Guida alle costellazioni/Da Pegaso a Perseo/Ariete

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L'Ariete è una delle costellazioni dello zodiaco; si trova tra i Pesci ad ovest e il Toro ad est ed è una figura caratteristica dei cieli autunnali boreali. Al di là delle due stelle più luminose e di qualche stella doppia la costellazione non contiene molti oggetti di rilievo, sia per la lontananza dalla Via Lattea sia per le sue dimensioni.

La costellazione di Orione
La costellazione di Orione

CopertinaGuida alle costellazioni/Copertina

Parte I - Stelle e oggetti
Parte II - Le 88 costellazioni
Parte III - Carte stagionali
Appendici
Dettagli costellazione
Nome latino Aries
Genitivo del nome Arietis
Abbreviazione ufficiale Ari
Area totale 441 gradi quadrati
Transito al meridiano alle ore 21 15 dicembre
Stelle più luminose della mag. 3,0 2
Stelle più luminose della mag. 6,0 59
Stelle più luminose
Sigla Nome Magn.
α Arietis Hamal 2,01
β Arietis Sheratan 2,64
41 Arietis Bharani 3,61
γ Arietis Mesarthim 3,88
δ Arietis Botein 4,35
HD 20644 4,47
39 Arietis 4,52
ε Arietis 4,63

Caratteristiche modifica

Si tratta di una costellazione di dimensioni relativamente contenute: occupa infatti 441 gradi quadrati di volta celeste, ossia poco più della metà del vicino Toro. Le sue stelle sono tuttavia abbastanza appariscenti, in particolare Hamal (α Arietis) e Sheratan (β), entrambe di magnitudine 2; altre stelle importanti sono Mesarthim (γ1) e Botein (δ). Tranne quest'ultima, le sue stelle più luminose si concentrano nell'angolo nordoccidentale della costellazione.

L'Ariete si individua con facilità poco ad ovest delle Pleiadi e a nord della grande costellazione della Balena. Nella parte nordorientale dell'Ariete nei secoli passati era stata creata una piccola costellazione chiamata Mosca Boreale, caduta poi in disuso e definitivamente soppressa nel 1930; ciò ha comunque comportato un'anomalia nella nomenclatura delle sue stelle: in questa regione dell’Ariete infatti non sono presenti stelle con lettere greche e la sesta stella più brillante della costellazione, di magnitudine 4,47, non possiede neppure il numero di Flamsteed, ma direttamente una sigla del catalogo di Henry Draper (HD 20644).

La costellazione diventa visibile nel cielo serale alla fine dell'estate boreale (settembre) e resta visibile per tutto l'autunno e l'inverno, fino al mese di marzo; dall’emisfero australe invece la sua visibilità è più limitata, anche a causa dell'incremento delle ore di luce nei mesi compresi fra ottobre e dicembre, ossia in quei mesi di massima visibilità nel cielo serale.

Dall’Ariete prende il nome il Primo Punto d'Ariete, ossia l'intersezione fra l'equatore celeste e l'eclittica in direzione nord; si tratta del punto in cui si osserva il Sole il giorno dell'equinozio del 20-21 marzo ed è considerato il grado 0 dell'eclittica. A causa della precessione degli equinozi, oggi questo punto si trova nella costellazione dei Pesci; quando però, intorno al 130 a.C., il grande astronomo greco Ipparco definì la posizione dell'equinozio di primavera, questo punto si trovava a sud della stella Mesarthim (γ Arietis). Fu allora fissato qui l'inizio dello zodiaco e quindi l'equinozio di primavera fu comunemente noto come il Primo Punto d'Ariete.

Non deve sorprendere trovare un ariete in cielo, poiché spesso gli arieti erano sacrificati agli dèi e Zeus stesso fu qualche volta identificato con un ariete. Ma i mitografi concordano nel considerare speciale quest’ariete, che è quello il cui vello d'oro fu l'obiettivo del viaggio di Giasone e degli Argonauti. L'Ariete comparve sulla Terra nell'esatto istante in cui il Re Atamante di Beozia si accinse a sacrificare suo figlio Frisso per allontanare una carestia incombente sotto l’inganno di Ino, figlia di re Cadmo di Tebe; l’ariete alato apparve e portò in salvo Frisso e sua sorella Elle. Una volta raggiunta la Colchide, Frisso sacrificò l'ariete a Zeus in segno di gratitudine e regalò il suo vello d'oro al terribile Re della Colchide, Eeta, che, in cambio, gli concesse la mano di sua figlia Calciope.

