Le religioni e il sacro/La religione/Il termine "religione" nelle altre lingue

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Il termine "religione" nelle lingue non occidentali modifica

Nelle lingue non occidentali il termine "religione" viene reso con espressioni che non hanno la stessa etimologia latina. Così, se in Occidente, fatto salvo la lingua greca, il termine "religione" ha ovunque origine dal latino religio, l'etimologia del termine ebraico origina invece da un termine proprio dell'antico persiano, allo stesso modo l'arabo dove il termine "religione" origina dall'avestico. Nelle lingue del Subcontinente indiano invece il termine "religione" viene reso con termini di origine sanscrita e, in Estremo Oriente, con termini di origine cinese.

Il termine "religione" nelle culture del Vicino e Medio Oriente modifica

  • In lingua ebraica il termine occidentale "religione" viene reso come דת (alfabeto ebraico) traslitterato in caratteri latini come dath.

Tale termine compare alcune volte nel Tanakh, così nel Libro di Ester

(IT)
« Il re ordinò che così fosse fatto. Il decreto (dath) fu promulgato a Susa. I dieci figli di Amàn furono appesi al palo. »

(He)
« ויאמר המלך להעשות כן ותנתן דת בשושן ואת עשרת בני המן תלו »
(Libro di Ester, IX,14)

In questo verso דת (dath) sta per "editto", "legge", "decreto". L'ebraico dath deriva dall'avestico e dall'antico persiano dāta[1].

Il termine avestico dāta possiede in quella lingua sempre il significato di "legge" o di "legge di Ahura Mazdā"[2], ovvero legge del Dio unico e supremo dello Zoroastrismo.

(IT)
« Con questo zaothra e baresman desidero questo Yasna per il generoso Manthra, il più glorioso e lo desidero per Dāta, la Legge, la più gloriosa, santificata Aša, istituita contro i daēva, e per la legge insegnata da Zarathuštra. Desidero, questo Yasna, per Upayana, l'antica tradizione mazdea, e per Daēna, la santa religione mazdea. »

(ave)
« ahmya zaothre baresmanaêca mãthrem speñtem ashhvarenanghem âyese ýeshti, dâtem vîdôyûm âyese ýeshti, dâtem zarathushtri âyese ýeshti, darekhãm upayanãm âyese ýeshti, daênãm vanguhîm mâzdayasnîm âyese ýeshti. »
(Avestā II, 13. Traduzione di Arnaldo Alberti, in Avestā. Torino, UTET, 2008, pag.96)

  • In lingua araba il termine occidentale "religione" viene reso come دين (alfabeto arabo) traslitterato in caratteri latini come dīn.

(IT)
« Oggi ho perfezionato la vostra religione ( dīn) compiendo per voi il mio beneficio e ho scelto per voi l'Islām come religione ( dīn»

(AR)
« الْيَوْمَ أَكْمَلْتُ لَكُمْ دِينَكُمْ وَأَتْمَمْتُ عَلَيْكُمْ نِعْمَتِي وَرَضِيتُ لَكُمُ الإِسْلاَمَ دِينا ً »
(Corano V,3)

Il termine arabo dīn deriva dal medio persiano dēn[3].

  • In lingua persiana il termine occidentale "religione" viene reso come دین (alfabeto arabo-persiano) traslitterato in caratteri latini come dīn.

Tale termine deriva dal termine medio persiano dēn che, a sua volta, deriva dall'avestico daēnā che in quella antica lingua significa "religione" intesa come splendore, luminosità di Ahura Mazdā. Daēnā a sua volta proviene, nella medesima lingua, dalla radice dāy (vedere).

(IT)
« Annuncio e celebro in lode del benefico ed efficace Manthra, ašavan, rivelazione contro i daēva; rivelazione che viene da Zarathuštra, e in lode di Daēna, la buona religione mazdea, che ha un'antica Tradizione »

(ave)
« nivaêdhayemi hañkârayemi mãthrahe speñtahe ashaonô verezyanguhahe dâtahe vîdaêvahe dâtahe zarathushtrôish darekhayå upayanayå daênayå vanghuyå mâzdayasnôish »
(Avestā I, 13. Traduzione di Arnaldo Alberti, in Avestā. Torino, UTET, 2008, pag.92)

Il termine "religione" nelle culture del Subcontinente indiano modifica

 
La bandiera dell'India. Al centro della bandiera è collocato, raffigurato in blu, il Cakra di Aśoka ovvero il sigillo che compare negli editti promulgati dall'imperatore indiano Aśoka (304-232 a.C.) e che rappresenta il Dharmacakra, la "Ruota del Dharma".

Nella lingua hindi, la lingua ufficiale e più diffusa dell'India, il termine occidentale "religione" viene reso come धर्म (alfabeto devanāgarī) traslitterato in caratteri latini come Dharma.

