Forze armate mondiali dal secondo dopoguerra al XXI secolo/Cina-4

Indice del libro

Le novità degli anni '90[1]

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Sebbene quegli anni vedevano l'attenzione rivolta soprattutto all'ultima generazione dei sistemi d'arma sovietici, ora finalmente noti nel dettaglio (sebbene con una reputazione non eccelsa, dopo il disastro di Desert Storm), al contempo diventava nota una mole di informazioni non meno impressionante che provenivano invece dalla Cina. E che, per la prima volta, riguardavano una completa gamma di prodotti per tutte le esigenze, e piuttosto avanzate anche rispetto ai tipi russo-sovietici, mentre restavano più economici dei prodotti occidentali. Negli anni successivi i successi all'export non sarebbero mancati, confermando una tradizione oramai decennale delle industrie di Pechino.

Carri armati:

Il Type 80-85 ha dato una svolta alla tecnologia carrista cinese fino allora limitata ai cloni dei T-54 magari appena migliorati. La NORINCO, una delle 7 corporation cinesi del settore militare che, fondata nel 1980 raggruppava oltre 150 aziende oltre che parecchi istituti di ricerca, ha avuto un ruolo fondamentale per i carri e per i mezzi terrestri.

Un veicolo che poteva essere considerato un equivalente del T-72 era il Type 90-II, presentato con queste caratteristiche: peso 48 t (molto di più di un carro sovietico analogo), altezza di 2 m, larghezza di 3,4 e lunghezza di 7. Date le ridotte dimensioni si tratta di una massa che dovrebbe corrispondere ad una rilevante corazzatura, anche perché la torretta è piccola, biposto, con struttura saldata e assai squadrata che significa la presenza di corazze composite. Lo scafo con treno di rotolamento a 6 ruote, è simile come parte anteriore a quella del Leopard 2 e non ha quindi la struttura con un frontale molto inclinato come i carri russi. Il motore aveva 1200 hp con trasmissione idromeccanica con 4 marce avanti e due indietro, e l'autonomia arrivava a 400 km, mentre la velocità dichiarata non era molto alta, solo 60 kmh. La capacità di pendenza era di 60% e la trincea superabile di 3 m. Cannone da 125 mm ad anima liscia, caricatore automatico, sistema di controllo del tiro computerizzato erano le caratteristiche relative alla potenza di fuoco, mentre la protezione era composita-stratificata e a differenza di quella dei carri russi, la torre era di tipo saldato, il che in teoria almeno aiutava a innestare corazze composite, in genere basate su strutture rigide e piatte.

Blindati: I cingolati della serie YW-531 o K-63 hanno dato origine ad un nuovo blindato, il Type 90, un mezzo da combattimento per la fanteria meccanizzata. Prima di descriverlo, ecco una più che doverosa descrizione del predecessore. Quest'ultimo è un mezzo corazzato tutto sommato definibile come 'grazioso', con una struttura piuttosto corta e con una piastra corazzata relativamente inclinata, ma non quanto nel caso del BMP, semmai si tratta di una configurazione intermedia tra quella e quella specie di scatola su cingoli che è l'M113. Ha struttura in acciaio saldato, una blindatura che lo protegge solo dalle armi portatili leggere (congruamente con la sua massa di circa 10 t), una tendenza piuttosto fastidiosa a bruciare quando colpito, controbilanciata però da altre qualità come l'affidabilità meccanica, una buona mobilità, capacità anfibia, e versatilità per quello che sostanzialmente è l'M113 cinese, un mezzo di poche pretese e proprio perché versatile, facile ad adattarsi. L'equipaggio ha a disposizione una mitragliatrice pesante che è la versione cinese della DshkM sovietica, facilmente riconoscibile per il voluminoso freno di bocca. Vi è una rampa di carico posteriore. Le versioni sono molte: per esempio, i semoventi d'artiglieria, limitati ma semplici ed economici. Per esempio, l'equivalente cinese del 2S1 è un semovente da un obice da 122 mm in postazione scoperta, il meglio che si poteva fare con un veicolo del genere, e molto migliore di un cannone trainato, anche se rudimentale. Un altro mezzo è il lanciarazzi da 19 colpi da 130 mm, che lancia razzi disposti su due file sovrapposte da 9 e 10 colpi. La gittata è di appena 10 km con testate da circa 10 kg, essendo questi razzi molto più corti di quelli da 122 sovietici, pure prodotti su licenza. Lo scafo se non altro è totalmente protetto superiormente. Entrambi questi sistemi sono utilizzati per le unità corazzate, specie a livello divisionale. Nella loro limitatezza, erano il meglio che si poteva fare con quanto disponibile. Largamente esportati, per esempio in Albania e Irak, sono stati prodotti a migliaia.

 
Il Type 90

L'evoluzione ha portato, tramite il modello avanzato Type 85/YW-521H al Type 90, più schiacciato (per poca gioia dell'equipaggio) per essere più sfuggente e con un miglior profilo balistico. La motorizzazione con un diesel Deutz BF 8L 413F da 320hp o del più potente modello 'C' da 360Hp. Le ruote per ciascun cingolo sono ancora 5 (caratteristica unica dei mezzi di questo tipo, combinate con 3 rulli di rinvio). FInalmente presente un sistema di protezione NBC, serbatoi esterni per ridurre le conseguenze di eventuali incendi (ma non certo per migliorare la protezione degli stessi, è un dilemma simile a quello del VCC italiano), mitragliatrice con una robusta corazza di difesa su tutti i lati a mò di torretta aperta. Numerosi i modelli prodotti: portamortaio da 81, 82 o 120 mm, sistema missilistico controcarro (con 4 lanciamissili dei missili SACLOS Red Arrow da km di portata), semovente lanciarazzi, d'artiglieria da 122 mm, carro recupero. A proposito di cacciacarri, il Type 85 aveva già un componente controcarro con torretta per 4 RED ARROW 8 da 3 km di gittata.

Nuove artiglierie: Qui si registrò una vera 'esplosione' delle capacità, non meno se non maggiore di quella del reparto corazzati. Anche in questi 'sviluppi', molto è dovuto a Gerry Bull, il genio della balistica canadese, che a suo tempo riuscì persino a costruire un cannone capace di sparare in orbita dei piccoli carichi (!), quasi a mò di novello Verne, ma qualcuno non gradiva i suoi piani e venne ucciso il 22 marzo 1990 (si dice dai servizi israeliani). Prima di questo, ha avuto modo di influenzare le artiglierie di ogni latitudine, dall'Austria al Sudafrica; quello che era meno noto, è che anche la Cina ebbe tale influenza. Questa è invece testimoniata appieno dal WA 021 da 155/45 mm, che ha una gittata con proiettili standard di 30 km, come i precedenti pezzi da 155/39 con le munizioni a razzo RAP e 37- 39 km grazie all'uso di speciali proiettili ERFB con sistema 'base bleed' che usa un razzo, ma non tanto per la spinta ausiliaria, quanto per creare una sorta di 'fuso' di gas che agisce come se fosse una sorta di prolungamento del proiettile diminuendo l'attrito e quindi aumentando la gittata massima. La cadenza arrivava a 5 colpi per minuto. In sostanza, grazie alla canna più lunga e alle maggiori pressioni di lancio, il cannone da 155/45 può tirare alla stessa distanza, con proiettili standard, di quanto possano fare le artiglierie da 155/39 che erano lo standard NATO, ma che dovevano usare i proiettili-razzo (RAP), ben più costosi e con minore precisione e carico utile; oppure, usando le munizioni speciali, superare nettamente le armi della NATO in portata utile. In ogni caso, grazie alle caratteristiche dell’arma, un vantaggio netto.

Non bastando questo sistema, venne ideato anche dalla NORINCO un modello con motore ausiliario da ben 70hp, e soprattutto il potente semovente Type 45 che con la struttura del precedente Type 83 (con obice da 152 mm, simile al 2S3 sovietico) modificata a sufficienza per installare la nuova bocca da fuoco. Si tratta della prima versione semovente del cannone 'modello Bull', con una massa di 32 t, diesel da 525 HP, 5 uomini di equipaggio, 30 colpi di riserva perlopiù nella grossa torretta, sistema di navigazione terrestre e data link per il comando di batteria. Insomma, un veicolo semovente tra i più moderni e potenti degli inizi degli anni '90. Infine, la stessa bocca da fuoco venne provata con successo sugli affusti degli obici da 152 mm M-47 e cannoni M-46. Il sistema di comando e controllo di batteria ha un veicolo con 4-5 uomini con sistema di elaborazione dati che consente una reazione in circa 30 secondi per eseguire il tiro di controbatteria.

Il pezzo maggiore era però un'artiglieria trainata da 203 mm, pezzo di calibro oramai piuttosto desueto ma potente, con una gittata da 40 km, fino a 50 con munizioni a gittata prolungata, superando tutti gli altri pezzi d'artiglieria dell'epoca, persino il 2S7 sovietico, che era inferiore di circa 3 km.

Quanto ai lanciarazzi, tra le novità dell'epoca il WM-80 da 273 mm e il Type 90 da 122 mm. Quest'ultimo era l'evoluzione del Type 81 che era una sorta di clone del potente sistema sovietico BM-21. La gittata, grazie ad un nuovo motore a razzo, simile probabilmente a quello dei Sakr egiziani o dei FIROS italiani ha un congruo aumento a 30 km dai 20,4 originari, e il veicolo 6x6 su cui è installato consente di ricaricare altri 40 razzi in pochi secondi, già pronti su di un pianale di ricarica. Un telone protettivo ricopre il lanciarazzi per protezione e per mimetizzare il veicolo come un normale autocarro. È possibile anche un lanciarazzi di questo tipo sullo scafo del semovente Type 83. La sua distribuzione era a livello divisionale. Per il corpo d'armata il WM-80 offriva invece un braccio ben più lungo, persino 'troppo' per un razzo non guidato. I razzi erano sistemati con un lanciatore da 8 colpi lungo 4,885 m, portato su di un autocarro 8x8 con motore da ben 525 hp. I razzi sono stabilizzati sia per lenta rotazione che per alette, pesano ben 505 kg e hanno una testata da 150 kg. Soprattutto, hanno una gittata fino a 80 km,superiore a quella dei FROG-7(70 km) ma non a quella dei BM-30(90 km) Questi nuovi armamenti erano dotati di prestazioni impressionanti, ma non sarebbero serviti a molto, soprattutto nei tiri per sfruttare appieno la gittata dei sistemi. Esserne privo ha impedito all'esercito irakeno di reagire con la dovuta efficienza con la sua potente artiglieria, contro gli Alleati. Qui i cinesi hanno presentato un radar di tiro niente di meno che di tipo 'Phased array' Type 704 con antenna a scansione elettronica in banda X, capace di seguire fino a 8 proiettili, e usato sia come controbatteria che come direzione tiro, assieme a terminali informatici come i QFS con consolle e calcolatori portatili, utilizzabile per batterie e battaglioni.