Dopo la morte di Frisso il suo fantasma ritornò in Grecia per perseguitare suo cugino Pelia, che si era impadronito del trono di Iolco in Tessaglia. Il vero successore a quel trono era Giasone. Pelia promise di lasciarglielo se gli avesse portato a casa dalla Colchide il vello d’oro. Fu questa la sfida che diede il via all'epico viaggio di Giasone e degli Argonauti.

Nelle vecchie carte celesti l'Ariete è rappresentato in posizione accucciata, ma senza ali, con la testa rivolta verso i Pesci ma girata a guardare il Toro.

Stelle doppie modifica

Principali stelle doppie
Nome
Coordinate eq. J2000.0
Magnitudine
Separazione
(secondi d'arco)
Colore
A. R.
Dec.
A B
γ Arietis 01h 53m 32s +19° 17′ 40″ 4,75 4,83 7,8 b + b
λ Arietis 01h 57m 56s +23° 35′ 46″ 4,79 7,30 37,4 g + g
30 Arietis 02h 37m 01s +24° 38′ 50″ 6,50 7,09 38,3 g + g
HD 16694 02h 41m 07s +18° 48′ 01″ 7,6 7,9 3,4 b + b
ε Arietis 02h 59m 13s +21° 20′ 26″ 4,63 4,63 1,5 b + b
HD 21437 03h 28m 01s +20° 27′ 51″ 7,0 7,3 6,9 b + g

L'Ariete contiene alcune stelle doppie luminose e facili da risolvere.

La stella γ Arietis è la più famosa stella doppia della costellazione, nonché una delle più conosciute e osservate del cielo: nonostante sia un po' più stretta delle altre doppie circostanti è infatti ben nota presso gli astronomi amatoriali per essere formata da due stelle azzurre di magnitudine quasi identica, entrambe più luminose della magnitudine 5. La loro risoluzione richiede ingrandimenti un po' più spinti rispetto alle altre coppie della costellazione, essendo separate da meno di 8". Si tratta di una delle prime stelle doppie ad essere state scoperte: era infatti stata risolta già nel 1664 dall’astronomo Robert Hooke; il loro periodo orbitale è molto lungo e supera i 5000 anni.

La stella 30 Arietis è invece la coppia più ampia: è composta da due astri di sesta e settima magnitudine, entrambi gialli, separati da quasi 40" e dunque risolvibili con uno strumento di piccole dimensioni.

Il sistema di λ Arietis è anch’esso molto facile da risolvere anche con un piccolo strumento, dato che consiste in una stella primaria di quarta magnitudine, visibile ad occhio nudo, più una compagna minore di settima grandezza, con una separazione di oltre 37".

La ε Arietis è una stella di quarta grandezza irrisolvibile con piccoli strumenti; a forti ingrandimenti si risolve in due componenti bianche di pari magnitudine. La loro separazione è di appena 1,5".

Stelle variabili modifica

Principali stelle variabili
Nome
Coordinate eq. J2000.0
Magnitudine
Periodo
(giorni)
Tipo
A. R.
Dec.
Max. Min.
R Arietis 02h 16m 07s +25° 03′ 24″ 7,4 13,7 186,78 Mireide
T Arietis 02h 48m 20s +17° 30′ 34″ 7,5 11,3 316,6 Semiregolare pulsante
U Arietis 03h 11m 03s +14° 47′ 58″ 7,2 15,2 371,13 Mireide
RR Arietis 01h 55m 51s +23° 34′ 38″ 6,4 6,8 47,9 Eclisse
RZ Arietis 02h 55m 48s +18° 19′ 54″ 5,62 6,01 30: Semiregolare
UX Arietis 03h 26m 35s +28° 42′ 54″ 6,26 6,62 6,4379 Eclisse
UW Arietis 03h 07m 26s +17° 52′ 48″ 6,10 6,23 0,1528 Pulsante
VW Arietis 02h 26m 46s +10° 33′ 55″ 6,64 6,76 0,149 Pulsante

L'Ariete contiene un numero esiguo di stelle variabili, alcune delle quali sono osservabili anche con un piccolo binocolo.

