Forze armate mondiali dal secondo dopoguerra al XXI secolo/Bangladesh

Indice del libro

Questo Stato venne, nel 1947, distaccato dall'India, ma non reso indipendente. La 'Partition' britannica considerò il Bengala piuttosto come il Pakistan Orientale.

Bandiera del Bangladesh con l'immagine della nazione

Non era difficile capire fin dall'inizio che uno stato suddiviso in due, con un intero subcontinente nel mezzo, avrebbe avuto e dato gravi problemi politici. Il Bengala era ed è ad Est dell'India, e sebbene abbia avuto un ruolo marginale nei primi conflitti indo-pakistani, non così fu nel 1971, quando l'India attaccò con decisione anche il Pakistan orientale, chiaramente considerato come il più vulnerabile, seppure di importanza marginale.

La perdita del Pakistan Orientale

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Le motocannoniere missilistiche 'Osa' della marina indiana attaccarono diverse navi pakistane, e mai come in queste azioni, specialmente contro il porto di Karachi, i missili P-15 'Styx' si dimostrarono micidiali ed affidabili, colpendo e affondando il cacciatorpediniere Khaibar (ex.britannico 'Classe Battle') che pur essendo una nave antiaerea non poté nulla contro i due missili che la centrarono in pieno. Siccome i lanci avvennero di notte, il bagliore del loro razzo venne visto, creduto quello del postbruciatore di un aereo e i cannoni antiaerei aprirono il fuoco, riuscendo a sparare anche contro la seconda arma, lanciata dopo un certo tempo, nonostante che il caccia fosse già stato colpito dalla prima. Nessun risultato sortirono i colpi dei cannoni antiaerei contro tali piccoli e veloci bersagli, mentre il 'Kahibar', nonostante la sua robustezza strutturale, non resse e affondò poco dopo l'ultimo colpo a segno. Altri missili colpirono e disintegrarono un dragamine, affondarono alcuni mercantili e fecero esplodere grandi serbatoi di petrolio, vicini al porto di Karachi, che erano stati rilevati dai radar di bordo (questo rappresentò il primo impiego di missili antinave in funzione nave-terra, come attualmente si sta standardizzando con le ultime versioni di armi classe Harpoon/Exocet)[1]

Nel frattempo i caccia MiG-21FL del No.28 Sqn. si comportarono come degli apparecchi da interdizione di prima classe: il 5 dicembre, 4 aerei si avvicinarono all'aeroporto di Tezgaon-Dakka (o Dacca) a bassissima quota con 1.000 kg di bombe l'uno, poi accelerarono a 900 kmh, cabrarono rapidamente sfruttando la velocità fino a che questa scese a 450 kmh quando giunsero a 4,5 km, a quel punto picchiarono, accelerarono ad 1.000 kmh e secondi dopo misero a segno le 8 bombe da 500 kg sull' intera lunghezza della pista. Infine presero a cabrare e tornarono in quota, cavandosela con danni leggeri per uno di loro, colpito dalla contraerea. Con la seconda missione misero definitivamente fuori uso l'aeroporto, sorprendendo sia i loro piloti che gli osservatori internazionali, oltre che naturalmente le difese pakistane, con 16 bombe a segno su 16 sganciate. Ciascuna causò crateri di circa 7 m di diametro per 6 di profondità, così i Pakistani persero l'uso della loro principale base aerea, da cui operavano con uno squadrone di F-86F. Questo successo dimostrò come un caccia supersonico ben pilotato sia una macchina dalle capacità considerevoli. Nessuno si aspettava una tale efficacia da quello che era il più semplice e limitato tra i modelli bisonici disponibili, il MiG-21 (di prima generazione, per giunta), e che invece eseguì un'azione di interdizione di grande precisione penetrando per oltre 100 km in territorio nemico con 1000 kg di carico, profilo di volo lo-hi e piazzando il 100% delle bombe a segno, così da togliere al Pakistan orientale anche quel poco di copertura aerea che aveva, tutto questo mentre le 'Osa' avevano sconfissero le forze navali nemiche e devastato il porto di Karachi. In un'ultima missione altri 4 MiG-21 dei 'First supersonics' colpirono a Dakka il quartier generale dell'esercito pakistano con una precisa salva di 128 razzi da 57 mm (32 per aereo)[2].