Tra i sistemi di difesa aerea della 'nuova generazione', messa in cantiere prima della rivolta di Tienammen (e dell'embargo occidentale), figurava anche il sistema di difesa aerea Type 90, presentato già nel 1988 all'ASIANDEX con un sistema SKYGUARD e missili che erano le copie (PL-10) dello Sparrow assieme ai cannoni da 35 mm. Visti i problemi di Tien-ammen, il sistema venne modificato con prodotti 'locali': direzione radar Type 702, radar IBIS (per la localizzazione di bersagli a quote molto basse), cannoni binati da 37 mm, lanciatori quadrinati per missili PL-9 a guida IR.

La direzione di tiro Type 702 ha un radar di forma circolare classica in banda C con una antenna rotante di 360 gradi, elevazione -3/+87 gradi, errore massimo dichiarato di 1,5 mil e 15 m di distanza, mentre il radar IBIS ha un braccio telescopico per elevarlo a una decina di metri sopra l'autocarro-container che lo porta. L'IBIS ha una portata di oltre 40 km, insegue 10 bersagli e ha un sistema pulse-doppler coerente con processamento digitale del segnale. Utilizzabile per vari livelli, a quello di brigata da difesa aerea ha 8 battaglioni su 3 batterie, per un totale di 8 radar IBIS da scoperta, 24 radar Type 702, 24 sensori elettro-ottici, 48 complessi binati da 35 o 37 mm, 24 lanciatori quadrupli PL-9 e in tal caso il sistema da difesa aerea era in grado di proteggere oltre 3.000 km². Nell'insieme si trattava di un sistema ragionevolmente capace per l'epoca, certamente un grosso balzo in avanti per la tecnologia cinese.

La storia completa dei carri cinesi[2]

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Il Type 59

La prima generazione dei carri cinesi comprende in effetti le copie dei mezzi sovietici della serie T-54 e 55. Ad essa sarebbe seguita la serie Type 80-88, un progetto 'quasi autonomo'; una generazione costituita dai Type 85, 90 e 96; infine l'attuale e costoso binomio Type 98 e 99.

Iniziamo dunque la disamina di questa nutrita famiglia di mezzi corazzati, con il WZ-120, sigla che corrisponde più comunemente al Type 59, probabilmente la copia del T-55A (alle volte è però indicata come copia del T-54, in effetti il numero dei colpi, 34, è analogo mentre il T-55 ne ha 43); esso è in servizio fin dagli anni '50, con versioni come la Type 59-I, la migliorata -II con cannone da 105 mm tipo NATO (da 51 calibri), e numerose versioni migliorate che hanno anche introdotto corazze ERA su scafo e torre, mentre il motore è nelle ultime edizioni (ricavate per ammodernamento) un tipo da 730 hp del tipo L12150L, a sua volta originario dai vecchi tipi da 520 hp, ma rielaborato rispetto ala V-54 e 55. Il vecchio progetto, nato negli anni '30 dallo TSIAM (Istituto centrale per motori aeronautici), in quanto debitore di tecnologie aeronautiche, venne perfezionato entro il 1938 e per primo utente ebbe il BT-7M. In seguito, dopo il successo registrato nei confronti dei precedenti tipi a benzina, ebbe uso (con potenza di 500 hp a 1.200 hp) sui T-34, mentre un sotto-tipo ancora più potente, da 600 hp, andò ai KV. Rimasto in produzione quanto meno fino al 1968, nell'attuale incarnazione è frutto della Norinco cinese, resta un 12V a 4 tempi di dimensioni contenute (1,584 x 0,896 x 0,907), che aumenta la potenza grazie ad un turbocompressore attivato dai gas di scarico. Con questo motore, e nonostante l'aumento di peso a 37 t, il Type 59II o WZ 120B, o ancora T-59P è capace di sfiorare i 20 hp/ton. Il cannone è il 105/51 mm con i vari accessori moderni (manicotto, evacuatore di fumi, sistema di controllo del tiro computerizzato, munizioni perforanti moderni, stabilizzatore, sistemi di visione notturni) e tra i vari aggiornamenti vi è anche il missile GP-2, di cui si parlerà poi.

 
Il Type 69

Nel frattempo, mentre il T-59 era ancora in produzione, il successivo sviluppo è stato il simile Type 69 o T-60l o, per la Norinco, WZ-121. Sviluppato dal 1963 nello stabilimento 617, esso incontrò sia il problema del migliorarsi pur restando simile al carro precedente, sia per la famigerata Rivoluzione Culturale, per non parlare della rottura dei rapporti con l'URSS e la sua tecnologia. Quando vi furono scontri di frontiera nel 1969 (zona del fiume Ussuri) i sovietici dimostrarono la superiorità dei loro mezzi corazzati. All'epoca quelli cinesi erano penosamente inadeguati: niente stabilizzazione (almeno su due assi), visione IR notturna, protezione NBC, e qualità in generale scarsa. Il T-62 venne impiegato in combattimento per la prima volta, e la sua armatura era resistente anche agli RPG cinesi, di bassa qualità. Ma i Cinesi riuscirono, malgrado tutto, a catturare un T-62 (o forse più d'uno) e a studiarlo attentamente, così da copiarne una parte delle caratteristiche nel T-69, che anche per questo è un po' visto come il suo equivalente cinese.

 
Il vecchio Type 69 non ha avuto scampo in Irak

Tuttavia, solo nel '74 il nuovo Type 69 ebbe una configurazione definitiva. Il nuovo carro ebbe anche un cannone ad anima liscia, come sul T-62, ma dal calibro ridotto a 100 mm. Nonostante questo, la sua efficacia non sembrò sufficiente, probabilmente soprattutto per via dell'imprecisione e della qualità delle munizioni. Così, un po' sorprendentemente, il successivo Type 69-II ritornò alla copia cinese del D-10T, che è facile da distinguere perché ha l'evacuatore di fumo all'estremità e non a metà canna. Il T-69II è un mezzo degli anni '80, che introduce anche un motore da 580 anziché 520 hp, sistema stabilizzato a due assi, e, a differenza dell'ispiratore sovietico, un vero FCS Type 70 con calcolatore BCLA e telemetro laser (in posizione esterna) TCR-LA. Nemmeno questo mezzo fu un grosso successo, tanto che non si sa bene se fu adottato dall'esercito cinese. All'export, però, ne vennero venduti oltre 2.000, dato il costo ridotto e la struttura sostanzialmente semplice. Il solo Irak ne ebbe oltre 1.000, ma i cinesi vendettero anche all'Iran, sia T-59 che almeno 200 T-69; seguirono il Pakistan con 250, Thailandia con oltre 300, Albania con 150, fino alla Birmania (60) e Zimbawe (10), ma probabilmente quest'elenco non è ancora completo.

 
Il Type 79

Dato che negli anni '70-80 la Cina si avvicinò all'Occidente, la tecnologia fece un passo avanti, specie nell'elettronica. Tra i prodotti vi fu il Type 69-III o ZW-121D, spesso noto anche come Type 79. Questo carro aveva il cannone NATO da 105, noto come Type 83, e una FCS Marconi, costruita su licenza come Type 73; il cannone da 105 però, pare provenisse da Israele. Per il resto c'era il motore da 580 hp cinese. Il nuovo mezzo entrò in servizio verso la fine degli anni '80 con diverse centinaia di esemplari. Altri 88, in un tipo evoluto come Type 69 Mk-IIG, è andato al Bangladesh in 88 esemplari. Questo carro armato è decisamente sorprendente, perché ha un cannone da 120/50 mm ad anima liscia, sviluppato in Cina e compatibile con i proiettili NATO, ha una FCS digitale e un motore turbocompresso da ben 1.200 hp, più GPS e sistemi di comunicazione moderni. È decisamente interessante, il Bangladesh ha così uno dei carri armati più potenti di tutta l'Asia. Il Type 69 ha dato anche origine a vari tipi specializzati, come l'ARV Type 84, gettaponte Type 84, semovente (con due armi da 37) PGZ-88, sminatore GLS-130 e un modello 'multifunzione' designato GCZ-110.

Dopo la prima generazione, ecco una successiva famiglia che è stata sviluppata dagli anni '70, sempre dallo stabilimento 617 di Baotou e dall'Istituto 201. Il risultato è stato il Type 80, simile al T-69 ma con sei ruote portanti per lato, come su certi tipi rumeni, cosa che permette meglio di redistribuire il peso rispetto alle 5 ruote dei tipi precedenti. Il peso è infatti salito a circa 39 t, non è chiaro se vi siano corazze stratificate (molto probabili, specie nella parte anteriore dello scafo), mentre l'accessoristica è simile a quella dei Type 69-II e III.

La lunghezza è per il resto appena maggiore, di 6,32 vs 6,24 m, così l'aumento di peso è per lo più per l'armatura. Il motore è un 12150L-7BW da 580 hp, cannone da 105 e FCS Type 73, tutto come il Type 69-II.

 
Il Type 80

Successivamente questo mezzo è stato seguito dal Type 80-II o Type 88B con un FCS migliore e tlm integrato dentro la torretta e quindi, meno vulnerabile; inoltre vi è anche un sistema NBC, il primo su di un carro cinese, con filtro e sovrapressione per l'abitacolo. Il cannone Type 83-I ha la capacità di tirare il missile GP-2, poi vi sono anche altre migliorie, come un sistema BITE per analizzare i guasti. Il Type 88A è l'ultima evoluzione, con ERA e cannone da 105 allungato. In tutto le f.a. cinesi ne hanno circa 500 esemplari, o forse un maggior numero, ma non è una cosa verificabile; del resto non è noto nemmeno se il vecchio Type 59 sia ancora in servizio.

Dopo questa seconda generazione, è comparso il Type 85, che sviluppato dalla Norinco e dall'Istituto 201, è noto dal 1988, ed è caratterizzato dalla torretta saldata; con la versione Type 85-I è stato sicuramente dotato di corazze stratificate. Parte della tecnologia usata è dei T-72, catturati dall'Iran durante la guerra del Golfo. Il Type 85-II ha così un cannone da 125 mm, il IIA e B sono migliorati e il secondo è noto dal 1990, con corazze, FCS e visori notturni migliori. Il Type 85 è noto anche come Type 90 II e per l'export, come MBT-2000; tuttavia è stato costruito su licenza dal Pakistan, o ancora Al-Kalid, noto dal 1991. Il Type 90 è apparso negli anni '90 e ha sia il cannone da 125 che il sistema di carica automatico, una sorta di Kasetka russo, missili AT-11 (sistema Refleks/Svir), corazza stratificata e motore turbodiesel da 1.200 hp del tipo ucraino 6TD, usato sull' Al Khalid pakistano di cui sopra. Il Type 90 ha visto comunque la sperimentazione di vari tipi di motore, anche di tipo occidentale inglesi (Perkins) da 1.000 hp con trasmissione SESM francese, che era stato inizialmente pensato proprio per il Pakistan, ma poi l'embargo contro questo (per via del programma nucleare) ha mandato tutto a rotoli; poi venne offerto il simile Type 85-IIAP con motore cinese, che però nel deserto pakistano funzionò in maniera insoddisfacente, da qui la conversione al diesel ucraino nella configurazione definitiva, motore che oltretutto motorizza anche i 320 T-90UD comprati entro il 1999 come i principali carri dell'esercito pakistano.