La più brillante è la RZ Arietis, una variabile semiregolare che in fase di massima ha una magnitudine pari a 5,6, dunque visibile anche senza strumenti in un cielo buio; in circa un mese scende fino alla magnitudine 6,0, quasi sparendo dalla vista ad occhio nudo. Il suo periodo è di circa un mese.

Le variabili Mireidi più luminose in fase di massima sono la R Arietis e la U Arietis, le quali però raggiungono solo la settima magnitudine, mentre in fase di minimo sono anche ben al di là della portata della gran parte dei telescopi amatoriali, anche se di grande diametro.

Una variabile a eclisse è la RR Arietis, sebbene non sia molto luminosa e abbia un periodo di oltre un mese e mezzo; le sue oscillazioni sono comprese fra le magnitudini 6,4 e 6,8.

Oggetti del profondo cielo modifica

Principali oggetti non stellari
Nome
Coordinate eq. J2000.0
Tipo Magn.
Dimensioni
(primi d'arco)
Nome proprio
A. R.
Dec.
NGC 772 01h 59m 20s +19° 00′ 22″ Galassia 10,4 4,2 x 4,3
NGC 821 02h 08m 21s +10° 59′ 44″ Galassia 11,2 2,6 x 1,6
NGC 972 02h 34m 13s +29° 18′ 42″ Galassia 11,4 3,3 x 1,7
 
NGC 772, una galassia spirale fortemente deformata dall’interazione con altre galassie. Può essere individuata anche con un piccolo telescopio.
 
Immagine mappata del 2003, con in evidenza le due supernovae (2003hl e 2003iq) osservate nel 2003.
 
NGC 972, una galassia spirale irregolare molto ricca di nubi di gas e polveri interstellari.

I pochi oggetti del profondo cielo nell'Ariete sono relativamente deboli. Non sono presenti oggetti appartenenti alla Via Lattea di facile osservazione: nell'estremo settore di nordest si osservano alcune nebulose oscure o parzialmente illuminate, che fanno parte della regione di formazione stellare compresa fra Perseo e il Toro e nota come Nube di Perseo.

La Nube di Perseo è un grande complesso di nebulose oscure e polveri interstellari che si allunga per ben 25°, le cui propaggini meridionali si estendono nella parte nordorientale dell’Ariete. Grazie alla sua vicinanza, la Nube di Perseo è una delle regioni nebulose molecolari più facili da studiare, in particolare per quanto riguarda la comprensione dei meccanismi di formazione delle stelle di piccola e media massa; essendo infatti una nube minore del braccio di spirale in cui si trova (il Braccio di Orione), al suo interno non avvengono fenomeni di formazione di stelle di grande massa. La maggior parte di questi processi sono attivi nel settore centro-meridionale, in Perseo ma vicino al confine con l’Ariete.

L’oggetto più interessante della Nube di Perseo situato all’interno dei confini dell’Ariete è la piccola nebulosa a riflessione catalogata come vdB 16. Questa nebulosa si può individuare partendo dalla stella 41 Arietis, una stella bianco-azzurra di sequenza principale di magnitudine 3,6, e spostandosi di circa 3,5° in direzione est-nord-est fino a raggiungere l’isolata stella arancione HD 20644, già citata in precedenza e di magnitudine 4,47; da qui si prosegue nella stessa direzione per circa un grado, fino a raggiungere la nebulosa. vdB 16 è ben visibile con un telescopio di grande diametro ed eventualmente con opportuni filtri UHC; si presenta di colore azzurro e mostra al suo interno una stella di nona magnitudine di classe spettrale F che la illumina, nota con la sigla HIP 16170. La sua distanza si aggira sui 980 anni luce dal sistema solare, compatibilmente col resto della Nube di Perseo.