Di lì a poco, alla fine delle ostilità -accelerata dalle forti pressioni diplomatiche delle superpotenze- il Pakistan orientale divenne indipendente come Bangladesh.

Questo pose fine alla tensione militare sul fronte orientale a tutto vantaggio della concentrazione delle forze indiane verso Ovest e verso Nord, in funzione anticinese.

Gli anni recenti[3]

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L'attuale bandiera del Bangladesh
 
Un F-6 simile a quelli del Bangladesh

Il Bangladesh di per sé è uno stato molto popolato, estremamente povero e flagellato da un tempo particolarmente inclemente, che spesso porta alla sommersione di gran parte del territorio, alto mediamente pochi metri sul livello del mare. L'uragano che lo ha colpito nello scorso novembre 2007 è solo l'ultimo di molti disastri naturali. All'inizio degli anni '70, spinto da un fortissimo ciclone, il livello del mare si alzò di parecchi metri e morirono oltre 500.000 persone. Si capisce da queste premesse come il Bangladesh non possa mantenere, in termini di ricchezza come di potenziale bellico, un posto se non marginale nel panorama asiatico, anche perché nemmeno le infrastrutture militari vengono risparmiate dalla furia degli elementi.

Nell'insieme la BAF era capace di operare con caccia supersonici solo grazie alla fornitura delle macchine più economiche possibili, i caccia cinesi F-6 e F-7 in versioni export. Almeno in teoria, per essere una nazione tanto povera e di basso profilo internazionale, va comunque rimarcato che la sua aviazione aveva una certa consistenza, data la presenza di un totale di 60 jet, di cui 45 supersonici e 21 bisonici.

All'epoca, basati lì e a Dakka vi erano un totale (stimato) di:

  • 3 MiG-21MF e 2 MiG-21U
  • 16 F-7M
  • 24 F-6 in due squadroni, uno a Jessore e l'altro a Tejagon
  • 5 F-5
  • 6 Potez C.170M Magister
  • 4 FT-5

La fornitura di 12 Su-7 Fitter dall'India avrebbe già dovuto avere luogo, ma era stata impedita per motivi politici. I 'Magister' erano ex-Luftwaffe, i MiG-21 forse ex-indiani, ma comunque a terra per mancanza di ricambi.

Nell'uragano del 1991 morirono quasi 200.000 persone e il Paese ne risultò devastato. Anche l'aviazione, ovvero la Bangladesh Air Force, ne venne afflitta, per esempio sull'aeroporto di Chittagong vennero travolti da flutti alti 6 metri almeno 5 caccia F-6, solo per quanto risulta dalle fotografie. In realtà, pare che il totale sia stato di oltre 40 apparecchi tra caccia ed elicotteri. In pratica, circa la metà dell'aviazione del Bangladesh venne devastata dalle mareggiate. Non è chiaro quali apparecchi si siano salvati, ma la BAF dopo tale catastrofe ha quasi cessato di esistere.

