L'imperfetto indicativo si usa per parlare di fatti passati e indica soprattutto:
continuità (a piovìa, pioveva)
contemporaneità ad azione passata (i marciava cand chiel a l'è drocà ans l paviment, Camminavo quando lui cadde sul pavimento)
abitudine nel passato (J can a baulavo minca neuit, i cani abbaiavano tutte le notti).
Per la formazione dell'imperfetto si aggiungono le desinenze sotto riportate alla radice del verbo. Nota che la II e la III coniugazione all'imperfetto sono uguali.
I verbi la cui radice termina con "-CH" (drochè), "-GH" (anteroghè), "-G" (bogè), "-C" (macè), conservano dure o dolci le loro consonanti con l'aggiunta rispettivamente di una "H" o di una "I".