 
Il Type 85

Costruito in oltre 300 esemplari, con motore potente, cannone da 125 mm e moderna FCS, ha messo in pericolo l'esercito indiano con i suoi vecchi T-72 (e ancora di più la crisi è stata avvertita, con l'arrivo dei T-80UD); ma intanto il Type 85 non è stato adottato dal PLA, che si è trovato soddisfatto solo con il Type 96 che è l'evoluzione del Type 85-III e-o del Type 88C. È ancora una soluzione temporanea, in attesa dei Type 98 e 99.

Il Type 96 o ZTZ-96 è stato l'alternativa nazionale, simile come soluzioni al Type 90-II, ma con lo scafo ancora del Type 88, per cui spesso è noto come Type 88C, in servizio dal 1997 e prodotto fino al 2005, poi sostituito dal Type 96G nelle linee. In tutto, la PLA ne ha avuti almeno 2.000 esemplari, più alcuni comprati dal Sudan, pertanto sono di gran lunga i più importanti mezzi cinesi, che nelle ultime versioni non sono tanto inferiori ai Type 98-99. Si tratta di un mezzo da 41 t e motore da 730 hp diesel, con cannone da 125 mm russo. L'ultimo modello è il Type 96G con corazze ERA e FCS migliorato, mentre esiste anche un tipo con vano motore ingrandito, che nasconde un motore più potente.

Per i compiti controcarri, il sistema missilistico GP-2 è una derivazione del 9M117 Bastion russo. Esso ha un calibro di 100 mm, pesa 19,8 kg di cui 17,8 per il missile e per il resto la munizione completa, lunghezza 1,14 m, gittata 5 km, velocità 360 m.sec e infine una capacità di perforazione dichiarata in 650 mm, buona per il calibro, ma non eccezionale contro i carri moderni; del resto non si può pretendere molto di più da un missile da 100 mm. Il sistema di guida è, al solito, laser beam-riding, ovvero a guida su fascio. L'apparato è simile come modalità di funzionamento a quello del tipo russo, e pesa 75 kg. Con scarsa visibilità è possibile lanciarlo a circa 800 metri di distanza come massimo, probabilmente con l'aiuto di un sistema IL o IR di prima generazione.

 
Il Type 98

Dato che questi mezzi, per quanto più avanzati dei precedenti, non erano considerati ancora sufficienti, i cinesi pensarono bene di iniziare lo sviluppo del WZ-133 o Type 98 e 99. I costi sono molto elevati, ma la qualità è migliore di quella dei precedenti mezzi. Però, la prima delle due considerazioni sembra pesare più della seconda, e così solo circa 200 esemplari sono stati comprati per l'esercito, sia Type 98 che 99.

Il loro sviluppo iniziò già nel 1970, con un programma che sulle prime portò al WZ-122, che era una sorta di MBT-70 locale, tra l'altro con una postazione binata da 12,7 mm in torretta. Nel 1977 questo mezzo, già cancellato attorno al 1973, è stato sostituito d un nuovo modello sperimentale, il 1224, con motore MTU tedesco MB8V331; da questo mezzo si passò al Type 1226 con motore 8V165 da 1.000 hp, vi fu anche un tipo con un motore diverso, realizzato da un altro stabilimento (il n.616). I carri di questo tipo erano dotati di cannone cinese ad anima liscia da 120/50 mm; il Type 1224, con torretta saldata, aveva proiettili stivati nella parte posteriore della stessa. All'epoca vi era molta competizione, tra un progetto tipo il Merkava, e uno tipo il T-72, che poi nel 1984, riuscì a vincere il confronto. Lo sviluppo iniziò a pieno titolo solo nel 1989. Il prototipo fu pronto già nel 1990 e i test nel 1992-93. Vi furono molte faticose esercitazioni nelle più svariate condizioni climatiche. Il carro, dopo anni di sviluppo, anche per implementare le novità emerse nella guerra del 1991, è stato messo in servizio, con un costo che pare sia di 1,9 mln di dollari. In pratica solo nel 2000 il progetto venne definitivamente 'fissato' e partì come Type 98G o anche Type 99.

Esso ha un motore 150HP da 1.200 hp, e pare che poi sia stato adottato anche il tipo da 1.500 hp del Leopard 2, con sette marce (i Type 98 avevano invece un motore da 1.000 hp); il peso è adesso di 54 t, e nondimeno la velocità dichiarata è di 80 kmh, anche se l'accelerazione da 0 a 32 kmh è ottenuta solo in 12 secondi, un po' troppi.

La torre è biposto e il cannone è lo ZPT-98, lungo 6,4 m circa e capace di funzionare per 700 colpi perforanti. NOn è chiaro se quest'arma da 125 mm sia derivata dal 2A46 o dal pezzo cinese da 120, ma il sistema di caricamento a due parti rende le munizioni analoghe a quelle sovietiche. La canna è rimpiazzabile in appena 60 minuti, le munizioni sono 41 di cui 22 pronte al fuoco nella solita 'giostrina', la cadenza di tiro normale fino a 8 c.min, e sono presenti anche missili come l'AT-11 e il GP-2. Tra le munizioni, oramai estremamente avanzate anche ad Oriente, vi è una perforante con rapporto lunghezza/diametro di ben 50:1, in carburo di tungsteno (solo pochi anni fa era già tanto superare 20:1), e può perforare 850 mm a 2 km; vi è anche un più costoso tipo DU, che perfora ben 960 mm. Praticamente è lo stesso valore attribuito al 120 mm americano con la M829A3. Il sistema di puntamento aiuta a sfruttare questo potente armamento, con un sistema capace di ingaggi fino a 5 km, camera termica tipo Sprite a 5 e 11,4 x, tlm, computer, sensori meteo, capacità del capocarro di sostituire il cannoniere. La corazzatura è tale da avere retto nei test 7 colpi da 125 e 9 da 105 mm da 1,5 km, ma non è noto di quale tipo, e perciò si stima variamente la protezione, dell'ordine del metro di corazza in acciaio equivalente, tra cui corazze aggiuntive passive o attive (moduli simili alle ERA russe, ma più sottili).

 
Il Type 99

Vi è anche un'innovazione ben più inquietante di queste: un sistema chiamato VHF-2000, apparato che è utilizzabile come IFF, LWR e .. arma laser ad energia diretta. Il sistema ha un ricevitore tra 0,9 e 1,06 micron, che scopre in meno di 0,6 sec una minaccia laser entro i 3,6 e più km, su angolo tra -12 e +90 gradi, scansionando fino a circa 45 gradi-sec sull'orizzonte di 360 gradi. Inoltre, può attaccare i sistemi elettro-ottici (e la vista..) del nemico, e persino dei missili in avvicinamento, con degli impulsi ripetibili fino a 10 volte al secondo. Come IFF può memorizzare fino a 60 identità veicolari (o codici). Esiste anche un GPS Type 9602, ma nel tipo base è preciso solo con un margine di 100 m (già un'innovazione rispetto ai 'vecchi tempi'). Più recentemente, con l'integrazione anche del GLONASS è possibile scendere a 20 m di accuratezza. Questi carri, così potenti, hanno l'unico punto debole del caricatore interno al vano di combattimento, con le solite problematiche di sicurezza, malgrado i miglioramenti di dettaglio, tipici dei mezzi sovietici. Le divisioni migliori hanno questi mezzi, altre si possono comunque accontentare con i Type 96 ammodernati, quasi pari a questi ma meno costosi.

Non solo, ma il Type 99G ha un sistema di protezione attiva 'migliorato' e un sistema di visione per il capocarro che comprende forse una camera indipendente ad immagine termica. Vi sono poi altri tipi, come il Type 99A2 con la corazza ridisegnata nella torre, APS con allertamento radar (onde millimetriche), motore da 1.500 hp, che pare sia in servizio dal 2009.

MBT cinesi:

Lun x lar. x alt. m Equipaggio Peso, t Potenza, hp Armamento, colpi e cad. di tiro Velocità max, kmh Trincea, guado e gradino, m Autonomia, km
Type 59 9 x 3,27 x 2,59 4 36 520 100 mm, 34, (4) 50 2,7, 1,4 e 0,8 450+serb. est
Type 69 8,65 x 3,3 x 2,8 4 37 580 100, ?, (4?) 50 2,7, 1,4 e 0,8 430+ aus
Type 80/88 9,328 x 3,36 x 2,29 4 38 580 105, 44, (4?) 60 2,7, 1,4 e 0,8 500 max
Type 96 10,27 x 3,46 x 2,32 3 41 730 125, 40, (6?) 57 2,7, 1,4 e 0,8 500 max
Type 90 II 9,865 x 3,5 x 2,37 3 48 1.200 125, 49, (6?) 69 2,7, 1,4 e 0,8 500 max
Type 99 11 x 3,4 x 2,2 3 54 1.500 125, 41, (6?) 80 ? 400 max

Il neofita di armamenti cinesi può restare spiazzato: la Cina, quindi, nota essenzialmente per le sue 'brutte copie' del T-54/55, in realtà ha sviluppato la bellezza di nove tipi diversi di carro armato, solo considerando gli MBT entrati in produzione: i Type 59/69/79/80/85/88/90/96/98/99; per giunta ha immesso in produzione o in aggiornamento dozzine di versioni diverse. Il fatto è che, nonostante il progressivo disinteresse occidentale, in Asia esiste ancora un forte interesse per gli MBT. Mentre da noi i carri armati sono stati concepiti tutti, ma proprio tutti, non oltre gli anni '80, in Asia le cose stanno ben diversamente e vi sono notevoli investimenti in nuovi equipaggiamenti. Non tutte le nazioni del mondo possono permettersi la 'guerra networkcentrica' con UAV, missili cruise, aerei stealth ecc, la maggior parte dei conflitti è in realtà a bassa intensità e come gli americani stessi hanno (ri)scoperto, per controllare il terreno è necessario avere carri armati, e ben protetti contro minacce provenienti ovunque. Qui i carri orientali non sono così ben messi, per via della loro leggerezza e angusto volume interno, che rende difficile permanervi a lungo (non si può nemmeno stare in piedi in torretta, per esempio) e combattere per via della ridotta dotazione di munizioni (di piccolo calibro) per le mitragliatrici (tutti i carri hanno una 7,62 coassiale, e più o meno tutti una 12,7 in torretta). Tuttavia, i 'mostri' occidentali, che oramai superano anche le 60 tonnellate, diventano troppo impegnativi nella gestione e persino nel trasporto, così per controllare il territorio -che significa senz'altro un buon numero di mezzi disponibili- l'opzione orientale è più allettante. Inoltre, la Cina e la Russia non conoscono bene il termine 'embargo' e così esportano anche agli 'Stati canaglia' dichiarati indesiderabili dall'Occidente. Infine, l'evoluzione dei carri cinesi ha portato a dei 'Leopard' locali, a parte l'armamento, dei carri piuttosto grossi. Questo forse, anche perché i popoli asiatici, per quanto tradizionalmente di bassa statura, ultimamente sono diventati 'più alti'. Chiaramente, c'è una bella differenza nello stare in un carro se sei alto 1,6 m e pesi 65 kg, oppure se arrivi a 1,8 m e a 85 kg. È una cosa di cui si deve tenere conto se si vogliono mezzi abitabili.

