Equazioni differenziali alle derivate parziali/Introduzione

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Nei moduli precedenti abbiamo studiato problemi al bordo, cercando di determinare le soluzioni degli stessi. Più precisamente, si era interessati a trovare soluzioni classiche per le equazioni studiate. È importante osservare che però vi sono dei casi in cui ciò non è possibile, ovvero si possono trovare funzioni particolari che soddisfano le richieste dei problemi analizzati: per questo è necessario introdurre il concetto di distribuzione.

Si ricordi, ad esempio, che il teorema di D'Alembert afferma che la soluzione per l'equazione delle onde ha forma:

Si nota che però, specie nel caso in cui , anche la somma di due funzioni a gradino coincide analiticamente con l'espressione appena data per la soluzione dell'equazione delle onde, ma non sarà soluzione; ovvero, date funzioni a gradino non è soluzione dell'equazione delle onde.

Problemi simili si hanno quando si cercano le soluzioni armoniche di in . Infatti, presa l'equazione:

Non può essere risolta su ma dovrà essere studiata su .

Vediamo quindi che la risoluzione di problemi al bordo talvolta porta a dei problemi, per cui è necessario definire il concetto di distribuzione per cercare di ovviare a questi ed essere in grado di risolvere in maniera completa l'equazione studiata. Iniziamo enunciando il seguente lemma (Fondamentale del calcolo delle variazioni):

Sia aperto. Sia , ovvero integrabile sui compatti di . Allora è nulla quasi ovunque in se e solo se

Il lemma appena enunciato è estremamente importante perché ci consente, nella sua forma più generale di concludere l'uguaglianza (quasi ovunque) di due funzioni semplicemente sfruttando il fatto che il loro integrale contro una funzione test è nullo, senza doverle confrontare puntualmente. Più precisamente vale la seguente osservazione.

Siano . Se

Allora quasi ovunque in .

Come già accennato sopra, la funzione che si usa per definire gli integrali di sopra è detta funzione test. Il risultato dell'osservazione appena fatta inoltre suggerisce che a ogni funzione integrabile su compatti si può associare un oggetto, che chiameremo definito dall'integrale di contro una funzione di test :

Dato che è uno spazio vettoriale, si ha che , , ovvero appartiene al duale algebrico di . Nel prossimo modulo vedremo più nel dettaglio che l'oggetto appena definito in realtà è un funzionale lineare ed è ciò che chiamiamo distribuzione. Daremo inoltre una caratterizzazione più dettagliata delle proprietà di una distribuzione.