Guida alle costellazioni/Aquario, Balena e il Polo Galattico Sud/Gru

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Balena

La Gru è una piccola costellazione meridionale che apparve per la prima volta nell'Uranometria di Johann Bayer, sebbene risalga a un tempo anteriore. Dalle latitudini temperate boreali è visibile solo in parte.

La costellazione di Orione
La costellazione di Orione

CopertinaGuida alle costellazioni/Copertina

Parte I - Stelle e oggetti
Parte II - Le 88 costellazioni
Parte III - Carte stagionali
Appendici
Dettagli costellazione
Nome latino Grus
Genitivo del nome Gruis
Abbreviazione ufficiale Gru
Area totale 366 gradi quadrati
Transito al meridiano alle ore 21 15 ottobre
Stelle più luminose della mag. 3,0 2
Stelle più luminose della mag. 6,0 39
Stelle più luminose
Sigla Nome Magn.
α Gruis Al Na'ir 1,73
β Gruis Gruid 2,07
γ Gruis Al Dhanab 3,00
ε Gruis 3,48
ι Gruis 3,88
δ1 Gruis 3,97
ζ Gruis 4,11
δ2 Gruis 4,12

Caratteristiche

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La Gru è una piccola ma molto appariscente costellazione caratteristica dei cieli del sud; si individua a sud della brillante stella Fomalhaut e la disposizione delle sue stelle ricorda bene la figura di una gru o di un fenicottero pronto per spiccare il volo. La sua stella più luminosa è la α Gruis, nota col nome di Al Na'ir, ossia La brillante: in effetti è di magnitudine 1,73 ed è facile da individuare, come del resto l'intera costellazione, situata in un'area priva di altre stelle brillanti. A nord della coppia di stelle formata da α e β Gruis, le due stelle più luminose, si osserva una concatenazione di astri più deboli, alcuni dei quali sono disposti in coppie dai colori contrastanti e risolvibili anche ad occhio nudo.

Le notti della primavera australe sono le più indicate per la sua osservazione: la sua presenza alta nel cielo subito dopo il tramonto preannuncia l'arrivo dell'estate, mentre resta comunque visibile per gran parte dell'anno; dall'emisfero nord invece la sua osservazione è molto sacrificata: la coppia di stelle più brillante può essere vista solo a partire dal 43°N, mentre l'intera costellazione diventa visibile solo dal 32°N, equivalente alle coste della Libia.

La costellazione è stata introdotta assieme ad altre undici dall’astronomo olandese Petrus Plancius, basandosi sulle osservazioni di esploratori suoi connazionali, fra i quali De Houtman, che la chiamò “Airone”; venne quindi riportato sul famoso atlante del Bayer del 1603 e su altre carte col nome attuale di Gru.

La Gru e le vicine costellazioni della Fenice, del Tucano e del Pavone formano un gruppo denominato collettivamente “Uccelli Australi”.

Stelle doppie

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Principali stelle doppie
Nome
Coordinate eq. J2000.0
Magnitudine
Separazione
(secondi d'arco)
Colore
A. R.
Dec.
A B
HD 207129 21h 48m 16s -47° 18′ 13″ 5,58 8,6 55,0 g + b
α Gruis 22h 08m 14s -46° 57′ 38″ 1,76 10,1 28,4 azz
π1 Gruis 22h 22m 44s -45° 56′ 53″ 6,62 10,9 2,7 r + g
π2 Gruis 22h 23m 08s -45° 55′ 42″ 5,62 11,0 4,9 b + g
HD 220002/03 23h 20m 50s -50° 18′ 24″ 5,96 8,87 16,8 b + b
HD 220391/92 23h 23m 53s -53° 48′ 54″ 6,57 7,4 20,6 v

A occhio nudo sono individuabili con facilità alcune coppie di stelle, le quali però non hanno un legame fisico, essendo allineate soltanto a causa di un effetto prospettico. Fra queste vi sono δ1 e δ2 Gruis, entrambe di quarta magnitudine rispettivamente di colore giallo e rosso, μ1 e μ2 Gruis, di quinta e rispettivamente bianca e gialla, più π1 e π2 Gruis, risolvibili anche con un piccolo binocolo come due stelle di quinta e sesta grandezza dai colori rispettivamente rosso e bianco.

