Latino/Terza declinazione

Indice del libro

Alla terza declinazione latina appartengono sia sostantivi con il tema in consonante come consul, is (il console), sia temi in vocale come civis, is (il cittadino). In tutti i sostantivi, comunque, il genitivo singolare esce in -is.

Temi in vocale e temi in consonante avevano, per alcuni casi, uscite differenti; questa differenza, però, non più certa in seguito, con la divisione tra nomi parisillabi e nomi imparisillabi, di cui diremo tra breve, ha fatto si che nella 3^ declinazione vi fossero 3 gruppi di sostantivi con alcune diversità di flessione.

Parisillabi e imparisillabi

Come già detto, una prima distinzione da operare tra i nomi della terza declinazione è quella tra sostantivi parisillabi (il cui numero di sillabe nel passaggio dal nominativo al genitivo rimane invariato) e sostantivi imparisillabi (che invece al genitivo aumentano di una sillaba). Un esempio di parisillabo è il sostantivo civis, is, che è composto di due sillabe sia al nominativo che al genitivo. Nel nome consul, is, invece il numero di sillabe aumenta al genitivo: nom. con-sul (2), gen. con-su-lis (3): è infatti un imparisillabo.

Ecco ora i tre gruppi della terza declinazione latina:

I gruppo

Le caratteristiche di questo 1° gruppo sono: l'abl. sing. in -e, il gen. plur. in -um, i tre casi diretti del plurale dei sostantivi neutri in -a.

Vi appartengono:

  • i nomi imparisillabi con una sola consonante davanti all' uscita-is del genitivo sing.: rex, regis; leo, leonis; civitas, civitatis; urbs, urbis; possono essere di genere maschile, femminile o neutro.
  • un gruppo di sostantivi con il genitivo plur. in -um, anziché in -ium, dato che sono parisillabi, quali: pater, patris (il padre); mater, matris (la madre); frater, fratris (il fratello); panis, panis (il pane); iuvenis, iuvenis (il giovane); senex, senis (il vecchio); canis, canis (il cane); accipiter, accipitris (lo sparviero); vates, vatis (l'indovino).

Bisogna ricordare anche due sostantivi imparisillabi, ma con due consonanti davanti all'uscita -is del genitivo sing., che presentano anch'essi la forma -um, anziché -ium: sono gigans, gigantis (il gigante) e parens, parentis (il genitore).

Riportiamo, di seguito, la declinazione di un sostantivo maschile, uno femminile ed uno neutro:

Homo, hominis, m. (=uomo)
Singolare Plurale
Nom. homo homin-ēs
Gen. homin-ĭs homin-ŭm
Dat. homin-ī homin-ĭbus
Acc. homin-ěm homin-ēs
Voc. homo homin-ēs
Abl. homin-ě homin-ĭbus
Laus, laudis, f. (=lode)
Singolare Plurale
Nom. laus laud-ēs
Gen. laud-ĭs laud-ŭm
Dat. laud-ī laud-ĭbus
Acc. laud-ěm laud-ēs
voc. laus laud-ēs
Abl. laud-ě laud-ĭbus
Nomen, nominis, n. (=nome)
Singolare Plurale
Nom. nomen nomin-ă
Gen. nomin-ĭs nomin-ŭm
Dat. nomin-ī nomin-ĭbus
Acc. nomen nomin-ă
Voc. nomen nomin-ă
Abl. nomin-ě nomin-ĭbus

II gruppo

Le caratteristiche del 2°gruppo sono l'abl. sing. in -e, il gen. plur. in -ium, i tre casi diretti del plurale neutro in -a.

Esso è formato da:

  • nomi parisillabi, con uguale numero di sillabe nel passaggio dal nominativo al genitivo come civis, civis; classis, classis. Sono solo maschili e femminili.
  • nomi imparisillabi, con due consonanti davanti all'uscita -is del genitivo sing. mons, montis; nox, noctis; essi sono, in realtà dei "falsi" imparisillabi, poiché originariamente erano parisillabi. Possono essere maschili, femminili e neutri.

