Messianismo Chabad e la redenzione del mondo/Riepilogo e discussione

Indice del libro


LA TANYA E IL CONCETTO MESSIANICO

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Poster del Rebbe Lubavitcher – Rabbi Menachem Mendel Schneerson – e un passante charedi vicino alla Sinagoga "Olay Bursa" a Gerusalemme

Riepilogo e discussione

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Per quanto riguarda la Tanya, lo scopo delle cinque parti dell'opera è guidare il "beinoni" (l'intermedio) nella sua ricerca di Dio. Tutte le esposizioni profondamente teologiche e mistiche mirano ad aiutare il chassid ad approfondire la sua spiritualità, specialmente nella preghiera e nel provare amore e timore per Dio. Il libro non è principalmente un'opera dottrinale, ma pragmatica. Quando si utilizza il metodo di studio induttivo sulla Tanya, diventa evidente che gran parte dei suoi contenuti trattano argomenti relativi alla visione del mondo e alla relazione dell'uomo con Dio. Quando si esaminano questi due temi nel materiale contemporaneo di Chabad, la somiglianza è notevole. I teologi contemporanei, come Steinsaltz e Schochet, seguono strettamente la Tanya.

La Tanya ha una visione molto positiva della natura umana, a causa dell'eredità che ogni ebreo ha in forma di anima divina e di amore nascosto nel cuore. Non c'è limite a ciò che un uomo può realizzare se soltanto medita su Dio e sulla Sua grandezza. Ciò susciterà amore e timore per Dio, che a sua volta alimenterà il servizio divino dell'uomo nell'attuazione dei comandamenti. L'uomo deve far guerra contro l'inclinazione al male proveniente dalla sua anima animale. Pertanto il Dio della Tanya è buono e gentile. Dio è vicino anche al più malvagio con la Sua presenza, ed è sempre pronto a ricevere colui che vuole pentirsi dei peccati passati e tornare a Dio, disposto a vivere una vita a Lui dedita. Anche l'uomo malvagio può iniziare a distruggere le qelipot combattendo il male e quindi unirsi a Dio. Sebbene il mondo sia sotto il dominio del sitra achra, Dio è nella Sua creazione, ma non ne è contenuto.

Alcuni temi risaltano mentre si legge la Tanya, alcuni dei quali sono ricorrenti. Il primo è (1) il potere intrinseco dell’uomo di determinare il proprio destino, indipendentemente dal genere e dallo stato sociale e spirituale. In secondo luogo, la Tanya esalta (2) gli ebrei ordinari e (3) il sacrificio di sé per uno stile di vita ebraico, e dice che (4) è facile adempiere ai comandamenti. Inoltre, la Tanya sostiene (5) l'intima relazione dell'uomo con Dio attraverso la preghiera e l'obbedienza ai comandamenti, il che significa che l'uomo è unito a Dio a livello mistico tramite il quale la presenza di Dio viene rivelata nel mondo materiale. La rivelazione di Dio nel mondo inferiore o fisico è lo scopo della creazione, perché Dio desidera una dimora sulla terra. Questo è ciò che implica l'era messianica: la presenza di Dio nel mondo fisico, del quale l'uomo è responsabile col causare o costruire mediante le sue azioni, ma anche attraverso il pensiero e la parola. Da quanto sopra apprendiamo che la visione del mondo della Tanya è in realtà escatologica, perché ogni cosa nel mondo ha uno scopo messianico.

È opinione abbastanza comune tra gli accademici che i fondatori del chassidismo fossero molto economici riguardo all'escatologia espressa, che la discussione sulla redenzione fosse marginale e, inoltre, che rimanessero semplicemente all'interno delle credenze tradizionali sul messianismo. Pertanto, si dice che il messianismo non fosse il fattore motivante del chassidismo. Inoltre, si reputava che la redenzione riguardasse la salvezza interiore dell'individuo e non la redenzione storica dell'intera comunità. È stato affermato che è difficile mappare la redenzione collettiva nelle prime quattro generazioni di Chassidismo Chabad.[1] Riguardo al Chassidismo Chabad iniziale, Elior ha affermato che fosse indifferente a qualsiasi tipo di aspettative messianiche e di redenzione nazionale — una dichiarazione piuttosto radicale.[2]

