Guida alle costellazioni/Il polo sud celeste/Ottante

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Carte stagionali

L'Ottante è una delle tante costellazioni meridionali relativamente piccole e poco appariscenti introdotte da Nicolas Louis de Lacaille; essa tuttavia è ben più famosa di tante altre, poiché al suo interno si trova il Polo sud celeste.

La costellazione di Orione
La costellazione di Orione

CopertinaGuida alle costellazioni/Copertina

Parte I - Stelle e oggetti
Parte II - Le 88 costellazioni
Parte III - Carte stagionali
Appendici
Dettagli costellazione
Nome latino Octans
Genitivo del nome Octantis
Abbreviazione ufficiale Oct
Area totale 291 gradi quadrati
Transito al meridiano alle ore 21 15 settembre
Stelle più luminose della mag. 3,0 0
Stelle più luminose della mag. 6,0 35
Stelle più luminose
Sigla Nome Magn.
ν Octantis 3,73
β Octantis 4,13
δ Octantis 4,31
θ Octantis 4,78
ε Octantis 5,09
γ1 Octantis 5,10
α Octantis 5,13
λ Octantis 5,27

Caratteristiche modifica

L'Ottante contiene solo una stella di magnitudine 3, la ν Octantis, mentre le restanti sono di quarta e quinta grandezza; questo, unito al fatto che nelle regioni vicine non sono presenti altre stelle luminose, rende la sua individuazione piuttosto difficoltosa. Sotto cieli bui è possibile riconoscere il triangolo scaleno allungato formato dalle stelle β, γ e ν.

La stella σ Octantis viene chiamata Polaris Australis perché è la più vicina al Polo sud celeste, ma è così debole da essere in pratica inutile come stella polare per l'emisfero australe della Terra; infatti questa stella ha una magnitudine apparente di circa 5,4. Si preferisce solitamente ricorrere ad Acrux e Gacrux, due stelle particolarmente luminose della Croce del Sud che fungono da puntatori per il Polo sud, dato che il loro prolungamento porta a σ Octantis.

La sua visibilità è limitata alle regioni dell'emisfero australe: sebbene sia infatti in parte osservabile anche dalle regioni boreali più vicine all'equatore, affinché si possa avere una visione d'insieme della costellazione occorre trovarsi almeno nella fascia tropicale media dell'emisfero sud, in modo che la costellazione sia completamente circumpolare e quindi osservabile per intero.

Questa costellazione venne inventata da Nicolas Louis de Lacaille assieme ad altre per colmare il vuoto lasciato in cielo dalle altre costellazioni e anche per commemorare le invenzioni della scienza degli ultimi secoli.

L’ottante in particolare è stato al tempo della sua invenzione uno strumento di importanza fondamentale per calcolare con molta più accuratezza il punto nave utilizzando le stelle e l’angolo fra il Sole e la Luna allo scopo di determinare l’ora locale; facile da allineare, all’epoca di Lacaille costituiva una recentissima invenzione e pertanto commemorarlo in cielo gli dovette apparire scontato e naturale. Venne in seguito sostituito dal sestante, una sua evoluzione, che però risultando più costoso veniva utilizzato soprattutto per calcolare l’angolo Sole-Luna, lasciando l’ottante, molto più economico, per gli altri calcoli.

Ottanti più o meno sofisticati e dotati di telescopio venivano regolarmente utilizzati per il piccolo cabotaggio fino alla metà del Novecento.

Stelle doppie modifica

Principali stelle doppie
Nome
Coordinate eq. J2000.0
Magnitudine
Separazione
(secondi d'arco)
Colore
A. R.
Dec.
A B
HD 85300 09h 33m 18s -86° 00′ 36″ 7,0 7,2 15,7 g + g
μ2 Octantis 20h 41m 44s -75° 21′ 03″ 7,1 7,7 17,0 g + g
λ Octantis 21h 50m 54s -82° 43′ 08″ 5,4 7,7 2,8 ar + b
HD 212168 22h 25m 51s -75° 00′ 56″ 6,1 8,8 20,4 g + b

La costellazione contiene alcune stelle doppie facili da risolvere.

La stella HD 85300 è composta da due stelle di magnitudine quasi uguale, risolvibili anche con un piccolo telescopio; si individua con facilità a sud del Camaleonte.

La stella HD 212168 si trova nella parte opposta alla precedente rispetto al Polo sud celeste; è formata da due astri di sesta e di ottava magnitudine, separati da oltre 20", dunque alla portata di piccoli strumenti.

Interessante anche la stella μ2 Octantis, che presenta due componenti gialle di magnitudine molto simile fra loro, separate da circa 17".

Stelle variabili modifica

Principali stelle variabili
Nome
Coordinate eq. J2000.0
Magnitudine
Periodo
(giorni)
Tipo
A. R.
Dec.
Max. Min.
R Octantis 05h 26m 06s -86° 23′ 18″ 6,4 13,2 405,39 Mireide
S Octantis 18h 08m 44s -86° 47′ 54″ 7,2 14,0 259,00 Mireide
U Octantis 13h 24m 33s -84° 13′ 31″ 7,0 14,1 308,444 Mireide
X Octantis 10h 26m 14s -84° 20′ 54″ 7,4 11,4 206,80 Semiregolare pulsante
UV Octantis 16h 32m 26s -83° 54′ 11″ 8,70 9,97 0,5426 RR Lyrae
ε Octantis 22h 20m 02s -80° 26′ 23″ 4,58 5,30 55: Semiregolare

Le stelle variabili nell'Ottante sono in genere poco luminose.

L'unica alla portata di un binocolo, come pure ad occhio nudo, è la ε Octantis, una variabile semiregolare che oscilla fra la quarta e la quinta grandezza in poco meno di due mesi; le sue variazioni possono essere apprezzate nel tempo anche senza l'ausilio di strumenti.

Fra le numerose Mireidi, la più brillante è la R Octantis, che in fase di massimo arriva alla magnitudine 6,4; quando è al minimo è di tredicesima magnitudine e può essere osservata solo con potenti strumenti.

Oggetti del profondo cielo modifica

Principali oggetti non stellari
Nome
Coordinate eq. J2000.0
Tipo Magn.
Dimensioni
(primi d'arco)
Nome proprio
A. R.
Dec.
NGC 6438 18h 22m 17s -85° 24′ 06″ Galassia 11,5 2,6 x 2,6
NGC 7098 21h 44m 16s -75° 06′ 42″ Galassia 11,3 4,4 x 3,0
 
La galassia NGC 6438 è una delle più meridionali della volta celeste ed è piuttosto debole.

La costellazione dell'Ottante non contiene oggetti luminosi. Vi è un gruppo di stelle catalogato come ammasso aperto o al più come un debole addensamento, noto come Mel 227; è appena riscontrabile con piccoli strumenti e a bassi ingrandimenti come una leggera ed estesa concentrazione di stelle leggermente superiore alla densità stellare media del fondo cielo.

Le galassie qui visibili sono molto remote e difficilmente osservabili. Fra queste vi è la NGC 6438, un esempio di galassia interagente con la vicina NGC 6438A; è un oggetto piuttosto debole e il suo interesse deriva soprattutto per essere la galassia più meridionale fra quelle alla portata di telescopi ad ampia diffusione presso gli appassionati.