Un qualcosa di molto simile è avvenuto, curiosamente, qualche anno dopo in Cina: qui, per supremo volere del Fato, ad essere stato particolarmente colpito fu un aeroporto in cui erano basati la gran parte, se non tutti, dei primi, potenti Su-27 cinesi: su un totale consegnato fino ad allora di 46 apparecchi, non meno di 3 vennero distrutti e una buona ventina danneggiati in maniera più o meno grave se non addirittura irreparabilmente. Questa alluvione non venne causata dalle mareggiate, ma dallo straripamento dei fiumi. L'effetto non fu molto diverso, anche se l'acqua dolce è molto meno dannosa di quella salata, e anche se i giganteschi Su-27 erano meno 'sensibili' alle inondazioni dei minuscoli F-6 (ma anche ben più delicati in termini di avionica interna). Questo fortuito accadimento privò l'Aviazione di Pechino dell'unica forza realmente capace di combattere con i nuovi, e più numerosi, caccia taiwanesi (F-16 e Mirage) in corso di consegna proprio in quegli anni. Un altro evento di cui gli annali conservano memoria, e che conferma quanto gli aerei siano, indipendentemente dalla mole, vulnerabili agli agenti atmosferici, fu il tornado che, negli anni '50 si abbatté su di una base americana con circa 70 bombardieri B-36 da 160 tonnellate (a pieno carico): ne distrusse uno sollevandolo totalmente da terra, e ne danneggiò qualche decina, handicappando considerevolmente la flotta da bombardamento del SAC per un certo periodo di tempo.

Età per il servizio militare: 18, stima popolazione 15-49 anni al 2005, 35,2 mln di cui 26,85 adatti al servizio militare. 250.000 circa in servizio, 4,72 mln(?) considerabili in Riserva. Spese per la difesa: 5,7% del PIL. VI sono circa 25.000 effettivi per l'aviazione e 32.000 per la Marina, il resto per l'Esercito. Ma le forze comprendono anche la Guardia Costiera, i Bangladesh Rifles e quasi 5 mln di Ansar e VDP, una specie di milizia del popolo.

 
Bandiera della Marina

Ha attualmente circa 5.000 ufficiali e 28.000 effettivi (ma non è chiaro se siano il totale o in aggiunta), e come le altre F.A. del Paese è piuttosto consistente anche come mezzi, sebbene poco nota. La sua ammiraglia è una fregata leggera Ulsan sudcoreana, più una nave con missili C802 cinese. La data di nascita della Marina è avvenuta in piena guerra di liberazione, nel luglio 1971. aveva all'epoca circa 6 piccole navi e 45 effettivi.

Adesso ha una struttura complessa, con le branche Operazioni, Personale, Materiale e Logistica.

Le navi:

Fregate:

  • BNS Khalid Bin Walid -F25, 'Modified Ulsan':
  • BNS Osman, F18, Type 053H1
  • BNS Umar Farooq F16 Type 61
  • BNS Abu Bakar, F15, Type 41
  • BNS Ali Haider, F17, Type 41

Grandi pattugliatori d'altura:

  • BNS KAPATHAKHAYA P912, BNS TURAG P714, BNS KAROTOA P913,

BNS GOMATI P914, BNS SANGU P713, tutti classe Island

FAC missilistiche:

  • 4 Type 021 'Osa-I': Durdasha P 8125, Huangfeng,

Durnibar P 8127, Dordanda P 8128, Anirban P 8131 Chinese Type 021, Huangfeng,

  • 5 Houku: Durbar P 8111, Duranta P 8112, Durvedya P 8113, Durdam P 8114, Utpal P 8141

FAC siluranti 'Huchuan':

  • TB 35, TB 36, TB 37, TB 38, TB 1 T8221

3 P-4:

  • TB 2, TB 3, TB 4

4 navi cacciasommergibili:

  • P 812 Nirbhoy (Type 037)
  • P 711 Haizhui (Type 062)
  • P 314 Karnaphuli e P 315 Tista, ex-jugoslave

9 cannoniere classe Shangai:

  • P 411, 412, 413, 414, 611, 612, 613, 614

Cacciamine:

  • M 95 Shapla, M 96 SHaikat, M97 Surovi, M98 Shaibal (tutte River ex-RN), M91 Sagar (type 10)

4 navi classe Kiruki:

  • P 1011, 1012, 1013, 1014, tutte di costruzione sudcoreana.

