Guida alle costellazioni/Verso il centro della Via Lattea

Costellazioni comprese

La costellazione di Orione
La costellazione di Orione

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Parte I - Stelle e oggetti
Parte II - Le 88 costellazioni
Parte III - Carte stagionali
Appendici


Nelle sere dell’estate boreale, a sud delle brillanti stelle che delineano il Triangolo Estivo, la scia della Via Lattea si fa particolarmente spessa e appariscente, mentre numerose stelle brillanti popolano la fascia di cielo poco sopra l’orizzonte meridionale.

La figura dominante in questa direzione è senza dubbio quella dello Scorpione; questa costellazione è delineata da un gruppo di stelle molto brillanti la cui disposizione ricorda molto bene la figura dell’animale che intende rappresentare, specialmente per quanto riguarda la parte della coda. La sua stella più luminosa è Antares, una supergigante rossa di magnitudine variabile ma che oscilla attorno al valore medio di 1,07.

Una volta lo Scorpione si estendeva anche più a ovest, fino a inglobare le stelle della Bilancia, che in effetti rappresentano la naturale prosecuzione delle chele dello Scorpione; in epoca antica la Bilancia era infatti nota col nome di “Chelai”, fino a quando divenne una figura a sé stante.

A est dello Scorpione si trova il Sagittario, formato anch’esso da stelle brillanti, sebbene di meno della precedente. La sua caratteristica più notevole è un allineamento di stelle che ricorda un arco teso con una freccia incoccata in direzione dello Scorpione, sovrapposto al brillante chiarore della Via Lattea; proprio nei pressi della stella che rappresenta la punta della freccia si trova il centro della Via Lattea. La parte di cielo a nord è invece povera di stelle ed è qui che si estende la costellazione dell’Ofiuco, il domatore di serpenti; esso appare in cielo avvolto da un serpente, rappresentato dall’omonima costellazione, che è suddivisa in testa e coda.

Ben più difficile è invece individuare le piccole costellazioni dello Scudo e soprattutto, alle latitudini boreali, del Telescopio.

La Corona Australe è anch’essa piccola e poco luminosa, ma la disposizione ad arco delle sue stelle è facilmente riconoscibile a sud del Sagittario, se si osserva da un cielo buio e senza Luna.

Anche un semplice binocolo permette di osservare fra lo Scorpione e il Sagittario numerosi oggetti, in particolare diversi ammassi aperti di notevole brillantezza e anche alcune nebulose, circondate da campi stellari estremamente ricchi. Fra lo Scudo e il Sagittario, lungo il piano della Via Lattea, si trovano i campi stellari più densi, apprezzabili pienamente anche se si osserva da latitudini da cui questi restano comunque relativamente bassi sull’orizzonte.

Località d'osservazione modifica

 

Poiché gran parte dell’area si trova a sud dell’equatore celeste, i punti più indicati per la sua osservazione si trovano nell’emisfero australe o, al più, a ridosso dell’equatore. Nonostante ciò, è possibile condurre osservazioni proficue e soddisfacenti anche dalle latitudini boreali medie.

Da 40°N modifica

Da questa latitudine il periodo d’osservazione nel cielo serale di quest’area è limitata al solo periodo estivo, mentre solo una parte del Sagittario, lo Scudo e l’estremità settentrionale dell’Ofiuco possono essere osservati fino alla prima parte dell’autunno.

Al passaggio al meridiano, solo alcune parti del Serpente e dell’Ofiuco superano i 50° di altezza, mentre il centro della Via Lattea si osserva a soli 23° sull’orizzonte sud. Metà della costellazione del Telescopio resta invece sempre invisibile.

Nonostante ciò, la maggior parte degli oggetti di questa zona sono facilmente osservabili, sia a causa della loro luminosità, sia perché tendenzialmente non si concentrano alle declinazioni più meridionali.

Dall’equatore modifica

Gran parte della regione si osserva in direzione sud, mentre il Serpente e l’Ofiuco si trovano allo zenit nelle sere dei mesi fra luglio e settembre; il periodo d’osservazione nel cielo serale si estende invece dalla fine di aprile fino a ottobre inoltrato.

La coda dello Scorpione raggiunge i 50° di altezza al transito al meridiano ed è pertanto ben esplorabile senza difficoltà con un binocolo, così come l’intera zona attorno al centro galattico. L’osservazione dei ricchi campi stellari dello Scudo e del Sagittario è dunque avvantaggiata, potendo questi raggiungere i 70° di altezza media.

Da 40°S modifica

Da questa latitudine si ha la visione migliore in assoluto, nonostante il periodo d’osservazione nel cielo serale ricada nei mesi invernali. Durante il transito al meridiano il centro galattico si trova a 77° di altezza in direzione nord e ciò favorisce notevolmente l’osservazione dei suoi ricchi campi stellari anche con binocoli e altri piccoli strumenti.

