Eli Eli Lama Sabachthani/Miracoli post mortem

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"Risurrezione", olio di Otto Sohn-Rethel, 1905

I miracoli dopo la morte di Gesù

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La strana associazione dei miracoli con la notte e la conclusione dei miracoli con il giorno è il risultato di Rabbi Asi che prende in prestito e compromette un motivo del racconto della passione nel Nuovo Testamento. Secondo i Vangeli sinottici, durante la passione, "da mezzogiorno fino alle tre del pomeriggio si fece buio su tutta la terra"[1] (Matteo 27:45; cfr. Marco 15:33 e Luca 23:44). A quel punto, al momento della morte di Gesù (Matteo 27:45; cfr. Marco 15:34; Luca 23:45), "si fece buio su tutta la terra... ed ecco il velo del tempio si squarciò in due da cima a fondo..."[2] (Matteo 27:51, cfr. Marco 15:38 e Luca 23:45).

Matteo, il Vangelo più popolare durante la tarda antichità, contiene ulteriori miracoli:

« Mt 27:51...la terra si scosse, le rocce si spezzarono. 27:52I sepolcri si aprirono e molti corpi di santi morti risuscitarono. »
(Matteo 51-52[3])

Questi resoconti terminano con il centurione che assiste ai miracoli e, di conseguenza, conferma la divinità (Matteo 27:54; Marco 15:39) o l'innocenza (Luca 23:47) di Gesù. Per gli ebrei, Ester – non Gesù – si trova nel momento liminale tra oscurità e luce, tra autorità che eroga miracoli e la fine dei miracoli.

  1. Κατά Μαθθαίον 27:45Απὸ δὲ ἕκτης ὥρας σκότος ἐγένετο ἐπὶ πᾶσαν τὴν γῆν.
  2. Κατά Μαθθαίον 27:51πέποιθεν Καὶ ἰδοὺ τὸ καταπέτασμα τοῦ ναοῦ ἐσχίσθη ἀπ᾽ ἄνωθεν ἕως κάτω εἰς δύο…
  3. Κατά Μαθθαίον 27:51...καὶ ἡ γῆ ἐσείσθη καὶ αἱ πέτραι ἐσχίσθησαν, 27:52καὶ τὰ μνημεῖα ἀνεῴχθησαν καὶ πολλὰ σώματα τῶν κεκοιμημένων ἁγίων ἠγέρθησαν.