Principi di insiemistica e funzioni elementari
Numeri naturali
Numeri interi
Numeri razionali
Numeri reali
Numeri reali (seconda parte)
Numeri complessi
Funzioni
Funzioni circolari
Funzioni radice, esponenziale e logaritmica
Le successioni e le serie numeriche in
R
{\displaystyle \mathbb {R} }
Successioni reali
Limiti di successioni reali
Teoremi sulle successioni
Algebra dei limiti delle successioni
Esistenza del limite di una successione
Limiti inferiori e superiori
Forme indeterminate di successioni
Serie numeriche
Limiti di funzioni reali a una variabile reale
Punti di accumulazione e chiusura di un insieme
Compattezza di un insieme
Definizione di limite per funzioni reali di variabile reale
Esistenza del limite per funzioni reali di variabile reale
Algebra dei limiti
Teorema del confronto e teorema di Cauchy
Monotonia, continuità, massimi, minimi e uniforme continuità
Analisi matematica I/Funzioni monotone
Analisi matematica I/Funzioni continue reali di variabile reale
Analisi matematica I/Massimi e minimi di una funzione continua
Analisi matematica I/Funzioni uniformemente continue
Calcolo differenziale in
R
{\displaystyle \mathbb {R} }
e studio di funzioni
Analisi matematica I/Funzioni derivabili e derivata di una funzione
Analisi matematica I/Algebra delle derivate
Analisi matematica I/Teorema di Fermat, di Rolle, di Lagrange, di Cauchy
Analisi matematica I/Test di monotonia, teorema Darboux, di De L'Hopital
Analisi matematica I/Polinomi di Taylor
Analisi matematica I/Studio di funzioni reali a valori reali
Analisi matematica I/Funzioni convesse
Calcolo integrale secondo Riemann per funzioni reali di una variabile reale
Analisi matematica I/Integrale di Riemann
Analisi matematica I/Altri criteri di integrabilità secondo Riemann
Analisi matematica I/Calcolo degli integrali di Riemann
Analisi matematica I/Importanti teoremi del calcolo integrale
Analisi matematica I/Integrale generalizzato
Successioni e serie di funzioni
Analisi matematica I/Successioni di funzioni
Analisi matematica I/Serie di funzioni
VECCHIO
Elementi di base
Gli insiemi e i vari tipi di insiemi
Note storiche sugli insiemi
I numeri reali
I numeri complessi
Sommatorie
progressione geometrica
fattoriale di n
formula di Newton
Potenze e radicali
Esponenziali e logaritmi
Insiemi infiniti
Massimi e minimi
Funzioni
Serie e successioni
Successioni: definizione
Limiti: definizione
Successioni monotone
Calcolo dei limiti
Limite di successioni
Il numero di Nepero (e)
Confronti, stime asintotiche e gerarchia degli infiniti
Limiti notevoli
Serie numeriche: definizione
Serie a termini non negativi
Serie a termini di segno variabile
Funzioni di una variabile, limiti e continuità
Limiti di funzioni da R a R
Limiti di funzioni da Rn a Rm
Funzioni numeriche e generalità
Grafico di una funzione
Funzioni limitate
Funzioni simmetriche, pari e dispari
Funzioni monotone
Funzioni periodiche
Limiti, continuità, asintoti
Funzioni elementari: funzioni potenza, esponenziali e logaritmiche, trigonometriche
Funzioni composte e inverse (invertibili e non invertibili)
Funzioni trigonometriche inverse
Calcolo differenziale per funzioni di una variabile
Introduzione
Il rapporto incrementale
Derivata di una funzione: derivata e retta tangente; derivate di funzioni elementari; punti angolosi, cuspidi, flessi a tangente verticale
