Biologia per il liceo/Primati e ominidi
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I primati
modificaEssi sono mammiferi comparsi circa 65 milioni di anni fa ma molte delle loro caratteristiche si conservano nei mammiferi di oggi,
Comprendono sia le scimmie sia gli ominoidei (che includono le scimmie antropomorfe e gli esseri umani).
Le caratteristiche principali sono:
- il muso corto
- gli occhi vicini e frontali che aumentano la percezione della profondità
- articolazioni della spalla e dell'anca libere
- cinque dita mobili nei piedi e nelle mani che permettono di prendere efficientemente il cibo
- il pollice flessibile.
La storia dell'uomo inizia con quella dei primati. L’ordine dei primati comprende i lemuri, i tarsi, il lori gracile, scimmie del vecchio e nuovo mondo, e scimmie antropomorfe.
Il Lori Gracile
modificaÈ fra i primati notturni più sociali, vivono in Sri Lanka e sono simili a uno scoiattolo per le dimensioni molto ridotte del corpo).
Sono dotati di pollice e alluce opponibili ed hanno una notevole sensibilità tattile.
I Lemuri
modificaVivono principalmente in Madagascar, sono degli abili scalatori e saltatori, per questo passano la maggior parte del tempo sugli alberi. Anche loro sono dotati di pollice opponibile e presentano alcune caratteristiche molto simili a quelle delle scimmie (come per esempio la distribuzione dei denti).
I Tarsi
modificaLi troviamo soprattutto nel sud-est asiatico. Presentano un muso piatto, una lunga coda che li favorisce nei salti, e degli occhi enormi per la visione notturna. Il cervello dei tarsi presenta differenze rispetto agli altri primati.
Gli antropoidi
modificaEssi comprendono sia le scimmie sia gli ominoidei (i quali includono le scimmie antropomorfe e gli esseri umani). Gli antropoidi possiedono un cervello di notevoli dimensioni rispetto alla grandezza del corpo. La loro costituzione chimica e il loro cervello sono molto più simili a quelli degli esseri umani che agli altri primati, e anche in base al loro comportamento si possono trovare delle analogie fra essi e l’uomo.
Le scimmie platirrine
modificaQueste scimmie appartengono al nuovo mondo, principalmente le troviamo in America Meridionale e centrale. La loro peculiarità é quella di avere le narici larghe e distanziate tra loro; inoltre possiedono una coda prensile che permette loro di afferrare le cose.
Un esemplare di questa specie é il Leontocebo Rosalia .
Le scimmie catarrine
modificaQuesta specie di scimmie sono prive di coda pensile e presentano le narici rivolte
verso il basso.
Esse si differenziano dagli altri ominoidei per gli arti che sono di uguale lunghezza.
Inoltre comprendono i macachi, i mandrilli e i babbuini.
Gli ominoidei
modificaGli ominoidei comprendono le scimmie antropomorfe e gli esseri umani. Hanno un cervello grande rispetto al corpo, non hanno la coda, braccia lunghe contrapposte a gambe corte e il pollice opponibile.
I gibboni
modificaEsistono nove specie di gibboni e vivono soprattutto nel sud-est asiatico. Queste sono le uniche scimmie antropomorfe completamente arboricole e monogame (cioè che hanno un unico compagno). Sono molto agili grazie al loro corpo relativamente piccolo e leggero. Il loro modo di comunicare è assai particolare poiché emettono dei suoni, simili a una specie di “canto“, che vengono usati per chiamarsi e avvisare di un pericolo o di una novità improvvisa. Ogni suono è specifico di una determinata sottospecie e dipende anche dal sesso di chi lo emetto.
L’orango
modificaÈ il mammifero arboricolo di maggiori dimensioni, i suoi peli sono lunghi e rossi, e anche a causa della sua grandezza è meno agile rispetto alle altre scimmie, raramente scende a terra. Si tratta di una specie timida e solitaria e non avendo una gerarchia è l’esemplare più anziano a comandare. Le adiposità di viso e collo simboleggiano chi è il maschio dominante per via dell’età avanzata. Si trovano principalmente nelle foreste pluviali di Sumatra e del Borneo.
