Forze armate mondiali dal secondo dopoguerra al XXI secolo/Taiwan
Una delle nazioni di maggiore interesse nel settore militare degli ultimi decenni è senz'altro la Cina nazionalista, che contesta ai comunisti di Pechino la sovranità dell'intero territorio cinese, anche quello continentale. La sua situazione politica è quindi bizzarra, perché non esiste una dichiarazione d'indipendenza, ma solo una 'separazione di fatto' che nelle intenzioni di ognuna delle due parti è 'temporanea' in quanto non vi è mai stato un processo di separazione, che i vecchi leader della Cina sia nazionalista sia comunista non hanno mai voluto. La sua situazione è quindi bizzarra, una provincia 'ribelle' che non rivendica l'indipendenza, ma l'intera sovranità sulla Cina. La situazione attuale è assai cambiata, con l'avvento di nuove generazioni di politici e di abitanti nati con una situazione che è posteriore alla separazione del 1949. Gli investimenti e i contatti commerciali sono diventati abbastanza intensi rispetto a quelli di decenni fa e la possibilità di una guerra è remota: nondimeno, entrambe le parti ammassano armi per combattere un'eventuale guerra, che per giunta, il nuovo governo progressista di Taiwan, paradossalmente, pur non avendo nessuna intenzione di invadere la Cina, rischia più che mai di causare una guerra: da un lato, è assai 'favorevole' a una indipendenza completa e formale, dall'altro è disposto a guerreggiare in maniera maggiormente offensiva magari sul territorio cinese, cosa che i vecchi nazionalisti, paradossalmente, non hanno mai pensato seriamente di fare. La presenza delle basi taiwanesi delle isolette a pochi chilometri dalla costa cinese è più una minaccia per la Cina che un'assicurazione per Taiwan: già una volta, nel 1958, i cinesi tentarono senza successo di conquistarle con tutte le armi disponibili. Queste isole sono le basi da cui spiare i cinesi e persino da cui lanciare missioni con truppe speciali che spesso terminano con conflitti a fuoco e azioni belliche. Nel frattempo i missili cinesi continuano ad accerchiare Taiwan, ma il vero problema è la politica: oramai la Cina è riconosciuta da quasi tutte le nazioni, USA inclusi, mentre Taiwan in proporzione non ha quasi più sostenitori, nonostante gli aiuti sottobanco statunitensi. Di questo passo, inevitabilmente Taiwan non avrà più sostegni politici, cosa già verificatesi per i Paesi europei dopo il 1996.
Breve storia di Taiwan
modificaLa popolazione originaria era del gruppo proto-malese, e in tempi recenti i suoi discendenti costituivano ancora 2% del totale dei 20 milioni di abitanti dell’isola. La prima conferma storica delle rivendicazioni cinesi su Taiwan risalgono alla Dinastia Han, 206 a.C.-220 d.C., le migrazioni cinesi provennero soprattutto dalla Provincia del Fujian e si intensificarono particolarmente nel XVII secolo. Nel 1990 questi cinesi immigrati erano gli avi dell’84% della popolazione taiwanese. Sempre il XVII secolo vide l’isola oggetto delle attenzioni del Colonialismo europeo. Taiwan era già nota ai portoghesi che la chiamarono Formosa, che significa ‘stupenda’, per il rigoglio della vegetazione e la bellezza del paesaggio, ma furono gli olandesi ad invaderla per primi nel 1624, per poi competere con gli Spagnoli, che arrivarono nel 1626. A differenza di altre colonizzazioni, gli ‘indigeni’ cinesi, circa 30.000 persone, non ebbero importanti coinvolgimenti in tale guerra, che finì nel 1641 con la cacciata degli spagnoli. Non durarono molto nemmeno gli Olandesi, cacciati a loro volta 20 anni dopo dalle forze di Cheng Cheng-kung, fedele alla Dinastia Ming, che giunse, in verità, solo quale profugo in fuga dalla caccia delle truppe fedeli alla Dinastia Qing. Anche i Ming non durarono molto: per una sorta di legge dei ’20 anni’ nel 1682 i Qing invasero l’isola e nel 1684 questa divenne provincia del Fujian. Per passare alla Cina propriamente detta si dovette attendere il 1887, ma già nel 1895 venne ceduta al Giappone. Si trattava di una clausula relativa al trattato di Shimonoseki, dopo la prima guerra Cino-giapponese del 1894. Gli abitanti non ci stettero, e proclamarono la prima repubblica asiatica della Storia.
I Giapponesi, con la loro abituale ferocia verso i ‘ribelli’, loro o altrui, repressero nel sangue tale velleità. Da Taiwan partirono le ondate d’attacco aeree contro le Filippine del 1941, e sempre da Taiwan partirono molti attacchi Kamikaze contro la flotta Alleata del 1944-45. La fine della guerra la vide restituita alla Cina, ma tale storia non ebbe che un breve corso, perché ancora una volta, la popolazione si ribellò, stavolta contro la Cina, e ancora venne ‘ricondotta alla ragione’ con la forza. Quest’ultima rivolta scoppiò il 28 febbraio 1947. Nel frattempo, la Guerra civile cinese era sempre più sfavorevole al Kuomintang, i cui esponenti –e le loro famiglie- cominciarono a rifugiarsi a Taiwan. La Cina proclamò la Repubblica popolare cinese il 1 ottobre 1949, e già per la fine dell’anno le truppe dello sconfitto Chan Kai-Shek stabilirono a Taipei il loro Quartier generale. La situazione sull’isola con oltre 2 milioni di profughi,- al 1990 avi di circa il 14% della popolazione-, era diventata difficile. Sotto la guida del governo ‘in esilio’ cinese nazionalista, Taiwan conobbe tuttavia un notevole sviluppo economico, anche se la sua autosufficienza alimentare andò ben presto perduta essendo troppe le persone che vi abitavano, e troppe le esigenze della vita moderna da soddisfare per un'isola che si è ritrovata, nel tempo, ad ospitare circa 600 abitanti per kmq. La situazione però rimase difficile soprattutto per un altro motivo: la Cina Nazionalista rivendicava anche il territorio ‘usurpato’ da quella Comunista, e aspirava seriamente al ‘ritorno’ sul continente. Mao Tse Tung non era certo d’accordo con tale ambizione, e con il suo avversario di sempre rimase in fortissima tensione, tanto che fu la Guerra di Corea ad impedire ai cinesi di invadere Taiwan, allorché la debacle nordcoreana li costrinse dal tardo 1950 ad intervenire in forze con un corpo di ‘volontari’.
Taiwan venne sostanzialmente rinforzata dagli aiuti americani. La sua aviazione in particolare venne equipaggiata e addestrata senza quasi restrizione. Operando con l'F-86 fin dal 1954, la RoCAF ebbe un primo lotto di 160 F-86F-1 fino al sottotipo -30. Non meno di 320 aerei vennero consegnati entro giugno 1958, più i sette ricognitori RF-86. Dato che gli USA aiutarono con uno schieramento notevole di mezzi (tra cui gli F-104A) l'Isola che per l'epoca era un vero 'baluardo contro il comunismo', la RoCAF fu maggiormente libera di volare missioni offensive contro i cinesi sopra lo Stretto, soprattutto sopra le guarnigioni di Quemoy e Matsu, assediate per settimane dai cinesi e bombardate massicciamente anche con bombardieri Tu-4.
Dall'Agosto del 1958 gli scontri con i cinesi divennero praticamente quotidiani. In pratica, gli F-86 combatterono contro un numero superiore di MiG, che oltre all'alquanto difettoso MiG-15 comprendevano anche i nuovi e molto migliorati MiG-17. Nemmeno questi servirono. In pratica, i taiwanesi erano molto meglio addestrati ed esperti dei cinesi, con esperienza di volo anche di oltre 1.000 ore su jet, e a parte questo, introdussero i missili AIM-9, all'epoca ancora della versione A, che si dimostrarono abbastanza efficaci negli ingaggi aerei ad alta quota, con atmosfera fredda, il che negò ai MiG il vantaggio di avere una tangenza leggermente maggiore (specie se i Sabre avevano i missili, il che li rendeva leggermente più lenti e di circa 250 kg più pesanti) che serviva spesso solo a farli stagliare meglio nel cielo freddo, contro delle armi di cui non sapevano l'esistenza. Una battaglia aerea venne combattuta il 24 settembre e 10 MiG vennero abbattuti dai Sabre. Alla fine, non meno di 29 andarono persi in un mese di guerra, ma soprattutto, il problema fu che apparentemente non ottennero nulla contro gli F-86, negando quindi l'effetto di logoramento reciproco che in genere avvantaggia il più numeroso. Ma, per un qualche motivo, l'arma 'segreta' Sidewinder, con la sua guida IR semplicemente applicata sul corpo di un razzo modificato da 127 mm, estremamente semplice e facile all'impiego, venne compromesso già in quell'anno: pare che un MiG rientrò alla base con un missile inesploso nel suo tubo di scarico. Per quanto possa essere possibile che un'arma da quasi 3 metri si conficchi così in un aereo, e che non esploda nonostante il calore dello scarico, resta il fatto che da allora i sovietici poterono costruire il clone del Sidewinder: l'Atoll, costruito anche in più esemplari. La copia sovietica non brillò per efficienza, ma rispetto ai grossi missili sovietici sviluppati o in corso di sviluppo, il Sidewinderovsky indicò un modo semplice ed intelligente per ottenere un'arma semplice, economica, installabile con tutte le piattaforme senza quasi modifiche ed era forse l'unica soluzione pratica per un missile dell'epoca, che fosse efficace e miniaturizzato a sufficienza.
