Biologia per il liceo/Invertebrati/Sintesi

Introduzione

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Il termine invertebrati fu coniato da Jean-Baptiste de Lamarck per indicare tutti gli animali senza colonna vertebrale. Sono quindi esclusi i pesci, i rettili, gli anfibi, gli uccelli e i mammiferi.

Il termine è stato usato nella classificazione zoologica con valore di sottoregno del regno Animali quando questo era appunto diviso in invertebrati (che comprendeva anche i protozoi) e vertebrati. Attualmente non ha più valore di classificazione né dal punto di vista filogenetico né da quello fenotipico.

Oggi gli invertebrati pluricellulari sono classificati in oltre 56 phyla diversi, dagli organismi molto semplici come le spugne e i vermi piatti (Platelminti) fino agli animali più complessi, come gli artropodi e i molluschi.

Gli invertebrati includono il 97% delle specie viventi.

 
Aplysina aerophoba, Vodice, Croatia

Caratteristiche distintive

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  • appartengono al phylum dei poriferi (il nome è dovuto alla presenza di molti pori nelle pareti del corpo);
  • sono sessili, cioè fisse al fondale;
  • sono gli animali più semplici in natura (non hanno simmetrie e non hanno veri tessuti);
  • esistono oltre 9000 specie di spugne (la gran parte sono marine, altre di acqua dolce);
  • sono animali sospensivori o filtratori (usano un sistema di filtrazione per nutrirsi);
  • si trovano in natura in molte varietà di forme e colori;
  • sono ermafroditi (cioè possono produrre sia gameti maschili che femminili).
 
Rappresentazione schematica di una spugna.

Conformazione corporea

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Il loro corpo è formato da tre strati: uno strato esterno che funge da rivestimento, uno intermedio di consistenza gelatinosa che contiene amebociti e fibre scheletriche di sostegno chiamate spicole (formate da una proteina flessibile chiamata spongina), e uno interno che è formato da cellule flagellate chiamate coanociti.

Alimentazione

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Le spugne si nutrono per filtrazione, cioè raccolgono le sostanze nutritive sospese nell’acqua. Il sistema di filtrazione funziona facendo passare l’acqua attraverso dei pori. L’acqua viene risucchiata all’interno della spugna grazie al movimento dei flagelli dei coanociti, che spingono l’acqua verso l’osculo della spugna, una grande apertura da dove fuoriesce l’acqua appena filtrata. L’azione filtrante è fatta da i coanociti che intrappolano le sostanze nutritive nel muco dei loro flagelli e le inglobano per fagocitosi.

Gli amebociti dello strato intermedio quindi prendono i vacuoli alimentari dei coanociti, digeriscono il loro contenuto e trasportano le sostanze nutritive a tutte le altre cellule.

Riproduzione

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Le spugne sono animali ermafroditi, e si riproducono grazie alla trasformazione dei coanociti in cellule uovo o spermatozoi. I gameti vengono rilasciati in acqua e si uniscono, dando origine a una larva mobile che si fissa al fondale e cresce diventando una spugna adulta.

Difesa dai predatori

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Questi organismi primitivi, essendo sessili, non possono scappare dai predatori, quindi hanno sviluppato un sistema di difesa che produce antibiotici o tossine che fungono da deterrente.

Cnidari

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Un esempio di cnidaro a medusa

Gli Cnidari, o Celenterati, costituiscono un phylum di animali a simmetria raggiata, diblasteri ed acquatici, dotati di tentacoli urticanti.

Caratteristiche distintive

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Gli cnidari appartengono alla classe degli eumetazoi, anche detta dei “veri animali”. Il phylum degli cnidari comprende oltre 10.000 specie, tra cui meduse, anemoni di mare e coralli.

Conformazione corporea

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Questi corpi possiedono solamente due strati di tessuto, al contrario delle spugne: un’epidermide esterna e uno strato cellulare interno che riveste la cavità digerente.

Esistono due tipi di forme corporee a simmetria radiale:

  • la prima è a polipo: il corpo è a forma cilindrica con dei tentacoli a una delle estremità. Questa forma si può osservare nelle idre, molto diffuse negli stagni e nei laghi d’acqua dolce, e negli anemoni di mare.
  • la seconda è a medusa: hanno una forma a ombrello, con una fila di tentacoli disposti lungo il margine inferiore.

