Guida alle costellazioni/Eridano e i dintorni/Fenice

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La Fenice è una costellazione meridionale minore, nonostante le sue dimensioni non siano propriamente ridotte; essa venne introdotta dai navigatori danesi Pieter Dirkszoon Keyser e Frederick de Houtman e poi ripresa da Johann Bayer nella sua opera Uranometria del 1603.

La costellazione di Orione
La costellazione di Orione

CopertinaGuida alle costellazioni/Copertina

Parte I - Stelle e oggetti
Parte II - Le 88 costellazioni
Parte III - Carte stagionali
Appendici
Dettagli costellazione
Nome latino Phoenix
Genitivo del nome Phoenicis
Abbreviazione ufficiale Phe
Area totale 469 gradi quadrati
Transito al meridiano alle ore 21 15 novembre
Stelle più luminose della mag. 3,0 1
Stelle più luminose della mag. 6,0 38
Stelle più luminose
Sigla Nome Magn.
α Phoenicis Ankaa 2,40
β Phoenicis 3,32
γ Phoenicis 3,41
ε Phoenicis 3,88
κ Phoenicis 3,90
δ Phoenicis 3,93
ζ Phoenicis 3,94
η Phoenicis 4,36

Caratteristiche

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La Fenice è una costellazione di medie dimensioni caratteristica dei cieli del sud; la sua stella più brillante, Ankaa (o Nair al Zaurak secondo altre fonti), è di magnitudine 2,3 ed è dunque facilmente individuabile anche sotto cieli non completamente bui. Ankaa costituisce il vertice meridionale di un triangolo i cui restati due vertici sono Fomalhaut (nel Pesce Australe) e Diphda (nella Balena). Il resto della costellazione si estende in particolare a sud e ad est di questa stella e comprende stelle di magnitudine 3 e 4; ciò nonostante, appare sostanzialmente vuota e povera di stelle di fondo, anche a causa della vicinanza al polo sud galattico.

La Fenice si estende da -40° a -57° di declinazione, e da 23,5h a 2h di Ascensione Retta. Questo significa che sia completamente invisibile per chi vive sopra il 50º parallelo dell'emisfero nord e rimanga comunque bassa nel cielo dell'autunno per chi vive a nord dei tropici. È invece facilmente visibile da luoghi come l'Australia e il Sudafrica, in cui è una figura caratteristica dei cieli primaverili e dell'inizio dell'estate australe.

Diverse altre costellazioni adiacenti rappresentano uccelli più o meno esotici, come la Gru a ovest e il Tucano a sud; nonostante la Fenice sia legata alla mitologia classica, la sua invenzione è molto più recente. In effetti anticamente quest’area di cielo si trovava molto più a sud a causa della precessione degli equinozi e le sue stelle non erano pertanto note ai popoli mediterranei.

La Fenice è associata con lo sciame meteorico minore delle Fenicidi di dicembre, che incontra la Terra il 5 dicembre.

Stelle doppie

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Principali stelle doppie
Nome
Coordinate eq. J2000.0
Magnitudine
Separazione
(secondi d'arco)
Colore
A. R.
Dec.
A B
θ Phoenicis 23h 39m 28s -46° 38′ 16″ 6,55 7,25 2,4 g + g
ξ Phoenicis 00h 41m 47s -56° 30′ 05″ 5,72 10,1 13,2 b + b
β Phoenicis AB 01h 06m 05s -46° 43′ 07″ 4,0 4,2 1,0 g + g
β Phoenicis AB-C 01h 06m 05s -46° 43′ 07″ 3,31 11,5 57,0 g + g
ζ Phoenicis AB-C 01h 08m 23s -55° 14′ 45″ 3,92 7,0 6,6 azz + g

La costellazione della Fenice contiene alcune stelle doppie osservabili con un telescopio amatoriale.

La β Phoenicis è un sistema multiplo costituito da una coppia stretta di astri di quarta e settima grandezza, separati da soli 6,6", più una stella di undicesima a quasi un primo d'arco; per la sua osservazione occorre un telescopio di 80-100 mm di diametro.

Il sistema di θ Phoenicis è formato da due stelle di sesta e settima grandezza, con una separazione molto ridotta, al punto che occorrano dei forti ingrandimenti per poterla risolvere. Sia questa che la precedente sono accompagnate da un’ulteriore componente molto più debole.

