Piemontese/Presente Indicativo
- Il presente indicativo si usa per parlare di fatti attuali, ma, se viene specificato il tempo, anche di fatti passati (presente storico) e di fatti futuri.
- Per la formazione del presente si aggiungono le desinenze sotto riportate alla radice del verbo.
- I verbi la cui radice termina con "-CH" (drochè), "-GH" (anteroghè), "-G" (bogè), "-C" (macè), conservano dure o dolci le loro consonanti con l'aggiunta rispettivamente di una "H" o di una "I".
I coniugazione | II coniugazione | III coniugazione |
Mi i vard-o | Mi i discut-o | Mi i fin-isso |
Ti it vard-e | Ti it discut-e | Ti it fin-isse |
Chiel a vard-a | Chiel a discut- | Chiel a fin-iss |
Noi i vard-oma | Noi i discut-oma | Noi i fin-oma |
Voi i vard-e | Voi i discut-e | Voi i fin-isse |
Lor a vard-o | Lor a discut-o | Lor a fin-isso |
- Capita che cadano le desinenze delle tre persone singolari e resti la radice per la I e II coniugazione e la radice + -iss per la III coniugazione. Quindi per esempio "io guardo" può essere "mi i vardo", ma anche "mi i vard" "ti it dicute", ma anche "ti it discut", "mi i finisso" ma anche "mi i finiss". Questa forma contratta si usa nelle canzoni o nelle poesie per questioni di metrica, ma può capitare facilmente anche nella vita quotidiana. E' comunque una semplificazione colloquiale, evitabile quando si scrive semplice prosa. Anche la desinenza "oma" della I persona plurale, talvolta si riduce in "om", senza la -a finale.