Lombardo/Ortografia e regole per la pronuncia

Indice del libro

Panoramica sulle ortografie

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Poiché la lingua lombarda è costituita da differenti varietà con una tradizione letteraria separata, essa non ha uno standard parlato. In tempi passati sono state utilizzate diverse ortografia locali, soprattutto per i dialetti principali. Un primo tentativo di dare uno standard scritto alla lingua lombarda è stato quello del cantautore Lissander Brasca nel 2014 con la sua ortografia Scriver Lombard. Ha fatto seguito nel 2020, con la costituzione dell'Academia Bonvesin de la Riva, un nuovo sistema di scrittura panlombardo, la Nuova Ortografia Lombarda.

Si va dalle ortografie locali, studiate appositamente per i dialetti ma spesso incoerenti fra di loro, alla Scriver Lombard che pretende di scrivere nello stesso modo la stessa parola in tutte le varianti dialettali, e sarà poi il lettore a leggerla diversamente in base al suo dialetto, la Nuova Ortografia Lombarda è un po' una via di mezzo, che allo stesso tempo garantisce la comprensione e la coerenza ortografia tra le diverse varianti della lingua. In questo libro si utilizzerà la Nuova Ortografia Lombarda.

Per l'ortografia milanese classica si rimanda invece al libro sulla lingua insubre (anche detta lombarda occidentale), che appunto è il ramo occidentale della lingua lombarda, con centro storico il dialetto milanese.

Ortografie panlombarde
Nome dell'ortografia Anno in cui
l'ortografia è nata
Importanza
dell'ortografia
in passato
(prima del 1950)
[1]
Importanza
dell'ortografia
oggi
[1]
"Nuova Ortografia Lombarda" 2020 -   FO
"Scriver Lombard" 2014 -   FO
"Ortografia Moderna" 1979 RAR -
Ortografie locali
Nome dell'ortografia Dialetti scritti con questa ortografia anno in cui
l'ortografia
è nata
Importanza
dell'ortografia
in passato
(prima del 1950)
[1]
Importanza
dell'ortografia
oggi
[1]
  "ortografia milanese classica" Lombardo occidentale 1630   FO   FO
  "Ortografia ticinese" CO TI CO 1907   FO   FO
  "Ortografia insubrica unificada" Lombardo occidentale 2003 - RAR
  "Ortografia orientale unificata" Lombardo orientale ??? - RAR
  "Ortografia del Ducato" BG 1873   MED   MED
  "Ortografia del Bresciano]]" BS ??? - RAR
  "ortografia cremasca classica" Cr 1852   MED RAR
  "ortografia lodigiana" LO ??? ???? RAR
  "ortografia cremonese classica
di Angelo Peri"
CR 1847   MED RAR
  1. 1,0 1,1 1,2 1,3 L'importanza dell'ortografia è legata all'utilizzo

Nuova Ortografia Lombarda

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La Nuova Ortografia Lombarda (NOL, anche Nuova Grafia Lombarda) è una grafia derivata dalla tradizione grafica di diverse varianti lombarde e pensata per la totalità della lingua lombarda

Caratteristiche

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La NOL nasce come una grafia polinomica, cioè con la possibilità di scrivere nello stesso modo per tutti, con l’obiettvo specifico di coinvolgere tutte le varianti locali e contemporaneamente mantenere e mostrare le differenze locali. Ciò è realizzato grazie a una flessibilità della grafia: infatti, è possibile scrivere in uno modo più standard o locale a seconda della necessità della persona che la utilizza.

Le scelte ortografiche sono state prese in base alle proposte ortografiche passate e alle grafie locali del lombardo, per cercare di renderle più coerenti tra di loro e non allontonarsi troppo della ortografie tradizionali.

