Guida alle costellazioni/Aquario, Balena e il Polo Galattico Sud/Scultore

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Eridano e i dintorni

Lo Scultore è una costellazione meridionale minore e debole introdotta dall'astronomo francese Nicolas Louis de Lacaille; egli la denominò originariamente come Studio dello Scultore, ma il nome è stato in seguito abbreviato.

La costellazione di Orione
La costellazione di Orione

CopertinaGuida alle costellazioni/Copertina

Parte I - Stelle e oggetti
Parte II - Le 88 costellazioni
Parte III - Carte stagionali
Appendici
Dettagli costellazione
Nome latino Sculptor
Genitivo del nome Sculptoris
Abbreviazione ufficiale Scl
Area totale 475 gradi quadrati
Transito al meridiano alle ore 21 1° novembre
Stelle più luminose della mag. 3,0 0
Stelle più luminose della mag. 6,0 33
Stelle più luminose
Sigla Nome Magn.
&lpha; Ceti 4,30
β Ceti 4,38
γ Ceti 4,41
δ Ceti 4,59
η Ceti 4,86
ζ Ceti 5,04
ι Ceti 5,18
θ Ceti 5,24

Caratteristiche modifica

Lo Scultore è un'oscura costellazione situata a declinazioni moderatamente australi; occupa la regione di cielo a sud della Balena ed è compresa fra le brillanti stelle Fomalhaut, Diphda e Ankaa, pertanto la sua individuazione ne risulta molto facilitata. Le sue stelle più brillanti sono solo di quarta magnitudine e le stelle di fondo sono in numero esiguo, a causa della distanza dalla scia della Via Lattea; in particolare, il polo sud galattico ricade all’interno di questa costellazione. Proprio la distanza dal piano galattico fa sì che sia possibile osservare senza ostacoli gli oggetti extragalattici, in particolare le galassie.

Il periodo più propizio per la sua osservazione nel cielo serale ricade nei mesi compresi fra ottobre e gennaio, coincidenti con l'autunno boreale; l'emisfero australe è il luogo più adatto per la sua individuazione, ma anche dall'emisfero nord può essere osservata per intero fino alla latitudine 50°N, sebbene la totale assenza di stelle luminose rendano ancor più necessario cercare dei riferimenti in altre costellazioni vicine.

Lacaille definì questa costellazione assieme a tante altre a seguito delle osservazioni condotte durante la sua permanenza in Sudafrica a metà del Settecento, per riempire le grandi aree di cielo australe non ancora occupate da altre costellazioni.

Nonostante la sua modesta apparenza, lo Scultore è ben noto fra gli appassionati di astronomia per le numerosissime galassie osservabili entro i suoi confini.

Stelle doppie modifica

Principali stelle doppie
Nome
Coordinate eq. J2000.0
Magnitudine
Separazione
(secondi d'arco)
Colore
A. R.
Dec.
A B
HD 223991 23h 54m 21s -27° 02′ 35″ 6,8 7,5 6,4 b + g
κ1 Sculptoris 00h 09m 21s -27° 59′ 16″ 6,1 6,3 1,4 g + g
HD 3074 00h 33m 44s -35° 00′ 07″ 6,6 8,4 5,3 g + g

Lo Scultore non contiene stelle doppie di facile osservazione, mentre in generale le coppie di stelle risolvibili sono piuttosto rare.

La più facile è la HD 223991, una coppia formata da una stella bianca di sesta grandezza e da una giallastra di settima, con una separazione di 6,4", dunque alla portata di un telescopio di medie dimensioni.

Una seconda coppia relativamente facile con discreti strumenti è la HD 3074, dove le due componenti sono entrambe gialle e sono separate da 5,3”.