« E' abbastanza difficile trovare un'unica parola nell'area dell'Asia meridionale che denoti ciò che in italiano è definito "religione", un termine effettivamente piuttosto vago e dall'ampio raggio semantico. Forse il termine più appropriato potrebbe essere il sanscrito dharma, traducibile in diversi modi, tutti pertinenti alle idee e alle pratiche religiose indiane »
(William K. Mahony. Induismo, "Enciclopedia delle Religioni" vol. 9: "Dharma induista". Milano, Jaca Book, 2006, pag.99)

Gianluca Magi precisa tuttavia che il termine Dharma

« è più ampio e complesso di quello cristiano di religione e, dall'altro, meno giuridico delle attuali concezioni occidentali di "dovere" o di "norma", poiché privilegia la consapevolezza e la libertà piuttosto che il concetto di religio od obbligo »
(in Dharma, "Enciclopedia filosofica" vol.3. Milano, Bompiani, 2006, pag. 2786)

Il termine Dharma (धर्म) è usato nella maggior parte delle religioni di origine indiana per indicare tali contesti religiosi: Induismo (सनातन धर्म Sanātana Dharma), Buddhismo (बौद्ध धर्म Buddhadharma|Buddha Dharma), Jainismo (जैन धर्म Jain Dharma) e Sikhismo (सिख धर्म Sikh Dharma).

Ma anche per indicare le religioni occidentali come l'Ebraismo (यहूदी धर्म, Dharma ebraico) o il Cristianesimo (ईसाई धर्म, Dharma cristiano)

Il termine Dharma deriva dalla radice sanscrito|sanscrita dhṛ traducibile in italiano come "fornire una base", ovvero come "fondamento della realtà", "verità", "obbligo morale", "giusto", "come le cose sono" oppure "come le cose dovrebbero essere".

(IT)
« O guardiani dell'ordine cosmico (Ṛta), o Dei le cui leggi (Dharma) sono sempre realizzate, voi salite sul vasto carro del cielo più alto; a chi, Mitra e Varuṇa, mostrate il vostro favore, la pioggia del cielo dona abbondanza di miele »

(SA)
« Ṛtasya gopāv adhi tiṣṭhatho rathaṃ satyadharmāṇā parame vyomani
yam atra mitrāvaruṇāvatho yuvaṃ tasmai vṛṣṭir madhumat pinvate divaḥ »
(Ṛgveda, V 63,1 a-c)

Il termine "religione" nelle culture dell'Estremo Oriente modifica

 
三教一教 sānjiào yījiào Tre religioni (insegnamenti) una religione (insegnamento). Confucio (孔丘 Kǒng Qiū) e Lǎozǐ (老子) proteggono il Buddha Śākyamuni (釋迦牟尼 Shìjiāmóuní) infante. Rotolo dipinto su seta, Dinastia Ming (1368-1644) conservato presso il British Museum di Londra.
 
Scrittura oracolare su ossa, all'origine del carattere cinese 子 (, bambino). Il carattere cinese che indica la singola "religione" è 教 (jiào). Esso si compone del carattere di 子 (, bambino) e del carattere 父 (, padre severo che regge un bastone), il tutto ad indicare l'insegnamento.

In lingua cinese il termine occidentale "religione" viene reso come 宗教, traslitterato in caratteri latini in zōngjiào (Wade-Giles tsung-chiao).

Da questa lingua il termine religione (宗教) viene così reso nelle altre lingue estremo-orientali in:

  • lingua giapponese 宗教 shūkyō;
  • lingua coreana 종교 jonggyo
  • lingua vietnamita tôn giáo.

In lingua cinese 教 (jiào) rende anche il khotanese deśanā a sua volta resa del sanscrito deśayati (causativo del verbo di III cl. diś: "mostrare", "assegnare", "esibire", "rivelare") e anche il sanscrito śāsana (insegnamento).

Il carattere 教 è formato da 子 (, bambino, dove la figura stilizzata è avvolta in fasce e agita le braccia), 父 (, padre, dove la figura stilizzata regge un bastone ad indicare una figura severa)

Mentre 宗 (zōng) indica "scuola", "tradizione acclarata", "religione" quindi 宗教 "insegnamento di una tradizione acclarata/religione".

Il carattere cinese 宗 (zōng) è formato dai caratteri 宀 (mián, tetto di un edificio) e 示 ( shì "altare" oggi nel significato di "mostrare") a sua volta composto da 丁 (altare primitivo) con ai lati 丶 (gocce di sangue o di libagioni); il tutto a significare "edificio che contiene un altare".

Le singole religioni vengono indicate dal nome che le caratterizza seguite dal carattere 教 (jiào): Buddhismo 佛教 (Fójiào da 佛 Buddha), Confucianesimo 儒教 (Rújiào, da 儒 , letterato confuciano), Daoismo 道教 (Dàojiào da 道 Dào) Cristianesimo 基督教 (Jīdūjiāo da 基督 Jīdū Cristo), Ebraismo 犹太教 ( Yóutàijiào da 犹太 Yóutài Giuda), Islām (伊斯兰教 Yīsīlánjiāo da 伊斯兰 Yīsīlán Islām).


Note modifica

  1. Cfr. F. Brown, S. R. Driver, Ch. A. Briggs. A Hebrew and English Lexicon of the Old Testament. Oxford, Clarendon Press, 1968
  2. Cfr.Dāta' nella Encyclopaedia Iranica.
  3. « DlN, I. Definition and general notion. It is usual to emphasize three distinct senses of din: (i) judgment, retribution; (2) custom, sage; (3) religion. The first refers to the Hebraeo-Aramaic root, the second to the Arabic root ddna, dayn (debt, money owing), the third to the Pehlevi dēn (revelation, religion). This third etymology has been exploited by Noldeke and Vollers. »
    (Louis Gardet. Encyclopedia of Islam, vol.2. Leiden, Brill, 1991, pag.253)