L'armamento dei carri cinesi è temibile, anche per via di una buona FCS. Se gli Irakeni avessero avuto, per esempio, i carri Type 99 -per certi aspetti l'evoluzione estrema del T-72-, le cose per gli USA si sarebbero complicate alquanto. Se è vero che i proiettili cinesi sono capaci di perforare quasi un metro di acciaio a 2 km, anche l'M1 avrebbe potuto correre dei rischi, almeno nello scafo se non anche in torretta, anche ammettendo la vulnerabilità del Type 99 ai proiettili dell'americano. Inoltre, c'è il sistema elettronico-laser che permette di vedere tutt'attorno e se necessario, accecare il puntatore nemico. I laser di per sé sono capaci di danneggiare sensori ottici (e occhi), e i telemetri laser sono un problema anche nelle loro configurazioni 'normali'. Non è da adesso che però se ne studiano sistemi offensivi veri e propri, come l'americano Stingray. Ma il problema essenziale è che a nessuno importa di portare a compimento questo nuovo, pericolosissimo sviluppo nella guerra tecnologica. Magari è meglio abbagliare un avversario piuttosto che disintegrarlo con una cannonata, ma di fatto a nessuno piace l'idea di accecare i 'sensori nemici' e così questi sistemi, per quanto già disponibili da anni, non sono mai stati usati a quanto se ne sa. Certamente sarebbe convenuto ai carristi di Saddam averne, perso per perso. L'unico limite del sofisticato sistema cinese è la velocità di scansione, che richiede ben 8 secondi di tempo per guardarsi tutt'attorno, quando magari una battuta laser richiede molto meno tempo, tuttavia è uno sviluppo formidabile della tecnologia, che può portare a mettere KO un carro nemico (o un elicottero d'attacco) anche senza colpirlo o perforarlo materialmente.

Carri leggeri

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Il Type 62

Ma gli MBT non sono tutto quello che è stato realizzato nel settore carri armati. Infatti i cinesi hanno anche almeno due tipi di mezzi leggeri, il Type 62 e il Type 63.

Cominciamo dal Type 62. Si sa che i carri russi sono decisamente piccoli e angusti rispetto a quelli occidentali. Ma questo carro armato è a sua volta, un 'mini T-54'. Sebbene abbia ancora 4 elementi d'equipaggio, le dimensioni sono di appena 5,5 m x 2,86 x 2,25 m, il che, assieme ad una corazza meno spessa, dà appena 21 tonnellate di peso totale. Se lo si osserva attentamente, si vede che il suo cannone è un pezzo da 85 mm e non da 100 o 105. Per il resto vi è la solita mtg da 7,62 e da 12,7 sul tetto della torre. Sebbene questa abbia una struttura del tutto simile a quella dei carri 'normali', si vede sensibilmente come la mitragliera da 12,7 sia più grande, in proporzione appaia un po' come una 14,5 mm rispetto ad un carro normale.

Dato il peso ridotto, il motore è limitato a 430 hp, il che dà ancora una notevole potenza per la massa del mezzo. Le sospensioni sono a barra di torsione e il cambio, come su tutti i carri cinesi (eccetto i Type 98-99) è manuale, ma con 22 hp/ton il veicolo è capace di 60 kmh, mentre l'autonomia è di 500 km e la salita è possibile fino a pendenze del 60%.

In buona sostanza, questo non è un vero e proprio carro leggero, ma un carro 'ridotto'. La sua ragione d'essere si trova quindi nella sua capacità di essere usato in ambienti desueti per un carro armato normale, come le zone montagnose dove nessun altro carro potrebbe operare. Inoltre, esso è così leggero che potrebbe benissimo essere portato, magari vuoto, da un grosso cargo tipo il C-130 o l'An-12. Come dice la sigla, lo sviluppo è stato iniziato negli anni '60, scafo saldato e torretta di fusione, stranamente, nonostante la massa inferiore di quasi 15 t rispetto a quella di un carro normale, vi sono ancora cinque ruote per lato (quando per esempio, lo ZSU-57-2 sostiene le sue 28 t con appena quattro). In genere non vi sono serbatoi esterni, ma l'autonomia è ancora di 500 km. La protezione è forse di 20-50 mm e nonostante il ridotto spazio interno, dentro è ancora simile ad un carro normale, con i comparti combattimento, pilotaggio e motore separati. Il cannone da 85 mm è un'arma discretamente potente e consente di portare a bordo 47 granate, più di quanto non sia per i T-54 e i T-55.

È dunque armato come il T-34/85, ma con un po' meno di munizioni. Oramai fuori produzione, è stato ampiamente costruito per il PLA (1.200+), Albania (35), Congo (15), Corea del Nord (100), Mali (18), Sudan (60), Tanzania (30), Zaire (50). Ha avuto impiego in battaglia, subendo perdite dovute alla sua vulnerabilità. Chiaramente, al di fuori della sua 'nicchia' è meno adatto rispetto ad un carro normale, anche se molto dipende dalle situazioni, specie se si pensa che la moltitudine di carri armati leggeri come gli AMX-13, Scorpion, M24 e 41, non sono certo più protetti e forse nemmeno meglio armati.

Nell’insieme un mezzo particolare, dal costo sicuramente limitato, impiegato spesso in conflitti locali da alcuni dei più poveri Stati africani. Per dare un’idea delle sue dimensioni, il confronto con il T-34, dotato di cannone analogo e anch'esso in servizio con il PLA per molti anni, e il T-55:

  • lunghezza 5,5 m (6,19/6,3)
  • larghezza 2,86 m (3/3,3)
  • altezza 2,25 m (2,74/2,4)
  • peso 21 t (32/36)

Quindi la maggiore differenza è la lunghezza, ma anche la larghezza (fondamentale per il movimento su montagna) ridotte. In combattimento, questo mezzo non ha dato prova eccelsa, data la sua vulnerabilità ai razzi controcarri, ma del resto non è possibile ottenere di più date le premesse. Nell'insieme un mezzo particolare e interessante. Gli ultimi tipi pare siano anche equipaggiati con telemetri laser esterni, un tentativo di migliorarne le capacità operative. Paradossalmente, per quanto fuori produzione è un veicolo per certi versi anticipatore, dato l'interesse per i carri leggeri che negli USA è stato portato avanti con i vari Stingray e M8, che tuttavia si sono rivelati estremamente costosi e piuttosto fragili, certamente non per le tasche dei paesi del Terzo Mondo.

 
Il Type 63; a lato c'é il Type 62. Notare le torri quasi uguali

Il Type 63 è tutt'altro veicolo. E' anch'esso un carro leggero, ma occupa un'altra nicchia proibita agli MBT, quella dei mezzi anfibi.

Dimensioni: 9,6 x 3,2 x 3 m, peso 22 t, motore da 400 hp e autonomia di 370 km.

Esso è il derivato diretto del PT-76 sovietico, anch'esso a suo tempo ottenuto dai cinesi. Ma rispetto a questo è nettamente più potente. L'unico problema è come al solito l'accessoristica, come la mancanza di un sistema NBC e almeno inizialmente di un sistema IR notturno. A parte questo, come prestazioni, è nettamente più potente. La sua motorizzazione consente di arrivare a 64 kmh contro i 44 del sovietico, 30 kmh fuoristrada e 12 in acqua (anziché 10) con i due idrogetti. Non meno importante è la torretta, che è adesso triposto anziché biposto, e ha un cannone da 85 mm anziché 76. Inoltre, vi è una mtg da 12,7 mm difensiva.

Questo mezzo è stato anche usato in Vietnam e ha contribuito all'avanzata su Saigon ed esportato in alcune altre nazioni clienti dei cinesi. La distribuzione di questi mezzi è in genere di 4 per il plotone esplorante di ciascun reggimento corazzato, e 10 per la compagnia esplorante di ciascuna divisione. Vari i clienti esterni, come Sudan, Vietnam, Pakistan e Tanzania. Ora l'analisi in dettaglio di questo mezzo, senz'altro interessante, specie confrontandolo con il suo predecessore diretto, il PT-76.

  • Motore: con 400 hp il Type 63 è più veloce in acqua del 20% e su terra di circa il 40% rispetto al PT-76; nonostante il maggior consumo, l'autonomia è a sua volta superiore del 50%. Peggio che mai, i 44 kmh e 240 km di autonomia erano decisamente troppo pochi per un carro da ricognizione come avrebbe dovuto essere il PT-76, mentre il Type 63 è capace di competere in mobilità con gli MBT.
  • Armamento. Il 76 mm sovietico sparava munizioni capaci di penetrare circa 58 mm a 1 km oppure, con le HEAT, 120 mm a tutte le distanze (comunque ridotte) d'impiego pratico. Non era esaltante, dato che questi valori bastano a stento per colpire un carro armato sui fianchi. Era troppo poco, mentre il pezzo da 85 mm è, sia pure ancora insufficiente, un degno avversario, con le HEAT arriva a circa 230 mm di perforazione, e con questo può minacciare anche un mezzo come l'M48 Patton. Inoltre ha gittata maggiore e i tre della torretta sono ben più efficienti del capocarro-puntatore e del caricatore. La potenza di fuoco è superiore in ogni aspetto. Il Type 63 ha infatti 47 colpi da 85 mm contro 40 da 76, le mitragliatrici coassiali da 7,62 hanno in entrambi i casi solo 1.000 colpi, mentre l'arma da 12,7 ne ha altri 500. Infine, il PT-76 normalmente non poteva difendersi dagli attacchi aerei, mentre il Type 63 può farlo con la 12,7 mm, molto utile anche per la difesa ravvicinata contro bersagli a terra (fanteria, per esempio) che appaiano improvvisamente a giro d'orizzonte.
  • Protezione. Entrambi i mezzi sono poco blindati per via della necessità di galleggiare, ma le compartimentazioni interne hanno un positivo effetto sulle piccole cariche HEAT, come scoprirono gli americani con il loro LAW. Il peso del Tipo 63 è sensibilmente maggiore, più di quanto non sia la differenza di dimensioni (7,125-8,437 x 3,2 x 2,522 m contro 6,91-7,625 x 3,14 x 2,255 m). La torre del Type 63 pare la stessa del Type 62, e quindi senz'altro più protetta di quella del PT-76. Inoltre, almeno alcuni mezzi hanno ricevuto il telemetro laser. I sistemi NBC e IR, però, almeno inizialmente erano assenti, forse gli unici punti negativi rispetto al progenitore sovietico.

