Carmina (Catullo)/82
Testo
modifica(LA) | (IT) «
O Quinzio, se tu vuoi che Catullo ti debba gli occhi |
Note al testo
- ↑ v. 1. Quinti: conterraneo e rivale di Catullo (cfr. c. 100,2 dove è detto flos Veronentum iuuenum).
- ↑ oculos
debere: espressione proverbiale; l’uso di indicare gli occhi come termine di confronto è una costruzione tipicamente greca e in particolare callimachea. - ↑ v. 2. quid: indefinito per aliquid - oculis: ablativo del secondo termine di paragone
- ↑ v. 3. eripere... noli: forma perifrastica di imperativo negativo
- ↑ ei: monosillabico, come talora in Plauto
- ↑ multo:
desinenza ablativale dell’avverbio, qui in funzione di complemento di misura - ↑ v. 4. est oculis: ripetuto in anafora, enfatizzato dalla posizione incipitaria
- ↑ seu quid: vale aut alia re, si quid.
|fonte=Fonte: → Wikisource°§*
Analisi stilistica
modificaIl carme è costituito di un solo periodo. Il primo distico contiene la protasi, il secondo l’apodosi (e la sua espansione), L'espressione oculos debere è proverbiale; l’uso di indicare gli occhi come termine di confronto è una costruzione tipicamente greca e in particolare callimachea
Sintesi della poesia
modificaIn questo Carme Catullo, in terza persona, fa una richiesta a Quirinzio nella quale sottolinea come quest'ultimo debba essere misericordioso nei confronti di Catullo e non chiedergli cose troppo care per lui o spropositate.
Il tema
modificaNel carme si dice che non si deve avere nei confronti degli altri pretese assurde, difficili da esaudire e che metterebbero in difficoltà chi volesse provare a soddisfarle
Il messaggio
modificaIl messaggio che Catullo vuole mandare ai suoi lettori è proprio quello di non fare alle altre persone richieste assurde o troppo care e preziose, bensì di essere misericordiosi.