Flora italiana/Tipi di piante
Il riconoscimento delle piante richiede la capacità di osservare una serie di dettagli, alcuni molto evidenti (p.es. se la pianta è un albero o un'erba), altri invece più sfuggenti (p.es. il numero di stami di un fiore).
Qui proviamo a elencare alcuni dei dettagli più importanti, con qualche esempio.
Portamento
modificaAnche l'occhio più inesperto distingue gli alberi dalle erbe. Non esistono però solo questi due estremi, ma una gamma di gradini intermedi.
- Albero è una pianta legnosa alta più di un essere umano (a volte solo 2-3 m, a volte 20, 30 o 40 m)
- Rampicante è una pianta che si appoggia a un'altra, avviluppandola nella sua crescita
- Frutice è una pianta legnosa di modesta altezza (da meno di 1 m a 2-3 m); può essere un arbusto (più simile a un piccolo albero) o un cespuglio (più tondeggiante), ma non sempre questa differenza è evidente e spesso si usano i due termini come equivalenti
- Erba è una pianta che ha fusto verde e non legnoso oppure, anche con fusto legnoso, è alta pochi decimetri; si distinguono:
- erbe annuali (che vivono solo una stagione e muoiono ogni anno)
- erbe biennali (che vivono due anni, e producono fiori nel secondo anno)
- erbe perenni (che vivono diversi anni)
- erbe suffruticose (erbe perenni con fusto legnoso o semilegnoso, troppo piccole per essere considerate arbusti o cespugli)
Si noterà che i gradini non sono sempre nettamente separati. A volte si riscontra una fascia di sovrapposizione (p.es. tra alberi e arbusti o tra erbe suffruticose e frutici).
Ricordiamo anche che una pianta alta può apparire in una categoria diversa quando è molto giovane. In genere, si può sfuggire a quest'errore confrontando la pianta giovane con altre circostanti.
Famiglie con specie arboree
modificaAlcune famiglie contengono solo specie erbacee. Indichiamo, come aiuto nell'identificazione, le famiglie (tra quelle descritte in questo libro) che comprendono anche alberi (piccoli o grandi, ma non semplici arbusti). Sono escluse dall'elenco le Gimnosperme.
- Magnoliidae: Magnoliacee(*), Annonacee(*), Lauracee
- Ranunculidae: Platanacee
- Hamamelidae: Buxacee, Fagacee, Betulacee, Juglandacee
- Caryophillidae: Fitolaccacee(*), Tamaricacee
- Dilleniidae: Teacee(*), Ericacee, Salicacee, Caricacee(*), Euforbiacee, Tiliacee, Bombacacee(*), Ulmacee, Moracee, Cannabacee
- Rosidae: Rosacee, Litracee(*), Mirtacee, Fabacee, (...)
(...)
(*) Le specie arboree delle famiglie indicate con l'asterisco non fanno parte della flora indigena italiana (cioè delle piante che crescono spontaneamente in Italia da tempi immemorabili), tuttavia sono presenti in Italia come piante coltivate e/o inselvatichite ("avventizie").
Foglie
modificaLe foglie sono particolarmente importanti per riconoscere gli alberi, ma possono aiutare anche per le erbe.
Le foglie possono essere semplici o composte; queste ultime sono formate da un certo numero di foglioline, cosa che può ingannare l'occhio inesperto. Si faccia sempre attenzione a quello che sembra il ramo su cui sono inserite le foglie: è veramente un ramo o è la rachide di una foglia composta?
Altre caratteristiche da guardare sono:
- la forma (più comunemente ovale, a volte cuoriforme, tondeggiante, palmata, aghiforme, squamiforme ecc.)
- il margine (liscio, dentato, lobato ecc.)
- la grandezza
- la disposizione delle nervature
- il colore (più o meno scuro, uguale o diverso nelle due pagine)
- la consistenza (foglie coriacee o tenere)
- l'inserzione sul ramo (foglie alterne o opposte)
- la pubescenza (presenza di peluria)
- la presenza di stipole (piccole foglioline alla base del picciolo)
- la caducità invernale
- persino, in alcuni casi, l'odore (piante aromatiche), meglio percepibile spezzando la foglia
FOGLIE COMPOSTE
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Foglie composte di emero (imparipennate: ogni foglia è composta da un numero dispari di foglioline)
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Anche il frassino ha foglie composte imparipennate
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Il lentisco, invece, ha foglie composte paripennate (le foglioline sono in numero pari)
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Il trifoglio ha foglie composte imparipennate ridotte a tre foglioline soltanto
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Esistono anche foglie doppiamente composte, come quelle dell'albizzia
FORMA
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Foglie di castagno: ovali, appuntite, a margine dentellato
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L'albero di Giuda ha foglie tondeggianti
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La foglia dell'acero campestre è una tipica foglia palmata
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Il cerro ha foglie fortemente lobate
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Le foglie del tiglio ricordano un cuore (foglie cordate)
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L'abete ha foglie aghiformi
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Le foglie del cipresso sono ridotte a squame
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Le foglie del fico d'India sono trasformate in spine (e quelle che sembrano grosse foglie sono in realtà fusti)
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Alcune piante (qui un Liriodendron a volte piantato nei nostri giardini) hanno foglie veramente particolari
ALTRO
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Le Monocotiledoni (qui un giglio martagone) hanno di solito foglie con nervature parallele
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Le Dicotiledoni (qui una primula) hanno di solito foglie con nervature ramificate
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Le foglie dell'olivo hanno colore diverso sopra e sotto
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Le foglie di polmonaria presentano caratteristiche macchie bianche
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Le foglie dell'acero sono opposte
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Le foglie del carpino sono alterne
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Le foglie di molti agrumi (qui di pompelmo) hanno il picciolo "alato"
Fiori
modificaI fiori sono visibili solo in specifiche stagioni e per di più, in alcune specie, sono molto piccoli e difficili da riconoscere.