Gran parte delle galassie visibili in Ariete sono deboli e remote. La più luminosa è NGC 772; si tratta di una galassia di notevoli dimensioni ed è ben visibile anche con un telescopio da 120 mm di diametro, dove appare come una macchia un po’ irregolare. Si individua poco più di un grado a est della stella γ Arietis; attraverso un telescopio da 200 mm è evidente la sua caratteristica più importante, il suo braccio di spirale deformato, che fa assomigliare l’intera galassia a una sorta di virgola. Questa galassia presenta un nucleo molto grande e luminoso e possiede un braccio di spirale notevolmente più sviluppato degli altri, nonché deformato, molto probabilmente a causa dell'interazione con la vicina galassia NGC 770, una nana ellittica in parte immersa nel chiarore del suo alone. Il suo nucleo, apparentemente ricco di idrogeno ionizzato, non è attraversato da alcuna barra. La sua distanza è stimata sui 130 milioni di anni luce; a questa distanza alle sue dimensioni apparenti corrisponde un diametro reale di ben 200.000 anni luce, praticamente doppio rispetto a quello della Via Lattea. Lo spazio circostante comprende diverse galassie nane satelliti, oltre alla già citata NGC 770; quest’ultima in particolare presenta un’elevata luminosità superficiale, nonostante le sue piccole dimensioni, ed è molto ben evidente nelle fotografie a lunga esposizione. Nel 2003 nei suoi bracci di spirale furono osservate due supernovae di tipo II in contemporanea, che raggiunsero la magnitudine 16.

La vicina NGC 770 è anch’essa visibile anche con telescopi da 150 mm, grazie alla sua elevata luminosità superficiale, nonostante le sue dimensioni apparenti molto ridotte.

Un'altra galassia alla portata di strumenti amatoriali è NGC 821; è individuabile a sud della costellazione, vicino al confine col la Balena, circa 2,5 gradi a nordovest della stella ξ2 Ceti. La sua osservazione visuale, peraltro possibile solo per mezzo di un telescopio di almeno 150 mm di apertura sotto un cielo limpido, non reca grande soddisfazione, in quanto si presenta come un'ellisse chiara priva di dettagli, inoltre parzialmente oscurata dalla luce di una stella di magnitudine 7, visibile a pochi minuti d’arco di distanza verso nordovest. Si tratta di una galassia di forma ellittica, la cui distanza è stimata sui 78 milioni di anni luce; ha una forma allungata in senso nordest-sudovest e all’osservazione diretta appare priva di strutture significative. Sembra che il suo nucleo possa ospitare un buco nero supermassiccio, mentre al di fuori del nucleo sono state individuate alcune nebulose planetarie, che sono state studiate per determinare la quantità di materia oscura presente nella galassia.

NGC 972 è un po’ meno appariscente delle altre due; si individua circa 3° a nordovest della stella 35 Arietis, sul confine col Triangolo e attraverso un telescopio da 200 mm di apertura si presenta di aspetto allungato e piccole dimensioni. Si tratta di una galassia peculiare, sebbene esistano delle evidenze che la farebbero classificare come galassia a spirale; possiede un anello di polveri molto marcato, che ha reso difficoltosa la sua classificazione, così in diversi studi appare come spirale o irregolare vagamente lenticolare. Le notevoli emissioni di radiazione infrarossa nell’Hα testimoniano che nell’anello di polveri sono in corso importanti processi di formazione stellare su grande scala; si calcola che ben il 50% della massa di questa galassia sia in effetti costituita da gas e in particolare da gas molecolare, piuttosto che atomico. Una spiegazione plausibile per il suo insolito aspetto è che di recente abbia subito una fusione con un'altra galassia vicina, forse una nana sferoidale con un elevato contenuto di gas, che ha causato un rimescolamento dei gas delle due galassie e avviando la formazione stellare. La sua distanza è stimata sui 73 milioni di anni luce.

NGC 972 è la galassia dominante di un gruppo di galassie costituito principalmente da nane sferoidali.

L’Ariete comprende diverse altre galassie, ma si tratta di oggetti molto deboli e fuori dalla portata dei telescopi amatoriali; sono inoltre presenti alcuni remoti ammassi di galassie.