Forze armate mondiali dal secondo dopoguerra al XXI secolo/Grecia-1
Anni '90 e oltre
modificaCon gli anni le cose sono cambiate, e ovviamente in meglio, data la necessità di 'revamping' per la prima linea delle navi greche. Ecco come.
Aeronautica, 1991
modificaQuanto segue nel capitolo è basato, salvo indicazioni, sullo speciale di Niccoli e Rollino,[1] un lungo e corposo articolo che approfondiva per la prima volta il tema dell'Aeronautica ellenica, almeno a questo livello e in Italia, con un reportage riccamente illustrato da foto scattate in numerose basi aeree. Con questa testimonianza e le aggiunte di altre fonti, è possibile 'scattare una foto' di come di presentava la PA alla fine della Guerra fredda, dopo 50 anni di evoluzione tecnica e problemi politici ed economici.
A parte tutto questo, era piuttosto tipico considerare la Grecia e la Turchia utenti di aerei superati ex-NATO. Inizialmente si trattava di caccia F-84G ed F-84F, poi sono arrivati i caccia F-104G e F-5 (questi nuovi), F-102 e i possenti F-4 Phantom. La linea della PA, Polemiki Aeroporia era negli anni '70 tragicamente carente: T-33A, F-84F, F-5A, C-47 e persino Noratlas ex-Luftwaffe, uno dei pochissimi aerei non americani. I caccia americani erano necessari per aggiornare la prima linea, ma la dittatura dei Colonnelli era un ostacolo in termini politici. Alla fine però, Colonnelli o no venne messo mano alla fornitura di un lotto di F-4 Phantom, precisamente nel marzo 1972. Entro un mese vennero ordinati 36 F-4E su canali FMS. Per migliorare la prima linea con un maggior numero di aerei vennero ordinati i Mirage F.1 in Francia, caccia moderni di complessità non eccessiva, e i 40 apparecchi ordinati neò '74 vennero addirittura distolti dalla produzione per l'Aeronautica francese.
Né i caccia F-4 né i Mirage arrivarono in tempo per combattere contro la Turchia. Nonostante la crisi con l'allontanamento dalla NATO, la Grecia uscì dalla dittatura nel '74 e questo l'aiutò ad ottenere nuovi aerei. Nel '75 arrivarono 60 A-7H, potenti aerei d'attacco subsonici, che giunsero anni dopo l'annullamento della commessa per i G.91R che sia i Greci e i Turchi avrebbero dovuto comprare, ma che vennero poi comprati dalla Germania Ovest e poi passati anche al Portogallo, altro cliente di 'seconda mano' della NATO. Sempre nel '75 arrivarono commesse per i T-2 Buckeye, nel '76 arrivò una commessa per i caccia RF-4E e i C-130H, infine il 18 dicembre 1979 era la volta di stabilimenti aerospaziali importanti, quelli della Hellenic Aerospace Industry a Tanàgra. Si trattava di una fabbrica per l'assemblaggio per gli aerei ordinati all'estero. Nell'estate 1982 venne dichiarato a Washington che ogni ulteriore acquisto di aerei sarebbe stata dettata da ragioni politiche e per aiutare l'industria di chi volesse aiutare la Grecia da eventuali minacce esterne (e si pensava alla Turchia ben più che alla Bulgaria).
In realtà la Grecia di Papandreu voleva evitare di restare dipendente dalla sola amministrazione americana per i suoi armamenti avanzati, in particolare gli aerei: non v'era molto entusiasmo al pensiero di eventuali embarghi in caso di guerra con la Turchia, va segnalato che invece le F.A. greche erano al contrario favorevoli agli aerei americani, e in particolare all'F-18, sogno peraltro rimasto tale anche quando vennero ordinati caccia americani di ultima generazione. In lizza per il caccia che avrebbe sostituito il materiale più vecchio c'erano l'F-16, il Mirage 2000, il Tornado e l'F-5G che praticamente è l'F-20. Nell'estate del 1984, dopo vari rinvii per il 'momento della verità' Papandreu annunciò una finale tra Mirage e F-16. A novembre viene emesso un ordine per 40 Mirage 2000. Nonostante questo, sia la MDD che la GD rinnovarono le offerte con sconto del 25%. Nel dicembre viene annunciato un piano per 40 Mirage 2000 e 40 F-16G, una versione 'costumized' dell'F-16A. La scelta anche per un prodotto francese era politica, anzitutto necessaria per differenziare la prima linea e poi anche la Francia era governata dai socialisti.
I militari non erano tanto entusiasti, a quanto se ne sa, dei Mirage dopo i problemi d'assistenza tecnica coi F.1CG, ma nonostante questo nel settembre 1985 arrivano altri problemi. Il governo greco minacciò di disdire l'acquisto degli F-16 dato il ritardo nel concedere l'autorizzazione da parte dell'Amministrazione americana. Questo aveva una qualche ratio, in quanto la Grecia era una delle due nazioni NATO che non aveva siglato l'accordo per la sicurezza della tecnologia militare, e l'avvicinamento all'URSS poneva delle conseguenti preoccupazioni. Qualche mese dopo venne così firmato un GSOMIA che per l'appunto rimediava a questo problema, e finalmente arrivò l'autorizzazione per gli F-16. Ma il governo greco minacciò di non comprarli comunque, se non poteva accedervi come cliente 'normale' e non in conto FMS; in questo modo, comprando gli aerei direttamente dalla GD avrebbe risparmiato alcuni preziosi milioni di dollari. Ma del resto le forniture FMS sono comprensive di addestramento e supporto e allora il governo accettò di comprare gli aerei, anche se con le versioni C e D, visto che oramai non v'era più tempo per i vecchi 'A' e 'B'. Finalmente il contratto venne ufficialmente firmato il 12 gennaio 1987 con il nome 'Peace Xenia'. La storia del primo lotto di F-16 finisce così, ma presto arrivarono altre novità. Nel 1987 la Turchia iniziò a produrre su licenza ben 160 F-16, equipaggiati con motori G.E. La saga sarebbe quindi continuata con i successivi lotti di aerei. Del resto, la Grecia forniva anche alcune basi agli americani, anche se relativamente piccole e usate soprattutto per compiti di 'raccolta informazioni' e scali tecnici, come Iràklion e Souda.
La Polemiki Aeroporia ammontava, nel 1991, a 26.000 persone di cui 1.100 donne e 14.000 coscritti con ferma di 23 mesi. Era sempre quindi un'aviazione con 'materiale umano' piuttosto scarso -circa un terzo di quello dell'AMI e un quarto di quello dell' A de l'A'- anche se era notevole che vi fosse una consistente componente femminile al suo interno. Era notevole anche il fatto che v'erano ben 7 stormi da combattimento con 370 aerei e un'altra settantina di riserva. Utilizzati dal Arghio Taktikis Aeroporias, questo comando che è il principale della PA costituiva anche la 28 Tactical Air Force della NATO, inquadrata a sua volta nella 6th ATAF. Il QG era a Larissa.
E questo era l'ordine di battaglia attorno al 1991:
- Arghio Taktikis Aeroporias
- 115 Pterix, Larissa
- 111 Pterix, Nea Aghialos
- 349 Mira 'Kronos' con F-5A/B e RF-5A
- 337 Mira 'Phantasmas' con F-4E
- 347 Mira 'Perseos' con TA/A7H
- 348 Mira 'Matia' con RF-4E
- 370 Sminos con T-33A
- TAF command flight con C-47
- 113 Pterix, Thessaloniki-Mikrà
- 341 Mira 'Assos', con F-5A/B (SMET)
- 330 Mira 'Keraunos' con F16 C/D
- 346 Mira 'Iason' con F-16c/D (SMET)
- 114 Pterix, Tanàgra
- 343 Mira 'Asteri' con F-5A/B
- 221 Sminos con T-33A
- 3551 Sminos con C-47
- 115 Pterix, Souda
- 342 Mira 'Sparta' con Mirage F1CG
- 331 Mira 'Aegeas' con Mirage 2000EG/BG
- 332 MIra 'Geraki' con MIrage 2000EG/BG (SMET)
- 366 Sminos con T33A
- 116 Pterix, Araxos
- 340 Mira 'Alepou' con TA/A-7H
- 345 Mira 'Lailaps' con TA/A7H
- 222 Mira con T-33A
- 117 Pterix, Andravida
- 335 Mira 'Tigreis' con TF/F-104G (SMET) e RF-104G
- 336 'Olympos' con TF/F104G
- 126 Sminarkia Nakis, Iraklion
- 338 Mira 'Ares' con F4E
- 339 Mira 'Aias' con F-4E (SMET)
- 334 Mira 'Thanos' con Mirage F.1CG
Quanto alle componenti da trasporto, collegamento e addestramento, nonché SAR, erano incluse in due stormi del Diikissi Aeroporikis Ipostirixis, ovvero Comando di supporto aereo, basato a Elefsìs. Questo comprendeva in tutto altre 220 macchine:
- 112 Pterix, Elefsina.
- 353 Mira 'Albatross' con HU-16B
- 355 Mira 'Ifaistos' con CL-215
- 356 Mira 'Iraklis' con C-130H (SMET)
- 358 Mira 'Faethon' con AB205-AB212
- 357 Mira con Bell 47G e OH13
- 359 Mira con M.18 Dromedar
- Ethniki Aeroporia Acadymia
- 120 Pterix, Kalamata
- 360 Mira con T-41 e Twin Astir
- 361 Mira 'Mystras' con T-37B/C
- 362 Mira 'Nestor' con T-2E
- 363 Mira 'Danaos' con T-2E
Da notare che il 353 era l'unico con capacità ASW con i vecchi idrovolanti Albatross, 13 dei quali provennero dalla Norvegia nel 1969 e rimanevano utili sì, ma tutto sommato soprattutto come macchine SAR piuttosto che seriamente come aerei antisommergibile moderni, di cui i greci mancavano totalmente. Ciò detto, da ricordare che il 357 e 359 Mira erano dedicati alla disinfestazione agricola, una forma di 'difesa aerea' piuttosto insolita per un'aviazione militare..
Non mancava infine una robusta componente di difesa aerea 'convenzionale', anche se equipaggiata parzialmente con materiale obsoleto: vi era un battaglione di missili Nike Hercules, poderosi anche se datati, con 36 rampe di lancio, ma notevole era anche la presenza di 12 batterie di cannoni binati Oerlikon da 35 mm e 40 lanciamissili Sparrow quadrupli, integrati con i sistemi svizzeri Skyguard. In questo modo era possibile lanciare missili contro bersagli entro i 15-20 km, mentre a distanza ravvicinata e alle quota più basse entravano in azione i pezzi da 35 mm binati. All'epoca l'AMI italiana aveva appena iniziato a ricevere i sistemi Spada antiaerei con lanciatore sestuplo per Aspide (era un sistema intermedio tra quelli quadrupli 'campali' e ottupli navali, dopotutto un buon compromesso se si considera che la difesa degli aeroporti non chiede certo un sistema mobile e snello) e per il resto 'vivacchiava' nella maggior parte delle basi con le mitragliere quadruple da 20 mm HS, vecchie armi potenti ma essenzialmente degli anni '40-50. Anche l'Esercito greco aveva una importante componente antiaerea, che andava dalle mitragliere binate da 20 mm ai cannoni M117 da 90 mm di vecchio tipo, inclusi semoventi d'artiglieria, che equipaggiavano 8 battaglioni, mentre altri 2 erano dotati di lanciamissili HAWK con 36 rampe trinate.
Per la difesa dello spazio aereo greco vi erano due settori principali, suddivisi dal 38imo parallelo. L'unico quadrante'sicuro' era quello che vedeva a nord-ovest, l'Italia. Per il resto, la Turchia era un nemico temuto e sulle isole di Skios e Limnos vennero istituite cellule di pronto impiego da usarsi per decolli su allarme, mentre a Creta è stato spostato un gruppo con i Mirage F.1
Nel frattempo la PA stava lottando contro le conseguenze del cambio di priorità che è stato dato alle spese della difesa: dopo 20 anni circa in cui ha avuto la precedenza sulle altre, le altre 2 FA erano all'epoca soggetto di maggiore attenzione. 5 erano i programmi cardine per rafforzare la PA attorno al 1991: uno, migliori sistemi di autoprotezione come l'ICMS 2000 per il Mirage 2000 (che era costituito da un RWR migliorato, disturbatore interno e lanciatori di falsi bersagli) e l'RWR ALR-80, disturbatore della Raytheon e dispenser ALE-39 per gli F-16, mentre la Loral proponeva un altro sistema, già adottato per gli F-16 turchi, il Rapport III. Secondo, altri 20 caccia moderni per rimpiazzare gli F-104 e almeno una parte degli F-5, che pare sarebbero stati gli F-16 data l'insoddisfazione della PA per il radar e le capacità aria-superficie del Mirage 2000EG, tanto da sospendere addirittura la consegna degli ultimi 12 velivoli dall'ottobre 1989. Terzo punto, era un aereo da trasporto di nuova generazione che avrebbe sostituito YS-11 e Dornier28, un nuovo elicottero SAR e un missile antinave, arma di cui la PA, differentemente dalla Marina (che ne aveva parecchi esemplari) non disponeva. Era da scegliersi tra l'Exocet e il Penguin. Un'esigenza era pure il sostituto per T-41 e T-37 da addestramento, ma meno pressante.
Una caratteristica importante era anche la presenza sia della KEAT[2], Kentro Aeroporikis Taktikis, fondata nel 1979 e suddivisa in SOT, Skoli Oplon Taktikis per le tattiche aeree, la SIP, Skoli Ilktronokoy Polemoy per la guerra elettronica, la SEAE, Skoli Epixeiriseon Aeros Epifaneias per l'addestramento dei controllori di volo. Fino al 1990 è stato tenuto, per la SOT, un corso per caccia e uno per cacciabombardieri, poi solo per i caccia, poi uno combinato dal 1992. I partecipanti erano 23 per corso tra piloti e controllori, partecipavano persone esperte come piloti con almeno 500 ore di volo su caccia, e durante il periodo di 3 mesi e mezzo si usavano i caccia del reparto d'appartenenza, in genere un biposto. A parte questo vi erano anche i Phantom della base di Andravida, dove la KEAT era basata. Il corso aveva una durata di 8 settimane di tipo teorico, ed una pratica di circa 20 missioni, nonché un'esercitazione aerea congiunta finale. Nel 1992 per la prima volta venne tenuta con la cooperazione con l'esercito. Il corpo insegnante era inizialmente anche americano, poi è diventato solo greco (con almeno 800 ore di volo su caccia, in alcuni casi vi sono anche piloti con 3000 ore di esperienza) ma certo, con una certa cooperazione con gli istruttori americani. 2 seminari erano tenuti ogni anno per l'aggiornamento degli istruttori con le nuove tattiche e tecnologie disponibili. Per l'addestramento iniziale degli istruttori vi era la Skoli Ekpederpton Edapious, ovvero la Scuola a terra per istruttori, con una durata di 6 mesi. Da questi venivano fuori un paio di istruttori all'anno e poi alla SOT restavano 4-5 anni o più. Alcuni di loro sono stati inviati negli USA alla 'Top Gun'. La SIP è importante a sua volta, ma va detto che all'epoca vi era una totale assenza di pod ECM per gli aerei greci, eppure la SIP garantiva corsi ECM, ELINT, ECCM; SIGINT. Per l'addestramento materiale vi erano solo le esercitazioni NATO data la carenza di cui sopra. Il KEAT era incaricato di forgiare nuove tecnologie, oltre che insegnare tattiche di combattimento. Era quindi il reparto 'sperimentale' greco, e ottenne tra l'altro il successo di approntare sistemi di guida laser per le LGB usate da alcuni degli aerei greci, e i missili AIM-P45 che sono i P-4 con sistema di guida degli L, realizzati dalla Hellenic Aerospace Industry.