Regole di calcolo delle derivate: algebra delle derivate; derivate di una funzione composta; derivata di funzione inversa
Le derivate fondamentali
Il teorema del valor medio e le sue conseguenze: punti stazionari, massimi e minimi locali; teorema del valor medio e test di monotonia;
Il teorema di de L’Hospital
Calcolo differenziale e approssimazioni: differenziale e approssimazione lineare
o piccolo
Significato geometrico della derivata seconda, derivata seconda, concavità e convessità
Formula di Taylor del secondo ordine & formula di Taylor di ordine n
Studio del grafico di una funzione
Calcolo integrale per funzioni di una variabile
L’integrale come limite di somme
Proprietà dell'integrale
Il teorema fondamentale del calcolo integrale
Metodo di ricerca della primitiva
Calcolo di integrali indefiniti e definiti: integrali immediati, per scomposizione e per sostituzione; integrazione per parti
Funzioni integrabili
integrali generalizzati: integrali di funzioni discontinue
Integrazione di funzioni non limitate
Criteri di integrabilità al finito
Integrazione su intervalli illimitati
Criteri di integrabilità all’infinito
Ricerca delle primitive per alcune classi di funzioni: integrazione di una funzione razionale
Integrazione delle funzioni trigonometriche
Modifica il sommario
Dimostriamo la prima implicazione. Per l'algebra delle successioni si ha che
b
n
−
a
n
→
μ
−
λ
>
0
{\displaystyle b_{n}-a_{n}\to \mu -\lambda >0}
e per il Teorema della permanenza del segno anche
b
n
−
a
n
>
0
,
∀
n
>
m
{\displaystyle b_{n}-a_{n}>0,\ \forall n>m}
e dunque
a
n
<
b
n
{\displaystyle a_{n}<b_{n}}
.
Proviamo ora la seconda affermazione ragionando per assurdo. Se
λ
>
μ
{\displaystyle \lambda >\mu }
avremmo, per il punto (i), che esiste un
m
∈
N
{\displaystyle m\in \mathbb {N} }
tale che
a
n
>
b
n
,
∀
n
∈
N
,
n
>
m
{\displaystyle a_{n}>b_{n},\ \forall n\in \mathbb {N} ,n>m}
ma questo contraddice l'ipotesi e l'asserto è così provato.
◻
{\displaystyle \Box }
Teorema (dei due carabinieri o del confronto)
modifica
Il Teorema si chiama anche "dei due carabinieri" non a caso; infatti intuitivamente è come se il limite di
c
n
{\displaystyle c_{n}}
rimanga intrappolato tra i due "carabinieri"
λ
{\displaystyle \lambda }
, cioè un qualcosa di tipo
a
n
c
n
b
n
↓
↓
λ
⇒
↓
⇐
λ
λ
{\displaystyle {\begin{matrix}a_{n}&&c_{n}&&b_{n}\\\downarrow &&&&\downarrow \\\lambda &\Rightarrow &\downarrow &\Leftarrow &\lambda \\&&\lambda &&\end{matrix}}}
.
Per ipotesi
(
a
n
)
{\displaystyle (a_{n})}
e
(
b
n
)
{\displaystyle (b_{n})}
convergono a
λ
{\displaystyle \lambda }
, dunque
∀
ε
>
0
∃
m
′
∈
N
:
λ
−
ε
<
a
n
<
λ
+
ε
,
∀
n
∈
N
,
n
>
m
′
{\displaystyle \forall \varepsilon >0\ \exists m'\in \mathbb {N} \ :\ \lambda -\varepsilon <a_{n}<\lambda +\varepsilon ,\ \forall n\in \mathbb {N} ,n>m'}
∀
ε
>
0
∃
m
″
∈
N
:
λ
−
ε
<
b
n
<
λ
+
ε
,
∀
n
∈
N
,
n
>
m
″
{\displaystyle \forall \varepsilon >0\ \exists m''\in \mathbb {N} \ :\ \lambda -\varepsilon <b_{n}<\lambda +\varepsilon ,\ \forall n\in \mathbb {N} ,n>m''}
Se
n
>
max
{
m
′
,
m
″
}
{\displaystyle n>\max\{m',m''\}}
, si ha che
λ
−
ε
<
a
n
≤
b
n
<
λ
+
ε
{\displaystyle \lambda -\varepsilon <a_{n}\leq b_{n}<\lambda +\varepsilon }
, ma sappiamo che in mezzo alle due successioni ci sono i
c
n
{\displaystyle c_{n}}
e vale per tutti gli
n
∈
N
{\displaystyle n\in \mathbb {N} }
.
