Guida alle costellazioni/Il Triangolo Estivo e dintorni/Freccia

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Aquila

La Freccia è la terza costellazione più piccola dell’intera volta celeste (solo il Cavallino e la Croce del Sud sono più piccole); ciò nonostante è anche una delle 48 costellazioni elencate da Tolomeo. Il nome non deve farla confondere con la costellazione zodiacale del Sagittario, con cui non ha nulla a che fare. È composta da stelle piuttosto deboli.

La costellazione di Orione
La costellazione di Orione

CopertinaGuida alle costellazioni/Copertina

Parte I - Stelle e oggetti
Parte II - Le 88 costellazioni
Parte III - Carte stagionali
Appendici
Dettagli costellazione
Nome latino Sagitta
Genitivo del nome Sagittae
Abbreviazione ufficiale Sge
Area totale 80 gradi quadrati
Transito al meridiano alle ore 21 10 settembre
Stelle più luminose della mag. 3,0 0
Stelle più luminose della mag. 6,0 15
Stelle più luminose
Sigla Nome Magn.
γ Sagittae 3,51
δ Sagittae 3,68
α Sagittae Sham 4,39
β Sagittae 4,39
ζ Sagittae 5,01
η Sagittae 5,09
13 Sagittae 5,33
11 Sagittae 5,54

Caratteristiche modifica

La costellazione deve il suo nome alla disposizione di quattro stelle vicine fra loro poste circa 10° a nord di Altair, che ricorda la figura di una freccia. Giace sulla Via Lattea in un tratto in parte molto oscurato dalle propaggini settentrionali della Fenditura dell'Aquila; le sue stelle sono individuabili con molta facilità, nella parte meridionale dell'area di cielo delimitata dal Triangolo Estivo, sebbene non siano particolarmente luminose, (solo una quindicina sono visibili a occhio nudo), ma il fatto di essere molto ravvicinate è di aiuto. La parte centrale della costellazione contiene inoltre un ricco campo stellare.

Essendo posta poco a nord dell'equatore celeste, questa costellazione può essere vista da tutta la Terra, tranne che dalle parti più meridionali, come il continente antartico; i mesi più adatti sono quelli dell'estate boreale, fra giugno e settembre, anche se specie nell'emisfero nord è ben osservabile pure per più tempo, in particolare per tutto l'autunno.

Anche se la Freccia non contiene alcuna stella brillante, molte culture l'hanno riconosciuta come una freccia, tra cui i Persiani, gli Ebrei, i Greci e i Romani, perciò esistono diversi miti riguardo ad essa. I due più importanti fanno riferimento alle vicine costellazioni di Ercole e dell'Aquila.

Secondo il primo di questi miti, il titano Prometeo rubò il fuoco agli Dei e lo portò ai mortali, facendo arrabbiare Zeus così tanto che lo incatenò ad una roccia nel Caucaso, dove un'aquila (rappresentata nell'omonima costellazione) gli mangiava il fegato. Poiché Prometeo era immortale, il suo fegato ricresceva ogni giorno e l'aquila tornava ogni giorno per mangiarlo di nuovo. Eracle (il romano Ercole) lo salvò dalla sua punizione infinita durante la sua Undicesima Fatica, uccidendo l'uccello con una freccia e liberandolo.

Un'altra storia racconta di come Ercole uccise gli uccelli del lago Stinfalo che terrorizzavano l'Arcadia. Gli uccelli stessi erano identificati con le costellazioni Aquila, Cigno e Lira. La Freccia è stata inoltre interpretata da alcuni come la freccia di Cupido, o come una freccia scoccata dal Sagittario contro lo Scorpione.

Stelle doppie modifica

Principali stelle doppie
Nome
Coordinate eq. J2000.0
Magnitudine
Separazione
(secondi d'arco)
Colore
A. R.
Dec.
A B
ε Sagittae AB-C 19h 37m 18s +16° 27′ 46″ 5,6 8,4 88,9 ar + azz
ζ Sagittae 19h 48m 59s +19° 08′ 31″ 5,01 8,7 8,3 b + b
θ Sagittae 20h 09m 53s +20° 53′ 47″ 6,48 8,7 13,0 azz + g

Alcune delle stelle doppie della costellazione sono facilmente risolvibili anche con piccoli strumenti.