La π2 Gruis in particolare è una doppia semplice, risolvibile in due componenti bianco-giallastre di diversa luminosità anche con un piccolo telescopio.

La HD 220391 fa invece coppia con HD 220392, nella parte meridionale della costellazione; si tratta di due stelle di sesta e settima magnitudine separate da 20".

Stelle variabili

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Principali stelle variabili
Nome
Coordinate eq. J2000.0
Magnitudine
Periodo
(giorni)
Tipo
A. R.
Dec.
Max. Min.
R Gruis 21h 48m 32s −46° 54′ 47″ 7,4 14,9 331,96 Mireide
S Gruis 22h 26m 05s −48° 26′ 19″ 6,0 15,0 401,51 Mireide
T Gruis 22h 25m 41s −37° 34′ 09″ 7,8 12,3 136,49 Mireide
β Gruis 22h 42m 40s −46° 53′ 04″ 2,0 2,3 - Irregolare
δ2 Gruis 22h 29m 46s −43° 44′ 57″ 3,99 4,20 - Irregolare
π1 Gruis 22h 22m 44s −45° 56′ 53″ 5,41 6,70 150: Semiregolare

Fra le stelle variabili, alcune sono di facile osservazione anche con piccoli strumenti, mentre in altri casi le loro oscillazioni possono essere notate persino ad occhio nudo.

Fra le Mireidi, la più notevole è la S Gruis, che in fase di massima è di magnitudine 6,0 ed è visibile anche ad occhio nudo; in 136 giorni compie il suo ciclo, scendendo fino alla magnitudine 12.

Una variabile di facile osservazione è la β Gruis, sebbene le sue pulsazioni siano irregolari: tramite la vicinanza della stella α Gruis, da usare come riferimento, è possibile capire il momento in cui la stella si trova in fase di massimo o di minimo, a seconda della differenza di magnitudine fra le due.

Una stella con fluttuazioni semiregolari è la π1 Gruis, componente della coppia ottica π Gruis: in fase di massima è di quinta grandezza e la si può scorgere con facilità ad occhio nudo nelle notti limpide, mentre in fase di minimo scende fino alla 6,7, restando al limite estremo della visibilità in una notte nitida d'alta quota.

Oggetti del profondo cielo

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Principali oggetti non stellari
Nome
Coordinate eq. J2000.0
Tipo Magn.
Dimensioni
(primi d'arco)
Nome proprio
A. R.
Dec.
IC 5148 21h 59m 35s -39° 23′ 09″ Nebulosa planetaria - 2,0
NGC 7213 22h 09m 16s -47° 10′ : Galassia 10,5 1,9 x 1,9
NGC 7410 22h 55m 01s -39° 40′ : Galassia 10,4 5,5
IC 5267 22h 57m 13s -43° 24′ : Galassia 12,0 5,0
IC 1459 22h 57m 11s -36° 27′ : Galassia 10,9 5,2 x 3,8
NGC 7552 23h 16m 12s -42° 35′ : Galassia 10,7 3,4 x 2,7
 
La piccola nebulosa planetaria IC 5148 ripresa dall’European Southern Observatory.

Gli oggetti di un certo interesse sono scarsi in questa costellazione; la gran parte delle galassie sono infatti poco luminose e remote.

L’oggetto più interessante è IC 5148, una piccola nebulosa planetaria posta sulla parte settentrionale della costellazione e dall'aspetto ad anello, molto pallida anche nelle immagini a lunga posa. La sua distanza è stimata sui 3000 anni luce ed è nota principalmente per la sua alta velocità di espansione, pari a 50 km/s; si tratta di uno dei più alti valori conosciuti.

Fra le galassie, tutte relativamente deboli, spicca un gruppo noto come il Quartetto della Gru, dominato dalla grande spirale barrata NGC 7552, cui si aggiungono NGC 7582, NGC 7590, NGC 7599; la prima è ben visibile anche in un telescopio di 200 mm di diametro, sebbene non si apprezzi la struttura dei bracci. Le prime due sono inoltre galassie starburst, con un alto tasso di formazione stellare. La loro distanza è stimata sui 70 milioni di anni luce.

Un'altra galassia peculiare è IC 1459, sul confine col Pesce Australe, di forma ellittica (classe E3), il cui nucleo ruota velocemente in senso inverso rispetto al resto; la sua distanza è di circa 80 milioni di anni luce.