Dunque
λ
−
ε
<
a
n
≤
c
n
≤
b
n
<
λ
+
ε
{\displaystyle \lambda -\varepsilon <a_{n}\leq c_{n}\leq b_{n}<\lambda +\varepsilon }
e posto
m
=
max
{
m
′
,
m
″
}
{\displaystyle m=\max\{m',m''\}}
si ha
∀
ε
>
0
∃
m
∈
N
:
λ
−
ε
<
c
n
<
λ
+
ε
,
∀
n
∈
N
,
n
>
m
{\displaystyle \forall \varepsilon >0\ \exists m\in \mathbb {N} \ :\ \lambda -\varepsilon <c_{n}<\lambda +\varepsilon ,\ \forall n\in \mathbb {N} ,n>m}
e dunque converge.
◻
{\displaystyle \Box }
Teorema del Carabiniere Isolato
modifica
Questo Teorema è molto simile a quello precedente, ma in questo caso la successione rimane intrappolata tra il "carabiniere" e un muro, rappresentato da
±
∞
{\displaystyle \pm \infty }
, oltre il quale non si può andare.
Bisogna però prestare attenzione ad usare il teorema nel verso giusto, infatti supponendo che
a
n
≤
b
n
,
∀
n
∈
N
{\displaystyle a_{n}\leq b_{n},\ \forall n\in \mathbb {N} }
se abbiamo
lim
n
→
∞
a
n
=
−
∞
{\displaystyle \lim _{n\to \infty }a_{n}=-\infty }
nulla si può dire del limite di
(
b
n
)
{\displaystyle (b_{n})}
e viceversa se
lim
n
→
∞
b
n
=
+
∞
{\displaystyle \lim _{n\to \infty }b_{n}=+\infty }
, nulla si può dire del limite di
(
a
n
)
{\displaystyle (a_{n})}
.
◻
{\displaystyle \Box }
Teorema (del confronto per successioni divergenti)
modifica
Siano
(
a
n
)
,
(
b
n
)
{\displaystyle (a_{n}),\ (b_{n})}
due successioni e
(
a
n
)
→
+
∞
,
∀
n
∈
N
{\displaystyle (a_{n})\to +\infty ,\ \forall n\in \mathbb {N} }
. Se
a
n
≤
b
n
,
∀
n
∈
N
{\displaystyle a_{n}\leq b_{n},\ \forall n\in \mathbb {N} }
si ha che anche
(
b
n
)
→
+
∞
{\displaystyle (b_{n})\to +\infty }
cioè
(
a
n
)
{\displaystyle (a_{n})}
, che va all'infinito ed è minore di
(
b
n
)
{\displaystyle (b_{n})}
, "spinge" anche
(
b
n
)
{\displaystyle (b_{n})}
all'infinito insieme ad essa.
Analgamente l'inverso, cioè se
a
n
≤
b
n
,
∀
n
∈
N
{\displaystyle a_{n}\leq b_{n},\ \forall n\in \mathbb {N} }
e
(
b
n
)
{\displaystyle (b_{n})}
diverge negativamente, spinge
(
a
n
)
{\displaystyle (a_{n})}
a
−
∞
{\displaystyle -\infty }
.
lim
n
→
∞
a
n
=
+
∞
⇔
∀
k
∈
R
∃
m
∈
N
:
a
n
>
k
,
∀
n
∈
N
,
n
>
m
{\displaystyle \lim _{n\to \infty }a_{n}=+\infty \Leftrightarrow \forall k\in \mathbb {R} \exists m\in \mathbb {N} \ :\ a_{n}>k,\ \forall n\in \mathbb {N} ,n>m}
. Se
b
n
≥
a
n
{\displaystyle b_{n}\geq a_{n}}
per tutti gli
n
∈
N
{\displaystyle n\in \mathbb {N} }
e
a
n
>
k
{\displaystyle a_{n}>k}
sempre per tutti gli
n
{\displaystyle n}
, certamente anche ogni
b
n
{\displaystyle b_{n}}
è maggiore di
k
{\displaystyle k}
e dunque anch'essa tende a
+
∞
{\displaystyle +\infty }
.