Riportiamo la declinazione del parisillabo, civis, civis (il cittadino) e degli imparisillabi, nox, noctis, f. (la notte) e cor, cordis, n. (il cuore):

Singolare Plurale
Nom. civ-is civ-ēs
Gen civ-ĭs civ-ĭŭm
Dat civ-i civ-ĭbus
Acc civ-ěm civ-ēs
Voc civ-is civ-ēs
Abl civ-ě civ-ĭbus
Singolare Plurale
Nom. nox noct-ēs
Gen. noct-ĭs noct-ĭŭm
Dat. noct-i noct-ĭbus
Acc. noct-ěm noct-ēs
Voc. nox noct-ēs
Abl. noct-ě noct-ĭbus
Singolare Plurale
Nom. cor cord-ă
Gen. cord-ĭs cord-ĭŭm
Dat. cord-i cord-ĭbus
Acc. cor cord-ă
Voc. cor cord-ă
Abl. cord-ě cord-ĭbus

In questo gruppo rientrano anche:

  • alcuni imparisillabi particolari, che pur avendo una sola consonante davanti al gen. sing., hanno uscita in -ium nel gen. plur. (anziché -um), come lis, litis (litium), la lite; mas, maris (marium), il maschio; mus, muris (murium) il topo; nix, nivis (nivium), la neve; ius, iuris (iurium), il diritto; vis, [roboris] (virium), la forza; ecc.
  • dei parisillabi che presentano l'acc. sing. in -im e l'ablativo sing. in -i; ricordiamo, ad es.:
    sitis, sitis (la sete), acc. sitim, abl. siti;
    febris, febris (la febbre), acc. febrim, abl. febri, ma anche febrem e febre;
    tussis, tussis (la tosse), acc. tussim, abl. tussi;
    turris, turris (la torre), acc. turrim, abl. turri, ma anche turrem e turre;
    Neapolis, Neapolis (Napoli), acc. Neapolim, abl. Neapoli;
    Tiberis, Tiberis (il Tevere), acc. Tiberim, abl. Tiberi;
    vis, (roboris),(la forza), acc. vim, abl. vi.

III gruppo

I nomi del terzo gruppo sono esclusivamente neutri ed escono al nominativo in -al,-ar oppure -e; presentano l'ablativo singolare in -i, i tre casi diretti del plurale in -ia ed il genitivo plurale in -ium. È importante notare, però, che tra i sostantivi in -al e -ar rientrano in questo gruppo solo quelli che hanno la a del tema lunga nel genitivo singolare; se è breve rientrano tra gli imparisillabi del I gruppo e di questi seguono la declinazione.
Di seguito ecco la declinazione di due sostantivi del III gruppo, mare, maris (il mare); animal, animalis (l'animale):

Singolare Plurale
Nom. mare mar-
Gen. mar-ĭs mar-ĭŭm
Dat. mar-ī mar-ĭbus
Acc. mare mar-
Voc. mare mar-
Abl. mar-ī mar-ĭbus
Singolare Plurale
Nom. anĭmal animal-
Gen. animāl-ĭs animal-ĭum
Dat. animāl-ī animal-ĭbus
Acc. anĭmal animal-
Voc. anĭmal animal-
Abl. animal-ī animal-ĭbus

Riassumendo, uno specchietto con le principali desinenze

desinenze I gruppo desinenze II gruppo desinenze III gruppo
Caso Singolare Plurale Singolare Plurale Singolare Plurale
Nominativo --- -ēs/-ă --- -ēs/-a -al/-ar/-e -
Genitivo -ĭs -ŭm -ĭs -ĭŭm -ĭs -ĭŭm
Dativo -ĭbus -ĭbus -ĭbus
Accusativo -ěm/=nom. -ēs/-ă -ěm/=nom. -ēs/ -al/ar/e -
Vocativo =nom. -ēs/-ă =nom. -ēs/- ă -al/ar/e -
Ablativo -ě -ĭbus -ě -ĭbus -ī -ĭbus

Particolarità

Nella terza declinazione vi sono molti sostantivi con irregolarità durante la flessione; ricordiamo i seguenti che si possono incontrare più frequentemente:

