Guida alle costellazioni/Da Pegaso a Perseo/Pesci

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Quella dei Pesci è una costellazione dello zodiaco, che si trova tra l'Acquario a sudovest e l'Ariete ad est. È anche di notevoli dimensioni, sebbene non contenga alcuna stella luminosa; è stata citata da Tolomeo, come tutte le costellazioni zodiacali, fra le 48 costellazioni dell’antichità.

La costellazione di Orione
La costellazione di Orione

CopertinaGuida alle costellazioni/Copertina

Parte I - Stelle e oggetti
Parte II - Le 88 costellazioni
Parte III - Carte stagionali
Appendici
Dettagli costellazione
Nome latino Pisces
Genitivo del nome Piscium
Abbreviazione ufficiale Psc
Area totale 889 gradi quadrati
Transito al meridiano alle ore 21 15 novembre
Stelle più luminose della mag. 3,0 0
Stelle più luminose della mag. 6,0 79
Stelle più luminose
Sigla Nome Magn.
η Piscium Alpherg 3,62
γ Piscium Simmah 3,70
ω Piscium Vernalis 4,03
ι Piscium 4,13
ο Piscium Torcularis 4,26
ε Piscium 4,27
θ Piscium 4,27
α Piscium Alrisha 4,33

Caratteristiche modifica

I Pesci sono una costellazione piuttosto debole, la meno appariscente fra le costellazioni zodiacali, nonostante le sue grandi dimensioni: la stella più luminosa, η Piscium, ha una magnitudine apparente di solo 3,6. La stella α Piscium è chiamata Alrisha, "il nodo", che sarebbe il nodo che tiene assieme i due pesci. La costellazione si estende a sudest del Quadrato di Pegaso, il grande asterismo che domina le notti autunnali nell'emisfero nord; la parte più facilmente riconoscibile è il gruppetto di stelle disposte a cerchio a sud del Quadrato, rappresentante uno dei due pesci e composto in prevalenza da astri di quarta magnitudine. Il punto in cui l'eclittica attraversa l'equatore celeste andando verso nord, il punto vernale o equinozio di primavera, si trova a circa 8° a sud della stella ω Piscium.

Gran parte della costellazione sta nell'emisfero nord, così da essere osservabile per buona parte dell'anno (da agosto a inizio marzo) dall'emisfero boreale; nell'emisfero sud invece è leggermente meno osservabile.

La costellazione ha origini molto antiche. Una convincente indicazione che i Greci ereditarono questa costellazione dai Babilonesi è che gli eventi mitologici che la riguardano si sarebbero verificati attorno al fiume Eufrate. La storia costituisce il seguito di un episodio molto antico della mitologia greca, nel corso del quale gli dèi dell'Olimpo avevano sconfitto i Titani e i Giganti nella lotta per la supremazia. La Madre Terra, conosciuta anche come Gea, riservò agli dèi un'altra sgradevole sorpresa: si accoppiò con Tartaro, la regione più bassa del Mondo dell'Oltretomba dove Zeus aveva imprigionati i Titani, e da quest'unione poco promettente nacque Tefeo, il mostro più terribile che al mondo fosse mai stato dato vedere. Secondo Esiodo, Tefeo aveva cento teste di drago. Lanciava fiamme dagli occhi, mentre dalle bocche guizzavano lingue nere e fuoriusciva una cacofonia di suoni: a volte erano voci eteree che gli dèi riuscivano a comprendere, mentre altre volte Tefeo muggiva come un bue, ruggiva come un leone, guaiva come un cucciolo, o sibilava come un covo di vipere.

Gea mandò questo mostro tremendo ad attaccare gli dèi; Pan lo vide arrivare e con un grido avvisò gli altri. Poi si tuffò nel fiume tramutandosi in pesce-capra, rappresentato nella costellazione del Capricorno, anche quella ereditata dai Babilonesi. Afrodite e suo figlio Eros si rifugiarono fra le canne sulla sponda del fiume Eufrate, ma quando il vento fece frusciare la boscaglia Afrodite si spaventò. Tenendo Eros in grembo invocò l'aiuto delle ninfe e saltò nel fiume. Secondo una versione della storia, due pesci vennero fuori dall'acqua e trasportarono Afrodite ed Eros sui loro dorsi, ma in un'altra versione sono invece i due profughi che vengono tramutati in pesci.

