Guida alle costellazioni/Le stelle più luminose del cielo/Mimosa

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Mimosa, chiamata talvolta anche Becrux, è una stella appartenente alla costellazione della Croce del Sud. Con una magnitudine apparente di 1,30 è la seconda stella più brillante della costellazione dopo Acrux, nonché la ventesima stella più luminosa del cielo notturno. La sua posizione marcatamente australe ne favorisce l'osservazione nell'emisfero australe, mentre gli osservatori dell'emisfero boreale risultano penalizzati. Mimosa è in realtà un sistema stellare composto da tre componenti: due calde e massicce stelle di classe spettrale B e una stella pre-sequenza principale. La principale è anche una variabile di tipo β Cephei. Il sistema dista circa 290 anni luce dal Sole e il nome della stella deriva probabilmente da quello dell'omonimo fiore.

La costellazione di Orione
La costellazione di Orione

CopertinaGuida alle costellazioni/Copertina

Parte I - Stelle e oggetti
Parte II - Le 88 costellazioni
Parte III - Carte stagionali
Appendici
Dettagli stella
Sigla β Crucis
Costellazione Croce del Sud
Ascensione Retta (J2000) 12h 47m 43s
Declinazione (J2000) -59° 41′ 20″
Magnitudine apparente +1,30
Magnitudine assoluta -3,45
Distanza 291 anni luce
Classe spettrale B0.5III / B2V
La costellazione della Croce del Sud. Mimosa rappresenta l’estremità sinistra dell’asse orizzontale della croce.

Osservazione modifica

Mimosa appare ad occhio nudo come una brillante stella azzurra, sulla chiara scia della Via Lattea australe. È la più orientale delle quattro stelle disposte a croce che caratterizzano la costellazione della Croce del Sud: essa è quindi, fra tali stelle, la più vicina alla coppia α Centauri - β Centauri, dalla quale dista circa 10°. I dintorni osservativi di Mimosa sono molto interessanti: essa si trova nel cielo a meno di un grado a nordovest del famoso ammasso aperto denominato Scrigno di Gioie, ovvero NGC 4755. Si tratta di un ammasso di circa 280 stelle concentrate entro un diametro di appena 10', che, alla distanza ipotizzata di 7600 anni luce, equivalgono a circa 14 anni luce.

Poco più di un grado a sud di Mimosa è osservabile la celebre Nebulosa Sacco di Carbone, una delle più famose nebulose oscure della volta celeste, evidentissima all'osservatore in quanto si sovrappone a una vasta zona della Via Lattea. Inoltre Mimosa dista 4°15' da Acrux, con la quale forma la coppia di stelle con magnitudine inferiore a 1,5 più vicina nel cielo notturno. Rimarrà tale fino a circa l'anno 2150, quando sarà superata dalla coppia α Centauri - β Centauri, che sta riducendo la sua distanza apparente.

Mimosa ha una declinazione di –59°. Tale posizione marcatamente meridionale implica che essa possa essere osservata solo da osservatori che si trovano a sud del 31º parallelo nord, il che esclude il Canada, buona parte degli Stati Uniti, l'intera Europa, l'intera Russia e buona parte della Cina. Inizia invece ad essere osservabile dall'Egitto, dal Texas, dalla Penisola Arabica, dal nord dell'India e dalla Cina del sud. D'altra parte, diventa circumpolare a partire dal 31º parallelo sud, andando verso meridione.

Il periodo più propizio per la sua osservazione nel cielo serale ricade nei mesi compresi fra gennaio e giugno; nell'emisfero australe la sua presenza sempre più alta nel cielo poco dopo il tramonto indica l'inizio della stagione autunnale, mentre nelle sere invernali la stella scompare sotto l'orizzonte sud poche ore dopo il tramonto.

A causa della precessione degli equinozi, 2500 anni fa l'astro era perfettamente visibile da quasi tutto il Mediterraneo, cosicché popoli come i Greci e i Romani la potevano osservare abbastanza bene, anche se bassa sull'orizzonte meridionale; la stella costituiva parte delle zampe posteriori del Centauro, come del resto l'intera costellazione della Croce del Sud, che allora non veniva considerata tale.

Caratteristiche modifica

Sebbene, al pari di molte stelle dell'emisfero australe, non sia ancora stata intensamente studiata, le caratteristiche fisiche di Mimosa sono a grandi linee note. La stella è stata riconosciuta avere una velocità radiale variabile già dall'inizio del XX secolo e come binaria spettroscopica dal 1957, avente un periodo orbitale di 7 o 8 anni. Uno studio del 1998, basandosi su osservazioni spettroscopiche effettuate nell'arco di 13 anni, fornisce una migliore stima dei parametri orbitali della binaria; i suoi autori deducono un periodo orbitale di 1828,0 ± 2,5 giorni (poco più di 5 anni), una eccentricità orbitale di 0,38 ± 0,09, una inclinazione orbitale di 16° e un argomento del perielio di 293° ± 9°. Il semiasse maggiore dell'orbita è 8,7 UA (circa 1,3 miliardi di km), mentre l'alta eccentricità porta le due componenti ad avvicinarsi fino a 5,4 UA (circa 850 milioni di km) al periastro e ad allontanarsi fino a 12 UA (circa 1,8 miliardi di km) all'afastro.

Lo studio della principale, Mimosa A, è stato facilitato dal fatto che sia stato possibile misurare il diametro angolare della stella tramite tecniche interferometriche. Si tratta di una stella gigante di classe spettrale B0.5III, avente una massa di 16 masse solari, una temperatura superficiale di 27.000 ± 1000 K e una luminosità di 34.000 luminosità solari. Utilizzando questi parametri e utilizzando le tracce evolutive di uno studio del 1994, se ne deduce una età di 8-10 milioni di anni. Questo fa pensare che, sebbene già fuoriuscita dalla sequenza principale, la stella lo sia da poco. Mimosa è stata riconosciuta come variabile β Cephei fin dal 1938. Da allora si sono succeduti vari tentativi volti a determinare il periodo di variazione della sua componente principale con risultati inizialmente molto discordanti fra loro. Ad oggi sono stati individuati tre periodi di variazione che si sovrappongono fra loro: il primo è di 0,1911846 giorni (corrispondenti a 5,2305468 cicli per giorno); il secondo è di 0,167822 giorni e il terzo è di 0,182743 giorni. Le variazioni sono dovute a pulsazioni non radiali della stella aventi modi complessi. Probabilmente questo complicato profilo di variazioni dipende anche dalle interazioni della principale con la secondaria. L'ampiezza delle variazioni è molto piccola: 3 millesimi di magnitudine per il primo periodo, 2,7 per il secondo e 0,6 per il terzo.

Le caratteristiche della secondaria di Mimosa sono molto meno conosciute di quelle della primaria. Si tratta probabilmente di una stella azzurra di sequenza principale di classe spettrale B2V, avente una temperatura superficiale compresa fra 22.000 e 23.000 K e una massa di 10 masse solari. Poiché emette l'8,5% della radiazione della primaria, la sua luminosità si dovrebbe aggirare intorno ai 2850 luminosità solari.

È probabile che Mimosa appartenga all'associazione stellare Scorpius-Centaurus, l'associazione OB più vicina alla Terra, della quale fanno parte molte delle stelle blu luminose delle costellazioni dello Scorpione, del Lupo, del Centauro e della Croce del Sud. La sua distanza stimata di 291 anni luce tramite il satellite Hipparcos la rende compatibile con l’appartenenza a quest’associazione.