Insomma, si tratta di un mezzo senz’altro superiore, i fondamentali del Tipo 63 sono migliori del PT-76. E ora guardiamoli attraverso i compiti ‘istituzionali’ di questo carro.

Anche per via del suo compito, il Type 63 ha necessità di un'elevata velocità e di una discreta autonomia. Il PT-76, con i suoi 44 kmh, è nettamente più lento dei carri medi come gli M47-60 e i T-54/62, così da restare potenzialmente indietro, a meno che non vi sia da guadare delle acque piuttosto profonde. È la stessa situazione che nella II GM subivano i T-60/70 da parte dei T-34, che seppure più pesanti, erano sensibilmente più veloci, una combinazione non certo ideale. Invece il Type 63 è appena 1 kmh più lento della velocità dichiarata per il Leopard 1, 4 kmh più rapido del T-72 e dell'AMX-30, ben 14 kmh superiore ai T-54, 55 e 62, nonché alle copie cinesi, e 16 kmh più veloce dei Patton americani. Questo margine lo aiuta ad essere un efficace mezzo da ricognizione, mentre l'autonomia, che potrebbe essere superiore, nondimeno è discreta. Se il PT-76 era ancora utile come mezzo esplorante, il Type 63, con circa il 20-40% di mobilità in più, è molto migliore e può fare da schermo esterno ai reparti corazzati principali.

Quanto alla potenza di fuoco, il 76 mm è pressoché inutile contro degli MBT, giusto come era in difficoltà il T-34/76 conto i Tigre. Le munizioni sono deboli e in pratica possono sperare di infliggere danni solo sparando su di un lato dei carri armati medi o pesanti, e solo in condizioni relativamente favorevoli e comunque a distanze ridotte (per la capacità di perforazione per i proiettili AP, e per la precisione che limita l'efficacia delle HEAT sulle lunghe distanze). La corazza laterale di un M-47, per esempio, è di 63 mm (leggermente inclinata) sulla torretta, e ben 76 mm (verticali) sullo scafo. Il cannone da 76, di conseguenza, è pressoché inutile con le granate AP e solo marginalmente efficace con le HEAT. Contro i carri T-54/62 sarebbe forse anche peggio, avendo i lati della torre spessi fino a 120 mm e sui fianchi fino a 80 mm di acciaio. Contro le corazze frontali, spesse agevolmente 100 mm a 60 gradi (LOS 200 mm) ogni speranza di far danno è ridotta al minimo, così il PT-76 deve davvero sperare di non ritrovarsi 'faccia a faccia' con un MBT. Contro un Leopard o un AMX è più facile (il primo ha corazze laterali, per lo scafo, di appena 35 mm, anche se inclinate di circa 25°), ma la perforazione frontale è comunque difficile (70+ mm a 60°). Contro gli altri mezzi, carri leggeri (come gli Scorpion, M24 e M41) e blindo, l'armamento del PT-76 è invece efficace. Il Type 63 ha un pezzo da 85 mm ben più potente, e con maggiori riserve di munizioni. Sebbene -come nel caso del T-34/85 vs il Tigre- sia appena sufficiente per essere una minaccia, il proiettile da 85 è comunque più pericoloso, sia come perforante (AP o HVAP), sia come granata HEAT (e, contro bersagli di altro genere, con proiettili HE da 9 kg anziché 6). Nel primo caso la perforazione dovrebbe superare i 140-150 mm, nel secondo i 230 mm (o 100 mm a 60° con cono d'impatto di 30° per lato), pare successivamente incrementati ulteriormente; per cui è possibile sperare qualcosa contro i carri NATO già frontalmente, e porre una minaccia più che concreta lateralmente e posteriormente (dove la corazza è ancora meno spessa). Non è molto, ma pur sempre molto meglio che con il 76 mm. A parte questo, la 12,7 mm aiuta molto a difendersi da minacce come aerei, elicotteri o fanteria, cosa che solo raramente è stata fatta anche con il PT-76. Inoltre, giusto come il T-34/85 comparato al T-34/76, vi è il fatto che con la torre triposto (cannoniere, capocarro e puntatore) l'acquisizione degli obiettivi e la procedure di fuoco è molto più svelta che con una torre biposto (notare che il PT-76 ha una struttura saldata e tronco-conica, non una calotta di fusione come nei carri medi quali il T-54). La protezione balistica del Type 63 dovrebbe essere sì scarsa, ma pur sempre superiore a quella del PT-76, che stenta un po' ad assicurare una difesa contro le mitragliatrici da 12,7 mm, e le schegge più grandi. Pochi mm di protezione in più possono aiutare a neutralizzare il pericolo, e forse questo spiega in parte la maggiore massa del mezzo cinese. Visto e considerato tutto, quindi, si tratta di un mezzo superiore, ma afflitto da una certa carenza di tecnologie avanzate in settori chiave come la protezione NBC e la visione notturna, entrambe molto importanti per il teatro europeo.

Stranamente i sovietici, a loro volta, pur avendo tutte le tecnologie del caso, hanno deciso di non continuare in questa strada (affidandosi piuttosto al BMP in versione recce), una cosa piuttosto strana perché il PT-76 è stato prodotto per molti anni, nel mentre gli MBT sovietici venivano modificati e migliorati di continuo. Per i progettisti di Mosca sarebbe stato facile potenziare il motore del PT-76 e aumentarne l'autonomia, incrementare di qualcosa la corazzatura (come fatto, per esempio, sulla serie BTR-60/80), e applicare una torretta simile a quella del Type 63, anche perché, mentre i cinesi probabilmente hanno dovuto adattare il cannone del T-34/85, i sovietici anche nel dopoguerra hanno sviluppato nuove armi in questo calibro, come quella del carro aviotrasportato ASU-85, perfetta anche per un mezzo come il PT-76. Ma non l'hanno fatto, cosicché, sia pure per ragioni diverse, entrambi i carri anfibi non hanno sviluppato il massimo delle loro capacità: ai cinesi mancava il 'software' e ai sovietici non è interessato migliorare l'hardware, se così ci si può esprimere. Il Type 63 ha ottenuto in seguito un telemetro laser (almeno su alcuni mezzi), ma non dispone di una vera FCS e così l'efficacia di tale apporto è relativamente ridotta in termini pratici. Entro certi aspetti, la mancanza di collaborazione in termini di idee e tecnologie ha nuociuto sia a Mosca che a Pechino; al Type 63 è stato dato di recente un degno sostituto con il carro esplorante anfibio con il cannone calibro 105 mm, il pezzo 'minimo' per un carro odierno, e al contempo il massimo trasportabile per un mezzo anfibio.


Quanto ai corazzati leggeri, è interessante rilevare anche un Type 89, un cacciacarri simile al semovente Type 83 da 152 mm, ma con cannone da 120 mm, apparso come prototipo nel 1984 e sperimentato fino al 1988; la produzione, partita all'epoca, arrivò fino a metà degli anni '90, ma in tutto si è limitata a circa 100 mezzi. Essi hanno cannone da 120/50 mm, il solito Type 83, che è stato migliorato in diversi 'step', e che all'epoca era superiore al 125 mm cinese(russo) prima che esso venisse migliorato ulteriormente. Il proiettile perforante arriva a 1.680 m.sec, forse addirittura 1.700. Ha 4 uomini d'equipaggio, motore da 520 hp e peso di 31 t, con corazza in acciaio spessa al massimo 50 mm e torretta rotante sui 360 gradi; velocità 55 kmh e autonomia 450 km su strada. Il cannone non è stabilizzato e l'FCS è relativamente poco sofisticato, ma comunque con tlm laser e sistemi di visione notturna.

Anche così, questa soluzione è tutt'altro che disprezzabile. Tra l'altro, all'epoca ancora non lo si conosceva, ma non molti anni dopo sarebbe apparso il 2S25 russo, un blindato con cannone da 125 mm per compiti simili. Bisogna tenere presente il fattore costo. Per esempio, prendiamo il carro armato Leopard 1. Negli anni '70[3] esso costava 600 milioni; pare che il semovente Gepard costasse ben sei volte tanto. Di contro, il Jaguar con casamatta armata di pezzo da 90 mm, costava appena 95 milioni. Questo significa un sesto del costo del Leopard, e un trentesimo scarso del Gepard. Se il costo viene ridotto a valori sufficientemente bassi, il cacciacarri/carro d'assalto è ancora un mezzo valido. L'ultimo esempio occidentale è probabilmente l'IKV-90 con torretta girevole. Ma per contenere il peso, altezza e costo un cacciacarri dovrebbe forse fare a meno della torretta, come del resto succedeva nella II GM con i vari Jadpanther ed Hetzer, oppure recentemente con il carro S svedese, che anzi, è anche più 'fisso' con il cannone solidale nello scafo per via del sistema di carica automatico (il movimento si ottiene con un sofisticatissimo sistema di controllo dei cingoli e sospensioni), un concetto forse eccessivo e per certi versi più simile a quello del vecchio Char B1 francese (che se non altro aveva il cannone con alzo indipendente dallo scafo, ma per il resto era puntato dal pilota muovendo il mezzo). Un cacciacarri con un pezzo da 120, basso, relativamente stealth e ben provvisto di 'occhi' elettronici è un pericolo potenziale. Forse il mezzo cinese è troppo alto per questo scopo. Peraltro, è difficile biasimare i cinesi. Dopotutto la Centauro italiana, coeva di questo veicoli, era stata pensata tra i suoi vari compiti anche -e forse soprattutto- come cacciacarri. Con una protezione inferiore, una sagoma altrettanto imponente e un cannone superato (negli anni '90), nonché un costo eccessivo, la Centauro non era certo un cacciacarri ideale, vulnerabile a grande distanza al suo stesso armamento, e incapace di perforare (frontalmente) i moderni MBT persino a bruciapelo. Se non altro, il Type 89 ha una blindatura accettabile e soprattutto un cannone potente. Questo è il 120 mm Type 84, nato presumibilmente con l'aiuto francese, noto anche come Type 83 evoluto. Il disegno apparve nel 1981, e l'evoluzione è stata davvero lunga, visto che alla fine si è messa in produzione la versione Type 83-14. Nondimeno non c'è stato un grande successo: dopo gli anni '80 il 125 mm ha ricominciato a prendere quota e alla fine lo ha soppiantato per i carri contemporanei, al contrario di quello che è successo in Ucraina, dove il 120 occidentale è diventato al contrario l'erede del 125 mm sovietico. Il vantaggio di quest'ultimo è, ovviamente, di tipo dimensionale, quei 5 mm di calibro aiutano ad aumentarne la potenza. L'acciaio ad alta resistenza usato attualmente rende possibile una pressione di lancio ben maggiore dei vecchi 125 sovietici, e così il gioco è fatto.

