Taumaturgia messianica/Capitolo 29

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Cristo guarisce gli infermi, di Pieter Lastman (1617)
Indice del libro

Molte guarigioni (Matteo 15:29-31)

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Matteo poi racconta ancora della guarigione di molti:

« Allontanatosi di là, Gesù giunse presso il mare di Galilea e, salito sul monte, si fermò là. Attorno a lui si radunò molta folla recando con sé zoppi, storpi, ciechi, sordi e molti altri malati; li deposero ai suoi piedi, ed egli li guarì. E la folla era piena di stupore nel vedere i muti che parlavano, gli storpi raddrizzati, gli zoppi che camminavano e i ciechi che vedevano. E glorificava il Dio di Israele. »
(Matteo 15:29-31)

Questa descrizione è simile a quella data nelle precedenti narrazioni di molte guarigioni (Matteo 4:23-25Capitolo 11; 9:35-38Capitolo 21; 12:15-21Capitolo 23; e 14:34-36Capitolo 27). Possiamo ripetere ciò che abbiamo detto su di loro. Questa descrizione aggiunge dettagli su ciò che vide la folla: "i muti che parlavano, gli storpi raddrizzati, gli zoppi che camminavano e i ciechi che vedevano" (Matteo 15:31). A questo proposito, mette in risalto un ulteriore aspetto, ovvero la reazione della folla. La folla "era piena di stupore" e "glorificava il Dio di Israele" (v. 31).

Nel versetto 31, dobbiamo notare che Dio viene descritto come "il Dio d'Israele". Nel contesto del I secolo, l'etichetta "Dio d'Israele" era più probabile che comparisse sulle labbra di qualcuno che non era ebreo. Dal punto di vista di un gentile, Dio era il Dio di quell’altro popolo, il popolo di Israele, e non semplicemente "Dio", come un ebreo avrebbe potuto dire a un altro ebreo. Di conseguenza, D. A. Carson e R. T. France (D. A. Carson, "Matthew", in Expositor’s Bible Commentary, Zondervan, 2010, p. 407; R. T. France, The Gospel of Matthew, Eerdmans, 2007, p. 597) ritengono che l'espressione "glorificava il Dio di Israele" indichi che l'episodio si svolse in territorio gentile. Gesù si trovava "presso il mare di Galilea" (v. 29). Ma questo potrebbe essere il lato orientale, la regione della Decapoli, che era prevalentemente pagana. Se è così, questo miracolo, come il miracolo per la donna cananea, indica il momento in cui il vangelo verrà divulgato ai gentili (cfr. Yeshua e i Goyim). La stessa questione in merito al luogo e al pubblico riguarda il miracolo della moltiplicazione dei pani per i 4000, che viene dopo (Matteo 15:32-39).

Significato dei miracoli

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Questi miracoli di guarigione continuano il tema dei miracoli del regno di Dio. Ma possiamo aggiungere il tema dello stupore. I miracoli stimolano la risposta di stupore, meraviglia e sbalordimento. Le persone danno gloria a Dio. La reazione di stupore indica quale dovrebbe essere la nostra reazione al miracolo culminante nella risurrezione di Cristo. Anche quando comprendiamo il significato della crocifissione, morte e risurrezione di Gesù, rispondiamo con meraviglia e stupore. Possiamo vedere lo schema dello stupore sia nella profezia dell'Antico Testamento che in Matteo:

« Chi avrebbe creduto alla nostra rivelazione?
A chi sarebbe stato manifestato il braccio del Signore? »
(Isaia 53:1)
« Guardate fra le nazioni e osservate,
siate stupefatti e sbalorditi,
perché io compirò ai vostri giorni un'opera,
che voi non credereste, anche se ve la raccontassero. »
(Abacuc 1:4, cfr. Atti 13:41)
« Il centurione e quelli che con lui facevano la guardia a Gesù, sentito il terremoto e visto quel che succedeva, furono presi da grande timore e dicevano: "Davvero costui era Figlio di Dio!" »
(Matteo 27:54 [1])

Possiamo riassumere questo punto usando il Triangolo di Clowney (fig. 44).

Applicazione di Stupore e Gloria

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La risposta ai miracoli trova applicazione anche oggi. Questo particolare miracolo è un promemoria speciale di quella che dovrebbe essere la nostra risposta a tutti i miracoli di Dio. Anche noi dovremmo meravigliarci dei miracoli di Gesù, in particolare della sua risurrezione. E le persone in tutte le nazioni dovrebbero dar gloria al "Dio d'Israele". Gli diamo gloria non solo per il miracolo centrale della risurrezione di Cristo, ma anche per il miracolo della rinascita. Questo miracolo avviene nel cuore di ogni persona che si salva, e dovrebbe essere occasione per dare gloria a Dio e meravigliarsi della sua grazia.

Guarigione di un cieco, del Maestro della Passione di Darmstädter (XV sec.)
  Per approfondire, vedi Ecco l'uomo, Noli me tangere, Gesù e il problema di una vita e Serie cristologica.