La vitalba o clematide (Clematis vitalba), in dialetto vicentino visoni, è una pianta arbustiva della famiglia delle Ranunculaceae. In Italia è presente su tutto il territorio sino a circa 1300 m in incolti, boschi di latifoglie, macchie temperate.

Tipico esempio di "aggressione boschiva" da parte delle liane della vitalba

È considerata una pianta infestante del bosco. Infatti, specialmente in associazione con i rovi, la vitalba crea dei veri e propri grovigli inestricabili a danno della vegetazione arborea che viene letteralmente aggredita e soffocata. Tali presenze sono infatti quasi sempre l'espressione di un degrado boschivo.

Il nome comune di vitalba deriva da vitis alba, cioè vite bianca.

Come posso riconoscere questa pianta?

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Inflorescenze di vitalba
 
Acheni di vitalba

Ha un comportamento rampicante con fusti ramificati - sembra una liana - che si allungano anche oltre i 20 metri sugli alberi, sviluppando alla base tronchi legnosi anche piuttosto grossi.

Le foglie, opposte sul rametto e imparipennate sono formate ognuna da 3 - 5 segmenti di forma ovoidale-lanceolata; hanno peduncoli ingrossati alla base, il margine è dentato o intero.

I fiori sono ermafroditi, profumati, raggruppati in infiorescenze; hanno 4 sepali biancastro-verdastri, numerosi stami e ovario supero pluricarpellare. L'impollinazione avviene tramite insetti. Il profumo, quasi impercettibile, è vagamente simile a quello del biancospino. Fiorisce tra maggio ed agosto a seconda della quota.

I frutti sono acheni dotati di una lunga estremità piumosa e disseminati dal vento.

Come viene utilizzata?

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La vitalba viene usata in cucina. In Italia si consumano frequentemente i giovani germogli (con le prime foglioline); è comunque consigliabile non consumarne grosse quantità e utilizzare esclusivamente le parti molto giovani, in cui la concentrazione delle sostanze tossiche - alcaloidi e saponine, tossine comuni alla famiglia delle Ranunculaceae, ma che si accumulano soprattutto negli organi più vecchi - è molto bassa.

La lessatura ha lo scopo di eliminare la tossicità dei germogli ma anche di ridurre il loro sapore amaro, così dopo possono essere utilizzati in vario modo.

Le parti tenere della vitalba si usano per frittate, per uova strapazzate, risotti e contorni o, insieme ad altre erbe, per zuppe o per il ripieno di paste e di torte salate.

I germogli di vitalba sottolio sono stati ufficializzati come prodotto tipico dalla Regione Marche per il loro consumo abituale nella provincia di Pesaro e Urbino; nella loro preparazione tradizionale non vengono sbollentati per non perdere consistenza e vengono tenuti solo a bagno in acqua fredda con limone e poi fatti cuocere direttamente con sale, pepe, aglio e prezzemolo prima dell’invasatura.

La vitalba può provocare irritazioni cutanee al contatto. In passato veniva chiamata erba dei cenciosi, in quanto i mendicanti erano soliti procurarsi irritazioni ed ulcerazioni con le sue foglie, allo scopo di impietosire i possibili donatori.

Dove la posso trovare a Costigiola?

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Un po' dappertutto nel sottobosco e in grandi ammassi al limite del bosco.

Inverno

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Primavera

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E' la migliore stagione per raccogliere le parti giovani della vitalba a scopo alimentare.

Autunno

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Riferimenti

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Piante presenti a Costigiola

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