Blindati per la fanteria[4]

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Il Type 63

Anche qui v'é stata una certa tendenza a copiare i sovietici, ma non così marcata, anzi presto sono comparsi modelli del tutto originali. Ciò perché gli APC sono stati sviluppati dopo i carri e per allora la Cina e l'URSS erano già in rotta di collisione. Così il primo mezzo cinese cingolato è stato il Type 63 o YW-531, un eicolo costruito dalla N.V.M.F., impiegato dal 1964. È quindi pressoché un coevo dell'M113 e dell'FV-432, e somiglia molto ad entrambi. È costruito in lega d'acciaio anziché la più costosa lega d'alluminio. Inizialmente ha avuto parecchi problemi tecnici, ma questi sono stati poi risolti dato che è diventato un vero best-seller, con migliaia e migliaia costruiti e in buona parte esportati. Il peso è di 12-13 t, il motore da 235 kW (6150L), un diesel cinese a sei cilindri, me i tipi più recenti hanno un 8 cilindri con raffreddamento ad aria anziché a liquido; questo è un tipo tedesco della stessa potenza. Da questo mezzo corazzato vennero derivate diverse linee evolutive che hanno visto un po' di tutto, dai semoventi d'artiglieria ai cacciacarri, ma anche a nuove edizioni non tanto diverse, come il Type 85 e il Type 90. Il primo è noto anche come YW 531H, esiste anche il YW 534, mentre il Type 90 è una sorta di progetto migliorato ma abbassato nell'altezza complessiva (vedi la sezione 'novità' qui sopra). Non è ben chiaro come tutti questi sviluppi si siano combinati, data la confusione e la moltitudine di sigle dovute alla continua evoluzione dei prodotti, alla designazione dell'esercito, quella industriale, quella di 'marketing' e quella dei Paesi esteri che alle volte sono gli unici utenti di un tipo di mezzo o della sua versione appositamente preparata. E la confusione è tutt'altro che definitivamente terminata, la Cina sembra non cessare mai di riservare sorprese.

 
Il Type 63 visto da dietro, mostra la portiera d'accesso

La blindatura non è molto inclinata rispetto a quella del BMP-1 e si potrebbe considerare intermedia tra quella di questo veicolo e l'M113. Caratteristiche le ruote, solo quattro per lato e di grosso diametro, tanto che non hanno bisogno di ruotini reggicingolo, mentre le sospensioni sono a barra di torsione. È un mezzo capace di 65 kmh e, in acqua, di 7-8 kmh, l'autonomia di 500 km e la capienza fino a 15 soldati e membri d'equipaggio (il pilota è a sinistra del motore). L'armamento è costituito dalla solita copia cinese della 12,7 DshKm sovietica, ma come nel caso dell'M113 base, non ha una protezione per il mitragliere. Questo veicolo è stato esportato in numerose nazioni, come la Corea del Nord, il Pakistan e l'Irak, qui ha fatto un po' la parte dell'M113 assieme all'MT-LB. Di esso si dice che si sia dimostrato, oltre che economico, anche robusto e affidabile, anche se con una corazzatura debole e una certa propensione ad incendiarsi. A parte questo, con la sua disposizione razionale, è stato senz'altro molto utile per la fanteria, un veicolo che ne consente l'entrata e uscita in sicurezza senza i problemi dei BTR russi. Ma ne sono stati anche realizzati numerosi tipi con armamento potenziato, dalla scudatura per il mitragliare, a sistemi come quello controcarri con lanciamissili binato e persino un sistema d'artiglieria, in verità molto semplice, da 122 mm semovente, con il pezzo sistemato nel comparto truppa.

Ma questo mezzo doveva essere aiutato da qualcosa di più potente. Negli anni '70 i cinesi riuscirono a clonare il BMP-1 grazie ai mezzi passati dall'Egitto, così ne ricavarono il Type 86 o ZW-501. Nel 1986 esso passò in produzione per l'export, e benché seguisse il BMP di ben 20 anni, ebbe comunque successo e il PLA ne ha attualmente in servizio oltre 1.000, per non dire di Irak, Iran, Sri Lanka e Birmania. Il Type 86B è stato pensato per i fanti di marina cinesi, forse con idrogetti.

 
Il Type 86

In effetti il Type 86 è simile al BMP-1, solo un po' più leggero e veloce. Ha il cannone da 73 che è la copia del 2A28 Grom da 73 mm, idem per il missile HJ-73 Red Arrow, che è l'AT-3 (9M14M). Peso 13 t e trasporto di 8 soldati più i tre dell'equipaggio, motore 6V150 da 292 hp diesel raffreddato a liquido, copia del 4D20 russo per una velocità di 65 kmh in strada, 7-8 in acqua, 35 fuori strada e 500 km di raggio.

Questo è il tipo base, ma poi vi sono i vari ZW-503, 504 e 505; il 503 è un semplice APC con arma da 12,7, il 504 è un tipo c.c. con missili (4 Red Arrow pronti al lancio), e il 505 ha cannone da 30 mm e Red Arrow sempre però in torre monoposto. C'é persino l'NFV-1 che ha avuto una torre con arma da 25 americana, nonché il Type 86G con cannone da 30 mm.

Ma nemmeno il Type 86 era del tutto consono alle esigenze previste e prevedibili, e così venne pensato, sempre negli anni '80, un nuovo carro per i fanti, anche per via di vari problemi evidenziati dai Type 63, incluso il poco spazio per i fanti e la mancanza di feritoie di tiro interne. Alla fine del programma iniziato nel 1982 venne fuori il Type 89 noto anche come YW534 o ancora ZSD-89. Sebbene simile come configurazione ai tipi precedenti, (non è chiarissimo il suo rapporto tra questo e i vari Type 85 e 90, che sembrano più un'evoluzione dei precedenti Type 63 come il C-13 a suo tempo lo è stato dell'M113/VCC-1) è più grande e potente, con muso ben più profilato, ha sei feritoie di tiro e 8 iposcopi, portellone posteriore singolo per l'accesso. Dimensioni 6,15 x 3,13 x 2,56 m, peso 14,5 t, 5 ruote per lato e motore tedesco Deutz BF841 da 235 kW per 65 kmh. L'armamento non è eccezionale, la W85 da 12,7 è però in installazione protetta.

 
Il Type 97

Poi, negli anni '90 è apparso il Type 97, o ZBD-97, che tuttavia è entrato in servizio solo nel 2006. È per certi aspetti simile al BMP-3, ma è più grande e ha la torretta del BMD-4; importante da notare, il motore è stavolta anteriore, come sui vecchi BMP-1 e 2; l'equipaggio è di 3 più 7-8 fanti. L'armamento è sempre quello noto come 2K23 del BMP-3, un tipo molto potente e rispettato, malgrado possa lasciare piuttosto sconcertati questo dualismo tra due armi di grosso calibro. Vi è il cannone a bassa pressione 2A70 da 100 mm, con la 2A72 da 30 mm coassiale e così per una PKT da 7,62 mm. E' stabilizzato con un apparato elettronico sui due assi e ha un alzo tra -6 e +60 gradi. La granata da 100 mm, dell'arma a canna liscia, è in un certo senso l'evoluzione della generazione da 73 mm, ma è più grande per consentire la maggiore potenza possibile al missile controcarri, che è integrato nel sistema di ricarica automatica, 22 colpi dei 30 disponibili complessivamente. La granata tipica è la HE-FRAG 3UOF17 con proiettile 30F32 pesante 15,6 kg, di cui 1,7 di HE. È possibile anche usare un proiettile HEF con maggiore velocità del 30% e il 70% di schegge in più; ha portata fino a 7 km. Per il resto esiste il missile GP-2. La mitragliera serve invece per colpire bersagli di tutti i tipi, con cadenza di 330 c.min e velocità iniziale di 980 m.sec e portata a.a. fino a 2 km. Il proiettile AP perfora 25 mm a 60° a 1,5 km. Il sistema di controllo del tiro è stabilizzato e consente di usare anche apparati moderni come camere termiche, con capacità stabilizzata per muoversi sparando. Il tutto risulta in una torretta pesante 3,86 t, più eventuali corazze aggiuntive. I fanti hanno 5 iposcopi e tre feritoie, di cui una per lato e una posteriore. Le ruote del nuovo mezzo sono sei per lato di piccolo diametro, le sospensioni a barra di torsione con ammortizzatori idraulici sulle prime e ultime. La velocità è di 65 kmh e l'autonomia di 500 km.

Una sua evoluzione ulteriore, del 2006, comprende il mezzo anfibio per la fanteria ZBD-2000, che è adatto anche a sostituire il Type 63 (carro leggero) perché ve n'è un tipo con cannone da 105 mm ad alta velocità. Lo scafo, in acciaio, è molto simile a quello del precedente. L'armamento standard è costituito da missili Red Arrow e cannone da 30 mm. L'equipaggio, in genere di 10 elementi complessivi, nel modello carro leggero si riduce a quattro. Il cannone è moderno, ha un FCS digitale e sistemi di visione notturna. Di fatto è quell'AGS che i Marines hanno tentato anni fa di ottenere con il LAV-105, fallendo tuttavia. Esiste anche la possibilità di lanciare il missile GP-2, come già per il Type 97 e il suo pezzo da 100 mm.

L'ultimo nato della nutrita famiglia di APC/IFV cinesi (per non dire di quelli ruotati) è il WZ-26 o ZLC-2000. Realizzato nel 2000, in produzione di serie dal 2003, è un blindato leggero per truppe avioportate apparso per la prima volta al pubblico nel 2005 come ZLC-2000C. Ve ne sono molti tipi tra cui IFV e cacciacarri, tra cui i soliti mezzi armati con cannone da 30 e lanciamissili c.c., mentre l'equipaggio è di tre più altri 4 sistemati nel vano di trasporto posteriore. Il peso è oltremodo ridotto, appena 8 t, e in effetti somiglia molto, concettualmente, al BMD-2, incluso il fatto di avere una torre monoposto. È un altro settore che i cinesi sono riusciti a coprire, offrendo oramai una gamma di mezzi corazzati per tutte le esigenze, e ben disposti a vendere i propri prodotti a qualunque nazione ne faccia richiesta, forti sia del basso prezzo, che di una qualità migliorata progressivamente, così come l’affidabilità e la durata dei propri sistemi d’arma e veicolari.

Type 83

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Il primo semovente moderno dell'esercito cinese è stato il Type 83, un sistema costruito dallo stabilimento 674, ora Harbin First Machinery Group Ltd. Questo era sviluppato con uno chassis Type 321 e il cannone Type 66 da 152 mm trainato. Lo sviluppo venne chiesto nel 1979 con lo stabilmento 674 coinvolto, il 127 per lo sviluppo dell'artiglieria e il 5318 per il sistema di mira, nonché altri ancora per componenti minori.