Generalmente i polipi sono fissi, mentre le meduse di si muovono liberamente nell’acqua, producendo una parte di plancton. Solitamente essi sono animali molto piccoli, ma alcune forme giganti hanno tentacoli lunghi fino a 30 metri.

Alimentazione

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Gli cnidari usano i tentacoli per catturare le prede (protisti, pesci e altri piccoli animali) e spingerle all'interno della bocca. Questa si apre al centro della corona di tentacoli, rispettivamente nella parte superiore per i polipi e nella parte inferiore-centrale dell’ombrello per le meduse.

La bocca, unica apertura presente nel corpo, che funge anche da ano  conduce a una cavità digerente, detta cavità gastrovascolare. In questa cavità circola un fluido che alimenta le cellule interne, fluido che agisce come uno scheletro idrostatico, fornendo sostegno al corpo e dando la forma all'organismo.

La digestione è in parte extracellulare ed in parte intracellulare. La digestione extracellulare avviene per via di enzimi digestivi prodotti nel celenteron, mentre la digestione intracellulare è ottenuta dalle cellule stesse che fagocitano e digeriscono al proprio interno piccole particelle di cibo. I residui della digestione vengono poi espulsi dalla bocca nell'ambiente esterno.

Una medusa Bussola gigante (Chrysaora hysoscella) trovata nelle isole Columbretes nel 2016.

Riproduzione

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La riproduzione sessuale è presente in tutte le specie; quella asessuale, per lo più per gemmazione, si ha in genere nei polipi.

Esistono specie nelle quali si ha alternanza di generazioni tra polipi e meduse. In questi casi, le meduse si riproducono sessualmente, producendo dei gameti che vengono espulsi dalla cavità gastrovascolare. La fecondazione avviene nell'acqua; dall'uovo fecondato si sviluppa la larva cigliata, detta planula, che a un certo punto si adagia in una zona ottimale e incomincia a crescere dando origine all'embrione. Quest'ultimo si riproduce asessualmente per strobilazione dando origine alle meduse.

Difesa dai predatori

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Il phylum degli cnidari prende il nome da particolare cellule urticanti, dette cnidociti, utilizzate da polpi e meduse come strumenti di difesa, ma anche per attaccare le prede.

Ognuna di queste cellule contiene un filamento sottile avvolto a spirale in una capsula, che, quando liberato, può pungere o avvolgere la preda. L’apertura della capsula avviene in seguito al contatto con il cnidociglio, che funge da grilletto.

Il veleno che essi sprigionano è molto potente, e consente di catturare prede molto grandi come pesci. La vespa di mare, una cubomedusa particolarmente pericolosa, ha un veleno in grado di uccidere 60 esseri umani.

Platelminti

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Caratteristiche distintive

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Il phylum dei platelminti è costituito da circa 25.000 specie di animali vermiformi a simmetria bilaterale. Comprendono sia specie conducenti vita libera che parassiti, i quali infestano molti tipi di organismi incluso l'uomo. Nella maggior parte dei vermi piatti è presente una cavità gastrovascolare ramificata, provvista di una sola apertura. Essi si dividono in tre gruppi principali: i turbellari, i trematodi e i cestodi.

Turbellari

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Pseudobiceros bedfordi, un platelminte turbellario.

Essi comprendono i vermi piatti a vita libera. Un esempio sono le plenarie, [mettere foto] che hanno due lobi (uno per lato) per percepire le sostanze disciolte nell’acqua e due macchie oculari sensibili alla luce. Hanno anche un cervello molto rudimentale da cui si estendono due cordoni nervosi che si ramificano lungo il corpo. Anche la loro cavità gastrovascolare è ramificata e all’estreimità di un tubo muscolare nel ventre (detto proboscide) hanno la bocca. Per nutrirsi l’animale estroflette la proboscide e con essa risucchia il cibo.

Trematodi

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I trematodi sono un gruppo di vermi piatti parassitari, e comprendono la fasciola epatica, una specie che attacca il fegato degli animali (uomo compreso).

