Si consideri il campo elettromagnetico in assenza di sorgenti. Esso soddisfa l'equazione . Data l'arbitrarietà della scelta dei potenziali, si consideri la gauge di Lorenz in cui e di conseguenza il campo elettromagnetico è descritto solo dal potenziale vettore che verifica le equazioni:
Si osservi subito che:
per cui se vale la relazione:
una soluzione della prima delle equazioni sul potenziale vettore è proprio , dove è il versore indipendente dalla direzione di polarizzazione. Siccome poi vale anche:
si ha che questa relazione soddisfa anche la seconda equazione sul potenziale vettore se vale , ovvero se le onde elettromagnetiche sono trasverse. In uno spazio tridimensionale i vettori ortogonali a uno dato sono solo due, per cui è più esplicito sostituire a , dove l'indice può assumere solo due valori in corrispondenza delle due possibili polarizzazioni. Per questo, e siccome la prima è lineare omogenea, la sua soluzione generale reale si scrive:
dove sono dei coefficienti da determinare in base alle condizioni al contorno.[1] Il fattore è un conveniente fattore di normalizzazione, essendo il volume di spazio in cui si sta considerando il campo elettromagnetico. Introduciamo le variabili dinamiche:
e le loro complesse coniugate. In questo modo, la soluzione generale di sopra si scrive in maniera più concisa:
Dalle relazioni per si possono poi ricavare i campi elettrico e magnetico:
Si vuole ora calcolare esplicitamente l'hamiltoniana del campo elettromagnetico che, come è noto, è data da:
e a questo fine occorre calcolare a partire dalle equazioni precedenti e . Per fare questo si osservi che in queste equazioni i campi sono scritti in termini di serie di Fourier complessa per la quale vale l'uguaglianza di Bessel[2] e quindi:
per cui, non dipendendo da , e da , si ha immediatamente:[3]
Introducendo ora le variabili dinamiche:
l'hamiltoniana del campo magnetico si scrive come:
Questa forma è probante: essa si interpreta dicendo che l'energia del campo elettromagnetico è data dalla somma delle energie di tanti oscillatori armonici di frequenze corrispondenti ai modi normali. A questo punto, la quantizzazione del campo elettromagnetico può effettuarsi introducendo le relazioni di commutazione:
Da queste relazioni e dalle relazioni su e , che si possono anche scrivere nella forma:
si ricava l'altra relazione di commutazione:
Quantisticamente, il campo elettromagnetico è quindi descritto dall'operatore:
Si osservi che essendo:
il termine si può interpretare come la funzione d'onda del quanto del campo elettromagnetico (fotone), corrispondente rispettivamente a energia e impulso . Ancora, si può considerare e rispettivamente come l'operatore di creazione e distruzione di un fotone di energia .[4] Così il campo elettromagnetico è scritto come una somma di operatori di distruzione per la funzione d'onda del fotone più un operatore di distruzione del fotone .[5] Analogamente a quanto fatto per l'energia, si può poi calcolare l'impulso del campo elettromagnetico, si trova in maniera analoga:[6]
Gli autovalori di energia e impulso sono allora dati da:
Il termine , come noto, è un numero intero che in questo caso andrà interpretato come numero di fotoni di energia , impulso e polarizzazione . Si osservi che l'energia in assenza di fotoni anziché essere nulla è infinita, questa incongruenza si può risolvere elimininando (rigorosamente) il termine . Questo inconveniente invece non si ha per l'impulso, in quanto se un fotone può avere impulso , ha anche e così per si ha .