Nel cielo i due Pesci sono raffigurati che nuotano in direzioni divergenti, con le loro code tenute insieme da una cordicella. I Greci non offrirono spiegazioni soddisfacenti per questo legame, limitandosi a descriverli come tali; secondo lo storico Paul Kunitzsch tuttavia furono i Babilonesi a vedere in questa zona di cielo due pesci uniti da una corda; pertanto è evidente che i Greci presero in prestito quell'immagine dai Babilonesi, sebbene nel frattempo si fosse perso il significato della corda che li unisce.

Questa costellazione ha una certa importanza perché contiene il punto dell’eclittica in cui ogni anno il Sole attraversa l'equatore celeste per passare nell'emisfero boreale; questo punto, che nell’emisfero nord coincide con l’equinozio di primavera, circa 2300 anni fa si trovava in Ariete, ma si è spostato nei Pesci a causa della lenta oscillazione della Terra sul suo asse, detta precessione: da questo fatto deriva però il nome di Primo punto di Ariete.

Stelle doppie modifica

Principali stelle doppie
Nome
Coordinate eq. J2000.0
Magnitudine
Separazione
(secondi d'arco)
Colore
A. R.
Dec.
A B
35 Piscium 00h 14m 59s +08° 49′ 16″ 6,1 7,8 11,5 g + b
54-55 Piscium 00h 39m : +21° 20′ : 5,36 5,88 900 ar + g
55 Piscium 00h 39m 56s +21° 26′ 19″ 5,6 8,8 6,6 ar + g
65 Piscium 00h 49m 53s +27° 42′ 37″ 7,0 7,1 4,5 g + g
ψ1 Piscium 01h 05m 42s +21° 27′ 56″ 5,34 5,56 29,9 b + b
77 Piscium 01h 05m 49s +04° 54′ 31″ 6,35 7,25 33,0 g + g
HD 7215 01h 12m 52s +32° 04′ 30″ 6,98 8,78 19,5 b + b
ζ Piscium 01h 13m 44s +07° 34′ 32″ 5,24 6,30 24,0 b + g
100 Piscium 01h 34m 52s +12° 33′ 31″ 7,3 8,5 15,7 b + b

La costellazione contiene un gran numero di stelle doppie ben osservabili anche con piccoli strumenti.

La coppia prospettica formata dalle stelle 54 Piscium e 55 Piscium è la più larga ed è risolvibile anche con un binocolo; si tratta di due stelle di quinta magnitudine, una arancione e una giallastra, separate da ben 15 minuti d’arco.

La 55 Piscium poi è a sua volta una doppia, con componenti di magnitudini 5,6 e 6,8, separabili solo con un telescopio.

La stella 77 Piscium è risolvibile anche a bassi ingrandimenti; la primaria è di sesta magnitudine e la compagna appare di settima. Entrambe sono gialle.

La ζ Piscium è una stella di magnitudine 5,2 con una compagna di sesta grandezza a circa 24", risolvibile con un telescopio di piccole dimensioni.

La ψ1 Piscium è una coppia di stelle bianche, entrambe di quinta magnitudine; la loro separazione di 30" le rendono risolvibili con un piccolo strumento.

Stelle variabili modifica

Principali stelle variabili
Nome
Coordinate eq. J2000.0
Magnitudine
Periodo
(giorni)
Tipo
A. R.
Dec.
Max. Min.
R Piscium 01h 30m 38s +02° 52′ 54″ 7,0 14,8 344,50 Mireide
SZ Piscium 23h 13m 24s +02° 40′ 32″ 7,18 7,72 3,9658 Eclisse
TV Piscium 00h 28m 03s +17° 53′ 35″ 4,65 5,42 49,1 Semiregolare pulsante
TX Piscium (19) 23h 46m 24s +03° 29′ 13″ 4,79 5,20 Irregolare
WW Piscium 00h 59m 50s +06° 29′ 00″ 5,97 6,11 Irregolare
WZ Piscium 02h 06m 12s +08° 14′ 53″ 6,20 6,38 20: Semiregolare
XZ Piscium 23h 54m 47s +00° 06′ 34″ 5,61 5,97 Irregolare
YY Piscium 00h 01m 58s −06° 00′ 51″ 4,31 4,41 Irregolare

La costellazione dei Pesci ospita alcune stelle variabili le cui oscillazioni sono apprezzabili anche a occhio nudo.