Molti trematodi hanno cicli vitali complessi con un ospite intermedio, in cui si sviluppano le larve che infettano quindi l’ospite definitivo, dove vivono come forme adulte. Alcuni parassiti del sangue umano, per esempio, trascorrono parte del loro ciclo vitale nelle chiocciole e sono responsabili di una malattia a lungo decorso, la schistosomiasi, che ogni anno colpisce circa 200 milioni di persone, causando anemia e dissenteria.

 
Platelminta parassita

Cestodi

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Questo gruppo comprende altri vermi piatti parassiti, che da adulti vivono nell’apparato digerente dei vertebrati, inclusi esseri umani.

Come tutti i Platelminti, i Cestodi sono acelomati ed aprocti. Sono dei vermi parassiti dalla forma allungata (a differenza dei turbellari e dei trematodi), piatta, a simmetria bilaterale. Sono triblastici, quindi si sviluppano da un embrione costituito da tre foglietti, che andranno poi a formare il corpo.

Possiedono un apparato digerente cieco, ad eccezione della tenia, in cui l'apparato digerente è del tutto assente. Nonostante ciò possiedono un sistema protonefridiale che permette l'osmoregolazione e l'escrezione che permette di eliminare i prodotti di rifiuto.

I Cestodi sono generalmente ermafroditi. La riproduzione dei cestodi avviene in ognuno dei segmenti del corpo, i quali contengono sia strutture riproduttive femminili, che maschili (detti cirri). Nel caso (raro) in cui due Cestodi si incontrino, possono attuare anche la riproduzione sessuata, fecondandosi reciprocamente.

Vermi cilindrici

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Caratteristiche distintive

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  • Formano il phylum dei nematodi;
  • Hanno simmetria bilaterale;
  • Hanno un canale digerente a due aperture ;
  • Hanno lunghezze molto variabili (da meno di 1 mm a 7 metri);
  • Hanno una cavità corporea piena di fluido chiamata pseudoceloma;
  • Alcuni fanno una vita autonoma, altri sono parassiti.

Conformazione corporea

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Fossile di Eophasma jurasicum proveniente dal giacimento di Osteno.

Hanno una forma cilindrica e simmetria bilaterale, hanno inoltre tre diversi strati di tessuto e una cavità corporea (pseudoceloma) che contiene un fluido. Hanno un capo arrotondato e una coda affusolata, e sono ricoperti da una sorta di esoscheletro (cuticola) formato da cellule morte che previene la disidratazione e permette che le specie parassite non vengano digerite dall’ospite.

Questa cuticola, essendo rigida, deve essere cambiata dall’individuo più volte durante la crescita. Quindi attraverso un processo chiamato muta, la cuticola vecchia viene rimpiazzata da una nuova più capiente.

Lo pseudoceloma, oltre a distribuire le sostanze nutritive al resto del corpo, funge da idroscheletro (rende rigido il corpo grazie alla pressione del fluido che contiene).

Alimentazione

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I nematodi hanno la caratteristica di possedere un tubo digerente completo a due aperture (bocca e ano). ll cibo che ingeriscono si muove quindi in una  sola direzione e viene digerito mentre passa nel tubo. La prima parte del tubo digerente rimescola il cibo con degli enzimi, mentre la parte finale assorbe le sostanze utili all’organismo, i rifiuti infine vengono espulsi, uscendo dalla cavità anale. Questa specializzazione delle diverse zone del tubo digerente permette di ricavare dal cibo più sostanze nutritive.

 

Nematodi a vita libera

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Questi nematodi si trovano soprattutto dove c’è materia organica in decomposizione. Sono importanti decompositori del suolo e dei fondali di oceani e laghi, anche se alcune specie si nutrono di altri piccoli animali.

Nematodi parassiti

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Le specie di nematodi parassiti vivono nei tessuti di animali o piante, alcune di queste sono infestanti e causano gravi danni ad allevamenti e all’agricoltura. Una specie molto diffusa attacca cani e gatti (e raramente anche esseri umani) e viene trasmessa dalle punture delle zanzare. L’uomo può ospitare oltre 50 specie di vermi cilindrici, alcuni dei quali possono causare la morte dell’individuo:

Molluschi

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Caratteristiche distintive

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Il phylum dei molluschi comprende 150.000 specie diverse e il 23% degli organismi marini conosciuti. Anche se ci sono specie molto diverse tra loro, tutte sono accomunate da una struttura anatomica simile, formata da un corpo molle protetto da un corpo rigido.