Gli Stati Uniti non mancheranno successivamente anche di far giungere alla RoCAF un nuovo tipo di caccia, stavolta supersonico: gli F-100 Super Sabre. I Taiwanesi furono gli unici ad operare addirittura con il primo tipo di F-100, il modello 'A'. Ma il primo esemplare fu un biposto F-100F, giunto nell'ottobre 1958, in un'epoca in cui la maggior parte delle aviazioni NATO era ancora nell'era subsonica. I Super Sabre erano piuttosto difficili da pilotare, quindi il tipo F era necessario per addestrare i piloti. I successivi 15 aerei erano F-100A, nel '59; ma erano solo l'anticipo, dato che poi giungeranno anche 65 F-100A nel 1960. Infine, nel 1961, sarà la volta di quattro rari ricognitori RF-100A disarmati, ma non certo per questo di minore importanza. Negli anni successivi sarà anche la volta di altri 38 aerei ex-ANG, per un totale di ben 118 Super Sabre F-100A, almeno un F-100F (ma probabilmente anche altri seguirono al primo, altrimenti questa fornitura non avrebbe avuto senso) e quattro RF-100A. In tutto, la Cina nazionalista, da sola, ebbe oltre la metà dei modelli 'A' prodotti; successivamente molti di loro vennero modificati anche con la coda più alta dei tipi 'D', con il relativo RWR AN/APS-54, mentre vennero anche modificati con rotaie di lancio subalari per due AIM-9; il primo di questi F-100 modificati venne già provato nell'ottobre del '59. Successivamente gli F-100 taiwanesi operarono con veloci missioni di ricognizione sul territorio cinese continentale, con diverse perdite. Queste azioni sono rimaste per lo più segrete, e dell'attività dei Super Sabre, ridotti in anni successivi a 'decoy' sugli aeroporti, a tutt'oggi se ne sa molto poco.
RF-101
modificaMeno noti ancora sono gli RF-101A; dal novembre 1959, aerei ex-USAF vennero mandati a Taiwan, un totale di otto aerei, consegnati secondo l'operazione 'Boom Town'. Missioni di ricognizione e di spionaggio vennero volate spesso sulla Cina; almeno due vennero abbattuti dai Cinesi, l'ultimo esemplare venne ritirato nei tardi anni '70, e uno, il 5660 (ex-54-1505) è conservato in un museo a Taiwan.
Tigri per la RoCAF
modificaGli F-5 sono diventati, col tempo, i caccia standard taiwanesi, giusto come gli J-6 cinesi sono diventati i caccia standard dei cinesi: macchine mediamente supersoniche, se così si può dire. Dapprima, negli anni '60, vennero consegnati 92 F-5A e 23 F-5B 'Freedom fighter' tramite accordi MAP e FMS, ma la metà di questo primo contingente venne inviata in Vietnam. Negli anni '70 arrivarono molti più apparecchi F-5E/F di seconda generazione di cui 100 assemblati dalla AIDC nella fabbrica di Shuinan. Il caccia americano venne chiamato Chung Cheng. Nonostante la cancellazione del programma di mutua difesa siglato nel 1954 con Taiwan, sciolto nel 1979 per migliorare da parte americana i rapporti con la Cina comunista, i caccia F-5 vennero costruiti con componenti sempre più prodotti in loco, fino a che non meno di 242 F-5E e 66 F vennero forniti alla RoCAF, anche se nessuno è noto per avere partecipato a combattimenti aerei contro i cinesi. Vari miglioramenti vennero apportati durante la produzione, come le LERX, un naso 'piatto' come, grossomodo, quello dell'F-20 e soprattutto, la compatibilità con i micidiali missili Maverick, che vennero introdotti negli ultimi due Batch di costruzione.
Servendo con il Primo, quarto, quinto, settimo e ottavo stormo (Wing) basati a Tainan, Chiayi, Tao Yuan, Taitung-Chih Hang e Hualian, gli F-5E sostituirono sia gli F-5A che gli F-100. Per capire la forza di questo schieramento, va detto che ogni Wing aveva in genere 3 Squadron da 18 aerei l'uno, anche se il 5th Wing aveva funzioni di ricognizione, e il 7th era una unità di addestramento che però comprendeva anche il 46th Sqn con funzioni 'aggressor' per migliorare il realismo della preparazione bellica dei piloti taiwanesi.
In tutto, le unità che li utilizzarono erano:
1st Tactical Fighter Wing, Tainan
- 1 Squadron
- 3 Squadron
- 9 Squadron
4th Tactical Fighter Wing, Chiayi
- 21 Squadron
- 22 Squadron
- 23 Squadron
5th Tactical Fighter Wing, Tao Yuan
- 17 Squadron
- 26 Squadron
- 27 squadron
7th Tactical Fighter Wing, Taitung
- 44 Squadron
- 45 Squadron
- 46 Squadron
8th Tactical Fighter Wing, Hualien
- 16 Squadron
Mentre gli F-5A sono stati radiati via via, alcuni dei quali convertiti in drones, almeno alcuni F-5E/F sono stati aggiornati con sistemi come l'RWR Litton ALR-46(V)3, il designatore lasr AVQ-27 e il lancia-chaff ALE-40(V)7. Ancora verso la fine del XX secolo circa 100 aerei erano ancora, presumibilmente, in servizio, ma 340 caccia nel frattempo erano stati acquistati. Il programma di costruzione del Ching-Kuo, caccia indigeno leggero, iniziò nel 1985 ed ebbe molto a che fare con l'esperienza dell'F-5 inclusa la formula bimotore che lo avvicinava più all'F-17 che all'F-20/F-5G. Ad un certo punto si era persino pensato di aggiornare radicalmente l'F-5 con un singolo motore F-125X e un radar APG-67, praticamente un clone dell'F-20, ma alla fine l'arrivo previsto prima di 250 K.Cuo e poi di circa 340 aerei di tre tipi diversi (cosa praticamente senza precedenti: quante aviazioni hanno comprato 3 diversi tipi di caccia d'ultima generazione e, per giunta, in centinaia di esemplari durante gli anni '90?) ha affossato questo programma chiamato F-5E-SX.
In pochi decenni Taiwan era riuscita a costruire una potenza economica di tutto rispetto, che nonostante la mancanza di materie prime era riuscita a svilupparsi ad un tasso che nel 1989 raggiunse il 7,7% annuo, con una bilancia commerciale attiva, e previsioni per il 1990 di raggiungere l'8%. Nel primo trimestre di quell'anno il bilancio di Taiwan era in attivo verso l'estero per un totale di 1,24 miliardi di dollari. Le riserve monetarie ed auree di Taiwan arrivavano inoltre alla cifra ragguardevole di 73,19 miliardi di dollari.
Tutto questo lanciava l'isola nel novero delle 'tigri asiatiche', una vera potenza economica, nonostante una superficie di circa 30.000 km2, dell'ordine di quella israeliana o toscana. La situazione economica dipendeva da vari fattori: l'ingegnosità e la laboriosità dei taiwanesi aveva permesso la nascita di una industria avanzata per prodotti elettronici, anche di tipo militare, per via principalmente delle esigenze nazionali.