Direi invece che quando si legge la Tanya, l'era messianica e la redenzione collettiva è il culmine dei suoi insegnamenti. Se uno estrae tutto il materiale messianico dalla Tanya, si rimane solo con gli insegnamenti sullo sviluppo spirituale individuale — senza scopo. Si potrebbe forse sostenere che lo scopo delle pratiche spirituali è l'armonia interiore e che l'esperienza di Dio è il fattore centrale per vivere una vita devota a Dio e ai comandamenti. Ma, come ha detto Joseph Sarachek,[3] le persone hanno bisogno di speranza — e questa non si trova in un insieme di regole, regole da osservare per se stesse. L'intero scopo dell'adempimento dei comandamenti è creare una dimora per Dio sulla terra, cosa che avrà luogo nell'era messianica. Mediante l'osservanza dei comandamenti e della preghiera, la presenza di Dio viene portata giù, sulla terra, e il male si trasforma in santità, e in questo modo i chassidim insieme allo zaddiq hanno la responsabilità di inaugurare il tempo del Messia e la redenzione che ne seguirà.

Inoltre, l'individualismo non è caratteristico del chassidismo, né socialmente né teologicamente. Socialmente, i chassidim vivono in comunità ristrette, vicine l'una all'altra. Teologicamente, una delle convinzioni fondamentali del chassidismo è che tutte le anime sono connesse tra loro. Ciò è della massima centralità, perché tutte le anime hanno la stessa origine divina, la fonte alla quale l'anima ebrea desidera tornare. Per tornare, bisogna connettere la propria anima con qualcuno la cui anima ha un rango più alto. Nelle lettere pastorali di Zalman, Iggeret ha-Kodesh in particolare, c'è un'enfasi sulla comunità, nell modo in cui Zalman si prende cura dei suoi seguaci e li ammonisce a proteggersi e ad amarsi l'un l'altro, soprattutto attraverso il dono della carità. Tutto ciò ha un impulso messianico nei profondi insegnamenti sul dono della carità – che si tradurrà in pace – e nell'esaltazione della Terra Santa, che sembra essere di alto valore emotivo per lo stesso Zalman. Questi fa attenzione a menzionare quanto sia significativo l'amore per la Terra Santa e come egli desideri che sia ricostruita — "rapidamente nei nostri giorni".[4] La redenzione non è solo per l'individuo — ma l'individuo ha un impatto cosmico, a beneficio dell'intera comunità ebraica.

Sia la Tanya che la letteratura Chabad sottolineano l'unità di Dio e come ogni tipo di separazione da Dio implichi l'idolatria. Dio è incomparabile, Egli è al di là della comprensione, non può essere inteso o descritto in termini antropomorfici. L'esistenza di Dio è l'unica vera esistenza, a causa della Sua immanenza, dalla quale la creazione dipende totalmente per la propria esistenza. L'immanenza di Dio è nascosta nella creazione — la creazione è la veste di Dio. Non è così che dovrebbe essere. Dal lato positivo, significa che Dio è presente ovunque; ma dal lato negativo, significa che Dio (cioè la Sua Shekhinah) è occulatato e intrappolato, in necessità di redenzione. La redenzione della Shekhinah avverrà insieme alla redenzione dell'uomo.

Per quanto riguarda l'uomo, la sua anima è il suo aspetto più importante e il mezzo con cui l'uomo viene spiegato. L'uomo non è inteso come intrinsecamente malvagio, sebbene l'uomo sia creato con un'anima animale che è sotto l'influenza di un'inclinazione al male. L'uomo, però, ha anche un'altra influenza: la inclinazione buona. Col tempo l'uomo riceve un'altra anima: l'anima divina. L'anima animale ha bisogno di essere trasformata dall'anima divina, mediante lo studio della Torah e l'adempimento dei comandamenti. Ciò significa che l'uomo può controllare il male e di conseguenza anche il suo destino. Questo a sua volta ha un significato cosmico e collettivo per la comunità ebraica in generale, come anche per la creazione, perché l'uomo influenza il destino del mondo attraverso le sue azioni. L'uomo ha anche l'autorità di influenzare Dio con gli stessi mezzi, osservando i comandamenti e studiando la Torah, e quindi attirare l'influsso divino sul mondo fisico. Tramite la preghiera e la meditazione, il Chassid Chabad si unisce a Dio e acquista la forza per intraprendere il giusto tipo di azione.

Il ruolo chiave in tutto questo appartiene allo zaddiq, che è caratterizzato dal suo grande amore per Dio, dall'assenza del male e dalla sua capacità di influenzare i suoi seguaci con mezzi mistici, sia in questo mondo che ancora di più dopo la sua morte. Quando si tratta della dottrina dello zaddiqismo, le interpretazioni nel materiale contemporaneo hanno un'enfasi leggermente diversa rispetto ai contenuti della Tanya, prima di tutto nel fatto che dicono molto di più sul ruolo dello zaddiq. In effetti, Zalman non dice molto sullo zaddiq, e quello che dice sul suo carattere è che lo zaddiq ha vinto l'inclinazione al male. Il punto di vista di Zalman sullo zaddiq è altamente mistico e uno dei compiti dello zaddiq è quello di occuparsi di questioni esoteriche. L'enfasi di Zalman sulla conoscenza e l'osservanza dei comandamenti è rivolta principalmente al beinoni, un livello che egli incoraggia tutti i chassidim a raggiungere .

