Guida alle costellazioni/Il Triangolo Estivo e dintorni/Delfino
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Il Delfino è una piccola costellazione settentrionale, ma molto vicina dall'equatore celeste. Era anche una delle 48 costellazioni elencate da Tolomeo e si trova sul bordo sudorientale della brillante Via Lattea estiva.
CopertinaGuida alle costellazioni/Copertina
- IntroduzioneGuida alle costellazioni/Introduzione
- Prepararsi per l'osservazioneGuida alle costellazioni/Prepararsi per l'osservazione
- Parte I - Stelle e oggetti
- Le stelleGuida alle costellazioni/Le stelle
- Le stelle più luminose del cieloGuida alle costellazioni/Le stelle più luminose del cielo
- Oggetti del profondo cieloGuida alle costellazioni/Oggetti del profondo cielo
- Cataloghi celestiGuida alle costellazioni/Cataloghi celesti
- Parte II - Le 88 costellazioni
- Chiave di letturaGuida alle costellazioni/Chiave di lettura
- Il polo nord celesteGuida alle costellazioni/Il polo nord celeste
- Fra Orsa Maggiore e LeoneGuida alle costellazioni/Fra Orsa Maggiore e Leone
- Il Triangolo Estivo e dintorniGuida alle costellazioni/Il Triangolo Estivo e dintorni
- Da Pegaso a PerseoGuida alle costellazioni/Da Pegaso a Perseo
- Auriga, Orione e il Triangolo InvernaleGuida alle costellazioni/Auriga, Orione e il Triangolo Invernale
- Arturo, Spica e il Polo Galattico NordGuida alle costellazioni/Arturo, Spica e il Polo Galattico Nord
- Verso il centro della Via LatteaGuida alle costellazioni/Verso il centro della Via Lattea
- Aquario, Balena e il Polo Galattico SudGuida alle costellazioni/Aquario, Balena e il Polo Galattico Sud
- Eridano e i dintorniGuida alle costellazioni/Eridano e i dintorni
- Lungo il dorso dell’IdraGuida alle costellazioni/Lungo il dorso dell’Idra
- La regione del CentauroGuida alle costellazioni/La regione del Centauro
- La Nave Argo e dintorniGuida alle costellazioni/La Nave Argo e dintorni
- Il polo sud celesteGuida alle costellazioni/Il polo sud celeste
- Parte III - Carte stagionali
- PanoramicaGuida alle costellazioni/Panoramica
- 40°NGuida alle costellazioni/40°N
- EquatoreGuida alle costellazioni/Equatore
- 40°SGuida alle costellazioni/40°S
- Appendici
Dettagli costellazione
| |
Nome latino | Delphinus |
Genitivo del nome | Delphini |
Abbreviazione ufficiale | Del |
Area totale | 189 gradi quadrati |
Transito al meridiano alle ore 21 | 15 settembre |
Stelle più luminose della mag. 3,0 | 0 |
Stelle più luminose della mag. 6,0 | 18 |
Stelle più luminose
| ||
Sigla | Nome | Magn. |
β Delphini | Rotanev | 3,64 |
α Delphini | Sualocin | 3,77 |
ε Delphini | Deneb Dulfim | 4,03 |
γ Delphini | 4,27 | |
δ Delphini | 4,43 | |
ζ Delphini | 4,64 | |
κ Delphini | 5,07 | |
17 Delphini | 5,19 |
Caratteristiche
modificaLa costellazione deve il suo nome alla particolare configurazione creata da un gruppo di stelle di quarta magnitudine molto vicine fra loro, che ricorda felicemente la sagoma di un delfino in fase di salto. Nonostante le sue piccole dimensioni il Delfino è facilmente riconoscibile, grazie al fatto che le sue stelle sono molto ravvicinate fra loro; inoltre si trovano una decina di gradi a nordest della brillante stella Altair. La brillante scia della Via Lattea estiva passa a circa 10° verso nordovest rispetto alla costellazione.
Le due stelle più luminose del Delfino sono, in ordine, β (magnitudine 3,6) e α (magnitudine 3,8). La prima è chiamata Sualocin (α Delphini), mentre la seconda ha il nome Rotanev (β Delphini). Questi nomi hanno un'etimologia curiosa: vennero conferiti da padre Giuseppe Piazzi, l'astronomo che diresse l'osservatorio di Palermo e a cui si deve la scoperta del primo degli asteroidi, Cerere, poi elevato al rango di pianeta nano. Egli volle, con quei nomi, ricordare il suo collaboratore Niccolò Cacciatore, del quale tradusse il nome in latino, Nicolaus Venator, che divenne (letto in senso contrario) il nome dei due astri. Ai marinai greci capitava di frequente di avvistare dei delfini e non è quindi sorprendente trovare in cielo una di queste creature amichevoli e intelligenti. Ci sono due storie che spiegano la presenza di un delfino celeste. Secondo Eratostene, questo delfino rappresenta il messaggero del dio del mare, Poseidone.
Dopo che Zeus, Poseidone e Ade avevano privato del trono il padre Crono, si divisero tra loro il cielo, il mare e il mondo dell'oltretomba, e a Poseidone toccò il mare. Egli si costruì un magnifico palazzo sott'acqua, al largo delle coste dell'isola di Eubea. Per quanto ricchissimo, il palazzo sembrava vuoto senza una moglie, e allora Poseidone decise di cercarsene una. Corteggiò Anfitrite, una delle ninfe marine chiamate Nereidi, ma questa sfuggì ai suoi rozzi approcci amorosi rifugiandosi presso le altre Nereidi. Poseidone le mandò allora dei messaggeri, incluso un delfino, che la trovò e con fare lusinghiero la riportò dal dio del mare, che poi sposò. In segno di gratitudine Poseidone pose l'immagine del delfino fra le stelle.