Il commercio era un'altra risorsa importantissima per l'isola, ma l'autosufficienza alimentare era dell'ordine del 10%. Questo le dava di fatto la fisionomia di 'fortezza' e, come tale, assediabile e battibile se isolata dal resto del mondo. Il rischio che la Cina riuscisse nell'intento con una forza militare era reale, ma l'invasione diretta non era la più realistica delle ipotesi, anche per l'appoggio che gli Stati Uniti avrebbero fornito in caso di necessità. Tuttavia, in situazioni come quella della crisi irakena del 1990, di forze statunitensi (soprattutto portaerei) disponibili ve ne sarebbero state molto poche, e questo avrebbe potuto indurre Pechino in tentazione. Un uso della forza era da considerarsi soprattutto con uno scopo politico, non di portare 'morte e distruzione' sulla terra irredenta di Taiwan. Mettere pressione era uno degli scopi, perché la politica taiwanese era ancora molto fragile e influenzabile da fattori esterni. Uno di questi fattori, per esempio, è stata l'esercitazione che ha tenuto la Cina con uno sbarco simulato sull'Isola di Hainan, che ha costituito, nel 1989, un autentico shock: gli americani avevano previsto la possibilità di impiegare, da parte cinese, al massimo 2 divisioni nella prima ondata d'attacco, ma i cinesi dimostrarono di poterne lanciare addirittura 15, mettendo in seria discussione la capacità taiwanese di resistere ad una simile manovra d'attacco. La minaccia missilistica, con armi balistiche e con le più piccole, economiche e vulnerabili armi da crociera, e gli attacchi aerei (da parte peraltro di una aviazione decisamente obsoleta) erano altre opzioni possibili per evitare i massacri di una diretta invasione del territorio taiwanese. Infine, vi erano le possibilità dell'assedio: se la Cina avesse proclamato lo stato di crisi attorno a Taiwan avrebbe avuto buon gioco nel rovinare economicamente i cinesi nazionalisti, e nel mettere in discussione la stessa sostenibilità dell'alimentazione dei civili. La problematica era esacerbata dalle modeste capacità di contromisure sia della marina taiwanese che della marina americana: come avrebbe poi dimostrato la guerra nel Golfo Persico, le mine non sono mai armi sopravvalutate e possono chiudere per settimane o mesi un tratto di mare anche con modelli non sofisticati. Infine, vi era una offensiva ben più grave: quella politica. La Repubblica Popolare Cinese era entrata da poco nel mondo 'internazionale' e dopo tante traversie gli Stati Uniti stessi, nonostante fossero i più fermi alleati di Taiwan, avevano riconosciuto la Repubblica Popolare Cinese il 1° gennaio 1979. La cosa significò, a quel punto, la rottura delle relazioni diplomatiche con Taiwan, che non era una nazione sovrana ma un governo alternativo a quello cinese comunista. Nondimeno, in una situazione di schizofrenia politica gli Stati Uniti erano stati in grado, nell'aprile 1979, di approvare il Taiwan Relations Act per lo scopo specifico di continuare a fornirgli armi. Nel 1990 non vi erano molti Paesi che avevano ancora la Cina Nazionalista nella lista delle nazioni riconosciute: in pratica, solo alcune nazioni minori del Terzo mondo, tra le quali anche Indonesia e Singapore, che però si apprestavano a riconoscere la PRC. Fortunatamente per Taiwan la sua ricchezza economica non poteva essere liquidata con una formula diplomatica e così le relazioni non ufficiali hanno continuato ad essere mantenute, ma chiaramente si trattava di una strategia di lungo corso da parte della Cina comunista, che avrebbe stretto sempre di più il cerchio intorno ai 'ribelli'. La cosa che deve essere rimarcata è che Taiwan non voleva l'indipendenza, ma rivendicava tutta la Cina considerata usurpata da Mao. Così, prima gli olandesi, poi i tedeschi e infine i francesi hanno provato a 'dispiacere' Pechino, ma sono tornati sulle proprie decisioni dopo alcuni contratti che ne hanno suscitato le ire. Gli stessi USA reaganiani, nel Secondo comunicato di Shangai, 17 agosto 1982, si sono impegnati a ridurre le forniture di armi a Taiwan. Quello che è continuato in buona misura è stato il ben meno palpabile trasferimento di tecnologie e di know-how ai taiwanesi, cosicché molti equipaggiamenti non comprabili 'interi' sono stati acquisiti... a rate. In sostanza, gli anni guadagnati oltre il 1979 hanno permesso a Taiwan di comprare prodotti, ma soprattutto tecnologie ed esperienze, e di costruire una industria autonoma e capace per molte delle proprie esigenze. In ogni caso, programmi come i missili SAM a lungo raggio TIEN KUNG, i caccia CHING KUO, i carri armati M-48H sono tutti derivati da importanti tecnologie esterne, che hanno reso possibile tali programmi. L'esempio degli M-48H, aggiornati con sistemi americani, è indicativo: non avendo l'intenzione di fornire carri M60 direttamente a Taiwan, gli USA le hanno fornito cannoni e motori per aggiornare i carri più vecchi.
Cosa accadde, in termini politici, negli anni più recenti? Finché Mao e C.K. Shek erano in vita, le posizioni politiche erano di un irriducibile rivendicazione incrociata sulla sovranità della Cina, mentre i Taiwanesi avevano il Patto di mutua assistenza con gli USA firmato nel 1954, i cinesi fallirono nella crisi del 1958 e poi ebbero la rottura con i sovietici nel 1960, e infine i guasti della Rivoluzione culturale, una catastrofe che portò la nazione alla carestia e alla morte di decine di milioni di cinesi. Tutto questo rese di fatto impossibile invadere direttamente Taiwan, ma all'inizio degli anni '70 le relazioni cino-americane migliorarono. Le condizioni politiche di Taiwan non somigliavano a quelle di una democrazia moderna, ed era necessario che la classe politica originaria degli anni '40 sparisse dalla scena. La morte di C.K.Shek avvenne nel 1975, seguita l'anno dopo dalla morte di Mao. Finalmente le condizioni per un cambiamento erano presenti. Motore di tali cambiamenti, in area taiwanese, era Chiang Ching-Kuo, ovvero il figlio di C.K.Shek. Egli diventò,dopo una carriera politica e militare di tutto rispetto, primo ministro nel 1972, e dopo di allora, nel 1975 (alla morte del genitore) divenne il capo politico del Kuomintang, il partito nazionalista, che in perfetta similitudine del PRC, era l'unico partito esistente a Taiwan, che di conseguenza difficilmente poteva essere definito una 'democrazia'. Pur essendo il figlio del padre- padrone della Cina Nazionalista, Shek JR. ebbe molta premura di cambiarne le istituzioni rendendola simile ad una moderna democrazia e rendendola più 'accettabile' per i pochi alleati rimasti, e per la stessa popolazione civile. Nel 1978 divenne Presidente della Repubblica cinese, venne riconfermato nel 1984 ma morì il 13 gennaio 1988. Il successore è stato Lee-Teng Hui, il vice-presidente. Il nome del presidente è rimasto nel nuovo caccia IDF, chiamato per l'appunto Ching Kuo. Sebbene in parlamento, nel 1990, esistessero ancora molti uomini politici che erano in carica nel 1947, ben poco inclini ai cambiamenti C.Kuo ebbe il merito di introdurre liberalizzazioni, riforme politiche, nuovi partiti ammessi, e di allacciare rapporti diplomatici con la Cina. Il presidente Lee Tneg-Hui, primo nativo di Taiwan a salire alla massima carica dello stato, è stato rieletto nel 1990 per altri 6 anni, e ha continuato la politica di democratizzazione dell'isola. In ciò si è appoggiato al Primo ministro Hau Pei-Tsun, uno degli artefici della transizione relativamente indolore alla morte di Ching-Kuo. Uno dei problemi da affrontare era tenere sotto controllo i sentimenti di indipendenza dei taiwanesi, sempre più forti. La Cina, come anche il partito del Kuomintiang non potrebbero accordare tale richiesta, e Pechino ha fatto sapere chiaramente che non accetterebbe in nessun caso tale separazione, anche se questa esiste dal 1949 nei fatti. La situazione di relativa distensione, con viaggi per il continente e persino investimenti in Cina da parte di Taiwan, non era ancora risolta: armi cinesi e banconote false erano prodotte in Cina e venivano utilizzate dalle bande criminali di Taiwan, come anche esistevano problemi di contrabbando e spionaggio.
Per questi e altri motivi, Taiwan non era nelle condizioni di abbassare la guardia contro la Cina e non si sapeva se e quando si sarebbe arrivati ad una soluzione politica. In ogni caso, per fare fronte alle esigenze, la ricca Taiwan stanziò 12,5 miliardi di dollari per la Difesa nel 1990, malgrado che il Partito Democratico Progressista, il principale dell'opposizione si sia opposto veementemente chiedendo la riduzione a 10 miliardi e -inauditamente- abbia contestato che il programma del caccia IDF (Indigenous Defence Fighter) abbia costato ben 17 milioni di dollari oltre il budget previsto. Questo fatto, non certo nuovo a Taiwan, dove spesso corruzione ed inefficienze sono stati tenuti sotto silenzio, è stata la prima contestazione pubblica di malaffare della gestione dei programmi statali nel settore militare.
In termini di cooperazione, Taiwan aveva ancora delle carte da giocare con diverse nazioni asiatiche. Nell'ambito dell'Operazione Starlight, la congestionata Singapore mandava soldati ad addestrarsi e a permanere a Taiwan, e la stessa cosa faceva la Malaysia (per mancanza di infrastrutture, non di spazio). L'export di armi di buona qualità e basso costo interessava queste nazioni, le Filippine e l'Indonesia, mentre piloti taiwanesi erano impiegati, per esempio, anche in Arabia Saudita, dove ebbero modo di provare il Tornado, l'F-15 e di visitare le fregate francesi Madina (Cosa forse determinante per le successive La Fayette).
Taiwan all’epoca era ancora impegnata a rafforzare un dispositivo militare per molti aspetti obsoleto, ma del resto anche la Cina non era in condizioni migliori. Da un lato, Taiwan aveva la superiorità qualitativa di truppe ed armamenti, dall’altro Pechino aveva la superiorità quantitativa: giocavano peò a suo svantaggio il fatto stesso di dover invadere un altro territorio, molto ben difeso e pronto a respingere attacchi in forze, e il fatto che Taiwan aveva alle spalle una solida alleanza con gli USA, anche se questa non era posta particolarmente in vista nel panorama internazionale. In effetti, Taiwan già allora era sempre più isolata: non essendo una nazione indipendente ma ‘alternativa’ in termini di leadership, su tutto il territorio cinese, le altre nazioni dovevano scegliere, in sostanza, se riconoscere come governo legittimo Taipei o Pechino, e se non altro per forza d’inerzia, quest’ultima, con una popolazione oltre 50 volte maggiore e un territorio circa 300 volte più grande, finiva per avere un progressivo, inarrestabile successo, nonostante fosse una nazione ‘comunista’ e Taiwan una ricchissima isola ‘democratica’ e capitalista. La Cina tuttavia aveva fatto un clamoroso autogol internazionale con la Repressione di Tien-Ammen, cosa che la portò ad un notevole isolamento e alla rescissione di ricchi contratti anche in termini di armamenti, sia nuovi che aggiornati, vitali per potenziare finalmente le sue forze armate legate a armamenti sovietici ‘clonati’ degli anni 50, antecedenti in genere alla ‘rottura ideologica’ del 1960 (ma con contaminazioni di sistemi più moderni grazie al fronte comune contro gli USA durante la Guerra del Vietnam, e all’aiuto di nazioni clienti di materiali sovietici che accettarono di trasferire tecnologia in Cina). La Cina Nazionalista era invece in piena fase di ammodernamento, d’altro canto molto sentitamente necessario, per consentire di usare i numeri relativamente modesti a disposizione al loro meglio.