Una delle più facili da individuare è la TX Piscium (nota anche come 19 Piscium), grazie al fatto che costituisce la chiusura a oriente del cerchio di stelle che costituiscono il pesce meridionale; le sue oscillazioni sono percepibili anche a occhio nudo, essendo comprese fra la quarta e la quinta magnitudine. Il suo periodo è però irregolare.

Sempre fra le irregolari vi è la XZ Piscium, che oscilla di pochi decimi di magnitudine; fra le semiregolari la più luminosa è la TV Piscium, che in circa un mese e mezzo oscilla fra la magnitudine 4,6 e la 5,4, variazione percepibile quindi a occhio nudo.

Una stella con ampie oscillazioni è la R Piscium, una stella rossa variabile di tipo Mira, che oscilla fra la magnitudine 7 e la 14,8 in poco meno di un anno; in fase di massima è ben visibile anche con un piccolo binocolo.

Oggetti del profondo cielo modifica

Principali oggetti non stellari
Nome
Coordinate eq. J2000.0
Tipo Magn.
Dimensioni
(primi d'arco)
Nome proprio
A. R.
Dec.
NGC 315 00h 57m 49s +30° 21′ 09″ Galassia 11,3 3,2 × 2,0
NGC 420 01h 12m 09.6s +32° 07′ 23″ Galassia 13,9 2,0 × 2,0
NGC 488 01h 21m 47s +05° 15′ 25″ Galassia 10,6 5,2 × 3,9
NGC 524 01h 24m 48s +09° 32′ 21″ Galassia 10,5 2,8 × 2,8
M74 01h 36m 42s +15° 47′ 01″ Galassia 9,4 10,5 × 9,5
NGC 660 01h 43m 02s +13° 38′ 34″ Galassia 11,4 8,3 × 3,2
NGC 741 01h 56m 21s +05° 37′ 44″ Galassia 11,5 3,0 × 2,9
 
Dettaglio di M74 ripreso dal telescopio spaziale Hubble, con in evidenza la complessa struttura dei bracci di spirale e le numerose regioni di idrogeno ionizzato.
 
NGC 524 presenta dei bracci avvolti con numerosi giri attorno a un nucleo di dimensioni molto ridotte.
 
NGC 660 è un raro esempio di galassia ad anello polare, facente parte del gruppo di M74.

La costellazione dei Pesci mostra una parte del cielo profondo all'esterno della Via Lattea, caratteristica che consente di poter osservare senza intralci le galassie remote, molte delle quali sono raggruppate in grandi ammassi di galassie; tuttavia, sono poche le galassie luminose visibili in questa costellazione.

L'unica relativamente notevole è M74, una galassia spirale estesa ma non molto luminosa, osservata per la prima volta da Charles Messier, che si trova appena 1,3° a nordest della stella η Piscium. È uno degli oggetti di Messier più difficili da osservare: la sua magnitudine di 9,4 lo rende invisibile a occhio nudo e con un binocolo 10x50; un telescopio di piccole dimensioni come un 80 mm permette di vedere solo il nucleo, che non deve essere confuso con una stella. Per sperare di vedere la struttura a spirale della galassia è necessario uno strumento da 250 mm e buone condizioni del cielo. La massa di questa galassia è pari a solo un quinto di quella della Via Lattea, ma il suo diametro è tuttavia pari a 80.000 anni luce, quindi comparabili con quelle della nostra galassia; la sua distanza è circa 35 milioni di anni luce. I bracci a spirale di questa galassia contengono molte stelle giovani o ancora in formazione; la struttura stessa dei bracci è molto complessa, poiché comprende più ramificazioni che dai giri interni vanno a intersecare quelli più esterni in modo trasversale. Secondo studi recenti una struttura del genere potrebbe essere anche la stessa della Via Lattea: il Braccio di Orione, su cui si trova il Sole, sembra infatti essere un braccio trasversale, con una biforcazione che va a intersecare il Braccio di Perseo, più esterno rispetto al nostro. Il Chandra X-ray Observatory ha osservato una sorgente di raggi X ultraluminosa (ULX) all'interno di questa galassia che irradia più energia ai raggi X di una stella di neutroni, in intervalli periodici di circa due ore; si ritiene che l’oggetto coincidente con questa sorgente abbia una massa di circa 10.000 masse solari. Questa caratteristica viene considerata come un indizio della presenza di un buco nero di massa intermedia, quindi probabilmente di una classe relativamente insolita di buchi neri, a metà via fra quelli di massa stellare e quelli supermassicci, residente al centro di una galassia. A causa di ciò, si crede si sia formato non da un singolo evento di esplosione di supernova, ma probabilmente da un numero maggiore di piccoli buchi neri nati in un ammasso.