La scuola della PA[3] si trovava a Kalamata, dove veniva svolto in patria tutto l'addestramento operativo sulle macchine di prima e seconda linea, o almeno la maggior parte, e la scuola era alle dipendenze del DAI, di cui si era già parlato, mentre alcuni istruttori greci erano stati inviati negli USA, a Sheppard AFB, nella Euro NATO Joint Jet Pilot School. I corsi all'accademia duravano 4 anni e i piloti andavano a Dhekelia per i primi due anni con i T41D Mescalero del 360 Mira, accumulando circa 30 ore, ma venivano anche usati gli alianti Twin Astir. Al 3o anno erano inviati al 120 Pterix di Kalamata, la sede centrale, 361 Mira, con 17 T-37B e C, l'ultima di queste con migliori apparati per la navigazione e 2 travetti sotto le ali per carichi vari. Questi apparecchi erano i superstiti dei 24 aerei forniti nuovi nel '64, seguiti da altri negli anni '80, come del resto apparecchi ex-giordani sostituiti dai C-101 spagnoli. Gli aerei giordani erano riconoscibili dalla colorazione bianca oltre che arancio in alcune parti della fusoliera. L'iter era di 75 missioni per 85 ore di volo in un tempo di 5 mesi. Le prime 14 missioni venivano fatte per familiarizzare il pilota dell'aereo, poi iniziavano i voli in solitario, seguivano 25 missioni di cui 6 da solista, anche con voli acrobatici, 15 voli strumentali, 14 per la formazione di cui due come solista. Infine vi erano 7 per la navigazione. I voli erano ripartiti in una fase mattutina, una giornaliera, qualche volta una notturna con i relativi turni.
Gli istruttori erano 36, per lo più piloti da caccia, ma qualcuno anche che non è mai uscito dal reparto d'addestramento. Questi erano addestrati con un corso di 5 settimane a Dhekelia, poi a Kalamata vi erano 45 ore in 37 sortite, 16 di aggiornamento, 7 strumentali, 8 in formazione, 6 navigazione, in un tempo di 2 mesi. Restavano poi per 2-4 anni e ottenevano l'abilitazione anche 'combat ready' grazie alla presenza dei T-37C armati con razzi. Quanto alla montatura' questa era considerata molto favorevolmente, priva di vizi, con due motori, pilota e istruttore affiancati insieme, costi di manutenzione irrisori. Ovviamente non erano apparecchi 'up-to date' e negli USA erano in predicato di essere sostituiti dai PC-9 turboelica, ma erano pur sempre macchine affidabili e ben conosciute. I 45 allievi superstiti dei 120 dell'accademia di Dhekelia che approdavano al 361 Mira venivano poi 'scremati' di un altro 15-20% e poi assegnati al 361 e 362 sempre a Kalamata, dove viene ottenuto il brevetto. A parte i 120 cadetti greci vi erano anche circa 15 di Cipro, Tunisia e Zaire. A parte questo, i compiti delle unità d'addestramento avanzato erano differenti: addestramento avanzato, con 73 missioni e 80 ore, iniziando con 25 sortite in volo a vista -VFR- comprendente anche l'acrobazia, 3 di volo notturno, 20 sortite in volo strumentale IFR, 18 voli in formazione, 2 con formazioni di parecchi aerei, 7-8 navigazioni IFR con volo notturno in coppia e 2 singole.
Il corso avanzato era per l'abilitazione sui caccia, con 34 missioni di un'ora ciascuna, ripartite in 17 combat profile missions con formazioni di due aerei, e poi le 17 Basic Fighter Manoeuvres per le manovre di combattimento aereo e intercettazione, nonché tiri col cannone su una manica trainata.
Gli aerei erano i T-2E, stranamente macchine US Navy, del resto le uniche americane definibili coi criteri europei di addestratore intermedio-avanzato, esportate solo in Grecia e Venezuela. Sostituirono a suo tempo i T-33A, che hanno potuto continuare la loro carriera come macchine da collegamento. Le consegne ebbero luogo nel 1975-76 ma i serial erano ancora quelli dell'US Navy 160059-98. Dei 40, ve n'erano almeno 35-36 in servizio. Sono aerei di tutto rispetto, con la loro robusta struttura e due motori J85 senza postbruciatore, veloci nonostante la sagoma tozza, molto affidabili e capaci di tirare 5 g continui. I velivoli erano mimetizzati e ciascun Mira aveva 20 istruttori, ma il 361 aveva il compito di 37 missioni avanzate, altre 20 però erano per una fase di addestramento avanzato inclusa la cooperazione con l'esercito greco. Avevano 6 punti d'aggancio per bombe M-117, Mk 81, 82 razziere, pod-cannoni da 12.7 mm GPU-3A, Mk.20 Rockeye e CBU-55A per compiti antipersonali. Le esercitazioni a fuoco erano compiute in un poligono sull'isola di Skisa, spesso con armi da esercitazione come il pod B-37 con 2 razzi e 4 bombe. Il rateo di insuccessi dei piloti assegnati a questi MIra da addestramento avanzato era basso, il 95% superava i corsi. Questo portava al quarto anno di accademia con l'assegnazione poi ad una SMET con aerei di prima linea, ma già verso i 30-35 anni da mandare alla seconda linea come i C-130.
Supporti e addestramento
modificaIl comando di supporto era il DAI, Diikissi Aeroporikis Ipostririxis, Comando del supporto aerotattico basato ad Elefsìs, e serviva all'Arghio Taktikis Aeroporias o ATA, in pratica il Comando Aereo Tattico. Questo controllava tutti i velivoli da addestramento basico e i trasporti. Tutta la formazione dei piloti è fatta in patria, almeno nel settore basico-intermedio. La PA era alimentata da piloti che, terminata la scuola superiore, passava gli esami psico-attitudinali, prove di cultura generale, poi andavano ad addestrarsi a Dekélia all'Accademia Nazionale dell'Aria che era nota anche come Scholi Ikaron, Scuola di Icaro. Dopo 4 anni diventavano sottotenenti, volando anche con gli alianti Grob G-103 Twin Astir, poi passavano ad un altro 'classico', ovvero il T-41 con 30-45 ore. Dei T-41 ve n'erano ancora una ventina con il 360 Mira, per l'addestramento primario. Qui avveniva la prima selezione e chi passava andava poi a Kalamàta, nel Peloponneso meridionale, vicino alla sede del 120 Pterix. Gli esclusi dalla selezioni potevano restare in Aeronautica ma come personale a terra. Volando altre 90 coi T-37 del 361 Mira con il volo d'addestramento basico, circa 30 aerei rimasti operativi di un vecchio lotto ceduto dagli USA nel 1964. Altri sono arrivati agli inizi degli anni '80, e infine altre 10 ex-giordane qualche anno dopo.
Il passaggio a macchine superiori si verificava con i T-2 Buckeye con altre 130 ore di volo. Di questi apparecchi v'erano ancora 36 superstiti dei 40 forniti nel 1976. Erano operativi col 362 e 363 Mira. Il primo reparto era ancora utilizzato soprattutto per l'addestramento primario, mentre il secondo era destinato all'addestramento operativo con i primi passaggi a fuoco sui poligoni. I Buckeye erano mimetizzati eccetto i serbatoi alari e i timoni e conservavano i serial dell'US Navy. Nei 18 mesi di permanenza a Kalamàta venivano impartiti i vari insegnamenti tanto che il pilota a quel punto otteneva il brevetto. I piloti venivano poi inviati ai reparti in cui avevano dimostrato per le loro personali attitudini di essere maggiormente adatti. Si trattava di reparti da caccia, solo con l'età i piloti erano assegnati ai trasporti, mentre i piloti via via scartati nel corso di pilotaggio avanzato erano destinati agli elicotteri del 357 Mira o gli aerei PZL o AgCat 164 del 359 che avevano un compito di macchine agricole con diserbanti o insetticidi, alle dipendenze del Ministero dell'Agricoltura. Quanto ai vari reparti di volo di seconda linea, da ricordare i 15 AB-205 e 4 AB.212 del 358 Mira, i primi per compiti SAR e i secondi per trasporto VIP. L'addestramento era svolto per lo più ai reparti d'impiego. I velivoli erano schierati per tutto l'anno sulle basi come Nea Anchialos, Araxos e altre ancora ciascuna con un elicottero pronto 24 ore su 24. Il 112 Pterix era ad Elefsis con 6 Mira, tra cui i due di cui sopra, il 357 con gli AB.47 e il 359 con gli aerei agricoli. Il 353 Mira 'Nautikis Synergasias che era il Gruppo ASW, stavolta lavorante per conto Marina, con i Grumman Albatross UH-16B di cui arrivarono 13 esemplari dalla Norvegia nel 1969, rimpiazzati dai P-3B Orion di ben altre prestazioni, a parte il fatto che non erano più macchine anfibie. Di fatto, questi idrovolanti anfibi erano tenuti in carico dal personale della Marina. Erano francamente una forza obsoleta e poco numerosa per i tanti compiti necessariamente da svolgere, come per esempio il SAR e la protezione del patrimonio ittico, ma anche ASW con siluri e cariche di profondità, e nel caso dell'esemplare 510070 anche per compiti elettronici. Era visto ancora, l'Albatross, come macchina assai valida, ma oramai si trattava di una macchina quarantenne.
L'addestramento venne fatto ad Alefsìs alla SMET locale, durava un anno e significava 250 ore di volo. I Canadair CL-215 era disponibile in ben 16 esemplari, col compito di aereo antincendio, comprati negli anni '80 e usati dal 355 Mira. L'ultimo venne consegnato nel maggio '90 e si trattava dell'ultimo di questi validissimi apparecchi antincendio della generazione a pistoni, visto che dopo di questo venne interrotta la produzione per passare al tipo a turboelica. Il 355 aveva anche 10 Do.28 ancora operative per compiti di collegamento, rinforzati da parecchi ex-LW- Non si sa quanti ne sono stati consegnati e tanto meno quanti ne siano stati messi in servizio date le condizioni non sempre buone. 2 erano al 123 PTE per l'addestramento tecnico. Ma il tempo era oramai in scadenza per questi vecchi apparecchi; il compito che li avrebbe attesi era di fare da 'decoys' a Elefsìs.
Il 356 Mira era l'ultimo e certo il più prestigioso con i C-130H, presenti in 12 esemplari, assieme a 6 NAMC YS-11A e un Gulfstream I per trasporto VIP ex-proprietà dei reali greci, mentre i secondi erano ex-Olympic Airways utilizzati come trasporti e antincendio (come visto nell'orrenda estate dell'anno scorso, il 2007, quando oltre all'Italia Meridionale devastata dalle fiamme anche la Grecia si ritrovò avvolta da immani incendi con decine di vittime, il problema degli incendi, in Grecia, è MOLTO serio), ma uno di questi aerei (che erano l'unica componente antincendio prima dei CL-215) aveva anche compiti di radiocalibrazione. Quanto ai poderosi C-130H, vennero forniti nel 1975-76. Nessuno era andato perduto durante i successivi 15 anni, e va detto che 5 erano a disposizione diretta dell'Esercito. Durante l'estate 2 erano modificati per compiti antincendio con il sistema MAFFS, mentre 2 erano impiegate per compiti SIGINT-ELINT, misteriosi e vitali per le forze aeree moderne. Ma nondimeno, non v'erano aerei da disturbo elettronico efficaci, mentre i C-130 non erano certo molti, considerando le macchine in gestione per l'esercito e la mancanza di aerei tattici leggeri tipo il CASA C-212-235 o il G-222. I piloti dei C-130 erano gli 'anziani' che passati i '30-35' erano tolti dalla prima linea dei caccia, dato che questi erano lasciati ai più giovani piloti.
Evidentemente non si ritiene che i piloti anziani siano 'capaci' di gestire i caccia ad alto numero di 'g' moderni. Eppure formare un pilota costa moltissimi soldi e molto tempo, ma dopo 5-6 anni di accademia, studi, voli d'istruzione il tempo di permanenza ai reparti di prima linea dura grossomodo altrettanto tempo. Eppure, l'esperienza dei piloti non è certo da meno che qualche percentuale in meno di 'efficienza fisica' ed entro i 40 vi sono ancora tantissimi casi di atleti all'altezza dei più giovani. Basti pensare a Schumacher, dato che la F.1 è molto vicina alle sollecitazioni di un volo militare se non peggio. Ha continuato a correre bene fino a 37 anni, età inconcepibile per un pilota da caccia di prima linea: forse per eccesso di 'pessimismo' piuttosto che per mancanza di oggettiva forma fisica.
Infine da notare che il Diikissi Aeroporikis Ipostririxis comprendeva anche manutenzione e revisione fino al terzo livello e IRAN, nonché la gestione dei depositi di armi e parti di rispetto, il tutto gestito da diversi reparti.
L'addestramento avanzato dei piloti greci era piuttosto complesso e dalle caratteristiche piuttosto inconsuete per una forza aerea europea. Infatti, le tradizionali OCU, Operational Conversion Unit, qui erano invece chiamate SMET, che significa Skoli Meteklaidefseos, qualcosa tipo scuola-dopo addestramento. Essendo infatti troppi i tipi di aerei in servizio in Grecia usare per ciascuno un'unità OCU sarebbe stato dispendioso e vessatorio per le ridotte risorse disponibili, anche se la Grecia, nonostante tutto, era pur sempre una nazione con un numero di aerei almeno paragonabile a quello, per esempio, dell'AMI italiana quantomeno per le forze di prima linea. Allora si arrivò alla SMET, che funzionava così: uno dei reparti in cui aveva sede il tipo di aereo, F-5/104/4/16/A-7/Mirage F.1/Mirage 2000 che fosse veniva scelto come sede, mettendo a disposizione strutture e mezzi, ottenendo un simulatore di volo e qualche apparecchio biposto extra rispetto al totale normalmente concesso, quando sono disponibili i biposto. Ma l'attività di addestramento avanzato e conversione operativa non era svolta in maniera continuativa, ma solo per il tempo necessario ad addestrare le 'nuove leve'. Da notare che in termini burocratici la SMET era un'unità 'a parte', una sorta di Mira autonomo, anche se di fatto si trattava sempre dello stesso Mira che metteva gli aerei, ovvero se per esempio il 335 Mira era scelto come unità della SMET, allora il 115 Pterix assumeva burocraticamente una struttura a 3 Mira, quando invece vi erano solo 2 unità di volo e la SMET, che era la 'seconda natura' del 335imo.
I giovani piloti che arrivavano in carico a queste unità volavano altri 6-8 mesi con un massimo di 80-90 ore, per poi diventare LCR e volare altre 250 ore nel reparto d'assegnazione arrivando a quel punto alla piena capacità operativa. L'attività di volo dei greci era al livello degli standard NATO, con 15 ore mensili di media. Le basi principali per l'aviazione greca erano Araxos per gli F-104, Andravifa per gli F-4, Souda per gli A-7, Nea Ahialos per gli F-5 e F-16, Tanàgra per i Mirage e Elefsina per gli aerei da trasporto. Per alcuni aerei vi erano diversi iter, per esempio siccome i Mirage F.1 erano solo monoposto vi erano sette ore di volo sul simulatore della base, sugli F-16 vi erano piloti che eseguivano la transizione di volo dopo 30 missioni ma solo se esperti, quelli giovani dovevano comunque avere 500 ore di volo e necessitavano di 60 missioni. Per gli A-7 vi era un corso che vedeva il simulatore, il biposto e poi, dopo circa 6 mesi avevano volato per 60 ore. I Phantom erano invece solo 'operativi', ma anche sempre biposto. I piloti allievi su questi aerei non hanno mai usato macchine bi-comando, ma i piloti diventavano candidati per il pilotaggio solo dopo 300-400 ore. La SMET per i plurimotori era la 356 Mira di Elefsina. Spesso erano i piloti erano istruttori che venivano da altri reparti, con almeno 1000 ore, poi venivano acclimatati per esempio con 60 ore per i C-130 e poi diventavano piloti in seconda, infine dopo 250-300 ore diventavano piloti pieni. Anche i piloti degli elicotteri erano destinati a questa base con programmi tra le 15 e le 300 ore.
Ma il corso più importante e innovativo era la Skoli Oplon Taktikis, Scuola Armi Tattiche. Si tratta di una vera scuola di addestramento tattico di combattimento, una specie di 'Top Gun' con due corsi: uno per la difesa aerea e uno per ricognizione-attacco. Con un periodo di 12-24 settimane una dozzina di piloti provenienti da vari Mira con tanto di un proprio aereo, ma la maggior parte delle missioni erano costituite da lezioni teoriche e solo 23 missioni di volo tattiche o anche oltre per il corso d'attacco. Le quote di missione d'attacco sono fissate a 300 piedi, ma in pratica spesso si volava ben più basso, specie sul mare. Gli istruttori sono esperti, e spesso hanno avuto un'istruzione negli USA o sono presenti direttamente piloti istruttori dell'USAF.