Aeronautica: aerei
modificaIDF
modificaIl principale programma era il King-Kuo, ovvero un caccia leggero per molti versi simile all’evoluzione dell’F-5,ovvero l’F-17, anche se senza la doppia deriva, giudicata apparentemente non necessaria per tale mini-apparecchio, simile ad un F-16 bireattore ma ancora più piccolo e leggero. Ne erano previsti 130 esemplari, da consegnarsi da parte dell’AIDC negli anni successivi. La CNAF, ovvero Chinese Nationalist Air Force, era ed è la principale difesa del territorio contro minacce d’invasione da parte cinese, o anche di semplici sconfinamenti nel suo spazio aereo. Celebri gli scontri aerei che videro gli F-86 taiwanesi sconfiggere piuttosto clamorosamente un numero maggiore di aerei cinesi del tipo MiG-15 e anche i nuovi MiG-17. Questo accadde nel 1958, durante una crisi sullo Stretto molto pericolosa, che rischiò di coinvolgere anche gli USA che inviarono come soluzione d’emergenza anche un reparto di F-104 A, allora nuovissimi intercettori, che per la prima volta arrivavano a circa mach 2.
I Taiwanesi avevano fatto volare il Ching Kuo o IDF (Indigenous Defence Fighter) il 29 ottobre 1989, almeno per quello che riguarda gli osservatori internazionali. La macchina, nonostante l’incendio di uno pneumatico durante una prova, non è stata rallentata molto in termini di programma: una preserie di 10 apparecchi era già in arrivo al 1990, motorizzata dai turbofan AIDC/Garrett TFE 1088-13 da 6.356 kgs, del 60% più potenti di quelli montati sui due prototipi. La minaccia percepita era data soprattutto dai caccia cinesi J-8, dai bombardieri H-7 e da possibili cloni del Lavi israeliano, data la vicinanza tra Israele e Cina in termini ‘affaristici’. Tutti questi programmi sono andati in realtà per le lunghe, o non hanno prodotto macchine molto efficienti, ma questo nel 1990 non poteva essere previsto. La linea della CNAF era per il resto costituita solo da vecchi F-5 e obsoleti F-104.
F-104
modificaI '104 sono stati usati da parecchi utenti, anche extra-NATO. Giappone a parte, in Estremo Oriente c'è stato anche l'impiego da parte della RoCAF, che ha collezionato un gran numero di modelli diversi, persino ex-giapponesi, forse l'unico caso in cui il Giappone acconsentì ad esportare armamenti.
Taiwan aveva già visto in azione i '104 nella loro 'prima' internazionale (1958, vedi sopra), ed era intenzionata ad averne almeno qualche reparto.
Gli F-104 vennero forniti in almeno 200 esemplari, già a partire già dal 1960-61: inizialmente si trattò di macchine ex-USAF: 24 F-104 A e 5 B, il che ne fece un utilizzatore antecedente a, forse, tutti gli altri clienti esteri. Questi vennero poi seguiti, nel '64-68, da un cospicuo numero dei nuovi 'G', tutti di costruzione Lockheed: 46 F-104G, otto TF-104G e ben 21 RF-104G: segno che la ricognizione era una necessità fondamentale per Taiwan, e che gli F-104 erano visti come una delle soluzioni migliori, quantomeno per azioni a bassa quota. Nel '75 giunsero sei F-104F ex-ANG. IL flusso di aiuti comprese nel 1983 anche altri 38 G e 27 TF, tutti ex-Luftwaffe (operavano alla Luke AFB), e nel 1987, persino 22 F-104J più 5 F-104DJ ex-giapponesi, nonché 15 'G' e tre TF dalla Danimarca. Tuttavia, alcuni di questi erano usati solo come parti di ricambio.
Il 'giorno del leone' fu il 13 gennaio 1967,pochi giorni dopo che i Phantom avevano vinto i MiG-21 nell'Operazione Bolo, dove i '104C avevano fatto solo da spettatori dei successi dei 'doppiamente brutti'. Vi sono diverse versioni della storia, ma secondo un recente numero di Aerei, tre F-104 sorpresero due J-6 (MiG-19) e li tirarono giù lanciandogli 5 missili AIM-9. Queste furono le uniche vittorie note di un '104 ai danni dei MiG, che quindi, nell'insieme, sono riusciti ad ottenere un raro rateo di abbattimenti/perdite favorevole, considerando sia il Vietnam che l'India.
Naturalmente, nemmeno a Taiwan i pur esperti e professionali piloti riuscirono ad impedire diversi incidenti, che contribuirono ad abbassare il totale delle macchine efficienti. In tutto, dovrebbero esserne stati consegnati circa 244, ma non c'è una certezza assoluta in merito. Questa è la lista riportata da Baugher:
F-104A: ROCAF 4201-4221 (21), 4241-4262 (22);
F-104B: ROCAF 4101-4104 (4), 4121-4123 (3);
F-104D: ROCAF 4161-4166 (6);
F-104G: ROCAF 4301-4361 (61), 4362-4400 (39, ex Luftwaffe), 4411-4425 (15, Ex Danesi);
TF-104G: ROCAF 4141-4149 (9), 4171-4197 (27, ex Luftwaffe), 4151-4153 (3, Ex Danesi);
RF-104G: ROCAF 5626, 5628, 5630, 5632, 5634, 5636, 5640 ;
F-104J: ROCAF 4501-4522 (22, ex JASDF);
F-104DJ: ROCAF 4591-4595 (5, ex JASDF)
E questa è la lista delle unità note:
- 2nd/499th Tactical Fighter Wing, Hsinchu
- 41st, 42nd e 48th Tactical Fighter Squadrons (1984 -1993)
- 3rd/427th Tactical Fighter Wing, Ching Chuan Kang Air Base
- 7th, 8th, 28th and 35th Tactical Fighter Squadrons (1965 -1997)
- 5th/401st Tactical Combined Wing, Taoyuan AB
- 12th Tactical Reconnaissance Squadron (fino al 1998)
I più vecchi F-104A, B e D vennero radiati nei primi anni '80 e usati come decoy o drones, ma anche gli altri aerei erano piuttosto vecchi e la cosa pesava parecchio sull'efficienza complessiva.
Il presunto aggiornamento di alcuni F-104G allo standard ASA con radar Setter e missili Sparrorw F (di cui non meno di 100 esemplari pare fossero stati comprati) non ha avuto luogo, nonostante le notizie di stampa: forse era programmato, ma i costi, come per molti altri programmi taiwanesi, o accordi politici, hanno portato ad un nulla di fatto, come riportò RiD nei primi anni '90.
Nel 1990, A.Leung[4] descrisse, in un articolo che all'epoca presentava una rara ricchezza di dettagli, lo strumento militare taiwanese. Per quello che riguardava i '104, si diceva che l'armamento era di missili AIM-9N e TIEN CHIEN I, prodotti dalla CSIST, uno dei tanti tipi di missili IR ideati da nazioni del Terzo mondo sulla falsariga dei Sidewinder. In tutto erano all’epoca equipaggiati 6 squadroni tattici e uno ‘speciale’ con una forza residua di circa 150 F-104. I ricognitori erano noti come RF-104 Stargazer. Tra gli equipaggiamenti disponibili, scanner IR, radar SLAR e tute MA-2 per le alte quote, pressurizzate, che fanno intendere come gli F-104 da ricognizione fossero destinati anche a missioni ad alta quota, quando possibile e necessario.
Secondo la monografia di A&D (1991), il totale ammontava a 25 F-104, poi altri 45 F-104G, otto RF-104G, sette (circa) TF-104G; alla fine si arrivò a circa (le valutazioni non sempre combaciano) 5 F-104B, 96 G, 37 TF-104G, sei F-104D, e nel 1990 c'erano approssimativamente 111 aerei ancora in servizio. Sebbene meno aggiornata e precisa, vale la pena di riportare anche i dati che essa conteneva.
Nel 1993 gli aerei del 427st TFW vennero sostituiti dai caccia IDF, nel maggio del '97 il 499th di Hsinchu li cambiò per i Mirage 2000-5. Ufficialmente, l'ultima unità era il 12th TRS da ricognizione, alla Hsinchu AB, ma il 22 maggio 1998 l'ultimo aereo venne ufficialmente ritirato dal servizio attivo. O forse no.
Infatti, secondo Antony Leung e Sgarlato, ancora nel 2003/04 alcuni erano ancora in servizio nel 12th squadron, destinato a missioni ‘speciali’ che in genere allude al ruolo di bombardamento nucleare, anche se Taiwan non è una potenza nucleare.
F-5
modificaI caccia tattici leggeri F-5 Tiger erano i veri tuttofare dell’Aviazione. Su circa 1500 macchine di seconda generazione E/F prodotte nel mondo per numerosi clienti, ben 300 sono state fornite a Taiwan. Esse militavano in ben 15 squadroni tattici, e le forniture ebbero luogo tra il 1974 e il 1983. Equipaggiamenti di bordo vedevano i radar APQ-159 o 153, ma nella maggior parte dei casi tale basico livello di avionica venne aumentato con importanti sistemi aggiuntivi: RWR ALR-67(v)7 e lancia-chaff AN/ALE-40. tra i programmi di aggiornamento un HUD della EL-OP israeliana, costruiti su licenza dalla CSIST. I vecchi F-5 A/B erano ancora presenti in piccolo numero, ma come le prime versioni degli F-104, radiati dalla prima linea, e convertiti per esempio in drones.