Conformazione corporea di un generico mollusco

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Un generico mollusco presenta:

  • un piede muscolare (usato per la locomozione);
  • un sacco viscerale che contiene quasi tutti gli organi interni;
  • un mantello, cioè un tessuto che che avvolge il sacco viscerale e secerne la conchiglia;
  • la cavità del mantello, cioè una camera piena di acqua che ospita le branchie e l’ano (questa parte non è presente in tutte le specie);
  • la radula, un organo utile a raschiare il cibo;
  • un celoma
  • un sistema circolatorio che pompa il sangue e distribuisce l’ossigeno e le sostanze nutritive al corpo.

I gasteropodi

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Sono il gruppo più numeroso dei molluschi e comprendono oltre 40000 specie diverse, tra cui le uniche che vivono sulla terra.

 
Cepaea nemoralis

Il loro corpo è solitamente protetto da un’unica conchiglia spiraliforme dove possono ritrarsi quando sono minacciati. Le lumache e le chiocciole sono prive di branchie, la cavità del loro mantello scambia gas con l’atmosfera. La maggior parte dei gasteropodi comunque vive in acqua e sono famosi perché molte persone collezionano le loro conchiglie a spirale.

Alcune specie hanno perso la conchiglia e il mantello nel corso dell’evoluzione (come le lumache).

I bivalvi

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Comprendono molte specie di vongole, cozze, ostriche ecc. Hanno una conchiglia suddivisa in due metà (chiamate valve) unite da una cerniera.

Solitamente si nutrono di particelle sospese in acqua (sono sospensivori), usano le loro branchie anche per alimentarsi (grazie al muco che cattura le sostanze utili) e solitamente sono sedentari (anche se alcune specie sono sessili e altre possono muoversi aprendo e chiudendo le valve).

I cefalopodi

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Calamaro dei Caraibi

Sono predatori agili e veloci, e vivono esclusivamente in mare.  In tutte le specie (tranne nel genere dei nautilus) la conchiglia è piccola e interna (i comunemente chiamati ossi di seppia) o assente. Hanno mandibole simili a becchi per frantumare il cibo. Alla base del piede partono numerosi tentacoli per catturare le prede.

Hanno un cervello e degli organi sensoriali molto sviluppati, rendendoli abili predatori.

Anellidi o vermi segmentati

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Caratteristiche distintive

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Il carattere distintivo del phylum degli anellidi è un corpo segmentato, simile a una serie di anelli fusi tra loro. La segmentazione o matameria, cioè la suddivisione del corpo, nella sua lunghezza, in una serie di parti che si ripetono, ha avuto un ruolo centrale nell’evoluzione di molti animali complessi.

Ci sono circa 15000 specie di anellidi, che hanno lunghezza compresa tra meno di 1 millimetro e i 3 metri (lombrichi giganti australiani).

Conformazione corporea

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Un corpo segmentato infatti permette una maggiore flessibilità e mobilità si è evoluto probabilmente come adattamento proprio per facilitare la locomozione. Un lombrico, tipico rappresentante di questo gruppo, usa il suo corpo segmentato e flessibile per muoversi e infilarsi rapidamente nel terreno.

Alimentazione

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Alcuni anellidi acquatici nuotano in cerca di cibo, ma per la maggior parte sono animali saprofagi che vivono sui fondali e si seppelliscono nella sabbia e nel fango.

Oligocheti (lombrichi)

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Un tipico rappresentante è il lombrico, in cui la segmentazione è particolarmente evidente: i solchi circolari a livello dell’epidermide, infatti, corrispondono internamente a pareti membranose o setti che separano il celoma in metameri.

 
Verme di terra

Molte delle strutture interne si ripetono in ogni segmento. Il sistema nervoso è formato da un cervello semplice e da un tubo neurale ventrale che presenta un ammasso di cellule nervose in ogni segmento.

Il sistema circolatorio è chiuso, cioè il sangue resta racchiuso nei vasi mentre distribuisce le sostanze nutritive e l’ossigeno in tutto il corpo. Il vaso più importante, detto aorta, è un vaso sanguigno longitudinale dorsale e il sangue vi fluisce verso la testa. In ogni metamero, dei vasi sanguigni secondari partono dall'aorta e si riuniscono in un vaso sanguigno longitudinale ventrale, in cui il sangue scorre verso l'estremità caudale. Il pompaggio del sangue viene effettuato da cinque paia di cuori.