Marina: Classe HYDRA
modificaLa data del ufficiale contratto è il 10 febbraio 1989. L'oggetto del contrattare sono 4 nuove navi MEKO 200 di progettazione tedesca. La loro dotazione d'armamento e di sensori, le caratteristiche semi-stealth e la modernità dell'impostazione modulare hanno ottenuto un altro successo dei molti. La Turchia aveva già le 'Yavuz' e si apprestava a firmare per le più grandi 'Barbados'. Erano navi dotate con cannoni da 127 mm americani, CIWS Seaguard (ben 3 esemplari), missili Harpoon, lanciasiluri, lanciamissili Sparrow e un elicottero. Le navi greche erano più grandi delle 'Yavuz' e simili alle 'Barbados' eccetto che per i CIWS, 2 più convenzionali Phalanx. Per il resto: lunghezza al galleggiamento 109,5 m (Yavuz: 102.2), massima 117 (110,5), larghezza 13,8/14,8 m (13,25/14,2 m), stazza p.c. 3.200 t (2.800 t). Armamento costituito dal cannone Mk 45, con cadenza di tiro ridotta ma leggero, motori in configurazione CODOG con 2 MTU da 5.200 hp l'uno e 2 LM2500 da 30.328 hp su due assi.
Notare l'assoluta ortodossia di questa scelta, con diesel tedeschi e turbine americane, praticamente il meglio sulla piazza, per una velocità che rispetto alle 'Yavuz' arrivava a quasi 32 nodi contro 29,9 (configurazione CODOG con 4 MTU 20da 8965 hp l'uno), eppure grazie all'aumento del dislocamento vi era ancora un'autonomia di 4100MN a 18 nodi contro 4000 a 20. Per il resto, armamento americano con 8 Harpoon, lanciamissili Mk 29 Sea Sparrow, cannone Mk 45, CIWS Phalanx, lanciasiluri Mk 32. I sistemi d'arma erano controllati da apparati elettronici olandesi con radar di scoperta aerea a medio raggio HSA DA-08, combinato superficie-aereo MW-08, 2 radar di tiro STIR 1.8, sistema comando STACOS, sonar DE-1160 che costituiva uno dei pochi punti di contatto con le 'Yavuz', munite di sistemi per lo più inglesi. Impostazione tra il 17-12-90 e il20-12-92, entrata in servizio tra il 12-11-1992 e poi il 24 ottobre '96, 30 aprile '98, 16 dicembre '98. Un'entrata in servizio certamente piuttosto lunga perché le 'Yavuz' sono arrivate tra l'87 e il 1989, mentre le Barbados tra il 1995 e il 2000. Non v'è bisogno di dire che la Grecia e la Turchia, pur membri NATO, sono sostanzialmente nemici storici dai tempi di Troia. La presenza nelle due flotte di navi analoghe non è una novità, e certamente le nuove navi, molto superiori rispetto ai vecchi caccia della II GM aggiornati, dei turchi devono avere messo una certa premura ai greci nel dotarsi di navi analoghe, anche se con meno CIWS per la difesa ravvicinata (e in compenso, hangar capace di accogliere un SH-60 anziché un AB-212). In ogni caso, le navi greche che hanno compensato quelle turche sono arrivate in servizio tra il 1992 e il 1998, quando tutte le navi 'antagoniste' sono arrivate in linea entro l'98. In sostanza, gli USA non potevano lasciare la flotta turca ad affrontare con vecchie carrette la flotta sovietica del Mar Nero e allora finanziarono parzialmente le 'Yavuz', ma poi dovettero fare lo stesso per i Greci, da un lato non particolarmente abbienti, dall'altro certo preoccupati che le nuove fregate turche non fossero usate contro di loro. D'altro canto i Greci erano riusciti per primi a mettere in linea delle fregate moderne, le due 'Kortenaer'. Ma erano poche e negli anni successivi ci si diede da fare per altre risorse.
Navi usate, sì grazie
modificaLe navi usate sono una risorsa importantissima per tutte quelle marine che hanno un budget non dimensionato con le proprie ambizioni. Naturalmente questo comporta anche delle controindicazioni: spesso le condizioni dei nuovi acquisti sono tutt'altro che ottimali, i sistemi d'arma obsoleti, ma ancora peggio, l'apparato motore e lo scafo presentano usura e affaticamento. Spesso bisogna quindi sostenere spese ingenti per revisionare validamente le navi ricevute, e alle volte il gioco non vale la candela. Tuttavia, quando non vi è alternativa a certe scelte bisogna fare buon viso a cattivo gioco, e i greci, come i turchi, hanno alle spalle una lunga esperienza con navi anche ultraquarantenni che sono rimaste fino a qualche anno fa la componente principale della loro flotta d'alto mare. In ogni caso, alle due fregate 'Kortenaer', usate con molti problemi logistici dai primi anni '80, ne sono seguite recentemente molte altre: con la dismissione delle F.A. olandesi (proprio nell'era della 'guerra al terrore' la prima linea della marina olandese è passata da 16 a ..6 navi di superficie, distruggendo in gran parte i frutti di una attenta e pluriennale gestione che ha portato ad una delle migliori flotte della NATO anche in termini quantitativi) è stato possibile prenderne in carico entro il 2003 ben 8. L'ultima fregata 'Kortenaer' olandese venne venduta quell'anno per la miseria di 38,5 milioni di euro, praticamente il costo di demolizione per una nave ancora moderna, e circa un decimo di quello di una fregata nuova da quasi 4000 t. In tal modo, con 2 fregate vendute agli E.A.U. e 6 alla Grecia, quasi tutta la classe 'Kortenaer' era sparita. Restavano solo la VAN ALMONDE e la VAN TREBESLONG, da ritirare entro il 2005. Con l'arrivo delle 6 navi olandesi, coeve e grossomodo equivalenti delle 'Maestrale' italiane, la Grecia avrebbe avuto una flotta del tutto equivalente di 8 'Kortenaer', grossomodo equivalenti in forza, maggiori in dimensioni e uguali in numero, che ancora costituiscono la spina dorsale della M.M. italiana: e questo con un prezzo probabilmente pari a quello di una fregata nuova.
In questo modo, giubilati i caccia del periodo bellico, la Grecia si è ritrovata con una marina dotata di: 4 caccia 'Adams' (presto ridotti a 2), 4 fregate 'Hydra', 8 'Kortenaer' per un totale di 14-16 grandi navi di superficie relativamente moderne, a cui si aggiungono 8 sottomarini (vecchiotti ma ancora abbastanza efficaci) 'Type 209' e 10 potenti motocannoniere missilistiche 'Combattante III' oltre alle 4,-se ancora in servizio-della meno recente serie II da 270 t.
Quanto ai cacciatorpediniere Charles F. Adams, 4 vennero acquistati tra il 1991 e il 1992 dopo la radiazione dall'US Navy, armata oramai con i primi 'Burke'. In tal modo la Grecia nel 1991-1992, pose rimedio alla mancanza di navi per la difesa missilistica di zona, e rinunciata alla trattativa per i 4 supercaccia 'Kidd' acquistò invece gli 'Adams' verosimilmente per i minori costi di gestione. Ecco quindi la classe 'Kimon', un salto in avanti di tutto rispetto per le capacità operative della Marina greca, che così, dopo i missili HAWK (10 batterie schierate a terra) dell'Esercito può anche supportare la difesa aerea del territorio nazionale con armi a medio raggio, mentre i missili SM-1MR consentono la difesa d'area delle squadre navali in alto mare. Se sono stati consegnati i missili SM-2MR la cosa è ancora più accentuata, con un raggio di almeno 74 km (ma dipendente anche dalla potenza disponibile da parte dei radar di bordo) e la capacità di ingaggiare bersagli multipli. A parte questo, la Marina greca ha solo i missili Sea Sparrow delle fregate. Del resto è difficile per qualunque marina di media grandezza riuscire a comprare una linea consistente di navi da difesa aerea, con i costi enormi dei moderni sistemi d'arma. Anche le marine di Paesi più blasonati hanno in genere solo 3-4 navi di questo tipo, ma di nuova costruzione, che però sono un sogno proibito per i greci.
- Dislocamento: 4.500 t p.c.
- Dimensioni: lunghezza 133.2 m, larghezza 14,3 m, pescaggio 6,7 m
- Propulsione 4 caldaie Babcock & Wilcox,
2 Turbine a vapore General Electric, 70,000 HP (52 MW) e 33 nodi
- Equipaggio: 354
- Elettronica: 1 radar tridimensionale SPS-39A,
1 radar bidimensionale di scoperta aerea SPS-40B (DDG 2-14) o SPS-37 (DDG 15-24), 1 radar di scoperta aerea e di superficie SPS-10F, 2 radar guidamissili SPG-51C, 1 radar controllo tiro SPG-53A, 1 TACAN URN-20 o URN-25 (DDG 11-16), sonar SQQ-23 PAIR, 1 ECM ULQ-6B, 2 lanciatori Mk 36 Super RBOC, 1 sistema disturbo antisiluri Fanfare
- Armamento: 1 lanciamissili Mk 13 con circa 40 missili SM-1MR e Harpoon, 2 cannoni da 127 mm Mk 42, 1 lanciatore ottuplo per missili ASROC, 2 lanciasiluri trinati Mk 32 da 324mm
Elenco unità:
- HS Kimon (D-218) (ex USS Semmes) - Entrata in servizio nella marina ellenica il 13 settembre 1991, dopo che gli Stati Uniti l'avevano dismessa il 14 aprile 1991; messa in disarmo il 17 giugno 2004.
- HS Nearchos (D-219) (ex USS Waddell) -In disarmo dall' US Navy il 1 ottobre 1992, venne rimessa in servizio con la Marina greca, con la quale risulta a tutt'oggi.
- HS Formion (D-220) (ex USS Joseph Strauss) - Venne messa in disarmo l'1 ottobre 1992 dalla US Navy e poi presa in carico dalla Marina greca.
- HS Themistocles (D-221) (ex USS Berkeley) - Entrata in servizio dopo che l'US Navy la radiò l' 1 ottobre 1992, è stata messa poi in servizio fino al disarmo il 18 febbraio 2002 e venduta per demolizione il 19 febbraio 2004.
In effetti gli 'Adams' non hanno avuto una lunga vita operativa nella Marina greca, quantomeno per due di queste oramai vecchie navi che sono state radiate e demolite già da qualche anno. Le altre dovrebbero essere ancora in servizio assieme alla dozzina di Meko 200 'Hydra' e di 'Kortenaer'.
Aviazione Esercito, 1992
modificaAll'epoca[4]la Helleniki Aeroporia Stratou o SA era equipaggiata all'epoca con una completa flotta aerea che, sebbene non ai massimi livelli qualitativi, era pure sempre di tutto rispetto, interamente equipaggiata con materiale di concezione americana, sia comprato direttamente dagli USA che dalla licenziataria Agusta. L'origine del servizio era da ricercarsi nel 1956 e si riferiva soprattutto alla necessità di controllare l'azione delle artiglierie e in generale l'osservazione aerea a favore dell'Esercito, chiaramente importante già nella Seconda guerra mondiale e a maggior ragione con la Guerra di Corea.
Strutturata come l'US Army Aviation, ha raggiunto una considerevole forza di oltre 200 apparecchi.
Quanto all'organizzazione, è strutturata da un generale di divisione e dipendeva in questi anni da un Direttorato per l'Aviazione dell'Esercito, dipendente dall'S.M. dell'Esercito greco.
I reparti operativi erano ripartiti in 3 battaglioni o Tagma Helikopteron, che praticamente sono l'equivalente dello stormo dell'aeronautica (Pterix), con 3-5 squadriglie, a cui si aggiunge la Scuola di volo a livello di reggimento. La Scholi Aeroporia Stratou aveva un battaglione per l'addestramento delle truppe a terra, un battaglione manutenzione -Tagma Sintiriseos Aeroporiku Iliku, e di un battaglione di volo su 4 compagnie. In due di queste avveniva l'addestramento su NH-300 e poi UH-1D e AB.206. Gli allievi restavano a Stevanoviko per 10 mesi (si trattava di ufficiali dell'esercito con esperienza a terra, per esempio già carristi o artiglieria, oppure erano sottufficiali provenienti direttamente dalle scuole), volando 150 ore. Il volo basico era fatto con gli NH-300 e quello strumentale IFR con gli AB.206 e UH-1D. Al reparto d'assegnazione veniva completato l'addestramento operativo. La 3a compagnia della Scuola addestrava agli aerei ad ala fissa con 150 ore raggruppate in soli 7 mesi. La 4a compagnia aveva gli Aero Commander.
- 1 Tagma, base: Stefanovinikio:
- 1 Lokos con AB.205A e UH-1H
- 2 Lokos con AB 205Ae UH-1H
- 3 Lokos con AB 206B e U-17A
- 2 Tagma, base: Megara:
- 1 Lokos con AB.205A e UH-1H
- 2 Lokos con AB 205Ae UH-1H
- 3 Lokos con CH-47C
- 4 Lokos con AB 206B e U-17A
- 5 Lokos con C-12C e AB 212
- 3 Tagma, base: Thessaloniki:
- 1 Lokos con AB.205A e UH-1H
- 2 Lokos con AB 205Ae UH-1H
- 3 Lokos con AB 206B e U-17A
- Scholi Aeroporia Stratou Tagma Elikoptern, base a Stefanovikio:
- 1 Lokos con AB.205A e UH-1H
- 2 Lokos con AB 205Ae UH-1H
- 3 Lokos con AB 206B e U-17A
- Tagma Sintirieseos Aeroporiku Iliku:
- 1 Lokos a Stefanovinikio
- 2 Lokos a Megara
- 3 Lokos a Thessaloniki
L'addestramento era dato, come parola finale, agli elicotteri CH-47 e gli aerei C-12 solo in ambito dei reparti, vi sono anche i voli d'ambientamento nei vari settori operativi, il volo in squadriglia con 4-5 apparecchi, l'ultima fase riguarda la preparazione al combattimento vera e propria con volo tattico ed esercitazioni anche di fuoco, e anche con le altre forze aeree greche, tanto che i piloti sono impiegati nella Scholi Oplon Taktikis della PA, ovvero l'aeronautica, ad Andravida.
Dei 3 battaglioni elicotteri, solo il 2 TEAS aveva una struttura particolare, ovvero con due squadriglie da trasporto tattico (come gli altri), ma anche la 3a con i CH-47C, la 4a con gli U-17 e la 5a per trasporto VIP con l'AB-212 e i C-12. Era collegato alle dipendenze dirette del Corpo d'Armata.
In generale, l'Aviazione dell'Esercito era ben presente anche per il compito di protezione civile con ruoli come quello MEDEVAC, antincendio (ma con il trasporto squadre di vigili, non direttamente), interventi sul mare. IN tutto i piloti volavano 80-120 ore l'anno, ma gli istruttori arrivavano facilmente ad oltre 300. IL comandante di reparto era abilitato al volo su tutti i tipi di velivoli dell'esercito.
Quanto alle unità di terra, vi erano una compagnia amministrativa con una sezione manutenzione di 1 e 2o livello, e la compagnia manutenzione di Stefanoviko che serve tutti i battaglioni per le manutenzioni di 3 e 4o livello, infine per quelle di 5o livello vi erano gli stabilimenti della Hellenic Aerospace Industry di Tanagra.
Detto questo, passiamo all'analisi delle 'montature': i più numerosi velivoli presenti erano gli elicotteri 'Huey', sia del tipo UH-1D/H che l'equivalente modello Agusta AB.205. In tutto sono state ricevute negli anni 96 macchine, e che la Grecia sia stata una buona cliente dell'Agusta è confermato dal fatto che dei 4 lotti 2 sono di costruzione Agusta, e in particolare vi sono 55 AB.205 e 41 UH-1. Inoltre dall'Agusta sono arrivati 16 AB-206, 3 AB.204B, 1 singolo AB.212 bimotore per trasporto VIP, e infine 5 CH-47C costruiti dalla Elicotteri Meridionali, del gruppo Agusta (la stessa fornitrice dei CH-47 libici). Nel 1988 sono arrivati anche 5 CH-47C ex-Aeronautica. Sempre tendendo a comprare in Italia equipaggiamento di progettazione statunitense, sono stati ordinati anche 30 Nardi-Hughes 300C che tra l'altro hanno sostituito la decina di superstiti Bell OH-13S e Agusta Bell 47G come macchine d'addestramento. Infine gli aerei ad ala fissa, leggeri, sono i Cessna U-17A con 50 macchine usate sia per addestramento che per compiti d'osservazione. Infine vi sono 2 Beechcraft C-12C Super King Air 200 per il trasporto VIP, e 3 Aerocommander AC-680 FL per sorveglianza e ruoli di aerofotogrammetria.