Aerei made in Taiwan
modificaGli aerei d’attacco e addestramento AIDC A-3 LEI MING (aquila di mare) e il loro parente d’addestramento AT-3 TZU CHANG erano altri programmi della CNAF, il primo dei quali ancora da sviluppare appieno, mentre il secondo, simile ad un CASA C.101, era già da tempo operativo, e similmente agli Hawk inglesi, era armabile con missili a corto raggio per la difesa aerea a corto raggio.
Per quello che riguarda questo aereo, giova ricordare che si trattò del secondo tipo di aereo sviluppato in Taiwan, e il primo a reazione. Infatti, per la cronaca, il primo aereo taiwanese è stato l'AIDC C-2, un biturbina leggero da trasporto, che nell'unico prototipo era designato XC-2: costruito nel 1980, 2 motori Lycoming T53-L-701A da 1082 kW, dimensioni 24,9 x19.74 x7.74 m, pesante 5896/11340 kg, 426 kmh, tangenza 8350 m e raggio 2131 km. Carico paganti 3855 kg o 38 passeggeri. Pur interessante come trasporto a corto raggio, non ebbe alcun seguito.
Prima ancora, venne prodotto il T-CH-1 'Chung Sing', che altro non era che la versione turboelica del già piuttosto potente T-28 Trojan. Questo apparecchio, pur essendo derivato da un progetto degli anni '40, si configurava come uno dei primi veri addestratori a turboelica ad 'alte prestazioni' venne costruito nel 1976 come prototipo, e poi passato alla produzione in 50 esemplari. Essi, biposto con carrello retrattile, ala bassa e diritta e struttura metallica, erano capaci tra l'altro di ben 590 kmh grazie ad una Lycoming T53-L-70 da circa 2000 hp.
Tornando all'AT-3, l'ala bassa, la configurazione convenzionale e i due motori TFE da circa 1.700 kgs ne costituiscono le caratteristiche salienti. In particolare, colpisce quanto le ali siano distanti dal lungo muso, praticamente nel terzo posteriore della fusoliera, in asse con i due motori che evidentemente spostavano marcatamente il baricentro (ma nondimeno, v'era parecchia differenza, per esempio, con un Alpha Jet).
Il primo volo avvenne nel 1984, e l'apparecchio ha una buona potenza disponibile, sicché è capace di portare un massimo teorico di ben 2.722 kg di carico, ha una tangenza di 14,630 m mentre il numero di mach. massimo, a motivo dell'ala diritta non è eccezionale, circa 0,85 che a livello del mare e a 11.000 corrispondono a circa 1040/900 kmh. La versione monoposto A-3 d'attacco avrebbe avuto radar APG-66 (come sull'HAWK 200) e missili antinave, ma a quanto pare non ha avuto seguito, verosimilmente per la sovrabbondanza di caccia moderni sopraggiunta negli anni '90.
Tracker ed elicotteri
modificaIl settore ASW era invece molto meno fornito, basandosi essenzialmente su obsoleti apparecchi Grumman S-2E e G Tracker, di cui erano disponibili 32 esemplari almeno, se non altro perché questo era il numero da aggiornare alla versione T con motori turboelica al posto degli obsoleti motori a pistoni. Essi erano equipaggianti 2 squadrons da pattugliamento marittimo. Questi compatti apparecchi ebbero un grande successo in servizio, dagli anni ’50, come i primi aerei americani capaci di operare sia con sensori che con armi in funzione antisommergibile, sistemati sullo stesso aereo (prima v’erano i Guardian, operanti in coppia uno con sensori completi, l’altro con sensori ridotti ma armato). La loro diffusione ben presto oltrepassò la collocazione sulle portaerei USA e come l’A-4, il Phantom e l’A-7 ebbe un successo notevole anche come macchina basata a terra. Alcuni Tracker sarebbero stati usati come macchine per la guerra elettronica dopo le modifiche, ma gli S-2T avrebbero avuto anche un FLIR, un nuovo radar, un sistema ESM.
Gli elicotteri Hughes 500MD erano elicotteri basati a terra con capacità ASW, dei piccoli ‘capolavori’ di compattezza, avendo una dotazione completa di sensori ASW con radar di scoperta e MAD, e al tempo stesso un siluro ASW leggero, il tutto su di una macchina di meno di 1,5 t di peso massimo (di cui 230 kg rappresentati dal siluro) . Essi operavano da basi a terra. La minaccia sottomarina cinese non era da sottovalutare: anche se basata su sommergibili obsoleti, ve n’erano circa 100 esemplari, molto più che sufficienti per mettere in discussione l’economia dell’isola in caso di assedio.
14 elicotteri S-70 erano invece usati, con tanto di serbatoi ausiliari, come macchine SAR.
Trasporti e varie
modificaLa componente di trasporto della CNAF era anch’essa notevole ,con macchine però oramai invecchiate: aveva ricevuto circa 120 C-119 Flyng Boxcar di cui 60 circa ancora operativi, assieme a 12 ben più potenti C-130H, e infine 12 Beech B-1900C, di cui 4 per compiti EW, e 4 grandi Boeing 727 trireattori. Pare che alcuni C-119 siano stati adattati ad un ruolo molto meno pacifico del normale ‘trasporto’ con le modifiche opportune per farne delle cannoniere volanti simili agli AC-119 Stinger usati in Vietnam, quindi con cannoni Gatling da 7,62 e 20 mm.
Quanto ad altri programmi, la CNAF era all’epoca interessata agli F-16 e persino ai Tornado, nonché all’IDF II, una sorta di F-15 Eagle indigeno, forse davvero troppo per questa piccola nazione. L’armamento degli aerei comprendeva come visto, missili AIM-9, Thien CHIEN, Maverick (per gli F-5E), bombe normali, cluster, LGB, razzi e anche bombe FAE e dispenser di munizioni per respingere gli sbarchi anfibi nemici.
Aeronautica: Difesa aerea
modificaPer quanto riguarda la protezione delle basi aeree, gli attacchi aerei e missilistici cinesi potevano essere considerati una grave minaccia, richiedente misure altrettanto drastiche: gli aeroporti di Taiwan non erano e non sono distanti più di 400 km dal territorio cinese, quindi alla portata di molti aerei d’attacco come gli A-5. La loro protezione era quindi necessaria, anche perché non vi erano macchine STOL e quindi l’interruzione delle piste di volo poteva essere facilmente sufficiente per bloccare a terra anche gli aerei. La difesa comprendeva i potenti missili MIM-23B I.Hawk, e i meno prestanti MIM-72F Chaparral, appartenenti all’Esercito ma controllati dall’Aeronautica. La dotazione di armamenti antiaeri era completata da altre armi, più moderne: cannoni antiaerei binati da 35mm con sistema di tiro Skyguard che eventualmente avrebbe potuto disporre in futuro anche di missili RIM-7F Sparrow, e una pletora di armi leggere o obsolete. Si trattava di cannoni Bofors da 40 mm L60, mitragliere M55 da 12,7mm quadruple, cannoni GAM-CO1 da 20 mm svizzeri di cui la produzione avrebbe avuto luogo su licenza, e lanciarazzi per decoys CSIST AV02.
La difesa aerea era garantita anche dai sistemi radar che osservavano il cielo fino a grande distanza, si trattava di un sistema chiamato TADGE, ovvero Taiwan Air Defence Ground Environment. Questo si componeva di un apparato radar il più possibile completo per non lasciare spazi ‘ciechi’ nella difesa di Taiwan, eventualmente sfruttabili da attaccanti cinesi. Noto anche come TIEN WUANG o TAI SHING, venne sviluppato dalla Hughes Aircraft. Bisogna dire a tale proposito che prima del 1980 il sistema di difesa aerea di Taiwan era basato su di un sistema C3I semiautomatico di tecnologia totalmente obsoleta, con radar AN/FPS-8 da ricerca e quello di sorveglianza AN/FPS-88, aggiornato successivamente al livello AN/FPS-100. Esso era in grado di fornire una buona copertura, ma lasciava tempi di reazione di 6 minuti al massimo, pochi anche per gli F-104, ma spesso tale valore diventava piuttosto vicino ad un minuto. Se i caccia taiwanesi erano già in aria avevano delle speranze, altrimenti erano a rischio di essere distrutti da un attacco aereo già sulle piste di volo. Questo significava a tutti gli effetti mantenere pattuglie in aria sull’arco di 24 ore per cercare di fermare intrusi, ma questo non avrebbe mai fermato un attacco massiccio a bassa quota. In vari casi piloti cinesi disertori atterrarono sulle basi taiwanesi senza venire scoperti da alcun radar dell’isola. D’altra parte, questo accadde in maniera del tutto simile a quanto accadde al famoso MiG-25 che con il pilota sovietico arrivò direttamente su di un aeroporto giapponese, e lo stesso accadde con un MiG-23 siriano atterrato nel 1989 in Israele, un suo simile schiantatosi sulla Sila in circostanze mai chiarite nel 1980, per no parlare del caso ‘Mathias Rust’ del 1987 e di analoghi voli di profughi cubani sulla Florida, come anche di incursori su Cuba.
