LibreOffice Writer/Il database bibliografico

Indice del libro

LibO conta su uno strumento proprio per creare, amministrare e utilizzare banche dati bibliografiche.

Anche se esistono sicuramente programmi migliori per il lavoro, con interfacce grafiche più amichevoli e che offrono un maggior numero di funzioni, l'incompresa banca dati bibliografica di LibO risulta uno strumento utile a alquanto filessibile che sarà di utilità nella maggior parte dei casi… sempre, certamente, che venga utilizzata correttamente: le opzioni predefinite che presenta non sono precisamente le migliori, anzi, sono brutte, però fortunatamente risulta molto semplice correggere questi valori per ottenere una bibliografia (quasi) perfetta.

A differenza da altri strumenti come Zotero che servono anche per raccogliere informazioni bibliografiche, la banca dati di Writer si dedica soltanto a organizzare l'informazione raccolta preventivamente dall'utente e a offrire un modo semplice di inserirla nel documento.

Nelle prossime pagine vedremo come viene utilizzata.

Ma prima di cominciare un punto importante: creare una bibliografia in Writer implica lavorare non solo nella banca dati in se ma anche sull'indice bibliografico nel quale la bibliografia verrà raccolta e presentata nel documento. Perciò risulta importante ripassare il capitolo C.1, Configurare l'indice generale: tanti concetti di quel capitolo saranno riutilizzati qui.

La banca dati bibliografica funziona su Base, il quale a sua volta funziona su Java. Risulta pertanto importante attivare l'opzione «Usare un ambiente runtime Java» in Strumenti → Opzioni → LibreOffice → Avanzate. E, certamente, avere una macchina virtuale Java installata corretamente nel sistema.

Creare un database bibliografico

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Figura 49: La banca dati bibliografica

Tutto parte da Strumenti → Database bibliografico.

Come si può vedere nella Figura 49, il database viene già caricata con svariati articoli e libri (maggiormente vecchi e non molto utili) relazionati con LibO.

È possibile eliminare i registri esistenti selezionandoli e poi con Modifica → Elimina record di dati.

Per creare un nuovo registro, è sufficiente collocarsi su di un registro vuoto o crearne uno nuovo con Inserisci → Record, per dopo semplicemente completare le opzioni necessarie nella metà inferiore della finestra.

Essendo un'applicazione Java la «risposta» dell'interfaccia grafica della banca dati bibliografca sarà un po' diversa che in una finestra normale di Writer. Per esempio, girare la rotella del mouse per scorrere le diverse righe potrebbe procedere molto lentamente.

Le opzioni da completare sono veramente chiare (e sono tante!) perciò non ci fermeremo nella loro analisi, commentiamo soltanto che risulta importante creare una Abbreviazione corretta perché sarà quella che useremo per identificare la citazione bibliografica al momento di inserirla nel documento: meglio scegliere delle abbreviazioni che saremo in grado di riconoscere nel futuro.

Inserire riferimenti nel documento

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Figura 50: Inserire un riferimento

Inserisci → Indice generale e indice analitico → Voce bibliografica. Si sceglie a partire dell'abbreviazione (ho detto già che un buon nome è importante?) e si preme Inserisci.

Quando la voce bibliografica viene inserita si presenterà nel documento tramite la sua abbreviazione. Sarà possibile modificarlo dopo, al momento di inserire l'indice bibliografico, come vedremo più in giù.

Come si vede nella Figura 50, oltre ad inserire il riferimento dalla banca dati bibliografica troviamo l'opzione Dal contenuto del documento: con questa opzione verrà abilitato il bottone Nuovo che ci permette di generare una voce bibliografica che sarà immagazzinata nel documento, non nella banca dati generale.

Quando viene scelto Dal contenuto del documento si vede che nella lista Abbreviazione troviamo, oltre alle voci «locali» anche quelle che sono state acquisite dalla banca dati. Questo si deve al fatto che le voci estratte dalla banca dati sono anche copiate nel documento, così da essere sicuri che saranno disponibili se il documento viene trasferito a un altro computer.

Creare l'indice bibliografico

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L'ultimo passo: Inserisci → Indice generale e indice analitico → Indice generale, indice analitico o bibliografia e nella scheda Tipo, per Tipo si sceglie Bibliografia (Figura 51). È proprio qui dove si può scegliere di fare in modo che le voci non siano presentate con l'abbreviazione ma che vengano numerate: è sufficiente mettere la spunta su Numera voci sotto Formattazione delle voci.

 
Figura 51: Creare l'indice bibliografco

È anche possibile scegliere lì il tipo di parentesi che circonderà il numero (o l'abbreviazione) della citazione. Sfortunatamente quello che non risulta possibile e assegnare uno stile di carattere alla voce e pertanto se desideriamo che si presenti come apice, per esempio, dovremo farlo manualmente.

Andiamo adesso a vedere la scheda Voci, che si presenta nella Figura 52. Il modo di fornire struttura a ogni voce è similare a quello già descritto per gli indici normali nel capitolo C.1 a pagina 89. La principale differenza si trova nel fatto che adesso ci sono tanti tipi di voci diverse (articolo, rivista, libro…) e che ognuno di questi tipi offre tanti elementi (autore, anno, editoriale…).

 
Figura 52: Confgurare come si vedranno le voci bibliografche

Tale e quale come succede con gli indici normali è possibile associare uno stile di carattere a ognuno degli elementi, facendo sì per esempio che i titoli siano in corsivo e gli anni in grassetto: bisogna soltanto associare a queste voci degli stili di carattere appropriati.

Gli elementi selezionati in modo predefinito per ogni tipo di categoria non sono certamente i migliori: per esempio, la categoria «Articolo» non include il numero di pagina ne il nome della rivista e perciò si dovrà realizzare un lavoro di personalizzazione dell'indice per far si che risulti utile.

Ci sono due modi per organizzare le citazioni all'interno dell'indice, entrambi controllati con l'opzione Ordina per. In modo predefinito l'indice bibliografico si ordina rispettando l'ordine delle citazioni introdotte nel documento, però è anche possibile realizzare un ordine personalizzato, per esempio per tipo di pubblicazione e in forma alfabetica, selezionando quello che ci serve in Criteri. Così come accade per gli indici normali tutte le personalizzazioni si perderanno se l'indice viene cancellato, perciò per «salvare» il lavoro è necessario creare un modello del documento contenente il nostro indice bibliografico.

Nella scheda Stili si può vedere che, a differenza degli indici normali si trovano ventidue livelli… e che tutti usano lo stile di paragrafo Bibliografia 1.

Ognuno di questi livelli corrispondono ai «tipi» di citazioni che si trovano nella scheda Voci (articolo, libro…).

Le ultime due schede (Colonne e Sfondo) funzionano esattamente come quelli corrispondenti negli indici normali.

È possibile che sia necessario, dopo aver aggiunto nuove voci bibliografche, aggiornare i campi manualmente premendo il tasto F9 perché i campi di riferimento non sempre si aggiornano automaticamente.

Nell'appendice A presento un piccolo esempio di indice bibliografico creato seguendo i passi descritti in questo capitolo, mentre nella parte E.1.5, Inserire dati bibliografici fuori dall'indice bibliografico a pagina 280 indico come si può inserire dati dalla banca dati bibliografica direttamente, senza l'utilizzo di un indice.