La aree più settentrionali della regione appaiono al transito al meridiano sempre ad altezze superiori ai 40°, mentre la parte meridionale dello Scorpione e del Sagittario sono allo zenit e addirittura metà della costellazione del Telescopio si presenta circumpolare, sebbene sia priva di stelle appariscenti.

Il periodo d’osservazione nel cielo serale non si limita comunque solo ai mesi invernali, estendendosi a gran parte dell’autunno e alla primavera inoltrata. Ciò, congiuntamente alla breve durata del dì, rende questa zona di cielo una delle maggiormente osservabili dell’intero emisfero sud.

Stelle e oggetti da non perdere modifica

 

Trovandosi in direzione del centro della Via Lattea, questa regione offre una visione di taglio di tutti i bracci di spirale interni, generando per effetto prospettico la sovrapposizione di un enorme numero di ammassi stellari e regioni di formazione stellare. Si tratta in effetti di una delle regioni galattiche più difficili da studiare. A causa dell’elevato numero di strutture, si possono riportare in questa descrizione soltanto quelle principali (vedi mappa a lato).

Poiché il Sole si trova in prossimità del bordo interno dello Sperone di Orione, la quasi totalità degli oggetti visibili in questa direzione non appartengono al nostro vicinato galattico, ma ai bracci più interni; fa eccezione soltanto il sistema di Scorpius OB2, che costituisce la porzione più giovane della grande Associazione Scorpius-Centaurus, l’associazione OB più vicina a noi.

Tutte le altre associazioni facilmente osservabili si trovano principalmente sul Braccio del Sagittario, a una distanza compresa mediamente fra i 5700 e i 9800 anni luce. In particolare, a Scorpius OB1 è legato l’ammasso NGC 6231, mentre Sagittarius OB1 è associato alla Nebulosa Laguna.

Le nebulose Omega e Aquila sono invece connesse alle brillanti associazioni Serpens OB1 e Serpens OB2, assieme ad altre nebulose minori.

In questa direzione sono note numerose altre associazioni di stelle giovani legate a sistemi nebulosi, ma la grande quantità di polveri oscure rendono questa zona ulteriormente più complicata da studiare in dettaglio. Lo stesso centro galattico appare fortemente oscurato.

Con un semplice binocolo 10x50 è molto interessante esplorare tutta la zona fra Ofiuco, Scorpione e Sagittario. Fra gli oggetti più prominenti vi è M7, soprannominato Ammasso di Tolomeo in quanto è stato citato nell’Almagesto; è visibile anche a occhio nudo come una macchia chiara vicino alla coda dello Scorpione, ma con un binocolo appare già perfettamente risolto in stel.

A breve distanza si trova anche M6, la cui forma simmetrica gli è valso il nome di Ammasso Farfalla; è anch’esso risolvibile anche con un binocolo, sebbene sia molto meglio apprezzabile con un piccolo telescopio e bassi ingrandimenti.

Presso la testa dello Scorpione si trova invece il globulare M4, visibile con un binocolo come una macchia chiara tondeggiante, ma facilmente risolto in numerosissime stelline con un buon telescopio.

Nella testa del Serpente vi è M5, uno dei globulari più facilmente osservabili dall’emisfero nord e risolvibile con un telescopio di 150 mm di diametro in un gran numero di stelle fino alla magnitudine 13.

IC 4665 è invece un ammasso aperto visibile nella parte settentrionale dell’Ofiuco; può essere scorto anche a occhio nudo, mentre con un binocolo 10x50 è già perfettamente risolto in alcune decine di stelle fino alla magnitudine 9.

Un altro brillante ammasso aperto si trova nello Scudo ed è M11; è estremamente ricco e compatto e sebbene non sia risolvibile con un binocolo, è facilmente sciolto con un telescopio da 120 mm in centinaia di stelle.

Nel Sagittario abbondano ammassi e nebulose di ogni tipo. Fra gli oggetti più importanti vi è senza dubbio la Nebulosa Laguna, nota anche con la sigla M8; si può notare anche senza strumenti sotto un cielo perfetto, mentre il suo aspetto nebuloso è evidente anche con un binocolo. Attraverso un telescopio da 200 mm si possono notare numerosi dettagli.

A breve distanza si trova anche la famosa Nebulosa Trifida (M20), più piccola ma ugualmente ben visibile con piccoli strumenti.

La Nebulosa Omega (M17) sta sul confine col Serpente e con un piccolo telescopio rivela la sua forma inconfondibile a cigno.

Numerosi ammassi stellari si trovano nella parte centrale e meridionale della costellazione, fra i quali spicca il brillante ammasso globulare M22, visibile anche con un binocolo.