Guida alle costellazioni/La regione del Centauro/Croce del Sud

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Lupo

La Croce del Sud è la più piccola delle 88 costellazioni moderne, ma anche una delle più famose e appariscenti. È circondata da tre lati dal Centauro, mentre a sud si trova la piccola costellazione della Mosca.

La costellazione di Orione
La costellazione di Orione

CopertinaGuida alle costellazioni/Copertina

Parte I - Stelle e oggetti
Parte II - Le 88 costellazioni
Parte III - Carte stagionali
Appendici
Dettagli costellazione
Nome latino Crux
Genitivo del nome Crucis
Abbreviazione ufficiale Cru
Area totale 68 gradi quadrati
Transito al meridiano alle ore 21 20 maggio
Stelle più luminose della mag. 3,0 5
Stelle più luminose della mag. 6,0 34
Stelle più luminose
Sigla Nome Magn.
α Crucis Acrux 0,81
β Crucis Mimosa 1,30
γ Crucis Gacrux 1,63v
δ Crucis Decrux 2,79
ε Crucis Juxta 3,59
μ1 Crucis 4,03
ζ Crucis 4,06
η Crucis 4,14

A causa della sua luminosità e della sua forma inconfondibile, è spesso raffigurata nelle bandiere delle nazioni situate nell'emisfero australe, come l'Australia e la Nuova Zelanda, le quali l'hanno assunta come simbolo della loro posizione geografica meridionale.

Caratteristiche

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La costellazione della Croce del Sud è una delle più brillanti e caratteristiche del cielo australe: la disposizione delle sue stelle ricorda perfettamente quella di una croce ed è riconoscibile con estrema facilità; la sua stella principale, Acrux, è inoltre la tredicesima stella più brillante del cielo. La costellazione si osserva per intero a sud del 27º parallelo nord, mentre dall'emisfero sud è circumpolare nelle sue regioni temperate: in queste zone si può affermare che la Croce del Sud fa da controparte australe all'asterismo del Grande Carro, in quanto è visibile in tutte le notti dell'anno e consente di individuare il polo sud celeste.

Infatti, dato che il polo sud celeste manca di una stella brillante che lo marchi, come fa la Polaris con il polo nord (Sigma Octantis è la più vicina, ma è così debole da essere inutile), due delle stelle della Croce del Sud (α e γ, Acrux e Gacrux rispettivamente) sono normalmente usate per trovarlo: infatti il metodo più semplice per rintracciare il polo sud celeste consiste, una volta nota la Croce del Sud, nel tracciare una linea che parta dalla stella più settentrionale della Croce (γ Crucis, Gacrux), scenda alla più meridionale (α Crucis, Acrux), secondo l'asse maggiore, e prolungandola nella stessa direzione e verso per circa cinque volte. Alternativamente, per trovare il polo sud celeste si può costruire una linea tra α Centauri e Achernar (α Eridani), una stella situata alla medesima declinazione, ma opposta rispetto al polo sud celeste: il punto dove questa linea interseca la linea precedente corrisponde col polo sud celeste. Oppure ancora, partire da Sirio (α Canis Majoris), raggiungere Canopo (α Carinae) e proseguire per la stessa distanza.

La costellazione giace sulla Via Lattea australe in un tratto molto brillante, sulla quale si sovrappone, a sudest, una nebulosa oscura nota come Sacco di Carbone; le sue stelle più brillanti (ad eccezione di γ Crucis) fanno parte della grande e particolarmente brillante associazione stellare nota come Associazione Scorpius-Centaurus.

Il periodo più propizio per la sua osservazione nel cielo serale ricade nei mesi compresi fra febbraio e luglio; nell'emisfero australe la sua presenza sempre più alta nel cielo poco dopo il tramonto indica che la stagione estiva volge al termine, mentre nelle sere dell'autunno la costellazione raggiunge il suo punto più alto sopra l'orizzonte.