Un'altra storia, riportata da Igino e da Ovidio, dice che questo è il delfino che salvò la vita ad Arione, un poeta e musicista in carne e ossa del VII secolo a.C.
Stelle doppie
modificaPrincipali stelle doppie
| ||||||
Nome | Coordinate eq. J2000.0
|
Magnitudine | Separazione
(secondi d'arco) |
Colore | ||
---|---|---|---|---|---|---|
A. R.
|
Dec.
|
A | B | |||
β Delphini | 20h 37m 33s | +14° 35′ 43″ | 4,8 | 4,9 | 0,5 | g + g |
γ Delphini | 20h 46m : | +16° 07′ : | 4,27 | 5,14 | 13,0 | azz + g |
HD 199223 | 20h 55m 41s | +04° 31′ 58″ | 6,3 | 7,7 | 2,1 | g + g |
Alcune delle stelle del Delfino sono doppie facili da risolvere anche con piccoli strumenti.
La γ Delphini è una stella doppia le cui componenti hanno magnitudine 4,5 e 5,5 e sono separate di quasi 10', rimanendo quindi alla portata di piccoli telescopi.
La stella β Delphini è invece una doppia difficilissima da separare nelle due componenti, dal momento che l'angolo tra le due stelle (magnitudine 4,8 e 4,9) è sempre inferiore 1", variando tra 0,2" e 0,7"; il periodo orbitale è di circa 26 anni e mezzo.
Stelle variabili
modificaPrincipali stelle variabili
| ||||||
Nome | Coordinate eq. J2000.0
|
Magnitudine | Periodo
(giorni) |
Tipo | ||
---|---|---|---|---|---|---|
A. R.
|
Dec.
|
Max. | Min. | |||
R Delphini | 20h 14m 55s | +09° 15′ 21″ | 7,60 | 13,70 | 285,88 | Mireide |
U Delphini | 20h 45m 28s | +18° 05′ 24″ | 7,6 | 8,9 | 59,7 | Semiregolare |
CT Delphini | 20h 29m 26s | +09° 53′ 52″ | 6,8 | 8,5 | - | Semiregolare pulsante |
EU Delphini | 20h 37m 55s | +18° 16′ 07″ | 5,79 | 6,9 | 59,7 | Semiregolare pulsante |
δ Delphini | 20h 43m 28s | +15° 04′ 29″ | 4,38 | 4,49 | - | Irregolare |
Fra le stelle variabili della costellazione, non numerose anche a causa delle sue dimensioni, solo poche sono alla portata di piccoli strumenti.
Fra le Mireidi la più notevole è la R Delphini, che oscilla fra la settima e la tredicesima magnitudine in circa 286 giorni; al momento della massima luminosità è visibile con un binocolo, mentre al minimo scende di magnitudine 13,7 e richiede strumenti più potenti, di apertura superiore ai 200 mm.
La stella EU Delphini è invece una variabile semiregolare pulsante, le cui variazioni, che avvengono in un ciclo di circa due mesi, sono apprezzabili anche con un binocolo.
Oggetti del profondo cielo
modificaPrincipali oggetti non stellari
| ||||||
Nome | Coordinate eq. J2000.0
|
Tipo | Magn. | Dimensioni
(primi d'arco) |
Nome proprio | |
---|---|---|---|---|---|---|
A. R.
|
Dec.
| |||||
NGC 6891 | 20h 15m 09s | +12° 42′ 16″ | Nebulosa planetaria | 10,5 | 0,33 x 0,3 | |
NGC 6934 | 20h 34m 11s | +07° 24′ 15″ | Ammasso globulare | 9,8 | 0,6 | |
NGC 7006 | 21h 01m 29s | +16° 11′ 14″ | Ammasso globulare | 10,6 | 2,8 |
La costellazione del Delfino non contiene oggetti molto appariscenti, sebbene la vicinanza alla scia luminosa della Via Lattea faccia sì che si possano osservare alcuni oggetti galattici.
Fra questi spicca l'ammasso globulare NGC 7006, noto anche con la sigla C42, che appare come una debole palla di luce di dodicesima magnitudine. Può essere individuato circa 4° a est di γ Delphini attraverso un telescopio da 120 mm, ma per la sua risoluzione occorrono strumenti notevoli, con aperture superiori ai 300 mm. Trovandosi alla distanza di 135.000 anni luce, quest’oggetto è uno degli ammassi globulari più lontani facenti parte dell’alone galattico, alla metà della distanza del più lontano conosciuto, NGC 2419. Le sue stelle più luminose sono di magnitudine 15.
Un altro globulare interessante è NGC 6934, noto anche come C47, più luminoso del precedente e individuabile anche con un grande binocolo; attraverso un telescopio da 200 mm di apertura si può tentare una prima parziale risoluzione in stelle. Si tratta di un ammasso di media concentrazione (Classe VIII) la cui distanza si aggira sui 57.000 anni luce; stime sulla sua massa indicano che l’ammasso sia composto da circa 300.000 stelle, fra le quali è presente una popolazione di blue stragglers. Con un’età di almeno 13 miliardi di anni, è uno degli ammassi globulari più antichi conosciuti.
Fra le nebulose planetarie spicca NGC 6891, situata verso il confine con l’Aquila e individuabile senza grosse difficoltà anche con un telescopio da 100 mm, dove appare come un piccolo alone chiaro; strumenti di diametro maggiore e ingrandimenti spinti consentono di rilevare una struttura a doppio guscio. Si tratta di una nebulosa molto giovane: la stella centrale infatti irradia ancora molta energia e la temperatura superficiale si aggira intorno agli 85.000 K.