Scelte ortografiche

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Scerne standard

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Grafema Fonologia (IPA) Esempi Italiano
a /a/[1] articioch carciofo
b /b/[2] basell gradino
c /t͡ʃ/ davanti e, i o alla fine della parola dopo consonante
/k/ davanti a a, o, oeu, u o qualsiasi consonante
ciciarada
can
chiacchierata
cane
ch /k/ davanti a e, i e alla fine della parola chichera tazzina
cc /t͡ʃ/ alla fine della parola dopo vocale tucc tutti
d /d/[2][3] dent dente / dentro
e /e/, /ɛ/[4] temp tempo
f /f/[5] fioeul figlio / ragazzo
g /d͡ʒ/ davanti a e, i
/g/ davanti a, o, oeu, u o qualsiasi consonante
gesa
magon
chiesa
tristezza
gh /g/ davanti a e, i e alla fine della parola[2] ghell centesimo / centimetro
gg /d͡ʒ/ alla fine della parola[2][6] oeugg occhio
gn /ɲ/ tegnì tenere
h gh'hoo ho
i /i/[7]
/j/ dopo consonante, prima di vocale
∅ tra sc, sg, s'c, s'g, g, c e vocale
intregh
aria
ciamà
intero
aria
chiamare
j /j/, /ʎ/ sempre intervocalica[8] tajà tagliare
l /l/, /r/[9] (vocale prima lunga in alcune varietà) lassà lasciare
ll /l/ (vocal prima corta in alcune varietà) balla ballare
m /m/ mur muro
n /n/[10][11][12] nigola nuvola
nn /n/ - alla fine di una parola tronca dann danno
o /o/, /ɔ/, /u/ tosa ragazza
oeu /ø/, /œ/ poeu poi
p /p/[13] pas pace
q /k/ davanti a u + vocale quatà coprire
r /r/[9][14] (vocale prima lunga in alcune varietà) fera fiera
rr /r/ (vocale prima corta in alcune varietà) carr carro
s /s/ all'inizio di parola[15][16]
/z/ intervocalica o alla fine di parola[15]
setàss
nas
sedersi
naso
ss /s/ fuss fosse
sc /ʃ/, /s/, /t͡ʃ/ davanti a e, i [15] scernì scegliere
s'c /ʃt͡ʃ/ mes'c mischiare
sg /d͡ʒ/, /z/, /ʒ/ davanti a e, i sgiornada giornata
s'g /ʃd͡ʒ/ s'giafon schiaffo
t /t/ tollin tappo
u /y/
/w/ dopo <q> e tra vocale e consonante
cuna
aqua | Europa
culla
acqua | Europa
v /v/[2][17] vun uno
z /t͡s/, /s/ all'inizio di parola o dopo consonante[15]
/d͡z/, /z/ intervocalica alla fine di parola[15]
zuca
ghez
zucca
ramarro
zz /t͡s/, /s/[15][18] mazzà uccidere

Derivazione

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Nelle parole derivate si cerca di mantenere la forma della radice della parola di partenza (vegg > veggia, ann > anniversari, carr > carretin, lacc →laccera ...), tranne in alcuni casi di fenomeni di vocalismo (oeugg > oggiada).

Composizione

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Per le parole composte si utilizza il trattino tra le due parole che formano il composto (mazza-pioeugg).

Infinito

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coniugazione
desinenza -er
pronuncia [a(r)] [ɛ(r)], [e(:)(r)], [i(r)] [Ø], [er] [i(r)]

Ci sono dei verbi che hanno una desinenza irregolare all'infinito, i quali non seguono le regole sopracitate (es: prodù, toeu, …).

I verbi all'infinito della 1°, 2° e 4° coniugazione usati con un enclitico mantengono l'accento grafico, invece alla 3° perdono la -r. Anche i verbi con desinenza irregolare all'infinito mantengono la stessa desinenza (e nel caso anca l'accento grafico).

coniugazione irregolare
esempi compràll vedéll scrivel sentìll prodùll, toeull, ...
italiano comprarlo vederlo scriverlo sentirlo produrlo, prenderlo, ...

