Torah per sempre/Attacco
LA CONTROTRADIZIONE: DOMANDE DIFFICILI
Nella PARTE I è stata descritta l'evoluzione di una tradizione che attribuisce direttamente a Dio la rivelazione di un testo basilare (la Torah Scritta) insieme ad una tradizione esplicativa e supplementare (la Torah Orale). Alcuni credettero inoltre che verità più profonde e segrete fossero rivelate allo stesso tempo, formando un corpo di cui la Torah essoterica (aperta), sia Scritta che Orale, non è che l'ornamento.
Tale tradizione rabbinica si sviluppò procedendo dalle numerose varietà di ebraismo che esistevano nel primo secolo dell'Era Volgare (E.V./e.v.), forse da solo una delle tante tendenze esistenti tra Farisei. In qualche modo l'ebraismo rabbinico formulato dalla scuola di Judah HaNasi nella Galilea del terzo secolo fu il solo, tra tutte le varie branche esistenti all'epoca, a riuscire ad adattarsi alle condizioni in cui gli ebrei furono costretti a vivere per i successivi duemila anni.
La tradizione fu contestata continuamente mentre si sviluppava, e direzione ed espressione furono modellate da come reagì alle contestazioni. Tali contestazioni non furono disordinate, ma anzi costituiscono una controtradizione che risale ad oltre duemila anni. Le domande poste da questa controtradizione non furono ignorate dalla tradizione; tradizione e controtradizione non differiscono nelle domande che fanno, ma nelle risposte che vengono date.
La controtradizione si manifesta in tre contesti. Primo, gruppi ebraici, per esempio i Sadducei o Caraiti, rifiutarono sistematicamente le affermazioni dei Farisei e successivamente dei rabbini di rappresentare la tradizione biblica autentica, attribuendosi essi stessi tale prerogativa.
Secondo, al di là del contesto ebraico, i filosofi pagani, i zoroastriani, cristiani, gnostici e mussulmani ponevano domande, a volte per sola curiosità, a volte per screditare l'ebraismo a proprio vantaggio.
Per finire, ebrei dissidenti, come Hiwi di Balkh, o Baruch Spinoza, misero in dubbio radicalmente le tradizioni ricevute.
I problemi originati da queste fonti si accavallano con dubbi e riflessioni provenienti indipendentemente dalle menti dei "fedeli", che si cimentano con le inconsistenze apparenti nei testi. Critica esterna e sviluppo organico interno si alimentano a vicenda.
Lo scopo di questa PARTE II è di presentare schematicamente la controtradizione, esporne le problematiche come un tutto coerente, e osservare come influenzarono l'evoluzione della tradizione stessa.