Il movimento è garantito da un'onda di contrazione (prima allungamento, poi accorciamento) che parte dal capo e si muove verso la coda. L'ancoraggio al terreno, che permette il movimento dato dalla contrazione e l'allungamento dei due sistemi muscolari, avviene grazie a delle setole disposte per metamero.

Essi sono animali ermafroditi insufficienti, quindi per riprodursi si ha la fecondazione incrociata (fecondazione tra due esemplari): il metamero fecondato si gonfia prendendo il nome di clitellio. Questo particolare organo è visibili come un ingrossamento, inoltre è ricco di cellule che producono sostanze nutritive, per facilitare l’adesione dei due esemplari e formare le pareti del bozzolo che contiene le uova fecondate.

I lombrichi si nutrono estraendo dalla terra che scavano le sostanze nutritive, che finiscono nel loro tubo digerente, dove il materiale non digerito viene eliminato con le feci attraverso l’ano.

Questi animali sono molto apprezzati dagli agricoltori poiché con le loro gallerie contribuiscono ad aerare il suolo e con le loro feci lo concimano.

Policheti (animali marini)

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Policheti

I policheti sono la classe filogeneticamente più antica del phylum degli Anellidi, comprendente circa 13.000 specie. Sono animali bentonici e hanno un habitat marino.

Le loro appendici (o chete) sono carnose ed espanse. Questi ultimi sono sostenuti da parapodi (Appendice muscolare locomotrice), i quali a loro volta sono mossi da fasci muscolari parapodiali o circolari.

In molte altre specie (cosiddetti policheti sedentari) mancano invece i parapodi: sono forme spesso sedentari e semisessili, affondate nel sedimento attraverso un tubo prodotto dalle secrezioni di cellule epidermiche (tubicolati).

Irudinei

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Il terzo gruppo di anellidi è costituito dagli irudinei, meglio conosciuti con il nome di sanguisughe. Nonostante la loro forma di succhiatrici di sangue, molte specie sono in realtà carnivore e conducono vita libera, nutrendosi di piccoli invertebrati come chiocciole e insetti.

Alcune sanguisughe ematofaghe usano le loro mandibole taglienti per incidere la cute degli animali. L’ospite di solito non se ne accorge, perché la saliva che inietta la sanguisuga contiene sostanze anestetiche e anticoagulanti. Una sanguisuga è capace di succhiare una quantità di sangue pari a oltre 10 volte il suo peso. Dopo questa scorpacciata, può restare anche mesi senza nutrirsi.

Molto importante è stato l’uso delle sanguisughe in medicina, utilizzate per praticare salassi, cioè prelievi di sangue con lo scopo di rimuovere il “sangue cattivo”.

Artropodi

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Caratteristiche distintive

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Ad oggi è stato identificato più di un milione di specie di artropodi un gruppo molto diversificato che comprende animali come gamberi, granchi, cirripedi, ragni, zecche, millepiedi, insetti.

 
Da sinistra a destra e dall'alto verso il basso: Kolihapeltis, Stylonurus, Scorpione, Granchio, Centopiedi, Farfalla

La loro popolazione mondiale conta moltissimi esemplari, circa un miliardo di miliardi di individui. In termini di diversità di specie distribuzione geografica e numero di individui, il phylum degli artropodi è senza dubbio quello di maggior successo tra tutti i gruppi animali che sono comparsi sulla terra.

Conformazione corporea

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La grande diversità e diffusione degli artropodi si deve in gran parte alla segmentazione, all’esoscheletro e alle appendici articolate che danno il nome al phylum. Le pendici hanno diversi adattamenti per la percezione sensoriale, la difesa l'alimentazione, la locomozione e il nuoto.

Il corpo degli artropodi incluse le pendici è rivestito da un esoscheletro, una cuticola esterna protettiva che fornisce anche i punti di attacco per i muscoli che muovono le pendici.  Il suo spessore è maggiore attorno al campo dove racchiude e protegge l’encefalo, mentre sottilissimo in altri punti, come le articolazioni delle zampe, per consentire al movimento. Durante la crescita gli artropodi devono sostituire periodicamente il vecchio scheletro con uno più grande, cioè fanno la muta.