Tuttavia, quando sono presenti, sono un aiuto potentissimo per il riconoscimento delle piante.
Alcune caratteristiche, come il colore e la grandezza, sono molto evidenti. Tuttavia è importante allenarsi a riconoscerne altre meno evidenti ma spesso più importanti.
Composizione del fiore
modificaConcettualmente il fiore tipico è composto da una serie di quattro verticilli, ciascuno corrispondente a un giro di foglie trasformate. La trasformazione in alcuni casi è talmente forte da apparire irriconoscibili.
I quattro verticilli sono (i numeri fanno riferimento alla figura):
- il calice (il più esterno, 17), composto da sepali, quasi sempre di colore verde con varie sfumature
- la corolla (interna al calice, 16), composta da petali, quasi sempre colorati vivacemente
- gli stami (9), organi maschili del fiore, composti ciascuno da un filamento (4) e da un'antera
- il pistillo, ossia l'apparato femminile del fiore, composto da ovario (10), stilo (3) e stimma (2)
Alcuni di questi verticilli possono mancare. Nei fiori unisessuati mancano gli stami o il pistillo, secondo che il fiore sia femminile o maschile. In alcuni fiori manca il calice o la corolla o addirittura entrambe.
Inoltre, i primi due verticilli possono avere aspetto uguale o simile. In tal caso calice e corolla sono sostituiti da un doppio giro di tepali (=petali-sepali). Tuttavia, allo sguardo di chi non è botanico di mestiere, la differenza tra "tepali" e "petali" risulta irrilevante. In un libro di questo tipo, potremo continuare a chiamare "petali" anche i "tepali" (ma ovviamente in questi casi non potremo riconoscere un "calice" formato di "sepali").
Infine, può esserci un verticillo supplementare, esterno al calice e di solito alquanto distante da questo, formato da foglie trasformate dette brattee.
Esistono situazioni più complicate, p.es. nelle Euforbiacee e nelle Asteracee, che qui accenniamo solo nelle figure; ne parleremo più diffusamente quando toccheremo queste famiglie.
A che cosa prestare attenzione (in generale)
modificaAlcuni degli aspetti da guardare:
- se sono presenti sia il calice che la corolla o solo uno o nessuno
- se sono presenti brattee
- se sepali e/o petali sono fusi tra loro, parzialmente o totalmente
- la simmetria della corolla (radiale o bilaterale)
- il numero di petali e, se ci sono, dei sepali
- se i fiori sono ermafroditi o unisessuali
- il numero degli stami ed eventuali particolarità nella loro forma e nel loro attacco
- la posizione dell'ovario (parte bassa del pistillo) rispetto alla corolla
- il numero di pistilli
- la forma del pistillo, dello stilo e dello stimma
- la posizione reciproca dei fiori tra loro (isolati, vicini ma ben separati, riuniti in infiorescenze ecc.)
- la posizione dei fiori nella pianta (terminali, ascellari ecc.)
Calice e corolla
modificaNelle Dicotiledoni sono presenti di regola (con alcune eccezioni) sia la corolla che il calice. Nelle Monocotiledoni invece il calice è sempre assente.
Ricordiamo (v. sopra) che il calice è composto di sepali, la corolla di petali. Quando il calice manca, quasi sempre si parla di tepali (ma in questo libro useremo normalmente la parola "petali").
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Fiore di Cerastium arvense: calice (verde) e corolla (bianca)
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Quando i fiori sono piccoli (qui una pianta di Mentha arvensis, la menta campestre) occorre uno sguardo attento per notare i piccoli calici oltre alle più colorate corolle
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Le monocotiledoni (qui un tulipano selvatico, Tulipa sylvestris) hanno fiori assolutamente privi di calice
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Anche alcune dicotiledoni (qui un anemone Anemone coronaria) possono avere fiori privi di calice. Notare in questo caso le "brattee" in basso.