5 navi pattuglia costiere: P 211, 212, 311, 312, 313

5 navi pattuglia litoranee: P 111/115

Ausiliarie:

  • A 515 Jahan Ali, petroliera
  • A 512 Shahayak, officina
  • 2 navi rimorchio
  • 4 LCU

Addestramento:

  • BNS Shaheed Ruhul Amin -A 511

Nel febbraio 2009, nonostante i problemi interni (anche nelle forze di Sicurezza, vedi più sotto), è stato annunciato un programma ambizioso di ammodernamento, con l'ammodernamento delle fregate con missili cinesi SAM e antinave, e la sostituzione delle tre vecchie navi ex-britanniche con nuovi tipi, che potrebbero essere i Type 22 ex-RN, Lupo italiane (o meglio, le 'Artigliere', perché le 'Lupo' sono state vendute al Perù), o più probabilmente, le meno impegnative Ulsan coreane o le Type 054A cinesi (Jiangkai-II), possibilmente anche pattugliatori aerei King Air ed elicoterri ex-Singapore, diventando così una forza armata 'a tre dimensioni'.

Tra le navi, la BNS Osman è una Type 053H modificata, costruita a Shangai nel 1986-1988, comprata nel 1989 e in servizio dal 4 novembre di quell'anno. È una Janghu-III Mod, basata a Chitagong, dislocamento 1.425-1.702 t, dimensioni 103,2 x 10,8 x 3,1 m, con due motori Type 12 E 390VV, da 14.400 hp, velocità 26 nodi e autonomia 2.700 nm a 18 nodi. Ha 150 di equipagio, con radar di ricerca e controllo del tiro Type 254, MX 902, Type 352, 752. Sonar Type 5, ECM Watchdog, armamento 2-4 cannoni da 100 mm o 1 da 100 mm, più 12 da 37 mm, 6 tls da 324 mm, 2 RBU 1200, 8 missili C-802A e SAM FM-90N.

Le fregate ex-RN sono la Umar Farooq del '76 (classe Salisbury), nata nel '53-55, in servizio con il Bangladesh nel 1976, dislocamento 2.400 t, dimensioni 103,5 x 12,5 x 4,7 m. Ha velocità di 24 nodi e autonomia di 2.300 nm, sensori radar, sonr e ECM, con 1 impianto binato da 114 mm e armi leggere.

La BNS Abu Bakar, ex HMS Lynx, è stata comprata nel 1982. La BNS Ali Haider è stata comprata invece nel 1980.

Infine la più importante: la BNS Khalid, ordinata nel 1999 alla Daewoo, in servizio di seconda mano dal 2002, nemmeno un anno dopo il servizio con la RoKn. È una nave di 2.370 t, dimensioni 103 x 12,5 x 4 m circa, 25 nodi, 4.000 nm di autonomia. L'armamento è riportato essere costituito da un pezzo da 76, 2 binati da 40 mm, 6 tls B515 da 324 mm, 8 SAM FM-90N e 4 missili antinave, che come siluri e artiglieria, sono di costruzione italiana. Infatti si tratta dei missili OTOMAT Mk. II Block IV, i più moderni. Ne sarebbero presenti un lanciatore quadrinato e forse in futuro un successivo lanciatore sarà installato. Vi è anche un elicottero con Z-9C o D (Dauphin).

I pattugliatori d'altura sono ex-Island, britannici, costruiti nel 1978, in servizio dal 2003, dislocamento 1.260 t, dimensioni 59,5 x 11 m, 16,5 nodi, 1 cannone da 40 mm L60 e due da 7,62 mm. In qualche caso, come il BNS Gomati, invece vi è il Bofors Mk 3. L'equipaggio è circa 100 elementi, per lo più viventi a bordo della nave, come del resto anche molte delle altre navi bengalesi.

Aviazione

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Bandiera delle F.A.