Stelle variabili

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Principali stelle variabili
Nome
Coordinate eq. J2000.0
Magnitudine
Periodo
(giorni)
Tipo
A. R.
Dec.
Max. Min.
R Phoenicis 23h 56m 28s -49° 47′ 12″ 7,5 14,4 269,26 Mireide
S Phoenicis 23h 59m 05s -56° 34′ 32″ 7,2 9,0 141 Semiregolare pulsante
SX Phoenicis 23h 46m 33s -41° 34′ 55″ 6,76 7,53 0,0550 Pulsante
AE Phoenicis 01h 32m 33s -49° 31′ 41″ 7,56 8,25 0,3624 Eclisse
AF Phoenicis 00h 16m 08s -48° 33′ 21″ 7,57 7,82 - Irregolare
AK Phoenicis 01h 19m 34s -47° 17′ 32″ 7,40 7,64 - Irregolare
AY Phoenicis 23h 37m 50s -45° 34′ 08″ 7,76 8,04 - Irregolare
γ Phoenicis 01h 28m 22s -43° 19′ 04″ 3,39 3,49 - Irregolare
ζ Phoenicis 01h 08m 23s -55° 14′ 45″ 3,91 4,42 1,6698 Eclisse
ρ Phoenicis 00h 50m 41s -50° 59′ 13″ 5,17 5,27 0,110 Pulsante
ψ Phoenicis 01h 53m 39s -46° 18′ 09″ 4,3 4,5 3,0 Semiregolare

Alcune delle numerose stelle variabili della costellazione sono osservabili anche con piccoli strumenti, o in certi casi pure a occhio nudo; la maggior parte di queste è però molto debole anche in fase di massimo.

Fra le variabili a eclisse, la più brillante è la ζ Phoenicis, che è pure una delle stelle più brillanti della costellazione; le sue oscillazioni fra la terza e la quarta magnitudine, sebbene non particolarmente ampie, sono apprezzabili nell'arco di meno di due giorni anche senza l'ausilio di strumenti, prendendo come riferimento la luminosità delle stelle vicine.

Le Mireidi sono in generale piuttosto deboli; la più brillante in fase di massima è la R Phoenicis, che arriva alla magnitudine 7,5.

Una variabile facile da osservare al binocolo è la SX Phoenicis, di tipo pulsante che oscilla fra la sesta e la settima grandezza in poche decine di minuti; durante una sessione osservativa è possibile apprezzare diversi cicli completi di pulsazione.

Oggetti del profondo cielo

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Principali oggetti non stellari
Nome
Coordinate eq. J2000.0
Tipo Magn.
Dimensioni
(primi d'arco)
Nome proprio
A. R.
Dec.
NGC 7689 23h 33m 16s -54° 05′ 43″ Galassia 11,7 2,9 x 1,9
IC 5328 23h 33m 18s -45° 01′ 00″ Galassia 11,4 2,5 x 1,6
NGC 7796 23h 59m 00s -55° 27′ 31″ Galassia 11,5 2,2 x 1,9
NGC 625 01h 35m 05s -41° 26′ 11″ Galassia 11,4 5,8 x 1,9
 
Gli “uccelli australi” secondo Bayer nel suo “Uranometria”. La Fenice è in basso a sinistra.

Gli oggetti del profondo cielo contenuti nella Fenice sono tutti molto deboli per essere alla portata di piccoli strumenti amatoriali; essendo lontana dalla scia della Via Lattea, è possibile osservare solo oggetti extragalattici, fra i quali nessuno supera la magnitudine 11.

Le galassie osservabili in questa parte di cielo sono tendenzialmente molto remote, nonostante la vicina presenza più a nord del gruppo di galassie dello Scultore. Fra queste, la più luminosa, nonché fra le più vicine, è la NGC 625, una galassia spirale barrata vista di taglio e dalla morfologia parzialmente irregolare; può essere individuata con telescopi da 200 mm di diametro, dove appare come una piccola macchia chiara marcatamente allungata in senso est-ovest. La sua distanza è stimata sui 13 milioni di anni luce, un dato che assieme alla sua velocità radiale la indica come appartenente al Gruppo dello Scultore; trattandosi però di una galassia di dimensioni medio-piccole, non appare particolarmente brillante.

Di pari luminosità apparente è la IC 5328, una galassia ellittica situata però a circa 110 milioni di anni luce; fa coppia con una galassia spirale vista di taglio, non necessariamente legata fisicamente ad essa. IC 5328 può essere individuata con un telescopio da 200 mm di diametro, dove appare come una chiazza di forma quasi circolare dai bordi leggermente sfumati.

Altre galassie, tutte molto più deboli, si presentano sparse per quest’area di cielo senza formare particolari addensamenti.