A differenza degli anellidi che hanno segmenti simili in tutto il corpo, gli artropodi possiedono generalmente diversi gruppi distinti di segmenti e si fondono durante lo sviluppo e dividono il corpo in tre parti capo, torace e addome.

Chelicerati

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Il gruppo dei chelicerati attuali comprende perlopiù animali terrestri come scorpioni, ragni, zecche e acari, noti con il nome di aracnidi.

Gli scorpioni sono dei cacciatori notturni e i loro antenati furono tra i primi carnivori terrestri, predatori di altri artropodi che si nutrivano delle prime piante terrestri. Gli scorpioni sono caratterizzati da un grosso paio di chele usate a scopo difensivo e per la cattura delle prede.  Inoltre sull’estremità della coda troviamo un pungiglione velenoso.

Un altro grande esempio di aracnidi sono i ragni, che con molte forme diverse cacciano sia di giorno che di notte, intrappolando le prede in ragnatele o semplici fili di seta che producono con ghiandole specializzate situate nell'addome.

Altri animali che caratterizzano il gruppo degli aracnidi è quello degli acari. Molti diffusi nelle nostre casa sono ad esempio gli acari della polvere. Infatti in pochi centimetri quadrati possono esserci migliaia di questi microscopici animali.

In particolare questi animali non trasmettono malattie infettive, ma possono scatenare reazioni allergiche.

 

Miriapodi

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Gli animali inclusi in questa linea evolutiva presentano segmenti simili nella maggior parte del corpo e possono sembrare a prima vista affini agli anellidi, ma le loro zampe articolate li identificano come artropodi.

Ad esempio i diploidi o millepiedi sono creature terrestri di aspetto vermiforme, che si nutrono di materiale vegetale in decomposizione e hanno due paia di corte zampe su ogni segmento.

O ancora i chilopodi o centopiedi includono predatori terrestri come la scutigera e la scolopendra; essi sono provvisti di una coppia di uncini velenosi usati per paralizzare le prede, come scarafaggi e mosche. Caratteristica fondamentale di queste specie è la presenza di un unico paio di zampe lunghe.

 

Crostacei

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Un terzo importante gruppo di artropodi è quello dei crostacei, che comprende quasi esclusivamente specie acquatiche. Appartengono a questo gruppo le aragoste, i gamberi, i granchi, i gamberetti e cirripedi.

Quello dei Crostacei costituisce un gruppo molto eterogeneo i cui membri, a livello morfologico, sono accomunati soprattutto da due caratteri basali:

  • la presenza di due paia di appendici preorali nel cephalon, altrimenti identico – per numero e disposizione dei segmenti e appendici – a quello di Miriapodi ed Esapodi;
  • la presenza di alcune appendici biramose.

Insetti

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Il successo evolutivo degli insetti

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Gli insetti sono gli animali che hanno avuto il maggior successo nella storia evolutiva. Sono state trovate oltre un milione di specie di insetti, che formano il 70% di tutti gli animali. Sono capaci di sopravvivere in ambienti estremi e sono molto diffusi soprattutto nella terraferma.

Il loro successo è dovuto in parte alla segmentazione, la presenza di un esoscheletro di chitina e le appendici articolate specializzate in varie funzioni, ma anche alla capacità di volare, il complesso ciclo vitale e il rivestimento impermeabile della cuticola. Inoltre a favorire l’evoluzione degli insetti è il loro breve ciclo biologico e le loro proli numerosissime (questi due fattori permettono alla selezione naturale di agire più velocemente ed efficacemente).

La metamorfosi degli insetti

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Lo sfarfallamento di una cicala

Gli insetti hanno un ciclo vitale caratterizzato dalla metamorfosi, cioè la trasformazione da una larva a un organismo adulto. La riproduzione può solitamente avvenire quando l’insetto nella seconda fase della sua vita.

Oltre l’80% delle specie di insetti va incontro a una metamorfosi completa. Nel loro caso le larve sono molto diverse dagli insetti adulti. La larva fa diverse mute e nell’ultima si trasforma in pupa, in questo stadio il suo corpo viene completamente riorganizzato, i suoi tessuti vengono completamente distrutti e vengono lasciati dei dischi immaginali, da cui si sviluppano gli organi dell’adulto (detto immagine). L’insetto che esce dalla pupa è specializzato per la riproduzione. Larva e insetto adulto mangiano cibo diverso, evitando di entrare in competizione alimentare.