Il Bangladesh era conosciuto come Pakistan orientale tra il 1947 e il 1971, governata dal Pakistan orientale, fino a che cercarono l'indipendenza nel marzo 1971, con una forte insurrezione, dichiarando l'indipendenza del Bangladesh. Seguì la guerra con l'India e l'indipendenza dal Pakistan.

L'istituzione della Bangladesh Biman Bahini si deve alla nascita del nuovo stato, nel 1971, che grazie all'appoggio dell'India verrà istituito per la secessione dal Pakistan durante la guerra di liberazione del Bangladesh. La sua data di fondazione ufficiale è il 21 settembre 1971, pochi mesi rima del termine del conflitto ed in tempo per una partecipazione attiva nelle operazioni di guerra.

Inizialmente era costituita da ufficiali e piloti formati nella Pakistani Fida'iyye prima dello scoppio della guerra. In quel momento, l'iniziale Bangladesh Biman Bahini era strutturata da un comandante dell'aria (air chief) e meno di un centinaio di uomini tra personale e piloti. Durante la guerra di indipendenza fli ufficiali che fecero parte della Z-Force sono stati lo Squadron Leader M. Hamidullah Khan[1], al quale venne affidato il comando del settore 11, il tenente Liaqat come aiutante, compreso i Flying Officer Rouf e Ashraf ed il sergente Shafiqullah come comandanti di compagnia. Gli Squadron Leader Wahidur Rahim, Nurul Qader e Shamur Rahman con l'Air Commodore Ataur Rahman ricevettero l'incarico di vicecomandanti di compagnia. Il Wing Commander Khademul Bashar, che anch'esso partecipò attivamente al conflitto, venne nominato comandante del settore 6.

Durante le fasi finali del conflitto una pattuglia effettuò un volo simbolico, chiamato 'Kilo Flight', per dare concretezza alla neonata forza aerea. Inizialmente il Kilo Flight era formato da soli tre velivoli radiati e malfunzionanti forniti dalle autorità indiane. 9 ufficiali e 47 piloti attraversarono il territorio indiano con una simbolica operazione che decretò l'ufficialità dell'istituzione della Bangladesh Biman Bahini. Lo Squadron Leader Sultan Mahmud venne messop al comando del Kilo Flight che consisteva in due aerei da trasporto tattico, un Douglas C-47 Dakota ed un Douglas DC-3, ed un elicottero Aérospatiale Alouette. Dopo la revisione dei tre mezzi aerei per riportarli ad una condizione operativa, il Kilo Flight compì la prima missione operativa di guerra bombardando un vecchio e vuoto complesso di stoccaggio di combustibile nel Chittagong e Narayangonj. Quasi tutte le infrastrutture ed i mezzi della forza aerea della nuova nazione indipendente erano state fornite dalle forze armate indiane.

Nel 1972 le autorità indiane cedettero i tre mezzi in quanto dichiarati obsoleti per i propri scopi e oramai alla fine della loro vita operativa. Nonostante la mancanza di mezzi aerei, la Pakistani Fida'iyye prima del 1971 ha avuto un gran numero di personale bengalese tra i piloti, i controllori del traffico aereo, tecnici ed ufficiali amministrativi, molti dei quali particolarmente distinti nel corso della guerra di liberazione del Bangladesh, fornirnendo così la Bangladesh Biman Bahini con un buon numero di personale già addestrato.