Il lato mistico dell'interpretazione dello zaddiq si vede nel modo in cui si dice che egli sia il fondamento del mondo, senza il quale il mondo non durerebbe. Egli fa molto di più che annientare il male: si ritiene che la sua luce irradi i suoi seguaci e li infonda delle cose di cui hanno bisogno, al fine di pentirsi e fare il bene. Questo è ancora più vero dopo la morte dello zaddiq. Dopo la sua morte, egli è uno scudo per i suoi seguaci e lascia con loro il suo spirito, il suo amore e il suo timore di Dio. Quindi l'enfasi è chiaramente mistica negli insegnamenti di Zalman sullo zaddiq. Il termine beinoni è molto raramente menzionato al di fuori della Tanya. Sembra quindi che lo zaddiqismo abbia guadagnato uno spazio maggiore nella letteratura contemporanea e che l'uomo comune e intermedio abbia un peso minore.

Chabad condivide le caratteristiche con la teologia del chassidismo in generale. Jacob Joseph di Polonne vedeva lo zaddiq come un redentore e nella Tanya c'è la visione dello zaddiq come il salvatore. Lo zaddiq è colui che risplende nell'oscurità a beneficio dei suoi seguaci ed è anche colui che sconfigge finalmente l'oscurità in modo che tutto si trasformi in santità. A livello mistico, egli può governare i suoi discepoli infondendoli con pensieri di pentimento ed energia, per obbedire ai comandamenti. Zalman pone molta enfasi sull'intelletto, che normalmente si dice sia il fattore di differenziazione tra Chabad e le altre scuole chassidiche, ma non ne tralascia il lato mistico: l'intelletto è anche un canale per unirsi a Dio. Il punto di vista di Zalman sull'anima ebraica e sullo zaddiq era parimenti mistico.

In questo Capitolo ho cercato di sottolineare, prima di tutto, come la visione del mondo della Tanya sia inseparabile dai desideri messianici; nelle parole della Tanya, l'era messianica è lo scopo della creazione. Pertanto, quando la Tanya parla di sviluppo spirituale, disponibile e raggiungibile da ogni individuo con l'aiuto dello zaddiq, è con un certo scopo: migliorare il mondo affinché diventi una dimora per Dio, perché l'osservanza dei comandamenti attira verso il basso la Presenza di Dio sulla terra. In secondo luogo, ho tentato di sottolineare i riferimenti espliciti al Messia e all'era messianica fatti nella Tanya. La mia tesi è che studiosi, come Elior, Ehrlich e Ravitzky, non hanno tenuto conto del messianismo presentato nella Tanya quando esaminavano il fervore messianico contemporaneo nel movimento Chabad-Lubavitch. La Tanya vede il tempo presente come l'avvento del Messia e asserisce che colui che osserva i comandamenti meriterà di esser testimone della venuta del Messia — la Tanya rappresenta così il messianismo acuto o immediato. Oltre a osservare i comandamenti, Zalman sottolinea il fare la carità e l'abnegazione per accelerare la venuta del Messia. Nel Capitolo seguente diventerà ulteriormente evidente come Rabbi Yosef Yitzchok Schneersohn e Rabbi Schneerson usino gli stessi concetti nei loro messaggi messianici.

  • Per approfondire si veda anche:
  Serie maimonidea  
Libri nella serie: Guida maimonidea  •  La dimensione artistica e cosmologica della Mishneh Torah  •  Antologia ebraica  •  Torah per sempre  •  Non c'è alcun altro  •  Virtù e legge naturale  •  Essenza trascendente della santità  •  Pensare Maimonide  •  Ebrei e Gentili  •  Le strutture basilari del pensiero ebraico  •  Pluralismo religioso in prospettiva ebraica
Bibliografie & Glossari: 1  •  2  •  3  •  4  •  5  •  6  •  7  •  8  •  9  •  10  •  11
  1. Si veda per esempio Ravitzky 1994:313.
  2. Elior 1998:386.
  3. Si veda Joseph Sarachek, bibliografia, e Capitolo II.
  4. Si veda Iggeret ha-Kodesh cap. 21.