Esperanto/Frasi semplici
In questa parte vengono messi insieme gli elementi forniti dalle lezioni precedenti e si danno indicazioni per scrivere delle semplici frasi. In più, questa pagina contiene importanti approfondimenti su argomenti visti in precedenza.
Usi dell'articolo
modificaCome sappiamo, un nome (eventualmente accompagnato da aggettivi) è determinato se sia chi parla che chi ascolta sanno di chi/cosa si sta parlando:
- Mi vidis knabon blondan. = Ho visto un ragazzo biondo (qualsiasi).
- Mi vidis la knabon blondan. = Ho visto il ragazzo biondo. (Sia chi parla che chi ascolta ha in mente qual è il ragazzo in questione).
- Mi vidis knabojn blondajn. = Ho visto (dei) ragazzi biondi (qualsiasi).
- Mi vidis la knabojn blondajn. = Ho visto i ragazzi biondi. (Sia chi parla che chi ascolta ha in mente quali sono i ragazzi in questione)
Come in italiano, l'articolo determinativo può essere usato per un animale o oggetto che rappresentano tutta una specie o categoria:
- La kato kaj la leono estas felisoj. = Il gatto e il leone sono (dei) felini. (Tutti i gatti e tutti i leoni)
- La komputilo estas utila. = Il computer è utile. (Tutti i computer)
Se l'articolo determinativo è davanti a un aggettivo da solo, vuol dire che il nome è sottinteso (e conosciuto dai parlanti).
- La angla (lingvo) = L'inglese (la lingua inglese). (Questo uso di articolo e aggettivo per indicare una lingua è molto comune)
- Mia kato estas la blanka. = Il mio gatto è (quello/il) bianco (tra i tanti).
- La blanka kato estas la mia. = Il gatto bianco è il mio.
Si noti che in quest'ultima frase l'articolo sta davanti al possessivo "mia". Non è sbagliato perché in tal caso "mia" è pronome possessivo e può essere preceduto dall'articolo, come spiegato in precedenza.
Non si usa l'articolo davanti ai nomi propri di persona (errore compiuto da alcune persone anche in italiano per influenze dialettali), neanche se introdotti da titoli come "signore", "dottore", "poeta", "professore" e simili (cosa invece del tutto lecita in corretto italiano). Lo stesso vale per i nomi propri di cose, organizzazioni e simili:
- Lui è il signor Carlo = Li estas sinjoro Carlo.
- Noi siamo l'Europa = Ni estas Eŭropo.
L'elisione
modificaL'articolo la può perdere la vocale sostituita da un apostrofo (elisione) se preceduto o seguito da vocale, per cui potrà essere scritto nella forma " l' ". L'elisione non è affatto obbligatoria, e si usa specie in testi letterari, per motivi di musicalità o eufonia (gradevolezza del suono). Lo stesso può valere solo per la desinenza finale -o dei sostantivi al nominativo singolare (mai per: -oj, -ojn, -on, né tantomeno per: -a, -aj, -ajn, -an ed -e); se fosse possibile usare l'elisione su ogni desinenza, si metterebbe a rischio la comprensione. In questo corso le elisioni sono evitate per motivi didattici.
I nomi propri di persona
modificaIn esperanto i nomi propri di persona possono rimanere invariati, come sono nella lingua madre del proprietario del nome. Per chiunque volesse “esperantizzare” il proprio nome, può seguire le indicazioni dell'Akademio De Esperanto sui nomi propri.
Ognuno è proprietario del proprio nome e può scegliere di esperantizzarlo o meno. In questo libro si usano nomi sia in esperanto che altre lingue (principalmente in italiano).
La frase semplice
modificaPer frasi semplici intendiamo le "frasi minime", formate al massimo da: soggetto, verbo e complemento oggetto (che può essere formato da un nome ed eventuali aggettivi), senza preposizioni o congiunzioni. A questo punto abbiamo tutti gli elementi per formare frasi minime. Si ricorda che se una frase ha un verbo che ricade su un complemento, bisogna usare l'accusativo per il complemento (basta aggiungere una n alla fine del nome e all'eventuale aggettivo).
