Ecco l'uomo/Le fonti
Le fonti
modificaI primi Vangeli cristiani sono considerati le fonti più importanti per la vita del Gesù storico.[1] La Passione è ovviamente l'episodio meglio documentato. Il primo dei tre Vangeli Sinottici, il Vangelo di Marco, è datato verso il 70 e.v. ed è basato su fonti precedenti. La fonte col più alto grado di autenticità è la cosiddetta Fonte Q in cui possiamo leggere le parole di Gesù. Il Vangelo di Giovanni – l'ultimo dei quattro Vangeli, datato verso la fine del primo secolo – ha un valore storico limitato a causa della sua prospettiva di fede post-pasquale. Le testimonianze non-cristiane (Flavio Giuseppe, Svetonio, Tacito) ci offrono ben poco della biografia di Gesù.[2] Secondo Johann Maier, il primo ma alquanto insignificante riferimento ebraico a Gesù è il cosiddetto "Testimonium Flavianum" nelle Antichità giudaiche XVIII, pp. 63ff. (cfr. XXX, pp. 199-203, il martirio di Giacomo)[3] di Flavio Giuseppe, il cui testo fu probabilmente revisionato molto più tardi dai cristiani.[4]. Secondo Flavio Giuseppe:
Note
modificaPer approfondire, vedi Biografie cristologiche. |
- ↑ Per un'analisi più completa, si veda Gerd Theissen e Annette Merz, The Historical Jesus: A Comprehensive Guide, Augsburg Fortess Press, 1998, 17-124; Peter J. Tomson, "If This Be from Heaven...": Jesus and the New Testament Authors in Their Relationship to Judaism, Sheffield Academic Press, 2001.
- ↑ Si veda Wolfgang Stegemann, Jesus und seine Zeit, Kohlhammer, 2009; Jurgen Roloff, "Jesus von Nazareth", in Religion in Geschichte und Gegenwart, cur. Hans Dieter Betz, IV ediz., Mohr Siebeck, 2001, Vol. 4, col. 463f.
- ↑ Martirio di Giacomo il Minore: «Anano [...] convocò i giudici del Sinedrio e introdusse davanti a loro un uomo di nome Giacomo, fratello di Gesù, che era soprannominato Cristo, e certi altri, con l'accusa di avere trasgredito la Legge, e li consegnò perché fossero lapidati.» (Flavio Giuseppe, Antichità giudaiche, XX, 200).
- ↑ Johann Maier, Judentum von A bis Z: Glauben, Geschichte, Kultur, Herder, 2001, 231.
- ↑ (EN) Josephus, Jewish Antiquities: Books XVIII-XIX, trad. Louis H. Feldman, Harvard University Press, 1965, 48.