Tra gli equipaggiamenti vi erano molti in comune con l'US Army, come i visori notturni ANVIS-6 disponibili per un terzo degli equipaggi di elicotteri anche se richiedono pure la modifica delle macchine, in relazione al cruscotto. Le armi disponibili erano al solito quelle normali degli elicotteri americani, installate solo su CH-47, AB-205 e UH-1. Una era il sistema M-21 con una minigun da 7.62 e 7 tubi di lancio razzi FFAR da 70 mm, usato sugli elicotteri 'Huey', mentre i CH-47 avevano l'M-23 e M-41 (i primi per le portiere laterali e il secondo per quello posteriore) per una mitragliera da 7.62 mm M60. I sistemi M-23 con la stessa arma e 550 colpi potevano essere portati sugli elicotteri medi, ai lati delle portiere. Era possibile usarne uno o due e indipendentemente dagli M-21 laterali.
Per il futuro vi era il programma di comprare un elicottero da combattimento, stavolta senza interessarsi della produzione italiana: 12 Apache da mettere in servizio in una nuova compagnia e il programma era da avviare entro il 1994. I CH-47 da aggiornare allo standard D erano già in trasformazione, con 2 macchine inviate alla Boeing. Con nuovi motori, irrobustimenti strutturali e due ganci ventrali per trasportare carichi esterni multipli, era un notevole miglioramento dei già ottimi CH-47. Verniciature per la riduzione delle segnature IR erano in fase di applicazione per Huey e Chinook. Inoltre, per sostituire gli aerei leggeri vi erano in programma gli RPV, ma ancora non vi era niente di deciso. Certamente, con i CH-47D e gli Apache (più gli Hellfire) il potenziamento della AS era notevole, anche se il grosso degli elicotteri era ancora da rimpiazzare: se le macchine da trasporto e quelle da combattimento sarebbero state al top, e la linea addestrativa adatta, gli elicotteri medio-leggeri erano piuttosto vecchi. Mancavano macchine come gli AB-412 oppure i Cougar-Super Puma per compiti di trasporto medio-pesante, e non v'erano macchine da osservazione realmente moderne come gli OH-58D o gli A.109OA. IN ogni caso, con i limiti di bilancio, l'Esercito greco stava facendo del suo meglio, a cominciare dal dotarsi di un elicottero da combattimento e di missili aerolanciati che nel Golfo avevano appieno dimostrato la loro letale efficacia. Prima d'allora l'Esercito greco non aveva una vera componente specializzata d'aviazione controcarri, come del resto non ce l'aveva fino al 1991 nemmeno il mentore della SAS, l'Italia con la sua aviazione leggera dell'Esercito, ancora in attesa per le forniture del primo lotto degli A.129 (iniziate nell'ottobre 1990 circa).
Un anno in cui i fanti di marina greci hanno avuto modo di farsi notare è stato quello in cui hanno partecipato per la prima volta ad una esercitazione NATO sul territorio italiano, quando nel 1992 arrivò il 505imo battaglione di fanteria di Marina per una 'Dragon Hammer'. Sono poi tornati per la 'Dynamic Impact '94' quando un gruppo tattico del 575imo è ritornato in Italia. I Greci non potevano occuparsi tanto di queste cose: avevano da fronteggiare la Turchia per la questione cipriota che aveva causato un tale problema politico da isolare i Greci dal resto della NATO.
I fanti di marina greci erano in realtà in carico all'esercito, cosa non tanto sorprendente, se non altro per l'assonanza con il Gruppo dei Lagunari italiani. I marines greci erano associati ad altri corpi d'elitè, commandos e paracadutisti. L'esatta costituzione di questa unità era difficile da conoscere, tanto era la segretezza. Il loro compito comunque era difensivo, quello di difendere le innumerevoli isole minori, dove l'esercito greco non potrebbe essere basato se non con contingenti minimi e con costi notevoli: il compito non è quindi quello di sbarcare non tanto contro una zona difesa ma in zone prive di infrastrutture portuali di un certo livello, o con le stesse danneggiate, per rinforzare le difese o costituirne ex-novo.
Il comando dei marines, che costituiscono la 32ima Brigata di Fanteria di Marina era all'epoca (se non anche dopo) a Vollos, assieme a quello di supporto tattico e logistico, e al 505imo Battaglione. Il 575imo si trovava a Chalkis, e infine il 521 a Siros, ovvero a Creta.La costituzione era data da 3 compagnie fucilieri, compagnia armi d'appoggio e compagnia comando, che comprende anche le componenti trasmissioni e logistica nonché una interessante presenza, una sezione di missili Redeye, oramai invecchiati e rimpiazzati dagli Stinger in gran parte delle F.A. mondiali. Ma a dire il vero, l'era dello Stinger non è stata necessariamente quella successiva di quella del Redeye, nel senso che quest'ultimo è apparso (e in gran parte scomparso) in un'epoca in cui i SAM portatili non erano molto diffusi, cosicché la maggior parte delle F.A. sono passate direttamente allo Stinger. La presenza dei Redeye, evidentemente, è stata mantenuta per motivi economici: forse la loro disponibilità ha reso non tanto urgente l'acquisto degli Stinger.
Quanto alle compagnie fucilieri, ognuna aveva 3 plotoni fucilieri e uno supporto, con 6 mitragliatrici FN MAG con treppiede e sei lanciarazzi controcarri STRIM che sono i LRAC francesi da 89 mm, nonché 4 mortai M-1 da 81 mm americani (dei Brandt francesi costruiti su licenza). I fucilieri avevano infine 3 squadre di nove uomini l'una. Queste avevano il comandante di squadra, un fuciliere con un FN FAL belga del tipo a canna pesante (fucile mitragliatore) con bipiede come arma d'appoggio della fanteria oppure una delle MAG della compagnia. Degli altri 7 soldati uno aveva l'armamento controcarro, un lanciarazzi leggero M-72 LAW che rispetto allo STRIM è molto più piccolo e leggero, ma ha un lanciatore monocolpo (eventualmente è possibile, con un peso di appena 2.3 kg, portarne due o tre) e gli altri avevano il fucile FN FAL, completando quindi la dotazione di armi di fanteria di tipo belghe: fucili, fucili mitragliatori e mitragliatrici, tutti calibro 30.
Questa organizzazione era comune a quella delle forze armate NATO come del resto lo era anche l'equipaggiamento. Questo comprendeva anche gli M113 da trasporto truppe, uno per squadra. Il battaglione aveva una compagnia di armi di supporto con gli M30 da 107 mm pesanti su cingolati M106 o appoggiati a terra. Ai Mercedes 4x4 prodotti su licenza dalla Elbo erano affidati invece 4 lanciamissili Milan, e altri due di questi mezzi avevano i vecchi ma ancora poderosi cannoni SR M40A1 da 106 mm, forse l'arma americana da fanteria di maggior successo dal dopoguerra. Altre 'vecchie glorie' erano 4 M2 da 12.7 mm, oltre a quelle sugli M113.
Assieme a questo collage di armi vecchie o mediamente avanzate, si aggiungevano 5 reparti a livello di compagnia. Una aveva i carri M48A5 (usati anche in Italia), obici da 105 mm M101 per un'altra batteria, una compagnia genio, una sanità e una logistica. Così terminava la costituzione della brigata.
Capito tutto? Ricapitolando:
- Brigata: 3 battaglioni, 5 unità supporto di cui una cp. carri M48A5 (e carri leggeri M88), una artiglieria M101, una sanità, una genio, una logistica
- 3 battaglioni su 3 compagnie fucilieri l'uno, una comando, una appoggio con mortai pesanti, una lanciamissili e una mitragliere
- Ogni compagnia con 3 plotoni fucilieri e uno armi d'appoggio su mitragliatrici, mortai e lanciarazzi
- Ogni plotone su 3 squadre, ciascuna su 1 mitragliere, 1 lanciarazzi, 1 comandante e 6 soldati semplici
Per il trasporto erano disponibili vecchie glorie ex-US Navy: una LSD e ben sei vecchie LST, oltre ad alcune navi più moderne di costruzione nazionale. Unità che non rimpiazzavano il ruolo centrale della LSD 'Nadrkatoussa', da 9.375 t, del 1945.
La nave svolgeva il ruolo di nave comando, mentre le 2 LST classe'Terrobbe Parish' e le 4 'LST-501' erano la 'Inouse' e la 'Kos' (per le prime due, comprate nel '77), e la 'Ikaria', 'Kriti', 'Rodos' e 'Syros' per le altre. Le prime due erano da 5800 t con la capacità di portare fino a 400 uomini e 18 carri, le altre da solo 4080 t trasportavano meno carico. Almeno le primo dei due casi, si trattava di navi armate con 2 impianti da 76 mm. antiaerei, con una capacità non trascurabile anche contro bersagli di terra, specie per l'avvicinamento alle spiagge. Infine vi eran la L173 'Chios', consegnata nel 1992. Si trattava di una nave moderna, da 4.400 t, quindi non molto grande e con una progettazione probabilmente simile ad un traghetto civile Ro-Ro, costruita come prima di una classe di navi da 300 uomini di capacità, veicoli, 4 mezzi LCVP, ma anche un hangar e piattaforma per un elicottero. Si tratta di navi per lo più logistiche, il problema dello sbarco di mezzi corazzati pesanti, dove il mare è inadatto per lo spiaggiamento della nave (per i bassi fondali e-o per gli scogli) è impossibile sbarcare mezzi pesanti, che per esempio nelle esercitazioni in Italia dovettero essere portati a terra (con 10 M48 e 1 M88) da pontoni inglesi.
L'addestramento dei marines greci era svolto, per la leva, di 17 mesi. Pare che anche i sottotenenti e fossero di leva, non l'ideale per comandare un corpo molto specializzato come questo. In ogni caso i greci facevano il meglio di quello che potevano: la loro dotazione d'armamento e d'equipaggiamento era costituita per lo più d'armi vecchie ma se non altro di tipo affidabile, come le armi FN, i mortai, le mitragliere pesanti e gli M113.
La PA o EPA era ancora organizzata secondo la struttura ideata dagli americani nel '48, propedeutica all'entrata del turbolento stato nella NATO, nel '52.
Nel '97, dopo l'ultima delle sue numerose ristrutturazioni, era suddivisa in Taktikis Aeroporikis Dynamis o forza aerotattica; il Diokisi Aeroporikis Ipostririxis o comando di supporto aereo, e il Diokisi Aeroporikis Ekpedefsis o Comando addestramento aereo. Malgrado non sempre la qualità dei mezzi fosse ottimale, si poteva considerare comunque una delle forze aeree più potenti e agguerrite del Mediterraneo, del resto in perenne tensione con l'ancora più potente THK turca, ed entrambe protagoniste di innumerevoli incontri (tutt'altro che amichevoli)sull'Egeo.
Il primo di questi, in sigla il TAD, aveva circa 40 Mirage 2000 e altrettanti F-16, in via di raddoppio e con l'arrivo aggiuntivo di 24 LANTIRN per la navigazione e designazione bersagli. Gli F-16, nel tipo CG, erano stati consegnati nel 1988 e in carico ai 330 Mira Pantos Keoru ovvero 'gruppo caccia ognitempo' e 346 Mira Skoli Metekslaidetseos (Gruppo d'addestramento operativo). Queste due unità erano alla base di Nea Agchialos, che comprendeva anche sei biposto F-16DG.
I Mirage, altra presenza importante, erano per i Mira 331 e 332, con radar RDM-3 e sistemi RWR sulla deriva e bordo alare di tipo diverso da quelli francesi; erano armati con missili Magic 2 e S.R.530D, per un totale di 36 Mirage 2000EF e 4 BG, tutti a Tanagra per difendere la capitale.
I Phantom E, molti arrivati negli anni precedenti dall'ANG, erano a Larissa con il 337 Mira PK, e ad Andravida con i 338 e 339 MPK, oramai sempre più usati come cacciabombardieri dato l'arrivo degli F-16 e Mirage 2000. Quanto agli RF-4E, 20 andarono alla 348 Mira Taktikis Anagnorisis ovvero 'Gruppo da ricognizione aerea', in sostituzione dei vecchi e piccoli RF-5A.
I Mirage F.1CG, consegnati dal '75 in 40 esemplari, erano ancora 30 in servizio con i 332 e 334 MPK a Tanagra e Iraklion, ma anche con un distaccamento a Thiris.
Oltre 150 F-5A, B e RF-5A vennero consegnati e ammodernati, per esempio con sedili MB Mk.10LF, tutti i superstiti erano nel 349 e 343 Mira Anakhethisis Imeras, ovvero 'gruppo caccia diurni', reparti di Larissa e Salonicco. Non c'erano aggiornamenti in vista e gli aerei sarebbero stati usati fino a sostituirli poi con gli F-16.
Per le missioni TASMO, di supporto alla flotta, c'erano gli A-7 Corsair II dei tipi A-7H, E, TA-7C e H. Nemmeno questi aerei erano destinati a importanti aggiornamenti.
I T-33A erano ancora presenti in servizio come collegamento e traino-bersagli, a Suda; e i C-47, a Larissa, completavano il totale dei 'vecchi guerrieri' della PA.
Detto del comando tattico, ecco invece il DAI, per il supporto generale. I C-130 erano presenti in tre modello B (sui 5-6 consegnati in tempi remoti) e 11 H, più recenti. Uno dei C-130 era adattato a compiti ELINT. Vi era anche una piccola flotta di YS-11A giapponesi, ex- Olympic Airways comprati nel 1981 e in forza al 356 Mira Taktikis Metaforon (Gruppo trasporto tattico) di Eleusi. C'era poi il 353 Mira sugli HU-16A Albatross, il 355 con i CL-215 e Do.28D; il 357 su Bell 47, il 358 su AB.205 e 212, e infine il 359 sui G.164 e M-18, questi ultimi per servizio antiparassiti (in agricoltura). In effetti, i reparti 357 e 359 erano dipendenti dal Ministero dell'agricoltura. Il primo era un Everna Dianosis e il secondo un Exipiretsis Diomison Ypresion. Tutti questi reparti, nominalmente, operavano da Eleusi, ma ovviamente questa era la loro base operativa, non quello che era normalmente svolto negli impieghi della flotta di volo, sparsa per il territorio nazionale.
Infine c'erano 13 CL-215 e tre HU-16A per la lotta antincendi, mentre gli elicotteri AB.205 e 212 erano utilizzati per compiti SAR.
Infine il DAE si occupava dell'addestramento. La 300 Mira Ekpetheusis di Tatoi-Dekelia aveva i T-41D Mescalero per la selezione dei piloti, con 45 ore di volo; poi i T-37 del 361 Mira Vassikis Ekpetheusis si occupava dell'addestramento basico, con altre 40 ore; i 362 e 363 Mira Prochoremenes Ekpetheusis (gruppi addestramento avanzato) volavano con i T-2 con un totale di altre 130 ore per pilota. I T-2 erano anche operativi in attacco al suolo, formando la 120 Mira. I piloti che ci avevano volato erano considerati a quel punto LCR e assegnati ai reparti. Infine il 353 Mira Naftikis Aeroporikis Sinergasias di Eleusi era stato dotato di sei P-3B ex-USN, con i quali volava dal giugno del '96; altri P-3A erano stati consegnati (4 in tutto) ma come esemplari da cannibalizzare. Tuttavia gli Orion erano parte della Marina ovvero della EPN (Elleniki Polemiki Naftikou), ma pur sempre gestiti dalla PA, in quell'ambiguità che esiste, in maniera speculare, anche con gli Atlantic dell'AMI. Notare che, malgrado il numero elevato di macchine (di una mezza dozzina di tipi diversi solo considerando la prima linea, anche se di recente erano spariti gli F-104), le basi greche erano relativamente poche, anche se c'erano un certo numero di distaccamenti. Potenzialmente, la PA era quindi vulnerabile ad attacchi massicci sulle basi più importante. Del resto, data la ridotta superficie, non stupisce più di tanto che la PA fosse concentrata in poche grandi infrastrutture, come spesso accade a nazioni medio-piccole.
Riassumendo:
- 40 F-16 (incl. sei biposto): 330 Mira PK e 346 Mira SM, Nea Agchialos*
- 40 Mirage 2000 (incl 4 biposto): Mira 331 e 332 PK, Tanagra
- ? Phantom II E: 337 Mira PK, Larissa, 338 e 339 MPK, Andravida
- 20 RF-4E: 348 Mira TA
- 30 Mirage F.1CG: 332 e 334 Mira MPK, Tanagra e Iraklion
- ? F-5: 349 e 343 Mira AI, Larissa e Salonicco
- ? A-7 Corsair II
- ? T-33
- 11 C-130H e 3 'B', 6 YS-11A: 356 Mira TM, Eleusi
- ? HU-16 Albatross, 353 Mira, Eleusi
- 13 CL-215 e Do.28D, 355 Mira, Eleusi
- ? Bell 47, AB-205 e 212, G.164 e M-18: 357, 358, 359 Mira, Eleusi(?)
