Forze armate mondiali dal secondo dopoguerra al XXI secolo/Nicaragua
Una delle poche nazioni dotate di una forza armata credibile tra quelle del centro america, il Nicaragua ha costruito soprattutto un esercito potente, mentre la marina è rimasta al rango di una piccola forza costiera. L'aviazione avrebbe potuto svilupparsi maggiormente, ma è rimasta limitata dalla gentile ma esplicita 'ammonizione' americana che eventuali basi aeree capaci di ospitare i MiG sarebbero state bombardate dall'aviazione americana in maniera preventiva.
Dopo una guerra civile durata un anno, il Nicaragua si ritrovò governato dal Fronte di liberazione sandinista, rovesciando il regime del filo-americano Somoza. Rafforzato da aiuti sovietici e cubani, tale regime ha ottenuto nel tempo l'esercito più potente della regione. Esattamente al contrario del Salvador, il Nicaragua, paese filocomunista, si è ritrovato movimenti di guerriglieri finanziati dagli USA, allo scopo di destabilizzare lo stato nicaguraregno. Come tanti altri stati centroamericani, l'influenza americana è stata talmente pesante da rendere molto difficile la vita dei Paesi 'non allineati', specie per l'importanza del canale di Panama.
La famiglia Somoza e la Guardia Nazionale (1927-79)
modificaAnche se oramai è un fatto lontano nel tempo, la nostra storia del moderno Nicaragua si può iniziare all'alba del XX secolo, quando gli USA occuparono il Paese nel 1909. L'occupazione americana ebbe luogo perché prima c'era stato un lungo periodo di guerra civile e questo comportò la formazione di numerose milizie private, il che rendeva impossibile controllare la situazione per il presidente C.J.Solorzano, che chiese agli USA di intervenire. I Marines intervennero e rimasero a lungo in Nicaragua, interessati del resto a mantenere il controllo nella difficile ma vitale regione del Centro-America, diventata molto 'calda' con la costruzione del Canale di Panama, l'opera artificiale che ha reso nuovamente 'due' le Americhe (nel senso che ora sono separate da un tratto di mare, ancorché per mano umana). La Guardia Nazionale del Nicaragua venne formata proprio con l'aiuto di un ex-generale americano, n1l 1927; gli USA si ritirarono nel 1925, ma ritornarono presto -nel '26- a causa del riesplodere della violenza, che nemmeno dopo 16 anni di occupazione era stata estirpata. Gli USA controllavano la GN e lo fecero fino al '33, quando si ritirarono dal Paese (la politica dei rapporti di Buon vicinato) e prese il comando il governo di J.B. Sacasa. Questi, sotto la pressione di J.M. Moncada, ex-guerrigliero poi passato in campo governativo con la mediazione americana, supportò l'avvento di Somoza come direttore capo della GN, in quanto amico di Moncada e apparentemente una persona di fiducia. Era anche amico degli USA grazie alla sua attività di traduttore nella conferenza di pace del '27, servendo Henry Stimson. Inoltre aveva studiato negli USA e servito nell'USMC come ufficiale della GN.
Ma con la Grande Depressione del '33 gli USA erano ritornati nei loro confini e Sacasa aprì le negoziazioni con la fazione ribelle di Sandino, che voleva la dissoluzione della GN. La G.N. aveva una forza di 3.000 persone a metà degli anni '30 ed era organizzata in compagnie, eccetto che il battaglione per la protezione del presidente. Tuttavia la guerriglia diretta da Augusto César Sandino resisteva alla loro azione di controllo nelle montagne del Nord-Nicaragua. Somoza non prese molto bene la richiesta, tanto che arrestò Sandino e lo fece fucilare, violando così la tregua concessa dal governo Sacasa per i negoziati del caso. Poi le forze di Sandino furono sconfitte pesantemente dalla GN, e infine toccò alla stessa autorità del governo di Sacasa.