Le prove iniziarono con il prototipo nel febbraio 1980 e la prima uscita del nuovo mezzo avvenne nella parata del 1 ottobre 1984. Però, pur non essendo niente di eccezionale, solo 78 vennero costruiti tra il 1984 e il 1990. Questi sono stati ripartiti in reggimenti di 18 pezzi l'uno, suddivisi in tre batterie. Al suo interno questo semovente ha 30 colpi, la disposizione è classica con il motore anteriore mentre vi sono due periscopi di mira, uno dei quali con un canale di visione notturno. La torre si eleva tra 0 e +62 gradi. Il rateo di tiro è di 5 colpi/min di vario tipo, come gli HE, cluster, e un tipo a guida laser basato sui proiettili Krasnopol. La componente veicolare, con un motore WR4B-12V150LB, ha velocità di 55 kmh e 450 km di autonomia su strada. Per la difesa ravvicinata questo mezzo ha un'arma da 12,7 mm e un RPG Type 69 portatile al suo interno, più le armi leggere.

Tra i razzi più potenti vi è il sistema WM-80 della NORINCO, che è a sua volta basato sul paricalibro Type 83 da 273 mm, a 4 canne come il successore. Questo però, malgrado l'indubbia potenza, non è entrato in servizio con le PLA data la concorrenza dell'A-100. In compenso è stato esportato, con un modesto successo, visto che si conosce come utente l'Armenia, che lo comprò nel 1999 in quattro unità di fuoco.

La principale differenza tra i due tipi è che il WM-80 ha chassis ruotato anziché cingolato. Inoltre vi sono modifiche di dettaglio, come sistemi computerizzati di controllo del tiro, mentre il raggio arriva fino a ben 80 km, 10 in più del BM-30 russo. Ovviamente l'uso è stato previsto per il Corpo d'Armata. In tutto sono presenti 8 razzi pronti al lancio in due sezioni di tiro con 4 tubi l'una, utilizzabili anche per lanciare altri tipi di razzi, anche di calibro diverso, e con alzo tra 20 e 60 gradi, direzione di 20 gradi per lato. L'autocarro Taian TAS5380 8x8 ha 4 stabilizzatori idraulici da abbassare per poter sparare con maggiore precisione. Vi sono sistemi di comunicazione radio e apparati visivi, e ovviamente delle persiane di protezione per il parabrezza quando i razzi vengono approntati al lancio, cosa che avviene ad un ritmo di uno ogni 5 secondi. La ricarica prende circa 5-8 minuti. Ogni razzo è lungo 4,58 m e pesa 505 kg, di cui 150 di testata. Alla traiettoria ottimale per la maggiore gittata, la quota raggiunta è di ben 31 mila metri e gli 80 km vengono percorsi in 165 secondi. Per quello che riguarda gli aspetti negativi, il minimo raggio è di 34 km, mentre il CEP è il 12% del raggio, il che significa che varia tra 4 e 9 km circa, un po' troppo (forse è un errore, e stava per 1,2%?) specie per un razzo così grosso e stabilizzato sia per rotazione che per governale. Le testate sono HE con spoletta ad impatto o MD-23A elettronica, di prossimità. Vi sono anche submunizioni (380 per testata di tipo HEAT, capaci di perforare 8-10 cm di acciaio). Il peso del sistema completo è di 34,7 t.

Quanto all'A-100, esso è un lanciatore a 10 tubi sullo stesso chassis, ma basato sullo Smerch russo da 300 mm, il che lo rende ancora più potente.

La famiglia WS (WeiShi) è molto numerosa:

  • il WS-1 ha 4 razzi da 302 mm, prodotto dagli inizi degli anni '90 (dalla SCAIC, Sichuan Aerospace Industry Corporation) per l'export. È un altro lanciarazzi gigante, insomma, ma non per il PLA. Eppure, la sua gittata arrivava a 100 km, ancora di più di quella del WM-80. Dimensioni 4,737 m, peso 524 kg, testata 150 kg, velocità massima 4,2 mach, portata 40-100 km, CEP 1%, tempo di ricarica dei 4-8 tubi, 20 minuti.
  • Il suo modello WS-1B è dei tardi anni '90 e arriva ad un raggio massimo di ben 180 km. L'unico problema evidentemente è la precisione a tali distanze. Lunghezza 6,376 m, peso 725 kg, testata 150 kg, velocità 5,2 mach, portata 60-180 km, per il resto analogo, con un CEP massimo del 1,2% sulla gittata.
  • Il WS-1E invece è simile come chassis, ma da 122 mm. 2,946 m, 74 kg, 18-22 kg di testata, gittata 20-40 km (min-max), CEP 0,83%, ricarica dei 40 tubi: non nota.
  • Il WS-2 ha sei tubi da 320 mm, gli ultimi tipi con la stessa sigla hanno invece razzi da ben 400 mm, ma anche un sistema di guida finale ('Cascade') che ne consente lo sfruttamento ottimale della gittata). Questo razzo arriva a qualcosa come 200 km, decisamente nel campo dei missili tattici piuttosto che dei semplici razzi d'artiglieria, a testimonianza del 'trend' evolutivo che parte dai razzi non guidati e arriva ai missili. Dimensioni 7,302 m, peso 1.285 kg (come un missile Lance), testata 200 kg, velocità mach 5,6, gittata 70-200 km, precisione (CEP) migliore dello 0,17% della gittata (ovvero: per 200 km, precisione migliore di 340 metri, grandemente migliore dei 2 km del WS-1B a 180 km). Tubi di lancio 6, ricarica in 12 minuti.

Quanto alla disposizione, il WS-1, che pure venne rigettato dal PLA, dovrebbe avere un battaglione tipico basato su un sistema di comando DZ-88, lanciatori MF-4 (6-9), mezzi di trasporto (6-9), radar Type 702 meteo (particolarmente importante per un lanciarazzi d'artiglieria), 40-60 razzi di ricambio per ciascun lanciatore. Nemmeno il successivo WS-1B ebbe successo né in casa né all'export. Forse il problema è l'insufficiente precisione sui bersagli. Il WS-1E non è nemmeno entrato in produzione, dove doveva sostituire il Type 81 da 122 mm, ma forse per la concorrenza del simile Type 90 non ha avuto successo. Il WS-2 è stato rivelato solo nel 2004 e ha un sistema a guida INS terminale per migliorare la precisione. Anche per questo sistema la disposizione per un battaglione è simile a quella degli altri tipi.

I razzi sono a camera di combustione singola, ma con propellenti di tipo avanzato (HTPB). Vi sono varie testate disponibili, incluse le FAE e le HE, nonché quelle a submunizioni. I mezzi di lancio sono gli HF-4 6x6 oppure gli HF-4, mentre il WS-2 ha il Taian TAS 5380 8x8.

Anche se sono razzi non entrati in produzione, le loro caratteristiche, in definitiva, valgono d'essere menzionate.

Infine l'A-100 da 300 mm. Esso è basato su scafo WS-2400 8x8, capace anche di portare, per esempio, il missile M-11. I 12 razzi possono essere tirati in 60 secondi e portano ciascuno una testata da 200 kg in 50-100 km di raggio. Si parla anche dello sviluppo (da parte della CPMIEC) di un nuovo razzo da 70-180 km analogo. Per ora il tipo base è entrato in servizio con la Prima divisione d'artiglieria della 42ima Armata. Da notare che la nuova versione potrebbe agevolmente raggiungere Taiwan, inclusa la capitale Taipeih, un miglioramento dunque non di poco conto, se così lo si può definire, e molto più economico dei missili tattici come l'M-11.

Il PZL-45[6]

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Figlio delle tecnologie sviluppate grazie al genio di Gerry Bull, che ha disseminato di artiglierie ad alte prestazioni il mondo, precisamente in Sud Africa (Denel G-5 e 6), Austria (Noricum GNH-45), Spagna (SITECSA) nonché Argentina (CITEFA) e Cile (Cardoen), prima di essere ammazzato il 22 marzo 1990, molto probabilmente da agenti israeliani per il suo coinvolgimento più che verosimile al super-cannone irakeno, che coronava una vita da innamorato della balistica. Tra i suoi ‘figli’ vi è apparentemente anche il nuovo sistema d'artiglieria della Norinco, dato che anche in Cina lui lavorò negli anni '80. Norinco, anzi NORINCO significa China North Industries Corp. Il risultato fu di ben 3 modelli, tutti da 155/45 mm, la cui b.d.f. era uguale, e designata WA 021 (e in servizio, Type 89). Il risultato fu un cannone-obice trainato, basato sul GC-45 degli anni '60 (della Space and Research Co., la società canadese di Gerald Bull). Un modello più potente è il cannone mobile con motore da 77 hp ausiliario. Da qui a pensare a un vero cannone semovente non passò molto tempo, ed ecco il PZL 45, su scafo del predecessore, il Type 83 da 152 mm, che è a canna più corta e grossomodo equivalente al 2S3 sovietico. Il primo prototipo venne esposto al pubblico durante una mostra in Asia nel 1988, svoltasi proprio nella capitale cinese. Sviluppato dalla solita sinergia tra istituti di ricerca (dell'università di Pechino) e stabilimenti specializzati, ha anche una gamma completa di mezzi di supporto: il portamunizioni PCZ 45, basato sul medesimo scafo base; lo ZCL 45 per comando di batteria, il ZCY 45 per comando battaglione e il ricognitore ZCL 45.Tutti questi sono su scafo YW 307. Infine vi è un mezzo recupero (ARV) W 563, che invece si basa sullo scafo dei carri Type 59 o 69. Per il controllo del tiro vi è un radar Mod. 504 e per il servizio meteo la stazione Mod 702-D, queste ultime componenti sono su autocarro Steyr austriaco, costruito su licenza in un modello 4x4. Non è chiaro perché il PZL 45 sia stato sviluppato, non è escluso che si trattasse infatti di un modello pensato per l'export. Ma, nonostante le prestazioni manifestamente superiori ai semoventi 'di casa', non pare che sia stato anche adottato dal PLA (le fonti sono peraltro discordi: RID e wiki.en dicono di sì, Sinodefence.com dice di no).

In effetti, già nel 1997 il PLZ 45 ha convinto della sua validità l'esercito kuwaitiano, che a sorpresa l'ha dichiarato vincitore di un'accesa competizione internazionale. Ne ordinò 27, forse anche per ragioni politiche, come la ricompensa per la Cina -che a suo tempo votò all'ONU per liberarlo dal giogo irakeno-, ma di sicuro non fu solo un fatto politico. Nel 2001, appena 4 anni dopo, vennero ordinati altri 74 semoventi. In entrambi i casi venne fornito un set completo di mezzi di supporto e comando.

