Virtù e legge naturale/Prefazione

Indice del libro


Questo studio esaminerà le connessioni tra due gruppi di problemi correlati. Il primo gruppo riguarda questioni fondamentali di psicologia morale ed epistemologia morale trattate da Aristotele e da Maimonide. Tale porzione della nostra discussione riguarderà i modi in cui l'ebraismo sviluppa differenze cruciali nella psicologia morale, nel concetto di autodeterminazione, virtù e saggezza pratica. Maimonide impiegò molto del linguaggio di Aristotele sull'abitudine, la virtù, e simili, ma lo usò per elaborare alcune idee alquanto non-aristoteliche, sia nella La guida dei perplessi che in altre opere, come "Otto capitoli", "Leggi sui Tratti Caratteriali" e "Leggi del Pentimento ".

"Le offerte degli ebrei", olio dell'olandese Maître de la Manne, 1460
"Le offerte degli ebrei", olio dell'olandese Maître de la Manne, 1460

Il secondo gruppo di problemi riguarda la legge naturale. Ci sono motivi per considerare l'interpretazione dell'ebraismo – secondo quanto viene riflesso nel pensiero maimonideo – come insieme di elementi di legge naturale? Quali sarebbero i meriti di un ebraismo che ha una dimensione di diritto naturale, e come dovrebbe essere caratterizzata tale dimensione? Qual è il rapporto tra legge naturale e virtù? Il contenuto etico dell'ebraismo necessita della legge naturale per "affermarsi"? Il particolarismo di una tradizione religiosa può contribuire a educarne gli agenti in valori e ideali universali? Suggeriremo aspetti in cui il pensiero morale maimonideo (e il pensiero morale ebraico più in generale) indica un approccio all'affermazione della validità oggettiva e dell'applicabilità universale del pensiero morale senza coinvolgere elementi di legge naturale. Ciò collega la questione della legge naturale con le questioni di psicologia morale ed epistemologia nelle prime parti del nostro studio.

La spiegazione delle differenze chiave tra Aristotele e Maimonide sul primo gruppo di problemi fornirà una via di approccio al secondo gruppo. Lo scopo principale della discussione non è quindi comparativo; lo studio comparativo è un modo per iniziare ad esplorare criticamente alcune questioni fondamentali della filosofia morale mostrate nel pensiero di due figure chiave. Aristotele e Maimonide hanno lasciato eredità vitali e permanentemente rilevanti. Tali eredità possono essere elementi importanti in dibattiti continuativi e nella riflessione sul collocamento dell'etica nel pensiero ebraico e sul collocamento del pensiero ebraico nell'etica.

Per approfondire, vedi Guida maimonidea, La dimensione artistica e cosmologica della Mishneh Torah e Torah per sempre.

Voci correlate (da Wikipedia)

modifica