- La knabo havis belan libron. = Il ragazzo aveva un bel libro.
- La vortaroj enhavas multajn vortojn. = I vocabolari contengono molte parole.
Si ribadisce che, nel caso in cui si usa il verbo essere, non è richiesto l'accusativo, vista la particolarità di questo verbo: l'azione di "essere" è fatta e contemporaneamente subita dallo stesso soggetto, per cui non si ha un complemento oggetto.
- Italio estas bela lando. = L'Italia è una bella nazione.
Negazione
modificaPer negare un verbo, il meccanismo è simile a quello italiano, che è uno dei più semplici. Infatti è sufficiente aggiungere "ne" davanti al verbo per avere una negazione.
- La pasero flugas. = Il passero vola.
- La kokino ne flugas. = La gallina non vola.
- Mi ne havas tempon. = Non ho tempo.
Al contrario dell'italiano però, la doppia negazione non nega mai. Ad esempio:
- Non ho mai visto il mare. = Mi ne vidis la maron (Non ho visto il mare); oppure: Neniam mi vidis la maron (Mai ho visto il mare).
Infatti, mentre in italiano le parole "mai" e "non" rafforzano la negazione, in esperanto (come in inglese) esse si contraddicono. Similmente per altre doppie negazioni, normali in italiano, come l'uso di "non" e "niente":
- Non voglio niente = Mi volas nenion (Voglio niente); oppure: Mi ne volas ion (Non voglio alcuna cosa).
Nota: alcune delle parole appena viste "neniam, io, nenio" (mai, qualcosa, niente) appartengono al gruppo dei cosiddetti correlativi, che saranno presentati in seguito. Per adesso si prendano come semplice lessico concentrandosi sul loro significato, in seguito saranno studiati più in dettaglio.
C'è, non c'è
modificaCome in latino, non è presente una costruzione apposita per tradurre il "c'è" italiano. Basta dire "estas" (ci sono, ci sei, c'è...) o "ne estas" (non ci sono, non ci sei, non c'è...), e la cosa di cui si indica la presenza/assenza. Ovviamente basta variare il tempo per dire "c'era", "ci sarà", ad esempio:
- Estas pano kaj vino. = C'è (del) pane e (del) vino.
- La libro flava ne estis. = Il libro giallo non c'era.
- Estos Barbara kaj Francesco. = Ci saranno Barbara e Francesco.
Il contesto chiarisce la funzione di esti per una corretta traduzione in italiano. Con l'introduzione delle preposizioni che sarà fatta nella seconda parte del corso, saranno possibili frasi più complesse, cioè si potrà indicare il luogo come nelle seguenti:
- En Egiptio estas la piramidoj. = In Egitto ci sono le piramidi.
- En Romo estis Cezaro = A Roma c'era (ci fu, c'è stato) Cesare.
Frasi interrogative semplici (risposta sì-no)
modificaIn esperanto non bisogna cambiare l'ordine delle parole per fare una domanda, vige sempre la libertà lasciata a chi parla. Le domande che richiedono una risposta di tipo sì-no, per chiarezza devono essere precedute dalla particella "ĉu". Infatti (come vedremo in seguito) tutte le altre domande sono chiaramente indicate da una parola che corrisponde alle italiane: quanto, come, dove, quando ... ma il tipo di domande sì-no si dovrebbe capire solo dal tono della voce, e per una lingua internazionale non è abbastanza (il tono in cui un cinese pone una domanda potrebbe non essere sempre interpretato come tale da un italiano). All'inizio, tanto per abituarsi, lo si può mentalmente tradurre come "è vero che ... ?" oppure come "sì o no, ... ?"
- Affermazione: La floro estas bela. = Il fiore è bello.
- Domanda: Ĉu la floro estas bela? = [Sì o no, / è vero che] il fiore è bello?
