Italiano/Passato prossimo
Il passato prossimo descrive un'azione conclusa avvenuta nel passato, o, per meglio dire, un'azione del passato che il parlante avverte come conclusa.
Quando però si parla di "passato", ci si può riferire a situazioni molto diverse: esiste un passato appena "successo" (stamattina, tre ore fa, stanotte ecc.) ed esiste un passato molto più lontano (dieci anni fa, cinquant'anni fa ecc.).
Il passato prossimo esprime un'azione avvenuta:
- in un passato molto recente, come nella frase stamattina ho visto Federico;
- in un passato più lontano, ma i cui effetti perdurano nel presente, sia in senso oggettivo, sia in senso psicologico. Si veda il seguente esempio: Anita si è trasferita a Roma all'inizio degli anni '80.
La scelta del passato prossimo in una frase come l'ultimo esempio può significare:
- che Anita ha cambiato casa e vive ancor oggi a Roma (gli effetti perdurano oggettivamente nel presente);
- oppure che il trasferimento di Anita a Roma ha una certa rilevanza psicologica per la persona che parla, la quale dunque sceglie di rappresentarlo come un fatto ancora "vicino" al presente (gli effetti perdurano psicologicamente nel presente);
- oppure entrambe le cose; che Anita cioè vive tuttora a Roma e che a livello psicologico il parlante percepisce questo fatto come attuale.
Questo tempo verbale, però, non è legato sempre ed esclusivamente ad un contesto passato; nel registro familiare il passato prossimo può essere messo in relazione con un presente ed acquisire il valore di un futuro anteriore:
- Vado in città non appena ho finito questo lavoro. questa frase è identica a Andrò in città non appena avrò finito questo lavoro.
In questo caso il passato prossimo non esprime più un'azione "passata", ma semplicemente un rapporto di anteriorità rispetto all'azione formulata con il presente indicativo ("prima finisco il lavoro e dopo vado in città").
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