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Alcuni fiori (come questo fiore di Ulmus glabra, un olmo) sono talmente ridotti che calice e corolla o mancano o sono piccolissimi
Corolla dialipetala o gamopetala
modificaIn molti fiori i petali (e i sepali) sono completamente staccati tra loro. Si dice che la corolla è dialipetala (e il calice dialisepalo).
In altri fiori invece i petali sono fusi tra loro in una sorta di tubo; si dice che la corolla è gamopetala (o simpetala). Si noti che i petali possono essere fusi interamente oppure solo alla base. Anche il calice può presentare un fenomeno simile (calice gamosepalo).
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I garofani (qui Dianthus carthusianorum) hanno corolla dialipetala
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La polmonaria (Pulmonaria officinalis) ha una tipica corolla gamopetala
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La corolla dell'oleandro (Nerium oleander, qui una varietà coltivata) è gamopetala ma i petali sono fusi solo alla base
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Tipico calice dialisepalo (Epatica, Hepatica nobilis)
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Accanto al fusto sono ben visibili i calici gamosepali di questa bocca di leone (Antirrhinum majus)
Simmetria
modificaIl fiore più comune ha una simmetria radiale, cioè i vari elementi (sepali, petali, stami) si ripetono ad angoli fissi lungo un'ideale circonferenza. Questo tipo di fiore viene detto attinomorfo. In questo libro, per semplicità, li chiameremo regolari.
Altri fiori hanno simmetria bilaterale, cioè è possibile dividerli con un piano immaginario in due metà uguali. Questi fiori sono detti zigomorfi. In questo libro, per semplicità, li chiameremo irregolari.
Esistono anche fiori che si avvicinano a uno dei due tipi di simmetria con piccole deviazioni.
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Il fiore della fragola (Fragaria vesca) è un tipico fiore regolare (attinomorfo)
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Anche il fiore di narciso (qui una varietà ornamentale) ha simmetria radiale
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Il fiore delle pervinche (qui Vinca minor) presenta un lieve scostamento dalla simmetria radiale; i petali suggeriscono l'idea d'una girandola (corolla rotata)
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Nelle viole (qui Viola tricolor) è possibile individuare un piano ideale che divide il fiore in due metà uguali
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Anche il fiore dell'aconito (Aconitum napellus) è palesemente irregolare (zigomorfo)
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In questi fiori di Ophrys apifera, un'orchidea nostrana, i 6 tepali sono molto diversi tra loro, ma è ancora possibile riconoscere un piano di simmetria
Numero di petali
modificaI fiori delle Dicotiledoni hanno perlopiù 5 petali, mentre quelli delle Monocotiledoni in genere 6 (tepali). Alcune famiglie, come le Crocifere, hanno tipicamente 4 petali, mentre altre, come le Ranuncolacee, hanno un numero di petali variabile da specie a specie e anche elevato. Il numero di sepali (quando il calice è presente) è in genere uguale al numero di petali, ma non sempre.
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La malva (qui Malva sylvestris) ha 5 petali
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I fiori dei vilucchi (qui Calystegia saepium) hanno 5 petali fusi tra loro
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I fiori delle crocifere (qui di rapa) hanno 4 petali.
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I crochi (qui Crocus vernus) hanno 6 petali (in realtà tepali), come quasi tutte le Monocotiledoni
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Anche l'epatica (Hepatica nobilis) ha 6 petali, ma non è una Monocotiledone, come attesta la presenza del calice
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Il fiore di Anemone apennina possiede un numero elevato di petali
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In certi casi (qui Muscari comosum) è difficile contare i petali, ma si tratta quasi sempre di fiori con forme anomale e ben riconoscibili
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Quando i petali sembrano molto numerosi, c'è da insospettirsi. Questo "fiore" di dente di leone (Taraxacum officinale) è in realtà un coacervo di decine e decine di piccoli fiori
Stami
modificaGli stami formano idealmente un cerchio all'interno della corolla. Essi sono gli organi maschili del fiore e sono composti da un filamento che sorregge un ingrossamento, di solito giallo, che contiene il polline (l'antera).
Molte piante producono fiori ermafroditi e quindi hanno sia stami che pistillo. Altre producono fiori unisessuati e quindi si possono trovare sia fiori con stami ma senza pistillo che fiori con pistillo ma senza stami.
Il numero di stami è spesso uguale al numero di petali, oppure è un multiplo o un sottomultiplo di tale numero; ma esistono anche molte eccezioni.
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Questo fiore di Sinapis alba (la senape bianca) ha 4 petali e 4 stami
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I gigli (qui Lilium auratum) hanno 6 petali e 6 stami
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Nel fiore del melo (Malus domestica) gli stami sono molto più numerosi dei petali
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In alcune famiglie (qui un malvone della specie Althaea officinalis) i filamenti degli stami sono fusi tra loro
Pistillo
modificaInfiorescenze
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