Stelle variabili modifica

Principali stelle variabili
Nome
Coordinate eq. J2000.0
Magnitudine
Periodo
(giorni)
Tipo
A. R.
Dec.
Max. Min.
R Sculptoris 01h 26m 58s -32° 32′ 35″ 6,1 8,8 363, 06 Semiregolare
S Sculptoris 00h 15m 22s -32° 02′ 43″ 5,5 13,6 366,02 Mireide
Y Sculptoris 23h 09m 06s -30° 08′ 02″ 7,5 9,0 300: Semiregolare pulsante
SW Sculptoris 00h 06m 14s -32° 48′ 59″ 7,3 9,3 144: Semiregolare pulsante
AC Sculptoris 00h 56m 19s -25° 33′ 14″ 7,92 8,26 47: Semiregolare pulsante
AL Sculptoris 23h 55m 17s -31° 55′ 17″ 6,06 6,33 2,4451 Eclisse
η Sculptoris 00h 27m 56s -33° 00′ 25″ 4,80 4,90 - Irregolare

Fra le stelle variabili della costellazione ve ne sono alcune osservabili con un binocolo o con un piccolo telescopio.

Fra le variabili semiregolari, molto numerose, vi è la R Sculptoris, che in fase di massima arriva alla magnitudine 6,1; in circa un anno scende fino all'ottava grandezza, divenendo così visibile solo con un binocolo di media potenza, per poi risalire. Un'altra semiregolare facile da osservare è la Y Sculptoris, che in circa 10 mesi oscilla fra le magnitudini 7,5 e 9,0.

La stella S Sculptoris è una Mireide facile da notare; in fase di massima è visibile anche ad occhio nudo come una stella rossastra di quinta magnitudine, mentre in fase di minima è di tredicesima grandezza. Il suo periodo è di un anno quasi esatto.

Oggetti del profondo cielo modifica

Principali oggetti non stellari
Nome
Coordinate eq. J2000.0
Tipo Magn.
Dimensioni
(primi d'arco)
Nome proprio
A. R.
Dec.
NGC 7507 23h 12m 08s -28° 32′ 26″ Galassia 10,8 2,8 x 2,7
IC 5332 23h 34m 30s -36° 06′ 00″ Galassia 10,6 6,6 x 5,1
NGC 7793 23h 57m 48s -32° 35′ 30″ Galassia 9,2 9,3 x 6,3
NGC 55 00h 15m 08s -39° 13′ 14″ Galassia 8,3 32,4 x 5,6
NGC 134 23h 33m 16s -54° 05′ 43″ Galassia 11,7 2,9 x 1,9
NGC 253 00h 47m 33s -25° 17′ 17″ Galassia 7,8 27,5 x 6,8
NGC 288 00h 52m 47s -26° 35′ 24″ Ammasso globulare 8,1 14
NGC 289 00h 52m 42s -41° 26′ 11″ Galassia 11,0 5,1 x 3,4
NGC 300 00h 54m 53s -37° 41′ 00″ Galassia 8,3 21,9 x 15,5
NGC 423 01h 11m 22.2s -29° 14′ 04″ Galassia 14,2 1,0 x 0,4
NGC 613 01h 34m 18s -29° 24′ 58″ Galassia 10,1 5,5 x 4,2
 
L’ammasso globulare NGC 288, piccolo e poco appariscente ma significativo in quanto si trova in direzione del polo sud galattico.
 
La galassia NGC 55 presenta una forma irregolare, col nucleo decentrato e un disco sviluppato specialmente da un lato.
 
La galassia spirale NGC 300, il cui aspetto ricorda quello della Galassia del Triangolo (M33).
 
NGC 253, nota anche come la Galassia dello Scultore, è una delle galassie più brillanti dell’intera volta celeste. Al suo interno hanno avuto luogo intensissimi fenomeni di formazione stellare.
 
NGC 7793 è una galassia a spirale vista quasi di faccia, legata come molte altre galassie di questa costellazione al Gruppo dello Scultore.
 
La Galassia Nana dello Scultore, una delle galassie nane sferoidali del Gruppo Locale meno dense e più povere in assoluto di polveri interstellari.

Nonostante le sue dimensioni ridotte, lo Scultore abbonda di oggetti molto appariscenti e interessanti, anche in confronto alle spesso ben più grandi costellazioni che la circondano.