Questi venne rieletto nel '36, ma con l'appoggio della GN ovvero di Somoza. Questi a quel punto prese il potere con i militari della sua (piccola, solo 3.000 attorno al 1933) GN in posti chiave dell'amministrazione civile e a quel punto costringendo Sacasa alle dimissioni già a giugno. Naturalmente il suo posto fu preso da Somoza, che tosto rassegnò le dimissioni da capo della GN -per ragioni di incompatibilità costituzionale tra le due cariche- per diventare egli stesso presidente 'temporaneo'. A quel punto stabilì il PLN ovvero il Partido Liberal Nacionalista, con il quale vinse le elezioni successive. E con che risultato: 107.201 voti a favore, contro 108 ottenuti da altri candidati. A quel punto, dopo avere arraffato il 99,9% dei consensi, Somoza aveva un potere talmente vasto, che non ebbe scrupolo nemmeno di andare contro la Costituzione: il 1 gennaio si auto-elesse ancora capo della G.N. Così era sia il comandante militare che il presidente del Nicaragua. Con questa abile e spietata opera, insomma, Somoza era diventato un dittatore a tutti gli effetti. Cominciata la carriera come studente negli USA e ufficiale, continuata come traduttore per gli americani, andato a comandare la GN con i buoni auspici di fazioni politiche, massacratore di Sandino e dei suoi e poi capace di 'far fuori' anche il presidente della repubblica e la Costituzione. Con queste mosse, in pochi anni, ascese al potere assoluto in Nicaragua. Questa dittatura durò decenni. Negli anni '70 la GN, una delle più efficienti F.A. dell'America Latina, aveva anche la migliore accademia militare della regione. Nonostante i guerriglieri comunisti si opponessero, la GN era diventata tanto efficiente da batterli ripetutamente negli scontri aperti.
La Guardia Nazionale divenne presto la struttura principale di controllo dell'Intero Paese, incluse le comunicazioni di tutti i tipi -dalle strade all'etere-, ospedali, raccolta tasse. Dal '38 Somoza riuscì a farsi cambiare anche la Costituzione per restare indefinitamente al potere, e naturalmente la sua posizione comportò un rapido aumento della ricchezza e del potere suo e della sua famiglia. Aumentò anche la corruzione e la repressione, ma l'importante era la protezione del 'leader' e della sua famiglia. Purtroppo, nonostante si trattasse di una situazione chiaramente, gli USA non intervennero attivamente, anche se, dopo la II GM (quando ebbero l'appoggio anche di Somoza) non approvarono più pubblicamente l'operato del dittatore. Anche il Nicaragua dichiarò guerra all'Asse e fin dal '41, subito dopo quindi l'attacco giapponese di P.Harbour. Peraltro non venne coinvolto attivamente nella guerra, ma in cambio di aiuti militari concesse la base di Corinto. In seguito gli aiuti alla Guardia Nazionale continuarono con il Trattato di Mutua Difesa di Rio de Janeiro del '47,
Piuttosto, tramite vari canali, tra cui Svezia e Israele, la GN cominciò a potenziarsi e ad ottenere blindo Stoughound e carri M4 da Israele e P-51 dalla Svezia. Alla fine era diventata una specie di esercito quasi-convenzionale. Il dissenso era solo nominale e le elezioni accordate nel 1947 per ammorbidire le critiche americane e le opposizioni locali, vennero presto annullate: nonostante che il popolo avesse votato un altro candidato, data la disapprovazione per la violenza e la corruzione della GN, Somoza e i suoi organizzarono semplicemente un colpo di stato che gli fece riprendere il potere. La Costituzione venne cambiata e Somoza trovò nell'anticomunismo un nuovo sostegno al suo potere. Potere che era stato ridotto da una minima concessione almeno alla formalità (con un parlamento e un capo di governo), ma che restava saldo. Somoza ebbe comunque tentativi ripetuti di assassinio e aumentò le sue difese con una guardia del corpo personale e specializzata solo per lui. Nonostante tutto, però, dopo 20 anni di potere, anche lui trovò la sua nemesi, sotto forma dei proiettili sparatigli contro da un poeta dissidente, che riuscì ad avvicinarlo e a ucciderlo nel '56.
