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La lingua Giapponese è composta da 3 "alfabeti", noti come Kana, quali rappresentano sillabe combinate con vocali per rappresentare suoni diversi.

Il primo, Hiragana, è stato elaborato nel periodo Heian dai Man'yōgana, ossia i caratteri cinesi tradizionali usati nel Cinese Classico, impiegati in Giapponese puramente per il suono che rappresentavano prima dell'invenzione dei Kana, tramite la scrittura nello stile corsivo soshō di tali hanzi. In pratica, i giapponesi usavano il Man'yōgana (dei kanji usati solo per il suono) per indicare le sillabe, poi, scrivendolo velocemente, passarono al più semplice hiragana.

Gli Hiragana sono l'alfabeto principale con cui vengono scritte le parole in Giapponese di tutti i giorni.

Il secondo, è il Katakana, che mentre anch'essi sono derivati dal Man'yōgana, sono derivati da una scrittura più rigida e regolare, storicamente utilizzato dagli uomini, mentre la scrittura hiragana, era associata alla femminilità, ma tale usanza cadde in disuso dopo la 2° guerra mondiale, oggi viene impiegato per rappresentare i suoni, le parole straniere o per stile. ed anche per distinguere la pronuncia dei hanzi in base al tipo di lettura (nativa Giapponese o quella originale cinese) .

Entrambi gli alfabeti sono oggi equivalenti, anche se storicamente rappresentavano suoni diversi, come え (e) ed エ (e, katakana) che erano pronunciati fino al 11° secolo rispettivamente come /e/ & /je/.

Fondamentale per la lingua Giapponese sono gli Hanzi, o in Giapponese "Kanji" (Caratteri Cinesi) perché in Giapponese esistono molti omofoni (parole che hanno lo stesso suono ma diverso significato) e risulterebbe impossibile la comprensione se utilizzassero solo Hiragana o Katakana al di fuori di frasi semplici, per cui sono impiegati molti dei caratteri cinesi per rendere più comprensibile la frase.

Esiste poi la "romanizzazione" dei caratteri stessi, cioè scrivere i kana utilizzando l'alfabeto latino per rendere più facile la leggibilità ai non-Giapponesi, tale processo è chiamato "romaji", che è a sua volta suddiviso in diversi tipi.

Il più usato e popolare è la romanizzazione "Hepburn", seguito da Kunrei-shiki e Nihon-shiki, tali romanizzazioni del Giapponese sono più tradizionali e presenta differenze come l'uso dell'accento circonflesso (non presente nell'Hepburn) e diversa catalogazione dei kana, es: し nel sistema Hepburn è "SHI", mentre nel sistema Nihon-shiki è "SI", stesso per じ, in Hepburn è "JI", mentre nel nihon-shiki è "ZI".

Sillabario hiragana

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Alfabeto Hiragana.


















Tabella suoni

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a i u e o (ya) (yu) (yo)
ka ki ku ke ko きゃ kya きゅ kyu きょ kyo
sa shi su se so しゃ sha しゅ shu しょ sho
ta chi tsu te to ちゃ cha ちゅ chu ちょ cho
na ni nu ne no にゃ nya にゅ nyu にょ nyo
ha hi fu he ho ひゃ hya ひゅ hyu ひょ hyo
ma mi mu me mo みゃ mya みゅ myu みょ myo
ya yu yo
ra ri ru re ro りゃ rya りゅ ryu りょ ryo
wa wo
n
ga gi gu ge go ぎゃ gya ぎゅ gyu ぎょ gyo
za ji zu ze zo じゃ ja じゅ ju じょ jo
da ji zu de do
ba bi bu be bo びゃ bya びゅ byu びょ byo
pa pi pu pe po ぴゃ pya ぴゅ pyu ぴょ pyo

I due caratteri ゐ, "wi", e ゑ, "we", nonostante la loro effettiva pronuncia fosse "i" ed "e", erano in uso fino a prima della seconda guerra mondiale, dopo la quale vennero definiti obsoleti visto il loro uso estremamente marginale.

Sillabario katakana

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Alfabeto Katakana

















Tabella suoni

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ア a イ i ウ u エ e オ o
カ ka キ ki ク ku ケ ke コ ko キャ kya キュ kyu キョ kyo
サ sa シ shi ス su セ se ソ so シャ sha シュ shu ショ sho
タ ta チ chi ツ tsu テ te ト to チャ cha チュ chu チョ cho
ナ na ニ ni ヌ nu ネ ne ノ no ニャ nya ニュ nyu ニョ nyo
ハ ha ヒ hi フ fu ヘ he ホ ho ヒャ hya ヒュ hyu ヒョ hyo
マ ma ミ mi ム mu メ me モ mo ミャ mya ミュ myu ミョ myo
ヤ ya ユ yu ヨ yo
ラ ra リ ri ル ru レ re ロ ro リャ rya リュ ryu リョ ryo
ワ wa ヰ wi ヱ we ヲ wo
ン n
ガ ga ギ gi グ gu ゲ ge ゴ go ギャ gya ギュ gyu ギョ gyo
ザ za ジ ji ズ zu ゼ ze ゾ zo ジャ ja ジュ ju ジョ jo
ダ da ヂ ji ヅ zu デ de ド do
バ ba ビ bi ブ bu ベ be ボ bo ビャ bya ビュ byu ビョ byo
パ pa ピ pi プ pu ペ pe ポ po ピャ pya ピュ pyu ピョ pyo

queste sono aggiunte moderne al katakana, usate principalmente per rappresentare suoni di altre lingue.