Benché lo Scultore giaccia in direzione del polo sud galattico, è presente un ammasso globulare, NGC 288, Il cui aspetto visuale è stato descritto da John Dreyer nel 1888. La sua magnitudine di circa 9,4 lo rende osservabile con un piccolo strumento, come un binocolo o un piccolo telescopio. È visibile a circa 1,8° a sud est della galassia NGC 253, 37′ a NNE del polo sud galattico, 15′ a SSE di una stella di nona magnitudine, circondata da una catena semicircolare di stelle che appare aperta nel suo lato sudoccidentale. L'ammasso non si presenta molto concentrato e presenta un nucleo denso ben risolvibile, di 3′ di diametro, circondato da un anello più diffuso ed irregolare di 9′. I membri più esterni dell'ammasso si estendono verso sud e sudovest per diversi minuti.

La posizione dello Scultore favorisce tuttavia lo studio delle galassie, che qui si trovano in gran numero anche grazie alla presenza di un ammasso di galassie relativamente vicino, il Gruppo dello Scultore, la cui distanza si aggira sui 13 milioni di anni luce e comprende le galassie NGC 55, NGC 253, NGC 300 e NGC 7793, più altre più piccole.

Una delle galassie più notevoli della costellazione è la NGC 55 (C72), una galassia dalla forma peculiare vista di taglio. È una delle galassie più vicine a noi, la più luminosa delle galassie del Gruppo dello Scultore, il gruppo più vicino al nostro Gruppo Locale. NGC 55 si presenta come un lungo fuso disposto in senso ESE-WNW e un binocolo 11x80 è già sufficiente per scorgerla, circa 3 gradi a NNW della stella α Phoenicis. Un telescopio da 120 mm di apertura già consente di mostrare la sua caratteristica più tipica: il nucleo della galassia appare infatti decentrato, fortemente spostato nella parte ad ovest, mentre nella zona centrale il fuso appare sottile; un secondo addensamento luminoso, ma meno brillante del nucleo, si trova invece ad est. Secondo gli astronomi, si tratterebbe di una galassia spirale barrata, anche se fortemente deformata, al punto che viene spesso paragonata alla Grande Nube di Magellano, anch’essa una spirale barrata fortemente deformata; la sua distanza dalla Via Lattea è stimata sui 7,2 milioni di anni luce ed è la più vicina dell’intero ammasso di galassie cui appartiene; il suo diametro sarebbe invece sui 55.000 anni luce, circa la metà di quello della Via Lattea.

Un'altra galassia molto luminosa è la NGC 300 (C70), situata nella parte meridionale della costellazione. Si individua circa 6 gradi a NW della stella α Phoenicis, in un'area priva di stelle visibili ad occhio nudo; si nota subito in un binocolo 11x80 o in un piccolo telescopio rifrattore, dove appare come un alone chiaro e circolare. Uno strumento di apertura superiore ai 200 mm permette di notare molti particolari, sia del nucleo che dei bracci di spirale, che si presentano granulosi. La sua distanza dalla Via Lattea è stimata sui 7 milioni di anni luce, similmente alla precedente; ciò ha fatto ritenere alcuni astronomi che in realtà queste due galassie si trovino in primo piano rispetto al Gruppo dello Scultore, situato a una distanza leggermente superiore. Questa galassia ricorda molto l’aspetto di M33 nel Triangolo. Nei suoi bracci di spirale, ben visibili data l’angolazione favorevole, sono attivi intensi processi di formazione stellare, testimoniati anche dalla scoperta di stelle giovani e massicce e di una supernova, osservata nel 2010, alla cui origine potrebbe esserci stata una variabile S Doradus. Al centro della galassia si trova inoltre una forte sorgente di raggi X, che potrebbe essere una coppia costituita da una stella di Wolf-Rayet e da un buco nero.