Tuttavia, il suo successore fu il figlio Luis Somoza Debayle come presidente, mentre Anastasio Somoza Debayle, un altro figlio, ufficiale a West Point (Marines), divenne capo della G.N. Così anziché un Somoza al potere, i Nicaraguensi se ne ritrovarono due. Questi si diedero molto da fare per reprimere brutalmente le opposizioni politiche, e nel '57 vi fu anche uno scontro di breve durata con l'Hunduras. La NG cooperò anche con la CIA per un altro obiettivo extra-nazionale: l'invasione della Baia dei Porci. Peraltro, nel '65 si occupò di una missione di peace-keeping nella Repubblica Dominicana. Nel frattempo, a Luis erano seguiti, come presidenti della Repubblica, amici fidati; il fratello però rimase al potere della GN. Nel '67 Anastasio Somoza divenne a sua volta presidente, mentre Louis morì di un infarto. A quel punto si preparava l'atto finale della dittatura Somoza. Il problema era che Louis Somoza era una persona a suo modo piuttosto competente mentre Anastasio era decisamente molto meno capace di controllare le questioni di uno Stato con un minimo senso di responsabilità. Nel '72 le cose vennero aggravate dal violento terremoto che colpì anche Managua. Quando questo avvenne, la G.N. non trovò di meglio che saccheggiare negozi e appropriarsi degli aiuti mandati dalla comunità internazionale. Al solito, le catastrofi tendono in epoca moderna a richiedere grandi processi di ricostruzione, e c'è chi si arricchisce. Il presidente Anastasio Somoza era tra questi, arricchitosi in maniera netta negli anni successivi della ricostruzione. La guerriglia era quindi in una situazione di maggiore popolarità e l'FSLN ('Sandinisti' in onore del leader assassinato decenni prima) riuscirono nel '74 a convincere Somoza a concendere un'amnistia. Però, continuando una 'tradizione di famiglia', Somoza dichiarò uno Stato d'Assedio e la sua GN represse duramente gli oppositori, indebolendo l'FSLN. Ma a quel punto, con questa ulteriore mossa, anche il regime aveva perso ogni residua credibilità. Era il 18 dicembre 1974, ad una settimana da Natale si teneva una festa a casa di un amico di Somoza per la partenza dell'ambasciatore americano.
I Sandinisti attaccarono la casa uccidendo Castillo, l'amico di Somoza, altri 44 inclusi gli stranieri, vennero presi in ostaggio. Grazie all'elezione di Carter e all'uscita dalla guerra del Vietnam, i diritti umani divennero nuovamente un argomento d'interesse e così gli USA smisero di appoggiare il regime di Somoza, con la fine degli aiuti militari nel 1978. Nonostante questo, l'amministrazione Carter si congratulò con Somoza perché l'Organizzazione degli Stati Americani non aveva trovato nessuna violazione dei diritti umani durante la visita in Nicaragua. Era un'affermazione molto discutibile e ancora di più lo fu dopo l'assassinio del leader dell'opposizione Pedro Chamorro. Per quanto ne potessero pensare quelli dell'OAS, l'opinione pubblica nicaraguense fu indignata da quest'ennesimo atto di violenza, e lo fece capire con una serie di manifestazioni di piazza. La GN crebbe fino a 10.000 effettivi e comprendeva anche un battaglione rinforzato, una compagnia meccanizzata, un btg ingegneri, batterei d'artiglieria e antiaeree, una cp sicurezza per ciascuno dei 16 dipartimenti in cui era diviso il Nicaragua. Ma questo rafforzamento provocò semplicemente il potenziamento dell'opposizione per diretta reazione alla politica della forza. La crisi degli Ostaggi (che precedette altre più famose, come quella di Grenada o di Teheran) fu così eclatante, che i Sandinisti guadagnarono anche l'entrata politica nel parlamento (assemblea nazionale).
Nonostante non si sia mai saputo chi fu l'assassino di Chamorro, nel 1978 l'odio per il regime era tale che sfociò in una vera guerra civile. Senza aiuti americani, per Somoza era una situazione segnata. Israele, che non ha mai avuto problemi a collaborare con dittature e regimi razziali (vedi Etiopia e Sudafrica, per esempio), era anche supporter del Nicaragua di Somoza. Ma forse per la pressione dell'amministrazione Carter, bloccò le forniture di armi. Senza rifornimenti la Guardia Nazionale non riuscì a lungo a combattere contro i ribelli, cosa che gli era riuscita praticamente per oltre 40 anni. Somoza scappò dal Nicaragua nel '79, mentre i membri della GN non furono altrettanto fortunati: molti restarono e combatterono fino alla fine, essendo troppo collusi con il regime morente per sperare di riciclarsi. Altri contribuiranno alla nascita dei Contras che la nuova amministrazione Reagan non troverà di meglio che usare e rinforzare, per abbattere il regime Sandinista. La CIA addestrava i 'Contras', specialmente nel confinante Honduras. Così il Nicaragua, che era uscito da una dittatura di destra feroce e durata oltre 40 anni, si ritrovò nuovamente nei guai.Schiacciato dalle mire geopolitiche dei Blocchi, diverrà per i 10 anni successivi un campo di battaglia, con i governativi finanziati dai Cubani e Sovietici, e i ribelli sollevati e usati dagli Stati Uniti.