- ?T-41D: 300 Mira, Dekelia
- ? T-37: 361 Mira
- ? T-2: 362 e 363 Mira
- 6 P-3B: 353 Mira, Eleusi
2008
modificaAttualmente la Polemiki Aeroporia ha dimensioni importanti. Si tratta di 33.000 effettivi (1.100 donne) e 558 velivoli. La sua storia parte da lontano, tanto che l'aviazione nacque sia per la Marina che per l'Esercito prima della I GM. Nel 1911 nasceva il servizio aereo dell'Esercito e l'anno dopo venne coinvolto nelle Guerre Balcaniche. La Marina si dotò di un'altra forza aerea, che il 24 gennaio 1913 si segnalò per un bombardamento alla flotta turca dei Dardanelli. A ben due guerre dei Balcani e quella greco-turca del 1911-12 seguirono la I GM e poi la guerra con i Turchi del 1919-23, sempre per disputarsi l'Asia minore, e che, differentemente dalla guerra del 1911-12, ha comportato per i Greci una netta sconfitta. Nel 1930 venne costituito il Ministero dell'aria e l'anno dopo l'Aviazione vera e propria con la Marina e l'Esercito che rinunciavano alle loro limitate risorse. Nonostante l'efficienza maggiore di un'arma aerea unificata, e l'acquisto di vari aerei relativamente moderni, come i Fairey Battle e gli MB-151, c'erano circa 160 aerei disponibili nel 1940 e l'Italia fascista sovrastava nettamente tali limitati armamenti. La RAF diede man forte e la situazione fu ben lungi dall'essere unidirezionale, ma per aiutare la Regia Aeronautica irruppero i Tedeschi e allora le cose cambiarono nettamente. Tuttavia, l'intervento nei Balcani, per quanto rapido, dilazionò di circa un mese l'attacco all'URSS, con il risultato di perdere un tempo preziosissimo per raggiungere poi Mosca prima dell'Inverno. Così anche la resistenza dei Greci fu foriera di un risultato storico ben diverso per l'Asse, non piegando l'URSS. Nel frattempo la Grecia continuava la resistenza con le squadriglie inquadrate dalla RAF. Queste divennero poi le basi per la nuova aviazione greca del secondo dopoguerra, subito usata nella guerra civile contro i comunisti dell'ELAS. Alla data del 1950 l'Aviazione era nota come Elliniki Vasiliki Aeroporia, ovvero Reale Aviazione greca, nominata così fino al 1973. Nel frattempo operò anche nella guerra di Corea, sia pure con i soli trasporti. Nel '52 la Grecia entrò nella NATO e così venne potenziata, pur restando uno Stato paria rispetto ai protagonisti europei. Dal 1951 erano già in servizio i primi jet T-33, poi fu la volta degli F-84 e 86. Negli anni '60 fu la volta dei primi aerei supersonici, 51 F-104G, in servizio già dal '64 (un anno dopo che in Italia), e altri 95 seguirono negli anni successivi, arrivando persino ad essere consegnate nel 1993. Un secondo aereo supersonico fu l'F-102, comprato in 24 esemplari nel 1969-75 per un unico squadrone da caccia. Più importanti, anche se semplici, erano gli F-5 di prima generazione, di cui ne vennero comprati un totale di almeno 114, forse addirittura fino a 168 esemplari. Dal '75 arrivarono 40 Mirage F.1 e presto anche un lotto di F-4E e A-7H. La seconda linea, meno armata e moderna, ebbe C-47, T-37, T-2, Noratlas e UH-16.
Attualmente la PA ha una prima linea di soli 4 tipi di macchine. Appena pochi anni fa erano 7. Ora la modernizzazione e l'obsolescenza degli aerei hanno sfoltito le file. Nel 1999 la Grecia e la Turchia sono state devastate da due terremoti: come sempre il destino ha riservato ad entrambe una comune ripartizione. L'emergenza di questi eventi, e la distensione su Cipro hanno aiutato a una certa normalizzazione dei rapporti tra i due Stati. Questi hanno a che vedere, da sempre, con il possesso delle tante isole del Mediterraneo Orientale, che da ponte tra le due penisole, sono diventate piuttosto un motivo di perenne contrasto. Cipro divenne indipendente nel 1960, con un governo filo-greco. La guerra divenne una concreta minaccia nel 1964, con un'azione di bombardamento turca contro le truppe greche che erano presenti a dar man forte a Nicosia. 10 anni dopo i Turchi invasero una parte dell'isola, in una guerra che certo rimase circoscritta, ma che davvero non ci voleva per la NATO, i suoi due membri più orientali e a contatto con il Patto di Varsavia che si facevano la guerra. Negli anni successivi, altre crisi politiche vennero originate dalle dispute per le 'isolette', nel '76, 1987, 1996. I confronti aerei sono stati frequenti e pericolosi, già nel '74, durante la crisi di Cipro, sia i Turchi (con gli F-5) che i Greci (con gli F-102) si attribuirono qualche vittoria. Nel 1985 pare che venne abbattuto un F-104G (o S?) turco, i confronti quotidiani tra il 1992 e il 2005 sono stati un continuo spettacolo sui cieli dell'Egeo; anche se in genere non sono stati lanciati missili, i Turchi avrebbero perso 3 aerei e i Greci 5 per errori di manovra; il 4 settembre 1993 un Mirage F.1 greco venne perso, pare abbattuto (inizialmente si parlava di errore di manovra) mentre tentava di mettersi in coda ad un F-16 (l'aereo greco era del 342imo sqn), e ancora più interessante, la vendetta (non pubblicizzata) di un altro Mirage (2000) che ha ottenuto l'abbattimento di un F-16, il primo (forse) perso in un duello aria-aria, e danni per un AB-212 greco, forse mitragliato da un altro F-16, il tutto durante la crisi di Imia, del 1997. Il 12 ottobre di quell'anno due formazioni di F-16, ma di diversa nazionalità, furono ad un passo dal caos (si immagini cosa significa combattere con missili AAM tra caccia di analogo modello) di un confronto armato. Dopo che il 12 aprile 2005 venne finalmente risolta la questione degli scontri con una 'Linea Rossa' tra le due aviazioni. Questo non ha impedito un ultimo grave incidente con la morte di un pilota di F-16 greco nell'intercettazione di un RF-4. Vi è anche stata un'esercitazione, l'anno scorso (maggio 2008) in cui le Maia sono riuscite a cooperare tra di loro. Insomma, mentre il resto della NATO è praticamente in mode 'disarmo' e 'antiterrorismo', Grecia e Turchia sono coinvolte in un mondo tutto loro di tensioni spesso politiche e psicologiche. La Grecia è anche stata coinvolta in varie operazioni militari all'estero, dalla Bosnia all'Afghanistan, al Libano e all'Indonesia. Ma la piccola nazione mediterranea utilizza soprattutto la sua potente aviazione per il controllo dello spazio aereo, e pertanto cerca di utilizzare le sue risorse per il controllo dello spazio aereo e il combattimento. Altri compiti sono quelli della protezione civile e del soccorso in mare, oltre alla protezione di eventi particolari, come le Olimpiadi. Le missioni antincendio sono un'altra priorità, specie se si considera l'orrenda annata del 2008, quando il Peloponneso è andato praticamente a fuoco. Nel 2006 Canadair, PZL M-18 e Grumman G.164 (sia della PA che di agenzie civili) hanno eseguito 2278 missioni, mentre i C-27J e A.109 ne hanno fatte altre 990 per azioni MEDEVAC (1.223 persone) pere 2.327 ore, e infine vari aerei hanno fornito 293 missioni SAR sia in mare che in montagna.
Nell'insieme la PA è impegnata notevolmente in numerose missioni di pace e di guerra. La sua struttura è ripartita in 4 comandi generali. Tutto il personale, tra cui oltre 11 mila ufficiali, è professionista. Il comandante è il gen Ioannis Giagkos (dal 2007).
Il comando aerotattico o ATA (Archigio Taktilikis Aeroporias) è basato a Larissa, e ha a sua disposizione 8 stormi o Pterix di aerei da combattimento, più uno da trasporto. In tutto sono presenti 10 squadroni da caccia, sei d'attacco, 2 ricognitori,. 3 da trasporto, 2 con elicotteri.
Tutto è comandato in termini operativi dal 7° Centro Operazioni Aeree Combinate o CAOC7. Questo ha sotto le sue dipendenze 8 basi: Larisa, Tessalonica, Araxos, Andravida, Nea Anghialos, Suda, Elefis (Atene), e Tanagra (al Nord). Altre piccole basi sono quelle egee, come Karpathos, Santorini, Rodi, Kavala, Kastelli (a Creta) e altre ancora.
I reparti di volo sono il 110° Pteriga Mahis, a Larisa: esso ha 3 squadroni di cui il 337 'Phantasma' per attacco a lungo raggio, che ha ricominciato ad esistere il 20 ottobre 2006 con gli F-16 Block 52+. Poi vi è il 346imo 'Iason', con gli F-16 Block 30. Il 348° 'Matia' ha i vecchi F-4 Phantom da attacco e recce. Infine, il 110imo ha anche una squadriglia su C-130B, che sono distaccati dal reparto principale.
Il 111° Pterix è sulla N.Anghialos, alti 3 squadroni su F-16, di cui il 330° 'Keravos' sui Block 30, il 341° 'Velos' e 347° 'Perseus' con i Block 50, armati con i missili HARM e pod di designazione e navigazione LANTIRN. Infine vi à la SMET 'Alexadros' con entrambi i tipi.
I Mirage 2000 sono a Tanagra, dal 2005 integrati dagli ultimi tipi con capacità incrementate nel settore antinave e attacco. I reparti sono il 114° Pterix (o Pteriga Mahis), con i suoi 331° 'Aegeas' (Mirage 2005 Mk 2) e il 332° 'Geraki' con quelli di vecchio tipo EGM e BGM. Vi è anche, come compito aggiuntivo, quello OCU.
A Suda vi è il 115° Pterix con i reparti 340 'Aleppou' e 343 'Asteri', tutti e due con gli F-16 Block 52+, per attacchi a lungo raggio.
Infine bvi sono gli stormi con gli aerei più vecchi. Lo Pterix 116 è ad Araxos (Achaia) con due squadroni d'attacco con gli A-7H (335° 'Tigris' e 336° 'Olympus') e un'unità OCU. Tuttavia sono aerei in fase di radiazione, fin dal 2007. I loro sostituti non li faranno rimpiangere, visto che sono altri F-16Block 52+, per ora vi sono in conversione gli aerei del 336°.
Il 117° Pterix è ad Andrabvida, con i caccia intercettori del 338° 'Ares' e 339 'Ajax', nonché lo SMET locale e la scuola addestramento avanzata. Questi sono reparti storicamente equipaggiati con gli F-4 Phantom, ora noti come Peace Icarus 2000 per via di un importante programma di aggiornamento. Altri vecchi F-4 sono usati come conversione operativa.
Queste sono le unità maggiori, ma da queste si diramano delle piccole unità operative avanzate o Sminos, usate per le piccole basi aeree delle isole, come il 130° Sminos di Limnos (F-16 degli Pterix 110 e 111), o a Kastelli con il 133° del 111° Pterix, o ancora Thira con il 134° Sminos (del 177° Pterix), e infie il 114° Pterix usa i Mirage con il 135° Sminos di Skyros. Infine la 131° Squadriglia (o Sminos) supporta gli aerei E-3A Sentry della NATO.
Infine, la componente elettronica dell'ATA: il 380° Sqn MASEPE (guerra elettronica) 'Ouranos', ad Elefsis, con gli AWACS EMB-145 Erieye, in fase di introduzione in servizio. La rete radar è costituita da diverfsi sistemi con l'introduzione dei RAT-31DL, mentre la difesa aerea è costituita dal 350° Pteriga (PKV), con ben otto batterie di missili Patriot PAC-2, per un totale di 36 lanciamissili e 198 missili ripartite in sei batterie. Ma vi sono anche altre due batterie con gli SA-10 del tipo PMU-1 (8 lanciamissili e 96 ordigni). Questa coesistenza, che non ha pari al mondo tra occidente e oriente, ha ragione d'essere perché i missili russi erano stati comprati da Cipro nel 1996, ma dato che la loro portata era sufficiente per minacciare il territorio turco e così sono stati mandati in Grecia, per non surriscaldare ulteriormente la situazione dato che c'era già una tensione molto forte tra Grecia e Turchia (in effetti, la cura era peggiore del male, dato che i Turchi volevano distruggere le rampe con un attacco preventintivo). La cessione comunque è diventata effettiva solo il 19 dicembre 2007. Per le portate minori la PA ha 4 batterie di TOR-M1, anche questi ceduti da Cipro, per un totale di 25 lanciamissili; 20 Skyguard/Velos, 9 lanciatori per missili Crotale NG e GR, Stinger, 38 semoventi Artemis binati da 30 mm, e ben 326 Rh-202 binati da 20 mm. Un insieme davvero formidabile per la difesa degli aeroporti e conmprati negli anni '80 e '90. Attualmente sono in aggiornamento tecnico.
Il comando logistico è il DAY o Diikisi Aeroporis Ypostiris, basato ad Atene. Da questo dipendono i reparti da trasporto, logistic, SAR, protezione civile e il DAK, ovvero il comando operazioni interforze per il rifornimento delle basi militari di tutte le F.A. Greche.
Il Comando Supporto Aereo ha gli stormi 112 (Elefis, su 3 squadriglie da trasporto, una ricognizione marittima e due su elicotteri, più il reparto VIP) e 113. Quello da ricognizione marittima è il 353° 'Triaina' con i P-3B, i tre reparti da trasporto sono i 356° 'Iraklis', i C-27J sono nella 354a 'Pegasus', e il 355° 'Hephestus' con i CL-215, Do-28. Un unico YS-11A giapponese è nel 356°, serve con compiti di radiomisure dagli anni '70.
Gli elicotteri sono concentrati negli sqn 358 'Phaethon' e 384 'Puma'. Il primo ha gli AB-205 e AS-332 Puma, nonché i Super Puma. Vi sono 3 A.109 per compiti MEDEVAC e persino i vecchi Bell 47 per addestramento per il 359° Squadron 'Dimitra', che gestisce anche i PZL M18 e i G.164; il trasporto VIP è per 4 AB212 del 356°, assieme a 3 Gulfstream G.500 e due ERJ-135. Il 380° ha in consegna 4 ERJ-145.
Il 113° Pterix a Tessalonica ha un unico reparto di volo, il 383° 'Proteas', che ha i CL-415, di cui 2 allestiti anche per supportare missioni speciali.
Infine vi sono i reparti del Comando addestramento Aereo o DAE, basato a Dekelia (vicino alla capitale), che ha sia le unità addestrative che la scuola accademica aeronautica 'Ikarus' e gli istituti di addestramento avanzato (SMET), suddivisa in tre stormi: uno è il 121° Pterix con il 360° Sqn 'Thalis' con gli alianti Twin Astir e i T-41D Mescalero; il 120° Pterix di Kalamata ha ben 4 sqn: il 361° 'Mistras' con i T-6A Texan II, oramai entrati in servizio un lustro fa al posto dei T-37; il 362° 'Nestor' e il 363° 'Danaos' hanno invece ancora i vecchi T-2 Buckeye; il 364° ha i T-6A ed è stato riattivato nel 2006, usato anche per l'attacco leggero. Infine vi è il 123° Pterix con il solo 128° Mira per compiti di formazione tecnica.
Gli aerei, ovvero la 'polpa' della PA, sono diventati di meno, ma più moderni. Gli ultimi 2 RF-84F erano ancora in servizio nel 1991, dopo 35 anni dalla loro fornitura, mentre i T-2 erano usati anche per l'attacco al suolo nei primi anni '90. Ora si tende a ridurre il totale degli aerei ad appena 3 tipi principali, di cui il più importante sono gli F-16.
