Il gelso (Morus) è un albero appartenente alla famiglia delle (Moracee). Le principali specie conosciute e rinvenibili in Italia e in Europa sono il Gelso bianco (Morus alba) e il Gelso nero (Morus nigra).

Illustrazione di foglie e fiori di gelso bianco

Il gelso bianco cresce su qualsiasi tipologia di terreno, dall'argilloso al sabbioso, presentando un'elevata capacità di adattamento; necessita di terreno umido, anche se non bagnato costantemente. Nella campagna vicentina tipiche erano le coltivazioni lungo i canali e i fossi, dove interi filari di gelsi delimitavano i bordi dei campi, beneficiando dell'ambiente umido e acquoso che i canali garantivano. Vegeta in luoghi soleggiati o al massimo a mezz'ombra, e necessita di ampio spazio in quanto raggiunge notevoli dimensioni. Può vivere fino a 150 anni.

Questo gelso venne introdotto in Europa grazie a monaci italiani di ritorno dai loro viaggi di evangelizzazione in Asia, assieme ad alcuni bachi da seta, anche se solo nel XII secolo si ebbe una massiccia diffusione, finalizzata all'allevamento dei bachi; la coltura del gelso ebbe una fondamentale importanza sino agli anni '50 del secolo scorso, quando le fibre sintetiche decretarono la fine della seta naturale.

Come posso riconoscere questa pianta?

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Costigiola - il grande gelso vicino alla base
 
Costigiola - il grande gelso vicino alla base

Il gelso bianco è un albero ad accrescimento piuttosto rapido, alto fino a 15-20 m, con tronco irregolarmente ramificato, con una chioma densa, ampia e arrotondata verso la sommità; ha radici profonde ed espanse, poco adatte a terreni secchi e aridi.

La corteccia è giallo-grigiastra con toni più o meno aranciati e cosparsa di numerose lenticelle giallino-biancastre nella pianta giovane, in seguito diviene marrone-brunastro scura, profondamente solcata e screpolata in fasci fibrosi più o meno verticali formanti piccole scaglie allungate.

Le foglie sono caduche, alterne, hanno un picciolo scanalato e ornato da piccole stipole laterali caduche. Hanno un elevato polimorfismo: generalmente hanno forma ovato-acuta asimmetrica alla base, ma non di rado sono cuoriformi e in forme intermedie tra le due appena citate; la lunghezza varia dai 7 ai 14 cm e la larghezza è compresa tra i 4 e i 6 cm; i margini sono dentato-seghettati (dentatura triangolare), l'apice acuto e la base leggermente cordata, entrambe le pagine (superiore ed inferiore) si presentano senza peluria, di colore verde chiaro in primavera-estate e giallo carico in autunno.

L'intero frutto è in realtà un'infruttescenza (sorosio) formata da un frutto vero rivestito da un falso frutto, la polpa, che deriva da una parte del calice fiorale ingrossata e divenuta carnosa

I fiori maschili formano infiorescenze ad amento di forma cilindrica lunghe circa 2-3,5 cm, quelli femminili si presentano come amenti globosi lunghi 1-2 cm; entrambe le infiorescenze sono peduncolate e a prima vista assomigliano a piccoli lamponi verdi di diversa lunghezza. Solitamente i due fiori di diverso sesso sono portati da piante diverse.

I frutti, chiamati impropriamente more di gelso, sono infruttescenze composte formate dall'unione di un frutto vero e proprio, le nucule, e un falso frutto (il sorosio), che costituisce la polpa e somiglia ad un piccolo lampone o ad una mora di rovo, ma è più grosso ed allungato. I sorosi hanno forma ovato-arrotondata e lunghezza da 1 a 3 cm. Sono molto appetibili dagli uccelli, che cibandosi dei sorosi disperderanno i semi con le feci. I sorosi, di colore bianco-giallognolo o rosa-violetto, sono commestibili anche per l'uomo, la polpa è dolciastra con punte acidule già prima della maturazione, sebbene siano meno gustosi di quelli del gelso nero.

Gelso bianco e gelso nero

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Il gelso bianco può venire confuso con il gelso nero, che presenta però alcune differenze e particolarità più o meno evidenti:

  • Portamento: il gelso nero si presenta più basso, meno slanciato e con chioma più arrotondata di quella del gelso bianco.
  • Corteccia: quella del gelso Nero è più spessa e legnosa.
  • Foglie: quelle del gelso nero sono più scure e ricoperte da una fitta peluria (tomento) su entrambe le pagine, sono cuoriformi alla base e ruvide sulla pagina superiore.
  • Fiori: quelli maschili del gelso nero sono più allungati e presentano stami rosati portati su lunghe antere, quelli femminili sono più piccoli e rotondeggianti rispetto al gelso bianco e presentano stigmi e lacinie del perigonio villose.
  • Frutti: i frutti del gelso nero sono più allungati, più grossi, successi e molto più scuri rispetto a quelli del gelso bianco, anche se a volte i colori si assomigliano. Sono aciduli prima della maturazione, ma in seguito molto dolci, più di quelli del gelso bianco.

Come viene utilizzata?

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Le foglie del gelso erano utilizzate in bachicoltura come alimento base per l'allevamento dei bachi da seta.

Di scarsa rilevanza è il suo impiego come specie da frutto, anche se le more sono commestibili; contengono il 22% di zuccheri, e hanno potere edulcorante, sia fresche che ridotte in farina. Una volta fermentate ci si può ottenere un liquore alcolico.

Il legno è duro, compatto, resistente e robusto, ottimo come combustibile e per piccoli lavori d'intarsio. Dal gelso si ricavavano anche pertiche flessibili e vimini per la fabbricazione di cesti. in Emilia-Romagna ancora oggi il legno di questa pianta è fondamentale per la produzione dell'aceto balsamico tradizionale di Modena, ed è utilizzato per la costruzione di botti che conferiscono un particolare aroma al prodotto.

Poiché tutti questi usi hanno perso importanza in questi ultimi tempi, il gelso viene ora usato come pianta ornamentale, sia per il portamento che per il colore dorato del fogliame in autunno.

Dove la posso trovare a Costigiola?

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Trovi un grande esemplare di gelso bianco all'angolo nord-est della base; altre piante più piccole al limite del bosco ceduo.

Inverno

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Primavera

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Già alla fine di maggio puoi raccogliere le more.

Autunno

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Riferimenti

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Piante presenti a Costigiola

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