L'ultimo dei Somoza non ebbe fortuna. Scappato a Miami, non ebbe tuttavia accordato l'asilo, nonostante l'accordo raggiunto con l'ambasciatore americano Pezullo; rifugiatosi in Paraguay dove trovò asilo, venne tuttavia assassinato nel 1980. Nel frattempo, scomparsa la GN, la Junta Sandinista costituì l'Ejército Popular Sandinista (noto anche come EPS), e la Policía Sandinista.
Nel 1990 i Sandinisti vennero sconfitti alle elezioni, ma il processo di pace aveva fatto progressi e finalmente, dopo un secolo di lotte e violenza, è stato possibile dare origine ad un processo di relativa democrazia, senza più dittatori e governi militari.
Situazione al 1985
modificaEsercito: basato su di una forza di oltre 60.000 uomini, era pesantemente armato per gli standard regionali con la maggior parte degli equipaggiamenti di origine sovietica, passati attraverso Cuba.
Organizzazione:
- 1 battaglione di fanteria motorizzata
- 3 battaglioni carri
- 12 battaglioni di fanteria
- 3 battaglioni di fanteria leggera
- 1 battaglione del genio
- 1 reggimento di difesa contraerei
- 2 reggimenti di artiglieria campale su 3 gruppi l'uno
Dotazione:
- mezzi corazzati: 110 T-54/55 e PT-76, 20 BRDM-2, 20 blindo T17, oltre 100 mezzi da trasporto truppe BTR-152, 40, 60
- artiglierie: mortai da 81 mm M1/M29 americani, M1937/1941/1943 da 82 mm, M1938/43 da 120 mm, Soltam da 120 mm, 12 obici M101 da 105 mm, 24 M1938 da 122 mm, 12 D-30 da 122 mm, 12 D-20 da 152 mm, 30 cannoni M1942 da 76 mm, 12 BM.21 da 122 mm
- armi controcarri: cannoni SR M18 da 57mm, SPG-9 da 73mm, M40A1 da 106mm, RPG-7, SARPAC da 68mm francesi
- armi contraerei: missili SA-7, 8, 9. Cannoni ZPU-1/2/4 da 14,5mm, ZU-23 da 23mm, M1939 da 37mm, M1 da 40 mm, S-60 da 57mm.
- Armi portatili; M16A1, Galil, AK-47, AKM, mitra Uzi, mitragliatrici M60, M1919, RPD, RPK, RP-46, da 7,62 mm, M2HB e DShk da 12,7mm.
La marina era invece una piccola forza navale di 300 uomini, 15 navi pattuglia, e un mezzo da sbarco LCM. Tra le più importanti le 3 'Dabut' con cannoni da 20 mm e mitragliatrici pesanti di costruzione israeliana.
L'aeronautica era limitata a 1.500 uomini, e la migliore forza era costituita da 6 Mi-24 recentemente comprati per la lotta antiguerriglia.
1 gruppo caccia/attacco con 3 T-33A, 3 AT-28D, 6 SF-260W, 6 L-39, 6 Mi-24
1 gruppo da trasporto con 1 Casa C.212, 1 IAI Arava, 4 C-47, 1 Falcon 20, 2-3 An-2.
1 gruppo elicotteri con 2 Aluette III, 2 OH-6A, 2-3 Mi-8
Totale: circa 40 apparecchi.
I riservisti erano 60.000 uomini di riserva, oltre 4000 uomini per la guardia di frontiera, una milizia di 40.000 uomini della milizia civile, 2-3000 uomini dipendenti dal ministero dell'interno. Il loro principale compito era quello di contrastare i Contras, finanziati dagli americani.