Questa però è una nazione povera, piatta, con delta di fiumi come il Gange che talvolta, in combinazione con gli uragani, causano danni enormi, come accadde nel 1987 (il 40% del territorio allagato) e il 1988 (il 60), poi il 1991. L'aviazione è stata costituita il 28 settembre 1973 con due Wessex HU 5 e poi 12 MiG-21 dall'URSS, più elicotteri Mi-8, An-24, An-26, 12 CM170, e gli USA negli anni '80 hano fornito 12 T-37. Infine la Cina ha fornito F-6, ora ritirati, anche a causa del terribile uragano del 1991. Vi sono 4 basi aeree, due delle quali in un complesso gemello, a Dhaka o Dacca. Vi sono a Tejaaon due sqn con Mi-17 e Bell 212, a Kumitola vi sono i caccia di uno sqn di MIG-29 e uno con gli A-5, Jessore ha l'accademia dell'aviazione e due squadroni con T-37 e Bell 206. Recentemente sono stati comprati 8 MiG-29 nel 1998, sperando di ottenerne altri 16, ma vi sono anche voci che dicono che i Fulcrum sono stati ritirati perché troppo costosi. Per il resto, tra gli ultimi acquisti, vi sono 4 C-130 a Bashar, 16 F-7 nel 2006. Vi sono infine piani per creare nella Marina altri due squadroni di pattugliatori marittimi.

IL QG è a Dakka, con tre branche, Operazioni e Addestramento, Amministrazione, Manutenzione.

Lista comandanti, Air Vice Marshal:

  • Abdul Karim Khondoker(1972 - 1975)
  • Muhammad Ghulam Tawab(1975 - 1977)
  • Khademul Bashar(1977 - 1977)
  • Abdul Gafoor Mahmud(1977 - 1978)
  • Sadruddin Ahmed(1978 - 1982)
  • Sultan Mahmud(1982 - 1987)
  • Momtaz Uddin Ahmed(1987 - 1991)
  • Altaf Hossain Chowdhury(1991 -1995)
  • Jamal Uddin Ahmed(1995 - 2001)
  • Rafiqul Islam( - 2002)
  • Fakhrul Azam(2002 - 2007)
  • Shah Mohammad Ziaur Rahman(2007+)

Basi e reparti:

Bashar AB, Dhaka-Kurmitola (VGZR), a 8 m slm:

  • 5 sqn, 'Supersonics', con F-7M, F-7BG, FT-7M
  • 21 sqn, A-5,FT-6
  • 35 sqn, 'Thundercats', F-7M, F-7BG, FT-7M
  • 8 sqn, MiG-29, MiG-29UB
  • 101 sqn, C-130B

Bashar AB, Dhaka-Tejgaon, 7 m slm:

  • 9 sqn, Bell 212
  • 31 sqn, Mi-17

Bogra AB

  • 11 sqn, PT-6 (CJ-6)

Matiur Rahman AB, Jessore (VGJR)

  • 15 sqn, T-37B
  • 18 sq, Bell 206L

Zahurul-Haque AB, Chittagong, 4 m slm:

  • 1 sqn, Mi-17
  • 3 sqn, 'Unicorns' An-32
  • 9 sqn det. Bell 212
  • 25 sqn 'Trendsetters' L-39, FT-6[5]

Totale aerei:

  • 14 MiG-29SE e 2 UB
  • 32 F-7MB e 16 F-7B, pare in aggiornamento allo standard F-7BG con missili AAM a medio raggio.
  • 18 A-5C
  • 32 L39ZA
  • 31 T-37B
  • 15 CM-170 in radiazione
  • 3 An-32 (anche convertiti in bombardieri)
  • 4 C-130B e 1 TC-130B
  • 8 Mi-171
  • 14 Mi-17
  • ? Mi-8
  • 16 Bell 212
  • 3 Bell 206
  • ? FT-6 e F-6, in riserva o per addestramento.

Aerei ritirati: 8 F-86, 1 C-47, 1 DHC-3, 4 Alouette III, 10 MiG-21MF, 2 UM, 2 FL, vari Mi-4, F-5, AB 204 2 204, 2 An-24, 1 An-26, 40 F-6.

