Le religioni della Mesopotamia/Le origini
Tra il 60000 e il 40000 a.C. sono attestate delle inumazioni nel Kurdistan iracheno, segnatamente nella caverna di Šanidar. Tali sepolture avvenivano nello stesso luogo dove la famiglia risiedeva e i corpi venivano inumati in posizione raccolta, su un fianco, e successivamente coperti di pietre. A Teshik-Tash il corpo di un adolescente è stato rinvenuto circondato da corna di capra. A volte le sepolture contenevano offerte[1].
Paleolitico medio
modificaNeolitico
modificaIn questa fase preistorica (9000-5500 a.C.) gli uomini compiono quel decisivo passaggio dallo stato di "cacciatori-raccoglitori" nomadi allo stato produttori di cibo per mezzo dell'agricoltura e dell'allevamento di animali. Tale condizione li porta a una stabilizzazione in villaggi. Sono numerosi i luoghi in Mesopotamia attestanti questa "rivoluzione neolitica", sia nelle regioni centro-settentrionali che in quelle meridionali. Dal punto di vista religioso abbiamo il sito di Çatalhöyük che, ricorda Luigi Cagni, può valere anche per il resto della Mesopotamia. In tal senso, secondo lo studioso italiano, tale sito evidenzia tre espressioni della vita religiosa:
- Il culto della "dea madre" con particolare riferimenti alla fecondità. Allo stesso modo vanno interpretate le figure di tori o montoni.
- Il culto del toro (bucrani) relativo all'allevamento.
- Il culto dei morti che consiste nel inumare i cadaveri dei parenti sotto il pavimento delle abitazioni o in santuari di tipo domestico. Per quanto attiene ai cadaveri vi è l'uso di scarnificare le ossa, raccoglierne i resti in tessuti, stuoie o pelli o ancora in vasi di ceramica; la creazione di modelli di teste umane, trattati con gesso e colori, onde venerare particolari membri della famiglia.
Età del rame
modificaIl Calcolitico (5500-3000 a.C.) vede consolidarsi le innovazioni proprie della rivoluzione neolitica. Accanto all'uso della pietra si inizia l'uso del rame. In questo periodo, probabilmente proprio in Mesopotamia, si ha l'invenzione dell'aratro (VI-V millennio a.C.) che si diffonderà progressivamente verso l'Europa e l'Egitto. Questi aratri preistorici erano molto semplici, costruiti interamente in legno con il solo vomere in pietra. L'Età del rame viene suddivisa, per quanto concerne la Mesopotamia, in cinque fasi:
- Fase di Ḥassuna e Samarra (5500 a.C.-5000 a.C.). Questi due siti archeologici sono collocati in quella che poi risulterà essere la regione degli Assiri. Sono state rinvenute sepolture con oggetti, prova di credenze nell'oltretomba.
- Fase di Tell Ḥalaf (5000-4500 a.C.). In questa località, situata nella parte nord orientale della Mesopotamia sono state rinvenute statuine in argilla della "dea madre", propria dei culti sulla fecondità.
- Fase di Eridu (4500-4000 a.C.). La rivoluzione neolitica raggiunge ora l'estremo sud della Mesopotamia, creando villaggi nei pressi del Golfo Persico. Il contesto ambientale è tuttavia diverso e richiede la costruzione di canali per l'irrigazione.
- Fase di ʿHubaid (4500-4000 a.C.). Anche il centro ʿHubaid si trova sulla riva settentrionale del Golfo Persico, questo centro è pressoché contemporaneo a quello di Eridu. In questo centro meridionale sono state rinvenute statuine di terracotta e possibili ambienti templari con fondamenta in pietra.
- Fase di Uruk e Gemet Naṣr (3500-2800 a.C.). Nella città di Uruk abbiamo la più imponente sede civile e religiosa di questo periodo che ci ha consegnato la più antica forma di scrittura, affermandosi come primo centro della c.d. "rivoluzione urbana".
Note
modifica- ↑ Luigi Cagni. La religione della Mesopotamia in Storia delle religioni 1. Le religioni antiche (a cura di Giovanni Filoramo). Bari, Laterza, 1994, p. 116