La prova del nuovo sistema radar, costato miliardi di dollari, era solo questione di tempo, e questo accadde il 14 novembre 1983, quando un disertore cinese si alzò in volo dalla base di Chekiang e venne localizzato, a bordo del suo MiG-17, già a 200 km da Taiwan. Bisogna dire che i tempi di allertamento radar, con l’era dei jet si sono molto relativizzati. Se ai tempi della Seconda guerra mondiale gli aerei volavano generalmente ad alta quota in missioni di bombardamento notturno, con velocità di circa 300 kmh, tale velocità era abbastanza bassa da dare tempi di allerta fino a 60 minuti anche in caso di traiettorie dirette. Con gli apparati radar moderni non si possono superare, generalmente parlando, le limitazioni date dalla curvatura terrestre e in ogni caso un aereo a reazione può essere molto rapido nel muoversi attraverso lo spazio aereo. I 200 km di raggio non sono stati superati di molto dai moderni radar, ma un caccia jet è in grado, in volo di crociera, di coprirli in circa 15 minuti, un tempo non elevatissimo per allertare i caccia a terra, e al più buono per far decollare solo le macchine già pronte al decollo, tipicamente una o due coppie per gruppo di volo. Se un aereo arrivasse a circa 1000 kmh, il tempo sarebbe limitato a circa 10-12 minuti, inoltre non si prende in considerazione l’effetto che avrebbero le ECM sulle possibilità di scoperta aerea. In tutti i casi, i 21 radar di scoperta taiwanesi delTADGE hanno dimostrato di valere il loro costo, sparsi strategicamente sulle isole Pescadores, Pratas, Quemoy, Matsu (queste ultime vicinissime alla costa, tanto da essere colpibili anche con le artiglierie divisionali cinesi, per le quali i siti radar sarebbero bersagli ovvi), TungYn, oltre che ovviamente sul territorio di Taiwan. Il centro di comando era sistemato alla base di Kung Kuan, Taipei, con 3 computer ad alta velocità. Questo centro di comando era, in sigla, chiamato CACCC. Le stazioni radar, in alcuni casi operavano direttamente come CRC, ovvero Control Report Center, e quindi possono coordinare direttamente intercettazioni, avendo oltretutto un distaccamento dell’Esercito e uno della Marina per fare da collegamento per le operazioni coordinate. Altre stazioni erano invece CRP, capaci di dare allarmi ma non di comandare i caccia intercettori.
Le dotazioni tecniche erano notevoli, con due radar tridimensionali G.E. AN-FPS-117 in banda L, che erano i radar principali, ma integrati con due HADR con minori capacità, che arrivavano pur sempre a non meno di 320 km di portata con un bersaglio di appena 1 m2 e un massimo di 500 km. Operavano in banda S e il computer di controllo consentiva la copertura in elevazione fino a 30 km. Altri radar erano diversi Westinghouse TPS-43E. Altri aggiornamenti erano costituiti da un programma di 110 milioni di dollari assegnato alla Hughes per i radar del sistema CHANG WUANG, ovvero ‘rete rinforzata’, con radar G.E. 592 mobili e radar Hughes specializzati per la scoperta alle basse quote. Inoltre tale programma prevedeva una stretta integrazione nelle azioni di comando e controllo, computer più veloci, sistemi software ‘esperti’ e altro ancora.
Infine, nel 1989 vi fu un passo logico ulteriore: l’acquisto di 4 E-2 Hawkeye, da avvistamento radar. Inizialmente, per questi preziosissimi aerei AEW si prevedeva la versione B, con radar AN/APS-96, e già così si ritenevano capaci di esprimere un netto miglioramento delle capacità di scoperta a bassa quota e di guida caccia intercettori: con tali apparecchi, con radar da oltre 300 km di portata, era possibile dirigere una battaglia aerea con poche possibilità di ricevere disturbi e meno ancora di ritrovarsi i radar colpiti e distrutti, essendo mobili e capaci di difendersi spostandosi di continuo. Inoltre essi potevano vedere anche a bassa quota ben oltre l’orizzonte, dirigendo anche in compiti offensivi le forze aeree. Tali apparecchi erano una costante sulle portaerei americane, che per essere coperte continuamente ne abbisognavano di 4 esemplari a bordo.
I Grumman Hawkeye erano in effetti dei successori molto evoluti della precedente famiglia Grumman, degli S-2 Tracker, che erano macchine compatte ma più convenzionali e con motori a pistoni. I Tracker avevano dato origine agli E-1 Tracer, apparecchi dotati di radar di scoperta aerea. Erano macchine molto efficienti per l’epoca, ma tutt’altro che una novità per la Grumman, che prima ancora aveva prodotto degli TBF-Avenger con radar di scoperta aerea, pensati per dare l’allarme precoce contro i kamikaze ma non entrati in servizio in tempo. Gli E-2 erano macchine molto più sobrie e non tanto più limitate degli E-3 e così parecchi clienti ne ebbero alcuni. Dal momento che persino il minuscolo stato di Singapore ne ebbe alcuni dai primi anni '80, in effetti è strano che Taiwan non ne abbia avuti ben da prima, visto che gli E-2 A entrarono in servizio nei primi anni ’60.
Tra le altre, innumerevoli esigenze di una forza aerea moderna, per quanto limitata ancora nel 1990 agli F-104 e F-5, vi era anche la difesa da missili balistici, che non si potevano fermare con le pattuglie di caccia né con le ECM. Questo programma prevedeva l'indurimento delle basi aeree, con il nome di KAI SHAN. Esso era stato concepito per ottenere delle vere basi aeree sotterranee, approntate nella parte centrale, montagnosa, dell'isola. L'idea non era certo nuova per l'epoca dell'inizio dei lavori, 1980, perché già nazioni come Svizzera e persino Albania avevano tali installazioni. I taiwanesi ragionarono in grande, con una durata dei lavori di 10 anni e un costo di miliardi di dollari realizzarono tali basi con la consulenza di esperti di Austria, Svezia e Svizzera, con la scelta del sistema austriaco di nuova concezione per gli scavi in galleria come il migliore tra quelli presentati. Con strutture di cemento semicircolari a galleria, realizzate per reggere un problema che in Europa è poco noto, quello dei terremoti. Queste strutture resistono fino al 7 gradi scala Richter, cosa necessaria perché questi sismi non sono rari in Estremo Oriente. Queste basi sotterranee avrebbero ospitato oltre 200 aerei, e molti mezzi corazzati, truppe, ospedali da campo, rifornimenti d'acqua: tutto il necessario per sopportare bombardamenti pesanti, forse anche nucleari, sul territorio taiwanese e conservare ancora capacità di combattimento, con energia elettrica generata autonomamente sistemi di protezione NBC per l'aria contaminata.
Marina
modificaLa politica militare e di difesa di Taiwan non potrebbe essere totalmente spiegata senza parlare della Marina, che era dotata di mezzi adatti alle esigenze di tenere aperte le linee di comunicazione marittime in caso di guerra. Tra le navi erano da annoverare:
- 27 cacciatorpediniere delle classi Fletcher, Allen N. Sumner, Geraring aggiornati queste ultime due classi allo standard FRAM I e II
- 10 fregate ex-US Navy delle classi Charles Lawrence, Croslery, Rudderow, ovvero nell’insieme note come classe Shan, probabilmente si trattava di cacciatorpediniere di scorta DE
- 2 sottomarini Guppy e due Zaardvis migliorato ovvero la classe HAI LUNG.
- 2 pattugliatori lanciamissili da 240t del tipo americano ‘Tacoma’
- 50 circa unità classe DVORA israeliane, realizzate in Taiwan
Per quello che riguarda i cacciatorpediniere, queste vecchie unità della Seconda guerra mondiale sono state aggiornate al loro meglio. Noti come classe YANG; anche se in realtà con caratteristiche diverse, la loro evoluzione si è concretizzata con il programma noto come WUGIN.
La prima fase fu equipaggiare tre navi, per verificare l’utilità di aggiornamenti su tali vecchi scafi, con missili Gabriel Mk1 israeliani e missili Sea Chaparral, ma l’integrazione con i sistemi preesistenti ha causato notevoli problemi.
I programmi WUGIN I, II, III hanno puntato a quel punto ad un livello di efficacia diverso e meglio pensato per integrare i nuovi sistemi con i vecchi scafi.
I WUGIN I erano stati realizzati con 13 vascelli modificati al 1990, con:
- Missili antinave HSIUNG FENG
- Cannoni Mk 75, ovvero i Compatto prodotti negli USA, e cannoni L/70
- 1 sistema di comando e controllo IAI Reshet per dirigere il tiro dei cannoni da 127mm e di quelli da 76mm Mk 75, i cannoni Bofors L/70 e missili antinave HSIUNG FENG I, con 40 km di gittata dati da un motore a razzo.
4 cacciatorpediniere hanno invece ricevuto l’aggiornamento WUGIN II con le seguenti caratteristiche:
- sistema Honeywell H-903 mod. 1, ripartito in due radar di tiro per i cannoni, un sistema ECM, ESM e lanciarazzi a lungo raggio per chaff AV-2 riuniti con un apparato CHANG FENG della CSIST, sonar a profondità variabile
- missili antinave HISUN FENG I o II con turbogetto da 160 km di gittata e guida IR, missili Chaparral, due cannoni binati da 127mm, due impianti singoli da 40 mm, un sistema missilistico ASROC, due lanciasiluri Mk 32 tripli, un elicottero leggero a poppa.
I cacciatorpediniere WUGIN III erano anche più interessanti, con sette navi aggiornate al 1990. Le modifiche comprendevano un sistema di combattimento H-930 con i seguenti sensori:
- radar HS DA.08 per la scoperta aerea (ma con l’antenna del precedente DA05)
- radar di ricerca di superficie AN/SPS-50 (ancora con l’antenna dell’SPS-10)
- ancora più interessante il radar Westinghouse W-160, derivato dal radar dell’F-16, l’APG-66, utilizzato per il controllo del tiro assieme al radar d’illuminazione Signaal STIR
- un sistema ottico Honeywell per inseguimento bersagli
- un sonar di chiglia Krupp-Atlas Electronik DSQS-21 integrato con il sistema ASW basico Mk-114
- Sistema ECM CHANG FENG 3 della CSIST, con aiuto della Hughes (probabile la presenza di elementi del sistema AN/SLQ-17). Lanciarazzi AV-2.