Stelle doppie

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Principali stelle doppie
Nome
Coordinate eq. J2000.0
Magnitudine
Separazione
(secondi d'arco)
Colore
A. R.
Dec.
A B
α Crucis 12h 26m 36s -63° 05′ 57″ 1,40 2,09 4,4 azz + azz
α Crucis AB - HD 108250 12h 26m 36s -63° 05′ 57″ 0,77 4,80 90 azz + azz
γ Crucis 12h 31m 10s -47° 46′ 05″ 1,59 6,39 110,6 r + b
ι Crucis 12h 45m 38s -60° 58′ 52″ 4,69 10,34 26,9 ar + b
HD 110956 12h 46m 23s -56° 29′ 20″ 4,62 8,93 69 azz + azz
μ12 Crucis 12h 54m 36s -57° 10′ 30″ 4,03 5,08 34,9 azz + azz

Nonostante le ridotte dimensioni, nella Croce del Sud si osservano numerose stelle doppie, sia fisiche che prospettiche.

Acrux è la più famosa: un semplice binocolo è in grado di risolvere, poco a sud della stella brillante, una stellina azzurra di magnitudine 4,8, nota con la sigla HD 108250 e non legata fisicamente alla precedente; la sua osservazione è resa un po' difficoltosa dalla luminosità della primaria. La componente principale è a sua volta una doppia fisica molto stretta, con componenti di magnitudine 1,4 e 2,1 separate da appena 4".

Gacrux è un'altra coppia molto facile, grazie alla grande separazione, quasi 2 primi d'arco, che intercorre fra la primaria, di seconda grandezza, e la secondaria, di sesta e visibile con un binocolo; si tratta di una doppia prospettica.

Le due stelle μ1 e μ2 Crucis costituiscono un'altra coppia non legata fisicamente; le due stelle sono risolvibili anche con un binocolo come un 20x80 o con un piccolo telescopio.

La stella ι Crucis è una doppia molto ampia, dove le due componenti sono separate da ben 27"; la difficoltà in questo caso risiede nella grande differenza di luminosità: la primaria è infatti di magnitudine 4,7, mentre la secondaria è di magnitudine 10,3.

Stelle variabili

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Principali stelle variabili
Nome
Coordinate eq. J2000.0
Magnitudine
Periodo
(giorni)
Tipo
A. R.
Dec.
Max. Min.
R Crucis 12h 23m 38s -61° 37′ 45″ 6,4 7,23 5,8258 Cefeide
S Crucis 12h 54m 22s -58° 25′ 50″ 6,22 6,92 4,6810 Cefeide
T Crucis 12h 21m 21s -62° 16′ 54″ 6,32 6,83 6,7333 Cefeide
AG Crucis 12h 41m 26s -59° 47′ 39″ 7,73 8,58 3,83373 Cefeide
BG Crucis 12h 31m 40s -59° 25′ 26″ 5,34 5,58 3,3428 Cefeide
BH Crucis 12h 16m 17s -56° 17′ 10″ 7,2 10,0 421: Mireide
BO Crucis 12h 36m 39s -61° 40′ 48″ 7,7 12,0 - Mireide
BY Crucis 12h 04m 49s -62° 00′ 08″ 7,62 8,01 - Eclisse
μ2 Crucis 12h 54m 37s -57° 10′ 07″ 4,99 5,18 - Irregolare

Fra le stelle variabili sono note un gran numero di Cefeidi, tutte osservabili con un piccolo binocolo.

Fra queste la più luminosa è la BG Crucis, le cui oscillazioni avvengono entro la quinta magnitudine, anche se sono piuttosto ridotte e dunque non facilmente percepibili. Una Cefeide con ampie escursioni è la R Crucis, che in quasi sei giorni oscilla fra la sesta e la settima grandezza e le sue variazioni sono osservabili nel corso dei giorni con un binocolo prendendo come riferimento alcune delle stelle vicine; lo stesso discorso si applica alla AG Crucis, dove però le escursioni avvengono più rapidamente e sono comprese fra la settima e l'ottava grandezza.

La μ2 Crucis, la componente minore della coppia di μ Crucis, è una variabile Gamma Cassiopeiae che oscilla di pochi decimi di magnitudine, che sono però percepibili in quanto nella fase di massima luminosità la sua magnitudine tende ad essere più simile alla compagna μ1 Crucis.

Le variabili di tipo Mira sono invece per lo più molto deboli anche nella loro fase di massimo. Fra le più luminose vi sono BH Crucis e BO Crucis, le quali nel picco massimo di luminosità non arrivano neanche alla magnitudine 7,0.