Il gorilla
modificaLe dimensioni di questo esemplare sono maggiori rispetto a tutte le altre scimmie antropomorfe. Arrivano a 2 metri di altezza e 200 kg di peso, presentano una bocca grande, il naso molto largo e piatto e le orecchie molto piccole. Il suo pelo è nero grigiastro e ricopre tutto il corpo, a parte la faccia e il petto, dove presenta solo una pelle spessa, porosa e rugosa. Questa specie di ominoideo si trova soltanto nelle foreste pluviali africane. La loro caratteristica principale riguarda il modo di muoversi, ovvero che quando camminano su quattro zampe toccano il terreno con le nocche. Questa è una specie molto protettiva e diventa aggressiva se vede minacciati se stesso o qualche membro della sua famiglia. Vivono in gruppi ristretti, ma sono al contempo animali da branco. Vi è sempre un gorilla leader che protegge gli altri infatti è il primo a combattere contro chiunque minacci l’integrità del branco.
Gli scimpanzé
modificaPresentano comportamenti simili ai loro stretti parenti, i gorilla. Gli scimpanzé vivono nell’ Africa tropicale. Inoltre passano la gran parte del loro tempo per terra. La pelle degli adulti è tipicamente nera, come la pelliccia, assente sulle orecchie e sul muso. Si è dimostrato nel corso degli anni, grazie alla progressione della scienza, che le scimmie antropomorfe hanno comportamenti quasi uguali a quelli umani. Gli scimpanzé sanno fabbricare e usare utensili. Si è scoperto inoltre che gli esseri umani e gli scimpanzé hanno genomi identici per il 99%.Queste scimmie sono dotate di una spiccata intelligenza, che manifestano riconoscendo un “amico” anche dopo anni di lontananza. Infine grazie anche alla loro intelligenza sono estremamente socievoli.
L'evoluzione degli ominidi
modificaPaleoantropologia o Paleontologia umana
modificaÈ la disciplina scientifica che studia i resti fossili dell’uomo e delle specie umane ormai estinti. Gli esperti in questo campo sono i paleoantropologi. Quest’ultimi hanno scoperto i fossili di 20 specie di ominidi estinti. Non sono riusciti ancora a classificare questi ominidi. Per ora sappiamo solo che quello più antico, Sahelanthropus tchadensis, risale a 7-6 milioni di anni fa e il suo cranio è stato trovato in Africa.
7-6 milioni di anni fa: separazione degli esseri umani e degli scimpanzé;
4-2 milioni di anni fa: Comparve il genere Australopithecus
La postura eretta si è evoluta molto prima del cervello
modificaPostura eretta: inizialmente si pensava che la postura eretta fosse un fenomeno comparso successivamente rispetto all’aumento di volume del cervello.
Nel corso delle varie ricerche sono stati ritrovati diversi reperti interessanti:
- Lo scheletro Lucy: venne ritrovato questo scheletro risalente a 3,2 milioni di anni fa circa. Lucy era alta circa un metro e possedeva un cervello molto piccolo, e dai reperti trovati si può notare che la sua specie presentava già una postura eretta. Venne classificata come A. Afarensis e probabilmente di questi vennero trovate anche impronte bipede (quindi a postura eretta) in uno strato di ceneri vulcaniche in Africa orientale risalenti a circa 3,6 milioni di anni fa.
- Il cranio di un piccolo Australopithecus : Nel 2000 venne ritrovato in Africa, precisamente in Etiopia, e appartiene a una piccola femmina di Australopithecus afarensis. Il fossile risale a 3,3 milioni di anni fa, circa 120.000 anni prima di Lucy.
Il cervello aumenta di dimensioni e questa evoluzione dà origine alla nascita del genere Homo
modificaLa comparsa del genere Homo viene messo in relazione all'aumento della capacità cranica. Essa, in rapporto alla massa corporea, fornisce un'indicazione approssimativa dell'intelligenza.
- Paranthropos: il nome deriva dagli affilati strumenti in pietra che usava. Fu un omino tarchiato, caratteristiche peculiari furono i grandi molari, le mascelle massicce e i potenti muscoli masticatori, utili per la masticazione del materiale vegetale coriaceo
- Homo habilis: è in questa specie che si osserva per la prima volta l’aumento delle dimensioni del cervello. Aveva il cervello con un volume compreso tra i 500 e gli 800 cm3, il doppio rispetto a quello dell’ Australopitecus. Si è notato inoltre che le maggiori dimensioni del cervello abbiano indebolito i muscoli mascellari rispetto ai precedenti antenati. La sua dentatura assomiglia più a quella moderna. Inoltre, era in grado di produrre e utilizzare alcuni utensili rudimentali.
