Guida alle costellazioni/Chiave di lettura

Questa sezione, la più importante del libro, contiene la descrizione dettagliata delle 88 costellazioni ufficialmente riconosciute della comunità scientifica internazionale.

La costellazione di Orione
La costellazione di Orione

CopertinaGuida alle costellazioni/Copertina

Parte I - Stelle e oggetti
Parte II - Le 88 costellazioni
Parte III - Carte stagionali
Appendici

Le costellazioni qui non sono presentate in ordine alfabetico, ma vengono raggruppate in 13 aree di cielo relativamente omogenee per periodo di osservazione, ascensione retta e declinazione, in modo da presentarle in modo più organizzato e facilitarne la lettura. Costellazioni contigue che giacciono sulla Via Lattea in un’area di cielo osservabile a una data ora e in una data latitudine sono quindi descritte nello stesso capitolo, come pure costellazioni lontane dalla Via Lattea e che presentano alcune analogie. Una tabella riassuntiva della loro collocazione nelle 13 aree è presente alla fine del libro; le carte delle stelle doppie e variabili sono invece raccolte nell’omonimo supplemento scaricabile a parte.

Le sezioni sono organizzate seguendo anche un criterio legato alla loro posizione, partendo dalle più settentrionali fino ad arrivare alla più meridionali, lungo fasce a spirale secondo l’ascensione retta.

Ogni sezione è introdotta da alcune pagine che aiutano a inquadrare l’area di cielo descritta nelle pagine seguenti, presentandone le caratteristiche principali, alcune mappe a grande campo e una breve descrizione delle stelle e degli oggetti più importanti; in questo modo è possibile concentrarsi su ciò che di rilievo è presente nell’area e dedicarvi le maggiori attenzioni, specialmente se si è dotati di piccoli strumenti o se non si ha molto tempo a disposizione durante la sessione osservativa.

I primi capitoli sono inevitabilmente dedicati alle costellazioni boreali, dapprima attorno al Polo Nord celeste, per poi passare alle costellazioni attorno all’Orsa Maggiore e al Leone.

Segue la terza sezione, dedicata alle costellazioni attorno al Triangolo Estivo e lungo la Via Lattea visibile nei cieli boreali estivi, quindi la quarta sezione, dedicata a Pegaso, ai Pesci e alle costellazioni autunnali boreali, fino a Perseo.

La quinta sezione descrive le costellazioni dominanti nei cieli invernali boreali, dall’Auriga al Toro, da Orione al Cane Maggiore, comprese le costellazioni limitrofe e lungo il tratto di Via Lattea invernale; con questa sezione si inizia a descrivere le prime costellazioni totalmente comprese nell’emisfero australe.

La sesta sezione è dedicata alle grandi costellazioni visibili in primavera, come il Boote, la Vergine ed Ercole; ampio spazio è dedicato alle numerose galassie.

Con la settima sezione si scende quasi completamente nell’emisfero australe, con la descrizione delle costellazioni situate attorno al centro della Via Lattea, come il Serpente, Ofiuco, lo Scorpione e il Sagittario, con l’aggiunta delle costellazioni limitrofe; ampio spazio è dedicato alla descrizione dei numerosissimi oggetti galattici qui presenti.

L’ottava sezione descrive le costellazioni autunnali più meridionali, come il Capricorno, l’Aquario e la Balena, scendendo anche in aree di cielo visibili con difficoltà dalle latitudini boreali medie.

La nona sezione è dedicata alle costellazioni situate attorno alla lunga Eridano, mentre la decima sezione segue l’Idra trattando anche le piccole costellazioni limitrofe, situate nell’emisfero australe.

La sezione numero undici descrive la regione del Centauro, costellazione grande e molto luminosa, con la Croce del Sud e altre costellazioni lungo la brillante Via Lattea australe, mentre la dodicesima sezione è dedicata alla ricchissima regione di cielo della Nave Argo, oggi divisa in Poppa, Vele e Carena, con la Bussola e le altre costellazioni adiacenti situate lungo la Via Lattea del sud.

L’ultima sezione, la tredicesima, è dedicata alle piccole costellazioni attorno al Polo Sud celeste, dedicando ampio spazio alla descrizione delle Nubi di Magellano.

  • α alfa
  • β beta
  • γ gamma
  • δ delta
  • ε epsilon
  • ζ zeta
  • η eta
  • θ theta
  • ι iota
  • κ kappa
  • λ lambda
  • μ mu
  • ν nu
  • ξ xi
  • ο omicron
  • π pi
  • ρ rho
  • σ sigma
  • τ tau
  • υ upsilon
  • φ phi
  • χ chi
  • ψ psi
  • ω omega

Lettura delle coordinate celesti

modifica

Le coordinate celesti servono per identificare la posizione degli astri sulla volta celeste. Le carte e gli atlanti celesti utilizzano il sistema di coordinate cosiddette equatoriali, che utilizzano come riferimento l’equatore celeste, ossia la proiezione sulla volta celeste dell’equatore terrestre, e i poli celesti, ossia i due punti più lontani dall’equatore celeste, corrispondenti alla proiezione in cielo dell’asse di rotazione terrestre in direzione nord e sud. Una volta determinati questi punti, si considerano i cerchi orari, ossia i fasci meridiani che collegano i poli celesti all’equatore celeste, analogamente al modo in cui i meridiani terrestri collegano idealmente i due poli terrestri all’equatore. In questo modo si determinano le due coordinate:

  • la coordinata corrispondente alla longitudine terrestre si chiama ascensione retta (α);
  • la coordinata corrispondente alla latitudine terrestre si chiama declinazione (δ).

L’ascensione retta è espressa in ore da 0 a 24, con l’ora 0 che transita per il punto in cui l’eclittica (la linea lungo cui apparentemente si muove il Sole nel corso dell’anno) incontra l’equatore celeste andando verso nord (il Primo punto d’Ariete). La declinazione si esprime in gradi da 0°, corrispondente all’equatore celeste, a 90°, corrispondente rispettivamente ai poli nord (+90°) e sud (-90°).

Sotto è riportato un esempio di carta celeste, con la griglia di coordinate celesti e i relativi riferimenti sul bordo della carta. I fasci di ascensione retta sono espressi in ore (esempio 03h 46m), mentre i fasci di declinazione sono espressi in gradi (esempio +24° 00’).

Gli atlanti celesti che si trovano in commercio o che sono scaricabili dal web utilizzano tutti questo sistema di coordinate e, spesso, anche la legenda allegata alle singole tavole è relativamente standardizzata.

 
Carta di dettaglio dell’ammasso delle Pleiadi tratto dal set di carte Sky Map 7, scaricabile da qui.