Oggetti del profondo cielo

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Principali oggetti non stellari
Nome
Coordinate eq. J2000.0
Tipo Magn.
Dimensioni
(primi d'arco)
Nome proprio
A. R.
Dec.
NGC 4103 12h 06m 40s -61° 15′ 00″ Ammasso aperto 7,4 6
NGC 4349 15h 24m 06s -61° 52′ 13″ Ammasso aperto 7,4 15
NGC 4609 12h 42m 20s -62° 59′ 38″ Ammasso aperto 6,9 5
NGC 4755 12h 53m 37s -60° 21′ 22″ Ammasso aperto 4,2 10 Scrigno di Gioie
- 12h 50m : -63° : Nebulosa oscura - 420 x 240 Sacco di Carbone
 
La costellazione della Croce del Sud giace in direzione di un campo stellare molto ricco della Via Lattea, come è ben evidente da questa foto a lunga posa. In basso a sinistra rispetto alle sue stelle più luminose si evidenzia bene la Nebulosa Sacco di Carbone.
 
La Nebulosa Sacco di Carbone non è completamente opaca, come si evidenzia bene in questa foto: i suoi banchi di polveri e gas lasciano passare una piccola parte della luce delle stelle retrostanti.
 
NGC 4755 deve il suo soprannome “Scrigno di gioie” al forte contrasto generato da una stella rossa in mezzo alle altre stelle, tutte in prevalenza bianco-azzurre.
 
NGC 4609 è un ammasso aperto ben contrastato grazie al fondo cielo reso oscuro dalla Nebulosa Sacco di Carbone.
 
NGC 4349 è un ammasso formato da numerose stelle deboli; sebbene occorrano grandi strumenti per la sua completa risoluzione, il gran numero di componenti offre una bella visuale.

La costellazione, come detto, giace sul piano della Via Lattea in un suo tratto molto ricco e intenso; questo fa sì che entro i suoi confini siano ben visibili diversi oggetti del profondo cielo interni alla nostra Galassia.

La Nebulosa Sacco di Carbone è certamente l'oggetto più notevole; si tratta della più prominente nebulosa oscura del cielo, ben visibile ad occhio nudo come una toppa scura in questo tratto di Via Lattea, poco ad est della stella Acrux, e viene anche indicata con la sigla del Catalogo Caldwell C99. Sotto un cielo buio e limpido è perfettamente riconoscibile la sua forma rozzamente triangolare. Con una distanza di circa 600 anni luce dal Sole, è una delle nebulose oscure a noi più vicine. Era per altro ben conosciuta in epoca antica dagli abitanti dell'emisfero australe della Terra, nonché certamente dai popoli del Mediterraneo, che la poterono osservare in un'epoca in cui la precessione degli equinozi la rendeva visibile a latitudini più settentrionali. La quasi totalità degli studi concordano sul fatto che la Nebulosa Sacco di Carbone sia una nube di polveri relativamente quieta, senza alcuna traccia evidente di fenomeni di formazione stellare nascosti; a diverse lunghezze d'onda è emerso che nelle regioni retrostanti si trovano delle stelle blu massicce e brillanti, la cui luce è fortemente oscurata sulla nostra linea di vista. La presenza di quasi 300 stelle nelle regioni prossime alla nube suggerisce che si possa trattare non di una singola struttura nebulosa, ma di due strutture separate, alle distanze di 610 e 790 anni luce, dunque fra le più vicine nebulose oscure a noi; la prima nube avrebbe dimensioni pari a 54 anni luce. Questa doppia struttura potrebbe essere in qualche modo correlata alla regione di nebulose oscure compresa nella costellazione del Camaleonte, visibile circa 15° a sudovest.