Il PLZ 45, è il solito semovente con torretta rotante di 360 gradi sistemata posteriormente, e scafo in acciaio, giusto come il Type 83 (che è noto dal 1984) e del 2S3.

Lo scafo deriva, per leggero ingrandimento, da questo predecessore; ha sei ruote portanti di medio diametro, barre di torsione e ammortizzatori idraulici, nell'insieme è simile al progenitore sovietico, che è della famiglia GM-300 (un sistema popolare, usato anche per l'SA-4 e il 2S5). Il Type 83 pesava 30 t e aveva un diesel da 520 hp, la versione depotenziata del 12150L da 580 hp, quello dei carri armati Type 59 e 69. Il cambio del PLZ 45 è manuale, ha sei marce avanti e una indietro, pare che il motore sia lo stesso, ma il mezzo pesa 33 t e arriva nondimeno a 55 kmh, 20 kmh fuoristrada e a un'autonomia di 450 km; pendenza 58%, quella laterale del 47%, trincea 2,7 m e gradino 70 cm. Le dimensioni del PLZ 45 sono 10,52 x 3,3 x 2,6 m (3,55 con la mitragliatrice).

Il motore è a sinistra, a destra c'è il conduttore e vicino vi è anche l'APU. L'equipaggio è in tutto di 5 elementi, tra cui il capopezzo con la cupola da 4 iposcopi (il conduttore ne ha due) e mitragliatrice W85 da 12,7 m (480 colpi complessivamente disponibili). A sinistra vi è il cannoniere con il suo sistema telescopico sul tetto. La b.d.f. è designata ha evacuatore di fumi e freno di bocca a tre luci, che neutralizza il 30% del rinculo. Vi è un otturatore semi-automatico e una camera di scoppio di 22,95 l, alzo -3/+72 gradi. L'angolo di tiro rispetto all'asse del mezzo in genere non supera i 30°. La b.d.f ha lunghezza di 7,045 m di cui 5,83 m rigati con 48 righe destrorse con passo completo di 20 calibri. Il caricamento è semi-automatico per i proiettili, manuale per le cariche, per un totale di 4 c.min, 2 soltanto se il sistema spara in maniera continuativa. Le munizioni sono nella parte posteriore della torretta per un totale di 30 colpi di cui 24 nel dispositivo di caricamento e sei sotto allo stesso. La FCS, anch'essa costruita dalla NORINCO, ha una struttura complessa con un grosso periscopio di tiro-osservazione e navigatore INS e GPS. Vi è anche un sistema piuttosto interessante: un radar che misura la velocità d'uscita effettiva dei proiettili. Vi è un calcolatore di bordo che consente l'uso del semovente in maniera pressoché autonoma (modalità shoot and scoot) grazie anche ad un calcolatore automatico di tiro ed elaborazione, e una radio di comunicazione con i sistemi di comando e controllo. Per sparare, il mezzo dev’essere ovviamente fermo, e per assicurare la massima stabilità dietro ha anche due vomeri abbassabili, per non spostarsi dalla posizione mentre spara. Dato il suo peso notevolmente ridotto rispetto alla potenza del cannone, la cosa non stupisce, mentre in Occidente non si usano, poiché i semoventi più leggeri, M109 a parte, vanno già per le 40 tonnellate e più. I vomeri rendono più lenta l’entrata e l’uscita del mezzo dalle azioni di fuoco, il che fa il paio anche con la cadenza di tiro, non particolarmente elevata; ma nell’insieme, data anche la gittata, il PLZ 45 è un mezzo ragionevolmente sicuro ed efficiente in azione.

I proiettili sono i seguenti:

L'ERFB/HE pesa 45,5 kg con v.iniziale di 940 ms, gittata di 30 km; quello con il BB arriva a 960 ms, pesa 48 kg e arriva a 39 km; se è applicato anche il razzo, e quindi si ha un ERFB-BB/RA si giunge ad un proiettile da 45,5 kg con portata di 50 km. L'illuminante ha peso di 46 kg e portata di 25 km, il fumogeno 44,9 per 25 km, quello con le submunizioni pesa 46,5 kg per 39 km.

Naturalmente, è possibile anche usare proiettili di tipo normale, nel qual caso la gittata risulta inferiore. Quelli di cui sopra sono i proiettili speciali per valorizzare appieno questa b.d.f. e siccome non c’erano 155 mm in servizio nel PLA prima di questo, essi sono anche gli unici apparentemente disponibili in Cina. Con un normale HE si arriva a 24 km.

Quanto alla disposizione tipica, il battaglione ha tre semoventi con sei pezzi l'uno, quindi 18 semoventi, 18 portamunizioni, un posto comando battaglione e tre di batteria, 9 ricognitori, un radar di controbatteria, uno meteo, 2 mezzi manutenzione per i mezzi, uno per l'elettronica, 2 ARV e un mezzo porta-ricambi.

Tra le munizioni, secondo gli studi di Gerry Bull co-sviluppate con i Sudafricani, vi sono le Base-Bleed, che permettono di aumentare la gittata utile con una profilatura ottimale, nonostante il peso maggiore. La base-bleed ha nella parte posteriore del colpo grani che emettono gas che si infiammano al contatto con l'aria, non tanto per la spinta, ma per creare una sorta di 'fuso virtuale' che permette di ridurre la resistenza di scia, migliorando la portata di circa il 25%. Vi è anche un proiettile laser (3-20 km) simile al Krasnopol sovietico-russo, le cui tecnologie vennero comprate negli anni '90.

Quanto ai mezzi base, il portamunizioni PCZ 45 pesa 33 t, dimensioni 7,15 x 3,33 x 3,05 con 90 colpi e gru di ricarica per seicendo colpi, e la capacità di trasferire fino a 6-8 colpi al minuto al semovente, quindi più di quelli che questo potrebbe essere in grado di sparare. C'é senz'altro bisogno di questo sistema, perché il PLZ 45 non ha una grande dotazione di proiettili a bodo. Il cargo ha mitragliatrice W85 e 8 lanciagranate frontali, nonché un aspetto molto alto e squadrato tranne che nella zona motore, davanti al comparto proiettili.

Il ZCY 45 e il ZCL 45 sono mezzi comando basati invece su di un mezzo diverso, quello della fanteria Type 85, così pesano solo 14,9 t, dimensioni 6,32 x 3,15 x 2,7 m, 65 kmh e 500 km (su strada), con equipaggio di 4 elementi. Il calcolatore di tiro ha un tempo di reazione di 12 secondi e dirige il tiro fino a 120 bersagli, con vari input sulle zone di sicurezza su cui non sparare, le condizioni meteo ecc, con precisione di puntamento di un millirad in alzo e 0,4 di direzione.

Il GCL 45 per acquisizione obiettivi è basato sullo stesso mezzo, pesa 15,2 t e ha sempre 4 elementi d'equipaggio, con sistemi elettro-ottici di rilevazione, inclusi sistemi termici e TV, nonché telemetri laser di bordo e smontabili. La camera termica ha apertura angolare 5° x 3,3° con 6x, 2,5° x 1,5° con 12x. La camera TV ha campo un po' maggiore e portata di 8 km, il tlm laser ha raggio di 150-10.000 m, precisione 10 metri, il goniometro ha una precisione di 1,5 mil. Il sistema portatile ha camera termica con campo di 6,25 x 3,75 in scoperta con 3x, oppure 2,5 x 1,5° con ingrandimento di 7,3x, scoperta s distanza di 4 km anziché i 6 km del tipo veicolare. La camera TV con angolo di 1,9 x 1,5°; mentre il tlm e il goniometro sono gli stessi della torretta, essendo smontabili.

Il radar Type 704-1 è su di un mezzo con 4 elementi d'equipaggio e su due autocarri Steyr; uno ha il radar, che ha portata di 3-12 km contro i mortai da 81 mm e 3-16 km vs obici da 122 mm, fino a 20 km contro i proiettili da 155 mm. Ha radar a scansione elettronica con antenna piatta, reagisce in 8-9 sec e segue fino a 8 bersagli, mentre l'alimentazione è con un generatore diesel da 15 kW per corrente da 127 o 220 V. L'altro autocarro ha i sistemi di comando e controllo.

Il radar meteo 702-D ha un'antenna parabolica con una quota fino a 25 km e palloni-sonda che trasmettono i dati incontrati nel loro viaggio nell'atmosfera.

Nell’insieme un sistema moderno e ad alte prestazioni, ma al contempo, con costi di gestione e acquisto non particolarmente impervi, così come la mobilità e il trasporto su strada e su ponti. Il semovente cinese è quindi una piattaforma d’artiglieria efficace, anche se non arriva alla perfezione –pagata molto cara in termini di costo e di peso- del PhZ-2000 o di qualche altro sistema simile, come il defunto (proprio per questi motivi) Crusader americano. Un sistema che non sarà protetto e ultra-moderno come il mezzo tedesco, ma ha tutti i fondamentali per funzionare bene, come il successo kuwaitiano ha dimostrato. Questo ha fatto poi da viatico per i vicini sauditi: l'anno scorso, attorno a ferragosto 2008, è venuta fuori la notizia che anche l'Arabia ha posto ordini per 54 semoventi [1]. A tutto questo si è aggiunto un ordine anche dell'esercito del Bangladesh.

Per un semovente di poco più di 30 t e che si accontenta presumibilmente di un motore da meno di 600 hp, è senz’altro un risultato molto positivo, aperto ad ulteriori evoluzioni.

Questo semovente ha un cannone da 155/45, che è compatibile con tutti i proiettili di questo calibro al mondo. Ma nonostante la gittata elevata che garantisce, dagli anni '90 si è voluti andare oltre, arrivando al semovente PLZ 05, con canna da 155/52 mm, presentato già nel 2005 e con lo stesso scafo del precedente, ma torretta simile a quella del 2S19 russo, il che fa pensare che abbia anche lo stesso sistema di caricamento automatico. Il nuovo cannone da 155 è uno sviluppo del trainato XP52 del 1993. Le munizioni, in questo caso, sono sparabili a distanze elevate, con le ERFB da 45,54 kg che arrivano a 34 km, e il ERFB-BB che pesa 48 kg e arriva a 50 km grazie al sistema base-bleed. Il nuovo sistema di carica consente fino a 10 colpi al minuto, aumentando notevolmente l'efficacia delle tecniche 'shoot and scoot'. Pare che esso sia stato sviluppato, tanto per cambiare, solo per l'export. Ma il PLA ne dovrebbe ricevere una versione con canna allungata addirittura a 54 calibri.

  1. Po, Enrico Novità dalla Cina, RID Apr 1992
  2. Po, Enrico, RID set 2009
  3. Pignato, N. Storia dei mezzi corazzati
  4. E.Po, op. cit.
  5. Dati da Sinodefence.com
  6. Po, Enrico Il semovente PLZ 45, RiD ott 2007