La ε Sagittae è la più facile ed è formata da una stella arancione e una azzurra, il cui contrasto di colori è molto ben evidente anche con un piccolo telescopio o anche con un potente binocolo; le componenti sono di magnitudine 5,6 e 8,4, mentre la separazione è di quasi 1,5'.

La θ Sagittae è invece molto più stretta ed è formata da due stelle rispettivamente di sesta e ottava magnitudine separate da 13”.

Stelle variabili modifica

Principali stelle variabili
Nome
Coordinate eq. J2000.0
Magnitudine
Periodo
(giorni)
Tipo
A. R.
Dec.
Max. Min.
S Sagittae 19h 56m 01s +16° 38′ 05″ 5,24 6,04 8,3821 Cefeide
X Sagittae 20h 05m 05s +20° 38′ 53″ 7,0 9,7 196: Semiregolare
VZ Sagittae 20h 00m 03s +17° 30′ 59″ 5,27 5,57 - Irregolare
WZ Sagittae 20h 07m 37s +17° 42′ 15″ 7,0 15,53 11900: Nova nana
NO Sagittae 19h 17m 59s +20° 01′ 25″ 5,3 7,7 345 Mireide

Nonostante le ridotte dimensioni, la costellazione abbonda di stelle variabili, grazie alla sua posizione sul piano della Via Lattea; molte di queste però non sono alla portata di piccoli strumenti.

La S Sagittae è la più facile; si tratta di una variabile Cefeide che oscilla fra la quinta e la sesta magnitudine in circa 8,4 giorni. Le sue oscillazioni possono essere notate anche ad occhio nudo, disponendo di un buon cielo.

Oggetti del profondo cielo modifica

Principali oggetti non stellari
Nome
Coordinate eq. J2000.0
Tipo Magn.
Dimensioni
(primi d'arco)
Nome proprio
A. R.
Dec.
Harvard 20 19h 53m : +18° 20′ : Ammasso aperto 7,7 7
M71 19h 53m 46s +18° 46′ 42″ Ammasso globulare 6,1 7,2
 
M71 è uno degli ammassi globulari meno densi che si conoscano; ha anche la particolarità di trovarsi lungo il piano galattico.

La Freccia ricade nella Via Lattea e contiene al suo interno un ricco campo stellare, mentre nella parte più occidentale quest'ultima è oscurata dalla Fenditura dell'Aquila, un grande complesso di nebulose oscure appartenenti al nostro braccio di spirale che oscurano in senso longitudinale il piano della nostra Galassia. Gli oggetti non stellari scarseggiano, anche a causa delle ridotte dimensioni della costellazione, mentre quelli che ci sono si trovano in massima parte al di fuori della portata di piccoli strumenti.

L’oggetto più brillante e l’unico di facile osservazione è M71, un ammasso globulare abbastanza semplice da localizzare, trovandosi al centro della costellazione, circa 2° a est della stella δ Sagittae; è a mala pena visibile con un binocolo 8x30 o 10x50, se la notte è buia e limpida. Per iniziare a risolverlo in stelle occorre un telescopio da 150-200 mm e un buon ingrandimento, mentre è decisamente facile risolverlo con uno strumento da 300 mm di diametro. M71 si trova a una distanza di circa 12.000 anni luce dalla Terra e ha un'estensione di soli 27 anni luce, molto pochi per un ammasso globulare. La irregolare stella variabile Z Sagittae fa parte di questo ammasso; contiene inoltre almeno sei giganti di tipo M e la sua luminosità totale è di 13.200 luminosità solari. M71 fu a lungo ritenuto (fino al 1970) un ammasso aperto particolarmente concentrato; la sua elevata velocità radiale (-80 km/s) e le sue stelle più brillanti, che sono rosse, giocano però decisamente a favore dell'appartenenza di M71 alla categoria degli ammassi globulari. Al contrario, il fatto che in esso non siano state scoperte variabili a corto periodo come le variabili RR Lyrae (che denota un'età giovane, sui 9–10 miliardi di anni) e il suo collocamento sul piano della Via Lattea sono punti a favore della classificazione come ammasso aperto. Le fonti più recenti concordano nell'attribuire ad M71 la qualifica di ammasso globulare, sebbene molto poco concentrato come M68 nell'Idra.