il loro numero, non sarebbe un singolo attacco a fermare l'eventuale minaccia iraniana. Un grosso passo in avanti rispetto alle dichiarazioni americane di qualche anno fa, che nemmeno escludevano l'uso come 'primo colpo' di armi nucleari e che ribaltavano totalmente il concetto di minaccia nucleare, con il loro uso da parte della prima potenza nucleare mondiale contro una nazione priva persino di un funzionante programma nucleare civile e che, ripetutamente, si è dichiarata al contrario favorevole alla creazione di una regione mediorientale priva di armi nucleari. Il che ovviamente avrebbe coinvolto anche Israele, tutt'altro che intenzionato a privarsi delle sue bombe A e H (ufficialmente nemmeno esistenti). Nel corso degli ultimi anni, l'AIEA ha fatto parecchi rapporti sull'Iran e quello del febbraio 2009 dice che continua il processo d'arricchimento dell'Uranio (oltre 1 t), e che non è cooperativo in parecchie questioni, come l'accesso al reattore IR-40, non escludendo che sia possibile ottenere un'arma nucleare da tali materiali ed infrastrutture, anche per la mancanza di notizie esatte su parecchi aspetti della questione. Nel marzo 2009, tuttavia, esistono rapporti che indicano (riportati al Congresso) come l'Iran non abbia ancora Uranio arricchito sufficiente per una bomba e che i test missilistici non sono collegati allo sviluppo di armi nucleari. L'Iran non è necessariamente intenzionato a seguire le altre nazioni della regione nello sviluppo di armi nucleari. Ahmadinejad ha anche ammesso in merito (intervista alla NBC, luglio 2008) che le armi nucleari non garantiscono niente: l'URSS si è disintegrata nonostante ne avesse a migliaia, gli USA non vincono in Afghanistan pur essendo una potenza nucleare e così via. Le armi nucleari, secondo lui, sono ordigni del XX secolo, non sono la risposta per la stabilità e la sicurezza del XXI secolo. Del resto, fin dal '74 l'Iran, preoccupato dalla potenza nucleare israeliana e dall'esperimento nucleare realizzato dall'India, aveva proposto una zona libera da armi di questo tipo, e non pare avere cambiato idea. Forse anche per questo il 16 settembre 2006 ad Havana le 118 nazioni 'non allineate' si sono dichiarate a favore del programma nucleare civile iraniano, e si tratta della maggioranza delle 192 nazioni dell'ONU. I 56 dell'Organizzazione della Conferenza Islamica hanno ribadito nel febbraio 2007 l'inalienabile diritto dell'Iran di possedere tecnologie nucleari civili e le popolazioni arabe, pur non essendo tali gli Iraniani, considerano loro diritto di sviluppare tali tecnologie. A tutto questo si aggiungono anche Cina e Russia, che non vedono nessuna evidenza del programma di armi nucleari iraniane.

Le infrastrutture nucleari iraniane, in tutto, sono le seguenti (nome delle località):

Anarak --Arak --Ardakan --Bonab --Bushehr --Chalus --Darkovin --Isfahan --Karaj --Lashkar Abad --Lavizan --Natanz ---Parchin --Saghand --Tehran --Yazd


Tra i 'tiri bassi' americani vi è stata anche l'Operazione Merlin, che a quanto pare sarebbe stata fatta sotto l'amministrazione Clinton, per passare agli Iraniani tramite appositi agenti, da parte della CIA, dei piani per costruire un reattore nucleare difettoso, usando come vettore uno scienziato nucleare esule dalla Russia, il quale però si rese conto dei difetti del sistema e li spiegò agli Iraniani, che così, anziché costruire tout-court un sistema difettoso, hanno ottenuto informazioni utili per andare per conto loro nello sviluppo del settore, escludendo ovviamente i difetti, con l'appoggio dello scienziato pakistano A.Q. Khan.


L'impianto nucleare di Bushehr è parte dell'Organizzazione dell'energia atomica iraniana. Dotato di un reattore tipo VVER-1000/446 da 1000 MW, il centro venne costruito già dal 1 maggio 1975, ma tale processo non è ancora terminato e si pensa che le operazioni commerciali cominceranno solo nell'agosto del 2009. Si prevedono altri due reattori. La costruzione era stata fatta con l'aiuto della tedesca KWU, che iniziò a costruire due reattori da 1300 MW ad acqua pressurizzata, come quelli del centro nucleare di Biblis, in Germania. Si pensava di iniziare le operazioni nel 1982, ma in mezzo ci fu la Rivoluzione e la costruzione venne sospesa. Fu poi la russa Atomstroiexport che ha preso in tempi recenti in mano la situazione con il tipo di reattore di cui sopra, in base ad un contratto firmato nella capitale iraniana nel 1995. Altri due reattori sono pianificati, mentre un quarto, inizialmente previsto, è stato cancellato. Dal dicembre 2007 la Russia ha anche iniziato a fornire combustibile nucleare per questo reattore, la cui costruzione è stata terminata nel marzo 2009. Dal prossimo 22 agosto (2009) l'impianto dovrebbe iniziare a funzionare a metà potenza, per arrivare al massimo livello nel marzo del 2010. Gli altri due saranno presumibilmente installati e resi operativi all'inizio del 2011 e del 2012.

Note modifica

  1. dati wiki.en e per l'OrBar, Scramble.nl