L’armamento era totalmente rimaneggiato:
- 1 cannone Mk 75 a prua
- 2 lanciatori binati (prua) e due tripli (poppa) per missili SM-1MR Standard, per un totale di 10 missili antiaerei a medio raggio, utilizzabili anche per attacco antinave (non vi erano missili antinave)
- 2 cannoni L70, un sistema ASROC a mezza nave
- due lanciasiluri Mk 32, un CIWS Phalanx a poppa
- un elicottero ASW Hughes 500MD. Questo ha un MAD AN/ASQ-81, 2 siluri Mk 44/46, un radar di scoperta aerea.
Complessivamente, 18 dei cacciatorpediniere ha avuto un ponte di volo e un hangar per elicottero.
Pur essendo un sistema di ripiego, questa batteria di missili antiaerei a medio raggio era un sistema efficiente per modernizzare cacciatorpediniere vecchi di oltre 40 anni. Esistevano precedenti, come i missili Sea Dart offerti alla Cina per modernizzare i caccia ‘Luda’, e i lanciamissili SM-1MR installati su cacciatorpediniere ‘Babr’ iraniani (A.M.Sumner modificati) e cannoniere Asheville, però solo con scopo di attacco antinave. Evidentemente, si è voluto avere un sistema missilistico del tutto polivalente, al posto dei lanciamissili antinave specializzati. Stranamente si è deciso di mantenere un sistema ASROC a centro nave invece di sostituirlo con i missili antivane a lungo raggio: la minaccia antisommergibile era evidentemente troppo elevata per dimettere l’ASROC, ma in tal modo non vi era capacità antinave oltre l’orizzonte. I missili SM-1 erano sistemati in un sistema di lancio fisso per cui dovevano essere lanciati solo con un determinato angolo di lancio di alcune decine di gradi.
Le altre navi erano le SHAN, con missili Sea Chaparral, ma oramai troppo vecchie per essere tenute a lungo in servizio. Per rimpiazzarle vi era il programma KUANG HWA-1.
Una forza da combattimento di superficie di grandi dimensioni, pur rappresentata da piccole navi, era data da una cinquantina di motomissilistiche TZU CHANG: simili in un certo senso alle Komar, ovvero il minimo indispensabile per portare ad alta velocità due missili antinave, ovvero i soliti H.F.1 Esse avevano due missili, ma anche tubi lanciasiluri (non chiaro se antinave o ASW), cannoni da 12,7 e 20 mm, cariche di profondità. Derivate dalle Dvora israeliane, erano leggere e poco armate contro gli attacchi aerei, ma per rinforzarsi in tal senso vi era la possibilità di integrare eventualmente l’armamento con missili portatili: RBS-70, Stinger, Blowpipe, ovvero i sistemi portatili disponibili.
Il contratto per le navi d’attacco dei cantieri Tracoma americani aveva in origine come obiettivo la costruzione di 15 navi da 240t, del tipo Mk 5, ma in pratica l’acquisto dei previsti missili a lunga gittata Harpoon o OTOMAT fece saltare la ragion d’essere di queste navi, perché all’epoca il clone H.S. II non era ancora disponibile. Allora, le navi erano armate con 4 missili H.S.I, un cannone Mk 75, un impianto EMERLEC da 30 mm, e potevano raggiungere i 40 nodi.
Per quanto riguarda i sottomarini, l’US Navy diede, agli inizi degli anni ’70, finalmente alla marina di Taiwan dei sottomarini: 2 GUPPY II, ufficialmente solo per addestramento. Essi avrebbero dovuto essere il battistrada per una intera flotta di sottomarini, ma si presentarono dei problemi. Intanto, al solito, vennero installati nuovi sistemi per renderli molto più efficaci con un sonar Krupp Atlas e siluri A.184 a doppio ruolo. L’Olanda ha poi venduto 2 Zaardwis migliorato, ovvero gli HAI LUNG, ma per problemi politici (ovvero l’opposizione della Cina) rinunciò a vendere una serie di 4 battelli. Si sarebbe dovuto comprare a quel punto 4 Type 209, ma i tedeschi hanno ceduto tale ambizione. Il problema è esacerbato dal fatto che gli americani non costruiscono da decenni sottomarini convenzionali, e quindi non avrebbero potuto fornire a Taiwan un qualche tipo di battello, anche perché non avevano nessuna intenzione di cedere unità nucleari, le uniche che realizzavano. La marina taiwanese era interessata anche a 4 dragamine Type 148, che pare siano stati costruiti, ma come guardacoste, privi di ogni equipaggiamento al momento della consegna.
Infine vi erano programmi per 4-6 navi d’assalto anfibio alla China Shipbuilding Corporation, classe YUNG FENG da 3.200 t e con una velocità di 20 nodi, con 3 cannoni da 40 mm L70, cono oltre 500 uomini ben alloggiati anche con aria condizionata. Nel 1989 è arrivato anche il varo del primo rifornitore classe WU YI.
Da notare come la maggior parte delle navi taiwanesi era equipaggiata con un sistema di data-link, sempre della CSIST, il Real-time Combat Information System. Può sembrare superfluo sottolinearlo, ma le navi moderne sono assolutamente condizionate, nella loro resa bellica complessiva, da sistemi di elettronica, che non sono semplicemente i radar e i computer di per sé, ma più ancora, un sistema di combattimento che fonda tutti i dati dei sensori e azioni eventualmente le relative armi di bordo in poco tempo, e a parte questo, la nave possa comunicare e ricevere dati rapidamente, condividendoli con gli altri mezzi navali ed aerei, oltre che eventualmente con i centri di comando a terra.
Il programma Kuang HWA era però il più importante di tutti: ripartito nella tranche 1 e 2, era dato da due diverse esigenze: sostituire i cacciatorpediniere, e sostituire le fregate obsolete ancora in servizio. Le KUANG HWA 1 erano semplicemente la classe Oliver Hazard Perry, di cui 8 esemplari erano in programma, armate con un lanciamissili Mk13 per Standard SM-1MR, cannone da 76mm, lanciasiluri leggeri, elicotteri Sea Hawk, ma in più avevano anche un sistema antinave specifico H.S. II in 2 lanciatori quadrupli, 2 cannoni contraerei da 40 mm e il CIWS Phalanx. Il Kuang Hwa 2 comprendeva invece 16 navi ASW da 2-3000 t. La Corea del Sud voleva proporre il progetto ULSAN, ma voleva produrre le navi nei cantieri della Yundai, in Corea. Taipei non si fidò: temeva l’instabilità politica della Corea, e i rapporti distesi con Pechino, per cui per evitare problemi ulteriori si rivolse alla Francia, sperando di non avere tali problemi con i cantieri DCN. Sul momento la cosa sembrò funzionare, e la Francia aveva da offrire le nuovissime fregate Lafayette Stealth, ma poi le pressioni di Pechino sopraffarono anche la Francia, e il contratto ebbe dei problemi di carattere politico che lo bloccò in maniera sostanziale. Per il momento, al 1990, non vi erano soluzioni per uscire da tale stallo.
Marines
modificaIl Corpo dei marines era il secondo al mondo, dopo l’USMC. Perché il CHinese Nationalist Marine Corps (CNMC) era tanto sviluppato? Perché Taipei era ancora nominalmente pronta a riconquistare la Cina continentale, così mentre l’esercito era orientato per la protezione antisbarco, i marines erano orientati per la riconquista, così da causare una situazione paranoica: i taiwanesi stavano per riconquistare la Cina o temevano la sua invasione? In ogni caso vi erano 39.000 uomini, con una tradizione di combattimento dal 1958, quando si incaricarono di rifornire le guarnigioni di Quemoy e Matsu bombardate persino con i bombardieri pesanti Tu-4, utilizzando mezzi corazzati LVT.
Usato come parte della riserva strategica, il corpo dei Marines erano tenuti in costante stato di allerta, con i veicoli riforniti di carburante e munizioni e pronti immediatamente ad entrare in azione.
Equipaggiamento: i fucili d’assalto CS Tyype 65K2 sono stati forniti ai Marines prima che all’esercito, e lo stesso vale per gli elmetti in Kevlar. I mezzi principalmente usati per gli sbarchi anfibi erano oltre 700 vecchi LVTP-5 e la versione LVTPH-6 con obice da 105mm, e veicoli del genio LVTE-1. Missili TOW erano utilizzati da jeep e veicoli CM-21 da combattimento di tipo AIFV (derivato dall’M113). Altre armi erano mortai da 60 mm, 81 e 120 mm, cannoni M40 da 106mm, semoventi M109A2 e addirittura M-110 A2, nonché lanciarazzi KUNG FENG 4. Lanciarazzi controcarro erano i LAW M72, cannoni SR M67 da 90 mm, FFV Carl Gustav da 84mm più moderni e leggeri, lanciafiamme CS Type 67.
Veicoli corazzati: carri leggeri M-41 Walker Bulldog, AFV 6x6 SIBMAS, semoventi antiaerei M42 Duster, sistemi missilistici M-48 Chaparral, in futuro vi era il programma di spiegare missili SAM portatili, mentre vi erano già gli elicotteri Bo-105 con 8 missili TOW.
Esercito
modificaForte di ben 350.000 uomini, l’esercito era ben addestrato e assai ben equipaggiato. La consistenza numerica era molto elevata, specialmente considerando il totale della popolazione, ma giova rimarcare che essa era il risultato di una 'riduzione' rispetto ai livelli precedenti. Infatti, a partire dal 1 luglio 1989 la struttura di comando era stata snellita con l’abolizione dei Corpi per essere sostituiti da Armate e divisioni, con conseguente riduzione di personale, mentre le due divisioni corazzate sono state ridotte a due divisioni di fanteria meccanizzata.