Attualmente le Fuerzas Armadas de Nicaragua sono al comando del presidente Daniel Ortega. La stima della forza umana tra i 17 e i 49 anni è di 1,31 milioni di uomini e 1,315 milioni di donne, di cui 1,05 e 1,13 abili. 65.200 uomini e 63.130 donne arrivano ogni anno all'età del militare (e anche qui, di nuovo, la preoccupante tendenza al calo demografico delle donne, calo di cui la responsabilità sarebbe la selezione pre-natale, stando a quanto numerose organizzazioni denunciano in tutto il mondo). Non c'è peraltro la leva. Anche per questo le grandi dimensioni dell'esercito sandinista di un tempo sono solo un ricordo e solo 14.000 effettivi sono in servizio, mentre la spesa è il 0,7% del PIL, rispettivamente sarebbe il 105° e il 150° Paese nella classifica relativa.
Dopo la rivoluzione che nel 1979 cacciò via Somoza e i guerriglieri Sandinisti divennero i dominatori della situazione, con la formazione dell' Ejército Popular Sandinista, separato dalla Polizia (Policía Sandinista). Subito ebbero aiuti da parte di Cuba e dei Paesi del Patto di Varsavia, diventando ben presto le F.A. più potenti e meglio equipaggiate del Centro America, in verità piuttosto imbelle (naturalmente senza considerare in tale gruppo né Cuba né il Messico). In tutto, con l'istituzione della leva nel 1983, le F.A. arrivarono a circa 80.000 effettivi a metà degli anni '80, anche se già 5 anni dopo la leva venne abolita.
Dopo il 1990, finita la guerriglia dei Contras (finanziati dagli USA), un po' come specularmente stava avvenendo in Salvador, vi fu un accordo tra il presidente Chamorro della ex-opposizione (UNO), e il partito sconfitto che era stato al potere, il cui leader Gen Humberto Ortega, ex-ministro della Difesa e comandante in capo dei Sandinisti, rimase al potere sempre come capo delle F.A. Tuttavia le EPS divennero subordinate, con una legge in vigore dall'aprile 1990, al Presidente Chamorro, che aveva anche il controllo del Ministero della Difesa. Però non c'era un vero Ministro della Difesa e vice ministri e così le F.A. (EPS) non avevano in realtà molti controlli civili. Grazie alla Legge dell'Organizzazione Militare dell'EPS approvata appena prima dell'elezione di Chamorro, Ortega di fatto era ancora il dominus dei militari, decidendo un po' di tutto, dai contratti al bilancio da presentare al governo. Gli ufficiali sandinisti rimasero al comando del CSM e delle Regioni Militari e il capo dell'Esercito, Gen Lacayo, continuò la sua attività come prima che venisse eletto Chamorro. Date le pressioni americane (con la minaccia del taglio degli aiuti) il presidente Chamorro annunciò che Ortega sarebbe stato sostituito nel 1994, ma questi allora sfidò le autorità a rimuoverlo dal comando e annunciò di voler restare il capo delle F.A. fino al completamento del programma di riforma, ovvero il 1997. Questo programma era stato pensato per abolire la coscrizione e smantellare la milizia, riducendo la forza massima di 97.000 militari a circa 15.200 nel 1993, dunque una specie di disarmo quasi totale. Ora la politica dei Blocchi non esisteva più e quindi non c'era più né la guerriglia né l'aiuto a combatterla. Molte erano state le innovazioni sandiniste nelle F.A. che divennero un vero sistema militare di tipo convenzionale, piuttosto che una forza paramilitare o di guerriglia: c'erano le branche dell'artiglieria, comunicazioni, guardie di frontiera, costruzioni militari, intelligence ecc. ecc. Le piccole Aviazione e Marina erano subordinate al CSM dell'Esercito, di cui erano in sostanza strumenti. Dal 1990 la missione è cambiata, essenzialmente, nel sorvegliare i confini e mantenere l'ordine pubblico, incluso il contrasto delle bande armate di ex-soldati Sandinisti e di ex-guerriglieri Contras, cosa che era piuttosto naturale dopo la fine di una guerra così dura e la messa in libertà di tanti soldati. Nel novembre-dicembre 1992 l'EPS venne usao anche con la Polizia nazionale per contenere le dimostrazioni del Fronte Nazionale dei Lavoratori che stava manifestando per migliorare paghe e condizioni di lavoro; dopo è diventato sempre più necessario il controllo del traffico della droga. Una piccola forza dell'EPS lavora anche con gli ex-Contras (la fazione finanziata con i fondi neri ricavati dalla vendita segreta di armi all'Iran, vedi il famoso scandalo Iran-Contras) per compiti di disarmo della popolazione civile, nelle cui mani sono presenti un gran numero di armi come triste retaggio della guerra civile. Questa è una unità speciale chiamata Brigata speciale per il disarmo.