La galassia più brillante e più estesa della costellazione è la NGC 253 (C65), nota anche col nome di Galassia dello Scultore; si tratta di una grande spirale barrata vista quasi di taglio, nonché di una delle galassie più luminose dell’intera volta celeste. La sua posizione si individua con facilità 7 gradi a sud della brillante stella β Ceti, anche se nei suoi pressi non sono presenti stelle luminose; un binocolo 11x70 è già sufficiente per individuarla e, se la notte è limpida e buia, anche con un 10x50 si può osservare nella sua posizione un leggero alone allungato. Un telescopio da 200 mm di apertura rivela bene sia il nucleo, sia i due bracci di spirale, rivolti uno a NE e l'altro a SW, che si originano dalla barra centrale. Due stelle gialle di ottava grandezza appartenenti alla Via Lattea si osservano sul lato sud dell'oggetto. La sua scoperta è attribuita a Caroline Herschel, mentre, nel 1783, era alla ricerca di comete. Questa galassia si trova al centro del Gruppo dello Scultore ed è una delle galassie intrinsecamente più luminose situate entro un raggio di 50 milioni di anni luce dalla Via Lattea; molte galassie ad essa vicine vi sono legate da una debole attrazione gravitazionale, fra le quali, oltre alle galassie del Gruppo dello Scultore, vi è anche NGC 247 nella Balena. Il suo centro ha subìto un intenso fenomeno di starburst, da cui sono derivati diversi superammassi stellari, tre dei quali hanno una magnitudine assoluta più luminosa di -11. Altri importanti processi di formazione stellare hanno avuto luogo sui suoi bracci, dove sono state osservate numerose supergiganti rosse, mentre il suo esteso alone contiene giovani stelle e idrogeno neutro. Si ritiene che la causa di questi processi così intensi sia stata la collisione con una galassia nana ricca di idrogeno, avvenuta circa 200 milioni di anni fa.

Circa 3 gradi a SSW della stella ζ Sculptoris si trova NGC 7793, un'altra galassia a spirale facente parte del Gruppo dello Scultore. Può essere notata anche con un telescopio da 120 mm di apertura, ma occorre uno strumento maggiore per apprezzare i dettagli dei bracci, i quali sono avvolti attorno a un piccolo nucleo luminoso. La sua distanza dalla Via Lattea è stimata sui 12,7 milioni di anni luce, pertanto NGC 7793 viene a trovarsi quasi al centro del Gruppo dello Scultore. Benché sia meno appariscente delle precedenti, si tratta comunque di una delle galassie più massicce e luminose del gruppo cui appartiene. Nei suoi bracci di spirale, molto ricchi di gas e polveri interstellari, nel 2008 è stata osservata una supernova.

Fra le galassie non facenti parte del Gruppo dello Scultore spicca la NGC 613, la cui posizione si individua circa 8 gradi ad est della stella α Sculptoris; si mostra in un telescopio da 120 mm di apertura come un disco allungato in senso ESE-WNW. I bracci sono raggruppati a coppie, una sul lato est ed una sul lato ovest del nucleo; una stella di nona magnitudine disturba l'osservazione sul lato nord. La sua distanza dalla Via Lattea è stimata sui 68 milioni di anni luce. La sua morfologia è quella delle spirali barrate, con una barra molto sviluppata che domina sul disco; i processi di formazione stellare sono attivi particolarmente alle estremità della barra, in estensione verso i bracci, ben definiti. Il nucleo è anch’esso ben visibile e di grosse dimensioni, sebbene non domini sulla struttura a barra, ed è una sorgente relativamente forte di emissioni radio.

La costellazione ospita anche numerose altre galassie di magnitudine più brillante della undicesima, poco alla portata dei telescopi più diffusi fra gli appassionati ma obiettivi interessanti per l’astrofotografia, dato che è possibile riprenderle immerse in ricchi campi di galassie.

Un cenno a parte merita la Galassia Nana dello Scultore, una piccola galassia di forma sferoidale appartenente al Gruppo Locale. Si tratta di un oggetto sfuggente, invisibile con normali telescopi nonostante la sua magnitudine nominale a causa della sua scarsa densità stellare. Per questo motivo, oltre che per la sua vicinanza (è una delle galassie più vicine a noi), è interamente risolvibile con grandi telescopi. La sua distanza dalla Via Lattea è stimata sui 290.000 anni luce; venne scoperta nel 1937 dall’astronomo Harlow Shapley attraverso un telescopio da 24”. La quasi totale assenza di gas e polveri interstellari la rende quasi trasparente rispetto alle remote galassie che si trovano sullo sfondo. La metallicità delle sue componenti appare divisa in due gruppi, dove una è molto più antica e povera di metalli, mentre l’altra è più giovane e più ricca; questo fenomeno è stato osservato anche in molte altre galassie nane appartenenti al Gruppo Locale. La scarsissima presenza di carbonio ed altri elementi pesanti rende questa galassia simile alle più antiche e primitive galassie osservate ai bordi dell’Universo.