Bellow, Herzog e la realtà sociale/Introduzione

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Saul Bellow fotografato (ritaglio) da Jeff Lowenthal per la quarta di copertina di Herzog nel 1964

Introduzione modifica

  Per approfondire, vedi Saul Bellow e Bibliografia di Saul Bellow (EN).

Saul Bellow, lo scrittore americano contemporaneo insignito del Premio Nobel per la letteratura nel 1976, autore di romanzi, opere teatrali e racconti, è stato oggetto di esaurienti studi, sia per il suo stile che per il suo consapevole coinvolgimento con i problemi dell'uomo contemporaneo. W. J. Sewell, in una sua tesi dottorale del 1974, afferma: "Saul Bellow represents a post-modern writer, that is, a writer whose fiction has turned away from a concern with social values to embrace the inner values of the individual".[1] In effetti, gli studi critici di Saul Bellow come scrittore e quelli sulla sua opera letteraria che qui esamineremo, sono orientati principalmente verso l'idea di Bellow come uno scrittore rivolto verso l'interiore, impegnato all'affermazione dell'individuo.

Gran parte dell'attenzione critica focalizzata sui romanzi di Saul Bellow riguarda la filosofia che egli sviluppa. Tale filosofia è quella dell'affermazione generale del suo pensiero in opposizione al dirompente nichilismo letterario che ritroviamo negli scrittori più in vista della prima metà del XX secolo, e che è entrato nella seconda metà con cospicui rappresentanti, sia in teatro che in narrativa. Nel suo credo di una positiva affermazione della vita, Bellow attribuisce un valore supremo all'individuo, che considera capace di autorealizzarsi, attraverso la libertà incondizionata dello spirito; questa libertà assoluta è lo stato in cui i protagonisti di Bellow arrivano dopo aver combattuto tutte le condizioni loro imposte, raggiungendo così una vera riconciliazione del sé attraverso un modello di alienazione-riconciliazione, che consiste nella separazione temporanea dal conformismo sociale come mezzo verso una riconciliazione privata con la società e quindi riconciliazione con se stessi. Gran parte delle critiche su Bellow tendono a interpretare il suo lavoro alla luce di questo schema, con gli aspetti sociali che ne fanno parte, ma non ne fanno la preoccupazione principale.

Questo mio studio, pur non mettendo in discussione quanto scritto su Bellow – che mostra una tendenza generale a considerarlo uno scrittore preoccupato per le questioni metafisiche ed etiche – si propone di discutere la sua visione dell'uomo nella società contemporanea, esaminando uno dei suoi romanzi più recenti : Herzog. Così, invece di preoccuparci dell'io, vedremo l'uomo come una persona sociale, quale parte della società.

Raggiunto questo scopo principale – la comprensione della visione di Bellow riguardo all'uomo nella società contemporanea – spero inoltre di aver mostrato Bellow come un romanziere profondamente impegnato in problemi universali, preoccupato per il destino dell'umanità, un fatto che lo colloca tra i maggiori scrittori contemporanei.

I due aspetti che costituiscono il fulcro di questo studio, e contribuiscono a sostenere la mia scelta di Herzog, romanzo che considero tra i più importanti della narrativa americana, sono l'ampia preoccupazione sociale di Bellow e il suo rifiuto di visioni apocalittiche e nichiliste su uomo e società. Il suo lavoro possiede una vera ricchezza di osservazioni sociali. I suoi romanzi danno una rappresentazione accurata di un insieme di relazioni sociali in un momento particolare della storia: il mondo contemporaneo, quello in cui viviamo ora. Tale fatto è ciò che ha suscitato il mio interesse nel rilevare la sua visione della società attraverso lo studio della struttura di uno dei suoi romanzi, Herzog appunto.

Potremmo estendere a Bellow quanto Michel Zéraffa diceva di Joyce, Mann e Malraux, quando affermava che essi praticano una sorta di sociologia immaginativa; anche Bellow "is able to grasp by empathy what the sociologist or historian deals with in terms of facts or concepts".[2] Per Zéraffa, la forma e il contenuto del romanzo derivano più direttamente dai fenomeni sociali di quanto non facciano quelli di altre arti,[3] e i romanzi di Bellow sono una buona prova di tale affermazione. Mostrano il suo impegno per l'uomo e il suo ruolo nella società, e fin dall'inizio dimostrano, senza alcun dubbio, una notevole forza di contestazione sociale, politica e ideologica. Il desiderio da parte di Bellow di avere la sua visione della vita non distorta dalla moda letteraria in voga, richiede di fare affidamento sui poteri dell'osservazione e del pensiero critico.