Nel frattempo il Nicaragua ha avuto una riforma costituzionale, fatta nel 1995, che ha tra l'altro modificato le F.A. in una struttura interamente professionale chiamata "Ejército de Nicaragua".
La lista degli armamenti è questa:
Armi leggere: pistole da 9 mm Makarov, fucili AK-47, AKM, M16, IMI Galil, G3, mitragliatrici RPK, PK, DShK, fucili per sniper Dragunov SVD, razzi RPG-7 e lanciagranate AGS-17
Corazzati: 31 T-54/55, 10 PT-76, 64 BTR-60, 9K31 Strela-1 (SA-9), BTR-152, BTR-50
Velivoli: 5 Mil Mi-8 Hip, 15 Mil Mi-17 Hip-H, 1 Cessna T-41D, 2 Cessna 210 Centurion, 9 Cessna 337 Skymaster, 2 Antonov An-26C, 1 Douglas C-47, 3 Mil Mi-2, 10 Hughes OH-6 Cayuse, 1 Fouga Magister.170, 5 Mil Mi-25, 1 Piper PA-23 Aztec, 6 Aero L-39 Albatros
Tornando alle F.A., l'Esercito Sandinista Popolare o EPS venne formato nel 1979 dal nuovo governo Sandinista per rimpiazzare la Guardia Nazionale, il tutto seguito alla lotta che cacciò via il dittatore Somoza. Dopo la fine dell'epoca Sandinista, è adesso un Esercito 'normale' come tanti altri. Il capo di CSM è Joaquín Cuadra, ma il Ministro della Difesa è ancora Humberto Ortega.
Le brigate sono queste (elenco non completo):
1 San Rafael del Norte, 4 Matagalpa, 5 Puerto Cabezas, 7 Juigalpa, 9 San Carlos, 21 Somotillo, 52 Santo Tomas, 55 Juigalpa, 62 Granada, 63 Nueva Guinea, 242 Altagracia, 243 Jinotega, 311 Quilalí, 312 Ocotal, 313 San Juan de Limay, 314 Jalapa, 361 Matiguás, 363 San José de Bocay, 364 San Sebastián de Yalí, 366 Siuna
Oltre a questo vi sono anche i BLI(Batallón de Lucha Irregular) che sono unità irregolari nate come reparti antiguerriglia nel 1983 e con una forza tra le 4 e le 9 compagnie, tipicamente un totale di 700-800 effettivi. Ne sono state identificate 12, ma si pensa che siano arrivate fino a 17.:
Pedro Altamirano, Simón Bolívar, una delle migliori, Juan Gregorio Colindres, Francisco Estrada, Rufo Marín, Farabundo Martí, Santos López, una delle migliori unità, Miguel Angel Ortez, Germán Pomares, Ramón Raudales, Sócrates Sandino, Juan Pablo Umanzor
C'erano anche i Battaglioni di Cacciatori Leggeri (Batallón Ligero Cazador, BLC), formati dal 1986, forti di 300-400 effettivi e a differenza dei BLI, non autonomi, ma cooperanti con altre unità, specie in funzione anti-imboscata per le forze convenzionali. Ne sono state formate circa 19 unità, tra queste:
Ernesto Cabrera Cruz, Gaspar García Laviana, Laureano Mairena , Jorge Alberto Martínez, Facundo Picado, Cristóbal Vanegas
La Marina è stata inizialmente quella della Guardia Nazionale, con poche e vecchie unità navali. I Sandinisti ottennero navi più moderne, ma nessuna più grande di 50 tonnellate. La sua missione era quella di intercettare operazioni CIA come quelle volta a distruggere i depositi di gasolio a Corinto, nel 1983, o il minamento delle rade nicaraguensi del 1984, naturalmente passati sotto silenzio. Oltre a questo i Sandinisti dovevano usare la Marina per scoraggiare le azioni dei Contras in mare o lungo le coste. All'epoca nota come Marina de Guerra Sandinista-MGS, raggiunse 3.000 effettivi nel 1990, ma al 1993 era calata ad appena 800. Il comandante della Marina era un maggiore dell'Esercito e le basi erano Corinto (Pacifico) e Puerto Cabezas (Caraibi), oltre a El Bluff e S.Juan del Sur. Tra le unità comprate durante il periodo Sandinista c'erano 8 pattugliatori 'Yevgenya' da dragaggio mine, di cui 7 esistevano ancora nel 1993; 7 pattugliatori corazzati Zhuk vennero pure forniti dai Sovietici, e nel '93 ce n'erano ancora 3 in efficienza, così come 3 erano le navi da pattugliamento veloce di costruzione nord-coreana e due vedette francesi (dei tempi di Somoza) riarmate con le KPV da 14,5 mm.