Questi sono giunti complessivamente in 3 versioni, ripartite in 4 lotti: nel 1987, il 'Peace Xenia I', arrivato dopo 3 anni di trattative, comportò la fornitura di 42 aerei di cui 6 biposto, in versioni C e D, del tipo Block 30; ne sopravvivono circa 30 e sono aggiornati con nuova avionica, nonché i missili IRIS-T, un formidabile AAM a corto raggio che è destinato a sostituire nella PA il Sidewinder. Seguiranno, 10 anni dopo, i 40 'Peace Xenia II' con 40 aerei Block 50 mono e biposto, con il potente motore F110-GE-129 da 13 t di spinta e soprattutto avionica come il casco-designatore JHMCS, missili HARM, JDAM e AIM-120, GPS-INS, LANTIRN. Ideali quindi per l'attacco a lungo raggio ognitempo e destinati a due squadroni tattivci.
Poi ci si sono messe di mezzo le Olimpiadi. Nel 2000 si decise di soprassedere a nuovi caccia fino al loro svolgimento, a parte l'urgente necessità di sostituire i vecchi F.1. La cosa divenne un caso anche perché l'ultima trentina di questi caccia venne persino offerta come caccia ad interim all'AM, all'epoca in cerca di un sostituto dei Tornado ADV dalla gestione esosamente costosa. Declinata l'offerta per l'F-15H (H per 'Hellas'), si ripiegò sugli F-16 Block 52 Plus. Il 'Peace Xenia III' permise quindi di sostituire i Mirage F.1, ritirati entro il 30 giugno 2003 a parte un paio ancora oggi usati per compiti sperimentali. In tutto si trattò di 40 monoposto e 20 biposto, tutti Block 52+ e consegnati nel periodo ottobre 2002-giugno 2004 ai tre sqn di base a Creta. Il prodotto è piaciuto, se altri 30+10 in opzione sono stati ordinati nel dicembre 2005. Questi sono necessari per sostituire i vecchi e potenti A-7 Corsair II, tra il 2008 e il 2009. Motori F-100PW-229A, radar APG-68V9, LANTIRN, ECM ALQ-187 e serbatoi conformi.
In tutto, quindi: 34 F-16C-30 e 6 F-16D-30 (P.Xenia I), 30 F-16C e 8 D block 50 (P.Xenia II), 34 monoposto e 16 biposto D Block 52+ (P.Xenia III), e infine, con il P.Xenia IV, altri 18 aerei monoposto e 12 biposto sempre Block 52+, ulteriormente perfezionati, con altri 10 possibili in opzione. In tutto si tratta di 170+10 in totale.
Ma il programma di aggiornamento per un caccia ulteriormente evoluto, di 4a generazione, era stato avviato un nuovo programma già nel 1985, con il programma 'TALOS', concretizzato dal 1988 con un lotto di 40 Mirage 2000 di cui 4 biposto BGM. Ve ne sono ancora circa 30, sempre usati soprattutto come intercettori; nel settembre 2004 è stato intrapreso un programma di modernizzazione Dassault/EAB (industria aerospaziale nazionale), che ha comportato 15 Mirage 2005 Mk.2 e aggiornamento locale di un'altra decina allo stesso standard. Ora gli aerei hanno i missili stand-off SCALP-EG, 34 comprati nel 2005, più i missili Exocet Block 2.
Dei circa 170 aerei comprati negli anni '70, i Phantom resteranno in servizio con il programma ICARUS 2000, per i migliori di 62 aerei (6 RF-4) del 1974-79 (altri 40 cancellati), 28 ceduti dall'USAF e ANG nel 1992, anche se non tutti operativi, e altri 29 RF-4E ex-LW arrivati nel 1993. Nel 1997 il 'Peace Icarus 2000', concordato con la DASA, in quanto specialista del programma ICE (per i Phantom della LW), ha ammodernato 39 Phantom, mentre i 22 RF-4E sono stati aggiornati in maniera meno ricca. Vi sono stati radar APG-65, INS, GPS, HUD, pod Litening II, AIM-120, IRIS-T, bombe Paveway III e missili Maverick. I caccia di questo tipo sono in grado di sopravvivere come striker e rimarranno in servizio fino al 2015. I vecchi A-7 sono stati comprati in 65 esemplari nel '74, e ancora oggi ne restano 45, di qualcosa migliorati negli anni '90 sia come motori che come avionica. Entro quest'anno (2009) saranno sostituiti interamente dagli ultimi F-16, ma rimarranno in servizio fino al 2012.
Gli Erieye su base ERJ145H sono stati comprati nel 1998 ma sono in servizio solo attualmente, dopo vari ritardi; l'aviazione svedese aveva anche prestato due S100B Argus nel 2000-2004.
L'addestramento è costituito da aerei Grob G.103 Twin Astir, in radiazione, circa 20 T-41D (comprati nei primi anni '80), che servono per il primo anno degli allievi, con 16 voli e 19 ore. Nel secondo e terzo anno vi sono i nuovi T-6A, 45 di cui 20 con HUD e vari punti d'aggancio subalari. In tutto vi sono 130 ore di volo su di un centinaio di sortite. Poi vi sono i T-2E, superstiti di 45 entrati in servizio dal '76 e ancora oggi presenti in circa 40 esemplari. L'USN, per la quale erano stati sviluppati, li ha radiati nel 2004.
I trasporti sono i C-130 e C-27J. Questi ultimi sono stati ordinati dalla PA nel 2002 in 12 esemplari e 3 opzioni. L'anno scorso ce n'erano 8 esemplari in servizio, altri 4 sono attesi quest'anno con la sonda per il rifornimento in volo. I C-130 sono 15, 5 B degli anni '60 e 12 'H' del 1975-76. Gli 'H' sono in aggiornamento tecnico con nuova avionica. Esistono anche circa 10 Do.28, 2 ERJ-135ER VIP e un Gulfstream V, 6 P-3B (di seconda mano, comprati nel 1997 assieme ad altri 4 'A' usati come parti di ricambio). 2 dei P-3B sono attualmente in riserva, del resto sono macchine prodotte nel 1965-69.
Altri mezzi da ricognizione sono 6 UAV Pegasus 2, consegnati dal 2003, di realizzazione nazionale e con un'altra dozzina in costruzione.
Gli aerei antincendio sono circa 24 Canadair di cui 10 CL-415 turboelica, circa 24 M-18 monomotori polacchi (comprati negli anni '80), circa 12 G-164 dei 21 comprati negli anni '70, un YS-11 del 1970, un C-47D come pezzo da museo.
Gli elicotteri sono di 5 tipi: 5 AS-332C1 Puma SAR, 4 Super Puma (CSAR), 12 AB-205, 4 AB-212 degli anni '80, 3 A.109 (idem per la data), circa 6 Bell 47G, ultimi di 21 comprati negli anni '60 e ancora usati per sorveglianza antincendio.
Le armi sono parecchie e piuttosto moderne: l'inventario parla di 1.800 AIM-9 di cui 1.000 modello P4, circa 300 Magic 2, 400 AIM-120B e C, 300 MICA (ordinati in due lotti dal 2003), e un primo lotto di 350 IRIS-T per sostituire i più vecchi Sidewinder. Le armi d'attacco sono circa 40 Exocet e 84 AGM-88B (degli anni '90), missili AGM-65A-G (circa 400, ordinati dagli anni '80), 1.200 GBU-12 e 16 Paveway II, 200 GBU-24 Paveway III, 100 GBU-8B HOBOS. A parte le munizioni non guidate, l'elenco si completa con 40 AGM-154C e 90 SCALP-EG (ordinati nel 2000).
I programmi per gli aerei avanzati sono destinati a sostituire i T-2 Buckeye e a formare il nuovo nucleo di caccia tattici. I finalisti per il concorso degli addestratori sono ben 4. L'Italia ha offerto non meno di 3 tipi diversi, ma sia il grosso AMX-T (sfortunato come sempre) che l'obsolescente MB-339C sono stati scartati, come del resto anche il MiG-AT russo. Restano in lizza l'M-346, per il quale vi è un MoU e un accordo di cooperazione industriale fin dal 2005, ma che è piuttosto costoso e quindi, anche se dato per favorito, non sarà necessariamente l'addestratore del futuro, di cui saranno comprati circa 40 esemplari; la Lockheed è ben decisa a rifarsi con il suo T-50 dopo lo smacco negli EAU, forte della sinergia con gli F-16; nel frattempo la BAe propone l'ennesima versione dell'Hawk o anche la T-45 americana (attualmente dalla Boeing), e il vecchipo ma economico L-159T ceco.
Dal febbraio 1999 vi è un forte interesse per l'EF-2000, di cui potrebbero essere comprati 60-90 esemplari. Ma la Grecia non è l'Arabia Saudita e i soldi scarseggiano. Dovevano essere comprati e messi in servizio dal 2005, ma le Olimpiadi consigliarono nel 2001 di soprassedere: al momento erano quelli il vero obiettivo prioritario della nazione, che attualmente è afflitta da una pericolosissima crisi economica, come del resto quasi tutto il mondo, ma qui batte più rabbiosamente che altrove. In questo contesto non è facile fare scelte troppo impegnative e così sono stati per il momento 'solo' comprati F-16 e Mirage 2005. Naturalmente, se la Grecia comprasse l'EF-2000 vi sarebbe quasi per osmosi, la penetrazione nel mercato turco; se però i costi diverranno un fattore dominante, forse il vincitore, piuttosto che il Rafaele o l'EF-2000, sarebbe il Gripen; invece è escluso l'F-35. Un altro '35' potrebbe arrivare nel futuro della PA, ovvero il Su-35 russo.
Altri programmi sono 17 elicotteri CSAR (che potrebbe essere il Cougar EC-725 o l'AW-139), e tanti programmi per le comunicazioni e la 'guerra networkcentrica', più il rinnovo dei C-130 e Orion.
Altre agenzie con velivoli in Grecia non mancano di sicuro: l'esercito ha la sua Elleniki Aeroporia Straou, esistente dal '56, ha in ordine gli NH-90 in rimpiazzo degli UH-1, e gli AH-64. In tutto vi sono 4 battaglioni multiruolo o TEAS, uno di attacco o TEEP e uno d'addestramento o SAS. Ognuno dei battaglioni ha 3 compagnie o Lokos.
Di questi battaglioni, il 1° TEAS è a Stefanovikio con AB-205 e AB-206B, UH-1H e UH-17A (aerei leggeri); il 2° TEEP con 2 cp su AH-64 e una su UH-1H, la scuola d'aviazione (3 unità con vari mezzi inclusi gli NH-300C), tutti nella stessa località.
A Megara si trova invece il 2° e il 4° TEAS, di cui il primo è simile al 1TEAS, il secondo ha invece i CH-47 su due delle compagnie e AB-212 sulla terza, più aerei C-12 VIP e ricognizione fotografica. Il 3° TEAS non ha una base unica ed è presente in varie località greche con velivoli simili agli altri. Un altro battaglione d'attacco con gli AH-64D è in costituzione, forse a Megara, con gli elicotteri ordinati nel 2005. In tutto gli AH-64 sono 20, comprati nei primi anni '90 (con notevole smacco dell'Agusta, che cercava un cliente estero per i suoi A.129 e che era di casa in Grecia), attualmente allo standard A+; altri 12 AH-64D sono in arrivo. Gli altri mezzi sono circa 100 UH-1H e AB205, comprati negli anni '70-80 in 126 elementi, circa 12 AB-206B, 15 CH-47D, un AB212VIP, circa 300 NH-300C (al solito comprati in Italia ma di progetto americano); 3 C-12 Huron (S.King Air) per compiti VIP ed ELINT, circa 20 Cessna U-17A, e finalmente 4 UAV, del tipo Sagem Sperwer. In ordine gli NH-90TTH, anche per missioni speciali.
La Marina ha la sua Elleniko Polemiko Naftiko, nata nel '75 dopo essere stata smantellata nel '31. È una piccola realtà con 500 uomini e due Sminos a Kotroni (vicino Maratona). Queste sono la 1a con i 10 superstiti di 13 AB-212ASW comprati nel 1979 (due sono in versione ECM) e la 2a con i più moderni e potenti S-70B Aegean Hawk, degli anni '90 (11 comprati, di cui due in riserva, mentre sono programmati altri 3 elicotteri) e in aggiornamento previsto con un FLIR. La scuola della marina ha due Alouette III (nonostante sia nata nel 1992), in radiazione prossima ventura.
In ambito navale la Marina controlla anche la Limiko Soma, o Guardia Costiera, con basi a Kotroni e Dekelia e circa una mezza dozzina di aerei leggeri come i TB.20 Trinitad, e sei elicotteri SAR. Per una volta non italo-americani, ma francesi: sono SA.565N3 Dauphin, a quanto pare i prodotti francesi per il SAR sono riusciti a ricavarsi una nicchia nelle F.A. e nei servizi civili greci rispetto alla preponderanza americana e italo-americana.
La Grecia di per sé è necessariamente una nazione marittima, quasi un enorme porto proteso dai Balcani sul Mediterraneo. Pochi dati in merito: 132.000 km2 di superficie a cui fanno riscontro qualcosa come 15.000 km di coste. Vi sono un gran numero di isole, ben 3.000, ma forse la cosa più interessante è che solo poco più del 10% sono abitate, appena 440. Molte di queste isole, scogli e affini sono contese dalla vicina Turchia, e nell'insieme l'Egeo, non casualmente scelto da Salvatores per il suo film premio Oscar, è un qualcosa di molto meno noto e più distante dalle altre realtà dell'area di quanto si creda, se si considera per intero il cosiddetto territorio nazionale greco. Questo, sebbene quasi 2.600 isole non siano abitate e gli 11 milioni di abitanti siano presenti sulle altre e nell'entroterra. Non c'è bisogno di dire che la Grecia, con celebri famiglie d'armatori, sia anche un cantiere navale importantissimo: la sua flotta mercantile arriva a 26 milioni di tonnellate, su un totale di 1.600 scafi (quindi mediamente di grandi dimensioni) sorreggono la sua economia. E cosa ancora più interessante, ben 900 di queste navi sono mobilitabili per necessità NATO, delle quali ricoprono il 22%. Gli armatori greci, in tutto, controllano il 20% della flotta mercantile mondiale, e non da adesso, basti pensare al glamour che già esisteva attorno all'armatore Onassis 50 anni fa.
Per dare vigore a tutta questa attività navale vi sono cantieri molto impegnati nel settore turistico e cargo. Ma per controllare l'Egeo, per quel che ci riguarda, c'è la Marina militare. Questa ha una forza di 20.500 persone, di cui 3.900 ufficiali, 12.500 sottufficiali, e solo 4.100 personale di leva, una parte nemmeno tanto cospicua sui 177.000 militari, per lo più riguardanti l'Esercito e l'Aviazione. Capace di eseguire guerra di mine e di sorvegliare gli stretti passaggi tra le isole, la Polemiko Naftiko attualmente è alla guida di un ammiraglio 56enne, tale Giorgios Karamalikis, e vanta una lunga tradizione di ostilità contro la Turchia, come la guerra del 1911, ma anche più di recente, con le crisi del 1974, in cui venne affondata la torpediniera T-3 con tutto l'equipaggio, del 1987 e del '96. Dal 1990, con il mondo un po' cambiato rispetto al passato, la Grecia ha cominciato a partecipare ad esercitazioni navali con il resto della NATO e a missioni fuori aerea, anche perché il rischio non del tutto trascurabile di cambiare posizione riguardo alla NATO si affievolì con la caduta del Patto di Varsavia e la guerra in Yugoslavia. Attualmente le sue navi fanno parte della Standing Response Force Group-2 della NATO e contribuiscono anche nella S.R.F. MCM e alla forza anfibia italo-spagnola SIAF. Organizzata in Stato Maggiore, Comando della Flotta, Comando Addestramento Navale, Comando Logistico Navale, e basata sulle basi di Suda, Salamina, e Patrasso, più altre 6 basi minori, una delle quali, Skyros, danneggiata nel 2001 a causa di un terremoto. A Skaramaga vi è infine sia una di queste basi minori, che la cantieristica militare. I Comandi sono quello Settentrionale (Salamina), Ionico (Patrasso), Egeo (Suda). Essi coordinano le loro azioni anche con altri servizi, primo tra tutti quello della Guardia costiera. Il comando della Flotta è a Salamina, oramai da oltre 120 anni. Da questo comando, ovviamente quello di maggiore interesse, dipendono 7 comandi minori che sono:
- COMHELFRIG: è il Comando fregate, e controlla ben 14 navi missilistiche e tre ausiliarie, il tutto suddiviso in 3 squadroni; essi sono a sua volta rappresentati da HELLFRIGRON 1 e 2, costituiti in maniera mista da 5 Hellis e 2 Hydra, e dal Support Squadron, con le navi logistiche. Facile immaginare che in caso di guerra quest'ultimo cederebbe le sue navi come supporto alle due flottiglie fregate.