Esercito

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L'esercito del Bangladesh, Bānglādesh Shenā Bāhini, formato il 14 aprile 1971, quindi all'epoca in cui c'era ancora la dominazione del Pakistan in atto, è il principale componente delle F.A. del Paese, attualmente con circa 250.000 soldati e 50.000 riservisti, più gli impiegati civili. Nonostante la situazione difficilissima della nazione più flagellata dai disastri naturali, sta cercando di ammodernarsi in maniera abbastanza complessa. È anche ovviamente impegnato con la protezione civile, visto che i 'diluvi' sono il suo principale nemico. Tanto che il suo compito è ufficialmente quello di 'aiuto all'amministrazione civile'.

La struttura è quella tipica degli eserciti del Commonwealth, ma con una crescente influenza americana nelle procedure campali. Vi sono ripartizioni: artiglieria, medicina, ingegneri, corazzati, combattimento ecc. Poi vi sono le forze ausiliarie come i Fucilieri del Bengala e varie altre realtà paramilitari. Attualmente vi sono anche missioni ONU con parecchi impieghi in varie parti del mondo, e centri di addestramento come l'UNPSO, UNDPKO e il BIPSOT.

Il Bangladesh, una volta il ricco e potente Bengala britannico, è stato conquistato a suo tempo, nel 1764, dopo la vittoria del 1757 da parte della Compagnia delle Indie, quando 7.000 circa tra cui meno di 900 europei batterono l'esercito combinato dei principi bengalesi, che era di circa 40-60.000 effettivi. Il moderno esercito bengalese è il risultato delle rivolte contro i Pakistani, formato nel suo aspetto basico già nel luglio del '71 con una conferenza apposita che lo divise in 11 settori di operazioni. Durante la guerra d'indipendenza, venne riorganizzato l'esercito così:

  • Z force, comandante Major Ziaur Rahman, 1, 3 e 8 East Bengal Regiment.
  • S Force, Major Safiullah, 2 e 11 East Bengal.
  • K Force, Khaled Mosharraf, 4, 9 e 10 East Bengal.

I Pakistani, che entrarono in guerra con l'India il 3 dicembre, si arresero il 16 dicembre 1971 e così il Bangladesh nacque come stato indipendente. Questo assorbì poi 28.000 ex-soldati pakistani e partecipò nel 1975 e nel 1982 a due colpi di stato. Le forze continuarono ad espandersi mentre era in vigore la legge marziale fino al 1985, mentre l'esercito arrivò a 70.000 effettivi. Insomma, un lungo calvario segnato da dittature militari e dall'incremento delle forze armate, fino a 90.000 nel 1988, praticamente triplicate, sotto il governo di Zia.

La pace purtroppo non è mai stata un bene diffuso e sicuro. A suo tempo, con i Pakistani c'erano attriti forti per via della cultura, anche del linguaggio (Urdu anziché Bengali). La dichiarazione di indipendenza venne fatta il 27 marzo 1971 dopo tumulti e tensione cresciuti nell'ultimo anno soprattutto. Venne fuori anche una migrazione che raggiunse l'India, e che comprendeva circa 3 mln di persone e un governo in esilio a Calcutta.

Però, dopo l'indipendenza, non mancarono repressioni di guerriglia interne, come quella contro i ribelli del Shanti Bahini dal 1976. Nel frattempo i bengalesi partecipavano a varie missioni ONU, per esempio Namibia dal 1988, Kuwait (2.193 con un btg meccanizzato) e in dozzine di altre nazioni, dal Congo al Kosovo. I risultati non sono sempre stati lusinghieri, ma ovviamente i bengalesi sono tra le truppe più 'a buon mercato' per gli impieghi ONU, ma con risultati, come in Rwanda, non propriamente ottimali. Eppure, nel dicembre 2008 il Bangladesh seguiva il Pakistan nella classifica delle truppe ONU, con 9.567 persone. 64 soldati erano morti in missione al 2006.

Attualmente vi sono 7 divisioni di fanteria (9, 11, 19, 24, 33, 55, 66) con 19 brigate: una divisione corazzata, una d'artiglieria, una genio, una brigata commando, una di difesa aerea e 11 squadroni d'aviazione, una divisione addestrativa.