- Homo egaster: in lui si nota un aumento della dimensione del cervello e uno sviluppo dello stadio culturale poiché iniziò ad utilizzare sofisticati strumenti in pietra
- Homo erectus: il suo volume è maggiore rispetto a quello dell’Homo abilis e raggiunge i 1000 cm3, quindi circa due terzi del nostro cervello. Questi furono i primi ominidi che iniziarono ad emigrare dall'Africa verso l’Asia e iniziarono a utilizzare il fuoco per cuocere la carne degli animali e per scaldarsi. Possedeva denti piccoli e naso sporgente, simili a quelli moderni,
- Homo floristensis: è una specie evolutasi dall'Homo erectus, che si sviluppò nell'Isola di Flores. Per il suo collocamento geografico dovette sviluppare capacità e tecniche utili alla sopravvivenza
- Homo neanderthalensis: era muscoloso e robusto, con un cervello di dimensioni maggiori ma con forma differente rispetto a quello dell’Homo sapiens, ovvero l’uomo moderno . Vissero circa tra 130.000 e 25.000 anni fa. Utilizzava strumenti di legno e pietra per cacciare. Grazie ad un esperimento sul DNA si è scoperto che noi non discendiamo da questa specie poiché non c’era alcuna analogia tra esso e l’Homo sapiens [1]
- Homo sapiens di Cro-Magnon: sono Homo sapiens arcaici, i diretti antenati degli attuali europei. Neanderthal e Cro-Magnon erano probabilmente in competizione tra loro per territorio e cibo.
- Homo sapiens: il volume del suo cervello è di circa 1350 cm3 il triplo rispetto a quello di tutti gli altri australopitechi. Egli in diverse ondate mise piede fuori dall'Africa ed emigrò poi nei vari continenti.
Geo-localizzazione dei discendenti di un progenitore comune
modificaPer geo-localizzare dei discendenti di un progenitore comune, si ricorre all'analisi delle mutazioni genetiche del cromosoma Y: infatti, se una certa mutazione si riscontra in una determinata quantità parziale di individui, essi l'hanno ereditata geneticamente. proveniamo da molteplici e variegate sub-popolazioni umane sparse per per l'intero continente Africano, diverse nei tratti e in qualche segmento di DNA, che si sono incrociate per gli spostamenti geografici e i loro incontri. Da questi incroci si può riconoscere la nostra linea evolutiva pan-africana [2]
L’ultimo esemplare di homo, l'Homo sapiens
modificaLa nostra specie corrisponde all’Homo sapiens. I più antichi fossili riguardanti questa specie sono stati trovati in Etiopia e risalgono a circa 160.000 e 195.000 anni fa. L’Homo sapiens originariamente si trovava in Africa e si pensa che la sua rapida espansione negli altri territori fosse dovuta all’evoluzione del suo pensiero cognitivo.
Riguardo a questa specie ci sono delle scoperte importanti
modifica- Il linguaggio: nel 2002 sono stati scoperti dei reperti artistici risalenti a 77.000 anni fa. Il linguaggio umano ha subito diverse variazioni nel tempo, rispetto agli animali che comunicano producendo lo stesso suono. Esiste un gene chiamato FOXP2 che ha diverse funzioni e può influire in modo notevole sullo sviluppo del cervello. Per esempio per gli esseri umani, questo gene permette di imparare nuovi vocaboli da altri individui solo ascoltandoli, ed è questa la spiegazione del perché imparavano a comunicare in diverse lingue un tempo. Inoltre anche i pappagalli possiedono questo gene, e così si spiega il motivo per il quale riescono a ripetere delle parole che noi pronunciamo.
- colore della pelle è una grande differenza tra un individuo e un altro: il colore della pelle dipende da un pigmento chiamato melanina che a sua volta dipende da diversi fattori esterni. La pigmentazione influisce sulla sintesi di vitamina D (poiché i raggi UV la favorisce) e sul degrado di acido folico (i raggi UV lo degradano), quindi le diverse sfumature di pigmentazione della pelle sono adattamenti evolutivi alla diversa insolazione e di conseguenza capacità di sintesi di vitamina D e di degrado di acido folico,.
LATITUDINE | RADIAZIONI UV | RISCHIO CARENZA DI VITAMINA D | RISCHIO CARENZA DI ACIDO FOLICO |
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latitudini tropicali(0-23,5°C N e S | elevata | basso | elevato |
latitudini più settentrionali(23,5-90°C N | bassa | elevato | basso |
http://www.treccani.it/enciclopedia/ominidi_(Enciclopedia-dei-ragazzi)/
http://odonto.biol.unipr.it/Evoluzione-Ominidi.htm