M74 è la galassia più grande di un gruppo di galassie noto come Gruppo di M74, che comprende un numero compreso fra 5 e 7 galassie, fra le quali vi è anche la spirale peculiare NGC 660, oltre che alcune galassie irregolari.

Un'altra galassia osservabile con facilità, sebbene sia molto meno luminosa della precedente, è NGC 524, visibile circa 3° a nordest della stella ζ Piscium; può essere individuata con un telescopio da 120 mm senza eccessive difficoltà, se la notte è propizia, e appare come una macchia chiara di forma circolare, priva di dettagli. L’esperienza osservativa non migliora molto con strumenti di diametro maggiore. Si tratta di una galassia spirale i cui bracci sono molto ben avvolti con diversi giri e appaiono delineati soltanto da sottilissime bande di nebulose oscure, al punto che il suo aspetto ricorda molto quello delle galassie lenticolari; il suo nucleo è luminoso ma molto piccolo, al punto che occupa una piccolissima parte del diametro galattico. La sua distanza è stimata sui 90 milioni di anni luce.

NGC 488 è un'altra galassia spirale, visibile quattro gradi e mezzo a sud della precedente; un telescopio da 120 mm è sufficiente per poterla notare, sotto un cielo molto limpido e buio, ma non mostra particolari rilevanti e appare come una specie di piccola stella dai contorni sfumati. Con un grande telescopio si può scorgere un alone chiaro attorno a un nucleo un po’ più luminoso. Questa galassia ricorda un po’ la precedente, se non fosse che i bracci di spirale sono un po’ più marcati; essi compiono diversi giri attorno a un nucleo non molto esteso. La sua angolazione non è perfettamente di faccia e quindi sembra assumere una forma leggermente allungata. Si ritiene che la sua distanza sia pari a 100 milioni di anni luce circa, dunque abbastanza simile a quella della galassia precedente.

Come già visto, al gruppo di M74 appartiene anche la galassia peculiare NGC 660; si tratta di una galassia cosiddetta “ad anello polare”, un tipo molto raro di galassie in cui un anello esterno di gas e stelle ruota perpendicolarmente al piano principale della galassia. Si pensa che quest’anello polare si sia formato quando la galassia è entrata in interazione gravitazionale con un'altra, probabilmente molto ricca di gas: una possibilità è che del materiale gassoso sia stato strappato via dalla marea di una galassia vicina e sia andato a formare l'anello polare; l'altra possibilità è che una galassia più piccola sia entrata in collisione in senso ortogonale col piano di rotazione di questa galassia, più grande, quindi la struttura ad anello ricca di gas e polveri si sarebbe formata proprio a partire dalle stelle che facevano parte della galassia minore. Naturalmente questa sua forma non è in alcun modo osservabile otticamente attraverso i telescopi, dove appare soltanto come una macchia chiara, che si fa irregolare sfruttando strumenti di grande diametro; per poterla rilevare occorrono lunghe pose fotografiche abbinate a grandi aperture. La sua distanza è stimata sui 40 milioni di anni luce, poco superiore a quella di M74; la sua posizione è invece circa 3° a sudest rispetto a quest’ultima.

Fra le galassie più deboli della costellazione si segnala la presenza di NGC 3 e NGC 4, due piccole galassie lenticolari spesso fotografate solo per il fatto di essere il terzo e il quarto oggetto elencato nel New General Catalogue (NGC); la loro distanza è di circa 160 milioni di anni luce e la loro magnitudine è pari a circa 14, pertanto sono al di là della portata della gran parte dei telescopi amatoriali.

La parte settentrionale dei Pesci ospita alcuni grandi ammassi di galassie, come quello dominato da NGC 507, sul confine con Andromeda; si tratta però principalmente di galassie deboli e visibili bene specialmente nelle fotografie a lunga esposizione.

Un altro ammasso visibile alcuni gradi a SSW del precedente è quello di NGC 383, leggermente meno ricco ma anch’esso fotografabile senza difficoltà sfruttando telescopi di grande diametro.

Altri ammassi di galassie si osservano nella parte sudorientale della costellazione.