  • Iter, itineris, n. (il viaggio), che utilizza nei casi indiretti del sing. ed in tutto il plurale il tema -itiner : n. iter, g. itineris, d. itineri, a. iter ecc.;
  • Iuppiter, Iovis, m. (Giove), che si declina così: Iuppiter, Iovis, Iovi, Iovem, Iuppiter, Iove;
  • Sus, suis, che può essere maschile (il maiale) o femminile (la scrofa) e che si declina regolarmente in tutti i casi, tranne che nel dat. ed abl. plurali dove può fare subus oppure suibus(meno frequente);
  • Bos, bovis, anche questo maschile (il bue) o femminile (la vacca), che si flette regolarmente nel singolare ma nel plurale si flette così: boves, boum, bubus opp. bobus, boves, boves, bubus opp. bobus.
  • Vis, roboris, f. (la forza): questo è certamente il sostantivo che presenta più irregolarità, alcune già ricordate in precedenza, come l'acc. sing. in -im, l'abl. sing. in -i, il gen. plur. in -ium, a cui, però, va aggiunto il diverso tema utilizzato nel gen. e dat. singolari che fanno rispettivamente roboris e robori (presi in prestito dal sostantivo robur, roboris). Per chiarezza, ne presentiamo la declinazione completa:
Caso Singolare Plurale
Nominativo vis vires
Genitivo [roboris] virium
Dativo [robori] virĭbus
Accusativo vim vires
Vocativo vis vires
Ablativo vi virĭbus

Particolarità del numero

  • tra i singularia tantum ricordiamo i sostantivi senectus, senectutis, (la vecchiaia), sanguis, sanguinis, (il sangue), plebs, plebis (la plebe) ed altri;
  • tra i pluralia tantum ricordiamo, invece, moenia, moenium, (le mura), viscera, viscerum, (le viscere), Penates, Penatium, (gli dei Penati), Manes, Manium, (gli dei Mani), Saturnalia, Saturnalium, (Saturnali), Bacchanalia, Bacchanalium, (Baccanali), Alpes, Alpium, (le Alpi) ecc.;

Sostantivi che hanno un significato diverso dal singolare al plurale

  • carcer, carceris = il carcere – carceres, carcerum = i cancelli
  • finis, finis = fine – fines, finium = i confini
  • sors, sortis = la sorte – sortes, sortium = l'oracolo
  • aedes, aedis = il tempio – aedes, aedium = la casa ecc..

Origini

Come già detto, nella 3^ declinazione i sostantivi possono avere il tema in consonante oppure in vocale: di questi ultimi facevano parte anche i "falsi" imparisillabi del secondo gruppo che originariamente avevano una i nel tema, come, ad es., dens, dentis, (il dente) il cui nominativo era dentis poi divenuto dents per caduta della i del tema, poi ancora dens per caduta della dentale davanti a sibilante (dentis, dents=dens). Ecco perché, quindi, la differenza tra il gen. plur. del I gruppo (-um) e quella del II gruppo (-ium) è, in realtà, inesistente, dato che la i che appare nell'uscita -ium fa parte del tema. Pur avendo inizialmente due diverse flessioni, a seconda del tema in vocale o consonante, la terza declinazione si è col tempo modificata fino ad avere una declinazione "mista".