L’equipaggiamento: carri leggeri M24 CHAFFEE per la ricognizione, mentre il combattimento era dato dai carri M41 e M48. Vi erano APC M-113, blindati V-150, il supporto di fuoco con mortai M30 da 107mm su mezzi V-150, obici semoventi M108, M109A2, cacciacarri TOW su scafo V-150, sistemi di difesa aerei M42 Duster con motore diesel, nuovi sistema di tiro, equipaggio da 5 ridotto a 4 uomini, sistema di alimentazione doppio, M48 Chaparral. La brigata corazzata era dotata di carri M48 Patton, mentre una brigata per il supporto di fuoco era su M110A2 e M109A2, con veicoli portamunizioni CM24 con 90 proiettili da 155 o 42 da 203mm. Per la ricognizione vi erano veicoli V-150.
Le artiglierie trainate erano prodotte come Type 63 e Type 65 da105 e 155mm, mentre il comando dell’armata aveva anche lanciarazzi KUNG FEN 6 da 117mm con 15 km di gittata, mentre erano disponibili anche artiglierie M115 da 203mm, la loro versione semovente M110A2, Long Tom da 155mm, M107 da 175mm.
Tra le altre caratteristiche, l’Esercito di Taiwan era massicciamente equipaggiato con reparti d’elitè, ovvero 2 brigate aviotrasportate e vari reparti speciali. Essi erano qualificati per le tecniche di lancio da alta a bassa quota, e spesso erano capaci di operare anche come sub e di sciare(!). Pare che oltre 250.000 uomini e donne di Taiwan avessero l’abilitazione come paracadutista..
Quanto agli equipaggiamenti NBC, l'esercito aveva come maschera protettiva la CS Type 62, che faceva parte di un vasto corredo di sistemi per tale specifica minaccia, e che avrebbe dovuto essere sostituita da un modello tedesco in un prossimo futuro.
Gli altri equipaggiamenti dell'esercito:
- fucili d'assalto Type 65 da 5,56mm, un progetto originale della cui manchevolezza principale si sa essenzialmente perché il successore previsto, il Typ 65K2 con selettore di tiro per sparare anche raffiche di tre colpi, era descritto come 'meno propenso agli inceppamenti'. Mitragliatrici FN MAG prodotte su licenza come anche le nuove MINIMI da 5,56mm erano l'arma di squadra. Non mancavano molti fucili per sniper FN FAL adattati allo scopo. Mitragliatrici M2/M3 da 12,7mm, M1919A4/A6 da 7,562 mm, carabine M2 e M2 a 7,62 mm, mitra M1928 (ovvero il famoso Thomson militarizzato), Type 36 da 11,43mm, Type 37 da 9mm (questi due tipi erano gli M3 e M3A1 'grease gun'), Sten Mk2 canadesi, e finalmente UZI a 9mm e Ingram da 11,43mm. Le pistole erano anch'esse vetuste con le Colt M-1911A1, accompagnate dalle più moderne SiG P226 e Glock 19 da 9mm. Non mancavano i mortai da 60 mm leggeri (Type 75), 81mm medi (Type 75), 107mm e 120 mm pesanti.
L'acquisto di tre Boeing 234, ovvero la versione civile del CH-47 aiutò l'esercito a potenziare la sua capacità di trasporto ad ala rotante, per la quale erano disponibili circa 100 UH-1H armabili con razzi e minigun M134, oltre che mitragliatrici M60, mentre erano disponibili DHC U-6A e O-1G Bird Dog da osservazione.
I programmi in corso erano molteplici: il programmato acquisto di un certo numero di S-70C in versione ASW o di altro tipo in aggiunta a quelli navali gi consegnati erano uno dei più importanti. Un altro era la dieselizzazione di carri come gli M-41 e semoventi M-52 e M-108. Per dare un'idea delle dimensioni del parco veicoli, si parlava di 1960 veicoli da ammodernare con questo programma noto come YUNG HU, di cui 1500 M-41 (stimati). Oltre a questo, nuovi sistemi di tiro erano previsti per gli M-41, mentre gli M-52 e M-108 erano addirittura in prospettiva di ospitare un nuovo obice da 155mm al posto del pezzo da 105mm; esso sarebbe stato dotato di un sistema di caricamento automatico e in comune con gli M109A2.
Inoltre, la AVDC, già artefice del veicolo CM-21 era anche impegnata in un curioso ibrido, montare il motore degli M60 Continental AVDS-1790 con trasmissione automatica Allison CD-850, mentre la torretta sarebbe stata di un nuovo tipo, appositamente studiato per ospitare il cannone da 105mm prodotto su licenza a Taiwan. Per il 1993 erano previsti 450 M48H. Non fosse bastato, altri 550 M48A1, A2 e A3 sarebbero stati modificati allo standard A5 con cannone da 105mm, motore diesel, telemetro laser, mentre 150 M60A3, i primi con sistema ad immagine termica, sarebbero stati comprati direttamente dagli USA, assieme ad alcuni gettaponte M-60AVLB. Tutto considerato, questo significa che all'epoca Taiwan aveva, tra carri leggeri e medi, non meno di 2500 mezzi corazzati, una tra le flotte carri più imponenti dell'Estremo Oriente e più che adeguati per difendere un'isola di circa 30.000 km2.
Altre predisposizioni erano piazzole interrate di tiro per i carri, il progetto CHEN LUNG per interrare i cavi per le comunicazioni militari, acquisto di sistemi di comunicazione ed ECM, installazione sui porti dei cannoni navali dismessi da 127 e 40 mm, nello sforzo di utilizzare ogni singola risorsa al meglio, anche se si trattava di scarti vecchi di 50 anni.
La difesa costiera, pure di competenza dell'Esercito era dotata di H.S. 1 e avrebbe presto ricevuto anche il modello 2. La prima batteria sarebbe stata dislocata sull'arcipelago Tung Yin, vicino alla provincia cinese del Fukian, ed aiutata dai nuovi radar CSIST UPS-60(X)C.
Infine, il programma forse più importante e impegnativo: la sostituzione dei missili a lungo raggio MIM-14B Nicke Hercules, presenti con non meno di 48 rampe. Essi erano integrati da dozzine di batterie di HAWK, ma per le gittate maggiori servivano nuovi missili: non essendo al momento disponibile il sistema Patriot, al solito gli USA passarono a Taiwan le tecnologie 'staccate' per assemblare sistemi 'indigeni' dando meno nell'occhio. Infatti, il missile TIEN KUNG 1 è uno sviluppo originale per il campo dei SAM a lungo raggio, nondimeno esso è definito come avente il 85% dei componenti del Patriot americano. Il radar di tiro è del tutto diverso, con il radar phased array CHANG BAI per la scoperta e inseguimento, ma non anche per l'illuminazione, svolta, come nel caso dell'AEGIS, da radar illuminatori specifici. I missili di per se hanno sensori radar o IR, e la versione a gittata prolungata avrebbe dovuto avere un sistema di propulsione a statoreattore, ma questo rendeva troppo difficile mantenere la velocità costante o almeno, così rilevarono i taiwanesi, e allora semplicemente si aggiunse un booster a razzo ai precedenti missili T.K. ricavandone la versione II. I missili HAWK sarebbero stati integrati con tali nuovi missili, nell'ambito di un programma dotato di un ennesimo nome proprio, ovvero il TIEN HE. Un nuovo SAM a guida laser sembra fosse in sviluppo, con i 20 RBS-70 arrivati per vie clandestine (come del resto altre armi quali gli MBB Bo-105) come modello di lavoro.
In definitiva
modificaQuello che si può dire, dopo questa lunga disamina, è che Taiwan, dopo anni in cui è stata potenziata con armi moderne dagli USA, specie negli anni '50, ha poi subito una progressiva obsolescenza dei propri mezzi bellici. La sua prima linea ancora nel 1990 era basata su cacciatorpediniere FRAM I/II, sottomarini GUPPY, caccia F-104 e F-5, carri M-41 e M-48, blindati anfibi LVTP-5, missili Nike, persino mitra Sten e M1928: tutti mezzi costruiti o progettati tra gli anni '40 e i '60, anche se spesso modernizzati.
A prescindere dalle rilevanti quantità in gioco, tale situazione era insostenibile per più di qualche altro anno senza decadere irrimediabilmente in quasi ogni aspetto delle capacità militari. Nessun aggiornamento e nessuna cura per l'addestramento avrebbe potuto mantenere le capacità di combattimento di Taiwan per gli anni successivi. Può sembrare quindi che vi fosse ben poco da dire sullo strumento militare taiwanese, ma tale deduzione sarebbe erronea, perché la vera grandezza da tener presente era il ricco bilancio della Difesa: Taiwan non aveva mezzi obsoleti perché era povera, ma perché non trovava venditori per quello che aveva bisogno di comperare. Il denaro e la tecnologia reperita o sviluppata, rendevano perciò possibile un' incredibile varietà di programmi di aggiornamento e nuove acquisizioni di materiale moderno. In pratica vi erano tanti programmi da rendere questa nazione persino più interessante d'altre equipaggiate sì modernamente, ma poco propense ad aggiornamenti ed affinamenti delle loro armi, come per esempio l'Esercito italiano, i cui carri M47, 60 e Leopard 1 sono rimasti quasi uguali dall'inizio alla fine della loro carriera pluridecennale.