Eli Eli Lama Sabachthani/Lamento del salmo

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"Ester sviene davanti a re Asuero", incisione di Robert Strange (su Guercino), 1767

Il lamento del Salmo 22 modifica

Nel contesto del Salterio, Salmi 22 è un tipico lamento biblico. Dopo un soprascritto iniziale, a cui torneremo più avanti, il poeta inizia con un'invocazione di aiuto (la numerazione dei versi segue la tradizione ebraica[1]):

(IT)
« Sal 22:2Dio mio, Dio mio, perché mi hai abbandonato? Perché sei così lontano dalla mia salvezza, dalle parole del mio lamento? 22:3Dio mio, invoco di giorno e non rispondi, grido di notte e non trovo riposo. »

(He)
« תהלים כב:ב אֵלִי אֵלִי לָמָה עֲזַבְתָּנִי רָחוֹק מִישׁוּעָתִי דִּבְרֵי שַׁאֲגָתִי. כב:ג אֱ‍לֹהַי אֶקְרָא יוֹמָם וְלֹא תַעֲנֶה וְלַיְלָה וְלֹא דוּמִיָּה לִי.[2] »
(Salmo 22:2-3)

Il poeta descrive il suo stato miserabile e la sua terribile situazione, come egli sia circondato e deriso:

(IT)
« Sal 22:17Un branco di cani mi circonda, mi assedia una banda di malvagi. Hanno forato le mie mani e i miei piedi, 22:18posso contare tutte le mie ossa. Essi mi guardano e mi osservano »

(He)
« תהלים כב:יז כִּי סְבָבוּנִי כְּלָבִים עֲדַת מְרֵעִים הִקִּיפוּנִי כָּאֲרִי יָדַי וְרַגְלָי. כב:יח אֲסַפֵּר כָּל עַצְמוֹתָי הֵמָּה יַבִּיטוּ יִרְאוּ בִי. »
(Salmo 22:17-18)

Il salmista poi chiede supporto a Dio:

(IT)
« 22:20Ma tu, YHWH, non stare lontano! O mia forza, accorri in mio aiuto! 22:21Scampami dalla spada, dalle unghie del cane la mia vita! 22:22Salvami dalla bocca del leone! Dalle corna dei bufali mi hai soccorso. »

(He)
« כב:כ וְאַתָּה יְ־הוָה אַל תִּרְחָק אֱיָלוּתִי לְעֶזְרָתִי חוּשָׁה. כב:כא הַצִּילָה מֵחֶרֶב נַפְשִׁי מִיַּד כֶּלֶב יְחִידָתִי. כב:כב הוֹשִׁיעֵנִי מִפִּי אַרְיֵה וּמִקַּרְנֵי רֵמִים עֲנִיתָנִי. »
(Salmo 22:20-22)

 
"Ester e Mardocheo scrivono la prima carta del Purim" (olio di Aert de Gelder, ca. 1660)

Il poeta conclude lodando Dio e promettendo di offrire sacrifici. In una lettura semplice, con metodo peshat, il salmo è un lamento generico, con cui ogni persona devota in difficoltà può identificarsi.[3] Eppure, i succitati rabbini interpretano il salmo come parte della storia di Ester. In effetti, la tradizione ebraica ha intrecciato così tanto questo salmo con la storia di Purim che viene recitato in una serie di tradizioni liturgiche come salmo del giorno.[4]

Mentre è vero che gli antichi interpreti della Bibbia erano sensibili e creativi, approfondendo ogni complessità testuale, leggere il Salmo 22 come riferimento a Ester sembra molto forzato; nulla nel testo suggerisce che il lamento doloroso appartenga a Ester. Perché renderla presente nell'invocazione? La risposta sta nell'uso e nella comprensione paleocristiani del Salmo 22.[5]

Note modifica

  1. La tradizione cristiana di solito considera il soprascritto come parte del versetto di apertura, e non un versetto separato a sé stante, e quindi la numerazione nelle Bibbie cristiane per questo salmo è sempre -1 dalla numerazione ebraica.
  2. La traduzione italiana dei versi biblici è della CEI con lievi aggiustamenti dalla Nuova Diodati.
  3. Per ulteriori studi sui lamenti nei Salmi e la loro funzione, si vedano: Carleen Mandolfo, "Language of Lament in the Psalms", in Oxford Handbook of the Psalms, cur. William P. Brown (Oxford: Oxford University Press, 2014), 114–30; Claus Westermann, Praise and Lament in the Psalms, trad. Keith R. Crim e Richard Soulen (Atlanta: John Knox Press, 1981), 64–81; Hermann Gunkel, Introduction to Psalms: The Genres of the Religious Lyric of Israel, cur. Joachim Begrich, trad. James D. Nogalski (Macon, GA: Mercer University Press, 1998), 131–198; trad. (EN) di Einleitung in die Psalmen: die Gattungen der religiosen Lyrik Israels, IV ed., Göttinger Handkommentar zum Alten Testamentum (Göttingen: Vandenhoeck & Ruprecht, 1985; rist. del 1933).
  4. Questo è il motivo per cui nell'ebraismo medievale si sviluppò l'usanza di leggere questo salmo durante il Purim come salmo del giorno. Si veda Elchanan Samet, "Psalm 22: My God, My God, Why Have You Forsaken Me? Complaint, Supplication, and Thanksgiving", The Israel Koschitsky Virtual Beit Midrash, trad. David Strauss.
  5. Per "paleocristiano" in questo saggio includo, un po' anacronisticamente, i primi credenti in Gesù Ebrei e Gentili dal primo secolo in poi. Tra questi, gli autori dei Vangeli canonici, molti dei quali non si sarebbero identificati con la chiara etichetta di "cristiano".