イェ ye
ウィ wi ウェ we ウォ wo
ヴァ va ヴィ vi ヴ vu ヴェ ve ヴォ vo
シェ she
ジェ je
チェ che
ティ ti トゥ tu
テュ tyu
ディ di ドゥ du
デュ dyu
ツァ tsa ツィ tsi ツェ tse ツォ tso
ファ fa フィ fi フェ fe フォ fo
フュ fyu

Pronuncia

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  1. あ (pronunciata come la "A" italiana)
  1. え (pronunciata come la /e/ italiana, tranne in composti dove diventa ɛ, [E aperta], storicamente pronunciata [je])
  2. お (Pronunciata come la /o/ chiusa italiana)
  3. い (Pronunciata come la /i/ aperta italiana)
  4. う (Pronunciata come la /u/ italiana ma leggermente chiusa, in IPA /ɯ/)

Linea K

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  1. か (pronunciata come 'ca' [ka] Italiano)
  2. け (pronunciata come 'che' [ke] Italiano)
  3. き (pronunciata come 'chi' [ki] Italiano)
  4. こ (pronunciata come 'co' [ko] Italiano)
  5. く (Pronunciata come 'cu' [ku] italiano)

Linea T

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  1. た (pronunciata come [ta] italiano]
  2. て (pronunciata come [te] italiano]
  3. ち (pronuncia unica, simile al fonema t͡ʃ in italiano, ossia 'c' dolce, ma con lingua più schiacciata, che viene resa tramite IPA t͡ɕi)
  4. と (pronunciata come [to] italiano]
  5. つ (pronuncia unica, simile al fonema t͡s in italiano, ossia 'z' di "pizza", ma con lingua più schiacciata, che viene resa tramite IPA t͡ɕɯ)

Linea H

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  1. は (Pronunciata [ha] quando dentro le parole, mentre quando usata come particella del discorso, viene pronunciata [ɰᵝa], come la consonante わ)
  2. へ (Pronunciata come [e] Italiana)
  3. ほ (Pronunciata come [ho] con 'h' aspirata)
  4. ひ (Pronuncia unica, [çi] simile al fonema ç in francese)
  5. ふ (Pronuncia unica, [ɸɯ], con fonema ɸ che non esiste in italiano, assomigliante a una 'f' ma senza far passare aria tra i denti)

Linea M

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  1. ま (Pronunciata come [ma] Italiana)
  2. め (Pronunciata come [me] Italiana)
  3. も (Pronunciata come [mo] italiana)
  4. み (Pronunciata come [mi] italiana)
  5. む (Pronunciata normalmente come [mu] Italiana, ma a volte viene pronunciata [ɱ] o [ŋ] quando si trova tra due parole)

Linea Y (J)

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  1. や (pronunciata come [ja] italiana) (o come in yankee)
  2. よ (pronunciata come [jo] italiana) (o come in yogurt)
  3. ゆ (pronunciata come [ju] italiana)

Linea N

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  • な (pronunciata come [na] Italiano)
  • ね (pronunciata come [ne] Italiano)
  • に (pronunciata come [ni] Italiano)
  • の (pronunciata come [no] Italiano)
  • ぬ (Pronunciata come [nu] italiano)

Linea R

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  • ら (pronunciata come [ɺa] o [ɾa])
  • れ (pronunciata come [ɺe] o ɾe])
  • り (pronunciata come [ɺi] o [ɾi])
  • ろ (pronunciata come [ɺo] o [ɾo])
  • る (pronunciata come [ɺɯ] o [ɾɯ])

Linea S

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  • さ (pronunciata come [sa])
  • せ (pronunciata come [se])
  • し (pronuncia speciale, [ɕi], simile al fonema ʃ [sc italiano] )
  • そ (pronunciata come [so])
  • す (pronunciata come [sɯ] o [sʉ])

Linea W

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  1. わ (pronunciata [ɰᵝa], con fonema ɰᵝ, simile alla /u/ italiana ma più aperta e centrale)
  2. ゑ (pronunciata oggi [e], storicamente pronunciata [je] e prima ancora [ɰᵝe])
  3. ゐ (pronunciata oggi [i], storicamente pronunciata [ɰᵝi])
  4. を (pronunciata oggi [oː], storicamente e occasionalmente pronunciata [ɰᵝo])

Pronunce irregolari

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Ci sono alcune sillabe nei sillabari che hanno pronunce diverse da quelle che ci si aspetterebbe:

  • La "i" e la "u" in chiusura di sillaba tendono ad affievolirsi fino a volte, a sparire,
    • Esempio: です "desu" (essere) [desʉ]
    • oppure 見ました [Mimashɨta]

Alcune particolaritá di adattamento del katakana:

  • Per raddoppiare le consonanti si utilizza la sillaba "tu" piccola prima della sillaba con la consonante che si vuole raddoppiare (attenzione: non si usa per raddoppiare la M, la R e la N; per quest'ultima si usa la sillaba "n" prima della sillaba con la N da raddoppiare).
  • Per allungare un vocale si usa un trattino "-" dopo di essa, o dopo la sillaba con la vocale.
  • Per adattare il suono "gn" morbido (ñ) si usa la sillaba "ni".