Essendo Bellow uno scrittore di città, i suoi personaggi principali sono ricercatori di città. È la ricerca individuale del sé e della realtà che li guida. Questa potrebbe essere la ragione per cui la maggior parte delle critiche a Bellow sono orientate verso il sé. Ma la sua visione creativa delle possibilità della città è impregnata di commenti sociali e ideologici. C'è sempre una relazione diretta tra il caos della città e la condizione frammentata dei suoi protagonisti, così che i suoi personaggi principali sono ricercatori non solo della realtà del sé ma anche della società.

La città è l'arena in cui agiscono i protagonisti di Bellow, e attraverso le loro azioni e le loro riflessioni mostra la visione che l'autore ha della realtà sociale, mostrando una società di crescente consumismo, con i suoi falsi concetti di progresso e prosperità. Così la lotta tra l'umanesimo del protagonista e i modelli sociali è un punto in comune in tutti i suoi romanzi.

In Dangling Man, il primo romanzo di Bellow, vediamo attraverso Joseph, il protagonista, il tentativo dell'individuo di stabilire un rapporto con il mondo in cui l'individuo possa rimanere se stesso senza soccombere ai valori della società. In The Victim, come sottolinea Tony Tanner, la paura più profonda del protagonista "deeper fear comes from an uncertainty about his position and stabi1 ity in the cruel, indifferent chaos of the modern city".[4] Il riconoscimento delle masse urbane è un grande passo avanti nel confronto del protagonista con la città. The Adventures of Augie March mostra Augie nella prima metà del libro, che accetta la città in modo acritico, ma c'è un cambiamento nel romanzo e alla fine la disillusione di Augie nei confronti di Chicago è completa. In Seize the Day, il dottor Adler personifica le pressioni sociali inerenti all'ambiente urbano mentre Wilhelm, il protagonista, rifiuta il mondo materialista. Come Augie, Wilhelm è circondato da tipi urbani machiavellici che lo usano. In Henderson the Rain King, vediamo il protagonista che cerca di sfuggire alle pressioni della società e si reca in Africa, "where he still thinks in city metaphors and of city events; the city mantain its pressures, and alive within his other especulations is the city idea of people, nameless, faceless, with whom no communication is possible."[5] Mr.Sammler's Planet ci mostra un protagonista che ha riposto la sua fede nella ragione, ma che si ritrova in un mondo sempre più irragionevole, che vede l'uomo intellettuale come una creatura esplicativa, ma che non riesce a trovare alcuna spiegazione per la società che vede intorno a lui. Il romanzo è pieno di commenti sociali fatti dall'intellettuale Sammler e le immagini della città vengono utilizzate, in tutto il romanzo, per riflettere i suoi stati d'animo di sarcasmo, disperazione e paura nei confronti delle pressioni sociali. Humboldt’s Gift, ldel 1975, espone la società stessa, come campo di battaglia per il protagonista. Eccolo lì, non solo nella storia ma nel suo ambiente, preoccupato per il significato della vita e della morte. Mostra un impegno concreto per la vita contemporanea, attraverso un coinvolgimento più provocatorio del protagonista nella comunità cittadina. E così via, in una serie di scritti che interrogano la società e la condizione umana, spesso con sarcasmo ma sempre con profonda umanità.

Oltre a un'opera teatrale e a numerosi racconti, Bellow ha scritto quindici romanzi, e tra questi abbiamo selezionato Herzog ai fini di questo studio. Poiché tutti i romanzi di Bellow rispecchiano la realtà sociale contemporanea, riteniamo importante fornire una ragione per la nostra scelta di Herzog. Con questo romanzo Bellow inizia a sviluppare un nuovo stile nella sua prosa e appare un personaggio diverso per il suo protagonista. Il suo stile si avvicina a quello del saggista e del pensatore socialmente consapevole, e il suo protagonista diviene più razionale, consapevole e critico. Herzog fa parte del mondo intellettuale-accademico; quindi il valore attribuito alla consapevolezza, che può essere considerato l'obiettivo principale del protagonista di Bellow, è più evidente in questo romanzo. Herzog è più consapevole e autocritico dei suoi predecessori. Affronta anche quasi tutte le questioni sollevate nella precedente e successiva narrativa di Bellow. Le stesse parole di Bellow ci danno la prova del suo sviluppo.