Gradi:

Field Marshal - (solo in guerra), General, Lieutenant General, Major General, Brigadier General, Colonel, Lieutenant Colonel, Major, Captain, Lieutenant, Second Lieutenant, Master Warrant Officer, Senior Warrant Officer, Warrant Officer, Sergeant Major Master Sergeant, Company Quartermaster, Staff Sergeant, Sergeant, Corporal, Lance Corporal, Private

L'equipaggiamento è piuttosto consistente e con molte fonti d'approvvigionamento, soprattutto cinesi e russe.

Mezzi:

  • , diverse centinaia di Type 79, 315 Type 69-II, 13 Type 62, 320 Type 59 II e 44 Type 59, 50 T-84;
  • 1.1.30 BTR-80 di cui 125 per missioni ONU; 60 Fahd 280 4x4, RN-94, M113, 100 MT-LB, 60 Type 62, vari BTR-70, Otokar, Type 81.
  • Armi leggere: NF 35, P7M8, NP-42, Type 54, P229, PPK, fucili d'assalto Type 81 di concezione cinese ma prodotti in loco; fucili Type 56, G3, AK-103, AKM, FN FAL, M59, M4, M16, mitragliatrici MG3, HK11, Type 56, 81, Bren, RPD, DShK; lanciagranate Mk 1, Type 74, ARGES-84, Carl Gustav M2, RPG-7, Type 69, missili HJ-73 e HJ-8. Cannoni SR M40, TYpe 56, Type 75.
  • Missili Stinger. HN-5 e QW-2, sistemi SAM FM-90, Zipkin, cannoni HS-804, Type 54, 56, 58, 59.
  • Artiglieria: Type 54, 59, 83, 86, 89, 96, 2S23, Type 62, 88, KRL 122, Bofors da 40 mm, M56, M101, PZL-45.
  • Mortai: F1, M75, Type 53, 63, 87, 90, 93.
  • Veicoli: DAF CF, Renault Kerax, BMTF, Renatul GBC, Isuzu,Rover ACMAT

Tra le unità paramilitari la BDR, Bangladesh Rifles, è particolarmente importante. Essa è stata soprattutto incaricata di sorvegliare i confini (4.427 km), e organizzata originariamente dai Britannici. In tutto vi sono 40.000 effettivi suddivisi in 14 settori. Eredi della resistenza ai Pakistani, dove combatterono con onore sostenendo un alto prezzo in vite umane (817), e poi in scontri con gli Indiani nel 2001 (altri tre uomini uccisi), al giorno d'oggi questi paramilitari hanno avuto un altro episodio di tipo assai diverso il 25 febbraio 2009, quando 3-4 mila di loro si sono ammutinati chiedendo una paga più alta. Spinti dalla rabbia e dalla disperazione, hanno causato una strage: almeno 60 ufficiali sono stati uccisi nel quartier generale di Dhaka, tra cui il Direttore Generale della BRD, Shekil Ahmed. Questo massacro (che i mass media italiani hanno apparentemente del tutto ignorato) ha avuto ripercussioni importanti. Passata la rivolta dopo 3 giorni, il servizio è attualmente in riorganizzazione per rimediare alle cause della rivolta. Date le precarie condizioni del Paese, reduce tra l'altro da un recente, catastrofico uragano (ma non al livello di quello del 1971, che alzò le acque di 12 metri uccidendo centinaia di migliaia di persone), la situazione sarà senz'altro difficile da raddrizzare. È stata una crisi la cui violenza ha avuto pochi, se ne ha avuti, episodi analoghi a livello internazionale.

  1. Attacco a Karachi
  2. Attacco navale a Dakka
  3. Sgarlato, Nico: Sud Asia, Aerei n.1/1992 pag.16-22
  4. Dati estrapolati da wiki.en
  5. dati da scramble.nl