Nominativo sing.
per i maschili e femminili può essere sigmatico (con aggiunta di una s al tema) oppure uguale al puro tema, per i neutri è uguale al puro tema (eccettuando sanguis, sanguinis).
Genitivo sing.
era in -es nei sostantivi in consonante, poi divenuto -is; è in -is anche per quelli in vocale per analogia.
Dativo sing.
era in -ei poi divenuto .
Accusativo sing.
per analogia con i temi in consonante con l'uscita in -em anche i temi in vocale che uscivano in -im presero la stessa uscita, tranne alcuni che, come già visto, o la mantennero o presero la doppia uscita (-im/-em).
Ablativo sing.
nei sostantivi in vocale era in -īd, poi, caduta la dentale finale di sillaba lunga, per analogia con i sostantivi in consonante l'uscita in -i divenne -e, tranne che (come per l'accusativo) alcuni sostantivi che o la mantennero o presero la doppia uscita (-i/-e).
Nominativo-Accusativo-vocativo plur.
mentre i temi in consonante hanno sempre avuto, per tutti e tre i casi in esame, la stessa uscita in-es, i temi in vocale avevano, originariamente, un'uscita in -ies, per il nom. ed il voc., poi divenuta -is, ed un'uscita in -ins per l'acc., poi divenuta -is. Anche in questo caso si ebbe, per analogia con i temi in consonante, il successivo passaggio da -is, in -es.
Genitivo plur.
era in -om, successivamente divenuto in -ium per quelli in vocale, e questa distinzione rimase, tranne che nei casi particolari, che abbiamo già esaminato, e nei participi presenti che, pur appartenendo ai temi in consonante, escono in -ium.
Dativo-ablativo plur.
era (forse) in -bos, poi diventuo -bus; per motivi eufonici, nei temi in consonante, tra la consonante finale del tema e l'uscita -bus venne inserita una i, analogamente ai temi in vocale.


Il nominativo dei sostantivi imparisillabi: la suddivisione per temi

Molte grammatiche latine odierne preferiscono spiegare la formazione dei nomi di 3^ attraverso la suddivisione per temi dei nomi stessi. Un accenno a questa suddivisione è sicuramente utile ai fini della ricerca sul vocabolario del nominativo dei sostantivi imparisillabi. I sostantivi imparisillabi maschili e femminili possono avere il nominativo sigmatico o asigmatico.

Hanno nominativo sigmatico (ossia con aggiunta di s finale) quelli in:

  • gutturale, ossia con tema in c - g che fondendosi con la s hanno come esito x (es. dux - ducis da duc+s=dux). Si può avere ex nei nomi con tema in ic/ig.
    dentale, con tema in d - t che incontrandosi con la s cadono (es. pars - partis da part+s=pars). Si può avere es nei sostantivi in id/it.
    labiale, con tema in p - b che si accostano semplicemente alla s (es.urbs - urbis da urb+s=urbs). Si può avere eps nei sostantivi con tema in ip/up.

Hanno invece nominativo asigmatico (cioè senza s finale) quelli in:

  • liquida, con tema in l - r (es. labor - laboris). Tra quelli che hanno tema in r però vi dei sostantivi che sono sigmatici, poiché in realtà il tema di questi sostantivi è in s rotacizzato perché intervocalico.

Dei temi in nasale,con tema n - m, sono generalmente sigmatici quelli in in poiché perdono solitamente la n rimanendo in is (es. sanguis - sanguinis da sanguin+s=sanguis). Sono, invece, quasi sempre asigmatici quelli in n e possono avere il genitivo in -nis (es. Adon - Adonis), in -inis (es. flumen - fluminis) oppure in -onis (es. leo - leonis) . Il sostantivo hiems - hiemis è l'unico con tema in em.


I sostantivi imparisillabi neutri hanno il nominativo uguale al puro tema e vi si riscontrano fenomeni di apofonia, rotacismo ecc.

Come studiare

Per declinare un sostantivo della 3^ declinazione si consiglia di chiedersi innanzitutto, se esso sia parisillabo o imparisillabo: nel caso esso sia parisillabo, e non sia un neutro del 3° gruppo, allora rientrerà necessariamente nel II gruppo e come tale dovrà essere declinato (vedi tavola di decl. del II gr.); se invece il sostantivo in esame dovesse essere un imparisillabo, e non sia un neutro del 3° gruppo, dovremo chiederci se esso abbia una sola consonante davanti all'uscita -is del genitivo sing., per cui esso apparterrà al I gruppo e come tale andrà declinato, o due consonanti davanti all'uscita -is del gen., ed in tal caso rientrerà nel II gruppo declinandosi come tutti i sostantivi che vi appartengono (vedi tavole di declinazione relative). Si tenga presente che si tratta di norme generali per facilitare lo studio, e che sono affette da non poche oscillazioni.


Questo è solo un consiglio per studiare al meglio, perché è considerato un metodo vantaggioso per la maggior parte delle persone. Non fidarti troppo. Wikibooks non si assume alcuna responsabilità sulla validità di quanto è scritto