« In writing Herzog, I felt I was completing a certain development, coming to the end of a literary sensibility. This sensibility implies a certain attitude towards civilization — anomaly, estrangement, the outsider, the collapse of humanism. What I'm against is a novel of purely literary derivation — accepting the canon of Joyce and Kafka. With Dostoyevsky, at least, his eyes are turned freshly to the human scene.[6] »

In Herzog testimoniamo, attraverso le lettere e i monologhi interiori, non solo una brillante critica ai valori e ai problemi della nostra società ma anche, come abbiamo detto, un rifiuto delle filosofie nichiliste, a favore di un atteggiamento positivo nei confronti della civiltà moderna. La comprensione di Herzog del "social meaning of nothingness"[7] è molto significativa. Per lui la consapevolezza del nulla, lungi dall'essere motivo di disperazione e di negazione di ogni valore, dovrebbe dargli una maggiore consapevolezza del valore delle relazioni sociali. Bellow in effetti invita gli scrittori a vedere la vita direttamente piuttosto che accettare visioni della vita perpetuate dalla tradizione di una letteratura pessimistica.

Il nostro obiettivo nel cogliere la visione della società dell'autore attraverso l'analisi critica del suo romanzo si basa principalmente sugli studi di Lucien Goldmann, il quale afferma che la visione del mondo dell'autore, "which not only constitutes an assertion of a truth but is a precise reflection, a questioning of the entire world",[8] viene elaborata dal gruppo sociale a egli cui appartiene, ma solo lui può raggiungere un grado avanzato di coerenza, conferendo all'opera narrativa un carattere collettivo e individuale allo stesso tempo. Così l'universo immaginario di individui e situazioni particolari creato dall'autore, mostrando la sua visione del mondo, è la trasposizione su un piano di creazione immaginaria delle categorie mentali di un gruppo sociale.

Accettando l'argomentazione di Goldmann, che sarà discussa più in dettaglio nella prima parte di questo studio, andremo ad accettare ciò che può essere espresso dall'omologia: la relazione che esiste tra Bellow e la realtà sociale di cui fa parte corrisponde alla relazione che esiste tra Herzog e l'universo del romanzo, che mostra la visione del mondo di Bellow. Questo presupposto ci consente di credere che le riflessioni e le domande di Herzog nel romanzo siano proprie di Bellow, quindi la visione di Herzog della società contemporanea è la visione di Bellow.

Questo studio sarà diviso in due parti: la prima riguarderà il rapporto tra autore, romanzo e realtà sociale, e verranno forniti maggiori dettagli sulla metodologia di supporto; la seconda parte riguarderà l'analisi intrinseca di Herzog, con l'obiettivo di delineare strutture significative, immanenti nell'universo del romanzo, e metterle in relazione con quelle della società. Speriamo così di raggiungere il nostro scopo, che è quello di mostrare la visione tenuta da Bellow sull'uomo e la società contemporanea.

Note modifica

 
Profilo artistico di Saul Bellow nel 1946
  Per approfondire, vedi Serie letteratura moderna e Serie delle interpretazioni.
  1. W. S. Sewell, Literary Structure and Value Judgement in the Novels of Saul Bellow. Tesi PhD, Duke University, 1974, p. III.
  2. Michel Zéraffa, The Novel and Social Reality. Trad. (EN) Catherine Burns e Tom Burns. Middlesex, Peguin Books, 1976, p. 41.
  3. Zéraffa afferma: "...the novel is directly concerned with the nature of our situation in history and with the direction in which that situation is about to move. (...) It seems to imply a meaningful connection between casuality and destiny: the novel should at one and the same time describe what is happening to us, extract its meaning and signpost the direction in which we are going. (...) The novel, more directly than other arts, confronts us openly with the issue of the meaning and value of our ineluctable historical and social condition. Implicit in the text of the novel are the propositions that man never lives by himself, and above all, that he has a past, a present and a future" (The Novel and Social Reality, pp. 10-11).
  4. Tony Tanner. Saul Bellow. Londra. Oliver & Boyd,1965, p. 27.
  5. Marcus Klein. "A Discipline of Nobility: Saul Bellow's Fiction." Kenyon Review, 24 (Spring 1962), p. 209.
  6. David Galloway, David D. "Moses-Bloom-Herzog: Bellow's Every man." The SouthernReview (Winter, 1966) p. 62.
  7. Saul Bellow. Herzog. New York, Avon Books, 1976.
  8. Lucien Goldmann. Cultural Creation in Modern Society. Trad. Bart Grahl. Saint Louis, Telos Press, 1976, p.78.