In modo identico si prova la seconda affermazione.
◻
{\displaystyle \Box }
Sia
(
a
n
)
{\displaystyle (a_{n})}
una successione reale. Diciamo che
(
a
n
)
{\displaystyle (a_{n})}
è
superiormente limitata se
∃
m
∈
R
:
a
n
≤
m
,
∀
n
∈
N
{\displaystyle \exists m\in \mathbb {R} \ :\ a_{n}\leq m,\ \forall n\in \mathbb {N} }
inferiormente limitata se
∃
m
∈
R
:
m
≤
a
n
,
∀
n
∈
N
{\displaystyle \exists m\in \mathbb {R} \ :\ m\leq a_{n},\ \forall n\in \mathbb {N} }
Se la successione è sia inferiormente che superiormente limitata, essa si dice semplicemente limitata e notiamo che
(
a
n
)
{\displaystyle (a_{n})}
è limitata se e solo se
|
a
n
|
≤
m
,
∀
n
∈
N
{\displaystyle |a_{n}|\leq m,\ \forall n\in \mathbb {N} }
, cioè se e solo se
−
m
≤
a
n
≤
m
∀
n
∈
N
{\displaystyle -m\leq a_{n}\leq m\ \forall n\in \mathbb {N} }
.
Teorema (limitatezza delle successioni convergenti)
modifica
Ogni successione convergente è limitata.
Prendiamo in esame una generica successione
{
a
n
}
n
∈
N
{\displaystyle \{a_{n}\}_{n\in \mathbb {N} }}
e supponiamo che essa risulti convergente, ciò implica che
a
n
→
A
∈
R
{\displaystyle a_{n}\to A\in \mathbb {R} }
quando
n
→
+
∞
{\displaystyle n\to +\infty }
, o scritto in modo più formale:
∀
ε
>
0
{\displaystyle \forall \varepsilon >0}
,
∃
N
(
ε
)
∈
N
{\displaystyle \exists N(\varepsilon )\in \mathbb {N} }
tale che
∀
n
>
N
{\displaystyle \forall n>N}
si ha
|
a
n
−
A
|
<
ε
{\displaystyle |a_{n}-A|<\varepsilon }
.
Detto questo:
|
a
n
|
=
|
a
n
−
A
+
A
|
≤
|
a
n
−
A
|
+
|
A
|
{\displaystyle |a_{n}|=|a_{n}-A+A|\leq |a_{n}-A|+|A|}
(
disuguaglianza triangolare )
.
Per ipotesi possiamo trovare
N
∈
R
{\displaystyle N\in \mathbb {R} }
tale che
|
a
n
−
A
|
<
ε
,
∀
n
>
N
{\displaystyle |a_{n}-A|<\varepsilon ,\forall n>N}
pertanto:
|
a
n
|
<
ε
+
|
A
|
,
∀
n
>
N
{\displaystyle |a_{n}|<\varepsilon +|A|,\forall n>N}
possiamo concludere che
|
a
n
|
<
M
{\displaystyle |a_{n}|<M\,\!}
dove
M
:=
max
{
|
a
1
|
,
|
a
2
|
,
.
.
.
,
|
a
N
|
,
ε
+
|
A
|
}
{\displaystyle M:=\max\{|a_{1}|,|a_{2}|,...,|a_{N}|,\varepsilon +|A|\}}
◻
{\displaystyle \Box }
Chiamiamo infinitesima una successione
(
a
n
)
{\displaystyle (a_{n})}
convergente a
0
{\displaystyle 0}
, cioè se
lim
n
→
∞
(
a
n
)
=
0
{\displaystyle \lim _{n\to \infty }(a_{n})=0}
.
