Il formalismo appena visto per i bosoni si può estendere ai fermioni a patto di tenere presente che la funzione d'onda totale deve essere antisimmetrica. In termini di autofunzioni di singola particella si può quindi scrivere come un determinante di Slater:
si noti che questa scrittura permette automaticamente di soddisfare il principio di Pauli, in quanto l'antisimmetria è automaticamente soddisfatta.
Si cerchino ora degli operatori
analoghi agli operatori bosonici:
Si possono ora presentare solo due casi:
oppure
. Se
, l'operatore non agisce e restituisce 0. Se
allora nel determinante compare una seconda riga
e di conseguenza si annulla.
Consideriamo il caso
e
. In questo caso l'operatore allora cambia la riga ma non preserva la normalizzazione. È importante specificare l'ordine degli stati e sistemarli nell'ordine giusto; si devono quindi effettuare delle permutazioni di righe che cambiano segno al determinante. Cerchiamo allora un operatore del tipo:
dove il segno corretto è nell'operatore
. Indichiamo gli stati occupati con la notazione:
allora risulta:
dove con
si intende il numero di stati che precedono il p-simo. Più in generale se:
allora
e
apportano il segno giusto. Consideriamo infatti per semplicità il caso
.
e
è proprio il numero di posti di cui si è scambiato lo stato. Come si vede, l'operatore
crea un fermione nello stato
e l'operatore
distrugge un fermione nello stato
e sono chiamati pertanto rispettivamente operatore fermionico di creazione e operatore fermionico di distruzione.
Segue dalla definizione degli operatori
:
infatti se
:
quando si calcola
,
agisce su uno stato occupato in più e ha quindi un segno meno in più che annulla la somma. In modo analogo si ricavano le regole:
In maniera analoga a quanto fatto per i bosoni, è possibile introdurre degli operatori definiti come:
Siccome
e
anticommutano risulta, ancora in analogia al formalismo bosonico:
e:[1]
Si vede che l'operatore
crea un fermione nella posizione
e l'operatore
distrugge un fermione nella posizione
e sono dunque chiamati operatori di campo fermionico.
Da notare che i campi associati non sono osservabili, in quanto se si introduce in questa trattazione anche il tempo risulta che questi operatori non commutano su distanze time-like.