Altri insetti come cavallette, libellule e cimici vanno incontro a una metamorfosi incompleta, le larve diventano insetti adulti gradualmente con normali mute, senza formare pupe.

Struttura corporea

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La maggior parte degli insetti adulti ha una struttura corporea modulare, divisa in tre parti: capo, torace e addome.

Ognuno di questi è un blocco costruttivo indipendente dagli altri. Le mutazioni genetiche infatti mutano i segmenti indipendentemente l’uno dall’altro. Questo ha permesso una straordinaria diversificazione delle specie.

Il capo solitamente ha delle antenne sensoriali, due occhi composti e appendici boccali con forme diverse a seconda della dieta dell’animale, così gli insetti riescono a sfruttare qualsiasi fonte alimentare, dal polline (per le farfalle) al sangue (per le zanzare). Gli insetti sono gli unici animali invertebrati a poter volare, solitamente infatti gli adulti hanno due ali (estensioni della cuticola). Poter volare permette agli insetti di poter spostarsi e fuggire dai predatori.

Echinodermi

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Riccio di mare

Caratteristiche distintive

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Gli echinodermi, che comprendono le stelle marine, i ricci, i gigli e molti altri animali, sono animali dai movimenti lenti o sessili, diffusi in tutti i mari con circa 7000 specie.

Il phylum degli echinodermi deriva dal greco echinos “spinoso” e derma “pelle” e si riferisce alle protuberanze spinose tipiche delle stelle marine e dei ricci.

Conformazione corporea

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Le forme adulte sono prevalentemente a simmetria radiale: ad esempio sia le parti esterne che interne di una stella marina si dipartono dal centro come i raggi di una ruota. Nello stato larvale tuttavia, è a simmetria bilaterale e indica che gli echinodermi non sono strettamente imparentati con gli cnidari o con altri animali a simmetria radiale.

Le spine presenti sono estensioni delle piastre calcaree che formano l’endoscheletro (o schermo interno), detto dermascheletro perché situato sotto la sottile epidermide.

Le stelle di mare

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Una stella di mare

Questi animali sono specializzati nella cattura di bivalvi. La loro bocca si trova al centro della superficie inferiore. Quando una stella marina incontra un’ostrica o un altro mollusco bivalve, essa afferra la preda con i pedicelli e posiziona la bocca vicino alla linea di chiusura delle valve, che vengono divaricate a forza. Quindi estroflette il suo stomaco attraverso la bocca, spingendolo nell’apertura della conchiglia e digerendo il mollusco al suo interno.

La stelle marine e altri animali sono noti per le notevoli capacità rigenerative: se le vengono staccate le braccia, esse ricrescono molto velocemente.

I ricci di mare

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Questi animali, a differenza delle stelle di mare, hanno una forma sferica, sono privi di braccia e hanno cinque file di pedicelli ambulacrali, sottili estroflessioni che consentono al ricco di mare di muoversi. Nella maggior parte i ricci di mare utilizzano questi particolare ambulacrali per muoversi, ma alcune volte utilizzano dei muscoli che fanno perno sulle spine. Al contrario delle stelle marine che sono carnivore, i ricci di mare si nutrono prevalentemente di alghe.

Le ofiure, i gigli di mare e i cetrioli di mare

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Un cetriolo di mare

Le altre classi di echinodermi comprendono le ofiure, che si muovono grazie alle loro braccia lunghe e flessibili, i gigli di mare, che vivono attaccati al substrato tramite un “fusto”, e i cetrioli di mare, animali di forma allungata che assomigliano ai vegetali da cui prendono il nome.

Nonostante la presenza di alcuni caratteri esclusivi, gli echinodermi rivelano nel loro sviluppo embrionale la parentela con altri animali. Gli echinodermi sono infatti più strettamente imparentati al nostro phylum, quello dei cordati, che con animali come molluschi, anellidi o artropodi.

Voci correlate

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Neil A. Campbell,Jane B. Reece, Biologia per il biennio

Wikipedia - The free encyclopedia

Sapere.it - Caniepet.it