In altri termini, il prodotto tra una successione infinitesima e un'altra limitata genere una successione infinitesima.
Siccome
(
b
n
)
{\displaystyle (b_{n})}
è limitata per ipotesi, esiste un
m
:
|
b
n
|
≤
m
,
∀
n
∈
N
{\displaystyle m\ :\ |b_{n}|\leq m,\ \forall n\in \mathbb {N} }
.
Dunque
0
≤
|
a
n
b
n
|
≤
m
|
a
n
|
,
∀
n
∈
N
{\displaystyle 0\leq |a_{n}b_{n}|\leq m|a_{n}|,\ \forall n\in \mathbb {N} }
. Ma
(
a
n
)
{\displaystyle (a_{n})}
tende a
0
{\displaystyle 0}
e dunque anche
m
|
a
n
|
{\displaystyle m|a_{n}|}
tende a
0
{\displaystyle 0}
.
La successione
|
a
n
b
n
|
{\displaystyle |a_{n}b_{n}|}
è intrappolata tra due successioni che tendono a
0
{\displaystyle 0}
dunque, per il Teorema dei carabinieri,
|
a
n
b
n
|
→
0
{\displaystyle |a_{n}b_{n}|\to 0}
e quindi è infinitesima.
◻
{\displaystyle \Box }
Sia
(
a
n
)
{\displaystyle (a_{n})}
una successione reale.
(
a
n
)
{\displaystyle (a_{n})}
si dice che è una successione di Cauchy se
∀
ε
>
0
∃
p
∈
N
:
|
a
n
−
a
m
|
<
ε
,
∀
n
,
m
∈
N
,
n
,
m
>
p
{\displaystyle \forall \varepsilon >0\ \exists p\in \mathbb {N} \ :\ |a_{n}-a_{m}|<\varepsilon ,\ \forall n,m\in \mathbb {N} ,\ n,m>p}
In altri termini, una successione si dice di Cauchy se i suoi termini sono vicini tra loro quanto tanto si vuole, purché gli indici siano abbastanza grandi.
Una successione è convergente se e solo se è una successione di Cauchy.
Sia
(
a
n
)
{\displaystyle (a_{n})}
convergente a
λ
{\displaystyle \lambda }
. Dunque, per la definizione di limite di una successione, si ha:
∀
ε
>
0
∃
p
∈
N
:
|
a
n
−
λ
|
<
ε
,
∀
n
∈
N
,
n
>
p
{\displaystyle \forall \varepsilon >0\ \exists p\in \mathbb {N} \ :\ |a_{n}-\lambda |<\varepsilon ,\ \forall n\in \mathbb {N} ,n>p}
(*)
Ora un trucchetto: se è vera la (*) , allora varrà anche se al posto di
ε
{\displaystyle \varepsilon }
prendo
ε
2
{\displaystyle {\frac {\varepsilon }{2}}}
, tanto
ε
{\displaystyle \varepsilon }
è un numero del tutto arbitrario. Allora consideriamo ora
∀
ε
>
0
∃
p
∈
N
:
|
a
n
−
λ
|
<
ε
2
,
∀
n
∈
N
,
n
>
p
{\displaystyle \forall \varepsilon >0\ \exists p\in \mathbb {N} \ :\ |a_{n}-\lambda |<{\frac {\varepsilon }{2}},\ \forall n\in \mathbb {N} ,n>p}
(**)
Dunque
|
a
n
−
a
m
|
≤
|
a
n
−
λ
|
+
|
λ
−
a
m
|
<
ε
2
+
ε
2
=
ε
{\displaystyle |a_{n}-a_{m}|\leq |a_{n}-\lambda |+|\lambda -a_{m}|<{\frac {\varepsilon }{2}}+{\frac {\varepsilon }{2}}=\varepsilon }
ed infine
|
a
n
−
a
m
|
<
ε
{\displaystyle |a_{n}-a_{m}|<\varepsilon }
e questo prova la proposizione.