Fra gli ammassi aperti l’oggetto più notevole è senz’altro NGC 4755, conosciuto anche come Scrigno di Gioie o Ammasso di Kappa Crucis o con la sigla C94; fu scoperto da Nicolas Louis de Lacaille nel 1751 ed è l'oggetto non stellare più luminoso della costellazione. Con l'aiuto di un binocolo 8x40 o 10x50 già si nota la sua caratteristica più evidente, e cioè il forte contrasto tra il colore rosso di una delle sue stelle principali (che per altro sarebbe estranea all'ammasso e vi apparirebbe sovrapposta solo per un effetto ottico), e quello dominante dell'ammasso, che è invece composto da stelle bianche e azzurre; proprio questo contrasto di colori, che fa pensare a un insieme di gioielli multicolori, è all'origine del nome proprio di NGC 4755, Scrigno di Gioie. Un piccolo telescopio rifrattore è già sufficiente per risolverlo completamente in stelle. L'ammasso contiene circa 280 stelle concentrate entro un diametro di appena 10', che alla distanza comunemente accettata di 6440 anni luce dal Sole equivalgono a circa 14 anni luce; la sua distanza è rivelatrice della sua posizione in un braccio di spirale galattico diverso dal nostro, ossia quello del Sagittario, più interno. La sua età è stimata sui 10 milioni di anni, ossia coetaneo di altri ammassi ben conosciuti, come l'Ammasso Doppio di Perseo e NGC 2362, l'ammasso di τ Canis Majoris; inoltre appare oscurato dalle polveri oscure interstellari, pure in maniera irregolare: la media dell'assorbimento della luce dell'ammasso sulla nostra linea di vista è di 0,4 magnitudini, ossia il 30% della sua luce viene oscurata. Al suo interno sono note nove variabili Beta Cephei.

Un altro ammasso aperto facilmente rintracciabile è NGC 4609 (C98), visibile ad est di Acrux, sul bordo occidentale del Sacco di Carbone e per questo notevolmente oscurato dai suoi gas; è composto da alcune stelle gialle di nona e decima magnitudine, così da risultare visibile, seppure con difficoltà, anche con un binocolo 10x50. Con un telescopio di 80 mm sono visibili una decina di stelle disposte in concatenazioni quasi parallele; un 150 mm lo risolve completamente; con strumenti da 200 mm l'ammasso è risolto ampiamente in alcune decine di stelle fino alla magnitudine 13,7. Si tratta di un ammasso piuttosto ricco e concentrato, anche se le sue componenti sono in prevalenza deboli; la sua distanza è stimata attorno ai 3990 anni luce ed è quindi situato sul bordo esterno del Braccio del Sagittario, in direzione di una regione galattica piuttosto ricca di stelle giovani e regioni H II associate a nubi molecolari giganti. A breve distanza angolare in direzione sudest si trova il piccolo ammasso aperto Hogg 15, la cui distanza è stata stimata sui circa 10.430 anni luce, dunque molto più lontano di NGC 4609, e al cui interno è presente, fra le sue componenti, anche una stella di Wolf-Rayet.

A circa 1° a nord di Acrux si trova il debole ma ricchissimo NGC 4349, appena in risalto su un campo stellare molto fitto. Le sue stelle più brillanti sono di decima magnitudine e sono invisibili attraverso un binocolo 10x50, attraverso il quale l'ammasso si mostra come una debole macchia chiara; con un telescopio da 100 mm è possibile notare una quindicina di stelle fino alla magnitudine 12, molte delle quali allineate in senso nord-sud. Strumenti da 200 mm di diametro permettono una completa risoluzione dell'oggetto. La sua distanza è stimata sui 7100 anni luce, mentre la sua età si aggira sui 210 milioni di anni; non presenta quindi stelle delle classi spettrali O e B, le quali hanno già avuto modo di evolvere e probabilmente terminare il loro ciclo vitale; le sue stelle più massicce sono infatti giganti rosse, con una massa pari a circa 3,9 masse solari.

NGC 4103, infine, si trova 1,5 gradi a sudovest della stella δ Crucis ed è composto da diverse stelle di colore bianco-azzurro, tra le quali la più luminosa è di magnitudine apparente 9,15, molto ben evidenti anche in un telescopio di 80 mm di apertura, sufficiente per risolverlo appieno; attraverso un binocolo 10x50 si scorge invece come una macchia chiara molto bene evidente. Uno strumento da 150 mm permette di avere una visione molto dettagliata, grazie a una risoluzione quasi completa. Si tratta di un ammasso piuttosto piccolo e molto concentrato, moderatamente ricco di stelle, gran parte delle quali azzurre; la sua distanza è stimata attorno ai 5320 anni luce, simile cioè a quella degli altri ammassi della costellazione e ricade pertanto all’interno del Braccio del Sagittario. Contiene una trentina di stelle fino alla magnitudine 12, in massima parte delle prime classi spettrali; la sua età è stimata sui 24 milioni di anni ed è pertanto molto giovane.