- Altra pedina fondamentale sono i sottomarini: il loro Comando è sempre a Salamina con gli 8 Type 209 e in attesa dei 4 Type 214.
- Il Comando unità veloci d'attacco ha 4 squadriglie e ben venti unità tra cui 5 'Super Vita' attualmente in costruzione
- Comando Cannoniere e Pattugliatori: è il più recente e ha gli otto 'Osprey' del 1988-2005, oltre a qualche vecchia nave, per esempio le 'Thetis' tedesche e le 'Asheville' americane
- Comando Forze anfibie: 2 squadroni su 5 LST, 4 hovercraft Zubr, circa 6 LUC tedeschi e alcune navi in riserva di costruzione americana degli anni '50
- Comando contromisure e guerra mine o COMHELMIN: un comando che ha perso di recente due grosse posamine e i due cacciamine ex-italiani, ma che ha acquisito due 'Evniki', che sono gli Osprey americani, di cui l'USN si è liberata recentemente; due altri moderni scafi MCM sono gli 'Hunt' britannici e poi vi sono 6 dragamine 'Alkyon', costruiti negli USA per compiti costieri, ma pur avendo oramai oltre 40 anni sono stati pesantemente riammodernati.
- Vi è poi il Comando Navale Elicotteri, stavolta a Kotroni, l'antica Maratona, 3 squadroni (chiamati sminos) per i circa 20 elicotteri della piccola aviazione navale
- Scuola Navale addestramento tattico
A tutto questo si aggiungono uomini e mezzi della Limenikon Soma, che è la Guardia Costiera, e per compiti anti-contrabbando, il Servizio Dogane. In tempo di pace, comunque, essi dipendono dal ministero della Marina mercantile e da quello dell'Interno. Quanto alle altre F.A., da segnalare la presenza dei pattugliatori del 353° Gruppo e dei fanti della 32a Brigata dell'esercito, i 'lagunari' della situazione.
Uno dei problemi che a quanto pare ha la Marina è quello della vetustà di molto materiale, e fin qui nulla di nuovo. Un altro è che appare anche assai inefficiente, soprattutto si dice perché gli ufficiali sono per lo più figli di famiglie agiate, che vedono l'incarico di ufficiale di Marina come status symbol piuttosto che non necessariamente significa, da parte dei loro pargoli, che venga prestato anche un servizio adeguato una volta in forza al Servizio. Insomma, clientelarismo ed inefficienza vanno a braccetto, almeno secondo i 'si dice'.
Ma al di là di questo la Marina greca ha attualmente anche problemi di natura generale: l'economia non è molto ben messa, e la Commissione Europea ha posto tali vincoli di bilancio che nel 2010-15 sarà necessario 'tirare la cinghia', quasi dimezzando la spesa per nuovi materiali per le proprie F.A. La Grecia, d'altro canto, non è che non abbia fatto acquisti di una certa importanza, tra cui numerosi F-16, C-27, etc. ma per la Marina esistono problemi, con luci ed ombre da esaminare attentamente.
Tra le prime da segnalare la presenza delle 10 'Kortenaer', che sono davvero una forza considerevole. La prima coppia arrivò, nuova, dall'Olanda nel 1981-82, quando in Italia entravano in servizio le 'Maestrale' se non un poco prima, e si caratterizzavano per un secondo cannone da 76 dietro l'hangar, un po' come sui caccia 'De la Penne' italiani di anni successivi. Grossomodo equivalenti a queste fregate italiane, sono attualmente addirittura più numerose e in questo momento la Marina Greca può affermare di avere più fregate in servizio di quella italiana, addirittura 14 contro 8. Anche includendo i 4 'Artigliere' il paragone numerico non cambia. 6 di queste fregate olandesi saranno sottoposte ad un aggiornamento che è seguito ad un limitato refitting del '97, ma questo vero MLU è cominciato nel 2004 e terminerà nel 2009 con la AEGEON. Le altre 4 'Kortenaer' saranno invece messe in disarmo nei prossimi anni o in riserva. Queste navi sono state fornite, apparentemente, senza il CIWS Goalkeeper sopra l'hangar o almeno non si evince dalla foto che l'abbiano. Piuttosto, attualmente, per stanardizzare l'armamento CIWS, sono state equipaggiate o sono in corso di aggiornameno con un Phalanx sopra l'hangar. La loro difesa contraerea quindi ha avuto un settore cieco, settore che sarebbe stato chiuso dai Sea Sparrow ESSM, che però sono stati rimandati, per ora, nel limbo degli acquisti 'necessari' ma non possibili per ragioni finanziarie.
Per il resto le fregate, spina dorsale della Marina avranno nuove ECM, nuovo sistema di combattimento, nuovo radar di scoperta e gli altri aggiornati con le nuove tecnologie disponibili, oltre all'arrivo di un nuovo sistema di controllo del tiro (non è chiaro che voglia dire: forse un nuovo canale di tiro radar?). Hanno attualmente un radar LW-08 di scoperta aerea, uno ZW-06 di superficie, più sistemi guidamissili e controllo tiro WM-25 e STIR. Le altre 8 navi sono arrivate nel 1993-2003. Un punto debole è la mancanza di armi e sensori ASW a lungo raggio, non avendo l'ASROC o siluri pesanti, e non avendo, nonostante la stazza, un sonar filabile. Le navi ex-olandesi non hanno l'abilitazione a tirare i più moderni Aspide, ma solo i Sea Sparrow, oltre ad un solo CIWS (o forse anch'esso è stato rimosso? Nelle foto non si evince la sua presenza). Finito l'MLU nel 2009 per le 'Helli' (di cui la prima è stata consegnata nel 2006), vertente tra l'altro nella predisposizione per elicotteri S70, radar Scout 2, optronica Mirador, C3I Tacticos, ECM CS-3701 e Alex, si prevede di mantenere in servio queste navi fino al 2020; ma da quest'anno partirà l'aggiornamento di mezza vita anche per le 'Hydra', realizzate a Skaramaga (eccetto la prima, di costruzione tedesca) con finanziamento americano e tedesco, in servizio tra il 1992 e il 1999, sono piuttosto piccole ma hanno 4.100 nm di autonomia con i loro motori in configurazione CODOG (le 'Helli', navi GOGAG, hanno invece 4.700 nm a 20 nodi), pesantemente armate, capaci di 31 nodi e con capacità moderatamente stealth, verranno ammodernate nel 2009-2014 con gli stessi sensori delle Helli MLU.
Con questo programma si cerca di far sopravvivere la Marina greca con una serie di unità omogeneamente equipaggiate, sopravvivendo bene rispetto ai vecchi caccia americani radiati, prima i FRAM, poi i 4 'Kimon' arrivati nel '92 assieme a 4 fregate 'Knox', il tutto ritirato entro il 2004.
Le tensioni con la Turchia, fin troppo chiaramente favorita dagli USA per vari e importanti motivi, sono ancora presenti e ad un certo punto gli USA hanno bloccato il trasferimento di missili SM-2 e radar avanzati per la Marina greca. Nel frattempo, il limite della difesa aerea assente, per la Marina, è stato superato con 4 caccia 'Charles Adams'. Peccato però che queste unità, consegnate nei primi anni '80 fossero piuttosto vecchie e onerose da mantenere, in ogni caso sono state già poste fuori servizio. Ora che molti Paesi vicini hanno navi antiaeree di ultima generazione, come la Spagna, Francia, Italia, la Grecia si ritrova solo con i missili Sea Sparrow delle fregate come deterrente, e senza nemmeno l'ESSM che da solo avrebbe potuto chiudere in parte tale gap.
Per quello che riguarda le navi d'attacco, le FAC, Fast Attack Craft da 62 metri sono state considerate ma ancora non ordinate, per rimpiazzare le vecchie COMBATTANTE II. A quanto pare ai greci interessa mantenere il numero delle navi a livello costante. Nel gennaio del 2000 sono state invece ordinate ai cantieri Elefsis 3 FAC 'Super Vita' di disegno Vosper, e nel 2003 ne sono state ordinate altre 2, sempre con un sistema d'arma abbastanza sofisticato comprendente un radar di scoperta aerea a medio raggio, uno di controllo del tiro, uno di navigazione, un sistema optronico di controllo e visione etc. Ne sono già entrate in servizio 3, presumibilmente tutte quelle del primo ordine. Altre 4 motocannoniere sono le navi del tipo 'Osprey' HSY-56A, ordinate ai cantieri statali di Skaramangas. In tutto vi sono 13 motocannoniere, senza conteggiare quelle più temibili, le unità missilistiche, armate fino ai denti con cannoni, mitragliere, missili e pure siluri antinave.
Parlando di queste ultime, le 'Combattante' francesi sono una presenza storica. Si tratta, com'é noto, di progetti tedeschi, almeno per le prime unità, le mod 'II', ma costruite nei CMN, i Cantieri della Normandia. Dal '72 formano la classe 'Anninos', destinate ad una lunga vita. Come si è detto, si tratta di unità con un pezzo da 76, uno da 40, 4 MM.38, che sono rimaste in servizio fino al 2002-2004 per poi cannibalizzarle per le altre motocannoniere missilistiche. Tutte tranne una. La P-17 Batsis, che è diventata la Giorgiana Dioskuria. È questa nave che venne affondata durante la battaglia navale tra Russi e georgiani dell'estate scorsa, quando la squadra che si avvicinò da Poti venne attaccata da una singola unità veloce. Non era una delle tante 'Osa' ex-sovietiche, ma questa nave ex-greca. Non è noto se avesse anche i suoi missili MM.38, né con quale missile sia stata affondata dai Russi, né la sorte dell'equipaggio.
Le Combattente sono ancora presenti con le 4 'Laksos' 5 'Kalavlouidis' e sei 'Votisis'. Le prime, del '77-78, erano navi davvero potenti, con il doppio delle armi (2x76 e 2 EMERLEC da 30 binati) e migliori sistemi elettronici radar e ECM rispetto alle precedenti, oltre ai soliti 4 MM.38. Una della seconda serie, però, affondò nel '96 per un incidente navale (la KOSTAKOS). Queste sono la versione economica, in quanto la velocità cala da ben 36 a 32,5 nodi, e i missili sono 6 Penguin Mk 2. L'ultima di questa serie di classi è costituita dalle Type 148 ex-tedesche, comprate in tre lotti nel 1993-2001, simili alle Combattante II, pesano 265 t. I loro missili erano gli MM.38 Exocet, ma stranamente, piuttosto che ammodernare le moderne unità tipo Combattante III, si è proceduto a munire queste vecchie unità del 1972-75, dei più potenti missili antinave greci, gli Harpoon, provenienti dai vecchi FRAM. In ogni caso è previsto un update per le altre classi di navi missilistiche, con nuovi sistemi Tacticos e i Penguin Mk 3 a gittata maggiorata. Le prime sono state immesse in servizio nel 2006 e le ultime nel 2008, con un lavoro molto rapido stavolta.
Ma non è ancora finita, perché esistono ancora le motocannoniere 'Stamou', due vedette di costruzione francese, entrate in servizio dal '75 e stazzanti 115 t, con 4 obsoleti missili SS-12 e un pezzo da 20 mm, nonché predisposizioni per trasportare commandos. Infine vi sono 4 siluranti 'Andromeda' ex-Norvegesi (degli anni '60), riarmate come pattugliatori.
Poi vi sono i pattugliatori, due 'Armatolos' del 1989-90 costruiti a Skaramang dai Hellenic Shipyards, unità da 555 t e 25 nodi, 1x76 mm, 2 da 20 mm, radar NA-21 di direzione tiro, sistemi ECM, e predisposizione per due lanciamissili binati Harpoon e anche un RAM, nonché ferroguide per posare mine. Insomma, piccole navi da pattugliamento, ma capaci di operare come fregate o corvette. Si tratta del progetto danese Osprey, a cui sono seguiti data la riuscita, altre due navi da 56 m nel 1993-94, classe 'Piripolitis', altre 4 'Mahitis' nel 2003-2005 e opzione per altre due nel 2011-2015. Sono navi simili alle prime, ma con motori meno potenti ma più affidabili, e cannone da 40 mm in alternativa al RAM.
Le vecchie 'Thetis' degli anni '60 e arrivate nel '91 in Grecia sono navi da 730 t e 19 nodi, 4 Bofors da 40/70 mm e due tls binati calibro 324 mm. Arrivarono tutte e 5, ma due sono state cannibalizzate agli inizi del decennio per mantenere le altre in attività, dato che sembrano davvero un progetto durevole. Hanno adesso anche i cannoni Rh-202 per la difesa ravvicinata. Un altro acquisto dell'epoca furono due motocannoniere Asheville del '69, giunte nel 1991. Erano navi veloci da 245 t, ma sono state rimotorizzate con modesti diesel da 1.500 hp che le ha ridotte ad appena 16 nodi, guadagnandoci in autonomia.
I pattugliatori del servizio Dogane (Teloneto) sono uno da 240 t e capace di 40 nodi più circa 20 vedette leggere, ma la Guardia costiera ha 5.000 effettivi e oltre 160 vascelli, tra cui 3 antinquinamento da 230 t di costruzione spagnola recente, 4 vedette da 86 t e 27 nodi, e alcune altre dozzine di unità minori.
I sottomarini sono del tipo U209, ma anche i nuovi U214, di nuova generazione e caratterizzati come i similari U212 da tecnologie moderne. Questi sono i figli dell'accordo tra i cantieri Skaramangas e la HDW tedesca, e ne sono stati ordinati 3 per un costo di miliardo 200 milioni di dollari (tanto per dare un'idea del costo di un sottomarino moderno, sia pure con motore diesel-elettrico). Uno è in servizio, gli altri lo saranno non prima del 2010. Grazie al sistema AIP -che contribuisce anche al costo notevole, ma che vale il prezzo- basato su celle combustibili a polimeri di idrogeno, le sue prestazioni sono, a basse velocità, non molto lontane da quelle di un SSN, anche se non può raggiungere, in caso di necessità, velocità paragonabili. L'ordine per i sottomarini, o quanto meno il programma iniziale di collaborazione, risale all'oramai lontano 2000. Le navi hanno a bordo sistemi datalink 11, sistema di combattimento Atlas ISUS-90 e la disponibilità di missili e siluri.
Gli altri battelli sono 8 Type 209, i 4 'Glaukos' e i 4 'Poseidon', forse i nuovi sottomarini sono in sostituzione dei primi, dato che sono navi vecchie e piuttosto limitate. In ogni caso pare che i sottomarini greci siano stati modificati per usare anche i missili Harpoon, disponibili anche per tiri controcosta (il che presuppone la versione più moderna di queste armi). Ad essi si aggiungono i missili che in teoria almeno dovrebbero essere disponibili per le navi di superficie: ben 14 set di due lanciatori quadrupli per missili antinave Harpoon, più gli Exocet e i Penguin disponibili in 4-6 esemplari per ciascuna delle motocannoniere. Un complesso di armi a cui si aggiungono cannoni da 76 e 127 mm, siluri pesanti filoguidati e ovviamente anche mine, anche se di tipo non precisato.
Tornando indietro nel tempo, i primi sottomarini greci erano unità francesi del '25-28, ed ebbero attivo impiego contro l'Italia, sia pure senza grandi successi: le classi Katsonis e Proteus. Nel dopoguerra, precisamente nel '46-47, arrivarono 6 unità ex-RN, e poi 5 GUPPY americani nel 1958-73, di cui gli ultimi due sopravvissero fino al 1993. Ma negli anni '60 c'erano solo due sottomarini efficienti e così avvenne che nel '68 la Grecia si rivolse con fiducia alla Germania, ordinando i 4 'Glaukos', costruiti nei cantieri HWD di Kiel nel 1969-72, poi ammodernati nel 1991-99 con il programma Netpune I per cui 4 dei loro otto tls possono tirare gli Harpoon, più sonar a scansione laterale e 14 siluri SUT Mk 0 e vari interventi strutturali. Da tutto questo queste unità, sia pure aggiornate con un'esasperante lentezza, hanno ricevuto una capacità operativa a tutt'oggi non disprezzabile. I Greci riuscirono a standardizzare la loro linea subacquea con i 4 'Poseidon' che aumentavano il dislocamento da 1.105/1.210 t a 1.185/1.356 t, come anche la velocità subacquea di un nodo (grazie allo scafo più lungo di 3 m) e autonomia immersi giunta a 400 nm a 4 nodi. Se i loro più vecchi fratelli sono stati efficacemente ammodernati, tanto più questi ultimi del 1976-80, anche se solo 3 verranno aggiornati allo standard NEPTUNE II, simile al primo ma con scafo allungato per alloggiare un prezioso sistema AIP. Il primo battello è stato l'OKEANOS, ai lavori tra il 2004 e il 2008. Si pensa di riuscire con gli altri entro il 2012 e che le navi così migliorate saranno tenute in servizio fino al 2020. Nel frattempo i più vecchi GLAUKOS saranno però radiati entro il 2010, senza vedere quindi i loro compagni pienamente aggiornati. Ma il loro posto è stato preso dai Type 214. O almeno, questi sarebbero i piani, salvo problemi economici.