L'Aviazione non era a sua volta particolarmente sviluppata, nata dalla componente aerea della Guardia Nazionale, venne chiamata Fuerza Aérea Sandinista/Defensa Anti-Aérea ovvero FAS/DAA. Ereditò 8 AT-33A, vari Cessna 337 e trasporti, addestratori ed elicotteri. Nel 1982, con la necessità di addestrare i nuovi piloti la forza sandinista non era ancora un granché ma se non altro quell'anno comprò dai Libici vari SF-260 e (non è chiaro se dalla Libia o dalla Cecoslovacchia) 6 L-39, i quali a quanto pare potevano anche essere dotati di missili aria-aria (R-60?) per la difesa. In effetti sui manuali degli L-39C esistono già le predisposizioni per i missili AAM. Più lenti degli AT-33A, sono nondimeno diventati forse i primi caccia nicaraguensi. In tal senso è una situazione più difficile che quella dei Salvadoregni, che avevano un esercito meno potente ma una forza aerea ragionevole. La piccola aviazione nicaraguense era nondimeno necessaria per contranstare la guerriglia e in particolare lo era l'aeromobilità, cosicché presto vennero comprati dei preziosi Mi-8 e Mi-24/25, nonché i trasporti-cannoniere Mi-17. Humberto Ortega aveva anche chiesto ai Francesi i Mirage e all'URSS dei MiG, ma tosto arrivò l'avviso americano: se caccia ad alte prestazioni fossero arrivati, avrebbero preso le opportune misure (bombardamento delle basi aeree), così nonostante la costruzione di una nuova base aerea con una lunga pista di volo e infrastrutture abbastanza moderne, non vennero comprati nuovi caccia. Sarebbe stato almeno possibile, se non ottenere aerei come i MiG-21/23 o i Mirage 5 o F.1, almeno ottenere aerei più moderni degli AT-33 (comunque appena inferiori agli Ouragan) e più prestanti degli L-39, per esempio MB.339, Alpha Jet o C-101, o ancora MiG-17; ma di fatto tutto questo non accadde, mentre al contempo il Salvador aveva ancora i suoi vecchi Ouragan e vari altri jet a 'medie prestazioni'.
Vennero se non altro costruiti vari siti radar per avere almeno conoscenza delle attività nello spazio aereo di almeno una parte del Nicaragua, e magari anche oltre confine (come è abbastanza normale, specie per nazioni piuttosto piccole: un radar anche di appena 200 km di portata può sorvegliare oltre 120.000 km2), e così venne formato un intero sistema di 'scuola sovietica' per l'allertamento aereo e il controllo degli intercettori, almeno per contrastare gli aerei lenti e gli elicotteri. Dopo il 1990 non è stato tuttavia possibile mantenere la sua efficienza piena, con l'organico sceso in pochi anni da ben 3.000 effettivi (non pochi per gli standard regionali e per la modesta disponibilità di velivoli) a 1.200. Le basi aeree rimaste operative sono Bluefields, Montelimar, Puerto Cabezas, Puerto Sandino e Managua. Ma gli aerei da combattimento sono uno squadrone misto di Cessna 337, SF-260, L-39, tutti dall'operatività piuttosto scadente. Nel 1992 vi fu anche una dismissione importante, con vari elicotteri e ben 6 radar di scoperta venduti al Perù. Per le F.A. Nicaraguensi sono rimaste soprattutto elicotteri, addestratori e aerei da trasporto.
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