Eli Eli Lama Sabachthani/Introduzione

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"Ester accusa Aman davanti a re Asuero", olio di Ernest Normand, 1888

Introduzione modifica

Ester, valutato il pericolo rappresentato per gli ebrei da Aman, digiuna per tre giorni e va a parlarne al marito, re Assuero:

(IT)
« Il terzo giorno Ester si mise la veste reale e si presentò nel cortile interno della casa del re, di fronte all’appartamento del re. Il re era seduto sul trono reale nella reggia, di fronte all’entrata. »

(He)
« וַיְהִי בַּיּוֹם הַשְּׁלִישִׁי וַתִּלְבַּשׁ אֶסְתֵּר מַלְכוּת וַתַּעֲמֹד בַּחֲצַר בֵּית הַמֶּלֶךְ הַפְּנִימִית נֹכַח בֵּית הַמֶּלֶךְ וְהַמֶּלֶךְ יוֹשֵׁב עַל כִּסֵּא מַלְכוּתוֹ בְּבֵית הַמַּלְכוּת נֹכַח פֶּתַח הַבָּיִת. »
(Ester 5:1)

Il Talmud babilonese offre un'interpretazione midrashica di questa veste reale (Megillah 15a):

(IT)
« Deve forse spiegarti la sua veste regale?! Rabbi Elazar disse che Rabbi Chaninah affermò: "Ciò ti insegna che ella indossò lo Spirito Santo. Dice qui ella si mise (Ester 5:1) e là dice allora lo Spirito rivestì Amasai (1 Cronache 12:19)" »

(He)
« בגדי מלכות מיבעי ליה! - אמר רבי אלעזר אמר רבי חנינא: מלמד שלבשתה רוח הקדש, כתיב הכא ותלבש וכתיב התם ורוח לבשה את עמשי. »
(Megillah 15a)

L'interpretazione qui si basa su una gezerah shava, una tattica esegetica rabbinica che trae significato dall'analogia di parole simili. Proprio come la radice ל.ב.ש in riferimento ad Amasai si riferisce allo spirito divino, così anche da Ester.

Sebbene Ester entri nel palazzo con lo spirito santo, presto questi scompare (Megillah 15b):

(IT)
« Dice Rabbi Levi (ca. 200, Israele): Quando ella [Ester] venne alla dimora degli idoli, la presenza divina si allontanò da lei. Ella disse: "Dio mio, Dio mio, perché mi hai abbandonato?" (Salmo 22:2) »

(He)
« א"ר לוי כיון שהגיעה לבית הצלמים נסתלקה הימנה שכינה אמרה אלי אלי למה עזבתני. »
(Megillah 15b)

Nel testo biblico, l'esitazione di Ester ad entrare nel palazzo è chiara; entrare nell'atrio interno per andare dal re senza essere invitato è un reato capitale, a meno che il re non estenda il suo scettro d'oro (Ester 4:11). Il midrash, tuttavia, interpreta più a fondo questo momento drammatico e vede la sua pausa come una reazione alla perdita dello spirito divino, a cui risponde cantando il lamento del Salmo 22. Questo midrash continua con Ester che cerca di capire perché lo spirito la abbia abbandonata:

(IT)
« Forse giudichi l'involontario come fosse intenzionale e ciò che è stato fatto forzatamente come fosse fatto volontariamente? »

(He)
« שמא אתה דן על שוגג כמזיד ועל אונס כרצון »
(Megillah 15b)

Qui Ester osserva che il peccato di entrare nel palazzo colmo di idoli viene commesso per dura necessità (Aman sta per sterminare tutti gli ebrei del regno), e chiede a Dio di non trattarla come se fosse una peccatrice intenzionale. Il midrash continua con Ester che esterna una seconda preoccupazione:

(IT)
« "O forse è stato perché l'ho chiamato (Assuero) un cane, poiché sta scritto: ‘Scampami dalla spada, dalle unghie del cane la mia vita’ (Sal. 22:21)?" Quindi invece lo ha chiamato un leone, poiché è detto: ‘Salvami dalla bocca del leone e dalle corna dei bufali liberami’(Sal. 22:22). »

(He)
« או שמא על שקראתיו כלב שנאמר הצילה מחרב נפשי מיד כלב יחידתי חזרה וקראתו אריה שנאמר הושיעני מפי אריה. »
(Megillah 15b)

L'ondeggiare avanti e indietro di Ester qui si basa sui versetti del Salmi 22, sottolineando come i rabbini stiano interpretando l'intero lamento, non solo il verso di apertura, come espresso interamente da Ester.[1]

Note modifica

  Per approfondire, vedi Biografie cristologiche.
  1. Questo studio si basa su diverse esegesi moderne, tra cui quella di Abraham Jacob Berkovitz, "Jewish and Christian Exegetical Controversy in Late Antiquity: The Case of Psalm 22 and the Esther Narrative", in Ancient Readers and their Scriptures: Engaging the Hebrew Bible in Early Judaism and Christianity, curr. Garrick V. Allen & John Anthony Dunne (Brill, 2019), 222–239; Esther M. Menn, "No Ordinary Lament: Relecture and the Identity of the Distressed in Psalm 22", Harvard Theological Review 93 (2000): 301–341; Catherine Brown Tkacz, "Esther, Jesus, and Psalm 22", Catholic Biblical Quarterly 70 (2008): 709–728 .