Come navi di seconda linea, la situazione basata sull'uso di ferrivecchi di vecchia generazione, alla fine, non è stata più sostenibile. Le unità MCM erano 22 di sei classi, quasi tutte vecchie di oltre 30 anni. Ora vi sono novità: i 6 Alkyon del 1964-69 (altri due permangono in riserva) sono stati ammodernati nel 1990-95, sono valide navi in legno con sonare antimine USQ-1D; due ex-navi italiane, Gelso e Castagno, vecchie navi che sono state costruite in Italia sulla stessa base degli Alkyon (progetto Bluebird) e ammodernate come cacciamine con tanto di ROV Pluto cacciamine, i due 'Hunt' britannici del 1986-88, ceduti nel 2000-2001, riccamente provvisti di sistemi elettronici satellitari e ECM, nonché di due PAP-104; e infine, nel 2007 due 'Osprey' americani, che hanno rimpiazzato gli 'Erato' (le due unità ex-italiane), costruiti nel 1988-99 e in servizio dal '94. Non sono stati ceduti però i loro ROV SLQ-48.
La logistica è stata migliorata dalla PROMETHEUS, del luglio 2003, basato sull'ETNA italiano ma costruito ad Elefis. È una nave da 13.400, 20,5 nodi, 7.600 nm di autonomia con capacità di portare 5.400 t di diesel e 1.500 m3 di carburante per aerei, più altri carichi come 30 mila razioni di cibo e 245 persone, in aggiunta ai 160 dell'equipaggio. Vi sono un Phalanx (predisposizione per un secondo), 4 Rh-202, 8 mitragliatrici da 7,62 e 12,7 mm.
Le due 'Axios' sono tedesche classe 'Luneburg' da 3.700 t, degli anni '60 ma cedute ai Greci nel 1991-94. Nel 1999 sono partiti i lavori per farne navi di supporto multiruolo da unità logistiche di seconda linea qual erano. Portano 640 t di carburante, 200 di munizioni e altre 260 di materiali vari. L'AXIOS è soprattutto intesa a portare i missili per le navi d'attacco. Quanto alle altre navi, è stata radiata la nave scuola/scorta ARIS, armata con armi da 76 e 40 mm e hangar per elicotteri; e sulla nave ELINT e supporto incursori HERMES, ritirata nel 2002, realizzata come peschereccio 40 anni prima in Germania e diventata, grazie alle sue 1.500 t, una valida nave ELINT per la Marina tedesca nel '71, poi passata nel 1988 ai Greci.
Per il resto da segnalare le navi logistiche EVROS (2.400 t, ex-mercantile francese costruito nel '57 e in servizio con la Bundesmarine nel 1961-76), le 5 cisterne 'Ouranos da 2.100 t (1976-93), le 5 cisterne per acqua 'Prespa' e 'Kerkini' (anni '60-70, costruite in Germania e Grecia); due traghetti 'Pandora (1972-73), circa venti rimorchiatori portuali, costieri e d'altura; 3 navi idrogeografiche 'Naftilos' degli anni '70 (1.350 t)con tanto di elicotteri, due idrografiche 'Pythea' degli anni '80, la Strabon del 1989, unità costiera da 250 t
Le navi museo sono due, di sicuro interesse: il grosso incrociatore corazzato G.AVEROFF del 1910-11, l'unico incrociatore di questo tipo sopravvissuto e ormeggiato al Falero, vicino all'Olympia, una trireme classica del 1985-87, fedele ricostruzione delle antiche navi classiche.
La capacità anfibia è rimasta piuttosto limitata, nondimeno, per le missioni di breve durata, proprio quelle che servirebbero per i greci onde difendere le isolette dell'arcipelago, esistono anche mezzi russi d'assalto anfibio. Questi sono i formidabili hovercraft 'Zubr', capaci di portare 230 uomini a oltre 55 nodi di velocità per 300 miglia. 4 di questi giganteschi mezzi da oltre 500 t sono stati comprati negli anni passati da Russia e Ucraina, e una quinta sarebbe in ordine. Queste unità sono la classe 'Khephallenia', in servizio dal 2003, capace di portare 100 t tra cui 10 blindati o 3 carri, o 110 soldati. Sono costate 200 milioni di dollari e passa, ma ne è valsa la pena, veloci e armate anche di missili Stinger; alcuni piccoli M-10 da 8 t sono hovercraft ordinati all'altra nazione specializzata in hovercraft, la Gran Bretagna.
Le navi da sbarco americane, le due LST 'Oinouse' di costruzione americana (classe 'T. Parish') degli anni '50 e in servizio con la Grecia nel 1977-2003, e la nave comando 'Nafratkusa', LSD americana del '45 e in servizio con la Grecia nel 1971-2000, sono oramai un ricordo del passato, mentre vi sono 5 LST 'Jason' di costruzione nazionale, buone navi da 4.400 t realizzate tra il 1988 e il 2000, anche se limitate a 16 nodi con motori Wartsila molto affidabili. L'armamento è il solito 76 mm OTO ma stavolta vi sono anche 2 impianti binati da 40 Otobreda, per la prima volta nella Marina greca. Hanno ponte di volo per elicottero medio, portellini di sbarco per 300 soldati e blindati, più un sistema C3I tedesco; assieme a questi vi sono 4 LCU 'Naxus da 430 t (tedeschi, 1965-66, in servizio dai primi anni '90.
Da rilevare che la Grecia attualmente contribuisce alla brigata anfibia internazionale con una compagnia di 180 marines. Mentre l'Esercito ha la 32a Brigata con un reggimento dell'Esercito (il 32°) su tre btg, una cp d'appoggio per armi varie, e una cp comando, più un gruppo corazzato e uno d'artiglieria. In tutto 2.000 elementi che hano 15 M48A5 ammodernati (update MOLF), M113, cannoni SR da 106, mortai da 120 mm, MILAN 2, TOW e Stinger. La Marina contribuisce a questa grossa unità con le navi e i reparti incursori. Questi ultimi erano stati attivi contro i Tedeschi, ma come unità vera e propria erano del '57, con circa 100 elementi a Skaramanga, con corsi seguiti con i SEAL americani a Little Creek, un'unità d'elite dunque, con mezzi subacquei e 4 motoscafi veloci armati per incursioni. Questi commandos, chiamati MYK, sono suddivisi su 5 squadre chiamate OYK e sono state spesso presenti sulle navi come nella crisi irakena del '90-91 sulle 'Helli' con 200 controlli su mercantili posti sotto controllo, neonché usati nella 'Crisi di Imia' del '96.
L'aviazione della Marina è moderna anche se piccola. La Elleniko Polemiko Naftiko nacque originariamente addirittura nel 1915 con due idro Astra francesi, fusa nel '31 con l'aviazione, ma continuando a vivere come reparto indipendente al suo interno, aveva 3 squadriglie nel '40. Riformata nel '69 con 13 idro Albatros ex-Norvegesi ebbe così il suo 353° squadrone ma abbinato al 112° Pterix (stormo). Solo nel '75 divenne indipendente, precisamente il 7 agosto. Attualmente ha solo 400 elementi, ma gestisce ben 3 squadriglie (Sminos), con una scuola Elicotteri Navali sorta a Amphiali nel '92. Quanto ai velivoli, c'erano dal 1986 a Kotroni il 1° Sminos con gli ultimi due dei 4 Alouette III comprati nel 1975, usati solo per collegamento e impieghi generali; il 3° ha invece 11 S-70B 'Aegean Hawk' più altri 3 in programma e aggiornamento con un FLIR pure previsto; il 2° era invece incentrato negli AB.212 italo-americani, di cui due in versione EW. La Marina greca è già dotata, dal 1995, di 11 S.70B-6 Seahawk, che prestano servizio con le 4 moderne 'Hydra', oltre a 2 SA-319 Alouette III, 8 AB-212ASW, e 2 AB-212EW per la guerra elettronica. I missili disponibili sono i Penguin per i Seahawk, dotati anche di radar AN/APS-143, sistema ESM AN/ALR-66(V)2 e sonar AN/AQS-18(V). Tutti gli elicotteri, organizzati in squadroni indipendenti, operano dalle navi ma hanno base a Kofroni. Da notare che questa quantità non è all'altezza del numero di fregate con capacità elicotteristica, tutte o la maggior parte delle 14 presenti è dotata di 2 elicotteri. Dal 1996 è arrivato il pattugliatore P-3B Orion con un raggio d'azione enorme e un radar da 200 miglia nautiche di portata massima per il 353° è passato negli anni '90 ai P-3A e B Orion, un grosso miglioramento rispetto ai preistorici Albatross, anche se privi delle capacità anfibie che rendevano questi mezzi eccellenti velivoli SAR. Sono stati comprati nel 1993-96, ma dei sei comprati due sono a terra e per gli altri si pensa ad un più piccolo sostituto come l'ATR-72 o il CN-295. Per il supporto antinave, nel 1998 il 332° squadrone del 114° Pterix ha cominciato ad usare i Mirage 2000EG con gli AM-39 Exocet. Quanto agli altri servizi,la Guardia Costiera ha 4 Super Puma e sei Panther, oltre ad alcuni altri aerei tra cui 2 CL-415.
La Grecia ha speso davvero molto per riarmarsi negli anni scorsi, e in particolare lo ha fatto per l'aeronautica e la Marina; ma adesso, come detto, è stato previsto di ridurre la spesa negli anni successivi per non avere troppi rimproveri dall'UE e dagli USA, dato l'allarme per i conti economici e per il confronto militare possibile e probabile dentro le acque ristrette dell'Egeo con la nemica di sempre, la Turchia.
La Marina ha comunque anche dei nuovi e interessanti programmi dalla sua parte, tanto che per il 2005-2020 erano previsti 7 SSK con sistema AIP, 12 fregate, 12 motomissilistiche, 12 pattugliatori, varie navi minori e 12 elicotteri, 5 aerei, due batterie a.a. e due di missili antinave costieri.
Tornando al programma Type 214, versione export degli U-212, sono in costruzione congiunta dal cantiere Skaramanga e dai Tedeschi, con un costo di 1,4 mld di euro e il primo sottomarino è stato impostato nel 2001 a Kiel, ma vi sono stati problemi di messa a punto al sistema motore, sonar, cavitazione ecc, persino una stabilità precaria navigando in superficie, tanto che nel 2007 questa serie di problemi ha portato la Marina greca ad aprire una causa contro i cantieri HDW. Al primo battello che ha visto tali difficoltà, il Papanikolis, sono seguiti il Pipinos del 2007 e il Matrozos, poi vi sono altri 2 battelli in programma entro il 2012, sempre che tutto si appiani. Un bel guaio per i Greci, altrimenti soddisfatti delle navi tedesche. Si tratta, posto che i problemi siano risolti, di navi formidabili: acciaio HY-100 che consente immersioni oltre i 500 m, AIP più potente di quello degli U-212A grazie alle celle PEM di nuova generazione che danno un'autonomia di 21 giorni immerso e oltre 20 nodi quando necessario. L'autonomia è di oltre 12.000 nm a sei nodi, dimensioni di 65 m x 1.700 t in superficie, quindi è più grosso dei tipi italiani ma somiglia molto ai Dolphin israeliani; a bordo vi sono solo 27 marinai, con 8 tls e 16 siluri o missili Harpoon, sistema di combattimento ISUS-90, sonar CSU-90 e altro ancora. Poi vi sono programmi per altri due Osprey fino al 2015 se non altri due, per raggiungere una forza di ben 12 unità. Le 'Super Vita' inglesi sono navi d'attacco che come prima tranche hanno visto un contratto del 2001 per 318 mln di dollari, assieme ai due 'Hunt' di seconda mano, e riguardava 3 navi e due in opzione. Sono mezzi da 62 m e 580 t, 35 nodi, 8 missili MM.40 Exocet Block 2, cannone SR da 76 mm OTO e due armi da 30 mm, RAM e sistema TACTICOS, il C3I della Signaal olandese. Queste prime tre navi sono entrate in servizio nel 2005-2006 (Roussen, Daniolos, Krystallidis), ma nel 2003 sono state ordinate anche Gregoropoulos e Ritsos, più altre due in futuro prossimo. Si vorrebbe poi rimpiazzare con una LSD 'Anchorage' la vecchia nave comando anfibia da 13.700 t e 22 nodi, ben equipaggiata, e forse addirittura una tutto-pont come vorrebbe fare la Turchia entro il 2020. Sono previsti altri 'Osprey', possibilmente un altro rifornitore, e soprattutto le navi AAW.
Mentre si suppone che verranno comprate almeno due nuove fregate antiaeree con sistema d'arma di ultima generazione, autonomia di 5.000 miglia a 16 nodi, di circa altrettante t di dislocamento, e con un'autonomia di 30 giorni, con la capacità di ospitare un elicottero da 10 t. Le proposte sono tante: le F-100 spagnole, le LCF olandesi, le MEKO e le FREMM con radar SMART-L con missili Aster 15 e 30, e magari missili MICA VL con 24 celle.
Elenco di navi greche al 2008:
- Sottomarini: 8 'Glaukos' (1971-72) e 'Poseidon' (1979-80), 1 'Papalokolis' (U214)
- Fregate: 4 'Hydra' (MEKO 200HN, 1992-99), 10 'Elli' ('Kortenaer, 1981-2003)
- Corvette: 4 'Niki'(Thetis 1992-93)
- Motocannoniere missilistiche: 1 'Anninos' (Combattante II), 6 'Votsis' (Combattante IIA 1993-2001), 9 'Laskos' (C.III, 1977-78), 1 'Super Vita'
- Motocannoniere: 4 'Esperos', 2 'Diopos', 3 Hellenic 56
- Motosiluranti: 4 'Nasty'
- Motovedette: 2 'Armatolos', 2 'Asheville', 2 'Pyrpolotis', 4 'Machitis'
- LST: 5 'Jason' (1994-2000)
- LCVP: 12 'Greek'
- LCM: 9 Type 521 e 11 ex-USN
- LSM 1: 2
- LCU: 7
- LCV: 34
- Posamine: 1 'Aktion'
- MCM: 2 'Evropi' (2000-2001), 2 'Evniki (2007)', 8 MSC 294 costieri, 3 'Adjutant' costieri, 6 'Alkion' (1964-69)
- Navi leggere di pattuglia: 15
- Rifornitori: 1 'Etna', 2 'Luneburg', 1 'Patasco', 4 'Ouranos' 1 'Evros' (portamunizioni)
- 4 navi prospezioni: PYTHEAS, NAFTILOS, STRABON, MASC 294
- navi recupero siluri: 4 Tipo 430A
- 2 navi supporto fari A 479 e A 481, 2 trasporti ausiliari (A419 e 420), 1 posacavi ('Thetis'), 3 rimorchiatori (A 423-425), 21 rimorchiatori -costieri?- (A 407-438), 1 nave scuola (ARIS), 3 navi scuola 'Greek', 1 triremi storica (OLYMPIAS), 6 navi cisterna per acqua, 3 hovercraft ZUBR.
Note
modifica- ↑ Niccoli R, Rollino P., Speciale Grecia, JP-4 maggio 1991, 4 articoli nelle pagg. 41-61
- ↑ Niccoli, Riccardo: I Phantom di Andravida, Aerei Ottobre 1992 pagg. 20-25
- ↑ Sacchetti, Renzo: La scuola di Kalamata, Aerei novembre 1992 pagg. 22-26
- ↑ Niccoli R., Sacchetti R.: Helleniki Aeroporia Stratou, Panorama difesa Novembre 1992, pagg-34-37
- ↑ Valpolini, Paolo 'La fanteria di Marina Greca', Panorama& Difesa Ottobre 1994 pagg. 60-63.
- ↑ Anselmino, Federico, A&D giu 1997
- ↑ Da Fré, Giuliano: La PA, RID Giu 2008
- ↑ Alessi, Luigi, P&D N.264 Maggio 2008 pagg- 64-69
- ↑ Da Frè, Giuliano: La MM Greca nel XXI Secolo, RID feb 09