Participio

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Il suffisso del participio è fisso a livello ortografico:

coniugazione
desinenza -ad -ud -ud/-id -ud/-id
pronuncia [a:], [at], [ad] [y:], [yt], [yd] [y:], [yt], [yd] / [i:], [it], [id] [y:], [yt], [yd] / [i:], [it], [id]
esempio parlad vedud scrivud/id sentud/id
italiano parlato visto scritto sentito

Per i verbi monosillabici della prima coniugazione e del verbo vesser e andà esistono due uscite:

forme 1° forma 2° forma
desinenza -ad -ait
pronuncia [a:], [at], [ad] [ai(t)]
esempio stad stait
italiano stato stato

Imperativo

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Le forme degli imperativi monosillabici alla seconda persona singolare si scrivono sempre con l'accento grafico (esempio: fà, dà, stà, scrìv, bév, ...).

  1. /ɔ/ in alcune varietà in posizione finale atona (bona ['bunɔ]).
  2. 2,0 2,1 2,2 2,3 2,4 Desonorizzazione alla fine della parola.
  3. ∅ intervocalica in alcune variatà (radis [ra'iz]).
  4. Per i plurali femminili, ∅ occidentali, tranne il dialetto lodigiano (done [dɔn]) o /i/ per alcune varietà del Piemonte orientale (done ['dɔni]).
  5. /θ/ in alcune varietà (fioeul [θjœl]).
  6. A volte si sceglie di utilizzare <gg> anche dentro la parola per ragioni prettamente etimologiche (cornaggia).
  7. ∅ alcune varietà nei plurali che al singolare finiscono per <l> non pronunciata dopo <oeu> (fioeul [fiø] > fioeui [fiø]).
  8. ∅ tra <e> e <a>, in alcune varietà orientali (fameja [fa'mea]).
  9. 9,0 9,1 Si può non pronunciare alla fine di una parola tronca (senter [sen'te:], mal [ma:]).
  10. Alla fine di una parola tronca, in alcune varietà: nasalizzazione de la vocale (can [kã]) o caduta della nasale (can [ka]) o velarizzazione (can [kaŋ]).
  11. /ŋ/ davanti alle consonanti velari /k/ e /g/ (minga ['miŋga]).
  12. ∅ alcune varietà davanti a consonante (mont [mut]).
  13. In poche varietà, prima di /j/ + vocale, si pronuncia /pt͡ʃ/ (pioeu [pt͡ʃœ]) oppure /pl/ (piazza ['plasa]).
  14. ∅ intravocalica nelle forme verbali del verbo vesser in dialetto legnanese (sarà [sa:]).
  15. 15,0 15,1 15,2 15,3 15,4 15,5 Aspirazione /h/ in alcune varietà (sora ['hora], ...).
  16. /ʃ/ o /ʒ/ prima di consonante in alcune varietà (stria ['ʃtria], basla ['baʒla]).
  17. ∅ intervocalica, in alcune varietà solo tra vocale e <o> (tavol ['taul]) oppure generalizzato in altre varietà (la vaca [la 'aka]).
  18. /ʃ/ in alcune varietà (tradizzion [tradi'ʃu]).

Pronunce locali e Wikizionario

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Come si può vedere la pronuncia della nuova ortografia lombarda non è univoca per tutte le lettere; il lettore dovrebbe conoscere a priori la pronuncia corretta, può essere utile consultare il Wikizionario. Tuttavia qualche informazione in più si può avere se si sa con quale dialetto è stato scritto il testo, vedasi per esempio:

Nell'anno 2021 è nato un wikizionario in lingua lombarda disponbile al sito https://lmo.wiktionary.org/ che contiene:

  • definizioni in lingua lombarda;
  • modi di scrivere la stessa parola in diversi dialetti e ortografie;
  • etimologia delle parola;
  • pronuncia, quanto alla pronuncia è stato appositamente pensato anche per fornire la pronuncia IPA della stessa parola al variare del dialetto.

Se ne parlerà meglio nel modulo sui dizionari

Collegamenti esterni

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