- Risposta: Jes (sì). Ne (no).
Si noti che ne in esperanto traduce sia il "no" che il "non" italiani, la distinzione si capisce a seconda del contesto:
- "Ĉu lia frato estas malbona?" - "Ne, li ne estas malbona, li estas bona!" = "Suo fratello è cattivo? - "No, egli non è cattivo, è buono!"
Non sempre ĉu deve stare ad inizio frase, ad esempio alcune frasi chiedono alla fine conferma di quanto si dice:
- La floro estas bela, ĉu ne? = Il fiore è bello, no? (Il fiore è bello, non è vero?)
- La floro estas bela, ĉu? = Il fiore è bello, vero?
Nota: La particella “ĉu” deriva dalle lingue slave (quasi certamente dal polacco “czy”, che approssimativamente si pronuncia come “ci” in italiano). Ma si noti la somiglianza tra la funzione del “ĉu” dell’esperanto e quella del “che” del romanesco (e dell’italiano “dialettizzato” parlato informalmente dai romani):
Chehai mangiato dolci? = Ĉu vi manĝis kukojn?Cheè Mario quello? = Ĉu estas Mario tiu?
Approfondimenti
modificaSe conosci bene la grammatica italiana, probabilmente ti sei già posto, o sicuramente ti porrai alcune domande di carattere più teorico. Ecco una serie di approfondimenti su alcuni punti che hanno a che fare con gli argomenti visti finora; altri approfondimenti saranno nel seguito del corso.
Soggetto che compie più azioni
modificaIl soggetto deve essere sempre esplicitato, tuttavia non deve necessariamente essere ripetuto se compie più azioni:
- Mi estas Francesko kaj (mi) estas italo = Sono Francesco e sono italiano.
- Paŭlo multe manĝas, sed (li) ne trinkas = Paolo mangia molto, ma non beve.
Praticamente, si può evitare di ripetere il soggetto se ci sono le congiunzioni kaj (e congiunzione) e sed (ma). Usando una terminologia più specifica, si può sottintendere il soggetto nelle frasi "coordinate" dopo sed e kaj alla frase principale, e non nelle frasi "subordinate".
Verbi impersonali
modificaCome anticipato, tutti i verbi devono avere un soggetto indicato eccetto quando non esiste un soggetto e quindi questo non può essere indicato con un nome o un pronome. In tali casi, i verbi sono detti impersonali e funzionano come in italiano.
- Ŝajnas, ke la steloj moviĝas. = Sembra che le stelle si muovano. (Il verbo sembrare non ha soggetto in questo caso, perché non c'è nessuno/nessuna cosa che sembra)
- Necesas, ke vi venu. = È necessario che tu (voi) venga (veniate).
I vari fenomeni atmosferici sono impersonali:
- Morgaŭ neĝos. = Domani nevicherà (Non c'è nessuno che fa nevicare).
Uso di avverbi per descrivere frasi o per frasi impersonali
modificaQuando il soggetto è rappresentato da un'intera proposizione, esso deve essere descritto da un avverbio (e non da un aggettivo) poiché gli aggettivi in esperanto descrivono solo i nomi, mentre in italiano in questo caso si usa un aggettivo maschile e singolare (Stare con te è bello. = Esti kun vi estas bele). In modo simile nelle frasi impersonali si usa sempre un avverbio per descrivere una determinata situazione.
- Quando piove è buono. = Kiam pluvas estas bone.
- Ballare è divertente. = Danci estas amuze.
- È necessario che tu venga. = Estas necese, ke vi venu.
- (Sottinteso: stare, viaggiare, vivere ...) In Italia è stato piacevole. = En Italio estis plaĉe.
Nota la differenza:
- È stato noioso. = Estis enuige. (Il soggetto è un periodo di tempo)
- Il pranzo è stato noioso. = La tagmanĝo estis enuiga. (In questo caso indico il soggetto con un sostantivo)
Esercizi
modificaEsercizi della lezione corrente.