◻
{\displaystyle \Box }
Teorema (completezza sequenziale di
R
{\displaystyle \mathbb {R} }
)
modifica
Se
(
a
n
)
{\displaystyle (a_{n})}
è una successione reale di Cauchy, allora è convergente.
Dobbiamo provare che esiste
lim
n
→
∞
a
n
=
λ
∈
R
{\displaystyle \lim _{n\to \infty }a_{n}=\lambda \in \mathbb {R} }
.
Consideriamo una successione di Cauchy
(
a
n
)
{\displaystyle (a_{n})}
. Abbiamo che
∀
ε
>
0
∃
p
∈
N
:
|
a
n
−
a
m
|
<
ε
2
,
∀
n
∈
N
,
n
>
p
{\displaystyle \forall \varepsilon >0\exists p\in \mathbb {N} \ :\ |a_{n}-a_{m}|<{\frac {\varepsilon }{2}},\ \forall n\in \mathbb {N} ,n>p}
.
Fissiamo ora un numero
k
∈
R
{\displaystyle k\in \mathbb {R} }
e otteniamo
|
a
n
−
a
m
|
<
k
,
∀
n
,
m
∈
N
,
n
,
m
>
p
{\displaystyle |a_{n}-a_{m}|<k,\ \forall n,m\in \mathbb {N} ,\ n,m>p}
. Allora
|
a
n
|
≤
|
a
n
−
a
p
+
1
|
+
|
a
p
+
1
|
<
k
+
|
a
p
+
1
|
{\displaystyle |a_{n}|\leq |a_{n}-a_{p+1}|+|a_{p+1}|<k+|a_{p+1}|}
e dunque, per ogni
n
{\displaystyle n}
si ha che
|
a
n
|
≤
max
{
|
a
1
|
,
…
,
|
a
p
|
,
k
+
|
a
p
+
1
|
}
{\displaystyle |a_{n}|\leq \max\{|a_{1}|,\dots ,|a_{p}|,k+|a_{p+1}|\}}
dunque
(
a
n
)
{\displaystyle (a_{n})}
è limitata e per il Teorema di Bolzano-Weierstrass, esiste una sottosuccessione di
(
a
n
)
{\displaystyle (a_{n})}
(
a
k
n
)
{\displaystyle (a_{k_{n}})}
convergente a
λ
∈
R
{\displaystyle \lambda \in \mathbb {R} }
. Dunque
∀
ε
>
0
∃
p
1
:
|
a
k
n
−
λ
|
<
ε
2
,
∀
n
∈
N
,
n
>
p
1
{\displaystyle \forall \varepsilon >0\exists p_{1}\ :\ |a_{k_{n}}-\lambda |<{\frac {\varepsilon }{2}},\ \forall n\in \mathbb {N} ,n>p_{1}}
.
Poniamo poi
P
=
max
{
p
,
p
1
}
{\displaystyle P=\max\{p,p_{1}\}}
e se
n
>
P
{\displaystyle n>P}
(e dunque
k
n
>
P
{\displaystyle k_{n}>P}
perché
k
n
≥
P
{\displaystyle k_{n}\geq P}
) abbiamo
|
a
n
−
λ
|
≤
|
a
n
−
a
k
n
|
+
|
a
k
n
−
λ
|
<
ε
2
+
ε
2
=
ε
{\displaystyle |a_{n}-\lambda |\leq |a_{n}-a_{k_{n}}|+|a_{k_{n}}-\lambda |<{\frac {\varepsilon }{2}}+{\frac {\varepsilon }{2}}=\varepsilon }
Dunque
(
a
n
)
{\displaystyle (a_{n})}
converge a
λ
{\displaystyle \lambda }
.
◻
{\displaystyle \Box }